1 Rapporto di chiusura fase unica sull`oggetto

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1 Rapporto di chiusura fase unica sull`oggetto
 Rapporto di chiusura fase unica sull’oggetto: Studio delle procedure di campionamento da attuare presso l’osservatorio climatico ambientale nell’Istituto per l’Ambiente marino costiero, unità operativa di supporto di Capo Granitola, in accordo con le linee guida del programma Global Atmosphere Watch (GAW) dell’Organizzazione Mondiale per la Meteorologia (WMO) e del progetto UE ACTRIS (Aerosol, Clouds and Trace gases Research Infrastructure Network), e un approfondimento sulle prospettive di sostenibilità futura dell’osservatorio, attraverso nuove fonti di finanziamento a livello comunitario, con particolare riferimento alla Blue Growth. 1
Indice Introduzione ……………………………………………………………………………………………………….. pagina 3 Procedure di campionamento secondo le linee guida del GAW …………………………. pagina 5 Procedure di campionamento secondo le linee guida del Progetto UE ACTRIS ………pagina 9 Prospettive di sostenibilità future dell’osservatorio attraverso nuove fonti di finanziamento a livello comunitario, con particolare riferimento alla Blue Growth …………………………………………………………………………………………………….…………………………pagina 11 2
Introduzione Il clima/cambiamento climatico e il ciclo dell'acqua non conoscono confini nazionali, la cooperazione internazionale su scala globale è essenziale per lo sviluppo della meteorologia e l'idrologia operativa, nonché per raccogliere i benefici dalla loro applicazione. La messa in opera dell’Osservatorio Climatico – Ambientale di Capo Granitola contribuisce al potenziamento del sistema di monitoraggio nelle Regioni della Convergenza perché installato nel sito costiero dove ha sede l’Istituto IAMC del CNR che, in collaborazione con l’Istituto ISAC del CNR, implementa attività osservative rivolte verso il Canale di Sicilia con misure eseguite, oltre che all’Isola di Marettimo, anche a Capo Granitola, presso la sede CNR-­‐IAMC (Istituto già partecipante ad I-­‐AMICA) Questo permette di creare un “cluster” osservativo, composto dall’Osservatorio Climatico Ambientale di Capo Granitola e, previa disponibilità, da una Remote Climate Station presso l’Isola di Marettimo, in grado di descrivere accuratamente le variazioni della composizione dell’atmosfera e l’occorrenza di processi in grado di influenzare l’andamento di composti inquinanti e clima-­‐alteranti nell’area del Canale di Sicilia. Infatti, Capo Granitola si trova a 65 km in direzione sud-­‐est rispetto all’Isola di Marettimo, a 12 km da Mazzara del Vallo e si affaccia direttamente sul Canale di Sicilia, in una posizione strategica per attività di monitoraggio ambientale nell’area del Bacino del Mediterraneo. Dati raccolti ed elaborati dal Dipartimento della Protezione Civile mostrano che ogni giorno le acque del Mediterraneo sono solcate da 2.000 traghetti, 1.500 cargo e 2.000 imbarcazioni commerciali di cui 300 navi cisterna (il 20% del traffico petrolifero marittimo mondiale) che trasportano ogni anno oltre 340 milioni di tonnellate di greggio, ben 8 milioni di barili al giorno. Nel Mar Mediterraneo si concentra quindi circa il 30% del traffico marittimo mondiale diretto sia ai suoi porti interni che a quelli esterni e nel Canale di Sicilia la maggior parte del traffico mercantile interagisce con quello della pesca (qui estremamente intenso), proprio in un tratto di mare di estrema importanza per la preservazione degli stock ittici e più in generale per la conservazione della biodiversità. Per questo motivo le emissioni navali possono influenzare in modo rilevante la qualità dell’aria e la 3
composizione dell’atmosfera del bacino del Mediterraneo, ed in particolare nel Canale di Sicilia. Un importante ambito di investigazione nella ricerca di future opportunità di finanziamenti comunitari diretti ed indiretti è proprio il potenziamento di sistemi per lo studio dell'impatto sulla qualità dell'aria degli aerosol derivanti dalla combustione di oli pesanti dovuti al traffico marittimo. Recependo poi la Direttiva sulla Qualità dell’Aria dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA, Technical Report 10/2012) e gli impegni per la protezione della salute e dell’ambiente (DM 60 4/2/2002), oltre alla componente di traffico navale, importante diviene la valutazione delle emissioni riconducibili a fenomeni naturali (trasporto di sabbia Sahariana, deposizione di polveri vulcaniche, emissione di spray marino) sulla composizione dell’atmosfera. Le misure di composizione dell’atmosfera sono eseguite in accordo con le linee guida del programma Global Atmosphere Watch (GAW) dell’Organizzazione Mondiale per la Meteorologia (WMO) e del progetto UE ACTRIS (Arosols, Clouds, and Trace gases Research InfraStructure Network) per quanto riguarda le procedure di campionamento, gli strumenti di misura e le attività di validazione dei dati. In questo report sono descritti i risultati delle attività relative allo studio in oggetto. Si è strutturato il rapporto secondo le seguenti sezioni: 1) le procedure di campionamento da attuare presso l’osservatorio climatico ambientale nell’Istituto per l’Ambiente marino costiero, unità operativa di supporto di Capo Granitola, in accordo con le linee guida del programma Global Atmosphere Watch (GAW) dell’organizzazione mondiale per la Meteorologia (WMO); 2) le procedure di campionamento da attuare presso l’osservatorio climatico ambientale nell’Istituto per l’Ambiente marino costiero, unità operativa di supporto di Capo Granitola, in accordo con le linee guida del progetto UE ACTRIS (Aerosol, Clouds and Trace gases Research Infrastructure Network); 3) Prospettive di sostenibilità future dell’osservatorio attraverso nuove fonti di finanziamento a livello comunitario, con particolare riferimento alla Blue Growth. 4
PROCEDURE DI CAMPIONAMENTO SECONDO LE LINEE GUIDA DEL PROGRAMMA GAW -­‐ GLOBAL ATMOSPHERE WATCH PROGRAMME (Based on the WMO Global Atmosphere Watch (GAW) Strategic Plan: 2008–2015 (WMO/TD-­‐No. 13841)) Il Global Atmosphere Watch (GAW) in ambito del WMO è un Programma che coinvolge i membri della stessa WMO, contribuendo ad attivare reti e collaborazioni tra organizzazioni ed enti preposti alla raccolta e l’elaborazione dei dati scientifici e dello scambio di informazioni sulla composizione chimica dell'atmosfera, la sua variazione naturale e antropica, per migliorare la comprensione delle interazioni tra l'atmosfera, gli oceani e la biosfera. Le aree focali GAW sono aerosol, gas a effetto serra, gas reattivi selezionati, ozono, radiazioni UV e chimica delle precipitazioni (o deposizione atmosferica). GAW sostiene il progetto WMO GAW Urban Research Meteorologia e Ambiente (Gurme) e lavora insieme al gruppo di esperti sugli aspetti scientifici della protezione dell'ambiente marino (GESAMP). In un’ottica di promuovere la cooperazione e la creazione di reti per le osservazioni meteorologiche, climatologiche, idrologiche e geofisiche, così come favorire lo scambio, l'elaborazione e standardizzazione dei dati relativi, il Programma GAW assume il ruolo fondamentale a livello internazionale per fornire assistenza continua riferita al trasferimento di tecnologie, l’alta formazione dei ricercatori, nonché tracciare indirizzi strategici sulla ricerca. Infatti facilitare lo scambio di dati e informazioni, prodotti e servizi in tempo reale o quasi reale su questioni relative alla sicurezza, il benessere economico e la tutela dell'ambiente, contribuisce alla formulazione delle politiche in questi settori a livello nazionale e internazionale. Gli studi hanno dimostrato che, a parte il vantaggio incalcolabile per il benessere umano, ogni dollaro/Euro investito in servizi meteorologici e idrologici produce un ritorno economico di molte volte superiore, spesso dieci volte o più. L’obiettivo prioritario del programma GAW è quello di soddisfare al meglio la necessità di comprendere e controllare la crescente influenza delle attività umane sul clima globale. 5
Il Programma GAW contribuisce soprattutto alla realizzazione del risultato nel Piano Strategico WMO "Enhanced capacità dei membri di contribuire e trarre benefici dalla capacità di ricerca globale per il clima, il clima, l'acqua e la relativa scienza e la tecnologia di sviluppo ambientale" sotto il Strategico spinta di "promuovere la ricerca scientifica e l'applicazione, nonché lo sviluppo e l'implementazione della tecnologia" (nel Piano Strategico 2012-­‐2015). Il Programma GAW , su mandato del WMO, risponde alle esigenze a livello nazionale, regionale e internazionale circa il monitoraggio e la valutazione di progetti, programmi, sistemi e strategie, attraverso le seguenti azioni: •
contribuire al monitoraggio globale programma europeo per l'ambiente; •
favorire la sicurezza (GMES); •
fornire un contributo WMO al sistema di osservazione globale della terra (GEOSS); •
sostenere l’Organo Sussidiario del Consiglio Scientifico e Tecnologico (SBSTA) della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), in particolare contribuendo al piano di attuazione per il Clima Sistema mondiale di osservazione (GCOS); •
sostenere la Convenzione di Vienna per la protezione della fascia di ozono stratosferico e protocolli di follow-­‐up sull'inquinamento atmosferico transfrontaliero (CLRTAP); •
fornire una serie completa di osservazioni di composizione atmosferica a sostegno del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) processo. Queste azioni hanno conseguenze socio-­‐economiche che interessano da tempo, il benessere e la salute dell'ecosistema, l'approvvigionamento idrico e la qualità, e la produzione agricola. Tre sono le principali sfide affrontate dal programma: • la riduzione dell'ozono stratosferico e l'aumento della luce ultravioletta (UV); • le variazioni di tempo e il clima legati alla influenza umana sulla composizione atmosferica, in particolare, i gas ad effetto serra, ozono e aerosol; • la riduzione dei rischi dell'inquinamento atmosferico sulla salute e le questioni che coinvolgono il trasporto a lungo raggio e la deposizione di inquinamento atmosferico umana. 6
