IO NON VOTO NEWS 72
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IO NON VOTO NEWS 72
Il direttore ora racconterà ... (continua da pag. 1) Ciò detto, ecco cosa avvenne, prima e dopo, a margine di codesta avventura. La notte antecedente alla partenza assieme all’uomo con la retina (gran capopopolo) e gli altri amici di Viola pensammo bene, su sua idea, di modificare un po’ la monotona segnaletica del paese e, al fine unico di renderlo più vivace, usammo cartelli mobili che ci procurammo nella confinante località di Lisio. La via principale (via Roma) divenne così a senso unico terminando con un divieto di svolta a destra e uno a sinistra e il vicino rione di Saint Grèé cambiò posizione, almeno così indicò il nuovo cartello stradale. Inoltre c’è da aggiungere che abbondarono sia i divieti di sosta che quelli di transito, mentre i parcheggi furono collocati nei punti più assurdi di Viola, l’unico vigile presente nel comune era in ferie. Quando tornammo dalla visita al maturando gli amici di Viola ci dissero cha la mattina dopo la nostra partenza era scoppiato il caos quando le prime automobili arrivate in paese si erano trovate ad affrontare tali avversità. Tutti ebbero dei forti sospetti sui responsabili della burla ma, come sempre, nessuna prova. Amici miei, al cinema, non era stato ancora programmato, noi fummo dei simpatici precursori. Dimenticavo di dire che, la mattina dopo l’arrivo a casa del maturando, un grande evento sconvolse l’etere: fui praticamente costretto a viva forza a entrare da un parrucchiere dove, ma non senza lottare strenuamente, persi però la battaglia contro Figaro e la mia folta chioma rimase all’interno del suo negozio. Fu quella per me una brutta giornata e mesto fu il rientro. Il direttore Il personaggio Maurizio Gasparri Nato il 18 luglio 1956 a Roma. Giornalista, politico, parlamentare e ministro. Padre dello sfortunato digitale terrestre e della controversa legge Gasparri, legge che gli viene forse attribuita in modo erroneo. Francesco Storace, suo ex compagno di partito, ebbe a dire: “Quella legge Gasparri non solo non l’ha scritta, ma non l’ha neppure letta”. Giudizi di parte sostengono che non l’ha neppure capita. Una indiscussa capacità polemica lo ha contraddistinto durante la sua carriera politica. Celebri le sue apparizioni televisive a base di insulti e di denigrazione dell’avversario in puro stile fascista. Da rimarcare la sua frase alla prima elezione di Barack Obama nel 2008 alla presidenza degli Stati Uniti: “Con Obama alla Casa Bianca, Al Qaeda forse è più contenta”. Per molti anni controfigura di Neri Marcorè che gli anticipava le battute. Dipietrista della prima ora: “Meglio Di Pietro che Mussolini”, si orientò in seguito, con fascistica coerenza, verso Forza Italia, con cui confluì con AN nel PDL. E’ stato il politico più insultato in Rete dei primi anni 10 del secolo. A lui sono stati dedicati 230.000 video. Riduzione dal Blog di Beppe Grillo A che cosa servono i numeri negativi? A misurare meglio la tua intelligenza, caro Maurizio! Ricchi salvi, classi medie sprofondate: la recessione ha ridisegnato il Paese In mano a solo 4 milioni di persone il 34% del reddito totale. E al Sud i tassi di ineguaglianza sono maggiori. Secondo uno studio Bankitalia, l'ultima Italia egualitaria è stata quella dei primi anni '80 20 dicembre 2013 L'ITALIA non è mai stata così divisa. Agli economisti di destra piace dire che la marea alza e abbassa le barche, gli yacht come i gozzi, tutti allo stesso modo e così avviene nell'economia. Ma non è vero. Cinque anni di crisi - la crisi più lunga dal dopoguerra - hanno segnato la società italiana. Gli indici con cui le statistiche misurano le disuguaglianze sociali crescono inesorabilmente dal 2007, l'ultimo anno prima della recessione. E il modo in cui questo è avvenuto mostra che la teoria della marea non tiene. Ricchi più ricchi La crisi non ha reso i ricchi meno ricchi. Se la sono cavata egregiamente, con appena qualche piccolo tremolio, che non ha compromesso le quote in più di ricchezza nazionale, guadagnate negli anni e nei decenni precedenti, a scapito del resto del Paese. E' all'altro capo della scala sociale, però, che è avvenuto lo sfondamento. Anzi, lo sprofondamento. In confronto a quei ricchi, infatti, i poveri, a cominciare dalle classi medie in declino, sono diventati più poveri. Soprattutto al Sud, dove erano già più poveri. L'allargarsi della forbice è anche più vistoso se non si considera solo come i 4 milioni di italiani ricchi (e, in mezzo a loro, i 40 mila straricchi) hanno cavalcato gli ultimi anni di crisi, ma se si guarda a come i più fortunati hanno saputo gestire e utilizzare il lungo ristagno che, dagli anni '90, imprigiona l'economia italiana. I 40 mila dello 0,1 per cento L'ultima Italia egualitaria è ancora quella dei primi anni '80. Nel 1983, calcolano Paolo Acciari e Sauro Mocetti in uno studio ("Una mappa della disuguaglianza del reddito in Italia") pubblicato dalla Banca d'Italia, i 4 milioni di contribuenti, che costituiscono il 10 per cento più ricco degli italiani, assorbivano il 26 per cento del reddito nazionale. In realtà è di più, dato che lo studio analizza le dichiarazioni dei redditi e, dunque, non tiene conto dell'evasione e neanche dei redditi fuori Irpef, in particolare gli interessi sui depositi, le cedole dei titoli, i dividendi azionari, insomma, le rendite finanziarie in genere che, per i ricchi, pesano. Acciari e Mocetti sono, però, convinti che, anche se il livello assoluto non è affidabile, il movimento dei redditi può essere disegnato dalle dichiarazioni Irpef. Dieci anni dopo, dunque, nel 1993, il 10 per cento più ricco intasca il 30 per cento del reddito dichiarato, lasciando il 70 per cento a tutti gli altri. E' il momento in cui l'economia italiana si ferma, smette, sostanzialmente, di crescere per non ripartire più, fino ad oggi, accontentandosi di allargarsi ad un ritmo paragonabile a quello di Haiti o dello Zimbabwe, lontano dal resto dell'occidente. Ma