gazzetta - Comunità Montana del Frignano

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Regione
VENERDÌ 24 FEBBRAIO 2012 GAZZETTA
La madre di Aldrovandi
da vittima a imputata
COMUNE DI BOLOGNA
Indagini sull’appalto Global Service
A due consorzi non bolognesi hanno detto no, bocciando
la loro richiesta di avere 40 giorni in più per fare dei
sopralluoghi. Alla cordata guidata dal Ccc, storico
consorzio costruzioni nato a Bologna esattamente 100
anni fa, hanno concesso tre giorni per presentare alcuni
documenti mancanti. E la cordata, rimasta da sola in
gara dopo il ritiro degli altri, si è aggiudicata l’appalto
per la manutenzione e gestione degli edifici pubblici a
Bologna. Per questo la direttrice del settore gare del
Comune e il funzionario dei lavori pubblici dell’epoca
(ora lavora in Regione) sono indagati con
l’ipotesi di turbativa d’asta.
La gara si è chiusa nel febbraio 2008. In
ballo, i lavori per un ramo dell’appalto
’Global servicè (gli altri riguardano
strade e verde) del valore complessivo di
oltre 62 milioni per cinque anni. Secondo
le indagini realizzate dalla finanza e
coordinate dalla pm Rossella Poggioli,
con le loro decisioni i due dirigenti
avrebbero di fatto favorito la cordata del
Ccc (che non ha ricevuto avvisi di
garanzia). Soprattutto con l’apertura
concessa ai vincitori. In attesa degli
sviluppi dell’inchiesta, il sindaco Virginio Merola (nella
foto) si è limitato a confermare la propria fiducia verso
la magistratura e i due indagati. «C’è un avviso di
garanzia e vediamo come va a finire. Piena fiducia nella
magistratura e nei dirigenti», ha detto.
Al contrario, per il deputato del Pdl Fabio Garagnani è
tempo di chiedere «una commissione d’indagine
parlamentare sui rapporti fra politica, enti locali e
cooperazione». Garagnani l’aveva presentata di
recente, ma ora è «quanto mai opportuna», ha
sentenziato.
Accusata di diffamazione con i giornalisti della Nuova Ferrara dalla pm
«Ho ribadito concetti espressi nelle sentenze di condanna dei poliziotti»
◗ FERRARA
Materiale pubblicitario diffuso con finalità promozionali. Conto corrente vincolato a 12 mesi, offerto, fino al 16 marzo 2012, con diffusione limitata ad alcune dipendenze della Banca presenti in specifiche aree geografiche
e riservata alle nuove somme depositate non rivenienti dalla raccolta complessiva già detenuta presso la Banca. Tasso di interesse lordo annuo del 4% riconosciuto alla scadenza del vincolo. In caso di estinzione anticipata,
è prevista l’applicazione di una penale del 2% calcolata sull’importo prelevato, che non sarà comunque mai superiore all’importo degli interessi creditori maturati.
Per le condizioni economiche e contrattuali, si rimanda la consultazione ai Fogli Informativi e ai contratti disponibili presso le Filiali della Banca e su Bnl.it. La vendita dei prodotti e dei servizi presentati è soggetta all’approvazione della Banca.
Da vittima a imputata. Patrizia
Moretti, la madre di Federico
Aldrovandi, il 18enne morto a
Ferrara il 25 settembre 2005
durante un controllo di quattro poliziotti (già condannati
due volte per il decesso del giovane), il primo marzo sarà in
Tribunale a Mantova per rispondere di diffamazione nei
confronti della pm Mariaemanuela Guerra, prima titolare
delle indagini.
Imputati anche i giornalisti
della Nuova Ferrara (quotidiano che si stampa a Mantova,
città, dunque, sede del processo): il direttore Paolo Boldrini,
Daniele Predieri e Marco Zavagli. Quest’ultimo, tra l’altro, è
estraneo alla vicenda perché
non è l’autore dell’articolo
contestato, scritto dalla giornalista Alessandra Mura.
Il suo nome compare nell’inchiesta per un grossolano errore, già fatto notare inutilmente
nella prima udienza.
Secondo la pm Guerra, che
la mattina della morte di Federico Aldrovandi non si recò sul
posto e poi lasciò l'inchiesta,
9
Patrizia Moretti davanti a due immagini del figlio Federico Aldrovandi, morto a Ferrara nel 2005
gli imputati hanno offeso la
sua reputazione professionale
e personale.
Per questi motivi si è costituita parte civile nei confronti
del quotidiano La Nuova Ferrara chiedendo almeno 300mila euro di danni. Somma che si
aggiunge alla richiesta di un al-
tro milione e mezzo di danni
nel processo civile in calendario il 21 marzo davanti al Tribunale di Ancona.
La cosa incredibile, secondo
la difesa del quotidiano, è che
le stesse parole della Moretti
sulla carenza delle indagini, sono state usate nelle motivazio-
ni delle sentenze dai giudici di
primo e secondo grado, di Ferrara e Bologna, che hanno condannato i quattro agenti di polizia in servizio alla Questura
di Ferrara.
L’avvocato della Guerra,
professor Flora, ha chiesto un
rinvio: il primo marzo ha una
lezione all’Università di Firenze. Sconcertata Patrizia Moretti: «Continuo a non capire l’atteggiamento di chi dovrebbe
fare un passo indietro, di chi
chiede un risarcimento dopo
una tragedia così grande, di
chi fa differenze tra chi ha detto le cose, io stessa, e i giornali-
sti che le hanno riportate, coloro che mi hanno aiutato a chiedere verità. Non capisco questa differenza sulla costituzione di parte civile; se il processo
riguarda le parole che ho usato, non fa differenza tra me e
chi ha pubblicato parole usate
da tanti altri magistrati».
CONTO BNL 4%
Solidità e convenienza
per un’offerta che lascia il segno:
4% sulle nuove somme depositate per 12 mesi.
VERI, COME I TUOI PROGETTI.
Nasce il nuovo conto vincolato a zero spese, dedicato a chi vuole la certezza di guadagnare il 4% sulle somme depositate per 12 mesi e la solidità di una grande banca.
GAZZETTA VENERDÌ 24 FEBBRAIO 2012
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LA NOVITÀ
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Carpi
» ERA AL SERVIZIO DEL CARPIGIANO E DELLA BASSA
CEMENTO E AMBIENTE
Pozzi Aimag:
la Lega
si rivolgerà
al tribunale
di Serena Arbizzi
Le voci si rincorrevano ormai
da vent'anni, ma la notizia è diventata certa solamente negli
ultimi giorni: la dogana di Carpi chiuderà. Lo si apprende in
una nota del direttore dell'
Agenzia delle Dogane, Giuseppe Pelaggi, in cui comunica la
«soppressione della sezione
operativa territoriale di Carpi
e il trasferimento delle relative
competenze all'ufficio delle
dogane di Modena». Questo a
partire dal primo marzo prossimo, con la conseguenza che
tutte le pratiche doganali di
Carpi saranno evase a Campogalliano, così come, molto probabilmente, gli adempimenti
di Soliera, Novi, Concordia,
San Possidonio, Cavezzo, Finale, San Felice, Camposanto,
Medolla, Mirandola e San Prospero, finora in carico a Carpi.
La decisione ha suscitato la
contrarietà del mondo imprenditoriale ed in particolare
delle due aziende leader nel
comparto delle spedizioni.
Non solo perché l'agenzia doganale di Carpi si trovava proprio nella zona autotrasportatori di Fossoli, in via dei Trasporti, a pochi passi dagli spedizionieri, mentre andare fino
a Campogalliano comporta la
scomodità di dovere percorrere 9 chilometri, con frequenza
quasi giornaliera. Ma anche
perché la città perde un simbolo importantissimo per un distretto produttivo con una forte vocazione all'export come
quello di Carpi.
