Finalpiaèdeicremaschi SipretendacheIcospaghi

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Finalpiaèdeicremaschi SipretendacheIcospaghi
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GIOVEDÌ
1 AGOSTO 2013
SPAZIOAPERTO
Autostrada Cremona-Mantova
opera inutile e non prioritaria
Signor direttore,
per ragioni di lavoro mi
sposto spesso tra Cremona
e Mantova, sulla statale
esistente che è
praticamente diritta.
La parola
Nonostante
l’attraversamento di
alcuni paesi, direi che è
anche abbastanza veloce:
a seconda della fascia
oraria la si percorre tutta
in poco più di un’ora. Si
dibatte del progetto di
costruzione
dell’autostrada, di certo
alcuni la ritengono
un’opera necessaria, e il
consigliere regionale
Malvezzi è uno di loro. Ma
vorrei dirgli che tra le
persone che io
normalmente frequento,
che sono alcune centinaia,
non c’è nessuno che
condivide. Sono agricoltori,
professionisti, agenti di commercio, in
generale persone che usano molto la
macchina e che danno grande
importanza alla mobilità. La
maggioranza di essi ritiene che
l’autostrada sarebbe un’opera inutile, e
tutti la ritengono comunque non
prioritaria.
In Lombardia ci sarebbero un mucchio
di cose da fare, che potrebbero creare
ricchezza e servizi (...). Inoltre,
sappiamo che la pianura Lombarda è
già stata oggetto negli anni passati di
una cementificazione assurda, e che ha
già un agro-sistema fortemente
degradato che bisogna migliorare.
Sarebbe tempo di una nuova modalità
di sviluppo, a basso impatto, che crei
lavoro vero. In altri Paesi, quali la
Germania, la Danimarca, l’Olanda, lo
stanno facendo. Le chiedo , consigliere
Malvezzi, lei ha mai parlato veramente
di questo progetto con le persone del
territorio? Ha mai provato a definire
una scala di priorità con la gente che
qui ci vive? (...)
Paolo Segalla
(agronomo, Casalmaggiore)
Ricordo un atto generoso
di Emilio Colombo
Signor direttore,
(...) circa venti giorni fa è morto il
ministro Emilio Colombo potente nome
Dc della Lucania che fa riaffiorare alla
mia mente ricordi bellissimi. Infatti
alla fine degli anni Sessanta e inizi anni
Settanta (ero bambino) ebbi diverse
volte l’onore il piacere di incontrare
Emilio Colombo a Terranova di Pollino
e di quei momenti ho ricordi bellissimi.
Nei primi anni Settanta Emilio
Colombo regalò un pulmino di colore
bianco a una persona sensibilissima di
Terranova, Giuseppe Carbone che egli
adoperò per bontà sua per trasportare
gratuitamente i contadini dal paesello
nelle contrade Casa del Conte,
Contrada Fossi e altre.
C.G.
(Milano)
Monumento caduti sul lavoro
sede di bivacchi a Soresina
Kyenge non ha condannato
il nero pluriassassino
Gentile direttore,
afferma il ministro Kyenge: «Sono fiera
di essere italiana». Bello sforzo. In
quale paese del mondo le avrebbero
affidato un ministero mai esistito come
quello inventato per lei? Con tante
spese inutili e con denaro sottratto
dalle tasche dei poveri italiani? E dal
momento che è ministro di tutti,
compresi italiani bianchi, come mai
non ha avuto parole di condanna ferma
nei confronti di quel nero che ha
accoppato a picconate tre italiani? E
non ha pensato di andare ai funerali,
anche se con un comunicato ufficiale,
di quei tre poveri disgraziati? Quanto ci
sarebbe da dire e quanto invece non si
può dire.
