pdf nota puc caserta def - Cittadinanzattiva Campania Onlus

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pdf nota puc caserta def - Cittadinanzattiva Campania Onlus
Al responsabile dell’Ufficio di Piano
del Comune di Caserta
Ing. Fortunato Cesaroni
All’Assessore all’Urbanistica
del Comune di Caserta
Dott. Giuseppe Greco
Caserta, 19/3/2015
Prot. TDM AT CE 18 /15
Oggetto: trasmissione osservazioni al preliminare di PUC
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Si trasmette in allegato la nota elaborata dall’Assemblea Territoriale di Caserta di Cittadinanzattiva
riportante le osservazioni in oggetto. Distinti saluti
Ing. Lorenzo Di Guida
Coordinatore A.T. Cittadinanzattiva
di Caserta
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Cittadinanzattiva
Assemblea Territoriale di Caserta
Caserta, 19 marzo 2015
Osservazioni al Preliminare del
Piano Urbanistico del Comune di Caserta
Il presente documento riporta le osservazioni al Preliminare di Piano Urbanistico del Comune di
Caserta elaborate dall’Assemblea Territoriale di Caserta di Cittadinanzattiva. In particolare i
commenti si riferiscono al Documento Strategico, articolato in due sezioni: Quadro Conoscitivo e
Proposta di Piano. Di seguito sono presentate le osservazioni di carattere generale che sono state
rilevate dalla lettura del suddetto documento ed i commenti di maggior dettaglio relativi ai singoli
paragrafi.
Commenti di carattere generale
Il Piano non contiene alcun riferimento sia pur preliminare né alla tempistica né alle risorse
necessarie alla sua realizzazione. Questi dati sono da considerarsi rilevanti per qualsiasi piano, sia
pur strategico.
Il Piano, nonostante alcune idee pregevoli quali la preservazione delle frazioni, il potenziamento del
trasporto pubblico, la pedonalizzazione di aree, i centri di condensazione, si basa sulla realizzazione
di una serie di opere ed acquisizioni di cui si parla da tempo, in alcuni casi da decenni. Parliamo
dell’interramento dei binari e dello spostamento della stazione ferroviaria, con conseguente
eliminazione di una serie di barriere che oggi spezzano la città in tre aree; dell’acquisizione del
Macrico e delle caserme dismesse / in dismissione, della chiusura dell’ultima cava attiva, dal
completamento del Policlinico, dalla bonifica dell’area di lo Uttaro.
Il successo di queste operazioni non dipende solo dall’amministrazione cittadina ma da volontà e/o
allocazione di risorse da parte di altri. Non è detto che tutte vengano concluse in modo da dare al
piano uno sviluppo completo. Non intendiamo dire che non si debbano fare queste ipotesi, ma che
serietà e prudenza vorrebbero che si delineassero degli scenari alternativi nel caso che una o più di
queste ipotesi non si verificassero.
Nel piano non si da alcuna rilevanza all’esigenza di allocare spazi per strutture di accoglienza e di
supporto per i turisti in visita alla reggia, ma anche a Casertavecchia ed a San Leucio. Non si tratta
solo di parcheggi per auto e bus, ma anche di uno o più centri in grado di offrire informazioni,
suggerimenti per la fruizione degli altri spazi museali, prenotazioni alberghiere e di viaggio, affitto
di auto, vendita di prodotti tipici, servizi vari. A ciò potrebbe essere destinata una delle due ali
vanvitelliane in piazza Carlo III, sviluppando un progetto che unisca la funzionalità di strutture
moderne alla suggestione dei luoghi.
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Commenti ai singoli paragrafi del Documento Strategico
1. Rete territoriale
o Il piano si fa riferimento all’aeroporto di Grazzanise. E’ un progetto ormai abbandonato
dalla regione. Non sembra utile tener in conto una sua eventuale, improbabile, realizzazione.
2.1 Lineamenti di area vasta
o La necessità di un collegamento metropolitano con la stazione di Afragola è essenziale, pena
l’esclusione della città dai collegamenti non strettamente regionali.
Il collegamento
dovrebbe essere veloce e con poche fermate, in modo da non vanificare i vantaggi
dell’utilizzo della linea ad alta velocità.
o L’inadeguatezza del trasporto pubblico locale ed il forte squilibrio modale a favore del
mezzo privato sono da anni un interesse costante delle associazioni. L’assenza di un
trasporto pubblico efficiente è un alibi per i pigri ed i commercianti. Il potenziamento del
trasporto pubblico è uno dei punti fondamentali ed irrinunciabili del Piano.
