INTOLLERANZE E ALLERGIE ALIMENTARI

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INTOLLERANZE E ALLERGIE ALIMENTARI
ALLERGIE E INTOLLERANZE ALIMENTARI: FACCIAMO CHIAREZZA
Il cibo rappresenta, per tutti noi, allo stesso tempo fonte di piacere ed energia per la
nostra vita quotidiana. Purtroppo è noto, fin dai tempi di Lucrezio, che alcuni
individui, di qualsiasi età ed in qualsiasi momento della vita, possono non tollerare
più un determinato alimento.
I disturbi che il cibo può procurarci non sono solo gastroenterologici, ma anche a
carico di altri organi e/o apparati.
Gli alimenti: passaggio da molecole animali e vegetali dall’esterno al nostro
interno.
L'apparato gastroenterico nell'uomo ha una superficie di 200-300 m2, rappresenta
quindi una “frontiera" che deve essere protetta.
Nei primi anni di vita è presente un'immaturità del sistema mucosale intestinale a
causa della fisiologica carenza di IgA secretorie e per immaturità dell'epitelio
intestinale stesso. Questa situazione può facilitare il passaggio proteine contenute
negli alimenti capaci di determinare una reazione allergica con meccanismo
immunologico, con conseguenti reazioni cliniche. Questo si può verificare già nella
vita fetale e spiega le reazioni allergiche che possono aversi anche dopo la prima
assunzione ad esempio di latte vaccino.
Altre situazioni che facilitano la penetrazione di proteine allergeniche alimentari le
infezioni che interessano l'apparato gastrointestinale.
Può favorire questo assorbimento anche la diminuita acidità gastrica, situazione
oggi molto più i frequente per l'aumentato uso di antiacidi (come i farmaci anti H2).
E’ risaputo che l’alcol aumenta l'assorbimento di antigeni alimentari. Per questo si
possono avere reazioni avverse in concomitanza dell'assunzione di alcol e in
contemporanea. determinati alimenti.
L’allergia alimentare può anche essere secondaria a sensibilizzazione anche a pollini
inalanti che presentino proteine allergeniche comuni ad alcuni cibi.
Reazioni avverse al cibo: conseguenti all’ingestione di un alimento o di un
additivo alimentare
Le reazioni avverse al cibo si distinguono in:
Reazioni alimentari tossiche (da tossine contenute nel cibo). Queste possono
verificarsi in ciascun individuo purché abbia ingerito dosi sufficienti di tossine.
Reazioni alimentari non tossiche, dipendenti dalla suscettibilità individuale:
1) allergie, riconducibili a tutti i meccanismi immunologici (tipo I, II, III e IV).
Le allergie tipo I (IgE mediate) sono state chiaramente delineate, le reazioni
cellulo-mediato immunologiche non IgE mediate stanno sempre più
definendosi: possono essere riconducibili a reazioni anticorpo-mediate
coinvolgenti immunoglobuline diverse dalle IgE, o da immunocomplessi.
2) intolleranze alimentari riconducibili ad un meccanismo non
immunologico: possono essere di tipo enzimatico (per es. intolleranza al
lattosio), farmacologico (per es. le reazioni alle amine vasoattive o agli additivi
contenuti in alcuni cibi) e indefinite.
I cibi che più frequentemente danno allergia alimentare sono:
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latte
uova
noci
pesce
crostacei
arachidi
nocciole
soia
frumento
Meno frequenti
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mela
sedano
pomodoro
banana
kiwi
pesca
carota
pera
La prevalenza dell’allergia alimentare
La prevalenza delle allergie alimentari è del 4-6% nei bambini, e dell’1-2 % negli
Sintomi limitati all’apparato gastrointestinale
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Vomito
Diarrea acuta e cronica
Reflusso gastroesofageo
Sindrome da malassorbimento
Sindrome orale-allergica
Stomatiti aftose recidivanti
Sintomi che interessano altri organi e apparati
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Cute (sindrome orticaria-angioedema, dermatite atopica, prurito)
Apparato respiratorio (rinite, asma)
Apparato cardiocircolatorio (collasso, shock)
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Orecchio (secondo alcuni autori: otite media catarrale)
Conferma di allergia alimentare
La diagnosi si basa soprattutto sulla raccolta accurata dell’anamnesi: ovvero la storia
clinica del soggetto. Il sospetto clinico va poi confermato eliminando l’alimento e/o
gli alimenti sospetti, con successiva prova di scatenamento con l’alimento stesso
dopo almeno 2 settimane di dieta specifica e di risoluzione del quadro clinico. I test
cutanei ed il dosaggio delle IgE specifiche per gli alimenti sospettati sono di supporto
diagnostico.
Esistono poi una lunga serie di test della Medicina Alternativa che sebbene non
siano supportati da un'adeguata documentazione scientifica vengono frequentemente
utilizzati nelle intolleranze alimentari.
Prevenzione primaria dell’allergia alimentare
La prevenzione si fonda nel favorire il più a lungo possibile l’allattamento materno
(6° mese) e nell’eliminare dalla dieta della madre nutrice gli alimenti più allergizzanti
(latte, uovo, pesce).
Esistono poi possibilità di reazioni incrociate tra gli alimenti come le seguenti:
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Latte di mucca: latte d'asina, latte di capra, latte di altri animali simili.
