gazzetta - Comunità Montana del Frignano
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Regione VENERDÌ 24 FEBBRAIO 2012 GAZZETTA La madre di Aldrovandi da vittima a imputata COMUNE DI BOLOGNA Indagini sull’appalto Global Service A due consorzi non bolognesi hanno detto no, bocciando la loro richiesta di avere 40 giorni in più per fare dei sopralluoghi. Alla cordata guidata dal Ccc, storico consorzio costruzioni nato a Bologna esattamente 100 anni fa, hanno concesso tre giorni per presentare alcuni documenti mancanti. E la cordata, rimasta da sola in gara dopo il ritiro degli altri, si è aggiudicata l’appalto per la manutenzione e gestione degli edifici pubblici a Bologna. Per questo la direttrice del settore gare del Comune e il funzionario dei lavori pubblici dell’epoca (ora lavora in Regione) sono indagati con l’ipotesi di turbativa d’asta. La gara si è chiusa nel febbraio 2008. In ballo, i lavori per un ramo dell’appalto ’Global servicè (gli altri riguardano strade e verde) del valore complessivo di oltre 62 milioni per cinque anni. Secondo le indagini realizzate dalla finanza e coordinate dalla pm Rossella Poggioli, con le loro decisioni i due dirigenti avrebbero di fatto favorito la cordata del Ccc (che non ha ricevuto avvisi di garanzia). Soprattutto con l’apertura concessa ai vincitori. In attesa degli sviluppi dell’inchiesta, il sindaco Virginio Merola (nella foto) si è limitato a confermare la propria fiducia verso la magistratura e i due indagati. «C’è un avviso di garanzia e vediamo come va a finire. Piena fiducia nella magistratura e nei dirigenti», ha detto. Al contrario, per il deputato del Pdl Fabio Garagnani è tempo di chiedere «una commissione d’indagine parlamentare sui rapporti fra politica, enti locali e cooperazione». Garagnani l’aveva presentata di recente, ma ora è «quanto mai opportuna», ha sentenziato. Accusata di diffamazione con i giornalisti della Nuova Ferrara dalla pm «Ho ribadito concetti espressi nelle sentenze di condanna dei poliziotti» ◗ FERRARA Materiale pubblicitario diffuso con finalità promozionali. Conto corrente vincolato a 12 mesi, offerto, fino al 16 marzo 2012, con diffusione limitata ad alcune dipendenze della Banca presenti in specifiche aree geografiche e riservata alle nuove somme depositate non rivenienti dalla raccolta complessiva già detenuta presso la Banca. Tasso di interesse lordo annuo del 4% riconosciuto alla scadenza del vincolo. In caso di estinzione anticipata, è prevista l’applicazione di una penale del 2% calcolata sull’importo prelevato, che non sarà comunque mai superiore all’importo degli interessi creditori maturati. Per le condizioni economiche e contrattuali, si rimanda la consultazione ai Fogli Informativi e ai contratti disponibili presso le Filiali della Banca e su Bnl.it. La vendita dei prodotti e dei servizi presentati è soggetta all’approvazione della Banca. Da vittima a imputata. Patrizia Moretti, la madre di Federico Aldrovandi, il 18enne morto a Ferrara il 25 settembre 2005 durante un controllo di quattro poliziotti (già condannati due volte per il decesso del giovane), il primo marzo sarà in Tribunale a Mantova per rispondere di diffamazione nei confronti della pm Mariaemanuela Guerra, prima titolare delle indagini. Imputati anche i giornalisti della Nuova Ferrara (quotidiano che si stampa a Mantova, città, dunque, sede del processo): il direttore Paolo Boldrini, Daniele Predieri e Marco Zavagli. Quest’ultimo, tra l’altro, è estraneo alla vicenda perché non è l’autore dell’articolo contestato, scritto dalla giornalista Alessandra Mura. Il suo nome compare nell’inchiesta per un grossolano errore, già fatto notare inutilmente nella prima udienza. Secondo la pm Guerra, che la mattina della morte di Federico Aldrovandi non si recò sul posto e poi lasciò l'inchiesta, 9 Patrizia Moretti davanti a due immagini del figlio Federico Aldrovandi, morto a Ferrara nel 2005 gli imputati hanno offeso la sua reputazione professionale e personale. Per questi motivi si è costituita parte civile nei confronti del quotidiano La Nuova Ferrara chiedendo almeno 300mila euro di danni. Somma che si aggiunge alla richiesta di un al- tro milione e mezzo di danni nel processo civile in calendario il 21 marzo