Segue - ACAT Italia

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Segue - ACAT Italia
GENNAIO 2014
Chiamata urgente
Dal Salmo 142
Io grido a te, Signore, / dico: Sei tu il mio rifugio / sei tu la mia sorte
nella terra dei viventi. / Ascolta la mia supplica / ho toccato il fondo
dell’angoscia. / Salvami dai miei persecutori / Perché sono di me più
forti./ Strappa dal carcere la mia vita / perché io renda grazie al tuo
nome / i giusti mi faranno corona / quando mi concederai la tua
grazia.
► Messico
( proposta da ACAT France)
► Arabia Saudita
( proposta da ACAT France)
Messico - Stato del Chihuahua
L’ACAT, associazione ecumenica, si impegna al fianco di tutti coloro che lottano per
l’abolizione della tortura e della pena di morte.
È membro della FIACAT (Federazione Internazionale delle ACAT), ONG
(Organizzazione Non Governativa) con statuto di osservatore presso le Nazioni Unite, il
Consiglio d’Europa, e la Commissione Africana dei Diritti degli Uomini e dei Popoli
Via della Traspontina, 15 – 00193 Roma – Tel. 06.6865358
c/c postale num. 56686009, intestato ad “ACAT Italia”
www.acatitalia.it - E-mail: [email protected]
Gennaio 2014
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Chiamata urgente
MESSICO.
Il 16 dicembre 2013 un uomo armato si è presentato alla stazione di
servizio presso la quale lavora il Sig. Figueroa mostrando un
distintivo della polizia giudiziaria e affermando di condurre
un’inchiesta su un furto di benzina anche se i suoi datori di lavoro
non avevano denunciato nulla. Rifiutando di dare le sue generalità
quest’uomo si è brutalmente indirizzato a Figueroa chiedendo i suoi
documenti e l’indirizzo fingendo nel contempo di fare la stessa cosa
con gli altri impiegati è rimasto nei dintorni della stazione di servizio
fino alla fine del turno di lavoro di Figueroa. Il 18 gennaio 2012 i
suoi figli Juan Antonio (24 anni) Jesus Ivan (20anni) e Luis Adrian
(16 anni) sono stati arrestati dalla polizia giudiziaria dello Stato di
Chihuahua detenuti in isolamento per 2 giorni hanno dichiarato di
aver subito torture per confessare di far parte di un racket di
commercianti. Le torture sono state confermate da esami medici nel
caso di Luis Adrian liberato nell’agosto del 2013 i suoi fratelli sono
ancora in carcere per estorsione aggravata. I loro genitori e il loro
avvocato sono stati minacciati a più riprese nel corso del 2012 da
funzionari del Ministero dopo aver intrapreso dei passi per
denunciare le torture e far liberare i tre giovani. Dal suo arrivo al
potere il presidente Felipe Calderon ha dichiarato guerra al crimine
organizzato con arresti e condanne massicce e ricorrendo
all’estorsione di confessioni e a prrove fittizie. Il bilancio della guerra
di Calderon è stimato intorno ai 60.000 morti, 26.000 vittime di
sparizioni forzate, tra 160 e 250.000 domicili coatti e migliaia di
persone torturate nel corso della detenzione. Chihuahua è fra gli stati
più coinvolti in questa situazione. Il nuovo presidente Enrique Peña
Nieto al potere dal dicembre 2012 non ha cambiato le cose. La
Commissione nazionale dei diritti dell’uomo (CNDH) ha già
registrato nel suo primo anni di presidenza 10.000 denunce per
violazioni dei diritti dell’uomo.
Gennaio 2014
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Chiamata urgente
ARABIA SAUDITA
Il 12 dicembre 2013 Umar al-Saeed (24 anni) difensore dei diritti
dell’uomo è stato condannato a 4 anni di prigione e trecento frustate
a causa delle sue opinioni politiche, egli è membro dell’Associazione
saudita per i diritti civili e politici (ACPRA) che dall’inizio del 2013
ha pubblicato dei comunicati critici sull’operato della famiglia reale
riguardo ai diritti umani con la richiesta di una monarchia
costituzionale. Tre membri dell’Associazione sono stati arrestati; il
22 aprile 2013 Umar al-Saeed è stato convocato dal giudice
istruttore della provincia di Qassim in quell’occasione ha chiesto un
rinvio per poter essere assistito da un avvocato; il 28 aprile si è
presentato con un avvocato del Kuwait cui è stata però negata la
possibilità di intervento non essendo saudita. Umar al-saeed ha
protestato contro la violazione del diritto di avere un avvocato e di
conseguenza è stato arrestato. Il 12 dicembre in una udienza a porte
chiuse il giovane è stato condannato a 4 anni di prigione e 300
frustate per aver richiesto l’instaurazione di una monarchia
costituzionale. Il diritto saudita proibisce quasi tutte le forme di
associazione e limita la libertà di riunione, le organizzazioni come la
ACPRA devono richiedere un’autorizzazione del Ministero
dell’Interno che la concede raramente. Spesso i difensori dei diritti
umani sono perseguiti con il pretesto della loro implicazione in
organizzazioni non autorizzate. Umar al-Saeed è il settimo membro
dell’ACPRA imprigionato dall’inizio della repressione contro i
difensori dei diritti umani nel 2012.
AVVISI
Ricordiamo di inviare la vostra raccolta di
firme per la petizione per il Benin
Il gruppo di coordinamento si riunisce il
mercoledì alle ore 17.30 - 19.00