Uova: albume, lisozima, tuorlo, ovoalbumina, ovomucoide.
Noce americana: noccioline, noce, noce brasiliana.
Riso: cereali, granoturco, polline di segale.
Gamberetto: granchio comune, aragosta, calamaro, gambero, acari.
Mela: patata, carota, polline di betulla.
Carota: sedano, anice, mela, patata, segale, frumento, ananas, avocado,
polline di betulla.
Cereali: frumento, segale, orzo, avena, granoturco, riso, polline di graminacee.
Merluzzo: anguilla, sgombro, salmone, trota, tonno.
Aglio: cipolla, asparago.
Miele: contaminazione da polline di composite.
Piselli: lenticchie, liquirizia, semi di soia, fagioli bianchi, noccioline
americane, finocchio.
Pesca: albicocca, prugna, banana.
Inoltre, circa il 70% dei pazienti pollinosici può presentare sintomi allergici dopo
l'ingestione di alimenti vegetali come frutta, verdura e spezie. In questo caso la
reazione crociata si determina fra inalanti e alimenti ed è un riscontro relativamente
comune nei pazienti con sindrome orale-allergica, caratterizzata quest'ultima da
rapida comparsa di prurito e lieve angioedema delle labbra, lingua, palato e gola,
generalmente seguiti da una rapida risoluzione dei sintomi, più raramente complicata
da edema della glottide. Ciò è dovuto alla presenza di allergeni cross-reattivi presenti
nei pollini e negli alimenti.
Per questo è sempre importante, in ogni allergia alimentare e intolleranza, verificare
la coesistenza di eventuali altre allergie a pollini o altri inalanti.
Alcune cross-reattività tra allergeni inalanti e alimentari:
Betulla: mela, pera, pesca, albicocca, prugna, ciliegia, banana, noce,
nocciola, sedano, finocchio, carota.
Nocciolo: mela, pesca, ciliegia, carota, limone.
Parietaria: gelso, basilico, ciliegia, melone.
Graminacee: pomodoro, melone, anguria, arancia, kiwi, frumento.
Composite: sedano, mela, melone, anguria.
Ambrosia: melone, banana.
Acari: gamberetto, lumaca.
Intolleranze alimentari
L’intolleranza alimentare è caratterizzata da sintomi simili a quelli dell'allergia
alimentare, tuttavia non causati da un meccanismo immunologico e può essere di tipo
enzimatico, di tipo farmacologico o indefinita.
Intolleranze alimentari enzimatiche
Si possono avere disordini dell'assorbimento dei carboidrati per deficit di lattasi, e di
altri enzimi.
Intolleranza alimentare farmacologica
Comprende le forme di intolleranza alimentare conseguenti all'effetto farmacologico
di alcune sostanze presenti negli alimenti che assunte in dosi elevate, possono
provocare sintomi in alcuni individui intolleranti. Alcuni di questi quadri sono stati
attribuiti alla presenza di amine vasoattive. I meccanismi proposti sono i seguenti:
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Alcuni alimenti vengono considerati istamino-liberatori. Fra i più importanti si
riconoscono uovo, crostacei, fragole, pomodori, pesce, cioccolato, carne di
maiale, ananas e papaya.
Certi individui possono presentare aumentata suscettibilità all'istamina. In
alcuni individui si è evidenziata una diminuzione delle diamino-ossidasi.
Effetti anomali delle amine biogeniche. I cibi più ricchi di istamina e tiramina
sono rappresentati dai cibi fermentati, quali formaggi, alcool, pesce scatolato,
pesce affumicato, crauti, tonno, carne di maiale e insaccati.
Intolleranza all'alcool. Meccanismi di azione ipotizzati: la presenza di bisolfiti,
un intolleranza all'acido benzoico o un'aumentata permeabilità vascolare
dovuta agli effetti dell'alcool stesso. Infine un errore congenito del
metabolismo, un deficit di aldeide deidrogenasi causano intolleranza all'alcol.
Additivi alimentari
Alcuni autori hanno suggerito che parecchi di pazienti con orticaria cronica e
angioedema possano avere sintomi correlati all'ingestione di additivi alimentari.
L'incidenza di reazioni agli additivi in pazienti con orticaria cronica e angioedema è
varia. Ciò è dovuto soprattutto alla mancanza di studi controllati appropriatamente e
rigorosamente.
SOLFITI
I solfiti sono stati usati da secoli per la conservazione del cibo e inibire la crescita di
microrganismi indesiderati. Vengono aggiunti per questo scopo nei vini,
in frutta, patate disidratate e gamberi. In più sono contenuti nello zucchero, nella
farina e nello sciroppo di glucosio, a base della maggior parte degli alimenti
confezionati. Sono contenuti naturalmente in alcuni alimenti tra cui i crostacei e
l'aglio fresco.
I solfiti agiscono come potenti antiossidanti, per impedire l’imbrunimento dei cibi.
Molti cibi confezionati, anche la frutta e la verdura fresca e congelata in involucri di
cellophane, cibi derivati dal grano (crackers e biscotti), bibite all'aroma di agrumi,
possono contenere solfiti.
I livelli più alti di solfiti si trovano nelle patate (ciascuna varietà sbucciata), frutta
secca (albicocca e uva bianca), e spesso nei gamberetti e altri cibi di mare.
Dr. Renato Ariano - Allergologo