Gli obiettivi principali del programma GAW, tenendo conto delle osservazioni Integrated Global Atmospheric Chemistry (IGACO) strategia, sono quelli di: • identificare i rischi ambientali per la società e soddisfare i requisiti delle convenzioni ambientali; • rafforzare le capacità dei membri di prevedere il clima, tempo e qualità dell'aria; • contribuire a valutazioni scientifiche a sostegno della politica ambientale. • attivare osservazioni a lungo termine della composizione chimica e le caratteristiche fisiche selezionati dell'atmosfera; • evidenziare la garanzia della qualità e il controllo di qualità dell’atmosfera; • fornire prodotti integrati e servizi rilevanti per gli utenti. Attualmente, operano 12 stazioni globali del programma GAW, che forniscono dati orari di CO troposferico e O3. Si suggerisce di fare riferimento alla stazione globale a guida italiana di Monte Cimone, che anche grazie alla stretta collaborazione con il Programma Actris, è stato possibile definire un progetto per la realizzazione di un sistema avanzato per il monitoraggio e lo studio della variabilità degli ossidi di azoto (NOx) in atmosfera. Tuttavia, in coerenza con le linee guida del programma GAW, sarà necessario monitorare opportunità di finanziamento per l’implementazione del set-­‐up osservativo per il monitoraggio dell’aerosol atmosferico con l’installazione di un sistema per il monitoraggio delle concentrazioni di PM1 e PM10, con la possibilità di storage dei campioni raccolti per l’esecuzione di successive analisi chimiche. Linee progettuali del World Weather Watch (WWW) Il World Weather Watch (WWW) facilita lo sviluppo, il funzionamento e il miglioramento dei sistemi in tutto il mondo per l'osservazione e lo scambio di osservazioni meteorologiche e relative, e per la generazione e la diffusione di analisi e prodotti di previsione, così come gravi avvisi meteo e gli avvisi, e le relative informazioni operative. Le attività svolte nell'ambito del presente programma collettivamente in modo che i membri abbiano accesso alle informazioni necessarie per consentire loro di fornire dati, servizi di previsione e di informazione e prodotti agli utenti. WWW è organizzato come un programma di cooperazione internazionale, in base al quale le infrastrutture, i sistemi e le strutture necessarie per la fornitura di questi 7
servizi sono di proprietà, implementati e gestiti da parte dei paesi membri. Questo si basa sulla comprensione fondamentale che i sistemi meteorologici e modelli non riconoscono i confini nazionali e sono in continua evoluzione al variare scale temporali e spaziali, e che la cooperazione internazionale è fondamentale, in quanto nessun paese può essere pienamente autosufficiente nella fornitura di qualsiasi tempo, acqua e servizi legati al clima. Funzioni principali del programma sono pianificazione, organizzazione e coordinamento delle strutture, delle procedure e accordi a livello globale e regionale, in relazione alla progettazione di osservazione e di comunicazione delle reti, la standardizzazione di osservare e di pratiche e tecniche di misura, l'uso dei principi di gestione dei dati , l'applicazione di strumenti scientifici e tecnici per assicurare, l'analisi e la previsione dei sistemi meteorologici, e la presentazione delle informazioni in una forma e formato che è compreso da tutti, indipendentemente dalla lingua. WWW è il programma fondamentale del WMO nella fornitura di dati di base, analisi, previsioni e gli avvisi ai membri nonché altri WMO e programmi di co-­‐
sponsorizzato, come il Climate Observing System globale e Global Ocean Observing System, e le organizzazioni internazionali competenti. WWW mette la priorità sulle attività di rafforzamento delle capacità di avvalersi dei progressi tecnologici per migliorare le componenti WWW, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, e sul rapporto costi-­‐efficacia, il monitoraggio sistematico e miglioramenti alle operazioni di WWW che possono essere da questi derivati. In tal modo, si consente ai suoi membri di ottenere i massimi benefici dal WWW. Il programma WWW contribuisca efficacemente alla realizzazione di tutti i risultati WMO attesi del Piano Strategico WMO. Molte delle attività sono strettamente collegati con tutti gli altri programmi WMO e fornirà un supporto diretto alle future aree ad alta priorità WMO, vale a dire GFCS, RRC, WIGOS e WIS, rafforzamento delle capacità e Meteorologia Aeronautica . 8
PROCEDURE DI CAMPIONAMENTO SECONDO LE LINEE GUIDA DEL PROGETTO UE ACTRIS (Aerosol, Clouds and Trace gases Research Infrastructure Network) ACTRIS (aerosol, nubi e gas in traccia di ricerca infrastruttura di rete) è un Progetto europeo che mira ad integrare le stazioni europee terrestri dotati di avanzati strumenti di sondaggio atmosferico per gli aerosol, le nuvole, e di breve durata specie in fase gassosa. ACTRIS avrà il ruolo essenziale per sostenere lo sviluppo di nuove conoscenze, nonché questioni politiche sui cambiamenti climatici, la qualità dell'aria, e trasporto a lunga distanza degli inquinanti. Il Progetto ACTRIS sta costruendo la nuova generazione della componente terrestre del sistema di osservazione dell'UE, nell'integrazione di tre infrastrutture di ricerca esistenti EUSAAR, EARLINET, CLOUDNET, e un nuovo componente di rete gas in traccia in un unico quadro coordinato. ACTRIS è finanziato nell'ambito del 7 ° programma quadro CE alle "Research Infrastructures for Atmospheric Research". Le linee guida di ACTRIS sono: •
Fornire dati di osservazione a lungo termine e aumentare notevolmente il numero di dati di alta qualità rilevanti per il clima e la ricerca della qualità dell'aria su scala regionale, prodotto con procedure standardizzate e comparabili in tutta la rete. •
Fornire un quadro coordinato per sostenere l'accesso transnazionale alle infrastrutture avanzate europee per la ricerca atmosferica, rafforzare la collaborazione di alta qualità e al di fuori dell'UE e l'accesso a informazioni e servizi di alta qualità per le comunità di utenti (di ricerca, agenzie di protezione ambientale, etc.). •
Sviluppare nuovi strumenti di integrazione per sfruttare a pieno l'uso di più tecniche atmosferiche nelle stazioni a terra, in particolare per la calibrazione / validazione / integrazione di sensori satellitari e per il miglioramento delle parametrizzazioni utilizzato in clima scala globale e regionale e modelli di qualità dell'aria. ACTRIS si propone di fornire serie temporali di clima e aria di qualità variabili correlate non misurati direttamente che non sono attualmente disponibili attraverso i centri dati esistenti. 9
•
Migliorare la formazione di nuovi scienziati e nuovi utenti in particolare studenti, giovani ricercatori e scienziati provenienti da paesi orientali nel campo di osservazione atmosferica europea ed extra-­‐UE in via di sviluppo. •
Promuovere lo sviluppo di nuove tecnologie per l'osservazione atmosferica di aerosol, nuvole e gas in traccia attraverso una stretta collaborazione con le imprese dell'UE. ACTRIS mira a contribuire a più di 4 nuovi standard operativi per il monitoraggio atmosferico entro la fine del progetto. L'infrastruttura di ricerca ACTRIS unisce quattro diverse reti di misura: 1. L'Aerosol Research Lidar Network europeo per il telerilevamento della distribuzione di aerosol verticale (EARLINET), che comprende 27 stazioni lidar (stazioni lidar Raman, multi-­‐
onda stazioni lidar Raman, back-­‐scatter stazioni lidar Raman). 2. I siti europei per la ricerca atmosferica Aerosol per misure in situ di chimiche, fisiche e ottiche degli aerosol (EUSAAR) comprese le stazioni di EUSAAR terrestri e stazioni di contribuzione. 3. Una capacità di controllo a terra per i gas in traccia di breve durata. 4. Una infrastruttura distribuita per le nuvole e le osservazioni di qualità controllata aerosol con siti profilo cloud. 10
PROSPETTIVE DI SOSTENIBILITÀ FUTURE DELL’OSSERVATORIO ATTRAVERSO NUOVE FONTI DI FINANZIAMENTO A LIVELLO COMUNITARIO, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA BLUE GROWTH Introduzione Il 2 Luglio 2013 il Parlamento Europeo in sessione plenaria a Strasburgo ha approvato la Comunicazione della Commissione Europea sugli indirizzi strategici della Crescita Blu (Blue Economy /Blue Growth). L’Economia Blu dell’Unione Europea rappresenta 5,4 milioni di posti di lavoro e un valore aggiunto lordo di quasi 500 miliardi di euro all’anno. Nel complesso il 75% del commercio estero dell’Europa e il 37% degli scambi all’interno della UE si svolgono via mare, e molte di queste attività si svolgono essenzialmente intorno alle coste europee. Essa rappresenta la dimensione marittima della strategia Europa 2020 e può contribuire alla competitività internazionale dell’Unione Europea, all’utilizzo efficace delle risorse, alla creazione dei posti di lavoro, tutelando la biodiversità, proteggendo l’ambiente marino e salvaguardando in tal modo i servizi offerti da ecosistemi marini e costieri sani e in grado di resistere alle crisi. Il mare e le coste sono i motori della nostra economia, i porti e le comunità costiere sono tradizionalmente focolai di nuove idee e fonti d’ispirazione per l’innovazione, e la Blue Economy offre metodi nuovi e innovativi per permetterci di emergere dalla attuale crisi economica. Considerando che l’80% della superficie italiana è contornata dai mari, e circa metà della popolazione italiana vive lungo gli 8 mila kilometri di costa e nelle aree geografiche interne limitrofe, la blue economy può svolgere un ruolo cruciale per affrontare le sfide a lungo termine. Il cambiamento climatico rappresenta una delle principali minacce mondiali alla biodiversità marina e che gli aspetti energetici di una strategia di Crescita blu obbligatoriamente devono basarsi sulle energie rinnovabili e sull'efficienza . La strategia della Blue Economy favorisce politiche per investire nel capitale naturale e umano per far fronte alle attuali sfide, in primo luogo la sostenibilità economica e sociale delle attività umane, le buone condizioni dell'ambiente e l'adattamento al cambiamento climatico per contrastare il fenomeno dell'erosione delle coste, l'acidificazione dei mari e la conservazione della biodiversità, 11
