PROGETTO DI STUDIO 5.Titolo del progetto
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PROGETTO DI STUDIO 5.Titolo del progetto
PROGETTO DI STUDIO 1.Proponente: Dott Pierluigi Tosi . 2.Indirizzo: Consiglio Sanitario della Regione Toscana , Via T.Alderotti, Firenze 3.Telefono: FAX No. Email: 4.Posizione professionale: Direttore Sanitario, Azienda Sanitaria di Firenze Indagine di prevalenza sull’ipertensione giovanile nella popolazione delle scuole secondarie superiori della Regione Toscana, con particolare riferimento all’implementazione della Linea Guida regionale sull’ Ipertensione. 5.Titolo del progetto: 6.Abstract del progetto Finalità principale del progetto: le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte delle popolazioni del mondo occidentale, e l’ipertensione ne costituisce uno dei principali fattori di rischio . Recenti studi evidenziano che l’ipertensione in età giovanile è piu’ diffusa di quanto non si creda e che si associa ad accelerata aterosclerosi, e in particolare alla deposizione di placche fibrose endoarteriose (1) che, nel corso degli anni , accrescono la probabilità di avere infarti o ictus. Disegno di studio: indagine di prevalenza dei giovani ipertesi (PA sistolica > di 140 e/o diastolica > di 90) e pre-ipertesi (PA >120/90, <139/89) in un campione casuale di 2500 studenti di ambo i sessi che frequentano l’ultimo anno delle Scuole Superiori nella Regione Toscana Esiti da rilevare: percentuale di giovani ipertesi e pre ipertesi nel campione e stima della prevalenza nella popolazione generale con CI 95%. Costo totale: 16500 € 8. Sede di attuazione: Progettazione e pianificazione : Consiglio Sanitario della Regione Toscana. Rilevazione dati: Scuole Medie Superiori di alcune zone geografiche nelle 3 aree vaste rappresentative della realtà toscana: Area Fiorentina, Valdelsa senese, Livorno e provincia, Lucca e provincia. 9.Durata complessiva del progetto: 6 mesi 10.Data di inizio: 1.10. 2009 11.Nome dei Responsabili del progetto • • • • • • Antonino Sidoti, Marina Biagioli, Donella Borracelli Nefrologi, AUSL di Siena – Zona Valdelsa Roberto Bigazzi, Valentina Batini, Nefrologi AUSL Livorno ……. ….Nefrologi area fiorentina .. 12.Altri collaboratori • • Facilitatore: Luigi Tonelli Segretario: Scilla Bussotti (?) 13.Eventuali altri finanziamenti ottenuti: nessuno 14.Eventuali altri finanziamenti richiesti: nessuno 15. ESPOSIZIONE DEL PROGETTO I.Finalità Nella popolazione ipertesa italiana ed europea il livello di consapevolezza di avere valori di pressione arteriosa (PA) elevata (56%), l’estensione della terapia alla popolazione affetta (43.5%), il raggiungimento dei target di controllo della PA (42%) sono ancora inadeguati (2-3). Inoltre il danno vascolare nel diabete e nell’ ipertensione rende ragione oltre il 40 % degli accessi in dialisi nella nostra regione. Lo studio osservazionale nazionale italiano SIR-SIN riporta, nelle diagnosi di accesso dei pazienti incidenti negli ambulatori di nefrologia, la glomerulonefrite con l’ 8% del totale, insieme alle nefriti interstiziali ed alle malattie genetiche non supera il 20 % del totale, la malattia vascolare renale è invece responsabile del 38 % dell’insufficienza renale cronica (IRC) che si incontra nei pazienti incidenti dell’ambulatorio nefrologico(4). La popolazione con IRC è gravata di un rischio di eventi cardiovascolari elevato strettamente correlata al livello di insufficienza renale (5-7). Il rene ha un ruolo chiave nell’ instaurarsi dell’ ipertensione anche in presenza di un danno renale ancora sub-clinico e può anche essere considerata nelle fasi iniziali una malattia con 2 passaggi: il primo sale-resistente nel quale si ha una vasocostrizione renale intermittente causata da una iperattività del simpatico e/o del sistema renina angiotensina episodica, in questo primo step il meccanismo capace di mantenere il bilancio tra la pressione arteriosa e l’escrezione di sodio (la curva pressione arteriosa- natriuresi) sarebbe ancora largamente intatto, successivamente si instaura un vero è proprio danno focale microvascolare e tubulo interstiziale simile a quello che si ha con l’ infusione continua di angiotensina II e che altera la capacità