davanti al Tribunale di Ancona. La cosa incredibile, secondo la difesa del quotidiano, è che le stesse parole della Moretti sulla carenza delle indagini, sono state usate nelle motivazio- ni delle sentenze dai giudici di primo e secondo grado, di Ferrara e Bologna, che hanno condannato i quattro agenti di polizia in servizio alla Questura di Ferrara. L’avvocato della Guerra, professor Flora, ha chiesto un rinvio: il primo marzo ha una lezione all’Università di Firenze. Sconcertata Patrizia Moretti: «Continuo a non capire l’atteggiamento di chi dovrebbe fare un passo indietro, di chi chiede un risarcimento dopo una tragedia così grande, di chi fa differenze tra chi ha detto le cose, io stessa, e i giornali- sti che le hanno riportate, coloro che mi hanno aiutato a chiedere verità. Non capisco questa differenza sulla costituzione di parte civile; se il processo riguarda le parole che ho usato, non fa differenza tra me e chi ha pubblicato parole usate da tanti altri magistrati». CONTO BNL 4% Solidità e convenienza per un’offerta che lascia il segno: 4% sulle nuove somme depositate per 12 mesi. VERI, COME I TUOI PROGETTI. Nasce il nuovo conto vincolato a zero spese, dedicato a chi vuole la certezza di guadagnare il 4% sulle somme depositate per 12 mesi e la solidità di una grande banca. GAZZETTA VENERDÌ 24 FEBBRAIO 2012 ■ e-mail: [email protected] LA NOVITÀ 21 Carpi » ERA AL SERVIZIO DEL CARPIGIANO E DELLA BASSA CEMENTO E AMBIENTE Pozzi Aimag: la Lega si rivolgerà al tribunale di Serena Arbizzi Le voci si rincorrevano ormai da vent'anni, ma la notizia è diventata certa solamente negli ultimi giorni: la dogana di Carpi chiuderà. Lo si apprende in una nota del direttore dell' Agenzia delle Dogane, Giuseppe Pelaggi, in cui comunica la «soppressione della sezione operativa territoriale di Carpi e il trasferimento delle relative competenze all'ufficio delle dogane di Modena». Questo a partire dal primo marzo prossimo, con la conseguenza che tutte le pratiche doganali di Carpi saranno evase a Campogalliano, così come, molto probabilmente, gli adempimenti di Soliera, Novi, Concordia, San Possidonio, Cavezzo, Finale, San Felice, Camposanto, Medolla, Mirandola e San Prospero, finora in carico a Carpi. La decisione ha suscitato la contrarietà del mondo imprenditoriale ed in particolare delle due aziende leader nel comparto delle spedizioni. Non solo perché l'agenzia doganale di Carpi si trovava proprio nella zona autotrasportatori di Fossoli, in via dei Trasporti, a pochi passi dagli spedizionieri, mentre andare fino a Campogalliano comporta la scomodità di dovere percorrere 9 chilometri, con frequenza quasi giornaliera. Ma anche perché la città perde un simbolo importantissimo per un distretto produttivo con una forte vocazione all'export come quello di Carpi. «Pazienza se dovremo andare a Campogalliano - sostiene Franco Mestieri, titolare di Samasped, specializzata nell'interscambio internazionale - la cosa che non mi piace è l'impoverimento del tessuto carpigiano. Noi imprenditori abbiamo cercato di valorizzarla perché dev'essere un punto di riferimento, come una parrocchia o come i carabinieri. Non c'entra niente la crisi del tessile abbigliamento con la chiusura. Il problema è il mancato investimento da parte dell'amministrazione in un luogo che è il centro commerciale e produttivo più fiorente di tutta la provincia. Un mancato investimento che ha avuto ripercussioni anche sull'area di competenza dell'ufficio di Carpi, ov- di Fabrizio Stermieri Da sinistra: Giuliano Setti e Franco Stermieri gli ultimi due storici spedizionieri carpigiani rimasti a lavorare nella zona Autotrasportatori Qui a fianco l’ingresso della Dogana a Fossoli che sarà chiusa dal prossimo mese di marzo A marzo chiude la dogana Spedizionieri in rivolta Soppressi gli uffici della sezione di Carpi, le competenze trasferite a Modena Protestano le ditte: «Colpa di chi non ha mai investito, la città perde un simbolo» vero tutta la Bassa. Se la chiusura - conclude Mestieri - fosse stata dettata da esigenze di risparmio forse sarebbe stata comprensibile. Invece niente; l'unico risparmio è dato dal ca- none di affitto per i 600 metri di uffici al Comune, un canone ricognitorio, che significa inferiore alle condizioni