IO NON VOTO NEWS 72

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IO NON VOTO NEWS 72
Il direttore ora racconterà ... (continua da pag. 1)
Ciò detto, ecco cosa avvenne, prima e dopo, a
margine di codesta avventura.
La notte antecedente alla partenza assieme
all’uomo con la retina (gran capopopolo) e gli
altri amici di Viola pensammo bene, su sua idea,
di modificare un po’ la monotona segnaletica
del paese e, al fine unico di renderlo più vivace,
usammo cartelli mobili che ci procurammo nella
confinante località di Lisio. La via principale
(via Roma) divenne così a senso unico
terminando con un divieto di svolta a destra e
uno a sinistra e il vicino rione di Saint Grèé
cambiò posizione, almeno così indicò il nuovo
cartello stradale. Inoltre c’è da aggiungere che
abbondarono sia i divieti di sosta che quelli di
transito, mentre i parcheggi furono collocati nei
punti più assurdi di Viola, l’unico vigile
presente nel comune era in ferie.
Quando tornammo dalla visita al maturando
gli amici di Viola ci dissero cha la mattina dopo
la nostra partenza era scoppiato il caos quando
le prime automobili arrivate in paese si erano
trovate ad affrontare tali avversità. Tutti ebbero
dei forti sospetti sui responsabili della burla ma,
come sempre, nessuna prova. Amici miei, al
cinema, non era stato ancora programmato, noi
fummo dei simpatici precursori.
Dimenticavo di dire che, la mattina dopo
l’arrivo a casa del maturando, un grande evento
sconvolse l’etere: fui praticamente costretto a
viva forza a entrare da un parrucchiere dove,
ma non senza lottare strenuamente, persi però
la battaglia contro Figaro e la mia folta chioma
rimase all’interno del suo negozio. Fu quella
per me una brutta giornata e mesto fu il rientro.
Il direttore
Il personaggio
Maurizio Gasparri
Nato il 18 luglio 1956 a Roma. Giornalista,
politico, parlamentare e ministro. Padre dello
sfortunato digitale terrestre e della controversa
legge Gasparri, legge che gli viene forse
attribuita in modo erroneo. Francesco Storace,
suo ex compagno di partito, ebbe a dire: “Quella
legge Gasparri non solo non l’ha scritta, ma non
l’ha neppure letta”. Giudizi di parte sostengono
che non l’ha neppure capita. Una indiscussa
capacità polemica lo ha contraddistinto durante
la sua carriera politica. Celebri le sue
apparizioni televisive a base di insulti e di
denigrazione dell’avversario in puro stile
fascista. Da rimarcare la sua frase alla prima
elezione di Barack Obama nel 2008 alla
presidenza degli Stati Uniti: “Con Obama alla
Casa Bianca, Al Qaeda forse è più contenta”.
Per molti anni controfigura di Neri Marcorè che
gli anticipava le battute. Dipietrista della prima
ora: “Meglio Di Pietro che Mussolini”, si
orientò in seguito, con fascistica coerenza, verso
Forza Italia, con cui confluì con AN nel PDL.
E’ stato il politico più insultato in Rete dei
primi anni 10 del secolo. A lui sono stati
dedicati 230.000 video.
Riduzione dal Blog di Beppe Grillo
A che cosa servono
i numeri negativi?
A misurare meglio la tua
intelligenza, caro Maurizio!
Ricchi salvi, classi medie sprofondate: la recessione ha ridisegnato il Paese
In mano a solo 4 milioni di persone il 34% del reddito totale. E al Sud i tassi di
ineguaglianza sono maggiori. Secondo uno studio Bankitalia, l'ultima Italia
egualitaria è stata quella dei primi anni '80
20 dicembre 2013
L'ITALIA non è mai stata così divisa. Agli
economisti di destra piace dire che la marea alza
e abbassa le barche, gli yacht come i gozzi, tutti
allo stesso modo e così avviene nell'economia.
Ma non è vero. Cinque anni di crisi - la crisi più
lunga dal dopoguerra - hanno segnato la società
italiana. Gli indici con cui le statistiche
misurano le disuguaglianze sociali crescono
inesorabilmente dal 2007, l'ultimo anno prima
della recessione. E il modo in cui questo è
avvenuto mostra che la teoria della marea non
tiene.
Ricchi più ricchi
La crisi non ha reso i ricchi meno ricchi. Se la
sono cavata egregiamente, con appena qualche
piccolo tremolio, che non ha compromesso le
quote in più di ricchezza nazionale, guadagnate
negli anni e nei decenni precedenti, a scapito del
resto del Paese. E' all'altro capo della scala
sociale, però, che è avvenuto lo sfondamento.
Anzi, lo sprofondamento. In confronto a quei
ricchi, infatti, i poveri, a cominciare dalle classi
medie in declino, sono diventati più poveri.
Soprattutto al Sud, dove erano già più poveri.
L'allargarsi della forbice è anche più vistoso se
non si considera solo come i 4 milioni di italiani
ricchi (e, in mezzo a loro, i 40 mila straricchi)
hanno cavalcato gli ultimi anni di crisi, ma se si
guarda a come i più fortunati hanno saputo
gestire e utilizzare il lungo ristagno che, dagli
anni '90, imprigiona l'economia italiana.
I 40 mila dello 0,1 per cento
L'ultima Italia egualitaria è ancora quella dei
primi anni '80. Nel 1983, calcolano Paolo
Acciari e Sauro Mocetti in uno studio ("Una
mappa della disuguaglianza del reddito in
Italia") pubblicato dalla Banca d'Italia, i 4
milioni di contribuenti, che costituiscono il 10
per cento più ricco degli italiani, assorbivano il
26 per cento del reddito nazionale. In realtà è di
più, dato che lo studio analizza le dichiarazioni
dei redditi e, dunque, non tiene conto
dell'evasione e neanche dei redditi fuori Irpef, in
particolare gli interessi sui depositi, le cedole
dei titoli, i dividendi azionari, insomma, le
rendite finanziarie in genere che, per i ricchi,
pesano. Acciari e Mocetti sono, però, convinti
che, anche se il livello assoluto non è affidabile,
il movimento dei redditi può essere disegnato
dalle dichiarazioni Irpef. Dieci anni dopo,
dunque, nel 1993, il 10 per cento più ricco
intasca il 30 per cento del reddito dichiarato,
lasciando il 70 per cento a tutti gli altri. E' il
momento in cui l'economia italiana si ferma,
smette, sostanzialmente, di crescere per non
ripartire più, fino ad oggi, accontentandosi di
allargarsi ad un ritmo paragonabile a quello di
Haiti o dello Zimbabwe, lontano dal resto
dell'occidente. Ma questo non impedisce ai 4
milioni di italiani più ricchi, quelli con un
reddito sopra i 35 mila euro, di ritagliarsi una
fetta di torta sempre più grande: al 2003, sono
arrivati sopra il 33 per cento. Nel 2007, alla
vigilia della crisi, sono saliti ancora, sopra il 34
per cento. In meno di 25 anni, la fetta del 10 per
cento è cresciuta di quasi un terzo.
