L`ombra dell`orso a Piamborno

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L`ombra dell`orso a Piamborno
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LA PROVINCIA
MARTEDÌ 10 LUGLIO 2012 GIORNALE DI BRESCIA
Slitta la nomina
di Conter
al vertice di Lgh
ROVATO Slitta alle prossime settimane l’attesa nominaad amministratore delegato di Lgh del rovatese Alessandro Conter, del Pdl, in sostituzione di Fabrizio Scuri, vicino al Pd, arrivato a scadenza di mandato.
L’assemblea dei soci di Lgh, riunitasi
ieri pomeriggio a Cremona, ha infatti
deciso un rinvio. I rappresentanti del-
ni, dottore commercialista - resta in
assoluta pole position per il ruolo di
amministratore delegato, che i patti
parasociali assegnano a Cogeme, recentemente presieduta da Dario Fogazzi, esponente rovatese della Lega
Nord, che ha sostituito Gianluca Delbarba del centrosinistra.
d. p.
le società Cogeme, Aem Cremona,
Asm Pavia, Astem Lodi, Scrp Crema
hanno preferito approfondire dal
punto di vista legale quanto previsto
dalle nuove norme in materia di revisione della spesa pubblica, la cosiddetta «spending review 2».
DaRovato e Cremona siconferma comunque che proprio Conter - 61 an-
Erbusco
Vice segretario
del Comune:
chiesti 8 anni
L’orso inValle
■ Un esemplare di orso,
una panoramica
dell’abitato di Paline,
frazione di Borno, dove in
precedenza era stato
avvistato il plantigrado e
una veduta di Piamborno
L’ombra dell’orso a Piamborno
Una donna ha segnalato ai carabinieri di aver avvistato un plantigrado di grosse
dimensioni nella zona del cimitero. Raccolti dei campioni per effettuare le analisi
PIAMBORNO Se ci sei lascia
tanto le analisi della Polizia provinciale potranno dire se appartengoun’impronta o, almeno, fatti fotono all’orso oppure no. Per il mografare! La psicosi dell’orso dilaga
mento la notizia che un orso ha fatanche a Piamborno dove da due
to tappa a Piamborno ha scatenato
giorni non si parla d’altro: una donsoltanto sorrisi e curiosità.
na residente in via Guastis, nel priI militari dell’Arma
mo pomeriggio di domemantengono il massinica, avrebbe avvistato il
plantigrado «enorme e ACCERTAMENTI moriserbo per non alimentare inutili allarcol pelo lucido» nella zoOra si attendono mismi ma non sottona del cimitero di Piamvalutano la segnalaborno. Stava transitando
i risultati
zione
fatta con una dein sella al suo quad neldelle analisi
l’area tra il cimitero e la piscrizionetroppo dettadella Polizia
gliata per non richiesta ciclabile quando
provinciale sugli dere qualche verifica
avrebbe avvistato la sagoma inconfondibile di un escrementi raccolti in più.
orso di grosse dimensioDurante gli accertanel bosco
ni che si muoveva tra i cementi i carabinieri sono arrivati fino al cirspugli.
La donna ha chiamato il
co allestito pochi giorni fa a Boario Terme, nell’area del112 e, sotto il sole cocente del pomeriggio, ha accompagnato i caral’ex-Tenda, dove hanno ricevuto
binieri di Piamborno e Artogne neltutte le rassicurazioni del caso: la
la zona dell’avvistamento. Risultacompagnia, infatti, non possiede
to della caccia: zero impronte soalcun orso né altri animali mancaspette, nessun ciuffo di pelo ma solno all’appello.
tanto feci animali sospette che solSergio Gabossi
I PRECEDENTI
Avvistamenti tra Paline e la Val di Scalve
BORNO Nessuno l’ha più né visto né
sentito. L’orso sembra essersene
andato da Paline, frazione di Borno,
dove aveva mangiato qualche pecora
e fatto crescere un po’ la paura. Era
uscito dal letargo il 21 marzo nei
boschi della riserva naturale del
Giovetto e così aveva fatto sapere che
c’era ancora. La conferma dalle
carcasse trovate sul sentiero che porta
in quota, poi più nulla.
Probabilmente si era spostato nella
vicina Val di Scalve dove erano stati
registrati alcuni avvistamenti. Paline
ed i suoi boschi però erano di suo
gradimento, tanto che qualcuno
aveva segnalato alla Polizia
provinciale la sua presenza vicino al
paese il 24 maggio.
Una toccata e fuga nel territorio di
confine con la bergamasca: le
telecamere installate dalla
Provinciale, e tolte dieci giorni fa, nei
luoghi dove era stato visto e dove
erano state trovate delle tracce non
hanno mai restituito niente. E se
l’orso prima era sulla bocca di tutti,
oggi più nessuno qui ne parla. Forse è
ancora in zona, ma probabilmente
con il caldo ha poca dimestichezza ed
ha pensato di trasferirsi più in alto,
dove sono fioriti i germogli e cresciuti
i frutti del sottobosco.