di mercato». Dispiaciuto per la chiusura è anche Giuliano Setti, socio IL PERSONAGGIO L’ultimo giorno di Giovanni: una festa poi la pensione Da sinistra: Maggi e Giovanni La chiusura degli uffici doganali coinciderà con l'inizio della pensione per un dipendente “storico”: Sereno Giovanni. L’impiegato fra tre giorni porrà fine a quarant'anni di lavoro, ventisei dei quali trascorsi alla dogana. «Qui mi sono occupato un po' di tutto», spiega emozionato Giovanni, nel corso di una piccola festa organizzata in suo onore e a cui ha partecipato anche il comandante della Guardia di Finanza di Carpi, Marco Maggi. della Transtir: «Andare a Campogalliano comporterà disagi soprattutto in inverno. Avevamo constatato un po' di calo nel lavoro, ma speriamo di arrivare ad un accordo con Modena per arginare il disagio dello spostamento. Per noi è indispensabile poter contare su transazioni agili con gli uffici doganali, nonostante i tempi non siano più quelli del boom economico, perché alcune operazioni di controllo richiedono ancora la presenza fisica e non possono essere espletate per via telematica». La dogana a Carpi nacque in via Due Ponti, dove rimase fino al trasloco in via dei Trasporti nei primi anni 2000, proprio alla fine degli anni Sessanta, quand'era in corso la piena espansione del tessile abbigliamento e la vocazione all' export faceva registrare numerosi scambi nel commercio internazionale. Fino al 1993 il volume delle operazioni è stato particolarmente elevato, con bolle doganali che toccavano quota 30mila all'anno. Mentre con l’abbattimento delle bar- riere introdotto dalla Comunità Europea il traffico in dogana è diminuito fino alle attuali 4mila bolle doganali riguardanti prevalentemente transazioni del settore abbigliamento. Queste transazioni sono dirette soprattutto verso: Svizzera, Norvegia, Croazia, Moldavia e Russia, paese da cui proviene una grande richiesta di calzature italiane. L'ufficio di Carpi trattava per il 95% di esportazioni, ma riscuoteva anche i diritti per le importazioni, dazi e Iva, così come nella prassi di ogni dogana. La diminuzione dell'attività è andata di pari passo con una diminuzione del personale: i 15 dipendenti del 1993 si sono ridotti progressivamente nel corso degli anni fino a rimanere ai 3 attuali, cui se ne aggiunge uno part-time. Oltre alla riduzione dei dipendenti, è calato anche il numero delle aziende appartenenti al comparto delle spedizioni. Dalla decina sul mercato fino a qualche anno fa, sono rimasti solo i due menzionati sopra. ©RIPRODUZIONE RISERVATA I Nas all’Agape di Mamma Nina I carabinieri del nucleo antisofisticazioni avrebbero trovato nei frigo alimenti non in regola Blitz dei Nas di Parma all'Agape di Mamma Nina, la Onlus di via Giacomo Matteotti in cui vengono ospitate mamme in difficoltà con i loro figli. I carabinieri del servizio antisofisticazioni hanno messo mano ai congelatori in cui vengono conservati nella struttura i cibi e, secondo indiscrezioni, avrebbero trovato le cose non del tutto in regola. I Nas hanno redatto un verbale elencando le merci riscontrate non regolari e le hanno lasciate in custodia ai responsabili de L'Agape, in un frigo a parte. I carabinieri dei Nas si sono presentati ieri mattina in via Matteotti nel corso di quello che pare un controllo di routine sulle istituzioni caritatevoli della regione. L'Agape ospita attualmente cinque mamme e alcuni bambini che sono seguiti da un piccolo numero di volontari. La cucina è quindi familiare e i pasti vengono preparati in gran parte grazie alle donazioni di cibi che vengono offerti da negozi e supermercati cittadini. Si tratta a volte di merce vicina alla scadenza indicata in etichetta ma ancora utilizzabile. Il cibo in eccesso viene stoccato nei congelatori in at- tesa di utilizzo ed è qui che i carabinieri avrebbero trovato e verbalizzato davanti ai costernati volontari alcune confezioni non in regola secondo i criteri di conservazione previsti per le strutture alberghiere e per la ristorazione. Ma naturalmente l'Agape non è né un albergo né un ristorante bensì una piccola comunità, regolata da norme in parte diverse. È una tradizione per i carpigiani portare da Mamma Nina cibi e generi di conforto da sempre utilizzati dalle suore