Superstipendi e superpensioni
Ma ai 40 mila superstipendi, superpensioni,
superparcelle, superrendite, che costituiscono
lo 0,1 per cento dei redditi trasparenti all'Irpef e
di Maurizio Ricci
camera di cottura, dove vengono continuamente
riflesse dalle pareti metalliche fino a che non
per i quali bisogna dichiarare dai 250 mila euro
in su è andata anche molto meglio. Nel 1983,
questa categoria di maxiredditi assorbiva meno
dell'1,50 per cento del totale delle dichiarazioni.
Nel 1993, già sfiorava il 2 per cento. Ma il passo
lo hanno allungato dopo, a ristagno iniziato: nel
2007, la quota dei 40 mila straricchi era salita
oltre il 3 per cento. In pratica, in 25 anni è
raddoppiata. E la crisi? A queste altitudini è un
venticello, che non compromette la presa delle
classi più agiate sulla torta nazionale. Fra il
2007 e il 2009, la quota del 10 per cento più
ricco scende dal 34,12 al 33,87 per cento.
Geografia dell'ineguaglianza
La capacità dei più ricchi di intercettare quote
crescenti di reddito è il segnale più vistoso di
una società ineguale, ma ne fornisce una
immagine parziale. Il 10 per cento più ricco
diventa più ricco, ma che succede nell'altro 90
per cento? Da questo punto di vista, la crisi
sembra aver segnato una netta cesura. Il
processo di progressiva ascesa dei ceti medi che,
sgranandosi lungo la scala sociale, riduceva gli
indici di disuguaglianza si è bruscamente
interrotto con il 2007. L'indice nazionale, ora, è
in risalita, ma la mappa che Acciari e Mocetti
hanno disegnato, secondo gli indici statistici di
disuguaglianza, provincia per provincia,
consente di vedere che l'impatto è assai diverso
nelle diverse zone del Paese, fino a suggerire
una geografia anche politico-elettorale. La
disuguaglianza è nettamente inferiore nel
Centro-Nord. Ai minimi, anche se a livelli non
propriamente scandinavi, in realtà come Lodi,
Biella, Vercelli ma, in generale, in buona parte
dell'Italia padana e delle regioni rosse del
centro.
La linea Roma-Pescara
Una situazione che muta di colpo sulla linea
Roma-Pescara, sul confine di quella che era
l'area di intervento della Cassa del
Mezzogiorno, soprattutto se si tiene conto anche
della disoccupazione. Qui, quasi tutta la Sicilia,
la Calabria e, soprattutto, Campania, Molise, il
grosso della Puglia, in buona sostanza, l'Italia
meridionale, con l'eccezione della Basilicata,
registra tassi di ineguaglianza paragonabili a
quelli della Turchia. Nel Nord, il quarto più
povero della popolazione dispone del 5,7 per
cento del reddito complessivo. Nel Sud, questa
quota crolla al 3,7 per cento. Una frattura
geografica che si affianca e si somma a quella
nazionale ricchi-poveri e che rende ancora più
incerto il cammino di uscita dalla crisi.
Questa crisi economica è
stato un toccasana per le
mie tasche. Ero già ricco,
ora lo sono ancora di più!
Questa crisi economica è
stato una rovina per le mie
tasche. Ero già povero,
ora lo sono ancora di più!
IO NON VOTO NEWS
e se proprio devo … Voto Beppe Grillo
[email protected]
Savona Mercoledì 8 Gennaio 2014
Fondato nel 2012 – Anno III NUMERO 72
http://www.iononvotonews.altervista.org/
B U ON A N N O!
Voglio iniziare l’anno bene e pertanto, anche se in modo insolito, invece che all’abituale
articolo di spessore politico (?) l’onore della prima pagina spetta, e di diritto, a questa storia,
naturalmente degli anni ’60 e naturalmente su personaggi di Viola, scritta naturalmente da
un “immenso” amico: G. P. che da tempo collabora e con grande efficacia al giornale.
Non penso che a molti lettori potrà fare grande effetto, non conoscendo gli stessi ne il paese
ne i personaggi chiamati in causa e di questo mi scuso, ma penso che, al contrario, chi ha
avuto l’occasione di trascorrere ivi qualche estate e di conoscerli, potrà capire perfettamente
il mio entusiasmo.
Appena ho ricevuto e letto il racconto ho viaggiato nel tempo, ma senza la macchina di
Wells, e ovviamente non ho saputo resistere alla tentazione ... Grazie ancora.
€0
L’ANGOLO DEL RELAX
L’associazione
Associa ad ogni discorso ...
a. Discorso di capodanno di Giorgio
Napolitano agli italiani
b. Discorso di Silvio Berlusconi
dopo la sua cacciata dal Senato
c.
Il direttore
c. Discorso di Antonio Conte dopo
della maturità subito rigenerata dalla presenza
l’eliminazione della Juventus in
Ci sono anni che assomigliano al fiume Po familiare che immediatamente offre loro la sua
Champions league
descritto da Guareschi: scorrono placidi e stanza, sicuramente la migliore della casa.
Due letti e l'autista sceglie subito quello
indifferenti, altri dove tutto cambia in
continuazione e a dicembre non ti ricordi più da posizionato sotto una bandiera blucerchiata e
... un aggettivo
dove a gennaio eri partito. Capita che uno per conciliarsi il sonno, corroborato da quella
1.
paranoico
venga rimandato alla maturità proprio nelle due protezione, si infila una retina per i capelli
materie dove andava meglio accusato, a torto, scioccando il futuro professore di matematica. 2. delirante
di avere copiato i compiti mentre era avvenuto Un giorno e mezzo sereno, tonificante, con i 3. ridicolo
l'esatto contrario. La rabbia, la delusione, il giusti toni e un umorismo sempre costante, mai Risposta a fine pagina
caldo, l'incognita dell'esame di riparazione erano esagerato, a volte pungente ma positivo: il loro,
gli assidui compagni del nostro per tutto quel insomma, con l'eco delle risate sincere e
Con tutti questi parlamentari ...
mese. Gimondi prendeva una cotta sul Ballon naturali. Anni dopo, ma non molti perché i tre
d'Alsace e addio Tour, Newcombe vinceva erano all'università anche se per vie diverse, ad
... che operano a Roma ...
l'ultimo torneo di Wimbledon lasciato ai uno di loro capitò un'occasione di lavoro
dilettanti prima che Laver si riprendesse tutto, importante in Sardegna. Lui disse subito che ci
Viola uguale ad un gelato: una leccata veloce e sarebbe stato a patto di avere assolutamente gli
... per noi non
via subito di ritorno nel forno della città a altri due come soci. Non se ne fece nulla ma fu
c’è più spazio!
studiare. Si dovevano portare anche i riferimenti un gesto grandissimo di quelli che ti porti dietro
dei tre anni precedenti e non era uno scherzo tutta la vita.