questo non impedisce ai 4 milioni di italiani più ricchi, quelli con un reddito sopra i 35 mila euro, di ritagliarsi una fetta di torta sempre più grande: al 2003, sono arrivati sopra il 33 per cento. Nel 2007, alla vigilia della crisi, sono saliti ancora, sopra il 34 per cento. In meno di 25 anni, la fetta del 10 per cento è cresciuta di quasi un terzo. Superstipendi e superpensioni Ma ai 40 mila superstipendi, superpensioni, superparcelle, superrendite, che costituiscono lo 0,1 per cento dei redditi trasparenti all'Irpef e di Maurizio Ricci camera di cottura, dove vengono continuamente riflesse dalle pareti metalliche fino a che non per i quali bisogna dichiarare dai 250 mila euro in su è andata anche molto meglio. Nel 1983, questa categoria di maxiredditi assorbiva meno dell'1,50 per cento del totale delle dichiarazioni. Nel 1993, già sfiorava il 2 per cento. Ma il passo lo hanno allungato dopo, a ristagno iniziato: nel 2007, la quota dei 40 mila straricchi era salita oltre il 3 per cento. In pratica, in 25 anni è raddoppiata. E la crisi? A queste altitudini è un venticello, che non compromette la presa delle classi più agiate sulla torta nazionale. Fra il 2007 e il 2009, la quota del 10 per cento più ricco scende dal 34,12 al 33,87 per cento. Geografia dell'ineguaglianza La capacità dei più ricchi di intercettare quote crescenti di reddito è il segnale più vistoso di una società ineguale, ma ne fornisce una immagine parziale. Il 10 per cento più ricco diventa più ricco, ma che succede nell'altro 90 per cento? Da questo punto di vista, la crisi sembra aver segnato una netta cesura. Il processo di progressiva ascesa dei ceti medi che, sgranandosi lungo la scala sociale, riduceva gli indici di disuguaglianza si è bruscamente interrotto con il 2007. L'indice nazionale, ora, è in risalita, ma la mappa che Acciari e Mocetti hanno disegnato, secondo gli indici statistici di disuguaglianza, provincia per provincia, consente di vedere che l'impatto è assai diverso nelle diverse zone del Paese, fino a suggerire una geografia anche politico-elettorale. La disuguaglianza è nettamente inferiore nel Centro-Nord. Ai minimi, anche se a livelli non propriamente scandinavi, in realtà come Lodi, Biella, Vercelli ma, in generale, in buona parte dell'Italia padana e delle regioni rosse del centro. La linea Roma-Pescara Una situazione che muta di colpo sulla linea Roma-Pescara, sul confine di quella che era l'area di intervento della Cassa del Mezzogiorno, soprattutto se si tiene conto anche della disoccupazione. Qui, quasi tutta la Sicilia, la Calabria e, soprattutto, Campania, Molise, il grosso della Puglia, in buona sostanza, l'Italia meridionale, con l'eccezione della Basilicata, registra tassi di ineguaglianza paragonabili a quelli della Turchia. Nel Nord, il quarto più povero della popolazione dispone del 5,7 per cento del reddito complessivo. Nel Sud, questa quota crolla al 3,7 per cento. Una frattura geografica che si affianca e si somma a quella nazionale ricchi-poveri e che rende ancora più incerto il cammino di uscita dalla crisi. Questa crisi economica è stato un toccasana per le mie tasche. Ero già ricco, ora lo sono ancora di più! Questa crisi economica è stato una rovina per le mie tasche. Ero già povero, ora lo sono ancora di più! IO NON VOTO NEWS e se proprio devo … Voto Beppe Grillo [email protected] Savona Mercoledì 8 Gennaio 2014 Fondato nel 2012 – Anno III NUMERO 72 http://www.iononvotonews.altervista.org/ B U ON A N N O! Voglio iniziare l’anno bene e pertanto, anche se in modo insolito, invece che all’abituale articolo di spessore politico (?) l’onore della prima pagina spetta, e di diritto, a questa storia, naturalmente degli anni ’60 e naturalmente su personaggi di Viola, scritta naturalmente da un “immenso” amico: G. P. che da tempo collabora e con grande efficacia al giornale. Non penso che a molti lettori potrà fare grande effetto, non conoscendo gli stessi ne il paese ne i personaggi chiamati in causa e di questo mi scuso, ma penso che, al contrario, chi ha avuto l’occasione di trascorrere ivi qualche estate e di conoscerli, potrà capire perfettamente il mio entusiasmo. Appena ho ricevuto e letto il racconto ho viaggiato nel tempo, ma senza la macchina di Wells, e ovviamente non ho saputo resistere alla tentazione ... Grazie ancora. €0 L’ANGOLO DEL RELAX L’associazione Associa ad ogni discorso ... a. Discorso di capodanno di Giorgio Napolitano agli italiani b. Discorso di Silvio Berlusconi dopo la sua cacciata dal Senato c. Il direttore c. Discorso di Antonio Conte dopo della maturità subito rigenerata dalla presenza l’eliminazione della Juventus in Ci sono anni che assomigliano al fiume Po familiare che immediatamente offre loro la sua Champions league descritto da Guareschi: scorrono placidi e stanza, sicuramente la migliore della casa. Due letti e l'autista sceglie subito quello indifferenti, altri dove tutto cambia in continuazione e a dicembre non ti ricordi più da posizionato sotto una bandiera blucerchiata e ... un aggettivo dove a gennaio eri partito. Capita che uno per conciliarsi il sonno, corroborato da quella 1. paranoico venga rimandato alla maturità proprio nelle due protezione, si infila una retina per i capelli materie dove andava meglio accusato, a torto, scioccando il futuro professore di matematica. 