«Pazienza se dovremo andare a Campogalliano - sostiene
Franco Mestieri, titolare di Samasped, specializzata nell'interscambio internazionale - la
cosa che non mi piace è l'impoverimento del tessuto carpigiano. Noi imprenditori abbiamo cercato di valorizzarla perché dev'essere un punto di riferimento, come una parrocchia o come i carabinieri. Non
c'entra niente la crisi del tessile abbigliamento con la chiusura. Il problema è il mancato
investimento da parte dell'amministrazione in un luogo che
è il centro commerciale e produttivo più fiorente di tutta la
provincia. Un mancato investimento che ha avuto ripercussioni anche sull'area di competenza dell'ufficio di Carpi, ov-
di Fabrizio Stermieri
Da sinistra: Giuliano Setti e Franco Stermieri
gli ultimi due storici spedizionieri carpigiani
rimasti a lavorare nella zona Autotrasportatori
Qui a fianco l’ingresso della Dogana a Fossoli
che sarà chiusa dal prossimo mese di marzo
A marzo chiude la dogana
Spedizionieri in rivolta
Soppressi gli uffici della sezione di Carpi, le competenze trasferite a Modena
Protestano le ditte: «Colpa di chi non ha mai investito, la città perde un simbolo»
vero tutta la Bassa. Se la chiusura - conclude Mestieri - fosse stata dettata da esigenze di
risparmio forse sarebbe stata
comprensibile. Invece niente;
l'unico risparmio è dato dal ca-
none di affitto per i 600 metri
di uffici al Comune, un canone
ricognitorio, che significa inferiore alle condizioni di mercato». Dispiaciuto per la chiusura è anche Giuliano Setti, socio
IL PERSONAGGIO
L’ultimo giorno di Giovanni:
una festa poi la pensione
Da sinistra: Maggi e Giovanni
La chiusura degli uffici doganali coinciderà con l'inizio della pensione per un dipendente
“storico”: Sereno Giovanni.
L’impiegato fra tre giorni porrà fine a quarant'anni di lavoro, ventisei dei quali trascorsi
alla dogana.
«Qui mi sono occupato un
po' di tutto», spiega emozionato Giovanni, nel corso di una
piccola festa organizzata in
suo onore e a cui ha partecipato anche il comandante della
Guardia di Finanza di Carpi,
Marco Maggi.
della Transtir: «Andare a Campogalliano comporterà disagi
soprattutto in inverno. Avevamo constatato un po' di calo
nel lavoro, ma speriamo di arrivare ad un accordo con Modena per arginare il disagio
dello spostamento. Per noi è
indispensabile poter contare
su transazioni agili con gli uffici doganali, nonostante i tempi non siano più quelli del
boom economico, perché alcune operazioni di controllo richiedono ancora la presenza
fisica e non possono essere
espletate per via telematica».
La dogana a Carpi nacque in
via Due Ponti, dove rimase fino al trasloco in via dei Trasporti nei primi anni 2000, proprio alla fine degli anni Sessanta, quand'era in corso la piena
espansione del tessile abbigliamento e la vocazione all'
export faceva registrare numerosi scambi nel commercio internazionale. Fino al 1993 il volume delle operazioni è stato
particolarmente elevato, con
bolle doganali che toccavano
quota 30mila all'anno. Mentre
con l’abbattimento delle bar-
riere introdotto dalla Comunità Europea il traffico in dogana
è diminuito fino alle attuali
4mila bolle doganali riguardanti prevalentemente transazioni del settore abbigliamento. Queste transazioni sono dirette soprattutto verso: Svizzera, Norvegia, Croazia, Moldavia e Russia, paese da cui proviene una grande richiesta di
calzature italiane. L'ufficio di
Carpi trattava per il 95% di
esportazioni, ma riscuoteva
anche i diritti per le importazioni, dazi e Iva, così come nella prassi di ogni dogana. La diminuzione dell'attività è andata di pari passo con una diminuzione del personale: i 15 dipendenti del 1993 si sono ridotti progressivamente nel
corso degli anni fino a rimanere ai 3 attuali, cui se ne aggiunge uno part-time. Oltre alla riduzione dei dipendenti, è calato anche il numero delle aziende appartenenti al comparto
delle spedizioni. Dalla decina
sul mercato fino a qualche anno fa, sono rimasti solo i due
menzionati sopra.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I Nas all’Agape di Mamma Nina
I carabinieri del nucleo antisofisticazioni avrebbero trovato nei frigo alimenti non in regola
Blitz dei Nas di Parma all'Agape di Mamma Nina, la Onlus
di via Giacomo Matteotti in
cui vengono ospitate mamme
in difficoltà con i loro figli. I carabinieri del servizio antisofisticazioni hanno messo mano
ai congelatori in cui vengono
conservati nella struttura i cibi
e, secondo indiscrezioni,
avrebbero trovato le cose non
del tutto in regola. I Nas hanno
redatto un verbale elencando
le merci riscontrate non regolari e le hanno lasciate in custodia ai responsabili de L'Agape,
in un frigo a parte. I carabinieri
dei Nas si sono presentati ieri
mattina in via Matteotti nel
corso di quello che pare un
controllo di routine sulle istituzioni caritatevoli della regione. L'Agape ospita attualmente cinque mamme e alcuni
bambini che sono seguiti da
un piccolo numero di volontari. La cucina è quindi familiare
e i pasti vengono preparati in
gran parte grazie alle donazioni di cibi che vengono offerti
da negozi e supermercati cittadini. Si tratta a volte di merce
vicina alla scadenza indicata
in etichetta ma ancora utilizzabile. Il cibo in eccesso viene
stoccato nei congelatori in at-
tesa di utilizzo ed è qui che i carabinieri avrebbero trovato e
verbalizzato davanti ai costernati volontari alcune confezioni non in regola secondo i criteri di conservazione previsti
per le strutture alberghiere e
per la ristorazione. Ma naturalmente l'Agape non è né un albergo né un ristorante bensì
una piccola comunità, regolata da norme in parte diverse. È
una tradizione per i carpigiani
portare da Mamma Nina cibi e
generi di conforto da sempre
utilizzati dalle suore della congregazione della Divina Provvidenza per confezionare i pasti
per generazioni di bambine
abbandonate e mamme in difficoltà. Mamma Nina Saltini,
fondatrice dell'ordine delle figlie di San Francesco, sorella
di don Zeno Saltini, è stata riconosciuta venerabile dalla
chiesa e la sua istituzione è famosa in Italia. L'Agape è una
emanazione dell'opera pia intitolata a Mamma Nina che ha
sede in via Matteotti. Attualmente ha tre sedi, una in via
Matteotti a poca distanza dalla
sede di Mamma Nina, una in
via Puccini e una a Modena ed
ospita una ventina di mamme
e una dozzina di bambini. (f.s.)
Il palazzo
in centro
storico
che
da anni
ospita
la sede
di Mamma
Nina,
residenza
per ragazze
bisognose
Sulla vicenda dei pozzi Aimag
di Cognento la Lega Nord si rivolgerà al Tribunale regionale
delle acque di Firenze che, secondo gli esperti, ha competenza per districare la complessa vicenda.
Lo annuncia Argio Alboresi,
capogruppo della Lega in consiglio comunale a Carpi e responsabile del partito per
l'Unione Terre d'argine.