Il 25 di agosto il rimandato li accompagnò alla
rimettersi in gioco in un solo mese. Stanchezza
incredibile, voglia di entrare in una casa di cura millecento posteggiata nella via davanti a casa e
per dormire, desiderio di scomparire, solitudine li abbracciò con tutto l'affetto possibile. I due
e pensieri. I Nomadi cantavano “Dio è morto” rifecero il colle di Nava, senza preti questa
censurata dalla Democrazia Cristiana, i Procol volta, e ritornarono alle fresche frasche della
Harum esplodevano incontrastati formando la Val Mongia non prima di averlo omaggiato
colonna sonora estiva. Due amici raccolgono delle ‘Guide del tramonto' di Clarke che fu il
Soluzione: a 3 – b 1 – c 2
quel grido di dolore e si imbarcano, su di una primo libro di fantascienza letto dal maturando.
millecento bianca azzurra, colori della «E’ ben condotto!!» sentenziò con sicurezza a pag. 2
· Continua a pag. 2
Madonna a pensarci bene, affrontando la l'uomo dalla retina nei capelli per dormire e lui
· Ricchi salvi ...
discesa del Colle di Nava e raccogliendo, in auto lo iniziò la sera stessa.
La maturità si concluse bene e il nostro
· Il personaggio
stop, niente meno che un prete in carne e ossa.
Uno dei due, quello con i capelli lunghi che, ottenne la più grande soddisfazione scolastica pag. 3
· La fisica in casa
tanto per intenderci, avevano salvato tre della sua vita: ebbe 7 in latino con il
· L’angolo del Dottor A. C.
viandanti disperati nel cuore di una notte l'estate riconoscimento che a luglio non era stato lui a
prima, anche giustamente infastidito da quella copiare, ma la figlia del questore, ora lo a pag. 4
· Una canzone per voi
sinistra presenza, non proferisce parola per tutto possiamo dire, che nel banco davanti ricevette
· La Cia ha aiutato il governo colombiano...
il tempo in cui il reverendo si fa trasportare. tutte e tre le traduzioni da colui che, figlio di un
· L’angolo della cucina
Quando scende, il prelato lo scruta e, sorpreso di semplice impiegato comunale, aveva per forza
· Hit-parade
trovarsi di fronte ad un maschio indicando i di cose una valenza decisamente inferiore.
Ecco la mia storia, il Direttore ora racconterà a pag. 5
capelli esclama all'altro: «Ah, credevo fosse
· La Nasa pubblica l’album fotografico ...
la sua ragazza!!». I due arrivano dalla vittima la sua.
· Storie di ordinaria follia ...
Il Direttore ora racconterà la sua
a pag. 6
Non c’è molto da aggiungere alla storia, storia che rispecchia perfettamente il susseguirsi di
· L’idiozia al potere
quegli eventi passati.
· Vocabolario dei politici
Una sola la precisazione: la canzone dei Procol Harum citata era “A whiter shade of pale”
· Televideo RAI
ovvero “Senza luce” nella versione italiana dei Dik Dik.
· Ho 60 anni. Chiedo scusa
Agosto 1967
(continua a pag. 2)
La fisica in cucina
Viaggio stanza per stanza, tra fenomeni inaspettati e ingegnose scoperte
Emiliano Ricci - Edizioni “Giunti”
4 – Cucinare col forno a microonde
Ormai molte famiglie hanno un forno a
microonde in cucina. Comodissimo, permette di
cucinare in pochi minuti piatti che altrimenti
richiederebbero molto più tempo, oppure di
scongelare rapidamente gli alimenti che ci
siamo dimenticati nel congelatore la mattina,
uscendo di fretta da casa per andare al lavoro.
Nonostante l'apparente semplicità d'impiego, in
realtà il forno a microonde è un concentrato di
tecnologia, il cui funzionamento è legato a un
interessante e complesso capitolo della fisica
applicata.
Onda su onda
Le microonde sono onde elettromagnetiche, né
più né meno come quelle della luce che ci arriva
dal Sole o delle onde radio che, arrivano
sull'antenna che abbiamo sui tetto, ci
permettono di guardare le nostre trasmissioni
televisive preferite.
Onde elettromagnetiche sono anche i raggi X
ai quali ogni tanto ci sottoponiamo per vedere lo
stato dei nostri organi interni, o i raggi
ultravioletti, di cui tanto abbiamo paura in
estate, soprattutto da quando sopra le nostre
teste incombe il famigerato buco dell'ozono (ce
in realtà non è sopra le nostre teste, ma sopra i
ghiacci dell'Antartide e in misura minore,
dell'Artide).
La differenza sostanziale fra queste onde
dall'apparenza e da effetti così diversi sta tutta in
quella che si chiama lunghezza d'onda una
grandezza caratteristica di qualunque fenomeno
ondulatorio. La lunghezza d'onda si definisce
infatti come la distanza fra due creste punti (i
più alti di un'onda) successive, o anche fra due
valli (i punti più bassi) successive. Anche le
onde del mare hanno una lunghezza d'onda: ci
sono quelle ravvicinate, a breve lunghezza
d'onda, ma ci sono anche quelle molto distanti le
una dalle altre, come quelle, ricercatissime,
ambite dai surfisti, o quelle, temutissime, dei
maremoti.
Così, anche le onde elettromagnetiche possono
avere lunghezza d'onda cortissime, come i raggi
X e quelli ultravioletti, o lunghissime, come le
onde radio. Per non rimanere nel vago, diamo
un po' numeri, ovvero di lunghezze. Le onde
radio, per esempio, vanno dal millimetro alle
decine di migliaia di chilometri, ma il confine
superiore è infinito.
La luce o, meglio, la radiazione visibile, così
chiamata perché ad essa sono sensibili le cellule
presenti nella retina dell'occhio umano, ha
lunghezza d'onda molto minore, andando da 350
PONTIDA
Festa Nazionale della LEGA
Menu della Giornata
“Bollito”
a 700 milionesimi di millimetro, passando dal
colore violetto al rosso. I raggi X hanno
lunghezze d'onda ancora minori che si trovano
nell'intervallo compreso fra 10 milionesimi di
millimetro a un millesimo di milionesimo di
millimetro.