tenendo conto che ecosistemi sani e produttivi sono vitali per lo sviluppo di un'economia blu sostenibile e competitiva. Se si considera che stiamo attraversando una fase in cui gli Stati europei stanno riducendo gli investimenti pubblici, è necessario, addirittura urgente, pianificare le diverse politiche di sviluppo, e riuscire ad accedere ai finanziamenti per realizzare tutti i progetti di ricerca e innovazione che hanno costi elevati, iniziative le quali potranno essere finanziate durante il periodo di programmazione 2014-­‐2020 con Fondi Europei: FEAMP (nuovo Fondo della Pesca), Fondi Strutturali, Horizon 2020 (Ricerca e Nuove Tecnologie), Life, Cosme, Banca Europea degli investimenti. Per ottimizzare e utilizzare tali risorse finanziarie comunitarie, la sfida è riuscire a pianificare una programmazione adeguata delle nostre coste e dei nostri mari. La Blue Growth sottolinea la necessità di tenere in debita considerazione, in particolare nel prossimo quadro finanziario pluriennale 2014-­‐2020, le esigenze specifiche dei paesi interessati dagli interventi che stanno avendo più difficoltà nel realizzare progetti ad alto costo, così come quelli delle regioni insulari e ultraperiferiche, che presentano vincoli strutturali dovuti al loro isolamento e alle caratteristiche naturali. La Blue Growth evidenzia il ruolo svolto dalle strategie per i bacini marini nella prospettiva di stimolare uno sviluppo regionale e la coesione economica, territoriale e sociale, rilanciare l'economia europea, incoraggiare una crescita blu inclusiva, creare posti di lavoro e proteggere la biodiversità marina e costiera. Tale indirizzo strategico chiede che le iniziative progettuali, collegate alle strategie macroregionali attuali e future, siano portate avanti in modo efficace in tutti i bacini marittimi europei e che adeguate risorse UE, finanziarie ed amministrative siano assegnate per la relativa attuazione; ritiene che occorra rafforzare il ruolo delle regioni nell'elaborazione di strategie comunitarie; riconosce, a questo proposito, il contributo della cooperazione territoriale e transfrontaliera nell'affrontare i problemi delle regioni costiere e marittime In considerazione della breve premessa sono state identificate le seguenti opportunità di strumenti finanziari comunitari diretti e indiretti più appropriate per la fattibilità di azioni progettuali dell’osservatorio Climatico ambientale di Capo Granitola. 12
BANCA EUROPEA DEGLI INVESTIMENTI La Banca europea per gli investimenti è di proprietà dei ventotto paesi dell'UE. Assume prestiti sui mercati dei capitali e concede prestiti a un basso tasso d'interesse per finanziare progetti volti a migliorare le infrastrutture, l'approvvigionamento energetico o la sostenibilità ambientale sia all'interno dell'UE che nelle zone limitrofe o nei paesi in via di sviluppo. La Banca Europea per gli Investimenti sostiene grandi progetti nei paesi dell'UE, nei futuri paesi membri e nei paesi partner. Assume prestiti sui mercati finanziari e non utilizza quindi i fondi del bilancio dell'UE. I prestiti sono erogati a condizioni vantaggiose per finanziare i progetti in sintonia con gli obiettivi delle politiche UE. La BEI fornisce finanziamenti di lungo periodo per progetti di investimento che implementano le politiche UE. Circa il 90% dei prestiti è destinato a programmi e progetti all'interno dell'UE. Tra gli obiettivi delle politiche della Banca Europea degli Investimenti: •
Supporto alle Piccole e Medie Imprese •
Ambiente (water sector) •
Ricerca Sviluppo e Innovazione In particolare la Banca Europea degli Investimenti promuove progetti che coprono l’intero ciclo di gestione delle acque, i cambiamenti climatici, l’uso efficace delle risorse , la gestione delle acque (bacini, infrastrutture). 13
E’ interessante rilevare che nel periodo 2008 – 2012 il 5% dei finanziamenti complessivi BEI (19 miliardi di euro) sono stati erogati nel settore della gestione delle acque. Attività fuori dall'UE finanziate dalla Banca Europea degli Investimenti La Banca europea per gli investimenti sostiene le politiche di sviluppo e cooperazione dell'UE nei paesi partner. I mandati della politica attuale prevedono: •
Europa meridionale e orientale •
Politica di vicinato: •
Paesi del Mediterraneo •
(Russia) e paesi orientali limitrofi (attualmente sono state sospese le procedure di finanziamento nell’area geografica della Russia) •
Paesi beneficiari di politiche di sviluppo e cooperazione: •
Africa, Caraibi e Pacifico (Paesi e territori d'oltremare) •
Sudafrica •
Asia e America latina 14
LIFE La Commissione Europea lo scorso 14 giugno ha lanciato la prima call per presentare proposte di progetto nel quadro di un nuovo programma di finanziamento per progetti volti a contrastare i cambiamenti climatici, “LIFE 2014-­‐2020“. Il programma LIFE dell’UE per l’ambiente e l’azione per il clima 2014-­‐2020 è suddiviso in due periodi di programmazione: 2014-­‐2017 e 2018-­‐2020. Per il primo periodo, una dotazione di 449,2 milioni di EUR è assegnata all’azione per il clima, della quale 44,26 milioni di euro sono destinati all’invito a presentare proposte allo scopo di sviluppare e attuare soluzioni innovative per rispondere alla sfida dei cambiamenti climatici in tutta Europa. I topics contenuti sono infatti indirizzati ai due sottoprogrammi “Ambiente” e “Azione per il Clima”. Connie Hedegaard, già Commissaria europea responsabile per l’Azione per il clima, ha dichiarato: “Il nuovo programma LIFE per l’azione per il clima mette a disposizione più fondi rispetto al passato per progetti innovativi sul clima in tutta Europa. Questi fondi contribuiranno a sviluppare tecnologie di punta a basse emissioni di CO2 e a migliorare le soluzioni climatiche già disponibili. I fondi contribuiranno inoltre a realizzare gli obiettivi strategici e legislativi dell’UE in materia di clima. L’invito a presentare proposte riguarda progetti pilota, di dimostrazione e di migliori pratiche.” Le call copriranno proposte per entrambi i sottoprogrammi (ambiente e clima). Per il sottoprogramma Ambiente, saranno sovvenzionate azioni: Traditional” projects, Preparatory projects, Integrated projects, Technical Assistance projects e Capacity Building projects; per il sottoprogramma Azione per il Clima, solo azioni “Traditional” projects e Capacity Building projects (gli altri tipi saranno coperti a partire dal 2015). I progetti transnazionali sono particolarmente benvenuti poiché la cooperazione transfrontaliera è essenziale per conseguire gli obiettivi climatici dell’Unione europea.
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Il nuovo LIFE è stato costruito sulla base dell’esperienza dei programmi precedenti ed è stato integrato con un maggior numero di azioni per il clima. Ha ottenuto un budget a prezzi correnti di 3.456.655.000 euro ed è stato suddiviso nei due sottoprogrammi “Ambiente” e “Azioni per il Clima”. E’ strutturato in modo da essere più semplice, più flessibile e più strategico dei precedenti. In presenza di particolari condizioni l’accesso ai fondi è possibile anche per paesi esterni all’Unione Europea. Life è il programma per l’ambiente per eccellenza ed è lo strumento ideale per mostrare alle autorità nazionali e regionali quali siano i benefici e gli incentivi dell’investire in azioni a supporto degli obiettivi della politica ambientale europea. Gli obiettivi Il programma è in grado di fungere da catalizzatore e fornire una piattaforma per promuovere lo sviluppo e lo scambio delle conoscenze e delle buone pratiche fra gli Stati Membri, nonché migliorare ed accelerare il cambiamento. Life favorisce la creazione di sinergie fra i diversi programmi di finanziamento, in modo da incrementarne l’impatto e l’efficacia. Il programma persegue i seguenti obiettivi generali: a) Contribuire alla transizione verso un’economia efficiente in termini di risorse, con minori emissioni di carbonio e resiliente ai cambiamenti climatici. Contribuire alla protezione e al miglioramento della qualità dell’ambiente nonché cercare di interrompere e invertire il processo di perdita di biodiversità. I miglioramenti ambientali attribuibili al programma verranno misurati in base alla percentuale della rete Natura 20002 ripristinata o ricondotta a un’adeguata gestione, alla superficie dei servizi ecosistemici ripristinata e al numero e al tipo di habitat e di specie bersaglio il cui stato di conservazione risulterà migliorato 16
b) Migliorare lo sviluppo, l’attuazione e l’applicazione della politica e della legislazione ambientale e climatica dell’Unione. I risultati verranno valutati in base al il numero di interventi sviluppati o intrapresi che attuano piani, programmi o strategie conformi alle politiche dell’Unione, nonché al numero di interventi idonei ad essere replicati o trasferiti. Catalizzare e promuovere l’integrazione degli obiettivi ambientali e climatici nelle altre politiche dell’Unione e nella pratica nel settore pubblico e privato. Il conseguimento dei risultati si misurerà in base al numero di interventi che conseguiranno sinergie con altri programmi di finanziamento dell’Unione o che saranno integrati negli stessi, oppure nella prassi del settore pubblico o del settore privato c) Promuovere maggiormente la governance ambientale e climatica a tutti i livelli con lo scopo di raggiungere gli obiettivi Europa 2020. I risultati si misureranno in base al numero di interventi, alla diffusione delle informazioni e alla sensibilizzazione in materia ambientale e climatica d) Sostenere l’attuazione del Settimo programma d’azione per l’ambiente I nuovi sottoprogrammi di LIFE e principali elementi di novità La Commissione ha previsto una definizione più chiara delle attività finanziate per ciascun settore prioritario: 1. Il sottoprogramma “Ambiente” è costituito da 3 settori prioritari: •
Ambiente ed uso efficiente delle risorse •
Natura e biodiversità •
Governance ed informazione in materia ambientale 2. Il sottoprogramma “Azione per il clima” si focalizza invece sui seguenti settori prioritari: •
Mitigazione dei cambiamenti climatici •
Adattamento ai cambiamenti climatici •
Governance ed informazione in materia di clima Life 2014-­‐2020 assicura la continuità con il precedente Life + della programmazione 2007-­‐2013 attraverso i sopracitati sottoprogrammi Ambiente e Azione per il clima. La Commissione ha definito in maniera più chiara le priorità attraverso programmi di lavoro pluriennali stilati consultando gli Stati Membri. A questo riguardo il Regolamento di LIFE stabilisce come il primo programma di lavoro sia valido per 4 anni e che sia seguito da un secondo programma di lavoro della durata di 3 anni. 17
Le sovvenzioni per azioni possono finanziare la seguente categoria di progetti: a) Progetti pilota b) Progetti dimostrativi c) Progetti di buone pratiche d) Progetti integrati e) Progetti di assistenza tecnica f) Progetti di rafforzamento delle capacità g) Progetti preparatori h) Progetti d’informazione, sensibilizzazione e divulgazione i) Tutti gli altri progetti necessari al fine di conseguire gli obiettivi generali del programma (es: studi, indagini, modellizzazioni e scenari, laboratori, conferenze, piattaforme di rete di contatti e buone pratiche etc.) Una novità importante è la creazione di una nuova tipologia di progetti: i “progetti integrati” (di cui alla lettera d) Questi progetti sono finalizzati a migliorare l’attuazione della politiche ambientale e climatica e la loro integrazione nelle altre politiche, in particolare attraverso una mobilitazione coordinata di altri finanziamenti dell’Unione, nazionali e privati, che perseguono obiettivi ambientali o climatici. I progetti integrati operano su una vasta scala territoriale (in particolare a livello regionale, multi-­‐