Ma tornerà, non c’è dubbio, dicono gli
esperti. Basterà aspettare che la
vegetazione in quota si faccia meno
fitta perché il plantigrado torni ad
abbassarsi. Nel frattempo però nulla
esclude che potrebbe fare una
capatina alla ricerca di qualche
pecora al pascolo.
Sono loro a doverlo temere, per
l’uomo nessun pericolo: il consiglio
rimane comunque quello di evitarlo,
senza evitare di godersi l’estate con
qualche sana e bella passeggiata in
montagna.
Claudia Venturelli
ERBUSCO Sei anni per peculato, due anni per calunnia.
Queste le richieste del pubblicoministero Claudia Moregola al processo in corso all’ex
vice segretario comunale Domenico Secolo, difeso dall’avv. Lorenzo Cinquepalmi.
Il quale ha sottolineato l’insussistenza dell’accusa ed ha
chiesto l’assoluzione del suo
assistito. In subordine, la configurazione della truffa, reato
che risulterebbe prescritto. I
giudici del Tribunale, presieduto a Roberto Spanò, hanno
fissato la prossima udienza il
4 ottobre. Dopo le repliche,
camera di consiglio e sentenza in giornata.
I fatti confluiti nel fascicolo
processuale risalgono al triennio compreso tra il 2002 e
l’inizio del 2004. Al periodo in
cui l’odierno imputato, nella
sua qualità di vice segretario
comunale, autenticava le firme dei contratti di fornitura e
appalti, per le quali gli sarebbe spettata una percentuale.
Denari che, secondo l’accusa, sarebbero indebitamente
finiti in parte nelle mani del
dipendente pubblico in una
trentina di casi, per un importo complessivo di circa 13mila euro. Soldi per i diritti che
gli sarebbero stati versati in
contanti. Denunciato dall’Amministrazione comunale nel 2006, l’ex dipendente si
è difeso affermando di aver ridistribuito le somme nell’ambito dello staff d’ufficio. Nel
2004, ha sostenuto il suo difensore, scrisse una lettera al
Comune indicando l’errore
dovuto alla modifica delle
modalità di calcolo degli importi dovuti per le autentiche. Per l’asserita redistribuzione delle cifre ha poi rimediato l’accusa di calunnia.
Nel processo il Comune si è
costituito parte civile, assistito dall’avvocato Florenzo Storelli. Che si è associato alle richieste dell’accusa. In aula
ha ieri seguito la discussione
il sindaco di Erbusco, Isabella Nodari.
Cologne Rissa in birreria, «ma la notte no»
Divieto di uscire dalle 21 alle 6 e obbligo di dimora per gli albanesi arrestati
Il Bierbauch di Cologne dove è avvenuta la violenta lite
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COLOGNE «Ma la notte no»... Arriva forte e chiaro il «messaggio» del giudice Sara Micucci ai quattro albanesi protagonisti della notte brava, tra sabato e domenica, quando hanno seminato danni e paura fra i clienti della birreria «Bierbauch»,
in via dello Zino.
Convalidato l’arresto in sede di «direttissima», il giudice li rimette in libertà con
un paio di «prescrizioni». Per loro ci sono
l’obbligo di dimora a Palazzolo, dove
hanno residenza, e l’obbligo di rimanere
nelle rispettive abitazioni dalle 21 alle 6.
Accolta la richiesta di concessione dei
termini a difesa, avanzata dall’avv. Fran-
cesco Arrighi che li assiste, il processo è
stato fissato il prossimo 19 luglio. Nel giudizio si è costituito parte civile il titolare
della birreria, Alberto Tamanza, assistito
dall’avv. Gianfranco Abate.
Ha richiesto l’intervento in forze dei carabinieri di Cologne, Rovato, Adro, Palazzolo e Capriolo, la sarabanda innescata
dai quattro stranieri, di età compresa fra
25 e 37 anni, nel locale dopo il pugno rifilato da uno di loro ad una slot che si era
«ingoiata» denaro senza restituirne. L’intervento di uno dei gestori, che ha cercato di calmarlo, si è concluso con la reazione dell’albanese. In pochi secondi si è
scatenato l’inferno. L’esercente preso a
calci e pugni, danneggiate suppellettili
della birreria. Una volta allontanati dai
baristi, i quattro non hanno desistito.
Hanno preso sbarre di ferro dalla loro auto e hanno danneggiato le vetrine laterali del locale e alcune auto in sosta prendendosela pure con un automobilista rimasto contuso. Infine la fuga a bordo della Mercedes intercettata dai carabinieri
in viale Europa a Palazzolo.
Lunga la lista dei reati contestati a diverso titolo. Dalla rissa alla resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, dal danneggiamento alle lesioni.
e. g.