«Finalmente - commenta
l'esponente leghista - a Carpi
qualcuno comincia ad anteporre il bene della comunità
agli interessi di partito che di
solito dominano la politica cittadina. Il consigliere comunale dell’Italia dei Valori Bizzarri
ha fatto una interrogazione
contro la costruzione di palazzi sui pozzi di via Aristotele a
Modena. Questi pozzi infatti
servono anche l’acquedotto
di Carpi e un loro eventuale inquinamento andrebbe a danno della salute dei carpigiani.
Salutiamo con piacere la nuova posizione dell'Idv - prosegue Alboresi - che testimonia
un rinsavimento che speriamo non sia tardivo. L’Idv, infatti, fino ad ora ha sempre appoggiato le posizioni del Pd,
favorevole alla cementificazione di via Aristotele per ossequiare ai voleri delle amate cooperative di costruzione.La
Lega Nord di Carpi su questa
materia si sta rivolgendo al Tribunale Regionale delle Acque
e spera che in questa sua azione possa avere l’appoggio anche di altre forze politiche.
Quando si tratta della salute
dei cittadini infatti gli schieramenti di partito non contano
più».
Nei giorni scorsi proprio sulla ventilata realizzazione di un
quartiere residenziale a Cognento, sui pozzi dell’Aimag e
che servono non solo Carpi
ma anche tutto il comprensorio della Bassa, si era svolta
una assemblea pubblica molto affollata e nella quale si erano scontrate le diverse posizioni sul contestato progetto.
22
Sassuolo
GAZZETTA VENERDÌ 24 FEBBRAIO 2012
Sequestrato un chilo di cocaina: in carcere tre albanesi
Droga sequestrata in un blitz
Un chilo di cocaina, anzi per
la precisione, novecentosettanta grammi di polvere
bianca sequestrati. Tre albanesi arrestati, colti praticamente sul fatto dalla polizia
municipale di Sassuolo in
territorio comunale modenese mentre stavano per effettuare la consegna della sostanza stupefacente ai loro
soci in affari. Sono stati bloc-
cati martedì pomeriggio e
nell’auto è stato trovato il
consistente quantitativo di
cocaina, droga che una volta
sul mercato, distribuita nel
comprensorio ceramico attraverso la fitta rete dei piccoli e medi spacciatori magrebini, avrebbe fruttato all’organizzazione migliaia e migliaia di euro.
I tre albanesi ora sono al
Sant’Anna: il sostituto procuratore Giuseppe Tibis ieri
mattina ha inoltrato la richiesta di convalida degli arresti
al Giudice per le indagini preliminari.
Si è quindi conclusa nel
migliore dei modi, in questa
fase, l’operazione che ha visto impegnata la Municipale
di Sassuolo in attività di indagini, di pedinamenti, di inse-
guimenti e di appostamenti.
Settimane e settimane di
ricerche, condotte dai vigili
urbani nel territorio del comprensorio ceramico e che
hanno portato a spostare il
loro raggio d’azione anche in
quello modenese, quando è
stato il momento d’intervenire nella fase cruciale della
consegna della sostanza stupefacente.
Ma prima di quello decisivo, come abbiamo avuto modo di raccontare, era scattato
un altro blitz: tre cittadini,
che nulla avevano a che fare
con la droga e lo spaccio, erano stati erroneamente fermati dagli agenti armati e in borghese perché erano stati
scambiati per gli obiettivi delle ricerche. Un incidente di
percorso, come è stato definito da Stefano Faso, comandante della polizia municipale di Sassuolo, sul quale è stata ora aperta una inchiesta
dalla procura di Modena.
Blitz armi in pugno: aperta un’inchiesta
Dopo la denuncia di tre cittadini contro i vigili. La Procura indaga per violenza privata, perquisizione abusiva e lesioni
di Stefano Totaro
Violenza privata, perquisizione abusiva e lesioni. Sono queste le tre ipotesi di reato per le
quali la Procura di Modena ha
aperto un fascicolo d’inchiesta dopo che una coppia, assieme al suocero, si sono rivolti in
Questura per denunciare l’incredibile vicenda capitata loro
l’altro pomeriggio, nei pressi
di un hotel lungo la tangenziale. I tre, come hanno avuto modo di spiegare dettagliatamente, sono stati fatti scendere improvvisamente dalla loro vettura da agenti in borghese della polizia municipale di Sassuolo che hanno puntato loro
addosso una pistola per poi
ammanettarli. Non solo un
grande spavento: i tre sono dovuti ricorrere alle cure del
pronto soccorso per via del
trattamento subìto. Una inchiesta aperta nei confronti di
persone ancora da identificare, «un atto dovuto - come ha
riferito il procuratore capo Vito Zincani - in presenza di una
denuncia. Ora indagheremo
per verificare se sono stati
commessi degli abusi». Il comandante della Municipale di
Sassuolo, Stefano Faso, spiega
di essere ovviamente a conoscenza di quali e quanti uomini si trovassero a Modena per
compiere un’operazione finalizzata all’arresto di corrieri-spacciatori di droga e che i
tre cittadini bloccati dagli
agenti «si sono trovati nel posto giusto nel momento sbagliato. Si è trattato davvero di
un errore, di un incidente di
percorso. La Municipale si è
scusata subito con loro. Io personalmente sono arrivato sul
posto cinque minuti dopo l’accaduto e purtroppo non ho
trovato sul posto i protagonisti
della vicenda. Un incidente di
percorso fra l’altro breve, che è
Menani difende
gli agenti
della Municipale
Il comandante Stefano Faso
stato chiarito e che è durato
poco. Confermo che le auto
utilizzate nell’operazione non
erano riconoscibili come auto
di servizio con le classiche
scritte della polizia municipale. C’era una operazione in corso». La donna di 28 anni, il suo
convivente di 31 e il suocero di
54 anni sono stati medicati al
pronto soccorso: prognosi di
tre, sette e venti giorni. I due
uomini portano collarino. La
28enne ha riferito tra l’altro
nella sua denuncia come sia
riuscita con estrema fatica a sapere chi fossero i giovani che
la stavano tenendo sotto il tiro
di una pistola, di aver letto solo il nome su un tesserino mostrato da un ispettore arrivato
successivamente e di aver fornito alla polizia la targa di una
auto usata dagli a genti.
La polizia municipale di Sassuolo durante un’operazione di controllo del territorio
L’ARRESTO DEL PUSHER AL BOCCIODROMO
Verifiche anche sui fatti di Fiorano
Il sindaco Pistoni: «Chiariremo l’accaduto. Abusi da combattere»
Oltre ai fatti contestati agli agenti della Municipale di Sassuolo per il blitz effettuato a Modena,
un altro episodio sarà oggetto di accertamenti
ma questa volta da parte dell’amministrazione
comunale di Fiorano. Si tratta dell’arresto di
uno spacciatore avvenuto nei giorni scorsi nel
parcheggio del bocciodromo di Spezzano, anche quello “armi in pugno”. «È volontà dell’amministrazione comunale approfondire la dinamica dei fatti» si legge in una nota del Comune.
«L’utilizzo di armi in luoghi pubblici, come il
bocciodromo, le scuole, i supermercati, dove
sono presenti altre persone, deve essere limitato soltanto a casi estremi - si legge ancora nella
nota - e l’arresto di un pregiudicato, quando
non siano in pericolo vite umane, deve avvenire
senza spettacolarizzazione ed evitando il coinvolgimento emotivo di cittadini terzi». Il sindaco di Fiorano Claudio Pistoni aggiunge: «L’uso
della nostra polizia urbana a supporto di attività di polizia giudiziaria, doveroso quando indispensabile, non deve sconfinare in una confusione di ruoli. Per la sicurezza e la lotta contro la
criminalità ci sono le forze dell’ordine e a Fiorano abbiamo un costante rapporto e un collegamento proficuo con i carabinieri. La Municipale ha anche altri ruoli non meno importanti, come il presidio del territorio, la vigilanza sui cantieri edili, sul commercio, sul rispetto dei regolamenti comunali e la sicurezza sulle strade».