regionale o nazionale, e in modalità intersettoriale), e sono orientati all’attuazione di piani d’azione ambientali e climatici o delle strategie richieste dalla legislazione in materia ambientale o climatica Ambiente Il sottoprogramma Ambiente prevede tre settori di azione prioritari, ciascuno con i seguenti obiettivi specifici: •
Per il settore dell’ambiente ed uso efficiente delle risorse: a) sviluppare, sperimentare e dimostrare approcci politici o di gestione, buone pratiche e soluzioni, compresi lo sviluppo e la dimostrazione di tecnologie innovative, alle sfide ambientali, adatti ad essere replicati, trasferiti o integrati, anche in relazione al legame tra ambiente e salute, e a sostegno delle politiche e della legislazione in materia di efficienza delle risorse, compresa la 18
tabella di marcia per un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse b) sostenere l'applicazione, lo sviluppo, la sperimentazione e la dimostrazione di approcci integrati per l'attuazione dei piani e programmi in conformità alla politica e alla legislazione dell'Unione in materia di ambiente, soprattutto nei settori delle acque, dei rifiuti e dell'aria c) migliorare la base di conoscenze per lo sviluppo, l'attuazione, la stima, il monitoraggio e la valutazione della politica e della legislazione ambientale dell'Unione, e per la valutazione e il monitoraggio dei fattori, delle pressioni e delle risposte che esercitano un impatto ambientale all'interno e all'esterno dell'Unione. •
Per il settore della biodiversità: a) contribuire allo sviluppo e all'attuazione della politica e della legislazione dell'Unione in materia di natura e di biodiversità, compresa la strategia dell'Unione per la biodiversità fino al 2020, la direttiva 92/43/CEE e la direttiva 2009/147/CE, in particolare attraverso l'applicazione, lo sviluppo, la sperimentazione e la dimostrazione di approcci, buone pratiche e soluzioni b) sostenere l'ulteriore sviluppo, l'attuazione e la gestione della rete Natura 2000 istituita dall'articolo 3 della direttiva 92/43/CEE, con particolare riguardo all'applicazione, allo sviluppo, alla sperimentazione e alla dimostrazione degli approcci integrati per l'attuazione del quadro di azione prioritaria elaborata a norma dell'articolo 8 di questa direttiva c) migliorare la base di conoscenze per lo sviluppo, l'attuazione, la stima, il monitoraggio e la valutazione della politica e della legislazione ambientale dell'Unione in materia di natura e biodiversità, e per la valutazione e il monitoraggio dei fattori, delle pressioni e delle risposte che esercitano un impatto sulla natura e sulla biodiversità all'interno e all'esterno dell'Unione. •
Per il settore della governance e dell’informazione ambientale: a) promuovere la sensibilizzazione in materia ambientale, anche per ottenere il sostegno del pubblico e delle parti interessate all'elaborazione delle politiche ambientali dell'Unione, e promuovere la conoscenza in materia di sviluppo sostenibile e nuovi modelli di consumo sostenibile b) sostenere la comunicazione, la gestione e la diffusione delle informazioni nel settore 19
dell'ambiente e facilitare la condivisione delle conoscenze sulle migliori soluzioni e buone pratiche ambientali, anche attraverso lo sviluppo di piattaforme di cooperazione tra le parti interessate e la formazione c) promuovere e contribuire ad aumentare l'efficacia del rispetto e dell'applicazione della legislazione ambientale dell'Unione, in particolare incoraggiando lo sviluppo e la diffusione di buone pratiche e approcci politici d) promuovere una migliore governance ambientale allargando la partecipazione dei soggetti interessati, comprese le ONG, alle consultazioni sulle politiche e alla loro attuazione Azioni per il clima Il sottoprogramma Azione per il clima prevede tre settori di azione prioritari, ciascuno con i seguenti obiettivi specifici: •
Per il settore della mitigazione dei cambiamenti climatici: a) contribuire all'attuazione e allo sviluppo delle politiche e della legislazione dell'Unione in materia di mitigazione dei cambiamenti climatici, compresa l'integrazione tra i diversi settori, in particolare attraverso lo sviluppo, la sperimentazione e la dimostrazione di approcci politici o di gestione, di buone pratiche e di soluzioni per la mitigazione dei cambiamenti climatici b) migliorare la base di conoscenze per lo sviluppo, la stima, il monitoraggio, la valutazione e l'attuazione di azioni e misure di mitigazione dei cambiamenti climatici efficaci, e migliorare la capacità di mettere in pratica tali conoscenze c) facilitare lo sviluppo e l'attuazione di approcci integrati, come per le strategie di mitigazione dei cambiamenti climatici e i piani di azione, a livello locale, regionale o nazionale d) contribuire allo sviluppo e alla dimostrazione di tecnologie, sistemi, metodi e strumenti di mitigazione dei cambiamenti climatici innovativi, idonei a essere replicati, trasferiti o integrati •
Per il settore dell’adattamento ai cambiamenti climatici: a) contribuire all'attuazione e allo sviluppo delle politiche dell'Unione in materia di adattamento ai cambiamenti climatici, compresa l'integrazione tra i diversi settori, in particolare attraverso lo 20
sviluppo, la sperimentazione e la dimostrazione di approcci politici o di gestione, di buone pratiche e di soluzioni per l'adattamento ai cambiamenti climatici, compresi, se del caso, approcci eco sistemici b) migliorare la base di conoscenze per lo sviluppo, la stima, il monitoraggio, la valutazione e l'attuazione di azioni e misure di adattamento ai cambiamenti climatici efficaci, dando la priorità, se del caso, a quelle che applicano un approccio ecosistemico, e migliorare la capacità di mettere in pratica tali conoscenze c) facilitare lo sviluppo e l'attuazione di approcci integrati, come per le strategie di adattamento ai cambiamenti climatici e i piani di azione, a livello locale, regionale o nazionale, dando la priorità, se del caso, agli approcci eco sistemici d) contribuire allo sviluppo e alla dimostrazione di tecnologie, sistemi, metodi e strumenti di adattamento ai cambiamenti climatici innovativi, idonei a essere replicati, trasferiti o integrati. •
Per il settore della governance e dell’informazione in materia di clima: a) promuovere la sensibilizzazione in materia climatica, anche per ottenere il sostegno del pubblico e delle parti interessate all'elaborazione delle politiche in materia di clima dell'Unione, e promuovere la conoscenza in materia di sviluppo sostenibile b) sostenere la comunicazione, la gestione e la diffusione delle informazioni in materia di clima e facilitare la condivisione delle conoscenze sulle migliori soluzioni e buone pratiche climatiche, anche attraverso lo sviluppo di piattaforme di cooperazione tra le parti interessate e la formazione c) promuovere e contribuire ad aumentare l'efficacia del rispetto e dell'applicazione della legislazione in materia di clima dell'Unione, in particolare incoraggiando lo sviluppo e la diffusione di buone pratiche e approcci politici d) promuovere una migliore governance in materia di clima allargando la partecipazione dei soggetti interessati, comprese le ONG, alle consultazioni sulle politiche e alla loro attuazione Finanziamento Il tasso massimo di cofinanziamento comunitario per i progetti è: a) per la durata del primo programma di lavoro pluriennale (2014-­‐2017) , fino al 60 % dei costi ammissibili di tutti i progetti 21
b) per la durata del secondo programma di lavoro pluriennale (2018-­‐2020), fino al 55 % dei costi ammissibili di tutti i progetti Rispetto a quanto riportato sopra fanno eccezione i seguenti progetti per i quali il tasso di cofinanziamento vale per l’intera durata del programma: •
Progetti integrati, i progetti di assistenza tecnica, i progetti preparatori che beneficiano di un tasso pari al 60% •
Progetti Natura e Biodiversità del sottoprogramma Ambiente per i quali è previsto un tasso del 60% •
Progetti incentrati su specie e habitat prioritari di cui al settore Natura e Biodiversità del sottoprogramma Ambiente ai quali è riservato un tasso pari al 75% Progetti di rafforzamento delle capacità che beneficiano di un tasso pari al 100%. Aree geografiche coinvolte LIFE si occupa di supportare principalmente azioni nel territorio dei 28 Stati Membri La partecipazione è aperta anche a paesi terzi: •
i paesi facenti parte dell’Associazione europea di libero scambio (EFTA) che sono firmatari dell’accordo sullo Spazio economico europeo (SEE) •
i paesi candidati, i potenziali candidati e i paesi in via di adesione all’Unione •
i paesi ai quali si applica la politica europea di vicinato •
i paesi che sono divenuti membri dell’Agenzia europea dell’ambiente LIFE PROGRAMMA DI LAVORO PLURIENNALE 2014-­‐2017 Il primo Programma di lavoro pluriennale (Multiannual Work Programme -­‐ MAWP) del nuovo programma Life, che coprirà il periodo di programmazione che va dall’1 gennaio 2014 sino al 31 dicembre 2017, è stato redatto dalla Commissione europea specularmente alla struttura del programma stesso. A fronte di un budget totale di 3.456.655.000 euro per l’intera durata del programma, la Commissione europea ha deciso di stanziare 1.796.242.000 euro per i progetti finanziati nell’ambito di questo programma di lavoro. Questo budget verrà ripartito fra priorità e tipologie di finanziamenti. 22
Sottoprogramma Ambiente La Commissione ha stanziato per questo Sottoprogramma un ammontare di 1 347 milioni di euro, di cui almeno il 55% sarà destinato a progetti a supporto della protezione della natura e della biodiversità. Il budget per il Sottoprogramma Ambiente sarà suddiviso come segue: Budget 2014-­‐2017 In milioni di euro Sovvenzioni per Azioni Progetti di Capacity Building 11.25 Progetti di assistenza tecnica 2.9 Sovvenzioni per altre azioni 1053.8 Strumenti finanziari Natural Capital Financing Facility (NCFF) 30.0 Sovvenzioni di funzionamento 30.0 Appalti pubblici 141.0 Spese di supporto 78.2 Totale 1347.1 Sottoprogramma Azione per il Clima Budget 2014-­‐2017 In milioni di euro Sovvenzioni per Azioni Progetti di Capacity Building 3.75 Progetti di assistenza tecnica 2.4 Sovvenzioni per altre azioni 243.81 Strumenti finanziari Private Financing for Energy Efficiency 80.0 instrument (PF4EE) Natural Capital Financing Facility (NCFF) 30.0 23