Scendendo ancora lungo lo spettro verso le
lunghezze d'onda più corte in assoluto troviamo
i raggi gamma, la radiazione più energetica
dell'intero spettro elettromagnetico. Infatti, per
le onde elettromagnetiche vale la relazione che
minore è la loro lunghezza d'onda maggiore è
l'energia che portano.
Quando si muovono nel vuoto, le onde
elettromagnetiche hanno la caratteristica
fondamentale di muoversi tutte alla stessa
velocità chiamata velocità della luce (perché
venne misurata per la prima volta per la
radiazione visibile; solo in seguito si capì che
questa costituì solo una piccolissima parte dello
spettro delle onde elettromagnetiche). Il simbolo
universalmente riconosciuto per la velocità del
luce è la lettera "c" minuscola, che è l'iniziale
della parola latina celeritas, ovvero velocità. In
pratica, i fisici riconoscono che quella del luce è
la velocità per eccellenza.
Anche perché, come venne dimostrato da
Albert Einstein nel sua teoria della relatività
ristretta, la velocità della luce è un limite
fisico invalicabile: nessun corpo materiale,
seppure accelerato indefinitamente potrà mai
raggiungere e superare questa velocità che è di
299792458 metri al secondo, ovvero circa
300.000 km. Altissima, certo, ma non infinita.
Come funziona il forno a microonde
frequenza di una Lunghezza d’onda
= numero di creste al secondo
L’hertz (Hz) è l’unità di misura della frequenza .
1 GHz =1.000.000.000 Hz, (Giga hertz)
1 MHz =1.000.000 Hz, (Mega hertz)
La parte fondamentale di un forno a
microonde è il magnetron, un tubo a elettroni
all'interno del quale queste particelle vengono
accelerate per produrre le microonde (il
magnetron era anche la sorgente di microonde
nei radar impiegati da Spencer). I magnetron dei
forni a microonde attualmente in commercio
producono frequenza tipica di 2,45 GHz (2450
MHz), ovvero a una lunghezza d'onda di
12,24 cm. Queste ultime, una volta prodotte
vengono incanalate attraverso una guida d'onda
verso la sono assorbite dall'alimento posto al
suo interno. In pratica, le pareti metalliche sono
degli specchi per le microonde.
Perché stanno cucinando
quel pachiderma di
Ferrara nel pentolone e
non nel forno a microonde?
Si comunica ai gentili padani che per
problemi tecnici l’organizzazione ha
sostituito il piatto previsto “Porceddu”
con quello “Bollito”
Bravo scemo, prova
tu a farcelo stare!!!
Questo è il motivo per cui occorre evitare
l'impiego di contenitori metallici all'interno
della camera di cottura: impedirebbero alle
microonde di raggiungere il cibo in essi
contenuto, riflettendole indietro.
Anche lo sportello anteriore, dalla cui finestra
è possibile controllare il livello di cottura del
cibo posto all'interno del forno, è protetto da una
griglia metallica le cui maglie hanno dimensione
inferiore ai 12 cm della lunghezza d'onda delle
microonde presenti ed è quindi tale da impedire
la trasmissione delle microonde stesse verso
l'esterno: sarebbe come far passare una moneta
da un foro 50 volte più piccolo della moneta
stessa. D'altra parte, la radiazione visibile, che
ha una lunghezza d'onda nettamente inferiore
alle dimensioni dei fori della griglia, è in grado
di attraversarla e di giungere ai nostri occhi. La
griglia, quindi, da un lato aumenta l'efficienza
del processo di cottura, perché nessuna
microonda va persa, dall'altro rende sicuro il
forno, impedendo che le microonde prodotte
vadano a diffondersi nell'ambiente circostante ...
e riscaldino le barrette di cacao o le persone che
si trovano intorno!
Spesso viene sollevato proprio il problema
della sicurezza di questi dispositivi. Premesso
che per essere messi in commercio questi forni
devono rispondere ai particolari requisiti di
emissione regolamentati per legge, se non vi
fidate delle specifiche indicate nel manuale
d'istruzioni potete sempre fare il seguente
esperimento. Prendete un bicchiere d'acqa
temperatura ambiente e misuratene la
temperatura con un termometro da alimenti.
Fatto questo, ponete il bicchiere davanti alla
finestra del forno in funzione (mi raccomando
però: non accendete mai il forno con la camera
di cottura vuota perché potrebbe surriscaldarsi e
andare in corto circuito), aspettate che il forno
termini il suo ciclo di cottura e controllate
nuovamente la temperatura dell'acqua.
Se questa è rimasta uguale, potete stare
tranquilli: le microonde sono rimaste ingabbiate
dalla schermatura della grigio. se invece l’acqua
nel bicchiere si è riscaldata ... forse è il caso di
cambiare il forno!
L’angolo del Dottor A. C.
Povera Italia
Neanche da servi.....
Ieri sera abbiamo appreso dai telegiornali che
non riusciamo più neanche ad essere servi:
nonostante il patto ribaldo stipulato con l'India,
al top con noi delle nazioni più corrotte, quel
paese non acquisterà gli elicotteri della
Fincantieri che hanno causato lo scambio con i
due soldati italiani trattenuti colà (credo che
molti ricordino in che modo gli Stati Uniti
risolsero l'incidente, ben più grave, del
Cermis......). Mi vergogno sempre di più di
essere italiano, nonostante le parole del
megalomane demente.........
Dopo l’arresto dei marò,
24 ore di tempo per il loro
rilascio, poi stop agli indiani
(quelli dell’India) in Italia,
dal primo ambasciatore
all’ultimo venditore di rose!
La canzone “Amore che vieni, amore che vai”, pubblicata in precedenza come singolo
nel 1966 dalla Karim, fece parte nello stesso anno del primo album di Fabrizio De
Andrè ed è una delle migliori composizioni ed interpretazioni dell’autore genovese.
Il testo della canzone è scarno ma molto efficace e presenta una spiccata vena di
tristezza e malinconia tipiche del carattere introverso del cantautore.
a cura di V. R.
Amore che vieni, amore che vai
Tutto Fabrizio DeAndrè
1966
(F. De Andrè)
Quei giorni perduti a rincorrere il vento,
a chiederci un bacio e volerne altri cento,
un giorno qualunque li ricorderai,
amore che fuggi da me tornerai,
un giorno qualunque li ricorderai,
amore che fuggi da me tornerai.
E tu che con gli occhi di un altro colore
mi dici le stesse parole d'amore,
fra tre mese, fra un anno scordate le avrai,
amore che vieni da me fuggirai,
tra un mese, tra un anno scordate le avrai,
amore che vieni da me fuggirai.