2.3 Vincoli ed ambiente
o La Reggia è effettivamente un’enclave, ed a ciò contribuisce il continuo alternarsi di
soprintendenti e direttori e l’atteggiamento verso la città di alcuni di essi . E’ fondamentale
che diventi, come suggerito, un “elemento generatore della nuova Caserta” ma non sede di
matrimoni per vip e camorristi.
2.4 Analisi paesaggistica ed ambientale
o La proroga della attività della Cementir è piuttosto recente. Che garanzie si hanno che non si
avranno altre proroghe? Se queste dovessero venire che impatto avrebbero sul piano?
2.5 Assetti fisici e funzionali del territorio
o Il progetto del Centro Commerciale Naturale è un’ottima risposta ai grandi centri
commerciali nelle vicinanze della città; nella proposta non viene però inserita l’area fra via
Mazzini e la Reggia. Varrebbe la pena di farlo perché è un’area già di fatto pedonalizzata e
per le sue caratteristiche ben si presta ad essere integrata nel contesto.
o Relativamente alla riconversione anche ad uso residenziale delle vecchie caserme già Italia
Nostra ed altre associazioni ebbero ad obiettare per quanto riguarda la mancanza di
infrastrutture che possano servire i nuovi insediamenti. In tutto il piano il processo
ipotizzato di densificazione non tiene conto di questa necessità. Ciò è ancora più rilevante
se si tiene conto dell’obiettivo “città dei cinque minuti “.
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2.6 attrezzature e standard / 4.3 il fabbisogno di attrezzature
o Le esigenze di integrazione riguardano le aree per istruzione, spazi pubblici attrezzati,
parcheggi. Si ritiene che la riconversione di tutti gli spazi oggi negati alla città possa
adeguatamente risolvere tutti i fabbisogni. Sussiste però la necessità di verificare il continuo
adeguamento dei parametri in parola lungo l’iter del progressivo rilascio delle aree negate,
onde evitare che alla fine ci si ritrovi con un deficit dovuto alla cattiva programmazione ed
al solito vizio di costruire prima le case e poi i servizi.
2.7 L’abusivismo a Caserta
o Non si fa nessuna menzione agli abusi non condonati ed eventualmente non condonabili.
Prima di approvare un Piano Urbanistico sarebbe il caso di fare un censimento.
3.2 Mobilità ed accessibilità
o Alcune aree di scambio all’uscita della variante, come ad esempio Ospedale e Tredici, non
offrono spazi idonei ad ospitare l’area integrata bus / tram terminal - parcheggio di scambio
ed annessi servizi. Il piano non indica come si intende procedere.
o Si fa riferimento alla nuova cittadella dello sport in area Lo Uttaro, che è dichiarato “in
corso di bonifica”. Dovremmo informare gli architetti di come stanno le cose.
Prudenzialmente si suggerisce di localizzare questa cittadella nell’area della caserma
Brignola, soddisfacendo in parte anche l’esigenza di servizi del prospiciente quartiere
Acquaviva.
o L’utilizzo della tecnologia fuel cell è tuttora in sperimentazione; in termini generali, fuel cell
non appare al momento conveniente per costi, pericolositá e minore efficienza energetica
rispetto alla trazione elettrica con batteria. Al momento non sembra una buona scelta.
o Mancando a Caserta disponibilità di acqua a temperatura relativamente bassa, inferiore ai
cento gradi, come sottoprodotto di esistenti centrali termiche o di inceneritori, occorre
costruire un impianto di cogenerazione, come quello di Torino a corso Margherita, o centrali
di cogerazione distribuite. Nel primo caso si pone il problema dell’allocazione di questa
struttura industriale nella periferia della città; nel secondo occorre tener conto dell’impatto
di queste piccole centrali sull’abitato, ad esempio per il rumore prodotto dal motore primo.