2. delirante di avere copiato i compiti mentre era avvenuto Un giorno e mezzo sereno, tonificante, con i 3. ridicolo l'esatto contrario. La rabbia, la delusione, il giusti toni e un umorismo sempre costante, mai Risposta a fine pagina caldo, l'incognita dell'esame di riparazione erano esagerato, a volte pungente ma positivo: il loro, gli assidui compagni del nostro per tutto quel insomma, con l'eco delle risate sincere e Con tutti questi parlamentari ... mese. Gimondi prendeva una cotta sul Ballon naturali. Anni dopo, ma non molti perché i tre d'Alsace e addio Tour, Newcombe vinceva erano all'università anche se per vie diverse, ad ... che operano a Roma ... l'ultimo torneo di Wimbledon lasciato ai uno di loro capitò un'occasione di lavoro dilettanti prima che Laver si riprendesse tutto, importante in Sardegna. Lui disse subito che ci Viola uguale ad un gelato: una leccata veloce e sarebbe stato a patto di avere assolutamente gli ... per noi non via subito di ritorno nel forno della città a altri due come soci. Non se ne fece nulla ma fu c’è più spazio! studiare. Si dovevano portare anche i riferimenti un gesto grandissimo di quelli che ti porti dietro dei tre anni precedenti e non era uno scherzo tutta la vita. Il 25 di agosto il rimandato li accompagnò alla rimettersi in gioco in un solo mese. Stanchezza incredibile, voglia di entrare in una casa di cura millecento posteggiata nella via davanti a casa e per dormire, desiderio di scomparire, solitudine li abbracciò con tutto l'affetto possibile. I due e pensieri. I Nomadi cantavano “Dio è morto” rifecero il colle di Nava, senza preti questa censurata dalla Democrazia Cristiana, i Procol volta, e ritornarono alle fresche frasche della Harum esplodevano incontrastati formando la Val Mongia non prima di averlo omaggiato colonna sonora estiva. Due amici raccolgono delle ‘Guide del tramonto' di Clarke che fu il Soluzione: a 3 – b 1 – c 2 quel grido di dolore e si imbarcano, su di una primo libro di fantascienza letto dal maturando. millecento bianca azzurra, colori della «E’ ben condotto!!» sentenziò con sicurezza a pag. 2 · Continua a pag. 2 Madonna a pensarci bene, affrontando la l'uomo dalla retina nei capelli per dormire e lui · Ricchi salvi ... discesa del Colle di Nava e raccogliendo, in auto lo iniziò la sera stessa. La maturità si concluse bene e il nostro · Il personaggio stop, niente meno che un prete in carne e ossa. Uno dei due, quello con i capelli lunghi che, ottenne la più grande soddisfazione scolastica pag. 3 · La fisica in casa tanto per intenderci, avevano salvato tre della sua vita: ebbe 7 in latino con il · L’angolo del Dottor A. C. viandanti disperati nel cuore di una notte l'estate riconoscimento che a luglio non era stato lui a prima, anche giustamente infastidito da quella copiare, ma la figlia del questore, ora lo a pag. 4 · Una canzone per voi sinistra presenza, non proferisce parola per tutto possiamo dire, che nel banco davanti ricevette · La Cia ha aiutato il governo colombiano... il tempo in cui il reverendo si fa trasportare. tutte e tre le traduzioni da colui che, figlio di un · L’angolo della cucina Quando scende, il prelato lo scruta e, sorpreso di semplice impiegato comunale, aveva per forza · Hit-parade trovarsi di fronte ad un maschio indicando i di cose una valenza decisamente inferiore. Ecco la mia storia, il Direttore ora racconterà a pag. 5 capelli esclama all'altro: «Ah, credevo fosse · La Nasa pubblica l’album fotografico ... la sua ragazza!!». I due arrivano dalla vittima la sua. · Storie di ordinaria follia ... Il Direttore ora racconterà la sua a pag. 6 Non c’è molto da aggiungere alla storia, storia che rispecchia perfettamente il susseguirsi di · L’idiozia al potere quegli eventi passati. · Vocabolario dei politici Una sola la precisazione: la canzone dei Procol Harum citata era “A whiter shade of pale” · Televideo RAI ovvero “Senza luce” nella versione italiana dei Dik Dik. · Ho 60 anni. Chiedo scusa Agosto 1967 (continua a pag. 2) La fisica in cucina Viaggio stanza per stanza, tra fenomeni inaspettati e ingegnose scoperte Emiliano Ricci - Edizioni “Giunti” 4 – Cucinare col forno a microonde Ormai molte famiglie hanno un forno a microonde in cucina. Comodissimo, permette di cucinare in pochi minuti piatti che altrimenti richiederebbero molto più tempo, oppure di scongelare rapidamente gli alimenti che ci siamo dimenticati nel congelatore la mattina, uscendo di fretta da casa per andare al lavoro. Nonostante l'apparente semplicità d'impiego, in realtà il forno a microonde è un concentrato di tecnologia, il cui funzionamento è legato a un interessante e complesso capitolo della fisica applicata. Onda su onda Le microonde sono onde elettromagnetiche, né più né meno come quelle della luce che ci arriva dal Sole o delle onde radio che, arrivano sull'antenna che abbiamo sui tetto, ci permettono di guardare le nostre trasmissioni televisive preferite. Onde elettromagnetiche sono anche i raggi X ai quali ogni tanto ci sottoponiamo per vedere lo stato dei nostri organi interni, o i raggi ultravioletti, di cui tanto abbiamo paura in estate, soprattutto da quando sopra le nostre teste incombe il famigerato buco dell'ozono (ce in realtà non è sopra le nostre teste, ma sopra i ghiacci dell'Antartide e in misura minore, dell'Artide). La differenza sostanziale fra queste onde dall'apparenza e da effetti così diversi sta tutta in quella che si chiama lunghezza d'onda una grandezza caratteristica di qualunque fenomeno ondulatorio. La lunghezza d'onda si definisce infatti come la distanza fra due creste punti (i più alti di un'onda) successive, o anche fra due valli (i punti più bassi) successive. Anche le onde del mare hanno una lunghezza d'onda: ci sono quelle ravvicinate, a breve lunghezza d'onda, ma ci sono anche quelle molto distanti le una dalle altre, come quelle, ricercatissime, ambite dai surfisti, o quelle, temutissime, dei maremoti. Così, anche le onde elettromagnetiche possono avere lunghezza d'onda cortissime, come i raggi X e quelli ultravioletti, o lunghissime, come le onde radio. Per non rimanere nel vago, diamo un po' numeri, ovvero di lunghezze. Le onde radio, per esempio, vanno dal millimetro alle decine di migliaia di chilometri, ma il confine superiore è infinito. La luce o, meglio, la radiazione visibile, così chiamata perché ad essa sono sensibili le cellule presenti nella retina dell'occhio umano, ha lunghezza d'onda molto minore, andando da 350 PONTIDA Festa Nazionale della LEGA Menu della Giornata “Bollito” a 700 milionesimi di millimetro, passando dal colore violetto al rosso. I raggi X hanno lunghezze d'onda ancora minori che