Venuto dal sole o da spiagge gelate,
perduto in novembre o col vento d'estate,
io t'ho amato sempre, non t'ho amato mai,
amore che vieni, amore che vai,
io t'ho amato sempre, non t'ho amato mai,
amore che vieni, amore che vai.
$
Fonte Internet
Nell'ultimo brano del periodo Karim, De
André affronta di nuovo il tema della precarietà
dell'amore o, com'è stato scritto felicemente,
"dell'incessante mutamento, dell'incessante
mutamento, dell'eterna ciclicità della natura
come dei sentimenti e della fatale sfasatura – nei
rapporti d'amore – fra i desideri propri e quelli
dell'altro" (D. Fasoli, Fabrizio De André.
Passaggi di tempo, Edizioni Associate, Roma
1999, p. 80).
Questa suggestiva sintesi, tuttavia, vale
propriamente per le prime due strofe, che in
effetti descrivono l'incostanza e la relativa
contraddittorietà di un concreto (per quanto
vagamente rappresentato) rapporto di copia,
anche se in realtà lo stato d'incertezza – stando
alle parole dell'io narrante – è attribuito
esclusivamente alla donna. La terza strofa, per
quanto inerente al tema, ha invece caratteristiche
diverse.
Prima di procedere, vorrei precisare che
l'interpretazione qui proposta si fonda
sull'arbitraria, per quanto assai plausibile,
identificazione fra "autore" e "narratore".
Attenendosi però scrupolosamente ai dati
linguistici oggettivi, occorre ammettere che le
parole di questa canzone potrebbero anche
appartenere
a
una
voce
femminile.
Probabilmente
l'ambiguità,
o
meglio
l'indeterminatezza, è voluta: a significare che la
volubilità del sentimento amoroso, a seconda dei
casi, si riferisce sia alla donna che all'uomo.
L'aporia, dunque, è soltanto apparente.
Tutto ciò, come dicevo, riguarda le prime due
strofe. L'ultima rappresenta invece la
conclusione di un procedimento induttivo, cioè
la generalizzazione di un caso particolare.
Infatti, se l'"amore" invocato, che torna e che
fugge, nelle strofe precedenti è un vocativo
applicabile a una persona reale, secondo un
atteggiamento diffuso e comune, nella strofa
finale lo stesso termine si riferisce al sentimento
personificato; un sentimento che De André
stima fugace e provvisorio, destinato a esaurirsi
nel volgere di una stagione:
“Amore che vieni, amore che vai” è il retro
della canzone “Geordie” come mostra la
copertina del singolo pubblicata come già detto
dalla Karim nell’anno 1966. Come retro non è
proprio niente male!!!
Venuto dal sole o da spiagge gelate,
perduto in novembre o col vento d'estate.
Si evince così, in chiusura, che l'amore di cui
si parla in questa canzone non è un amore, ma
l'amore, o meglio il proprio desiderio, perché in
fondo non si ama che il proprio desiderio. Ma il
desiderio, indipendentemente dalla sua durata, e
salvo casi straordinari, ha generalmente bisogno
di cambiare "oggetto" per essere soddisfatto,
come sanno bene gli innamorati che vanamente
si lasciano e si riprendono, fino a riconoscere
che "è impossibile amare una seconda volta ciò
che non si ama veramente più"
(F. de La Rochefoucauld, Massime, Rizzoli,
Milano 1992, p. 87).
Il livello esclusivamente denotativo rende
chiarissimo il messaggio dell'autore, e dunque
non mi sembra il caso di chiosare il testo con
osservazioni che potrebbero soltanto ottenere
l'effetto di svilirne l'immediata e spontanea
freschezza. Vorrei solo rilevare come a livello
retorico l'unica annotazione utile, anche se
ovvia, riguarda l'espressione "occhi di un altro
colore", che è una metonimia, ed indica quindi
non un improbabile mutamento effettivo
dell'iride ma un differente atteggiarsi dello
sguardo di fronte a un sentimento ormai
cambiato [più banale, ma non per questo
automaticamente sbagliato, mi sembra supporre
che gli occhi hanno un colore diverso perché
appartengono a un'altra donna...].
Aspetti metrici
Tre quartine di dodecasillabi (considerando
una dialefe centrale, quantunque forzata,
nell'ultimo verso), con schema a rima baciata
(AABB) e ripresa, nel cantato, dei due versi
finali di ciascuna strofa. Al di là dello schema
metrico, altre affinità fonematiche intensificano
la musicalità del testo: ad esempio con la
rima "colore / amore" sono in assonanza tonica
"parole" e "sole" (peraltro rimanti fra loro); e
un'altra assonanza tonica si registra nella strofa
III fra "novembre" e "sempre".
Questa analisi è tratta dal libro
– Il "primo" De André –
La Cia ha aiutato il governo colombiano
a uccidere i ribelli delle Farc
Scoop del Washington Post. Al programma
segreto avrebbe partecipato anche l'Nsa
22 dicembre 2013
NEW YORK
La Cia ha aiutato il governo di Bogotà nella
guerra contro la Farc, le Forze Armate
Rivoluzionarie della Colombia: con un
programma segreto gli agenti federali americani
hanno contribuito all'uccisione di una ventina di
leader dei ribelli. E questo anche con le
intercettazioni della National Security Agency
(Nsa), l'ente ormai tristemente noto per il
Datagate.
A rilevarlo è il Washington Post. Secondo il
quotidiano statunitense, il piano autorizzato dal
presidente George W. Bush nel 2000 e
confermato da Barack Obama, è stato finanziato
con fondi “segreti”, al di fuori del pacchetto di 9
miliardi di dollari di aiuti militari americani alla
Colombia. Il programma sotto copertura della
Cia avrebbe garantito due "servizi": intelligence
in tempo reale per rintracciare i leader ribelli
delle Farc e, a partire dal 2006, un kit Gps da
30.000 dollari in grado di trasformare una
bomba a gravità da 226,7 chilogrammo in una
bomba 'intelligente' e 'guidata' contro un target.
Bombe, cioè, in grado di uccidere un singolo
individuo se programmate con le giuste
coordinate.
Nel marzo 2008, secondo indiscrezioni,
l'aeronautica della Colombia, con il tacito via
libera degli Stati Uniti, ha lanciato bombe
guidate al confine con l'Ecuador per uccidere un
leader delle Farc. Il punto più alto del
coinvolgimento americano in Colombia è stato
raggiunto nel 2003: 40 agenzie e più di 4.500
persone, inclusi contractor, tutti legati
all'ambasciata americana di Bogotà. Una
situazione durata fino al 2004, quando la
presenza americana in Colombia è stata superata
da quella in Afghanistan.
