L`atleta Stefano Gori a Teglio regala una preziosa
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L`atleta Stefano Gori a Teglio regala una preziosa
[TIRANO E ALTA VALLE 15] LA PROVINCIA LUNEDÌ 25 GENNAIO 2010 [ OSPITE SABATO DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO ] [ MERCOLEDI’ ] L’atleta Stefano Gori a Teglio regala una preziosa lezione di vita Un pigiama a righe per riflettere sul dramma della Shoah L’ex calciatore, oggi paraolimpico non vedente, ha esortato a lottare contro le difficoltà TEGLIO - «Bisogna vivere la vita sempre meglio che una persona può. Mai farsi abbattere dalla difficoltà, ma lottare, essere determinati». E se queste parole vengono pronunciate da un atleta paraolimpico come Stefano Gori c’è da crederci. Ne sono convinti i ragazzi delle scuole medie di Teglio, Tresenda e Aprica che, sabato, hanno preso parte al “Pomeriggio insieme” organizzato dall’Istituto comprensivo di Teglio per offrire un momento di svago e riflessione insieme. Un momento quindi di crescita per gli alunni che hanno avuto modo di confrontarsi con un grande personaggio dello sport. Per l’occasione è stato invitato il toscano Gori che vanta un curriculum di tutto rispetto: era promessa del calcio negli anni Settanta, finché la retinite pigmentosa nel giro di pochi anni lo ha reso cieco. Così nel 1996 inizia Gori inizia l’attività sportiva come non vedente e in 13 anni conquista 56 titoli italiani: 8 nei 400 metri, 6 nel pentathlon, 5 nel salto in lungo, 9 nei 100 metri, 4 nei 60 yards, 3 nel salto in alto, 2 negli 80 metri a chiamata, 5 lancio del disco, 3 nel getto del peso, 6 nei 200 metri e 4 nel giavellotto. Poi nella campestre nazionale un nuovo record nei 200 m , e nei 60 metri ad Ancona 2009. Infine è detentore di due record Italiani indoor nei 60 Yard e 400 m. salto in lungo. Insomma uno che di grinta e di coraggio ne ha da vendere. Nonostante la sua intensa attività sportiva Stefano Gori trova sempre il tempo per portare avanti l’opera di divulgazione dei valori sportivi attraverso incontri con le scuole e le istituzioni e l’organizzazione di eventi in collaborazione con i Comuni (sport in piazza). Così è stato sabato quando i ragazzi sono rimasti ammaliati dallo sportivo. «Sono stati tutti attenti fino alla fine – dice lo stesso Gori – e il mio messaggio è stato percepito. Ho parlato dello sport e della disabilità, certamente della mia malattia e di come lo sport mi ha reso la persona e l’atleta che sono. Vorrei che i ragazzi capissero il valore della vita, che se si prende un 5 in qualche materia, non bisogna abbattersi, ma studiare per prendere un 7 la volta successiva». Soddisfatto il dirigente scolastico che ha visto gli studenti «particolarmente presi e provocati su questo argomento importante». Il progetto, partito sabato scorso con il tema della sicurezza stradale e la presenza di due agenti della polizia stradale, si chiuderà sabato 30 gennaio con l’intervento del dirigente stesso dell’istituto Gianola che proporrà la proiezione di alcuni spezzoni di film sulle paure dei ragazzi dettate dalla difficoltà di farcela, in un confronto con il mondo adulto che spesso non dà più fiducia. Clara Castoldi Grande attenzione e interesse per l’incontro con l’atleta toscano VALFURVA “Il bambino con il pigiama a righe”, libro di John Boyne, è il filo conduttore dell’evento-riflessione proposto quest’anno in ricordo della Shoah dall’assessorato alla cultura del comune di Valfurva guidato da Edoardo Dei Cas unitamente alla biblioteca civica. Come da alcuni anni a questa parte, la Valfurva prepara un momento di riflessione e di approfondimento speciale relativo alla giornata in memoria della Shoah, rappresentazione che andrà in scena mercoledì alle 9.30 ed alle 11 all’auditorium del liceo “G. W. Leibniz” di Bormio e, alle 21, presso l’auditorium di Sant’Antonio Valfurva. “Se cominciate a leggere questo libro, farete un viaggio, e presto o tardi arriverete davanti a un recinto. Recinti come questi esistono ancora, in tutto il mondo”. E’ questa la riflessione legata allo spettacolo caratterizzato dalle voci recitanti di Emanuela Bachiocchi, Paola Bertolina e Fausto Molinari avvalorate dall’accompagnamento musicale della professoressa Alessandra Bedognè. “Il bambino con il pigiama a righe” è un romanzo del 2006 tradotto in 32 paesi, un toccante best seller conosciuto in tutto il mondo che narra la storia di Bruno, un bambino di otto anni, figlio di un ufficiale nazista, trasferitosi con la famiglia vicino al campo di concentramento di Auschwitz. Un giorno va ad "esplorare" il giardino dietro la casa fino ad arrivare alla recinzione del campo di sterminio dove incontra Shmuel, un bambino ebreo della sua stessa età. Per giorni siedono uno da una parte e uno dall’altra finché un giorno Shmuel procura a Bruno un "pigiama a righe" e Bruno entra nel campo; presto i due amici finiranno in un gruppo di condannati e moriranno tenendosi per mano. Daniela Gurini [ GROSINI A VARALLO SESIA ] Trasferta piemontese per il Carneval Vecc Orso, Toni, Magra Quaresima, la Bernarda & Co. hanno sfilato con le maschere più tipiche d’Italia Le tipiche maschere IN 600 PER IL CAMPIONATO FISIAE La piste di Aprica "invase" dagli studenti di Milano APRICA (c.c.) Lo sport come materia didattica da praticare non solo all’interno della palestra della scuola, ma anche all’aperto e, soprattutto, in montagna per dare continuità alla programmazione scolastica. Con queste parole si potrebbe spiegare l’iniziativa svoltasi nel fine settimana ad Aprica: il campionato della Fisiae che ha portato a sciare da giovedì a sabato sulle piste della stazione orobica fra le 500 e le 600 persone fra studenti delle scuole elementari, medie e superiori di Milano e provincia accompagnati dai loro insegnanti. «Da parecchi anni organizziamo questo soggiorno – hanno detto gli organizzatori – e da circa dieci anni abbiamo scelto di venire ad Aprica sia per la qualità degli alberghi messi a disposizione sia per la possibilità di effettuare sempre le competizioni sciistiche, anche se c’è scarsa neve naturale. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di dare continuità al programma scolastico direttamente sul territo- rio tramite l’organizzazione di giornate dedicate non solo allo sci, ma anche al nuoto, al tennis, all’orientamento e all’atletica leggera. Ad esse partecipa sia l’agonista che il neofita, in modo che tutti ne vengano gratificati». Quest’anno la partecipazione è stata fitta. Numerose le scuole che hanno aderito all’iniziativa della provincia di Milano e Monza, con centinaia di partenti alle gare suddivisi fra scuole primarie, secondarie di primo e di secondo grado. Le due giornate si sono articolate nelle competizioni di slalom speciale e gigante e snowboard. «Il clou è stato venerdì con la disputa di ben quattro gare in una sola giornata – spiega Luciano Stampa, direttore della Scuola Italiana Sci Snowboard Aprica che si è occupata della logistica e della tracciatura -. Al Palabione abbiamo tenuto le gare di gigante e slalom speciale, ai Campetti lo speciale per i bambini delle primarie, nel pomeriggio lo snowboard. Altre due gare sabato». GROSIO In attesa dell’appuntamento con il tradizionale Carneval Vecc, fissato come tradizione per la prima domenica di quaresima che quest’anno cade il 21 febbraio, le maschere vecchie di Grosio hanno già respirato l’atmosfera del carnevale. Lo scorso fine settimana i simboli della tradizione carnevalesca grosina hanno partecipato al prestigioso raduno delle maschere italiane di Varallo Sesia in Piemonte. Un raduno nazionale che mancava da 25 anni nella rassegna vercellese e al quale hanno preso parte le più prestigiose maschere italiane. «E’ stato per noi un onore essere al fianco dei veri Arlecchino e Pulcinella afferma Luciano Pedrucci che in occasione della sfilata ai piedi del Monte Rosa ha fatto da accompagnatore alla “Bernarda”- è stata una manifestazione prestigiosa e nel nostro cuore c’è stato un pensiero ai vecchi grosini (Toni Trapalin, Ceci, Baghin) grazie ai quali le maschere sono rimaste vive nella nostra tradizione». La Bernarda (Tino Cusini) e ac- compagnatore (Luciano Pedrucci) , Carneval Vecc e Magra Quaresima (Stefano Pini e Claudio Enna), Orso e Toni (Sergio Rodolfi e Antonio Cecini), Paralitico (Federico Pini), Al’Toni (Marco Rinaldi) hanno sfilato fra le migliaia di spettatori accanto al Gianduia e le Giacomette di Torino, Il Meneghino e la Cecca di Milano, il dottor Balanzone di Bologna, il Sandrone di San Giovanni in Persiceto (Modena), Dzevod di Parma, il “Papa del gnoco” di Verona, il Re Biscutin di Novara. E’ un periodo importante per le maschere vecchi grosine come afferma il responsabile Pierino Cecini, assente in Piemonte: «Ci stiamo per costituire ufficialmente in maniera di avere uno statuto ed essere una vera e propria associazione. Attualmente siamo in undici e quello che più conforta e che abbiamo richieste anche di altre persone di far parte del sodalizio». I componenti delle maschere vecchie oltre a quelli presenti a Varallo sono Giambattista Cecini, Nicola Cecini, Pierino Cecini. Paolo Ghilotti