Sovvenzioni di funzionamento 8.6 Appalti pubblici 63.0 Spese di supporto 17.6 Totale 449.2 Sottoprogramma Ambiente – Topics -­‐ Area prioritaria Environment and Resource Efficiency Nell’ambito di quest’area, i progetti dovranno sviluppare, sperimentare e dimostrare approcci politici o di gestione, buone pratiche e soluzioni alle sfide ambientali, compresi lo sviluppo e la dimostrazione di tecnologie innovative, adatti a essere replicati, trasferiti o integrati. La Commissione finanzierà progetti pilota o dimostrativi, non progetti di ricerca. Per quanto riguarda i progetti dimostrativi che rientrano in questa area e nei progetti di seguito descritti, verrà data priorità a progetti che metteranno in pratica, testeranno, valuteranno e dissemineranno azioni, metodologie o approcci nuovi o non conosciuti a livello europeo. Tematica a-­‐ Acqua e ambiente marino La Commissione finanzierà progetti indirizzati allo sviluppo e all’implementazione di azioni che aiutino gli Stati Membri a muoversi verso una gestione delle risorse idriche realmente integrata, promuovendo, dove necessario, approcci ecosystem-­‐based. Nel quadro delle azioni indirizzate alla Marine Strategy Framework Directive, le proposte anche favorire una migliore integrazione della gestione delle zone costiere e una pianificazione dello spazio marittimo. In linea con le priorità individuate dalla European Innovation Partnership on Water, quest’area tematica è suddivisa in due La Commissione darà la priorità ai seguenti progetti: Water, floods and drought – 1. Pianificazione e istituzione di misure di ritenzione delle risorse idriche naturali in aree rurali e urbane che aumentino l’infiltrazione, la conservazione dell’acqua e rimuovano le sostanze inquinanti attraverso processi naturali o “natural-­‐like”, al fine di contribuire agli obiettivi della Water Framework Directive (WFD) e della Floods Directive. 24
2. Progetti che migliorino la gestione dei rischi di inondazione e siccità attraverso (a) strumenti di prevenzione degli eventi estremi a supporto delle politiche, della pianificazione territoriale e della gestione delle emergenze, nonché (b)approcci integrati di valutazione e gestione dei rischi basati sulla resilienza e sulla vulnerabilità sociale. 3. Progetti che permettano di raggiungere gli obiettivi della WFD affrontando le pressioni idro morfologiche identificate dai River Basin Management Plans (RBMPs). 4. Progetti indirizzati alla gestione integrata delle sostanze nutritive e dell’inquinamento organico di provenienza umana o agricola 5. Progetti finalizzati alla riduzione dell’inquinamento da parte di sostanze chimiche dell’acqua, attraverso l’utilizzo di appropriate tecnologie. 6. Progetti volti alla ri-­‐naturalizzazione di fiumi, laghi ed estuari, e alla ricreazione dei relativi habitat, comprese le pianure alluvionali e le paludi. 7. Progetti che attuino misure di risparmio idrico per ridurre le pressioni quantitative e qualitative su bacini idrici in base a modelli idro-­‐economici. Marine and coastal management 1. Progetti che sviluppino strumenti, tecnologie e pratiche al fine di assicurare la sostenibilità delle attività economiche legate all’ambiente marino, e integrare la sostenibilità delle risorse marine in settori economici marittimi con un focus sul rumore subacqueo, disturbo fisico del fondo del mare, e degli impatti delle miniere d'altura e dell'acquacoltura. I progetti dovranno inoltre sviluppare dei management plans che prevedano una riduzione degli impatti ambientali delle attività economiche. 2. Progetti con l’obiettivo di prevenire e ridurre la produzione di rifiuti marini o contaminazioni microbiche agendo direttamente alla fonte del problema. 3. Progetti che promuovano le sinergie tra la gestione integrata delle zone costiere e la pianificazione dello spazio marittimo, dimostrando il valore aggiunto del coordinamento della gestione integrata delle zone costiere e della pianificazione dello spazio marittimo in nuovi contesti marini, supportando l’attuazione effettiva delle strategie relative ai bacini marittimi e collegando la gestione costiera integrata e la pianificazione dello spazio marittimo con le modalità di designazione e di gestione delle Aree Marine protette o dei siti Natura 2000. 25
Water Industry 1. Progetti con l’obiettivo di sviluppare tecnologie per i sistemi di trattamento dell’acqua potabile e dei rifiuti urbani, attraverso l’utilizzo di processi energeticamente efficienti per la fornitura dei servizi idrici, per le procedure in loco e per i processi di controllo al fine di ridurre o eliminare gli scarichi di sostanze inquinanti e agenti patogeni provenienti dal trattamento delle acque. 2. Progetti che implementino strumenti per una fornitura dei servizi idrici che siano efficienti e in linea con la Drinking Water Directive e la Urban Waste Directive in aree con bassa densità di popolazione. 3. Progetti volti allo sviluppo e alla dimostrazione di soluzioni innovative più efficienti ed efficaci e/o opzioni di trattamento in materia di acqua riciclata/bonificata nei seguenti campi: -­‐concetti innovativi per una fornitura alternativa di acqua, per il trattamento dei rifiuti e per il riutilizzo e il recupero delle risorse -­‐ metodi di controllo della provenienza e tecnologie efficienti in loco per controllare gli scarichi di sostanze inquinanti e gli agenti patogeni presenti nel sistema di trattamento delle acque reflue -­‐ centri di innovazione per il trattamento delle acque in regioni che attualmente non dispongono di adeguati sistemi fognari, di trattamento e di strutture sanitarie, attraverso l’applicazione di tecnologie intelligenti e di sistemi decentralizzati con un focus sulle fonti idriche alternative -­‐ Approcci sistematici per evitare lo spreco di acqua, di energia e risorse nella produzione industriale e nelle infrastrutture idriche. Tematica a -­‐ Natura Nell’ambito di questa tematica la Commissione finanzierà i seguenti progetti: 1. Progetti che mirino a migliorare lo stato di conservazione di determinate tipologie di habitat o specie (inclusi i volatili) di interesse per l’Ue, individuati da Natura 2000. 2. Progetti indirizzati al miglioramento della conservazione dei luoghi e delle specie che Natura 2000 non definisce come “favorable/secure and not declining” o “unknown” . 26
3. Progetti che mirino a implementare una o più azioni previste dal Prioritised Action Framework (PAF), o azioni concrete individuate, raccomandate o accettate nel quadro dei seminari bio-­‐geografici di Natura 2000. 4. Progetti indirizzati ai componenti marini dell’attuazione della Direttive Habitats and Birds e legati alle disposizioni della Direttiva Marine Strategy Framework, in particolare se incentrati su una o più delle seguenti azioni: 1. completare e finalizzare gli inventari nazionali per la costituzione della rete marina offshore Natura 2000; 2. il restauro e la gestione dei siti marini Natura 2000, compresa la preparazione e l'attuazione di piani di gestione del sito; 3. azioni indirizzate ai conflitti di specie e habitat o conflitti tra la conservazione delle risorse marine e pescatori o altri "utenti del mare", così come le azioni che combinano misure di conservazione con un uso sostenibile dei siti Natura 2000; 4. approcci dimostrativi o innovativi per valutare e monitorare l'impatto delle attività umane sugli habitat marini e sulle specie critiche come strumento per orientare le misure di conservazione attiva. 5. Progetti volti a migliorare la conservazione degli habitat e delle specie di interesse per l’Ue. 6. Progetti indirizzati a risolvere il problema delle Invasive Alien Species13, nel momento in cui queste diventino pericolose per la conservazione delle specie e degli habitat di interesse per l’Ue. Tematica b – Biodiversità Nell’ambito di questa tematica la Commissione finanzierà i seguenti progetti: 1. Progetti con l’obiettivo di implementare il Target 2 della Strategia per la Biodiversità dell’Ue, attraverso l’integrazione di azioni volte a mantenere e migliorare gli ecosistemi ei loro servizi nelle attività del settore pubblico o privato, stabilendo Green and Blue Infrastructure nonché il ripristino degli ecosistemi degradati. 2. Progetti che attuino azioni indirizzate alle Invasive Alien Species attraverso azioni che testino e applichino approcci con lo scopo di: 27
1. Prevenire l’introduzione di invasive alien species, soprattutto contrastando le dinamiche di introduzione involontaria; 2. Creazione di un sistema di allarme e risposta rapida; 3. Eradicazione o controllo di queste su di una scala appropriata. 3. Progetti indirizzati alle specie a rischio che non sono incluse negli allegati della Direttiva sugli Habitats ma sono classificate come “in via di estinzione” dalla European Red List (http://ec.europa.eu/environment/nature/conservation/species/redlist/ index_en.htm) o dalla IUCN Red List (http://www.iucnredlist.org/). 4. Progetti pilota o dimostrativi che facciano uso di modalità innovative di finanziamento diretto o indiretto, per attività legate alla biodiversità sia nel settore pubblico che in quello privato. 5. Progetti pilota o dimostrativi e di implementazione delle Green Infrastructure Actions indirizzati a: Per quanto riguarda il Sottoprogramma Azione per il Clima, la Commissione ha deciso di non prevedere specifiche priorità tematiche e topics. In ogni caso, in linea con quanto stabilito dal Regolamento del Programma Life, la Commissione assegnerà delle sovvenzioni al fine di contribuire all'attuazione e allo sviluppo delle politiche e della legislazione dell'Unione europea, a progetti indirizzati alle tre seguenti aree prioritarie: ü Mitigazione dei cambiamenti climatici üAdattamento ai cambiamenti climatici ü Governance e informazione in materia di clima Il Programma Life contribuirà alla transizione verso un’economia efficiente in termini di risorse, con minori emissioni di carbonio e resiliente ai cambiamenti climatici, attraverso l’attuazione di politiche strettamente legate agli impulsi e alle iniziative a livello locale. Il nuovo programma si occuperà inoltre di portare avanti l’attuazione della contabilizzazione delle emissioni di gas serra e della mitigazione del clima nel campo dell’utilizzo del suolo. In quest’ottica sarà possibile sostenere le politiche europee nel quadro del Programma Life attraverso applicazioni nelle seguenti aree: •
supporto all'attuazione di strategie di adattamento. Ciò include valutazioni sulle specifiche vulnerabilità a livello regionale o transfrontaliero indirizzate alle zone considerate molto 28