Un po’ di cocktail
Personali
Calvados Cocktail
♥ Calvados 4/10
♥ Succo di limone 1/10
♥ Acqua tonica
4/10
♥ Sciroppo al tamarindo 1/10
♥ Il succo di mezzo lime
Servire in Tumbler shakerando con ghiaccio e
guarnendo con dadolata di mela golden.
a cura di V. R.
Hit-parade
1. La canzone di Barbara
Barbara Berlusconi feat Adriano Galliani
2. Il gigante
Renato Brunetta
3. La resa dei conti
Silvio Berlusconi & “I Senatori”
4. Rinnegato
Angelino Alfano
5. La fata
Annamaria Cancellieri
6. Tu grillo parlante
Beppe Grillo & "M5S"
7. Salviamo il salvabile
Massimiliano Allegri
8. Il buono, il brutto, il cattivo
Trio B. Grillo, M. Borghezio, S. Berlusconi
a cura di V. R.
La Nasa pubblica l’album fotografico dei ricordi lunari
L’ente spaziale USA fa un regalo di Natale agli appassionati e mette in Rete 17mila
immagini inedite delle missioni Apollo
a Nasa ha fatto un regalo di Natale agli l'incredibile immagine della Terra che sorgeva
appassionati dei voli spaziali, rendendo dietro l'orizzonte lunare. immediatamente prese
pubbliche più di 17mila foto inedite la macchina fotografica e cominciò a scattare.
La Nasa ha ora divulgato la trascrizione del
scattate dai 33 astronauti delle missioni
Apollo e dai 12 fra loro che hanno colloquio fra i tre astronauti, dalla quale si
messo piede sulla Luna. Sarà contento anche chi scopre che Borman, il capo dell'equipaggio,
ancora sostiene che gli americani non sono mai cercò di fermare Anders perché quelle foto non
atterrati sul nostro satellite, e pensa di provarlo «facevano parte di quelle previste nel
con le anomalie delle immagini che ci sono state programma della missione». Per fortuna né
finora mostrate: adesso potrà passare il tempo Anders né Lovell gli diedero retta e
libero sul sito del Lunar and Planetary institute, continuarono a scattare, tra espressioni di
estasiata meraviglia.
in cerca di nuovi indizi.
fonte La Stampa
Molti si domandavano, ad esempio, perché. le 27 dicembre 2013
foto scattate sulla Luna fossero tutte
Commento
correttamente esposte e perfettamente a fuoco,
Premesso che lo scrivente di certi regali di
tenendo conto che si usavano fotocamere Natale dagli Stati Uniti ne farebbe volentieri a
manuali degli Anni 60 e 70 (Hasselblad e meno (l’unico gradito sarebbe lo sprofondare
Nikon) le cui leve e pomelli erano quasi della nazione nei due oceani limitrofi), lo stesso
impossibili da manovrare con i guantoni da va ad esprime la sua modesta opinione sul
astronauta. Nelle 17 mila foto inedite c'è la principale degli eventi: il presunto allunaggio
spiegazione: la maggior parte delle immagini nell’estate del 1969. Condivido perfettamente
scattate nelle missioni Apollo sono sfocate, la tesi di coloro che sostennero che fu tutta
sovraesposte o sottoesposte e non sono mai state una montatura propagandistica degli Usa al fine
rese pubbliche per la loro cattiva qualità.
di recuperare il terreno perso nei confronti dei
Ma, finita l'emozione globale dei viaggi sulla Sovietici che erano parsi molto più in avanti
Luna e venuta meno l'esigenza di trasformarli in nella corsa allo spazio. La loro (presunta)
propaganda politica nella Guerra Fredda, anche impresa avvenne proprio nell’anno di una
le immagini meno spettacolari ci rivelano grande crisi agricola sulla produzione del grano,
particolari toccanti di quei giorni epici, del in Unione Sovietica e a sopperire al grave
lavoro quotidiano degli astronauti, dei loro problema furono proprio i loro acerrimi nemici,
sguardi felici e velati di malinconia durante il in cambio di che? Nulla a parte il giusto prezzo,
ritorno a casa. Le nuove fotografie coprono gli statunitensi sono o sono quei filantropi di cui
l'intero spettro del programma spaziale, si narra? Stupì il fatto che Mosca incasso
dall'Apollo 7 dell'ottobre 1968 nel quale Walter allunaggio e grano plaudendo l’impresa senza
Schirra collaudò nell'orbita terrestre il modulo colpo ferire, per lo meno evento certamente
lunare all'Apollo 17 del dicembre 1972 con a insolito e quindi decisamente sospettoso.
bordo Jack Schmitt, l'ultimo uomo a camminare
Molte immagini delle fotografie dal suolo
sulla Luna.
lunare furono troppo perfette per essere vere e
Molte delle immagini inedite riguardano la tecnologia spaziale conosciuta allora non
l'avventura dell'Apollo 13, costretto nell'aprile sembrava sufficiente ad un viaggio così
del 1970 a rientrare a Terra a causa dell'avaria a impegnativo (ma si sa ... date un cavallo ed una
un serbatoio di ossigeno. La Nasa era stata Colt ad un “americano” e lui arriva ovunque!) e
finora estremamente guardinga nel divul gare i sostenitori dell’allunaggio “bufala” portarono
fotografie di questa missione, non volendo forse altre motivazioni scientifiche a sostegno delle
amplificarne troppo il fallimento. Ma il successo loro tesi. Suggerisco al lettore di vedere (o
del film di Ron Howard, con Tom Hanks rivedere) il film “Capricorn one” con Elliott
protagonista nella parte del comandante Jim Gold che narra appunto di un fasullo atterraggio
Lovell, ha trasformato l'insuccesso in una su Marte e che scatenò innumerevoli polemiche
spettacolare prova-di coraggio e determinazione. nella meravigliosa popolazione americana
Per la prima volta si possono vedere molte ovviamente pilotata dai mass media governativi.
immagini di come, seguendo le istruzioni da.
Stupendo, infine il servilismo mostrato da
Terra e servendosi del materiale disponibile a codesto giornalista, complimenti al cuoco!!!
V. R.
bordo, gli astronauti Fred Haise e John Swigert
(quello che trasmise la storica frase: «Houston,
La Nasa ha portato in regalo
we've had a problem») hanno costruito un
per Natale le testimonianza
nuovo adattatore per i filtri dell'anidride
dello sbarco USA sulla Luna!
carbonica, indispensabile per avere ossigeno
fino al rientro nell'atmosfera. Come i tre
Non ci credo!!!
astronauti siano riusciti a tornare sulla Terra,
usando in tre per quattro giorni un modulo
lunare progettato per ospitare due persone per
tre giorni, resta una dalle massime testimonianze
della capacità dell'uomo di superare con
coraggio e inventiva situazioni più disperate.