si trovano nell'intervallo compreso fra 10 milionesimi di millimetro a un millesimo di milionesimo di millimetro. Scendendo ancora lungo lo spettro verso le lunghezze d'onda più corte in assoluto troviamo i raggi gamma, la radiazione più energetica dell'intero spettro elettromagnetico. Infatti, per le onde elettromagnetiche vale la relazione che minore è la loro lunghezza d'onda maggiore è l'energia che portano. Quando si muovono nel vuoto, le onde elettromagnetiche hanno la caratteristica fondamentale di muoversi tutte alla stessa velocità chiamata velocità della luce (perché venne misurata per la prima volta per la radiazione visibile; solo in seguito si capì che questa costituì solo una piccolissima parte dello spettro delle onde elettromagnetiche). Il simbolo universalmente riconosciuto per la velocità del luce è la lettera "c" minuscola, che è l'iniziale della parola latina celeritas, ovvero velocità. In pratica, i fisici riconoscono che quella del luce è la velocità per eccellenza. Anche perché, come venne dimostrato da Albert Einstein nel sua teoria della relatività ristretta, la velocità della luce è un limite fisico invalicabile: nessun corpo materiale, seppure accelerato indefinitamente potrà mai raggiungere e superare questa velocità che è di 299792458 metri al secondo, ovvero circa 300.000 km. Altissima, certo, ma non infinita. Come funziona il forno a microonde frequenza di una Lunghezza d’onda = numero di creste al secondo L’hertz (Hz) è l’unità di misura della frequenza . 1 GHz =1.000.000.000 Hz, (Giga hertz) 1 MHz =1.000.000 Hz, (Mega hertz) La parte fondamentale di un forno a microonde è il magnetron, un tubo a elettroni all'interno del quale queste particelle vengono accelerate per produrre le microonde (il magnetron era anche la sorgente di microonde nei radar impiegati da Spencer). I magnetron dei forni a microonde attualmente in commercio producono frequenza tipica di 2,45 GHz (2450 MHz), ovvero a una lunghezza d'onda di 12,24 cm. Queste ultime, una volta prodotte vengono incanalate attraverso una guida d'onda verso la sono assorbite dall'alimento posto al suo interno. In pratica, le pareti metalliche sono degli specchi per le microonde. Perché stanno cucinando quel pachiderma di Ferrara nel pentolone e non nel forno a microonde? Si comunica ai gentili padani che per problemi tecnici l’organizzazione ha sostituito il piatto previsto “Porceddu” con quello “Bollito” Bravo scemo, prova tu a farcelo stare!!! Questo è il motivo per cui occorre evitare l'impiego di contenitori metallici all'interno della camera di cottura: impedirebbero alle microonde di raggiungere il cibo in essi contenuto, riflettendole indietro. Anche lo sportello anteriore, dalla cui finestra è possibile controllare il livello di cottura del cibo posto all'interno del forno, è protetto da una griglia metallica le cui maglie hanno dimensione inferiore ai 12 cm della lunghezza d'onda delle microonde presenti ed è quindi tale da impedire la trasmissione delle microonde stesse verso l'esterno: sarebbe come far passare una moneta da un foro 50 volte più piccolo della moneta stessa. D'altra parte, la radiazione visibile, che ha una lunghezza d'onda nettamente inferiore alle dimensioni dei fori della griglia, è in grado di attraversarla e di giungere ai nostri occhi. La griglia, quindi, da un lato aumenta l'efficienza del processo di cottura, perché nessuna microonda va persa, dall'altro rende sicuro il forno, impedendo che le microonde prodotte vadano a diffondersi nell'ambiente circostante ... e riscaldino le barrette di cacao o le persone che si trovano intorno! Spesso viene sollevato proprio il problema della sicurezza di questi dispositivi. Premesso che per essere messi in commercio questi forni devono rispondere ai particolari requisiti di emissione regolamentati per legge, se non vi fidate delle specifiche indicate nel manuale d'istruzioni potete sempre fare il seguente esperimento. Prendete un bicchiere d'acqa temperatura ambiente e misuratene la temperatura con un termometro da alimenti. Fatto questo, ponete il bicchiere davanti alla finestra del forno in funzione (mi raccomando però: non accendete mai il forno con la camera di cottura vuota perché potrebbe surriscaldarsi e andare in corto circuito), aspettate che il forno termini il suo ciclo di cottura e controllate nuovamente la temperatura dell'acqua. Se questa è rimasta uguale, potete stare tranquilli: le microonde sono rimaste ingabbiate dalla schermatura della grigio. se invece l’acqua nel bicchiere si è riscaldata ... forse è il caso di cambiare il forno! L’angolo del Dottor A. C. Povera Italia Neanche da servi..... Ieri sera abbiamo appreso dai telegiornali che non riusciamo più neanche ad essere servi: nonostante il patto ribaldo stipulato con l'India, al top con noi delle nazioni più corrotte, quel paese non acquisterà gli elicotteri della Fincantieri che hanno causato lo scambio con i due soldati italiani trattenuti colà (credo che molti ricordino in che modo gli Stati Uniti risolsero l'incidente, ben più grave, del Cermis......). Mi vergogno sempre di più di essere italiano, nonostante le parole del megalomane demente......... Dopo l’arresto dei marò, 24 ore di tempo per il loro rilascio, poi stop agli indiani (quelli dell’India) in Italia, dal primo ambasciatore all’ultimo venditore di rose! La canzone “Amore che vieni, amore che vai”, pubblicata in precedenza come singolo nel 1966 dalla Karim, fece parte nello stesso anno del primo album di Fabrizio De Andrè ed è una delle migliori composizioni ed interpretazioni dell’autore genovese. Il testo della canzone è scarno ma molto efficace e presenta una spiccata vena di tristezza e malinconia tipiche del carattere introverso del cantautore. a cura di V. R. Amore che vieni, amore che vai Tutto Fabrizio DeAndrè 1966 (F. De Andrè) Quei giorni perduti a rincorrere il vento, a chiederci un bacio e volerne altri cento, un giorno qualunque li ricorderai, amore che fuggi da me tornerai, un