della congregazione della Divina Provvidenza per confezionare i pasti per generazioni di bambine abbandonate e mamme in difficoltà. Mamma Nina Saltini, fondatrice dell'ordine delle figlie di San Francesco, sorella di don Zeno Saltini, è stata riconosciuta venerabile dalla chiesa e la sua istituzione è famosa in Italia. L'Agape è una emanazione dell'opera pia intitolata a Mamma Nina che ha sede in via Matteotti. Attualmente ha tre sedi, una in via Matteotti a poca distanza dalla sede di Mamma Nina, una in via Puccini e una a Modena ed ospita una ventina di mamme e una dozzina di bambini. (f.s.) Il palazzo in centro storico che da anni ospita la sede di Mamma Nina, residenza per ragazze bisognose Sulla vicenda dei pozzi Aimag di Cognento la Lega Nord si rivolgerà al Tribunale regionale delle acque di Firenze che, secondo gli esperti, ha competenza per districare la complessa vicenda. Lo annuncia Argio Alboresi, capogruppo della Lega in consiglio comunale a Carpi e responsabile del partito per l'Unione Terre d'argine. «Finalmente - commenta l'esponente leghista - a Carpi qualcuno comincia ad anteporre il bene della comunità agli interessi di partito che di solito dominano la politica cittadina. Il consigliere comunale dell’Italia dei Valori Bizzarri ha fatto una interrogazione contro la costruzione di palazzi sui pozzi di via Aristotele a Modena. Questi pozzi infatti servono anche l’acquedotto di Carpi e un loro eventuale inquinamento andrebbe a danno della salute dei carpigiani. Salutiamo con piacere la nuova posizione dell'Idv - prosegue Alboresi - che testimonia un rinsavimento che speriamo non sia tardivo. L’Idv, infatti, fino ad ora ha sempre appoggiato le posizioni del Pd, favorevole alla cementificazione di via Aristotele per ossequiare ai voleri delle amate cooperative di costruzione.La Lega Nord di Carpi su questa materia si sta rivolgendo al Tribunale Regionale delle Acque e spera che in questa sua azione possa avere l’appoggio anche di altre forze politiche. Quando si tratta della salute dei cittadini infatti gli schieramenti di partito non contano più». Nei giorni scorsi proprio sulla ventilata realizzazione di un quartiere residenziale a Cognento, sui pozzi dell’Aimag e che servono non solo Carpi ma anche tutto il comprensorio della Bassa, si era svolta una assemblea pubblica molto affollata e nella quale si erano scontrate le diverse posizioni sul contestato progetto. 22 Sassuolo GAZZETTA VENERDÌ 24 FEBBRAIO 2012 Sequestrato un chilo di cocaina: in carcere tre albanesi Droga sequestrata in un blitz Un chilo di cocaina, anzi per la precisione, novecentosettanta grammi di polvere bianca sequestrati. Tre albanesi arrestati, colti praticamente sul fatto dalla polizia municipale di Sassuolo in territorio comunale modenese mentre stavano per effettuare la consegna della sostanza stupefacente ai loro soci in affari. Sono stati bloc- cati martedì pomeriggio e nell’auto è stato trovato il consistente quantitativo di cocaina, droga che una volta sul mercato, distribuita nel comprensorio ceramico attraverso la fitta rete dei piccoli e medi spacciatori magrebini, avrebbe fruttato all’organizzazione migliaia e migliaia di euro. I tre albanesi ora sono al Sant’Anna: il sostituto procuratore Giuseppe Tibis ieri mattina ha inoltrato la richiesta di convalida degli arresti al Giudice per le indagini preliminari. Si è quindi conclusa nel migliore dei modi, in questa fase, l’operazione che ha visto impegnata la Municipale di Sassuolo in attività di indagini, di pedinamenti, di inse- guimenti e di appostamenti. Settimane e settimane di ricerche, condotte dai vigili urbani nel territorio del comprensorio ceramico e che hanno portato a spostare il loro raggio d’azione anche in quello modenese, quando è stato il momento d’intervenire nella fase cruciale della consegna della sostanza stupefacente. Ma prima di quello decisivo, come abbiamo avuto modo di raccontare, era scattato un altro blitz: tre cittadini, che nulla avevano a che fare con la droga e lo spaccio, erano stati erroneamente fermati dagli agenti armati e in borghese perché erano stati scambiati per gli obiettivi delle ricerche. Un incidente di percorso, come è stato definito da Stefano Faso, comandante della polizia