La vigilia di Natale è stata per la Nasa anche
l'occasione di ricordare i 45 anni di una delle
immagini più emozionanti delle missioni lunari,
scattata dagli oblò dell'Apollo 8. Il 24 dicembre
del 1968 gli astronauti Frank Borman, Jim
Lovell e William Ànders erano in orbita intorno
E’ molto più facile
alla Luna e stavano leggendo alcuni versi del credere all’esistenza
libro della Genesi per le trasmissioni natalizie
di Babbo Natale!!!
della televisione, quando Anders scorse
L
Storie di ordinaria follia ...
Forconi, Forza Italia: "È la nostra gente,
dobbiamo difenderla" (DOCUMENTO)
Silvio Berlusconi, la settimana scorsa, è stato
sul punto di incontrarli. Solo la pressione del
suo stato maggiore lo ha convinto all'ultimo a
disdire l'appuntamento. Ma che il mondo della
neonata Forza Italia guardi con simpatia al
movimento dei Forconi, lo testimonia un
argomentato editoriale uscito sul "Mattinale", il
bollettino quotidiano diffuso dal gruppo azzurro
a Montecitorio.
Il cui titolo è tutto un programma: "I lavoratori
autonomi che protestano e quelli che lottano
sono i veri ribelli contro la crisi. Tocca a Forza
Italia farsene carico". Pur mettendo le mani
avanti rispetto a possibili infiltrazioni, lo staff
guidato da Renato Brunetta spende parole
tutt'altro che antipatizzanti nei confronti dei
movimentisti: "Giù dal palcoscenico della
politica, lontano dalla tribuna stampa e da quella
degli ospiti plaudenti, fuori la gente soffre.
Il pensiero va ai “forconi” e alle varie sigle che
prestano la loro insegna ai gruppi che
protestano. Spesso mal guidati e a rischio di
infiltrazioni di violenti e di provocatori, costoro
però sono espressione di un ben più vasto
amalgama sociale messo ai margini del processo
produttivo e dalla considerazione sociale, dopo
essere stati a lungo identificati come i migliori
interpreti del modello sociale italiano".
Un vero e proprio plauso rispetto a quello che
viene definito "il ceto borghese e piccolo
borghese" dimenticato dal centrosinistra. Da qui
ad un esplicito endorsement della protesta il
passo è breve:
"Tocca a Forza Italia difendere questa gente
che è la nostra gente, sia essa in piazza (una
minoranza) sia essa ancora lì a lottare, ad
arrabattarsi e a non dormire di notte per
risolvere i drammatici problemi del lavoro e del
credito della ditta. Dobbiamo assolutamente
essere – come insiste Berlusconi – coloro che
non solo dialogano con i “forconi”, ma offrono
una casa politica e strumenti di sana protesta e
proposta ai milioni e milioni di persone che
sono in questa situazione pesantissima, ed oggi
sono delusi da tutti i partiti".
L'Huffington Post, Lunedì 16/12/2013
Di Pietro Salvatori
Forconi si nasce!!!
Coglioni si diventa!!!
Commento rapido
Vocabolario dei politici 6
Antonio Conte ha rotto il silenzio!
Più che il silenzio ha rotto i “coglioni”!!!
L’idiozia al potere
Antonio Conte rompe il silenzio di fine 2013
alla vigilia del bigh-match con la Roma
respingendo gli “aiutini” evocati nelle scorse ore
da Totti e da altri giallorossi: «La prendo sul
ridere, come è giusto su chiacchiera da bar,
in due anni e mezzo il campo ha reso giustizia
alla squadra più forte in maniera molto netta
e clamorosa alcune volte. Il campo vedrà due
squadre che vorranno vincere. Il resto sono
parole e le parole le porta via il vento».
Commento
Con questa breve ma delirante intervista di
inizio 2014 Antonio Conte si è guadagnato di
diritto un posto nella rubrica.
E’ decisamente vero che Totti & Company
meglio avrebbero fatto a tacere non dando così
possibilità al piagnone Conte di esprimersi come
ha fatto (il testo dell’intervista probabilmente è
stato tradotto in italiano per favorire i lettori) ma
per tutti c’è un limite, tranne che per Conte.
Nel primo campionato vinto (?), quello del
2011-2012, fra le altre cose, Conte ha
furbescamente dimenticato un primo gol
fantasma del rossonero Muntari contro la
Juventus (si era sull’1-0 per il Milan) e un
secondo a Catania (finì 1-1). Morale: Milan
– 4 punti, Juventus + 1. Totale – 5 punti a
sfavore del Milan che perse il titolo per 4.
Ripetendomi fino alla nausea voglio ancora
ricordare ad Antonio Conte che sul sito internet
http://www.antijuvepersempre.altervista.org/
potrà porre rimedio alla sua ignoranza calcistica,
lì troverà, ben documentati, tutti i ladrocini
perpetrati dai suoi amati gobbi compresi quelli
di quando giocava lui. Voglio ricordare che in
Europa, dove la Juventus non conta nulla
nonostante la fastidiosa presenza del bianconero
Platini, si vede quella che lui chiama giustizia,
quella giustizia che l’attuale sua squadra ha
infranto ultimamente più di una volta con accuse
di doping, con calciopoli, con appoggi poco
leciti o illeciti avuti dai potenti del calcio.
Conte taccia e si accontenti di continuare a
fare quello che da decenni la Juventus ha
dimostrato di saper fare molto bene: “rubare”.
Come allenatore di una società pregiudicata è
l’ideale visti anche i sui processi con condanna
per il recente calcio-scommesse, come suo
presidente vedrei bene Silvio Berlusconi che in
fatto di processi non è secondo a nessuno:
Andrea Agnelli è ancora un pivello, anche se già
promette bene ed in questo ambiente si farà.
V. R.
Un solo commento, breve e veloce, da parte
mia: se il movimento dei forconi è inneggiato da
Silvio Berlusconi, sostenuto da Forza Italia con
frasi simpatizzanti di Renato Brunetta, allora
lungi da me approvarlo. Da Forza Italia non mi
ricordo sia arrivato mai nulla di positivo per
l’Italia, appunto.
Si presti anche massima attenzione al fatto che
i così detti lavoratori autonomi in tempi non
sospetti brillavano nel tentativo spesso e
volentieri andato a buon fine di evadere le tasse.
V. R.
A parte il caso doping ai tempi di Lippi,
quello di calciopoli con la triade, i grossi
aiutini arbitrali avuti per vincere molti
campionati, sul campo abbiamo meritato!