giorno qualunque li ricorderai, amore che fuggi da me tornerai. E tu che con gli occhi di un altro colore mi dici le stesse parole d'amore, fra tre mese, fra un anno scordate le avrai, amore che vieni da me fuggirai, tra un mese, tra un anno scordate le avrai, amore che vieni da me fuggirai. Venuto dal sole o da spiagge gelate, perduto in novembre o col vento d'estate, io t'ho amato sempre, non t'ho amato mai, amore che vieni, amore che vai, io t'ho amato sempre, non t'ho amato mai, amore che vieni, amore che vai. $ Fonte Internet Nell'ultimo brano del periodo Karim, De André affronta di nuovo il tema della precarietà dell'amore o, com'è stato scritto felicemente, "dell'incessante mutamento, dell'incessante mutamento, dell'eterna ciclicità della natura come dei sentimenti e della fatale sfasatura – nei rapporti d'amore – fra i desideri propri e quelli dell'altro" (D. Fasoli, Fabrizio De André. Passaggi di tempo, Edizioni Associate, Roma 1999, p. 80). Questa suggestiva sintesi, tuttavia, vale propriamente per le prime due strofe, che in effetti descrivono l'incostanza e la relativa contraddittorietà di un concreto (per quanto vagamente rappresentato) rapporto di copia, anche se in realtà lo stato d'incertezza – stando alle parole dell'io narrante – è attribuito esclusivamente alla donna. La terza strofa, per quanto inerente al tema, ha invece caratteristiche diverse. Prima di procedere, vorrei precisare che l'interpretazione qui proposta si fonda sull'arbitraria, per quanto assai plausibile, identificazione fra "autore" e "narratore". Attenendosi però scrupolosamente ai dati linguistici oggettivi, occorre ammettere che le parole di questa canzone potrebbero anche appartenere a una voce femminile. Probabilmente l'ambiguità, o meglio l'indeterminatezza, è voluta: a significare che la volubilità del sentimento amoroso, a seconda dei casi, si riferisce sia alla donna che all'uomo. L'aporia, dunque, è soltanto apparente. Tutto ciò, come dicevo, riguarda le prime due strofe. L'ultima rappresenta invece la conclusione di un procedimento induttivo, cioè la generalizzazione di un caso particolare. Infatti, se l'"amore" invocato, che torna e che fugge, nelle strofe precedenti è un vocativo applicabile a una persona reale, secondo un atteggiamento diffuso e comune, nella strofa finale lo stesso termine si riferisce al sentimento personificato; un sentimento che De André stima fugace e provvisorio, destinato a esaurirsi nel volgere di una stagione: “Amore che vieni, amore che vai” è il retro della canzone “Geordie” come mostra la copertina del singolo pubblicata come già detto dalla Karim nell’anno 1966. Come retro non è proprio niente male!!! Venuto dal sole o da spiagge gelate, perduto in novembre o col vento d'estate. Si evince così, in chiusura, che l'amore di cui si parla in questa canzone non è un amore, ma l'amore, o meglio il proprio desiderio, perché in fondo non si ama che il proprio desiderio. Ma il desiderio, indipendentemente dalla sua durata, e salvo casi straordinari, ha generalmente bisogno di cambiare "oggetto" per essere soddisfatto, come sanno bene gli innamorati che vanamente si lasciano e si riprendono, fino a riconoscere che "è impossibile amare una seconda volta ciò che non si ama veramente più" (F. de La Rochefoucauld, Massime, Rizzoli, Milano 1992, p. 87). Il livello esclusivamente denotativo rende chiarissimo il messaggio dell'autore, e dunque non mi sembra il caso di chiosare il testo con osservazioni che potrebbero soltanto ottenere l'effetto di svilirne l'immediata e spontanea freschezza. Vorrei solo rilevare come a livello retorico l'unica annotazione utile, anche se ovvia, riguarda l'espressione "occhi di un altro colore", che è una metonimia, ed indica quindi non un improbabile mutamento effettivo dell'iride ma un differente atteggiarsi dello sguardo di fronte a un sentimento ormai cambiato [più banale, ma non per questo automaticamente sbagliato, mi sembra supporre che gli occhi hanno un colore diverso perché appartengono a un'altra donna...]. Aspetti metrici Tre quartine di dodecasillabi (considerando una dialefe centrale, quantunque forzata, nell'ultimo verso), con schema a rima baciata (AABB) e ripresa, nel cantato, dei due versi finali di ciascuna strofa. Al di là dello schema metrico, altre affinità fonematiche intensificano la musicalità del testo: ad esempio con la rima "colore / amore" sono in assonanza tonica "parole" e "sole" (peraltro rimanti fra loro); e un'altra assonanza tonica si registra nella strofa III fra "novembre" e "sempre". Questa analisi è tratta dal libro – Il "primo" De André – La Cia ha aiutato il governo colombiano a uccidere i ribelli delle Farc Scoop del Washington Post. Al programma segreto avrebbe partecipato anche l'Nsa 22 dicembre 2013 NEW YORK La Cia ha aiutato il governo di Bogotà nella guerra contro la Farc, le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia: con un programma segreto gli agenti federali americani hanno contribuito all'uccisione di una ventina di leader dei ribelli. E questo anche con le intercettazioni della National Security Agency (Nsa), l'ente ormai tristemente noto per il Datagate. A rilevarlo è il Washington Post. Secondo il quotidiano statunitense, il piano autorizzato dal presidente George W. Bush nel 2000 e confermato da Barack Obama, è stato finanziato con fondi “segreti”, al di fuori del pacchetto di 9 miliardi di dollari di aiuti militari americani alla Colombia. Il programma sotto copertura della Cia avrebbe garantito due "servizi": intelligence in tempo reale per rintracciare i leader ribelli delle Farc e, a partire dal 2006, un kit Gps da 30.000 dollari in grado di trasformare una bomba a gravità da 226,7 chilogrammo in una bomba 'intelligente' e 'guidata' contro un target. Bombe, cioè, in grado di uccidere un singolo individuo se programmate con le giuste coordinate. Nel marzo 2008, secondo indiscrezioni, l'aeronautica della Colombia, con il tacito via libera degli Stati Uniti, ha lanciato