In entrambi i casi va considerato il costo della nuova rete di distribuzione del fluido caldo /
freddo nonché l’adattamento degli impianti di riscaldamento / raffrescamento che
attualmente equipaggiano i fabbricati esistenti, nella maggior parte autonomi. Si dubita
fortemente della sostenibilità economica della proposta.
o In relazione alla mobilità, non vengono prese in considerazione le esigenze degli abitanti del
Parco degli Aranci, meglio conosciuta come zona 167 Falciano Centurano. Appare
indispensabile, anche per motivi di sicurezza, risolvere il problema del lento deflusso di auto
e mezzi pubblici verso Caserta centro attraverso viale delle Querce e via Marconi; il
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deflusso è ostacolato dalle continue code al passaggio al livello, dalle dimensioni ridotte
della carreggiata di via Marconi, dalla costante presenza di auto in parcheggio incontrollato
sulla confluenza di via Marconi con viale dei Bersaglieri. Il progetto originale di utilizzo del
“buco della 167”, interrotto nei primi anni ’90, prevedeva la realizzazione di un breve asse
di collegamento est – ovest tra viale delle Querce (di fronte al civico 6) e viale dei Vecchi
Pini, come naturale continuazione di viale degli Aranci. E’ infatti presente all’interno del
“buco”, pressoché intatto, l’istmo di collegamento tra le due strade, lasciato a livello di
piano stradale per la successiva realizzazione dell’asse suddetto. E’ indispensabile
realizzare questo collegamento.
3.3.1. Bacini di verde urbano …
o Sul Macrico si ribadisce l’assoluta necessità di rispettare la delibera del Consiglio Comunale
n. 45 del 11.04.2014; la recente proposta di allocazione nel Macrico della Cittadella dello
Spazio non è compatibile con la delibera e va dunque rigettata. Macrico deve essere un
secondo polmone della città ed ospitare solo servizi di carattere ricreativo e culturale
ristrutturando il costruito. Abbiamo sentito proporre di fare di Caserta la Tolosa dell´Italia.
Chiunque sia stato a Tolosa non si esprimerebbe in questo modo.
3.4.1: centralità e densificazioni
o A fronte della densificazione delle aree centrali della città non è stata fatta nessuna ipotesi
sullo smaltimento del traffico aggiuntivo che questa densificazione porterebbe. Ciò
contrasta con quanto affermato circa l’obiettivo di velocizzazione del traffico.
3.4.2 Riconversione di caserme
o Fantasiosa la destinazione a centro ricerche dell’area della caserma Brignola. C’è un piano
industriale o un preaccordo con il MISE alla base di questa scelta? Speriamo di si, ma è
originale che se ne occupino gli architetti a margine di un piano urbanistico.
3.4.3. Dismissione industriale
o La medesima osservazione già fatta per la bonifica di lo Uttaro viene riproposta per il
progetto dello stadio a valenza territoriale.
o L’area PIP di San Benedetto - Tredici va assolutamente ripensata per la vicinanza del
Policlinico ma anche per la disponibilità di spazi a ciò destinati in altre aree. La proposta di
destinare l’area a polo scolastico è corretta anche nell’ottica di riallineare gli spazi comunali
destinati all’istruzione, attualmente pari ad un terzo della superficie minima di riferimento.
4. obiettivi quantitativi delle dotazioni territoriali
o Perché dover seguire le indicazioni provinciali che indicano, a fronte di una popolazione
stabile, un aumento del numero di alloggi? Dovremmo costruire 3728 alloggi per un
aumento della popolazione di qualche centinaio di persone a fine 2024; il piano stesso
definisce in circa 120 alloggi l’incremento necessario a soddisfare le esigenze di questo
piccolo nucleo di neoresidenti.
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Probabilmente la densificazione proposta utilizzando gli spazi delle caserme dismesse e la
destinazione del costruito ad alloggi per il personale militare o per altre categorie potrebbe
portare ad un limitato aumento della popolazione residente, ma parliamo al più di qualche
centinaio di alloggi e non di migliaia. Il piano per giunta non fa cenno alle infrastrutture
necessarie al servizio dei nuovi alloggi. L’usanza di costruire prima i palazzi e poi vedere se
si ha spazio per strade e servizi a Caserta ha una lunga tradizione.
o In particolare si suggerisce di non utilizzare il “buco della 167” per costruirvi nuovi alloggi.
La zona è già densamente popolata, con difficoltà di smaltimento del traffico in entrata /
uscita e senza aree verdi fruibili; è indispensabile non trasformare in cemento quel poco di
verde che la natura ha creato nel “buco”, ma progettare un’area verde attrezzata per bambini
e sportivi.
ing. Lorenzo Di Guida
ing. Cesare Trematore
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