L`ombra dell`orso a Piamborno
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L`ombra dell`orso a Piamborno
18 LA PROVINCIA MARTEDÌ 10 LUGLIO 2012 GIORNALE DI BRESCIA Slitta la nomina di Conter al vertice di Lgh ROVATO Slitta alle prossime settimane l’attesa nominaad amministratore delegato di Lgh del rovatese Alessandro Conter, del Pdl, in sostituzione di Fabrizio Scuri, vicino al Pd, arrivato a scadenza di mandato. L’assemblea dei soci di Lgh, riunitasi ieri pomeriggio a Cremona, ha infatti deciso un rinvio. I rappresentanti del- ni, dottore commercialista - resta in assoluta pole position per il ruolo di amministratore delegato, che i patti parasociali assegnano a Cogeme, recentemente presieduta da Dario Fogazzi, esponente rovatese della Lega Nord, che ha sostituito Gianluca Delbarba del centrosinistra. d. p. le società Cogeme, Aem Cremona, Asm Pavia, Astem Lodi, Scrp Crema hanno preferito approfondire dal punto di vista legale quanto previsto dalle nuove norme in materia di revisione della spesa pubblica, la cosiddetta «spending review 2». DaRovato e Cremona siconferma comunque che proprio Conter - 61 an- Erbusco Vice segretario del Comune: chiesti 8 anni L’orso inValle ■ Un esemplare di orso, una panoramica dell’abitato di Paline, frazione di Borno, dove in precedenza era stato avvistato il plantigrado e una veduta di Piamborno L’ombra dell’orso a Piamborno Una donna ha segnalato ai carabinieri di aver avvistato un plantigrado di grosse dimensioni nella zona del cimitero. Raccolti dei campioni per effettuare le analisi PIAMBORNO Se ci sei lascia tanto le analisi della Polizia provinciale potranno dire se appartengoun’impronta o, almeno, fatti fotono all’orso oppure no. Per il mografare! La psicosi dell’orso dilaga mento la notizia che un orso ha fatanche a Piamborno dove da due to tappa a Piamborno ha scatenato giorni non si parla d’altro: una donsoltanto sorrisi e curiosità. na residente in via Guastis, nel priI militari dell’Arma mo pomeriggio di domemantengono il massinica, avrebbe avvistato il plantigrado «enorme e ACCERTAMENTI moriserbo per non alimentare inutili allarcol pelo lucido» nella zoOra si attendono mismi ma non sottona del cimitero di Piamvalutano la segnalaborno. Stava transitando i risultati zione fatta con una dein sella al suo quad neldelle analisi l’area tra il cimitero e la piscrizionetroppo dettadella Polizia gliata per non richiesta ciclabile quando provinciale sugli dere qualche verifica avrebbe avvistato la sagoma inconfondibile di un escrementi raccolti in più. orso di grosse dimensioDurante gli accertanel bosco ni che si muoveva tra i cementi i carabinieri sono arrivati fino al cirspugli. La donna ha chiamato il co allestito pochi giorni fa a Boario Terme, nell’area del112 e, sotto il sole cocente del pomeriggio, ha accompagnato i caral’ex-Tenda, dove hanno ricevuto binieri di Piamborno e Artogne neltutte le rassicurazioni del caso: la la zona dell’avvistamento. Risultacompagnia, infatti, non possiede to della caccia: zero impronte soalcun orso né altri animali mancaspette, nessun ciuffo di pelo ma solno all’appello. tanto feci animali sospette che solSergio Gabossi I PRECEDENTI Avvistamenti tra Paline e la Val di Scalve BORNO Nessuno l’ha più né visto né sentito. L’orso sembra essersene andato da Paline, frazione di Borno, dove aveva mangiato qualche pecora e fatto crescere un po’ la paura. Era uscito dal letargo il 21 marzo nei boschi della riserva naturale del Giovetto e così aveva fatto sapere che c’era ancora. La conferma dalle carcasse trovate sul sentiero che porta in quota, poi più nulla. Probabilmente si era spostato nella vicina Val di Scalve dove erano stati registrati alcuni avvistamenti. Paline ed i suoi boschi però erano di suo gradimento, tanto che qualcuno aveva segnalato alla Polizia provinciale la sua presenza vicino al paese il 24 maggio. Una toccata e fuga nel territorio di confine con la bergamasca: le telecamere installate dalla Provinciale, e tolte dieci giorni fa, nei luoghi dove era stato visto e dove erano state trovate delle tracce non hanno mai restituito niente. E se l’orso prima era sulla bocca di tutti, oggi più nessuno qui ne parla. Forse è ancora in zona, ma probabilmente con il caldo ha poca dimestichezza ed ha pensato di trasferirsi più in alto, dove sono fioriti i