municipale di Sassuolo, sul quale è stata ora aperta una inchiesta dalla procura di Modena. Blitz armi in pugno: aperta un’inchiesta Dopo la denuncia di tre cittadini contro i vigili. La Procura indaga per violenza privata, perquisizione abusiva e lesioni di Stefano Totaro Violenza privata, perquisizione abusiva e lesioni. Sono queste le tre ipotesi di reato per le quali la Procura di Modena ha aperto un fascicolo d’inchiesta dopo che una coppia, assieme al suocero, si sono rivolti in Questura per denunciare l’incredibile vicenda capitata loro l’altro pomeriggio, nei pressi di un hotel lungo la tangenziale. I tre, come hanno avuto modo di spiegare dettagliatamente, sono stati fatti scendere improvvisamente dalla loro vettura da agenti in borghese della polizia municipale di Sassuolo che hanno puntato loro addosso una pistola per poi ammanettarli. Non solo un grande spavento: i tre sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso per via del trattamento subìto. Una inchiesta aperta nei confronti di persone ancora da identificare, «un atto dovuto - come ha riferito il procuratore capo Vito Zincani - in presenza di una denuncia. Ora indagheremo per verificare se sono stati commessi degli abusi». Il comandante della Municipale di Sassuolo, Stefano Faso, spiega di essere ovviamente a conoscenza di quali e quanti uomini si trovassero a Modena per compiere un’operazione finalizzata all’arresto di corrieri-spacciatori di droga e che i tre cittadini bloccati dagli agenti «si sono trovati nel posto giusto nel momento sbagliato. Si è trattato davvero di un errore, di un incidente di percorso. La Municipale si è scusata subito con loro. Io personalmente sono arrivato sul posto cinque minuti dopo l’accaduto e purtroppo non ho trovato sul posto i protagonisti della vicenda. Un incidente di percorso fra l’altro breve, che è Menani difende gli agenti della Municipale Il comandante Stefano Faso stato chiarito e che è durato poco. Confermo che le auto utilizzate nell’operazione non erano riconoscibili come auto di servizio con le classiche scritte della polizia municipale. C’era una operazione in corso». La donna di 28 anni, il suo convivente di 31 e il suocero di 54 anni sono stati medicati al pronto soccorso: prognosi di tre, sette e venti giorni. I due uomini portano collarino. La 28enne ha riferito tra l’altro nella sua denuncia come sia riuscita con estrema fatica a sapere chi fossero i giovani che la stavano tenendo sotto il tiro di una pistola, di aver letto solo il nome su un tesserino mostrato da un ispettore arrivato successivamente e di aver fornito alla polizia la targa di una auto usata dagli a genti. La polizia municipale di Sassuolo durante un’operazione di controllo del territorio L’ARRESTO DEL PUSHER AL BOCCIODROMO Verifiche anche sui fatti di Fiorano Il sindaco Pistoni: «Chiariremo l’accaduto. Abusi da combattere» Oltre ai fatti contestati agli agenti della Municipale di Sassuolo per il blitz effettuato a Modena, un altro episodio sarà oggetto di accertamenti ma questa volta da parte dell’amministrazione comunale di Fiorano. Si tratta dell’arresto di uno spacciatore avvenuto nei giorni scorsi nel parcheggio del bocciodromo di Spezzano, anche quello “armi in pugno”. «È volontà dell’amministrazione comunale approfondire la dinamica dei fatti» si legge in una nota del Comune. «L’utilizzo di armi in luoghi pubblici, come il bocciodromo, le scuole, i supermercati, dove sono presenti altre persone, deve essere limitato soltanto a casi estremi - si legge ancora nella nota - e l’arresto di un pregiudicato, quando non siano in pericolo vite umane, deve avvenire senza spettacolarizzazione ed evitando il coinvolgimento emotivo di cittadini terzi». Il sindaco di Fiorano Claudio Pistoni aggiunge: «L’uso della nostra polizia urbana a supporto di attività di polizia giudiziaria, doveroso quando indispensabile, non deve sconfinare in una confusione di ruoli. Per la sicurezza e la lotta contro la criminalità ci sono le forze dell’ordine e a Fiorano abbiamo un costante rapporto e un collegamento proficuo con i carabinieri. La Municipale ha anche altri ruoli non meno importanti, come il presidio del territorio, la vigilanza sui cantieri edili, sul commercio, sul rispetto dei