Geo Monti
(Cremona)
Il Pdl se la prende con i giudici
invece che con Berlusconi
Signor direttore
oggi il signor Silvio Berlusconi
potrebbe incappare nella condanna
definitiva della Cassazione per l’accusa
di frode fiscale di Mediaset. Si
aprirebbe un terremoto politico
imprevedibile. Ma perché
imprevedibile? Perché abbiamo una
politica, condotta e interpretata da
donne e uomini politici che in fondo del
cuore e della mente non hanno ideali di
giustizia e di moralità. Gli uomini e le
donne del Pdl che sono subalterni al
padrone della destra si comportano
come dei cani da guardia o delle tigri
da guardia senza guardare in faccia la
realtà. Difendono il loro padrone a
prescindere da quello che ha fatto e
che continua a fare. Invece di
prendersela con la magistratura che fa
il suo dovere dovrebbero prendersela
con il loro padrone. Già Socrate e
Platone ci insegnavano che la Giustizia
LA REPLICA
IL CASO
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Finalpia èdei cremaschi
Si pretenda che Icos paghi
Gentilissimo direttore,
sono a chiedere un piccolo spazio sulla Sua testata per condividere, prima
da cittadino cremasco che da consigliere comunale, alcune brevi riflessioni in
merito alla notizia apparsa sul giornale
in merito all’apertura di un ufficio per il
reclutamento di clienti per la ex colonia
di Finalpia.
In particolare nella notizia si fa riferimento alla gravissima insolvenza di
Icos e al fatto che «senza quei soldi diventerà impossibile per la Fondazione
mettere a disposizione dei contributi
per le persone appartenenti alle fasce
più deboli che intendono soggiornare a
Finalpia». Ho già avuto modo di affermare (e ricordare) che Finalpia appartiene ai cittadini cremaschi e, in particolare, nacque per quelli più in difficoltà:
oggi succede che la ciellina Icos, dopo
averla trasformata in un albergo di lusso, non paga al Comune di Crema quanto previsto da contratto e, sostanzialmente, impedisce proprio a quelli che la
colonia doveva servire di recarvisi: tutto questo è semplicemente vergognoso.
Davvero in questo frangente la cosa migliore da fare consiste nell’ipotizzare un
fantomatico ufficio di prenotazione/reclutamento clienti nel centro di Crema?
Quanto costerà? Di quanto aumenterà
gli introiti? Non sarebbe più opportuno
darsi da fare seriamente per recuperare
le centinaia di migliaia di euro che Icos
non vuole pagare? Qual è in questo momento la priorità del Cda di Finalpia?
Cosa sta facendo davvero? Pensa veramente che il problema sia la ricerca di
clienti (da fare con un ufficio in centro a
Crema?) oppure l’insolvenza di Icos?
è condizione fondamentale della
nascita, della sopravvivenza e della
vita dello Stato. La Giustizia garantisce
l’unità e con essa la forza dello Stato.
Chi pecca contro la Giustizia deve
soddisfarla pagandone le conseguenze,
è necessario che il colpevole si
sottoponga ad un giusto giudizio e alla
pena. (...)
Rocco Rossetti
(Corte de’ Frati)
Con la caduta delle ideologie
la politica naviga a vista
Gentile direttore,
nel suo editoriale di domenica «Il
partito trasversale degli
irresponsabili» lei pone in evidenza il
comportamento sconsiderato di una
classe politica che non è in grado di
gestire l’attuale crisi del sistema Italia.
Il tangibile vuoto politico nelle
Spiegateci come catturare
solo i maschi di nutria...
L’esterno della ex colonia di Finalpia
Infine farebbe sorridere - se non ci fosse questa situazione - che Icos ha il coraggio di scrivere che la sua mission
«consiste nel valorizzare e promuovere
la dignità e le peculiarità della persona,
considerata non solo come individuo,
ma anche come soggetto inserito in un
contesto familiare, sociale e territoriale» (dal sito di Icos).
dott. Emanuele Coti Zelati
(www.cotizelati.it, Crema)
A
nch’io credo che la questione
Finalpia debba essere
chiarita al più presto e che vada
fatto di tutto perché Icos onori gli
impegni presi con Crema e i
cremaschi. Trovo però giusto che
il Cda della Fondazione si dia da
fare per occupare le stanze dell’ex
colonia. Le due iniziative sono
complementari, non certo in
contrapposizione.
istituzioni, è coinciso con il crollo della
prima Repubblica. In quell’epoca
cambiavano i governi ogni nove mesi,
ma la stabilità politica era fuori
discussione: l’Italia progrediva ed
arrivò ad essere la sesta nazione più
industrializzata al mondo. Le crisi di
governo che si susseguivano
rapidamente erano, quindi, dei
semplici rimpasti per cambiare
ministri e sottosegretari lungo un
percorso magari tormentato ma scritto
nella roccia.