Coltiva marijuana in casa:
operaio finisce in manette
Aveva in casa foglie e parti di
piante di marijuana e tutto il
necessario per la coltivazione:
così è finito in manette un operaio di 28 anni che evidentemente arrotondava lo stipendio con la coltivazione, la trasformazione e la vendita della
droga.
A scoprirlo sono stati i carabinieri della Compagnia di Sassuolo che lo hanno individuato e hanno posto sotto sequestro tutto quanto ritrovato nella sua abitazione. Era stato evidentemente notato il giro sospetto che c’era nella zona
dell’abitazione dell’operaio.
I militari hanno arrestato
l’operaio con l’accusa di deten-
zione di sostanze stupefacenti. A seguito di una perquisizione domiciliare, i militari hanno infatti trovato 55 grammi di
marijuana ancora in fase di essiccazione, 32 grammi di foglie di marijuana fresche, 660
grammi di foglie e parti di
pianta di marijuana tenute a
bagno nell’acqua, oltre a materiale vario necessario alla coltivazione, irrigazione, concimazione, illuminazione e successivo confezionamento dello
stupefacente.
Il giovane è stato quindi trasportato nel carcere di
Sant’Anna a Modena dove si
trova a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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«Si è trattato di un’operazione
di polizia giudiziaria
sovracomunale con personale
altamente addestrato ed era
stata data informazione alla
Procura della Repubblica.
Erroneamente, nei controlli,
sono entrate queste persone e
la cosa ci dispiace». Il vice
sindaco con delega alla
sicurezza, Francesco Menani
(nella foto), interviene sulla
vicenda. «I nostri agenti e gli
agenti di altri corpi di polizia
municipale con loro – continua
Menani – sanno quello che
fanno e lo fanno bene. Hanno
estratto le armi? Quando si ha
a che fare con delinquenti, per
metterli in condizioni di non
reagire si fanno vedere anche
le armi, senza usarle con
faciloneria. Ma questo non è
avvenuto, i nostri uomini non
sono pazzi da legare. Quelle
persone non sono state
maltrattate ma spaventate e
di questo sono dispiaciuto.
Per fortuna non c’è stato
risvolto drammatico. Ora
analizzeremo l’accaduto con
il comandante Stefano Faso e
il sindaco Luca Caselli».
Fiorano ❖ Formigine ❖ Maranello
VENERDÌ 24 FEBBRAIO 2012 GAZZETTA
Amianto: via alla bonifica
nei capannoni ex Cemar
Il Comune ha raggiunto un accordo con la proprietà dei capannoni a Crociale
Tutta la grande area sarà riqualificata e ospiterà case, parco e pista ciclabile
◗ MARANELLO
Il problema contingente nell'
area ex Cemar a Crociale è
quello dell'amianto che risulta
presente nelle coperture dei
capannoni. Ma una volta risolta questa primaria necessità,
l'area potrebbe non solo smettere di preoccupare, ma diventare uno spazio di riqualificazione modello sul territorio
maranellese. Il Comune ha annunciato intanto l'accordo
con la proprietà per arrivare al
risanamento. Il primo problema è che l'area è sotto sequestro in seguito a fallimento:
«Attendiamo il dissequestro
per poter dare avvio alla bonifica all'ex Cemar», spiega il sindaco Lucia Bursi. L'ex Ceramica Cemar copre un'area di circa 58mila metri quadri che fino al 2002 ha ospitato lo stabilimento ceramico e che presenta condizioni di degrado
ambientale che necessitano di
essere risanate. Nei giorni scorsi si erano rinnovate le perplessità e le richieste di intervento
da parte dei cittadini residenti
in zona. La presenza di amianto preoccupa sempre, special-
L’interno di un capannone dell’ex Cemar abbandonato da anni
mente in aree dismesse dove il
controllo e lo stato delle coperture non sono garantiti. «Voglio comunicare ai cittadini e
ai residenti nella zona adiacente allo stabilimento – spiega
ancora il sindaco - che stiamo
procedendo con tutti gli accorgimenti necessari per il recupero dell'area, che è stata posta sotto sequestro lo scorso
anno e la cui riqualificazione è
una priorità su cui stiamo lavorando. Dopo una serie di incontri avvenuti nei mesi scorsi, abbiamo definito con la società privata proprietaria dell'
area un accordo, che sta per essere sottoscritto, per una riqualificazione
complessiva
del comparto». «Il primo punto - spiega ancora il sindaco - è
la necessità della demolizione
dei fabbricati dismessi e la
messa in sicurezza dell'area,
per prevenire altre situazioni
di urgenza legate allo smaltimento e alla bonifica di eventuali rifiuti. Tra gli interventi
stabiliti dall'accordo, sono previsti la messa in sicurezza delle
porzioni di copertura degli edifici e indagini sulla qualità dei
terreni per verificare l'eventuale presenza di fanghi ceramici
e attivarne le operazioni di bonifica». L'accordo tra l'amministrazione comunale e la proprietà prevede anche la realizzazione nell'area, debitamente bonificata, di un comparto
residenziale con elevati standard ambientali, fortemente
orientato all'architettura sostenibile e al contenimento dei
consumi energetici, di una rotatoria, di un percorso ciclabile lungo via Vignola e di verde
pubblico. La proposta presenta anche impegni concreti funzionali al completamento della rete ciclo-pedonale di collegamento tra il capoluogo, il
quartiere Crociale e la frazione
di Pozza, oltre a inserire elementi di miglioramento della
rete di viabilità locale.
Gabriele Bassanetti
23
L’alpinista
L’astronauta
Messner
Smith ospite
alla Meridiana della Ferrari
◗ FORMIGINE
◗ MARANELLO
La vita e le esperienze di
Reinhold Messner saranno al
centro dell’incontro che avrà
luogo oggi presso il Club La
Meridiana. L’evento che si terrà nel club di Casinalbo alle 21
ed è intitolato “Reinhold Messner: semplicemente grande”.
Ed è stato veramente grande
questo viaggiatore che nella
sua professione ha sempre rinunciato
all’impiego
delle moderne
tecnologie. È
identificato come alpinista,
ma la sua carriera non si limita,
come
Reinhold
molti pensaMessner
no, alle scalate
in montagna. Dal 1969 Messner ha intrapreso escursioni
attraverso i deserti più inaccessibili, inclusi quelli del Gobi,
dell’Antartide e della Groenlandia. Le difficoltà e le conquiste che ha vissuto sono state raccolte in oltre 50 pubblicazioni scritte di suo pugno. Messner oggi vive con la sua famiglia a Merano., gestendo alcuni masi agricoli nei pressi del
suo castello Juval. Lo scvorso
anno ha terminato la realizzazione del Messner Mountain
Museum, complesso museale
dedicato alla montagna e composto da 5 sedi.
(s.p.)
Un ospite speciale ha fatto visita al tempio del Cavallino.
L’astronauta americano della
Nasa Steve Smith che ha al suo
attivo numerose missioni spaziali e varie “passeggiate extraveicolari” ha deciso di regalarsi una giornata tra l’eccellenza
dei motori visitando la Ferrari
e andando alla scoperta dei
suoi segreti. Grande appassionato di auto
sportive, Steve
Smith, con la
moglie e il figlio, ha infatti
visitato il Museo Ferrari di
Maranello e le
aree produttiSteve
ve del CavalliSmith
no Rampante.