bombe guidate al confine con l'Ecuador per uccidere un leader delle Farc. Il punto più alto del coinvolgimento americano in Colombia è stato raggiunto nel 2003: 40 agenzie e più di 4.500 persone, inclusi contractor, tutti legati all'ambasciata americana di Bogotà. Una situazione durata fino al 2004, quando la presenza americana in Colombia è stata superata da quella in Afghanistan. Un po’ di cocktail Personali Calvados Cocktail ♥ Calvados 4/10 ♥ Succo di limone 1/10 ♥ Acqua tonica 4/10 ♥ Sciroppo al tamarindo 1/10 ♥ Il succo di mezzo lime Servire in Tumbler shakerando con ghiaccio e guarnendo con dadolata di mela golden. a cura di V. R. Hit-parade 1. La canzone di Barbara Barbara Berlusconi feat Adriano Galliani 2. Il gigante Renato Brunetta 3. La resa dei conti Silvio Berlusconi & “I Senatori” 4. Rinnegato Angelino Alfano 5. La fata Annamaria Cancellieri 6. Tu grillo parlante Beppe Grillo & "M5S" 7. Salviamo il salvabile Massimiliano Allegri 8. Il buono, il brutto, il cattivo Trio B. Grillo, M. Borghezio, S. Berlusconi a cura di V. R. La Nasa pubblica l’album fotografico dei ricordi lunari L’ente spaziale USA fa un regalo di Natale agli appassionati e mette in Rete 17mila immagini inedite delle missioni Apollo a Nasa ha fatto un regalo di Natale agli l'incredibile immagine della Terra che sorgeva appassionati dei voli spaziali, rendendo dietro l'orizzonte lunare. immediatamente prese pubbliche più di 17mila foto inedite la macchina fotografica e cominciò a scattare. La Nasa ha ora divulgato la trascrizione del scattate dai 33 astronauti delle missioni Apollo e dai 12 fra loro che hanno colloquio fra i tre astronauti, dalla quale si messo piede sulla Luna. Sarà contento anche chi scopre che Borman, il capo dell'equipaggio, ancora sostiene che gli americani non sono mai cercò di fermare Anders perché quelle foto non atterrati sul nostro satellite, e pensa di provarlo «facevano parte di quelle previste nel con le anomalie delle immagini che ci sono state programma della missione». Per fortuna né finora mostrate: adesso potrà passare il tempo Anders né Lovell gli diedero retta e libero sul sito del Lunar and Planetary institute, continuarono a scattare, tra espressioni di estasiata meraviglia. in cerca di nuovi indizi. fonte La Stampa Molti si domandavano, ad esempio, perché. le 27 dicembre 2013 foto scattate sulla Luna fossero tutte Commento correttamente esposte e perfettamente a fuoco, Premesso che lo scrivente di certi regali di tenendo conto che si usavano fotocamere Natale dagli Stati Uniti ne farebbe volentieri a manuali degli Anni 60 e 70 (Hasselblad e meno (l’unico gradito sarebbe lo sprofondare Nikon) le cui leve e pomelli erano quasi della nazione nei due oceani limitrofi), lo stesso impossibili da manovrare con i guantoni da va ad esprime la sua modesta opinione sul astronauta. Nelle 17 mila foto inedite c'è la principale degli eventi: il presunto allunaggio spiegazione: la maggior parte delle immagini nell’estate del 1969. Condivido perfettamente scattate nelle missioni Apollo sono sfocate, la tesi di coloro che sostennero che fu tutta sovraesposte o sottoesposte e non sono mai state una montatura propagandistica degli Usa al fine rese pubbliche per la loro cattiva qualità. di recuperare il terreno perso nei confronti dei Ma, finita l'emozione globale dei viaggi sulla Sovietici che erano parsi molto più in avanti Luna e venuta meno l'esigenza di trasformarli in nella corsa allo spazio. La loro (presunta) propaganda politica nella Guerra Fredda, anche impresa avvenne proprio nell’anno di una le immagini meno spettacolari ci rivelano grande crisi agricola sulla produzione del grano, particolari toccanti di quei giorni epici, del in Unione Sovietica e a sopperire al grave lavoro quotidiano degli astronauti, dei loro problema furono proprio i loro acerrimi nemici, sguardi felici e velati di malinconia durante il in cambio di che? Nulla a parte il giusto prezzo, ritorno a casa. Le nuove fotografie coprono gli statunitensi sono o sono quei filantropi di cui l'intero spettro del programma spaziale, si narra? Stupì il fatto che Mosca incasso dall'Apollo 7 dell'ottobre 1968 nel quale Walter allunaggio e grano plaudendo l’impresa senza Schirra collaudò nell'orbita terrestre il modulo colpo ferire, per lo meno evento certamente lunare all'Apollo 17 del dicembre 1972 con a insolito e quindi decisamente sospettoso. bordo Jack Schmitt, l'ultimo uomo a camminare Molte immagini delle fotografie dal suolo sulla Luna. lunare furono troppo perfette per essere vere e Molte delle immagini inedite riguardano la tecnologia spaziale conosciuta allora non l'avventura dell'Apollo 13, costretto nell'aprile sembrava sufficiente ad un viaggio così del 1970 a rientrare a Terra a causa dell'avaria a impegnativo (ma si sa ... date un cavallo ed una un serbatoio di ossigeno. La Nasa era stata Colt ad un “americano” e lui arriva ovunque!) e finora estremamente guardinga nel divul gare i sostenitori dell’allunaggio “bufala” portarono fotografie di questa missione, non volendo forse altre motivazioni scientifiche a sostegno delle amplificarne troppo il fallimento. Ma il successo loro tesi. Suggerisco al lettore di vedere (o del film di Ron Howard, con Tom Hanks rivedere) il film “Capricorn one” con Elliott protagonista nella parte del comandante Jim Gold che narra appunto di un fasullo atterraggio Lovell, ha trasformato l'insuccesso in una su Marte e che scatenò innumerevoli polemiche spettacolare prova-di coraggio e determinazione. nella meravigliosa popolazione americana Per la prima volta si possono vedere molte ovviamente pilotata dai mass media governativi. immagini di come, seguendo le istruzioni da. Stupendo, infine il servilismo mostrato da Terra e servendosi del materiale disponibile a codesto giornalista, complimenti al cuoco!!! V. R. bordo, gli astronauti Fred Haise e John Swigert (quello che trasmise la storica frase: «Houston, La Nasa ha portato in regalo we've had a problem») hanno costruito un