vulnerabili dalla Strategia di adattamento dell'UE (ad esempio: urbane, costiere, aree montane e insulari, ecosistemi marini, zone aride o bacini fluviali) nonché l’attuazione di approcci di adattamento innovativi e l’elaborazione di programmi di investimento specifici. •
Supporto per la sperimentazione di una società post carbon. Le sperimentazioni e i modelli di ruolo sono importanti per guidare il processo di transizione verso un’economia e una società a basse emissioni. Molte tecnologie, stili di vita e modelli di governance vengono testate all’interno di gruppi sociali, piccole comunità prima che diventino mainstream. Il sostegno allo sviluppo di nuovi approcci (città o regioni modello) per produrre, consumare e governare con un impatto di trasformazione, dovrebbe riflettere pienamente gli obiettivi climatici dell'UE e il pacchetto energetico, o gli obiettivi della Roadmap 2050. Per avere successo, la tecnologia esistente a basse emissioni di carbonio dovrebbe essere esaminata per quanto riguarda le barriere non tecnologiche che impediscono la sua penetrazione nel mercato. • Dimostrazione a livello regionale o sub-­‐regionale di strategie a basse emissioni di carbonio o di piani di gestione dello sfruttamento del suolo. Ciò dovrebbe favorire la diffusione di una vasta gamma di misure per la riduzione delle emissioni e per l’uso efficiente delle risorse in tutti i settori, utilizzando una serie di misure per incentivare il cambiamento comportamentale. Sostegno allo sviluppo di pratiche di gestione del territorio che hanno un impatto sulle emissioni e sulla riduzione delle emissioni, come ad esempio misure supplementari a quelle già supportate dai Fondi strutturali europei. Alcuni Strumenti Finanziari Al fine di raggiungere gli obiettivi del Programma Life, la Commissione europea ha deciso di finanziare i due seguenti strumenti finanziari pilota: ü Natural Capital Financing Facility (NCFF): un nuovo strumento finanziario innovativo per entrambi i sottoprogrammi al fine di finanziare progetti di promozione del capitale naturale nelle aree prioritarie Nature and Biodiversity e Climate Change Adaption. ü Private Financing for Energy Efficiency instrument (PF4EE): un nuovo strumento finanziario nel quadro del sottoprogramma Azione per il Clima indirizzato agli investimenti per l’efficienza energetica individuati nelle priorità nazionali. 29
Natural Capital Financing Facility Questo nuovo strumento finanziario si concentrerà principalmente sulle priorità Nature and Biodiversity e Climate Change Adaption del sottoprogramma Azione per il Clima finanziando gli investimenti iniziali e i costi di funzionamento di progetti pilota al fine di promuovere la conservazione, il restauro, la gestione e la valorizzazione del capitale naturale per la biodiversità e i vantaggi di adeguamento, comprese soluzioni eco system-­‐based per le sfide legate alla terra, al suolo, alle foreste, all’agricoltura, all’acqua e ai rifiuti. NCFF offre la possibilità di migliorare la redditività del programma Life attraverso l’effetto leva e la complementarietà. Struttura L'attuazione dello strumento finanziario sarà gestita indirettamente dalla Banca europea per gli investimenti (BEI). La NCFF combinerà il finanziamento diretto e indiretto di progetti attraverso il debito e l’equity. Verrà inoltre fornita una struttura di sostegno composta da esperti al fine di garantire che i progetti raggiungano uno stadio di maturità sufficiente per il finanziamento. Lo strumento finanziario sarà sviluppato in due fasi: una fase pilota che consentirà di testare diverse opzioni di finanziamento, e una seconda fase operativa. La Commissione ha inoltre previsto un meccanismo di condivisione del rischio con la BEI in modo da poter finanziare progetti che, per dimensione ridotta o rischio troppo elevato, altrimenti non avrebbero potuto esserlo. La Commissione, in accordo con la BEI, delineerà specifici criteri di partecipazione. Metodologia tecnica per la procedura di selezione dei progetti La BEI selezionerà progetti appartenenti alle 4 seguenti categorie principali: •
Pagamenti per Servizi dell'ecosistema (PES): progetti che comprendano pagamenti per i benefici derivanti dal capitale naturale, generalmente una transazione bilaterale di piccola scala con un acquirente ben identificato e un venditore di un servizio di ecosistema •
Green Infrastructure (GI): una rete strategica di aree naturali e semi-­‐naturali con caratteristiche ambientali pensate e gestite per fornire un ampio raggio di servizi per l’ecosistema •
Compensazione della biodiversità: azioni di conservazione destinate a compensare i danni inevitabili alla biodiversità causati dai progetti di sviluppo. 30
•
Investimenti innovativi a favore della biodiversità e dell’adattamento: progetti che coinvolgono la fornitura di beni e servizi, soprattutto da parte delle PMI, al fine di proteggere la biodiversità e aumentare la resilienza dei settori del business. I progetti dovranno essere obbligatoriamente localizzati sul territorio degli Stati Membri. Private Financing for Energy Efficiency instrument La Commissione ha sviluppato questi strumenti finanziari con l’obiettivo di: ü Fronteggiare le principali sfide climatiche, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi della Strategia Europa 2020 ü Fornire il livello necessario di pilotaggio e dimostrazione del nuovo strumento di politica ü Complementare e supportare la responsabilità degli Stati Membri rispetto ai Piani d’azione nazionali per l’efficienza energetica ü Migliorare la redditività del Programma Life attraverso l’effetto leva e la complementarietà ü Instaurare una capacità di lungo periodo nelle attività finanziarie sostenibili ü Sostenere la solidarietà e la ripartizione degli oneri ü Offrire il potenziale per diffondere le iniziative all’interno dei programmi nazionali. Struttura L'attuazione dello strumento finanziario sarà gestita indirettamente dalla Banca europea per gli investimenti (BEI). Lo strumento avrà due obiettivi principali: •
ü Rendere i prestiti per l’efficienza energetica un’attività più sostenibile tra le istituzioni finanziarie europee, incentivando le banche commerciali e gli altri istituti finanziari a rivolgersi all’efficienza energetica come segmento di mercato distinto; •
ü Aumentare la sostenibilità del finanziamento del debito per progetti a sostegno delle priorità legate all’efficienza energetica individuate dagli Stati Membri. PF4EE fornirà un meccanismo di condivisione del rischio (Risk Sharing Facility) per gli istituti finanziari del settore privato e una Expert Support Facility a sostegno degli intermediari finanziari, in combinazione con i finanziamenti di lungo periodo della BEI (EIB Loan for Energy Efficiency). 31
FINANZIAMENTI EUROPEI NELLA PROGRAMMAZIONE 2014-­‐2020 – OPPORTUNITÀ PER LE PMI Sintesi Si evidenzia la possibilità di finanziamento diretto per le PMI, che in Italia soffrono di particolari difficoltà di accesso al credito, non riescono a crescere e faticano a capitalizzare le loro innovazioni: - Horizon 2020, Strumento PMI: segno di una nuova attenzione al ruolo delle PMI in ambito Ricerca e Innovazione. Le call sono sempre aperte, con date intermedie di valutazione (cut – off dates) o Prima fase: 10 pagine di proposta; obiettivo: realizzare uno studio di fattibilità/business plan; finanziamento: 50.000 euro (il 70% di 71.000 euro, budget complessivo fisso) o Seconda fase: 30 pagine di proposta; obiettivo: realizzare progetto pilota/testare il prodotto; finanziamento: da 500.000 a 2.5. milioni (70% del budget complessivo) o Terza fase: supporto alla commercializzazione e accesso al credito - Eurostars: programma per PMI altamente innovative. NON attivo nel 2014 in Italia - Fast Track to innovation: costruzione progetti dal basso, su proposta. Call in uscita. - LIFE +: nuovo programma ambiente e clima; opportunità PMI in ambito diffusione dell’informazione, come partner sui progetti. - BEI: non fornisce supporto diretto, ma tramite intermediari finanziari -
Introduzione: le difficoltà delle Piccole e Medie Imprese italiane Le PMI non sono molto favorite, e quelle italiane in particolare sono spesso una retroguardia più che un’avanguardia: hanno difficoltà nel fare innovazione e nel crescere. I programmi europei e la nuova programmazione cercano comunque di favorire le reti e le capacità di fare networking, oltre alla vicinanza dell’innovazione al mercato (applicazione concreta delle innovazioni). Le PMI italiane sono più forti nella cosiddetta Innovazione incrementale: quella che deriva dalle competenze tacite, del personale e dei dipendenti. Culturalmente siamo vicini a questa nuova visione della ricerca ma non l’abbiamo mai evidenziata e contabilizzata. Per questo motivo il gap tra la Ricerca&Innovazione in Italia e in Europa è eccessivamente stimato. Noi siamo molto più bravi, e facciamo un’innovazione strettamente legata al prodotto: senza però inserirla nei bilanci, cosicché a volte non risulta. Bisogna quindi superare la sindrome di tenere nascosti certi asset: usarli, per l’assegnazione dei fondi. L’azienda dovrebbe patrimonializzare a bilancio gli asset non materiali, tutti, anche quelli derivanti dal capitale umano. La logica del commercialista, per cui è meglio non inserire nel 32
bilancio gli asset immateriali, non funziona. Bisogna cambiare il paradigma di contabilizzazione di questo tipo di asset. Opportunità per le PMI in HORIZON 2020 Il Programma Horizon non è solo ricerca, ma anche mercato. Nei programmi precedenti l’Unione Europea non aveva una forte strategia, cosa che oggi con Horizon è cambiata: c’è una precisa intenzione di supportare la Ricerca e l’Innovazione e in particolare le applicazioni pratiche, orientate al mercato. Innovation Union: 34 impegni dell’Unione Europea e degli Stati Membri per investire in Ricerca e Innovazione. Questa è l’immagine di un sistema in cui si vuole rafforzare l’eccellenza della ricerca in Europa, permettendo a questa eccellenza di raggiungere il mercato. L’impegno numero 6 del programma è Horizon 2020, un programma per dare la possibilità di fare RI e di innovare le imprese europee. H2020 è dunque una parte di Innovation Europe ed è il pilastro finanziario, un singolo programma che rimpiazza diversi programmi precedenti. Con Horizon non si avrà solo innovazione tecnologica ma anche innovazione del servizio, del design, nel sociale: rispetto al Settimo Programma Quadro l’Unione Europea intende promuovere una strategia complessiva improntata alla ricerca e all’innovazione applicate. I progetti che saranno finanziati devono riflettere questa immagine e il loro risultato deve essere rivolto al mercato. Il Programma poi prevede la possibilità di testare i risultati, facendo progetti pilota, dimostrazioni (un aspetto meno presente nel programma precedente). Viene garantito più supporto alle applicazioni vicine al mercato. Nella scala TRL (Technology Readiness Level), i progetti devono posizionarsi il più in alto possibile (più vicino dunque a una concreta applicazione). Il budget è inoltre più importante che in precedenza, il programma di lavoro e le calls sono più aperte e larghe. Sono gli utenti che devono convincere i valutatori che la loro idea è la modalità migliore di rispondere e risolvere un problema identificato dalla Commissione. Il risultato è positivo soprattutto per le imprese: ci sono più strumenti e supporto dedicati alle PMI. In Horizon lo scopo è di aumentare la partecipazione di PMI al 20% (era il 15% nel Settimo 33