Dopo aver visitato dunque
tutte le fasi del processo produttivo delle auto della Ferrari
e aver ammirato le splendide
vetture di ieri e di oggi e i trofei
che addobbano lo storico Museo Ferrari a pochi passi
dall’azienda, Smith si è quindi
trasferito a Modena per visitare un altro storico stabilimento dell’industria motoristica
italiana, quello di Maserati.
Steve Smith attualmente vive e lavora in Olanda dove è
Nasa Astronaut Liason Officer
all’Esa, l’Ente spaziale europeo. E naturalmente il viaggio
tra le Rosse lo ha affascinato.
24
Mirandola ❖ Finale ❖ Bassa
GAZZETTA VENERDÌ 24 FEBBRAIO 2012
Azienda tessile di cinesi:
scoperti operai in nero
Soliera. I carabinieri hanno trovato anche cinque clandestini in stanze-loculi
La titolare, irreperibile, denunciata per sfruttamento e multata per 13mila euro
in breve
mirandola
Attraversa la strada:
ciclista investito
■■ Un 80enne mirandolese
B.A., è stato investito da una
Renault mentre attraversava
via Statale Nord, nei pressi del
cimitero. È stato portato al
pronto soccorso. Rilievi della
municipale dell’Area Nord.
ravarino
Morì nel parto: il gip
decide sui sei medici
■■ Nuova udienza ieri a
Ferrara dal gip Tassoni pe
decidere su eventuali
responsabilità dopo la morte
di Edi Zanasi, la 39enne di
Ravarino che stava per
partorire a Cento. Come noto
sono indagati sei sanitari e per
il pm l’indagine va archiviata.
Il Gip invece si è riservata una
decisione, dopo avere
dedicato due udienze alla
ricostruzione dei fatti. La
decisione (archiviazione o
imputazione) è attesa a giorni.
◗ SOLIERA
Cinque clandestini “a bordo” e
quattro con permessi di soggiorno, ma assunti in nero dalla ditta tessile cinese di turno. Li hanno scoperti i carabinieri di Soliera i coadiuvati dai carabinieri
dell’Ispettorato del Lavoro di
Modena, dai carabinieri della
compagnia di Intervento Operativo del Battaglione di Mestre,
dalla polizia municipale dell’
Unione Terre d’Argine e da personale dell’Asl di Modena.
L’operazione è scattata nel
corso della notte (orario prediletto dai cinesi per lavorare senza disturbo) è si è conclusa con
la sospensione dell’attività lavorativa di un laboratorio di confezioni in via Montecuccoli 98/1.
La ditta è intestata ad una cinese di 42 anni domiciliata a Villa
Poma. Gli operai assunti irregolarmente e clandestini (in tutto
nove su tredici), tra i 45 e i 40 anni, sono stati muniti biglietto di
invito a presentarsi presso la
Questura per la “teorica” espulsione. Con la sospensione, sono
fioccate sanzioni amministrative del valore complessivo di
13.000 euro (necessari a riaprire
Uno dei locali della ditta tessile
l’attività), mente la titolare
dell’azienda, irreperibile, è stata
denunciata per favoreggiamento di clandestini e sfruttamento
della manodopera clandestina.
La polizia municipale svilupperà le indagini sui rispetto delle
norme edilizie: sono stati trovati dodici letti suddivisi in minilo-
cali, dove presumibilmente i dipendenti potevano “riposare”.
Si trattava in realtà di dormitori-loculo, ricavati anche tra i
garages con estemporaneo innalzamento di muri. Abusi edilizia tanto evidenti quanto frequenti in queste occasioni.
©RIPRODUZIONERISERVATA
campogalliano
Un altro incidente all’incrocio killer
L'ennesimo incidente, nell’ormai tristemente famoso “incrocio killer”,
quello tra via San Martino, via Fornace e via Reggio, ha scatenato
nuovamente le polemiche. Campogalliano, il paese senza semafori e
delle tante rotatorie, ha scoperto che esiste un punto debole
nella viabilità cittadina come testimoniano i tanti schianti che,
da anni, si sono registrati proprio in quella zona a causa del traffico
intenso, della scarsa visibilità e talvolta di qualche manovra
azzardata. Probabilmente gli amministratori hanno dato la priorità
a risolvere i problemi di traffico e sicurezza in prossimità del
centro piuttosto che quelli che si evidenziano a qualche chilometro
di distanza. Il nuovo sinistro,
avvenuto ieri mattina, tra un camion
ed un'auto (nella foto), ha costretto
le persone coinvolte a ricorrere
alle cure del pronto soccorso.
Il capogruppo e consigliere comunale
del Pdl, Alfonso Cammarata, ha
denunciato con una nota le carenze
dell’amministrazione comunale
nel risolvere la delicata questione.
«Mi è capitato di passare
direttamente all'incrocio killer
ed ho assistito all'ennesimo
incidente - scrive Cammarata - Sul
posto sono intervenuti gli agenti
della polizia municipale dell'Unione
Terre d'Argine. Ci tengo a ricordare
che un paio di anni fa, in quel luogo maledetto, ha perso la vita un
motociclista e continuamente capita di assistere a incidenti e
situazioni pericolose per chi vi transita. Come Pdl locale abbiamo
più volte sollecitato la giunta di sinistra, attraverso interrogazioni
consiliari e a mezzo stampa, ad intervenire, proponendo la
realizzazione di una rotatoria, che diminuirebbe notevolmente la
velocità delle auto, eliminando di fatto la pericolosità dell'incrocio.
Un esempio lampante di questa diminuzione di pericolosità, sono
nelle due rotonde su Viale Di Vittorio, che personalmente nel 1999
avevo proposto con una raccolta firme di quasi mille cittadini, al
sindaco di allora Giorgio Baroni. La pericolosità dell’incrocio è stata
denunciata all’attuale amministrazione anche dalla polizia
municipale, nella relazione annuale presentata in consiglio comunale.
La maggioranza, in fase di presentazione di bilancio preventivo,
aveva tra le altre cose messo in conto la realizzazione della rotonda,
opera che poi naturalmente non è mai stata realizzata.
Su questo tema continueremo a vigilare affinché si possa in tempi
brevi realizzare un'opera fondamentale per la sicurezza dei cittadini».
(n.c.)
Mirandola ❖ Finale ❖ Bassa
VENERDÌ 24 FEBBRAIO 2012 GAZZETTA
25
Gas: pozzi alla Lumachina
e il Pdl attacca la Regione
San Felice. I tre carotaggi nell’area che poi dovrebbe ospitare l’impianto di Ers
Giovanardi, con altri 18 senatori, chiede al Governo di aggirare gli enti locali
◗ SANFELICE
Bonaccini (Pd):
«La nostra linea
non cambia»
Il segretario regionale del Pd,
Stefano Bonaccini, parte
dall’analisi post-sparata di
Giovanardi nella sua arringa
contro lo stoccaggio: «La sua
ostinazione nel voler vedere
realizzato il deposito è pari alla
superficialità con cui parla del
comportamento e dei pareri
espressi dalla Regione. Giovanardi abbia innanzitutto rispetto delle istituzioni. L’interesse della Regione è invece rivolto alla sfruttamento geotermico delle risorse presenti
nell’area. Giovanardi dovrebbe peraltro ricordare le prese
di posizione di tutte le assemblee elettive coinvolte, ma la
cosa più curiosa è che Giovanardi perseveri nello scagliarsi
contro la Regione, dimenticando che il primo problema ce
l’ha proprio in casa sua: infatti
molti consiglieri del Pdl si sono espressi contro la realizzazione del deposito. Dire poi
che il Pd disprezzi la scienza
non merita alcun commento».