per Natale le testimonianza nuovo adattatore per i filtri dell'anidride dello sbarco USA sulla Luna! carbonica, indispensabile per avere ossigeno fino al rientro nell'atmosfera. Come i tre Non ci credo!!! astronauti siano riusciti a tornare sulla Terra, usando in tre per quattro giorni un modulo lunare progettato per ospitare due persone per tre giorni, resta una dalle massime testimonianze della capacità dell'uomo di superare con coraggio e inventiva situazioni più disperate. La vigilia di Natale è stata per la Nasa anche l'occasione di ricordare i 45 anni di una delle immagini più emozionanti delle missioni lunari, scattata dagli oblò dell'Apollo 8. Il 24 dicembre del 1968 gli astronauti Frank Borman, Jim Lovell e William Ànders erano in orbita intorno E’ molto più facile alla Luna e stavano leggendo alcuni versi del credere all’esistenza libro della Genesi per le trasmissioni natalizie di Babbo Natale!!! della televisione, quando Anders scorse L Storie di ordinaria follia ... Forconi, Forza Italia: "È la nostra gente, dobbiamo difenderla" (DOCUMENTO) Silvio Berlusconi, la settimana scorsa, è stato sul punto di incontrarli. Solo la pressione del suo stato maggiore lo ha convinto all'ultimo a disdire l'appuntamento. Ma che il mondo della neonata Forza Italia guardi con simpatia al movimento dei Forconi, lo testimonia un argomentato editoriale uscito sul "Mattinale", il bollettino quotidiano diffuso dal gruppo azzurro a Montecitorio. Il cui titolo è tutto un programma: "I lavoratori autonomi che protestano e quelli che lottano sono i veri ribelli contro la crisi. Tocca a Forza Italia farsene carico". Pur mettendo le mani avanti rispetto a possibili infiltrazioni, lo staff guidato da Renato Brunetta spende parole tutt'altro che antipatizzanti nei confronti dei movimentisti: "Giù dal palcoscenico della politica, lontano dalla tribuna stampa e da quella degli ospiti plaudenti, fuori la gente soffre. Il pensiero va ai “forconi” e alle varie sigle che prestano la loro insegna ai gruppi che protestano. Spesso mal guidati e a rischio di infiltrazioni di violenti e di provocatori, costoro però sono espressione di un ben più vasto amalgama sociale messo ai margini del processo produttivo e dalla considerazione sociale, dopo essere stati a lungo identificati come i migliori interpreti del modello sociale italiano". Un vero e proprio plauso rispetto a quello che viene definito "il ceto borghese e piccolo borghese" dimenticato dal centrosinistra. Da qui ad un esplicito endorsement della protesta il passo è breve: "Tocca a Forza Italia difendere questa gente che è la nostra gente, sia essa in piazza (una minoranza) sia essa ancora lì a lottare, ad arrabattarsi e a non dormire di notte per risolvere i drammatici problemi del lavoro e del credito della ditta. Dobbiamo assolutamente essere – come insiste Berlusconi – coloro che non solo dialogano con i “forconi”, ma offrono una casa politica e strumenti di sana protesta e proposta ai milioni e milioni di persone che sono in questa situazione pesantissima, ed oggi sono delusi da tutti i partiti". L'Huffington Post, Lunedì 16/12/2013 Di Pietro Salvatori Forconi si nasce!!! Coglioni si diventa!!! Commento rapido Vocabolario dei politici 6 Antonio Conte ha rotto il silenzio! Più che il silenzio ha rotto i “coglioni”!!! L’idiozia al potere Antonio Conte rompe il silenzio di fine 2013 alla vigilia del bigh-match con la Roma respingendo gli “aiutini” evocati nelle scorse ore da Totti e da altri giallorossi: «La prendo sul ridere, come è giusto su chiacchiera da bar, in due anni e mezzo il campo ha reso giustizia alla squadra più forte in maniera molto netta e clamorosa alcune volte. Il campo vedrà due squadre che vorranno vincere. Il resto sono parole e le parole le porta via il vento». Commento Con questa breve ma delirante intervista di inizio 2014 Antonio Conte si è guadagnato di diritto un posto nella rubrica. E’ decisamente vero che Totti & Company meglio avrebbero fatto a tacere non dando così possibilità al piagnone Conte di esprimersi come ha fatto (il testo dell’intervista probabilmente è stato tradotto in italiano per favorire i lettori) ma per tutti c’è un limite, tranne che per Conte. Nel primo campionato vinto (?), quello del 2011-2012, fra le altre cose, Conte ha furbescamente dimenticato un primo gol fantasma del rossonero Muntari contro la Juventus (si era sull’1-0 per il Milan) e un secondo a Catania (finì 1-1). Morale: Milan – 4 punti, Juventus + 1. Totale – 5 punti a sfavore del Milan che perse il titolo per 4. Ripetendomi fino alla nausea voglio ancora ricordare ad Antonio Conte che sul sito internet http://www.antijuvepersempre.altervista.org/ potrà porre rimedio alla sua ignoranza calcistica, lì troverà, ben documentati, tutti i ladrocini perpetrati dai suoi amati gobbi compresi quelli di quando giocava lui. Voglio ricordare che in Europa, dove la Juventus non conta nulla nonostante la fastidiosa presenza del bianconero Platini, si vede quella che lui chiama giustizia, quella giustizia che l’attuale sua squadra ha infranto ultimamente più di una volta con accuse di doping, con calciopoli, con appoggi poco leciti o illeciti avuti dai potenti del calcio. Conte taccia e si accontenti di continuare a fare quello che da decenni la Juventus ha dimostrato di saper fare molto bene: “rubare”. Come allenatore di una società pregiudicata è l’ideale visti anche i sui processi con condanna per il recente calcio-scommesse, come suo presidente vedrei bene Silvio Berlusconi che in fatto di processi non è secondo a nessuno: Andrea Agnelli è ancora un pivello, anche se già promette bene ed in questo ambiente si farà. V. R. Un solo commento, breve e veloce, da parte mia: se il movimento dei forconi è inneggiato da Silvio Berlusconi, sostenuto da Forza Italia con frasi simpatizzanti di Renato Brunetta, allora lungi da me approvarlo. Da Forza Italia non mi ricordo sia arrivato mai nulla di positivo per l’Italia, appunto. Si presti anche massima attenzione