FRANCIA.
Transcript
FRANCIA.
INFORMATIVA REPORT 2008-2009 ALTRI PAESI PRODUTTORI RACCOLTA INFORMAZIONI ED ELABORAZIONE DATI IN SINTESI FRANCIA. La Francia è il primo produttore al mondo di vini effervescenti con circa 485/490.000.000 di bottiglie, fra Champagne, Loire Cremant, Bourgogne Alsace, Clairette e Blanquette, Bugey-Cerdon, Gaillacois ed altri. Per il 95% la produzione francese è ottenuta con il metodo della rifermentazione in bottiglia, ovvero methode champenoise. E’ il secondo Paese consumatore al Mondo con 280 milioni di bottiglie di cui 181 milioni di Champagne e circa 100 milioni di altre tipologie e denominazioni ( vin mousseaux e le altre denominazioni citate). Il valore del mercato interno al consumo si aggira intorno a € 2,24/2,4 miliardi. La Francia importa circa 11 milioni di bottiglie (di cui 4,5 milioni bottiglie dall’Italia principalmente Asti, Brachetto d’Acqui e Prosecco) per un totale di bottiglie consumate all’anno intorno a 290 milioni, che vogliono dire 4,75 bottiglie per ogni cittadino francese nel 2009. Esporta 158 milioni di bottiglie, ovvero 112 milioni di Champagne e 46 milioni di altre bottiglie per un fatturato (giro d’affari) all’origine (alla produzione) di € 2,3 mld e un valore al consumo di € 4,9 mld (per il 76% determinato dagli Champagnes pari a € 3,7 mld). E’ di € 8,30 il prezzo medio in Francia di una bottiglia di vini effervescenti (dai € 2,75 dei Vin Mousseaux agli Aoc a € 4,90) fino agli Champagne che hanno segnato una media vicino a € 14 la bottiglia. CHAMPAGNE. Dopo anni di sviluppo, il 2008 e il 2009 fanno segnare una forte riduzione di consumi (nel 2008, - 16,5 milioni di bottiglie, pari al 4,8 %; nel 2009 un ulteriore – 29,4 milioni di bottiglie in meno rispetto al 2007). Da 338.796.703 bottiglie spedite/consumate a 293.300.000 (da una autorizzazione a tirare 440.000.000 di bottiglie all’anno a 262.000.000). In Europa il calo raggiunge il 17,4% (il 24,7% in 2 anni pari a un fatturato al consumo di 190 mil di Euro in meno) fra la Maison blasonate. In Francia i consumi si sono stabilizzati sul dato 2008 (181 mil di bott) che aveva fatto segnare un - 4% rispetto al 2007. In Italia, in due anni, si sono perse oltre 3 milioni di bottiglie (30%) rispetto a una media fra 9-10 milioni, compreso la quota ri-venduta da commerciali italiane. Nel 2009 il mercato europeo ha consumato 70,6 milioni di bottiglie; il resto del mondo – come dichiara il Civc – ha subito un tracollo del 25,1% in un anno a 41,7 milioni di bottiglie esportate. I paesi che hanno inciso maggiormente sui risultati negativi sono stati la Gran Bretagna, l’Italia, la Spagna, gli Stati Uniti e il Giappone, mentre i paesi emergenti come Russia, Cina, Brasile e India non hanno contribuito con la crescita prevista. In questo scenario le Maisons rappresentano il 66% del mercato (con un calo del 10%), mentre i Vignerons e le Cooperative hanno spedito 99,8 mil di bottiglie, con una perdita leggermente inferiore dell’8%. Il contesto di crisi mondiale e i tassi e i cambi delle valute – dichiara l’ufficio relazioni esterne del Civc - sono le cause principali della forte riduzione del volume d’affari che ha determinato una perdita globale del 17% nel 2009 (del 25% riferito al 2007), pari ad un valore di 3,9 mld di euro, contro i 4,5 mld di Euro del 2007. Il giro d’affari mondiale al consumo ( sintomo di un calo dei prezzi per contenere il calo dei volumi) fa segnare un calo secco rispetto al 2007 di circa il 28%. Anche i