«Che sia chiaro al Governo,
al quale Giovanardi ha chiesto
di “piegare” il no della Regione
- dice Cristina Ceretti, capogruppo Pd in Area Nord - che
dietro alla contrarietà della Regione c'è la preoccupazione di
un intero territorio, la Bassa
modenese, che ha già espresso
più volte una scelta energetica
diversa e non una chiusura alla scienza».
I tre pozzi che Ers potrebbe iniziare a perforare a settembre sono circoscritti nella zona “Rivara
2”, ossia a ridosso dello stabilimento di pompaggio che l’azienda vuole costruire sulla Lumachina. Ciò, implicitamente, richiederà una sorta di accordo
con il proprietario del fondo. Se
il primo pozzo coinciderà con
quello di Eni, da tempo chiuso, il
secondo sfrutterà la vecchia
escavazione, ma andrà più in
profondità. Il terzo, invece, andrà trivellato ex novo e, come gli
altri, permetterà a Ers di inserire
nel terreno micro-cariche esplosive per studiare la conformazione del sottosuolo e raccogliere i
famosi e necessari dati per avere
una sicurezza assoluta della tenuta del serbatoio. Tutte esplorazioni scientifiche, quelle che il
senatore Giovanardi chiede da
anni e su cui ora, spingono altri
18 senatori, firmatari, insieme al
senatore, di un’interpellanza ai
ministeri dell’Ambiente e dello
Sviluppo Economico per chiedere «quali iniziative il Governo intenda intraprendere per sbloccare la situazione e non dimostrare davanti al mondo che in si
ostacola persino la ricerca scientifica».
Nel documento, sostenuto da
19 senatori del Pdl e di Coesione
Nazionale (De Eccler, Balboni,
Asciutti, Bianconi, Viespoli, Possa, Menardi, Cutrufo, Castiglione, Zanoletti, Centaro, Scarpa
Bonazza Buora,Mantica, Santini, Fantechi, Bettamio, Fluttero,
Messina) si legge “che sono attualmente pronti e cantierabili
investimenti privati riguardanti
stoccaggi gas, degassificatori, ricerca idrocarburi per un totale
di otto miliardi di euro; che in
particolare a Rivara la società
Erg-Indipendent intende realizzare uno stoccaggio in profondità investendo 360 miliardi di euro (in realtà sono milioni, ndr);
che lo stoccaggio permetterebbe di abbattere il costo dei gas,
che sta mettendo in ginocchio le
imprese con drammatici cali del
livello occupazionale; che dopo
anni di istruttoria e di approfondimenti il Via, con un poderoso
ed articolato documento, ha autorizzato la società a investire 20
milioni per una fase di accerta-
san possidonio
finale. L’AZIENDA NON ANCORA IN PRODUZIONE
BASSI ATTACCA LA GIUNTA
Salvare il pianeta:
conferenza
con Lombroso
«Ecobloks inquinerà troppo»
«Niente modifiche allo Statuto
perché manca il dialogo»
◗ SANPOSSIDONIO
◗ FINALE
Si terrà stasera alle 21 a villa Varini la attesa conferenza del metereologo e divulgatore ambientale Luca Lombroso.
L’argomento è: “Dipende da
te: 101 cose da fare per salvare il
pianeta e vivere meglio”. Ad organizzare è l'assessorato alla cultura di un Comune dove le problematiche certo non mancano.
Lombroso nei giorni scorsi ha
presentato una serie di suggerimenti anche a Modena per contribuire praticamente alla salvezza - come precisa lui stesso - dei
passeggeri del pianeta terra.
Il cantiere bloccato alla Ecobloks e l’appello dell’assessore
d’Aiello affinché le banche sblocchino i finanziamenti all’azienda, innescano le critiche di Stefano Lugli (Prc). «L’appello non è
che il fallimento delle politiche
industriali della giunta Soragni
ieri e della giunta Ferioli oggi -dice - Dopo essere fallita la riconversione dell’ex zuccherificio in
inceneritore, l’amministrazione
sta inseguendo l’ennesimo progetto sbagliato che contribuirà a
fare di Finale il polo pattumiera
della Regione».
Bonaccini segretario regionale Pd
Una manifestazione contro il deposito e a fianco i tecnici della commissione ministeriale Via durante un sopralluogo nell’area che dovrebbe ospitarlo
Soragni: «I ministri Clini e Passera
vengano a San Felice tra la gente»
La sollevazione politica contro i
carotaggi aveva portato Ers ad
elaborare un comunicato di
risposta, ma il caos sollevato
dall’uscita di Giovanardi ha
“rinviato” tutto. Tra gli storici
oppositori dell’azienda e del
senatore c’è invece Raimondo
Soragni (nella foto durante una
protesta contro il deposito) che si
aspettava la scelta del ministero
dell’Ambiente. «È un governo di
tecnici a cui manca la sensibilità
politica, ma non possono essere esautorati da ogni responsabilità
scientifica. Di fronte agli incartamenti formali era normale che arrivasse
il via libera. Spiace che non si siano tenuti in considerazione gli enti
locali. Chiedo ai ministri Passera e a Clini, ogni tanto, di uscire dagli
uffici e tastare le sensibilità territoriali al di là dei tecnicismi. Anzi, li
invito il 2 marzo a San Felice per rendersi conto delle istanze tecniche ».
Anche Dante Mazzi (Pdl) conferma il no: «Rispetto il decreto, ma mi
chiedo se abbia tenuto in considerazione quanto deliberato dalla
Regione. Non vorrei che si trattasse di una “gaffe” istituzionale, simile a
quella dell'abolizione delle Province. Non capisco Giovanardi».
mento preliminare della assoluta sicurezza dello stoccaggio a
tre chilometri di profondità; che
l’Emilia Romagna ha già annunciato che si rifiuta di dare l'intesa all’effettuamento della ricerca sostenendo che i suoi tecnici
paventano rischi di terremoto;
che a questo punto il ruolo degli
organismi tecnici nazionali viene svuotato di ogni funzione se
persino la ricerca scientifica può
essere preclusa dalle autonomie
locali con una visione oscurantista; che in queste condizioni è
inutile parlare di sviluppo economico ed investimenti stranieri, viste le procedure contraddi-
Lugli di Rifondazione: «Serve un altro tipo di sviluppo»
Il processo produttivo della
Ecoblok prevede la combustione di 248.000 tonnellate all’anno
di rifiuti legnosi, cui Lugli aggiunge «l’assorbimento di migliaia di litri di acqua e un traffico indotto di migliaia di camion,
oltre ad emettere formaldeide in
atmosfera. Il tutto nel distretto
in cui si muore di più per tumori. È per questo tipo di imprese
che le banche dovrebbero concedere credito agevolmente? Secondo noi no».
La sinistra chiede di percorrere altre strade per creare occupazione: modificare il Prg del 2000
per rendere utilizzabile anche
agli artigiani il milione di metri
quadri di area produttiva inutilmente dedicata alle ceramiche.
Garantire l’erogazione di contributi solo a sostegno delle imprese che rispettano efficienti criteri ambientali, che investono in
innovazione e ricerca, che garantiscono la stabilizzazione dei
rapporti di lavoro. Adottare un
regolamento edilizio “di classe
A” per cambiare radicalmente il
modo di costruire a Finale sostenendo con benefici fiscali il recupero. «Il Comune la smetta di
considerare il territorio come
moneta di scambio per progetti
che devastano l’ambiente».
torie e a volte surreali con le quali si trovano a confrontarsi».