al fatto che i così detti lavoratori autonomi in tempi non sospetti brillavano nel tentativo spesso e volentieri andato a buon fine di evadere le tasse. V. R. A parte il caso doping ai tempi di Lippi, quello di calciopoli con la triade, i grossi aiutini arbitrali avuti per vincere molti campionati, sul campo abbiamo meritato! Secondo voi Barbera o Dolcetto? Bertinotti Fausto Ex segretario snob della CGIL, ex segretario snob di Rifondazione Comunista, ex Presidente snob della Camera, ora è solo snob. L’unica cosa positiva l’ha fatta per se stesso: ovvero rapinare il vitalizio parlamentare, ditemi voi se è poco. Borletti Buitoni Ilaria Deputata di Scelta Civica e sottosegretaria ai Beni e alle attività culturali. Il suo nome completo è Borletti Dell'Acqua Ilaria Carla Anna coniugata Buitoni. Le sue capacità politiche sono inversamente proporzionali alla lunghezza del suo nome. L’omonima pasta è decisamente preferibile. Cacciari Massimo Ex sindaco di Venezia. Intellettuale di sinistra (quale sinistra?). Di lui si narra fosse assiduo frequentatore della famosissima Veronica Lario, moglie del Cavaliere, ma non seppe dimostrarsi all’altezza, sotto il metro e sessanta, del marito. Castelli Roberto Uno di leghisti più presuntuosi e beceri. La sua antipatia supera persino quella di Bossi. I luminari della medicina si chiedono come un corpo possa vivere senza un cervello, stanno ancora indagando. Craxi Stefania Ex socialista, figlia di cotal padre, uno dei tanti rapinatori della prima repubblica. Prosegue nell’attività del padre, anche se con minor efficacia. De Mita Ciriaco Ex sciagura della DC, anche lui finito nel PD per alzarne la quota di indagati e abbassarne la quota di limpidezza politica. Gli ex compagni prendono chiunque pur di fare numero anche a discapito della qualità! Grasso Pietro Attuale presidente del Senato della Repubblica eletto con i voti del M5S di Beppe Grillo. Per il resto l’ennesimo magistrato prestato alla politica, purtroppo. Fioroni Giuseppe Ex democristiano e attuale deputato nelle file del PD. Infelice ex ministro dell’Istruzione nel secondo governo Prodi è riuscito nella ciclopica impresa di fare peggio del predecessore Letizia Moratti. A puro esempio esplicativo ha, con procedura peggiore di quella prima esistente della loro abolizione, reintrodotto gli esami di riparazione, complimenti! Follini Marco Ex democristiano, ex alleato di Berlusconi nel centro-destra, ora passato al centro-sinistra. Appartenente alla categoria, sempre in crescita nella politica, dei Giuda. Di lui per, fortuna, si sono perse le tracce. Speroni Francesco Politico della Lega, uno dei suoi pochi laureati e per la precisione in Scienze Politiche, anche se a vederlo in faccia non si direbbe; tale laurea è stata di fatto conseguita, con raccomandazione, nei corsi serali nell’Università di Pontida. TELEVIDEO RAI 24 dicembre 2013 Oltre 6 milioni di italiani, nel 2012 hanno dichiarato di aver rinunciato ad almeno una prestazione sanitaria erogata dal SSN pur avendone bisogno. Sono i risultati resi noti dall’ISTAT su “Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari”. Il 9% della popolazione ha rinunciato a cure fondamentali. Di essi il 6,2% ha indicato motivi economici, il 4% liste di attesa troppo lunghe od orari scomodi per l’appuntamento. A rinunciare sono più spesso le donne, la differenza si accentua fra i 45 e i 64 anni. Commento Cosa dire che nessun sappia? Se questi dati forniti dall’ISTAT fossero veri, ma la realtà potrebbe essere peggiore, sarebbero altamente drammatici per un paese civile. Ora la nostra discussione si sposta su una ovvia domanda: «Ma noi siamo veramente un paese civile?». Preferisco rispondere con una semplicissima osservazione: – la civiltà di un paese si misura attraverso la gestione del così detto “pubblico”, sanità, scuola, trasporti, del welfare, dei servizi sociali, dell’efficienza e onestà di dipendenti e dirigenti, dall’integrità e capacità dei politici non con il finto benessere delle automobili e delle moto di ultima generazione, delle TV digitali e satellitari, degli iPod e iPhone, degli smartphone e tablet, di tutte le diavolerie tecnologiche certamente superflue se raffrontate con lo stato di indigenza in cui vivono molte famiglie italiane –. Ripeto la mia domanda: «Ma noi siamo veramente un paese civile?» e questa volta rispondo con un lapidario: «NO!!!» V. R. Io? Sono solo ... nudo! Io sono civile: ho due Ferrari, tre Honda, ville al mare e ai monti, innumerevoli azioni, donne, ... e tu? Ho 60 anni. Chiedo scusa. Chiedo scusa per l'Italia che la nostra generazione ha lasciato a voi ragazzi. Chiedo scusa per non aver saputo portare avanti quel sogno che nel '68, quando i ragazzi eravamo noi, immaginavamo di portare a termine. Non ci siamo riusciti. Ci hanno usato, imbrogliati, illusi. Hanno preso una Nazione che sapeva fare tutto meglio di tutti. L'hanno cannibalizzata, spolpata; sono riusciti a distruggere tutto quello che i nostri nonni hanno saputo fare con sacrifici. E noi credendo di combattere per un ideale, siamo entrati nel tritacarne di lor signori. Ci hanno fatto vedere un benessere che sarebbe stato solo lo zuccherino per il cavallo. Ma noi dovevamo galoppare. E i lor signori erano a cassetta. E anno dopo anno il loro potere si è moltiplicato. Nessuna responsabilità. Leggi fatte solo per gratificare questo o quello. Ma quanti partiti ci vogliono per far star bene e dignitosamente l'essere umano? La mia a cura di V.R. generazione ha colpe. Quella di essersi addormentata, di non aver voluto o saputo vedere lo sfacelo. Di non aver avuto più il senso Raccolta differenziata dei politici dello Stato. Di aver pensato "all'io" e non al "noi". Vi chiedo scusa ragazzi per l'Italia che vi abbiamo lasciato. Vi prego solo di non fare lo stesso errore nostro. Adesso avete una enorme possibilità. Usatela. Spazzate via tutti e non fermatevi come abbiamo fatto noi. Riprendetevi PD Lega Forza Italia Altri l'Italia. Riprendetevi il vostro futuro." D. M.