renale di eliminare il sodio, in questo step l’ ipertensione sarebbe sale sensibile (8). A livello epidemiologico l’ ipertensione sale-sensibile si ha nelle seguenti condizioni: obesità, età avanzata, diabete, alterazione iniziale della funzione renale, uso di alcuni farmaci. L’ipertensione sale-sensibile ha invece come manifestazioni cliniche: la microalbuminuria, l’assenza della diminuzione fisiologica della pressione arteriosa durante la notte, assenza di modulazione del flusso renale plasmatico in risposta ad un carico di sodio. Si può pensare di conoscere l’estensione dell’ ipertensione nelle fasi iniziali della malattia, in alcune aree rappresentative della situazione della nostra regione, quando ancora le lesioni renali o vascolari non si sono instaurate o sono ancora ad un livello sub-clinico (9-14), e può essere attuato un intervento comprensivo sugli stili di vita e la rimozione di fattori di rischio cardiovascolare, da attuare sia in ipertesi che in pre-ipertesi (15), adottando una dieta mediterranea che da sola può far scendere la PA sistolica di 5 mmHg (16), con un intervento intensivo che 2 mantenga nel tempo il cambiamento degli stili di vita (17). Nell’età 6-11aa è stata rilevata una prevalenza del 4.2 % con femmine 5.4 % e maschi 3.2 % con un legame stretto con il soprappeso (18) con una analoga capacità del BMI e della circonferenza addominale nell’identificazione degli ipertesi (19).Il rapporto maschi/femmine si inverte nelle età successive (18). Alcune indicazioni della Soc. Italiana dell’Ipertensione Arteriosa indicano in 9% la percentuale di ipertesi nella fascia di età tra 11 e 18aa (B. Trimarco sito SIIA). Nella fascia d’età 18-20 c’è un’indicazione di un 18.7% di prevalenza (20). Non esistono però studi sufficientemente estesi per valutare accuratamente la prevalenza dell’ipertensione nell’età giovanile in Italia. Un approccio di studio di popolazione è più efficace nel rivelare la prevalenza dell’ ipertensione rispetto ai dati provenienti dai data base dei medici del “primary care” in genere sottostimati e indica che bisogna migliorare lo screening di questa malattia a livello di pratica clinica (21) II. Metodi Sono sottoposti a screening 2500 maschi e femmine in apparente buona salute, di razza caucasica, scelti casualmente tra gli studenti dell’ultimo anno (età 18-21aa) delle scuole superiori dell’area fiorentina, area senese, Livorno e provincia. Preliminarmente vengono effettuati incontri informativi con gli studenti e gli insegnanti delle scuole in cui è svolta l’iniziativa. Il periodo di rilevazione è gennaio e febbraio 2010 Rilevazione della PA Soggetto seduto da alcuni minuti: media di due rilevazioni della PA a distanza di due minuti l’una dall’altra (22-24), con apparecchiatura automatica Omron 705-IT (25). I soggetti risultati ipertesi (PA sistolica > di 140 e/o diastolica > di 90) ed i pre-ipertesi (PA >120/90) (26, 27) saranno sottoposti ad una nuova doppia misurazione, in un giorno diverso, per confermare la diagnosi (22). Parametri antropometrici Rilevazione di peso e altezza per il calcolo del BMI. Rilevazione della circonferenza addominale Taglia del campione Considerata la popolazione della Toscana di età18-21 aa. al dic. 2007 composta di 122788 persone, un campione n=2500 permette di individuare una prevalenza di ipertensione del 18% con un intervallo di confidenza dell’1.96 % ad un livello di confidenza del 99 % (28). Elaborazione. Codifica dei dati e loro inserimento in un foglio di calcolo. Calcolo delle proporzioni di due esiti mutuamente esclusivi (normali e preipertesi + ipertesi) e calcolo con test Esatto di Clopper-Pearson dell’ Intervallo di Confidenza al 95% dei soggetti preipertesi + ipertesi. Ripetizione del procedimento per la stima statistica dei soggetti preipertesi e dei soggetti veri ipertesi. Ricerca del livello di correlazione (Test di Correlazione di Pearson ) di Pressione Arteriosa e BMI , e di Pressione Arteriosa e circonferenza addominale. NOTA: Si considera opportuno, previ accordi con i centri partecipanti, la costruzione di alcune schede CRF per osservare l’ andamento della Pressione nel periodo dopo la diagnosi, la modificazione di alcuni parametri con la modificazione degli stili di vita e la terapia farmacologica, l’ atteggiamento dei centri riguardo all’ implementazione del cambiamento degli stili di vita e della terapia farmacologica così come prospettato nelle linee guida regionali e la “feasibility” delle stesse. 