Ma il senatore, nella nota a
corredo dell’interpellanza, riesce a confezionare un minestrone che va dallo stoccaggio di Rivara, alla Cispadana, dalle falde
di via Aristotele e via Canizzaro a
Modena, ai tagli alla sanità e la
qualità della vita, buttando tutto
in politica. «Con altri 20 senatori
- scrive infatti - ho presentato
una interpellanza ai ministri sugli otto miliardi di investimenti
privati nell'ambito dell'energia,
pronti e cantierabili, bloccati dai
veti di regioni ed enti locali, a cominciare dal caso di Rivara e della regione Emilia Romagna. A
Modena abbiamo l'aggravante
dell'assoluto e arbitrario disprezzo politico da parte del locale Pd
delle risposte e dei suggerimenti
che può dare la scienza: totalmente ignorata per il rischio di
inquinamento delle falde acquifere a Modena, snobbata con
una alzata di spalle per la ricerca
di un tracciato della Cispadana
meno inquinante e impattante,
rifiutata attraverso il no pregiudiziale allo stoccaggio del gas.
Nel frattempo il costo dell’energia sta mettendo in enorme difficoltà le nostre imprese con
drammatici effetti sull’occupazione e in prospettiva di dolorosissimi tagli alla sanità e alla assistenza che graveranno sulla qualità della vita delle famiglie».
©RIPRODUZIONERISERVATA
◗ NOVI
Lunedì sera non sono state approvate le modifiche allo Statuto comunale di Novi proposte
dal sindaco e dal Pd in quanto
non hanno raggiunto il quorum necessario.
Lo rende noto il capogruppo
di “Rinnovamento” Riccardo
Bassi, affermando che «occorre ora un nuovo consiglio comunale per approvare le modifiche». «Il sindaco ed il monocolore Pd -accusa Bassi - non si
abbassano a dialogare e discutere con gli altri gruppi consiliari neanche quando si tratta
LEGA E VERDI
Manfredini: «Siamo
con la Regione»
A fronte del silenzio della Lega
Nord romana c’è Mauro Manfredini
che prova a difendere il Carroccio.
«Il nostro movimento - dice il
capogruppo in Regione - conferma
senza indugi la propria contrarietà
all'ipotesi deposito. Siamo perciò
soddisfatti delle parole
dell'assessore Muzzarelli, che ha
ribadito la contrarietà della
Regione. Non mi meraviglia che le
uniche proposte pro-deposito
provengano dallo schieramento
pidiellino al quale Giovanardi
appartiene».
«Senza l’ok della Regione - dice la
consigliere regionale dei Verdi,
Gabriella Meo - anche la fase
preliminare di accertamento non si
può effettuare e la Regione ha già
ribadito che la sismicità, naturale e
indotta del sito rappresenta un
rischio insuperabile da
qualsivoglia studio o ricerca».
«Che sia chiaro al Governo, al quale
Giovanardi ha chiesto di “piegare”
il no della Regione - dice Cristina
Ceretti, capogruppo Pd in Area
Nord - che dietro alla contrarietà
della Regione c'è la preoccupazione
di un intero territorio, la Bassa, che
ha già espresso più volte una scelta
energetica diversa e non una
chiusura alla scienza».
di questioni puramente istituzionali. Dopo aver indicato,
per iscritto, modifiche diverse
proposte da parte del gruppo
Rinnoviamo, nessuno ci ha
contattato per valutare, riflettere e confrontarsi almeno su un
tema così universale come lo
Statuto comunale... Mi aspetto
che le prossime elezioni amministrative diano una svolta drastica a questo torpore e andazzo». Intanto la lista civica Per
Novi, Rovereto e Sant’Antonio
(Idv, Fds, Cinque Stelle e beni
comuni) ha fissato per domenica le primarie nei gazebo delle
piazze dei tre paesi.
26
Vignola ❖ Castelfranco ❖ Valle Panaro
GAZZETTA VENERDÌ 24 FEBBRAIO 2012
«Aiutate i miei figli» , ma è una truffa
Madre di Castelnuovo rinviata a giudizio per avere intascato con un raggiro 200mila euro da anziani e conoscenti
◗ CASTELNUOVO
«Aiutatemi, i miei figli sono malati e debbo pagare il mutuo».
Con appelli “disperati” di
questo tenore è riuscita a farsi
consegnare duecentomila euro. Ma ora ne risponderà al giudice, con l’accusa di truffa aggravata, specie nei confronti di
una coppia di anziani.
Questa l’imputazione dalla
quale dovrà difendersi P.M.,
40enne conosciutisisma castelnovese, la cui famiglia è altrettanto nota. La donna è stata rinviata a giudizio con un decreto
di citazione diretta firmato dal
pubblico ministero Claudia Natalini e l’udienza è stata fissata
per il prossimo giugno.
I fatti invece risalgono fino ad
un paio di anni fa, quando la
donna inizia a “svelare” delle
sue vicissitudini famigliari ad
una conoscente sessantenne di
Castelnuovo.
«Mi raccontava che a causa
delle sfortunate esperienze famigliari non riusciva più a pagare il mutuo della casa - ha raccontato la donna alla Procura Poi mi ha parlato delle cure mediche alle quali doveva sottoporre i figli e che richiedevano
enormi spese. Così ha iniziato a
chiedermi di aiutarla economicamente, sempre millantando
gravi problemi».
La donna ha riferito di avere
ceduto alle pressanti richieste
di soldi, per importi che viaggia-
Il Palazzo di Giustizia di Modena
vano dai mille ai duemila euro
contanti ad ogni richiesta. Richieste che via via aumentavano di frequenza.
«Mi aveva preso a compassione per quei ragazzi», si giustifica oggi la vittima che denuncia
di avere versato in contanti fino
a 50mila euro. «Con la promessa - aggiunge - che quei soldi mi
sarebbero stati restituiti».
Ovviamente qualche tempo
dopo sono iniziate le richieste
di restituzione, e le relative promesse: «Sto per ricevere assegni
e titoli, sono solo questioni burocratiche, appena si sbloccano ti rendo i soldi», avrebbe abbozzato la quarantenne imputata, che al tempo stesso ringraziava l’amica generosa per averle risolto il problema della casa,
ovvero per avere fermato la procedura del pignoramento immobiliare.
«Invece qualche tempo dopo
attraverso un controllo ho scoperto che la procedura era proseguita», ha spiegato la donna,
a quel punto sentendosi truffata. Per una somma complessiva
che, ricalcolata, si aggira sui
185mila euro. La Procura ha poi
raccolto altre denunce analoghe, tra cui quella di una coppia
di anziani ultraottantenni di Castelnuovo.
Il loro racconto, vagliato dal
pubblico ministero nelle indagini, è altrettanto inquietante.
L’imputazione, nel primo caso
aggravata dalla rilrevanza del
danno provocato alla vittima,
in questo altro caso parla
espressamente di persone anziane e “facilmente influenzabili”. «Ci ha avvicinati mentre eravamo in visita al cimitero, con
un pretesto per il parcheggio hanno denunciato - ha cominciato a parlare delle sue storie e
il giorno dopo ce la siamo ritrovata a casa. È stata così pressante nelle sue esternazioni da indurci in uno stato confusionale.
Alla fine ci ha preso due assegni, per complessivi 4.500 euro.