prezzi medi nel 2009 hanno subito, soprattutto negli ultimi 2 mesi dell’anno e per concorso principale delle piccole aziende e nella Gdo, un calo significativo rispetto al 2007 che aveva fatto segnare un prezzo medio a bottiglia nella Gdo francese di € 17,60 ( un mercato che copre il 46% delle vendite interne). Inoltre oggi lo stock di bottiglie ferme in cantina fa paura al punto di aver determinato nuovi parametri produttivi con la vendemmia 2009 al punto di ridurre enormemente le rese per ettaro: da 19800 chili, a 14400 kg. Le giacenze ufficiali parlano di 1,3 miliardi di bottiglie ferme nelle Maisons. La Champagne, ricordiamo, sono 33.949 ettari distribuiti in 319 comuni che diventeranno 357 (€ 829mila è il valore per ettaro dei cru e € 4,50-5,40 il valore di un chilo d’uva Aoc), 15.567 i viticoltori (erano 29.000 dieci anni fa), 4716 sono i Vignerons che imbottigliano, 137 le Coop di cui 90 imbottigliano e 289 i Nègociants-expéditeurs. Circa 5.000 i brand presenti nei 193 mercati di consumo, di cui 500 etichette circa sono presenti in Italia nei diversi canali. GERMANIA E’ il secondo produttore al mondo con 470/480 milioni di bottiglie. Il 45% della produzione nazionale è di vini bianchi e di questi circa l’85% è spumantizzato in area Mosella secondo due classificazioni: gli Shaumwein e i Sektwein. E’ il primo consumatore e il primo paese in volumi per importazione. Il consumo nazionale annuo è di 580.000.000 di bottiglie, di cui 140.000.000 di importazione. Esporta e ri-esporta verso i Paesi dell’est circa 30/40 milioni di bottiglie, anche di importazione. Le principali importazioni provengono da Spagna (48 milioni di bottiglie), Italia (40 milioni), Francia (37 milioni), altri (20 milioni). Il valore all’origine dell’importazione vale circa 700 milioni di Euro, al consumo di poco superiore a 1 miliardo. Tutto il mercato interno al consumo vale 3,9 mld di euro. SPAGNA La Spagna produce per il 95% un unico prodotto, il Cava, in alcune aree geografiche sparse sul territorio nazionale con la concentrazione maggiore in Cataluna (161 cantine nel Penedes), in Rioja ( 21 cantine), in Navarra ( 2 cantine) per 7547 aziende viticole per 33706 ettari. Il tutto concentrato in 164 vinificatori e in 272 cantine imbottigliatrici: 2 di queste producono e vendono l’81 % del totale. Il “vino espumoso” Cava Docq è un mix di uve diverse autoctone e internazionali e di vini base, ottenuto con il metodo Cava. Produce annualmente 230/240 milioni di bottiglie per un valore all’origine di circa 900 milioni di Euro, di cui 90 milioni di bottiglie come consumo interno e 130milioni (anno 2008) destinate all’export con una importazione di circa 6 milioni di bottiglie (1,1 dall’Italia). Le vendite all’estero sono concentrate fra: Germania ( 48 milioni), Gran Bretagna (30 milioni), Stati Uniti ( 14 milioni). Nel 2009 la commercializzazione ha subito un calo del 10%, con una perdita del valore del 15%. L’export è stato in calo di volumi per circa il 6%, ma con una perdita in valore di circa il 20%. All’origine il volume d’affari per l’export è stato di poco superiore ai 330 milioni di Euro, rasentando valori all’origine ( alla produzione dichiarata in documenti ufficiali d’impresa) della singola bottiglia per export intorno a € 1,14 (destinazione principale sul mercato tedesco ed est-europa). FONTI: Elaborazione Ufficio Studi Ovse su dati pubblicati, concessi e diffusi da: OEMV, AlltOm-Vin, AcNielsen, IWFI, Inao, Faostat, Echos, Justdrink, IWSR