3 III. Piano di Lavoro Azioni Attori Strumenti e Risorse Timeline a)Costituzione Gruppo di Lavoro Nomina del Coordinatore b)Definizione dettagliata delle Azioni a)Individuazione e nomina del personale addetto al rilevamento b)Acquisizione strumenti c)Predisposizione codifica e Database Presa di contatto di Scuole Superiori di Capoluoghi delle tre Aree Vaste Medici Nefrologi delle tre Aree Incontri presso la Sede del Vaste della Regione Toscana Consiglio Sanitario Regionale Facilitatore Segretario Ottobre 2009 Gruppo di Lavoro Personale Infermieristico Strumenti di rilevazione Novembre 2009 Coordinatore del Gruppo di Lavoro Segretario Corrispondenza Incontri Novembre-Dicembre 2009 Rilevazione nelle Scuole Personale Infermieristico addetto Strumenti di rilevazione Foglio elettronico Gennaio-Febbraio 2009 a)Analisi dei dati b)Rapporto finale c)Proposte Gruppo di lavoro Facilitatore Segretario Software statistico Marzo 2010 Sede del Convegno Materiali per il Convegno Da definire Coordinatore Convegno Regionale per presentazione e discussione dati Gruppo di Lavoro Segretario IV.Bibliografia 1) Mc Gill HG et al. Relation of apostmortem Renal index of hypertension to atherosclerosi in youth. Arterioscl. Thromb. Vasc. Biol. 1995; 15:2222-28 2) Mancia G et. Al “Hypertension prevalence, awareness, control and association with metabolic abnormalities in the San Marino population: the SMOOTH study” J. Hypert. 2006;24(5) 837-43 3) Costanzo S et al. “Prevalence, awareness, treatment and control of hypertension in healthy unrelated male-female pairs of European regions: the dietary habit profile in European communities with different risk of myocardial infarction--the impact of migration as a model of gene-environment interaction project.” J. Hypert. 2008; 26(12): 2303-11 4) Epidemiology of chronic kidney disease (CKD) in Italy: a multicenter study. Baseline assessment of 1876 patients. ASN 40° renal week, San Diego, CA, 2006. 5) Nagesh S Anavekar et al. “ Relation between renal disfunction and cardiovascular outcomes after myocardial infarction” NEJM 2004; 351(13): 1285-95 6) Alan S Go et al.”Chronic kidney disease and the risk of death, cardiovascular events, and hospitalization” NEJM 2004; 351(13): 1296-05 7) 5)Thomas H Hostetter “Chronic kidney disease predicts cardiovascular disease” ” NEJM 2004; 351(13): 1344-46 8) Johnson RJ et Al. “Subtle acquired renal injury as a mechanism of salt sensitive hypertension” NEJM 2002; 346(12): 913-923 9) Ruan L. et Al.”Correlates of common carotid artery lumen diameter in black and white younger 4 adults, the Bogalusa heart study” Stroke 2009; 40: 702-707 10) Falkner B. “Blood pressure variability and classification of prehypertension and hypertension in adolescence” Pediatrics 2008; 122(2): 238-42 11) Mc Mahan Alex C. et al.“Risk scores predict atherosclerotic lesions in young people” Arch. Int. Med. 2005; 165:883-890 12) Manios E. et al. ”Impact of prehypertension on common carotid artery intima-media thickness and left ventricular mass” Stroke 2009; 40: 1515-1518 13) Toprak A. Et al. Prehypertension and black – white contrasts in cardiovascular risk in young adults: Bogalusa heart study. J Hypert. 2009; 27(2): 243-250 14) Carrington M Prehypertension causes a mounting problem of harmful cardiovascular disease risk in young adults. J Hypert. 2009; 27: 214-215 15) Bavikati VV et al. “Effect of comprehensive therapeutic lifestyle changes on prehypertension Am J Cardiol 2008; 102: 1677-1680 16) Esposito K. ”Effect of a Mediterranean-Style diet on endothelial disfunction and markers of vascular inflammation in the metabolic syndrome” JAMA 2004;292:1440-46 17) Elmer PJ et al. “Effects of comprehensive lifestyle modification on diet weight, physical fitness, and blood pressure control: 18 months results of a randomized trial” Ann. Int. Med. 2006; 144: 485-495 18) Genovesi S et. 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