Programma Quadro). La Commissione ha inoltre cercato di rendere più facile la partecipazione e più semplice la rendicontazione e le formalità burocratiche. La parte più interessante si trova nei due pilastri Industrial Leadership e Societal Challenge. Nel programma precedente il finanziamento di rischio attraverso la BEI avveniva più che altro per le grandi imprese, dal 2011 si sono attivati strumenti per le PMI. Programma Marie Curie: possibilità per l’impresa di avere un ricercatore che lavora presso l’impresa. Per la parte dei progetti collaborativi: -
Topics più dedicati alle PMI (programmi di lavoro da 2 anni) -
Percentuale più alta di PMI che partecipano -
Più in alto nella scala TRL -
Molta più innovazione EUROSTARS E’ dedicato alle PMI molto attive nella ricerca e coinvolge, oltre agli stati membri, anche gli associati (34 paesi in tutto). Ciascuno degli SM che partecipa contribuisce in proprio. Le PMI non comunicano con la Commissione, ma con il punto di contatto nazionale, che per l’Italia è l’ENEA. Il Programma non richiede un grande consorzio (2 partner, un progetto medio è di 3/4) il progetto deve durare massimo 3 anni e il risultato deve essere commercializzato massimo in 2 anni. I progetti che si finanziano devono essere rivolti al mercato. Prima call: 2014 Contact point in Italia: ENEA Bisogna verificare che le agenzie di finanziamento abbiano veramente dei fondi. La tempistica per l’erogazione del finanziamento è stata accorciata. Questo programma favorisce molto la possibilità PMI di fare esperienze di collaborazione. Il budget complessivo è più alto: ma l’Italia, insieme a pochi altri paesi europei, non partecipa a EUROSTARS nel 2014. Per le PMI interessate occorre dunque aspettare almeno fino al 2015. Fast Track to innovation Strumento bottom – up: il consorzio rileva una necessità in un determinato ambito e richiede di conseguenza un finanziamento alla Commissione. Il ciclo del progetto deve essere molto rapido. Il progetto deve essere più veloce e avere un TRL di livello 6. Il finanziamento massimo è sui tre milioni di euro e il partenariato deve essere realizzato coinvolgendo il più possibile le PMI e 34
l’industria. La prima call, che è un pilot, uscirà a luglio 2015, e sarà aperta in maniera continuativa (come lo Strumento PMI) con tre chiusure all’anno. La proposta perciò può essere inviata in qualunque momento e viene valutata dopo le date di chiusura. E’ uno strumento molto interessante che potrà portare davvero a un maggior coinvolgimento delle imprese nell’innovazione. E’ comunque un progetto pilota e sarà valutato quando si farà la valutazione interim di H2020. Consorzio: 5 soggetti, almeno un partner industriale La Commissione pensa di finanziare nella prima tornata 100 progetti da 2 milioni di euro. Time to grant: 6 mesi, 3 cut-­‐off dates Il criterio di Impatto nell’H2020 sarà il secondo, importante come il criterio di Eccellenza. In Fast Track il criterio dell’impact diventerà più importante, dovendo ottenere almeno una valutazione tra 4 e 5 punti perché il progetto venga finanziato. EASME Le Agenzie Esecutive della Commissione svolgono sempre più ruolo di gestione dell’intero ciclo dei progetti europei. Nel 65% dei casi chi segue un progetto sarà un’agenzia (esternalizzazione dei costi. 5 agenzie esecutive hanno sede a Bruxelles, le più importanti sono: EASME (PMI), AREA (per la ricerca), EACEA (formazione). L’EASME è stata istituita dalla CE nel gennaio 2014. HORIZON 2020 -­‐ SME instrument: 3 miliardi di euro 2014 – 2020 Fase 1 La Fase 1 dello Strumento PMI prevede la realizzazione di uno studio di fattibilità che deve comprendere non solo gli elementi tecnologici ma in maniera quasi prevalente elementi di business: devono essere indagate in particolare le opportunità di mercato, il posizionamento del prodotto, i clienti potenziali e i loro bisogni. Devono inoltre essere indicati i fabbisogni dell’impresa stessa, in termini di risorse e di fattori umani (struttura organizzativa che l’azienda deve darsi per giungere all’implementazione sul mercato del prodotto, che può essere anche un servizio, un’innovazione di processo). 35
Contributo in forma forfettaria: 50.000 per sviluppare l’analisi e per redigere un business plan (che deve essere il risultato della Fase 1 e permettere di accedere alla Fase 2 successiva) La domanda deve essere lunga massimo 10 pagine. Fase 2 Questa fase prevede la realizzazione di attività per sviluppare ulteriormente l’idea innovativa. Lo studio di fattibilità deve essere coerente con quello che si attende la Commissione brevetti, accordi di brevetto (tramite fase 1 o risorse proprie il tema della Proprietà Intellettuale deve già essere stato affrontato per arrivare alla fase 2). Questa fase comprende: sviluppo di prototipi, test, valutazione, per arrivare a un passo precedente alla fase di commercializzazione. Lo strumento PMI comprende tutto ciò che è pre-­‐competitivo, ovvero prima del mercato. Il contributo riguarda le cosiddette spese ammissibili, tutte le spese ritenute necessarie per implementare l’idea, come ad esempio: indagini più raffinate sul mercato, sull’internazionalizzazione dell’impresa, sulle modalità per affrontare nuovi mercati grazie all’innovazione. Il cofinanziamento è pari al 70% delle spese ammissibili. L’ordine di grandezza è 500.000 – 2.5 milioni, ma le cifre sono indicative. Fase 3 In questa fase la Commissione fornisce supporto all’accesso al mercato. Si tratta di un servizio di coaching (tutorato) in cui il tutor viene scelto dall’azienda stessa. Le procedure d’accesso ai finanziamenti sono state semplificate: tutte le domande sono gestite in forma elettronica tramite il portale dei partecipanti. Non c’è l’obbligo di inviare le domande in lingua inglese, anche se è assolutamente incentivato. Una domanda presentata in italiano può essere limitata nella sua efficacia, indicando una scarsa capacità di internazionalizzazione della PMI. Processo di valutazione: si sviluppa in remoto, gli esperti ricevono a casa o nei loro uffici la proposta e la valutano. Quando tutti i 4 esperti hanno completato la valutazione, sarà compilato un form di valutazione finale che considera la mediana delle 4 valutazioni. Nella proposta occorre indicare quale sia il mercato a cui la PMI intende rivolgersi, quali sono i vincoli relativi alla presenza dei brevetti: occorre effettuare un’analisi di tutto ciò che riguarda la proprietà intellettuale. 36
La domanda va presentata facendo riferimento a una delle 13 tematiche che fanno riferimento alle PMI. Questi campi cercano di non escludere alcuna proposta per il fatto di non essere pienamente attinente con il tema. Ci potranno essere dei casi in cui l’azienda può presentare domanda in ambito di diverse tematiche. Es. una soluzione nanotecnologica che migliora i filtri per motori. Può rientrare in diverse tematiche: sta all’impresa scegliere. Bisogna guardare qual è il core business dell’azienda. I trasporti? I filtri? Il suggerimento è di seguire il tema più confacente al core business. Non ci sono scadenze. Lo strumento si basa su una open call, la domanda viene valutata appena ricevuta. Ci sono al momento delle cut off dates, dopo le quali le domande ricevute fino a quel momento vengono valutate, e inserite in graduatoria. Le migliori vengono finanziate. Al momento il budget viene equamente distribuito sulle diverse cut off dates, ma questo elemento può essere modificato. Rimanenze di budget in una cut off dates vengono ripresentate in quella successiva. Ad oggi il sistema ha ricevuto circa 650 domande in fase 1 e 300 in fase 2. Alla data del 18 giugno 2014 sono state presentate, più o meno, 1300 domande. L’EASME si aspettava domande di maggiore qualità. Per strutturare bene una domanda è importante presentare il business e le opportunità di business più che l’innovazione in quanto tale. Presentare l’azienda è più importante che presentare l’idea, o l’innovazione. Occorrono prodotti molto orientati al mercato e allo sviluppo che l’impresa vuole darsi sul mercato. Non viene richiesto di fornire le fatture: la rendicontazione è semplificata. Il TRL deve essere a livello 6: la proposta non può riguardare una semplice idea di ricerca. Anzi, deve l’accento sull’impresa, che crede nell’innovazione e ritiene di poter sviluppare il proprio business grazie a questa innovazione, avendo l’ambizione di svilupparsi e crescere. Le proposte non devono però essere sogni, devono esserci elementi concreti che fanno comprendere che queste ambizioni sono sostenute: mercato di riferimento, organico, fatturato, livello di innovazione in precedenza. Questi elementi sono importanti per valutare se presentare domanda. Supporto alle PMI tramite la BEI – Banca Europea degli Investimenti La BEI non fornisce direttamente fondi alle PMI, utilizza degli intermediari finanziari. Al momento la BEi sta differenziando i prodotti cercando di mantenere diversi segmenti del mercato: Venture 37