L’imputata, a quanto risulta,
era già finita nei guai con la giustizia qualche tempo fa. Ora il
processo penale stabilirà se e in
che termini è stata commessa
una truffa così inquietante. (ase)
©RIPRODUZIONERISERVATA
TERRE DI CASTELLI
UNIONE EUROPEA
Nuovi indirizzi
per le scuole:
nasce un linguistico
Riconoscimento
dell’Igp
per la ciliegia
Importanti novità dalla Regione per quanto concerne le
scuole superiori dell'Unione
Terre di Castelli. La giunta regionale ha infatti approvato
una serie importante di cambiamenti per le scuole del territorio dal prossimo anno scolastico: innanzitutto l'Iis Paradisi avrà l'indirizzo liceo linguistico; all'interno dell'Iis Levi
l'articolazione elettrotecnica
verrà sostituita con l'articolazione automazione; all'interno dello Spallanzani di Vignola e Montombraro (Zocca) verrà
attivata
l'opzione
“Valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli
del territorio”. «Siamo molto
soddisfatti - commenta l'assessore all'istruzione dell'Unionedi Castelli Francesco Lamandini - per i nuovi indirizzi ed articolazioni che partiranno all'interno delle scuole superiori
del territorio. Si tratta di opzioni che potenziano in modo forte l'offerta formativa e che attivano percorsi che tengono
conto delle esigenze delle
aziende e delle specificità del
nostro tessuto economico».
◗ VIGNOLA
La Commissione Europea ha
pubblicato la proposta di riconoscimento dell’Igp (Indicazione Geografica Protetta) per
la ciliegia di Vignola. Si avvicina quindi per il frutto più tipico del territorio una tutela a livello comunitario, che potrà
aggiungere ulteriore valore al
prodotto. «È un ulteriore passo decisivo al quale puntavamo da tempo - commenta l’assessore provinciale all’agricoltura Giandomenico Tomei che premia certamente gli sforzi degli enti locali e quelli del
Consorzio, ma soprattutto il lavoro di tanti agricoltori che
hanno saputo valorizzare un
prodotto di qualità, simbolo
dell'eccellenza agricola modenese». Il direttore del Consorzio di tutela della ciliegia tipica
di Vignola, Andrea Bernardi,
aggiunge: «Il riconoscimento
rappresenta una grande opportunità che comporta un impegno ancora maggiore per
sviluppare nuove strategie di
commercializzazione e valorizzazione».
(m.ped.)
Pavullo ❖ Serramazzoni ❖ Appennino
VENERDÌ 24 FEBBRAIO 2012 GAZZETTA
27
Orietta Balestri
Insegue un lupo e lo filma Èlamorta
maestra di Montefiorino
La Lav vuole denunciarlo
◗ MONTEFIORINO
Lama Mocogno. L’associazione accusa l’autore del video: «Lo ha terrorizzato».
L’automobilista respinge le accuse: «Ho mostrato il filmato anche alla forestale»
◗ LAMA MOCOGNO
A Fanano capriolo
attaccato
da piccolo branco
«Gli urlavo dai che ce la fai, dai
che ce la fai, poi da dietro sono
comparsi due piccoli lupi e il
capriolo è scappato nel
bosco». Bruna Bianconi vive a
Fanano, in pieno centro
storico. Nei giorni scorsi è
stata testimone davanti alla
sua abitazione dell'assalto di
due lupi ad un capriolo. «Stavo
stendendo i panni quando ho
iniziato ad udire strani
lamentI - racconta - Quando ho
iniziato ad incitarlo, credendo
si fosse ferito da solo sono
spuntati dietro di lui due
piccoli lupi grigi, che
sicuramente lo stavano
sbranando. Le urla li hanno
spaventati, hanno mollato la
presa e il capriolo è fuggito.
Cani quelli? Non scherziamo.
Erano a pochi metri, li ho visti
bene». (f.s.)
«Non è giusto inseguire con
un’auto un lupo, specie selvatica e protetta, fino allo sfinimento, nel gelo e nella neve,
spaventarlo braccandolo e riprenderlo con una videocamera». Lo afferma la Lav che
condanna il gesto di un abitante che ha filmato l'inseguimento di un lupo sulle strade
innevate delle Piane di Mocogno; l’associazione annuncia
di voler presentare una denuncia per maltrattamenti a
carico dell’uomo. «Porteremo
il caso in tribunale, ci troviamo di fronte a un maltrattamento che al posto di essere
stigmatizzato viene filmato –
afferma la Lav». Il video, girato da F.R, poi pubblicato sul
nostro sito web, www.gazzettadimodena.it, mostra che in
realtà l’automobilista, come
lui ha raccontato, in una strada innevata e ghiacciata di
montagna, si è trovato all’improvviso di fronte il lupo e lo
ha filmato per un breve tratto
di strada. Filmato che poi è
stato mostrato dall’autore alla
Guardia forestale e ai carabi-
Un lupo in montagna
nieri della zona, come lui stesso ha raccontato e che è stato
acquisito dalla Provincia, essendo il primo filmato che documenta la scesa dei lupi verso i centri abitati. A detta della
Lav invece il video, che ha suscitato diverse e opposte reazioni tra il popolo della rete,
«mostra una folle corsa di due
minuti sulle orme di un lupo
affaticato, eppure velocissimo per terrore e istinto di sopravvivenza: l'automobilista
filmaker strombazza il clacson all'impazzata, annuncian-
do a tutti la presenza dell’animale sui monti dell'Appennino, finché il povero lupo, riesce a seminare l’inseguitore
invertendo repentinamente
direzione. Non si può non
considerare il terrore e lo
stress inflitti a un animale selvatico, per giunta protetto –
sottolinea la Lav - Il lupo peraltro è guardingo per natura
e, poiché teme l’essere umano, di certo si sarebbe allontanato spontaneamente senza
alcun clamore».
«Quanto alla presenza dei
lupi sull'Appennino- prosegue la Lav - sembra assurdo
dover ricordare che questi bellissimi animali fanno parte
del nostro territorio e sono inseriti nella categoria degli animali a rischio estinzione. Il
freddo e la neve hanno spinto
i lupi verso le zone più miti:
non c'è niente di strano. E
non c'è alcun pericolo da
sventare per un lupo su un
sentiero innevato che ha tutto
il diritto di abitare: dobbiamo
imparare a convivere in modo sostenibile e rispettoso Il
territorio, d'altro canto, è anche loro».
È morta a 60 anni, dopo una
lunga malattia, Orietta Balestri, maestra da una vita e notissima e stimata in paese.
Abitava nella frazione di Rubbiano. Lascia il marito Dovindo Tazzioli, dipendente di
Hera ora in pensione, e i
quattro amatissimi figli,
Omar, Monia, Patrick ed
Erik. Il funerale sarà celebrato oggi alle 15 a Palagano nella Sala del Regno, la sala di
preghiera dei Testimoni di
Geova. La salma sarà inumata nel cimitero di Rubbiano.
Orietta Balestri
Rintracciata dai carabinieri
la ragazza scomparsa da casa
◗ PAVULLO
I carabinieri hanno rintracciato la ventiduenne di origini romene la cui scomparsa era
stata segnalata dalla madre
preoccupata.
La giovane si era allontanata da casa lunedì scorso ed era
stata vista l’ultima volta su
un’automobile insieme ad un
uomo. Non aveva fatto ritorno per la notte e nella giornata di martedì si era sentita al
telefono con la madre con la
quale aveva avuto una discussione.
La madre aveva temuto il
peggio, aveva avuto il timore
che alla ragazza potesse poi
essere accaduto qualcosa di
brutto e aveva segnalato il suo
allontanamento ai carabinieri
della compagnia di Pavullo
che si sono subito messi alla
ricerca della ragazza anche se
non c’erano elementi che lasciassero pensare ad una disgrazia.
I militari si sono attivati e,
grazie a informatori e segnalazioni, hanno rintracciato la ragazza a casa di un amico. Hanno quindi tranquillizzato la
madre e le due donne si sono
riappacificate.