germogli e cresciuti i frutti del sottobosco. Ma tornerà, non c’è dubbio, dicono gli esperti. Basterà aspettare che la vegetazione in quota si faccia meno fitta perché il plantigrado torni ad abbassarsi. Nel frattempo però nulla esclude che potrebbe fare una capatina alla ricerca di qualche pecora al pascolo. Sono loro a doverlo temere, per l’uomo nessun pericolo: il consiglio rimane comunque quello di evitarlo, senza evitare di godersi l’estate con qualche sana e bella passeggiata in montagna. Claudia Venturelli ERBUSCO Sei anni per peculato, due anni per calunnia. Queste le richieste del pubblicoministero Claudia Moregola al processo in corso all’ex vice segretario comunale Domenico Secolo, difeso dall’avv. Lorenzo Cinquepalmi. Il quale ha sottolineato l’insussistenza dell’accusa ed ha chiesto l’assoluzione del suo assistito. In subordine, la configurazione della truffa, reato che risulterebbe prescritto. I giudici del Tribunale, presieduto a Roberto Spanò, hanno fissato la prossima udienza il 4 ottobre. Dopo le repliche, camera di consiglio e sentenza in giornata. I fatti confluiti nel fascicolo processuale risalgono al triennio compreso tra il 2002 e l’inizio del 2004. Al periodo in cui l’odierno imputato, nella sua qualità di vice segretario comunale, autenticava le firme dei contratti di fornitura e appalti, per le quali gli sarebbe spettata una percentuale. Denari che, secondo l’accusa, sarebbero indebitamente finiti in parte nelle mani del dipendente pubblico in una trentina di casi, per un importo complessivo di circa 13mila euro. Soldi per i diritti che gli sarebbero stati versati in contanti. Denunciato dall’Amministrazione comunale nel 2006, l’ex dipendente si è difeso affermando di aver ridistribuito le somme nell’ambito dello staff d’ufficio. Nel 2004, ha sostenuto il suo difensore, scrisse una lettera al Comune indicando l’errore dovuto alla modifica delle modalità di calcolo degli importi dovuti per le autentiche. Per l’asserita redistribuzione delle cifre ha poi rimediato l’accusa di calunnia. Nel processo il Comune si è costituito parte civile, assistito dall’avvocato Florenzo Storelli. Che si è associato alle richieste dell’accusa. In aula ha ieri seguito la discussione il sindaco di Erbusco, Isabella Nodari. Cologne Rissa in birreria, «ma la notte no» Divieto di uscire dalle 21 alle 6 e obbligo di dimora per gli albanesi arrestati Il Bierbauch di Cologne dove è avvenuta la violenta lite rTf6TfBUWFdSEk6LYwKjQ42uU2ZZF43Ou86tIn0QbBk= COLOGNE «Ma la notte no»... Arriva forte e chiaro il «messaggio» del giudice Sara Micucci ai quattro albanesi protagonisti della notte brava, tra sabato e domenica, quando hanno seminato danni e paura fra i clienti della birreria «Bierbauch», in via dello Zino. Convalidato l’arresto in sede di «direttissima», il giudice li rimette in libertà con un paio di «prescrizioni». Per loro ci sono l’obbligo di dimora a Palazzolo, dove hanno residenza, e l’obbligo di rimanere nelle rispettive abitazioni dalle 21 alle 6. Accolta la richiesta di concessione dei termini a difesa, avanzata dall’avv. Fran- cesco Arrighi che li assiste, il processo è stato fissato il prossimo 19 luglio. Nel giudizio si è costituito parte civile il titolare della birreria, Alberto Tamanza, assistito dall’avv. Gianfranco Abate. Ha richiesto l’intervento in forze dei carabinieri di Cologne, Rovato, Adro, Palazzolo e Capriolo, la sarabanda innescata dai quattro stranieri, di età compresa fra 25 e 37 anni, nel locale dopo il pugno rifilato da uno di loro ad una slot che si era «ingoiata» denaro senza restituirne. L’intervento di uno dei gestori, che ha cercato di calmarlo, si è concluso con la reazione dell’albanese. In pochi secondi si è scatenato l’inferno. L’esercente preso a calci e pugni, danneggiate suppellettili della birreria. Una volta allontanati dai baristi, i quattro non hanno desistito. Hanno preso sbarre di ferro dalla loro auto e hanno danneggiato le vetrine laterali del locale e alcune auto in sosta prendendosela pure con un automobilista rimasto contuso. Infine la fuga a bordo della Mercedes intercettata dai carabinieri in viale Europa a Palazzolo. Lunga la lista dei reati contestati a diverso titolo. Dalla rissa alla resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, dal danneggiamento alle lesioni. e. g.