Capitalism, cartolarizzazione, micro credito. L’obiettivo è cercare di affrontare la frammentazione del mercato del credito europeo, dove si registrano elevati differenziali in termini di tassi di interesse pagati sui prestiti a lunga durata tra Stati Membri (derivanti dal differenziale del costo del denaro per le banche). La BEI cerca dunque prima di tutto di fornire liquidità e di ridurre I tassi di interesse e dunque il costo di accesso al mercato creditizio, attraverso l’emissione di garanzie sul credito che riducono il collaterale richiesto dagli intermediari finanziari. La maturità dei prestiti è in diminuzione in Europa, mentre la BEI agisce sul lungo periodo sul mercato del credito, con prestiti in teoria di 12 anni (la durata media in UE è di 5 anni). L’idea della BEI è di coprire ogni fase, aiutando le PMI a crescere e diventare aziende internazionalizzate: la priorità della BEI è oggi il finanziamento a questo tipo di realtà, ad esempio attraverso fondi di tipo Venture. Questo supporto viene fornito attraverso un insieme di partner bancari: la BEI crea una linea di crdito per la banca che andrà poi ad estenderla alle PMI. Si crea in questo modo una complementarità o leva finanziaria, poiché la banca si impegna a raddoppiare la linea di credito. Garantire il credito a una banca non serve solo a fornire liquidità ma anche a diminuire il tasso di interesse dei prestiti garantiti alle PMI. La BEI gode di un rating tripla A: questo vantaggio, attraverso l’estensione delle linee di credito, è garantito alle PMI ed è nell’ordine dei 25 punti base. C’è però ancora molto da fare per informare le PMI di queste possibilità: in Italia il lavoro di informazione si fa prevalentemente attraverso l’ABI (Associazione Bancaria Italiana) e la Confindustria. Eligibilità per il finanziamento: Ci sono davvero poche restrizioni per accedere alle line di credito. Sono potenzialmente finanziabili sia investimenti in asset tangibili che intangibili. Per quanto riguarda la definizione di PMI, la BEI si riferisce alla definizione standard dell’Unione Europea, con una certa flessibilità, Meno del 25% della PMI deve essere controllato da un società più grande (la PMI deve essere indipendente). Ci sono inoltre vantaggi dedicati alle PMI che assumono giovani o che forniscono formazione professionale. 38
Nel futuro la BEI fornirà ulteriori strumento di supporto per il capitale attraverso cartolarizzazioni, capitalizzazioni e microcredito. Sul sito della BEI è disponibile una lista aggiornata di tutte le banche italiane che lavorano in collaborazione con loro e a cui le PMI in cerca di assistenza finanziaria possono rivolgersi. OSSERVAZIONI PRATICHE Nel caso dei fondi strutturali quello che viene definito è solo l’ambito di applicazione, saranno poi i beneficiari a definirne i dettagli e il carattere innovativo non è quasi mai menzionato. Il budget inoltre è diverso: i progetti europei sono mediamente grandi (in H2020 mediamente 1 M) e sono cofinanziati, nel caso di progetti di ricerca, fino al 100%. I tassi di successo per chi si candida per i programmi europei sono molto più bassi rispetto ai programmi strutturali. Il punto di partenza della progettazione è sempre il bando, che ci sia o meno un’idea progettuale. Occorre studiare lo Stato dell’Arte nel settore specifico in cui si vuole fare domanda (utilizzando ad esempio ci sono le banche dati dei progetti finanziati in passato). Una volta capito cosa chiede il bando e cosa è stato già realizzato si può elaborare una nota di progetto e a quel punto iniziare a costruire il partenariato (nell’ottica di proporsi come capofila). Lo studio del bando è molto importante perché la competizione è elevata: il tasso medio di successo nel Settimo Programma Quadro era intorno al 20%. Di 4 progetti su 5 che muoiono almeno 2 vengono esclusi perché il bando non è stato letto in maniera adeguata. Nel caso di Horizon 2020 la Commissione sa molto bene cosa vuole e quali risultati vuole ottenere. N.B. Dopo le recenti controversie sulle frontiere la partecipazione della Svizzera in un partenariato non permette più di raggiungere il criterio minimo di 3 diversi stati europei. Il bando è una Call for proposals; gli elementi più importanti sono: -
Gli obiettivi politici della Commissione (riferimento alle politiche generale dell’UE nel settore). Il progetto deve contribuire al loro raggiungimento -
Gli obiettivi specifici del bando devono essere gli obiettivi del progetto (il progetto deve riformulare gli obiettivi del bando, utilizzando anche le stesse parole). -
Criteri di ammissibilità: organizzazioni che possono presentare il progetto (chi può partecipare e quale deve essere la composizione del consorzio (in HORIZON almeno 3 Stati Membri). -
Attività ammissibili -
Tasso di finanziamento 39
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Dimensione finanziaria minima e massima e budget disponibile per la call (è importante per capire quanti progetti saranno finanziati – su H2020 la Commissione ha pubblicato il numero di candidature ricevute finora per il pilastro Societal Challenge). -
Durata minima e massima dei progetti -
Criteri di esclusione (su H2020 si trovano nel regolamento generale, su altri bandi invece nei regolamenti delle singole call). Ad esempio: l’ente proponente non deve avere giudizi penali in corso e non deve essere in procedura di fallimento -
Criteri di valutazione (contenuti del progetto). Vengono forniti dai valutatori (che sono quasi sempre esterni esperti della materia). Su ognuno di questi criteri il progetto deve raggiungere un punteggio minimo, così come sul punteggio complessivo. -
In alcuni bandi vengono richiesti ulteriori criteri sulla capacità finanziaria (per le PMI in H2020 si chiede di presentare il bilancio della società e il conto economico). Possono essere richiesti anche i CV delle persone che organizzeranno e gestiranno le attività. Mentre nel FP7 la responsabilità era collettiva, adesso ogni partner è responsabile per le sue attività e per la sua quota di budget. Per le controversie di questo tipo la prassi è cercare di risolvere il problema in maniera amichevole, anche attraverso l’accordo di partenariato, che è un accordo privato firmato da tutti i soggetti membri del partenariato. ENEA – la valutazione dei progetti La valutazione è come quella del Settimo Programma Quadro ma si adatterà al nuovo programma Horizon 2020, visto che l’enfasi è posta sul valore innovativo della proposta. Agli esperti viene data questa indicazione. La Commissione riceve le proposte, verifica che rispecchino i criteri di eleggibilità formale, e le inviano agli esperti per i controlli di merito. Le proposte vengono inviate a casa ai valutatori, che le leggono, le valutano, e poi vengono chiamati a Bruxelles per degli incontri di confronto tra le opinioni di tutti. Il processo è molto equilibrato e trasparente ed il valutatore viene lasciato decidere in maniera indipendente. Ogni esperto scrive un proprio report che non viene visualizzato dagli altri finché il voto non è assegnato. I valutatori sono scelti dal database dei valutatori, dove è possibile iscriversi (i profili, soprattutto quelli industriali, sono molto ricercati). Le loro competenze sono valutate dai CV e da 40
eventuali precedenti esperienze di valutazione. Gli esperti possono lavorare come valutatori ma anche come revisori delle attività del progetto durante lo svolgimento. Il numero tipico di valutatori è di tre, per 13/17 call. Per progetti molto ampi il numero di valutatori aumenta. Criteri di valutazione: eccellenza, impatto (maggiore importanza in H2020), qualità dell’implementazione (work programme). I punti assegnati vanno da 1 a 5 per ciascun criterio. Quando ci sono dei voti paritari viene dato un peso più elevato, nella valutazione di proposte per le PMI H2020, al criterio dell’impatto. 0 – 1 – 2: voti insufficienti 3 – 4 – 5: voti buoni (anche se con 3 è difficile che il progetto venga finanziato). Durante i consensus panel tra valutatori la Commissione modera e guida la discussione in modalità strutturata ma non influenza il risultato. Se i tre valutatori non trovano un accordo ne viene chiamato un quarto. In caso di parità -
Perdono le proposte che ne hanno di simili più in alto in graduatoria -
Vengono valutate per il criterio Eccellenza -
Viene valutato il budget dedicato alle PMI -
Vengono valutate per l’eguaglianza di genere Cosa guardano i valutatori -
Assicurarsi che l’idea sia innovativa, nei confronti di altre realtà europee. -
Consorzio eccellente Consiglio nella scrittura della proposta -
Limitare il numero di pagine. Giusto bilancio tra dettaglio e sintesi -
Controllare bene il capitolo obiettivi: è la prima cosa che il valutatore legge. Deve essere chiaro. Giusto bilancio tra tecnicalità e linguaggio semplice – spiegare gli acronimi Criteri di valutazione Innovazione: comparare quello che si propone con altre soluzioni tecniche, sottolineando che l’idea è innovativa perché non esiste, non è applicata, è un prodotto migliorato, è un prodotto utilizzato solo su mercati extraeuropei. COMPARAZIONE. Implementazione: molti progetti vengono bocciati perché il coordinamento non è ben fatto. Lo staff deve avere chiari ruoli assegnati sia a livello di gestione che a livello di applicazione tecnica. 41
Bisogna prestare attenzione ai CV dei ruoli chiave, alla proprietà intellettuale, al management delle situazioni di crisi. Esempio tabella per la casistica dei rischi. Impatto del rischio Descrizione Piano di contingenza I valutatori capiscono se un progetto sovrastima i costi delle diverse attività. Nel capitolo del budget è ideale indicare come si è arrivati a quel totale. L’impatto deve essere convincente soprattutto a livello europeo (concreti: l’impresa si propone di migliorare il time to market, di guadagnare una quota di mercato di X%). Occorre anche indicare come il progetto impatterà sui singoli partner. EUROPAID COOPERAZIONE AMERICA LATINA Europeaid ha recentemente pubblicato la call del programma WaterClima LAC “Programma Regionale per bacini idrici e aree costiere nel contesto del cambiamento climatico in America Latina e nei Caraibi”. Il programma vuole contribuire alla lotta contro la povertà e la disuguaglianza sociale nella regione migliorando la governance ambientale e la gestione dei bacini idrografici e delle zone costiere. La dotazione del programma è di 7 milioni con la suddivisione in due lotti: Gestione dei bacini idrici e gestione delle zone costiere. Obiettivi: • Contribuire alla lotta contro la povertà e la disuguaglianza sociale nella regione migliorando la governance ambientale e la gestione dei bacini idrografici e delle zone costiere. • Sostenere la riduzione degli impatti socio-­‐economici del cambiamento climatico a livello regionale e sub-­‐regionale, attraverso la promozione di misure di adattamento efficaci in termini di costo nella gestione dei bacini idrografici e delle zone costiere; • Rafforzare il dialogo regionale di integrazione tra i paesi della regione. 42
Obiettivo specifico: Contribuire alla miglior gestione dei bacini idrografici e delle zone costiere, aumentando la resilienza dell’America Latina e dei Caraibi alle conseguenze del cambiamento climatico. Lotto 1: Gestione dei bacini idrici Importo minimo: EUR 1.800.000 Importo massimo: 2.200.000 EUR Lotto 2: Gestione delle Zona Costiere Importo minimo: EUR 2.800.000 Importo massimo: Euro 3.000.000 Bruxelles, 11/12/2014 43