Il sistema elettorale in vigore era il
proporzionale ma la filosofia di
governo era bipolare: Dc e Pci su fronti
contrapposti salvo il breve periodo
della solidarietà nazionale. Quel tipo di
bipolarismo, era fortemente sorretto
da contrapposte ideologie. (...)
Ricordiamoci che entrambe, superando
le barriere ideologiche che le
dividevano, collaborarono, alla fine
degli anni 40, a scrivere una delle più
belle Costituzioni del mondo
PARCHEGGI A LISCA DI PESCE INCOMPATIBILI
CON LASEZIONE STRADALE DIVIA PLATANI
maggiore ingombro, non sono compatibili
con la sezione stradale in quel tratto. In tal
senso è anche problematico, quando la sezione stradale non lo prevede, imporre attraverso segnaletica stradale riduzioni alla velocità difformi da quanto prescritto
dal codice della strada. Tuttavia sto interessando nuovamente gli uffici per verificarne ancora una volta la fattibilità.
Pur comprendendo il disagio della signora, non concordo sull’atteggiamento
manifestato verso un amministratore che
dedica moltissimo tempo all’ascolto dei
cremonesi e che, purtroppo, non sempre
può esaudire tutte le richieste. Esistono
norme e regole da rispettare e situazioni
viabilistiche che abbiamo ereditato cui è
difficile, se non a volte impossibile, porre
rimedio; tra queste la realizzazione di via
Vecchia Dogana.
Per quanto riguarda la possibilità di interdire al traffico strade che conducono in
centro devo dire che tale soluzione è impraticbile, sia per i concittadini della signora che non credo accetterebbero la soluzione di un suo problema a discapito loro, sia
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Stimato direttore,
dopo aver letto la lettera della signora
Francarita Catellani viene da sorridere
perché non spiega come fanno a
catturare le nutrie maschio per poi
sterilizzarle, le prendono la lazzo, con
le gabbie, mentre fanno la corte alle
femmine, li aspettano mentre escono
dalla tana? Insomma ci sarà bene una
forma per poterle acchiappare: ce la
spieghi cara signora. Abito sulla
sponda sinistra del Naviglio e vi posso
garantire che queste bestie andrebbero
eliminate tutte, solo per i danni fatti
all’agricoltura e i tunnel fatti negli
argini che impoveriscono la loro
consistenza e se un domani vi fosse una
piena d’acqua gli argini sono alla mercé
dei danni provocati dalle nutrie.
Signora Catellani lasci perdere i
sindaci, che se potessero avere carta
bianca avrebbero già risolto il
problema, ma purtroppo vi sono gli
animalisti.
Goffredo Savi
(Cremona)
Finanziamento illecito
ai partiti depenalizzato
Signor direttore,
in questi giorni alcuni esponenti
politici del Pdl, attraverso un
emendamento al ddl del Governo,
hanno messo in atto un vero e proprio
attentato al sistema della giustizia:
depenalizzare il reato di finanziamento
illecito ai partiti, commutando la pena,
prevista fino ad oggi, in una semplice
sanzione amministrativa pecuniaria. Si
tratta di un atto gravissimo e di
un’indegna proposta che se dovesse
diventare Legge dello Stato,
eliminerebbe, di fatto, il reato di
finanziamento illecito ai partiti dal
codice penale andando a mutilare, per
sempre, quella norma che ha reso
possibile, ad esempio, l’inchiesta ‘mani
pulite’. Le conseguenze per le indagini
future, e per quelle in corso, sarebbero
gravissime. Il finanziamento illecito ai
partiti non deve essere depenalizzato
altrimenti i cittadini onesti, gli
imprenditori onesti, i pubblici
funzionari che fanno il loro dovere
pagherebbero l’impunità dei politici
corrotti e degli imprenditori corruttori.