Secondo voi
Barbera o Dolcetto?
Bertinotti Fausto
Ex segretario snob della CGIL, ex segretario
snob di Rifondazione Comunista, ex Presidente
snob della Camera, ora è solo snob. L’unica
cosa positiva l’ha fatta per se stesso: ovvero
rapinare il vitalizio parlamentare, ditemi voi se è
poco.
Borletti Buitoni Ilaria
Deputata di Scelta Civica e sottosegretaria ai
Beni e alle attività culturali. Il suo nome
completo è Borletti Dell'Acqua Ilaria Carla
Anna coniugata Buitoni. Le sue capacità
politiche sono inversamente proporzionali alla
lunghezza del suo nome. L’omonima pasta è
decisamente preferibile.
Cacciari Massimo
Ex sindaco di Venezia. Intellettuale di sinistra
(quale sinistra?). Di lui si narra fosse assiduo
frequentatore della famosissima Veronica Lario,
moglie del Cavaliere, ma non seppe dimostrarsi
all’altezza, sotto il metro e sessanta, del marito.
Castelli Roberto
Uno di leghisti più presuntuosi e beceri. La
sua antipatia supera persino quella di Bossi.
I luminari della medicina si chiedono come un
corpo possa vivere senza un cervello, stanno
ancora indagando.
Craxi Stefania
Ex socialista, figlia di cotal padre, uno dei
tanti rapinatori della prima repubblica. Prosegue
nell’attività del padre, anche se con minor
efficacia.
De Mita Ciriaco
Ex sciagura della DC, anche lui finito nel PD
per alzarne la quota di indagati e abbassarne la
quota di limpidezza politica. Gli ex compagni
prendono chiunque pur di fare numero anche a
discapito della qualità!
Grasso Pietro
Attuale presidente del Senato della Repubblica
eletto con i voti del M5S di Beppe Grillo.
Per il resto l’ennesimo magistrato prestato alla
politica, purtroppo.
Fioroni Giuseppe
Ex democristiano e attuale deputato nelle file
del PD. Infelice ex ministro dell’Istruzione nel
secondo governo Prodi è riuscito nella ciclopica
impresa di fare peggio del predecessore Letizia
Moratti. A puro esempio esplicativo ha, con
procedura peggiore di quella prima esistente
della loro abolizione, reintrodotto gli esami di
riparazione, complimenti!
Follini Marco
Ex democristiano, ex alleato di Berlusconi nel
centro-destra, ora passato al centro-sinistra.
Appartenente alla categoria, sempre in crescita
nella politica, dei Giuda. Di lui per, fortuna, si
sono perse le tracce.
Speroni Francesco
Politico della Lega, uno dei suoi pochi laureati
e per la precisione in Scienze Politiche, anche se
a vederlo in faccia non si direbbe; tale laurea è
stata di fatto conseguita, con raccomandazione,
nei corsi serali nell’Università di Pontida.
TELEVIDEO RAI
24 dicembre 2013
Oltre 6 milioni di italiani, nel 2012 hanno
dichiarato di aver rinunciato ad almeno una
prestazione sanitaria erogata dal SSN pur
avendone bisogno.
Sono i risultati resi noti dall’ISTAT su
“Condizioni di salute e ricorso ai servizi
sanitari”. Il 9% della popolazione ha rinunciato
a cure fondamentali. Di essi il 6,2% ha indicato
motivi economici, il 4% liste di attesa troppo
lunghe od orari scomodi per l’appuntamento.
A rinunciare sono più spesso le donne, la
differenza si accentua fra i 45 e i 64 anni.
Commento
Cosa dire che nessun sappia? Se questi dati
forniti dall’ISTAT fossero veri, ma la realtà
potrebbe essere peggiore, sarebbero altamente
drammatici per un paese civile. Ora la nostra
discussione si sposta su una ovvia domanda:
«Ma noi siamo veramente un paese civile?».
Preferisco rispondere con una semplicissima
osservazione: – la civiltà di un paese si misura
attraverso la gestione del così detto “pubblico”,
sanità, scuola, trasporti, del welfare, dei servizi
sociali, dell’efficienza e onestà di dipendenti e
dirigenti, dall’integrità e capacità dei politici
non con il finto benessere delle automobili e
delle moto di ultima generazione, delle TV
digitali e satellitari, degli iPod e iPhone, degli
smartphone e tablet, di tutte le diavolerie
tecnologiche certamente superflue se raffrontate
con lo stato di indigenza in cui vivono molte
famiglie italiane –.
Ripeto la mia domanda: «Ma noi siamo
veramente un paese civile?» e questa volta
rispondo con un lapidario: «NO!!!»
V. R.
Io? Sono solo
... nudo!
Io sono civile: ho due Ferrari, tre
Honda, ville al mare e ai monti,
innumerevoli azioni, donne, ... e tu?
Ho 60 anni. Chiedo scusa.
Chiedo scusa per l'Italia che la nostra
generazione ha lasciato a voi ragazzi. Chiedo
scusa per non aver saputo portare avanti quel
sogno che nel '68, quando i ragazzi eravamo noi,
immaginavamo di portare a termine. Non ci
siamo riusciti. Ci hanno usato, imbrogliati,
illusi. Hanno preso una Nazione che sapeva fare
tutto meglio di tutti. L'hanno cannibalizzata,
spolpata; sono riusciti a distruggere tutto quello
che i nostri nonni hanno saputo fare con
sacrifici. E noi credendo di combattere per un
ideale, siamo entrati nel tritacarne di lor signori.
Ci hanno fatto vedere un benessere che sarebbe
stato solo lo zuccherino per il cavallo. Ma noi
dovevamo galoppare. E i lor signori erano a
cassetta. E anno dopo anno il loro potere si è
moltiplicato. Nessuna responsabilità. Leggi fatte
solo per gratificare questo o quello. Ma quanti
partiti ci vogliono per far star bene e
dignitosamente l'essere umano? La mia
a cura di V.R. generazione ha colpe. Quella di essersi
addormentata, di non aver voluto o saputo
vedere lo sfacelo. Di non aver avuto più il senso
Raccolta differenziata dei politici
dello Stato. Di aver pensato "all'io" e non al
"noi". Vi chiedo scusa ragazzi per l'Italia che vi
abbiamo lasciato. Vi prego solo di non fare lo
stesso errore nostro. Adesso avete una enorme
possibilità. Usatela. Spazzate via tutti e non
fermatevi come abbiamo fatto noi. Riprendetevi
PD
Lega Forza Italia Altri
l'Italia. Riprendetevi il vostro futuro."
D. M.