Alberto Nolli
(Soresina)
perché le strade devono essere tutte utilizzate per permettere la omogenea distribuzione dei flussi di traffico; a volte infatti si
rischia per spostare altrove un problema
generando disagi ancor maggiori. Ciò non
di meno posso garantire che la situazione
della sua via è periodicamente monitorata
e che uno degli interventi sulla via Dante è
ubicato (non a caso) proprio alla confluenza con via Platani e potrebbe dunque concorrere ad una diminuzione dei flussi in
entrata nella sua via. Resto ovviamente volentieri a disposizione per futuri incontri
al fine di verificare l’attenuarsi o meno dei
disagi rappresentati.
Francesco Zanibelli
(assessore Lavori pubblici,
traffico e mobilità, Cremona)
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Ora sono rimaste idee confuse scollate
dalla storia politica del Paese. E’ il
risultato di un trapianto di gruppi
dirigenti senza radici, senza
prospettive e senza progetto. La
politica non è più in grado di
programmare il futuro ma a malapena
riesce a gestire l’esistente. Non è un
caso che con il crollo delle ideologie,
soppiantate dalla globalizzazione
imposta in dosi di cavallo, le forze
politiche navigano a vista.
Ernesto Alberichi
(Spino d’Adda)
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Egregio direttore,
rispondo volentieri alla signora Oriana
Ferri in quanto la ho effettivamente incontrata per affrontare, insieme a lei, il problema rappresentato. Ovviamente non ho
promesso nulla alla signora, servendo le
necessarie verifiche tecniche; casomai ho
promesso l’attivazione degli uffici per valutare le sue proposte relative a parcheggi
a lisca di pesce e vari metodi di dissuasione del traffico. Ciò che invece ho promesso è stato l’interessamento mio e degli uffici, che erano presenti, relativamente a questo tema. Successivamente a tale incontro
il responsabile dell’ufficio traffico e qualità urbana è personalmente intervenuto in
un sopralluogo con la signora verificando
che i parcheggi a lisca di pesce, in virtù del
SA
LD
I
Egregio direttore,
ho letto lo sfogo del signor Fedeli in
merito alla situazione di degrado
riscontrata a Soresina. Ho letto e non
posso che essere d’accordo sulla sua
impietosa ma veritiera analisi dello
stato attuale della mia città. Non riesco
a comprendere i motivi che permettano
alle forze dell’ordine almeno qualche
intervento per porre un freno a questo
dilagante malcostume perché quanto
accade è sotto gli occhi di tutti, a tutte
le ore del giorno. Il motivo della mia
lettera comunque è che c’è una
situazione che particolarmente mi
colpisce e mi addolora: riguarda il
giardinetto alla fine di via Barbò di
fronte alla Torre Littoria. In questo
rettangolo di verde c’è il monumento
eretto alla fine degli anni ’80 dedicato
ai caduti sul lavoro di Soresina. Ebbene
il giardino è il bivacco quotidiano dei
rom che lasciano sporcizia
ovunque e usano il retro
del monumento per i
bisogni. Alcuni giorni fa è
stata tagliata l’erba e con
tritati vari tipi di
ai lettori essa
rifiuti e lascio immaginare
in che stato si trova la
zona. Non c’è un
centimetro quadrato senza
un pezzetto di carta o di
plastica. O si manda via
questa gente durante i
loro bivacchi o si sposta il
monumento o peggio
ancora si transenna la
zona. Mi sta bene la
convivenza ma pretendo
rispetto per la mia città e
per le nostre tradizioni.
Chissà se nel loro Paese si
comporterebbero allo
stesso modo.
M.L.P.
(Soresina)
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