regolamenti comunali e la sicurezza sulle strade». Coltiva marijuana in casa: operaio finisce in manette Aveva in casa foglie e parti di piante di marijuana e tutto il necessario per la coltivazione: così è finito in manette un operaio di 28 anni che evidentemente arrotondava lo stipendio con la coltivazione, la trasformazione e la vendita della droga. A scoprirlo sono stati i carabinieri della Compagnia di Sassuolo che lo hanno individuato e hanno posto sotto sequestro tutto quanto ritrovato nella sua abitazione. Era stato evidentemente notato il giro sospetto che c’era nella zona dell’abitazione dell’operaio. I militari hanno arrestato l’operaio con l’accusa di deten- zione di sostanze stupefacenti. A seguito di una perquisizione domiciliare, i militari hanno infatti trovato 55 grammi di marijuana ancora in fase di essiccazione, 32 grammi di foglie di marijuana fresche, 660 grammi di foglie e parti di pianta di marijuana tenute a bagno nell’acqua, oltre a materiale vario necessario alla coltivazione, irrigazione, concimazione, illuminazione e successivo confezionamento dello stupefacente. Il giovane è stato quindi trasportato nel carcere di Sant’Anna a Modena dove si trova a disposizione dell’autorità giudiziaria. RAGAZZE italiane 899005451 Spiami 899897964 Mediaservice Via Gobetti Arezzo 1,80/minuto ivato max 8 min. vietato ai minori di 18 anni ACQUISTIAMO conto terzi attività industriali, artigianali, commerciali, turistiche, alberghiere, immobiliari, aziende agricole, bar. Clientela selezionata paga contanti. Business Services 0229518014 «Si è trattato di un’operazione di polizia giudiziaria sovracomunale con personale altamente addestrato ed era stata data informazione alla Procura della Repubblica. Erroneamente, nei controlli, sono entrate queste persone e la cosa ci dispiace». Il vice sindaco con delega alla sicurezza, Francesco Menani (nella foto), interviene sulla vicenda. «I nostri agenti e gli agenti di altri corpi di polizia municipale con loro – continua Menani – sanno quello che fanno e lo fanno bene. Hanno estratto le armi? Quando si ha a che fare con delinquenti, per metterli in condizioni di non reagire si fanno vedere anche le armi, senza usarle con faciloneria. Ma questo non è avvenuto, i nostri uomini non sono pazzi da legare. Quelle persone non sono state maltrattate ma spaventate e di questo sono dispiaciuto. Per fortuna non c’è stato risvolto drammatico. Ora analizzeremo l’accaduto con il comandante Stefano Faso e il sindaco Luca Caselli». Fiorano ❖ Formigine ❖ Maranello VENERDÌ 24 FEBBRAIO 2012 GAZZETTA Amianto: via alla bonifica nei capannoni ex Cemar Il Comune ha raggiunto un accordo con la proprietà dei capannoni a Crociale Tutta la grande area sarà riqualificata e ospiterà case, parco e pista ciclabile ◗ MARANELLO Il problema contingente nell' area ex Cemar a Crociale è quello dell'amianto che risulta presente nelle coperture dei capannoni. Ma una volta risolta questa primaria necessità, l'area potrebbe non solo smettere di preoccupare, ma diventare uno spazio di riqualificazione modello sul territorio maranellese. Il Comune ha annunciato intanto l'accordo con la proprietà per arrivare al risanamento. Il primo problema è che l'area è sotto sequestro in seguito a fallimento: «Attendiamo il dissequestro per poter dare avvio alla bonifica all'ex Cemar», spiega il sindaco Lucia Bursi. L'ex Ceramica Cemar copre un'area di circa 58mila metri quadri che fino al 2002 ha ospitato lo stabilimento ceramico e che presenta condizioni di degrado ambientale che necessitano di essere risanate. Nei giorni scorsi si erano rinnovate le perplessità e le richieste di intervento da parte dei cittadini residenti in zona. La presenza di amianto preoccupa sempre, special- L’interno di un capannone dell’ex Cemar abbandonato da anni mente in aree dismesse dove il controllo e lo stato delle coperture non sono garantiti. «Voglio comunicare ai cittadini e ai residenti nella zona adiacente allo stabilimento – spiega ancora il sindaco - che stiamo procedendo con tutti gli accorgimenti necessari per il recupero dell'area, che è stata posta sotto sequestro lo scorso anno e la cui riqualificazione è una priorità su cui stiamo lavorando. Dopo una serie di incontri avvenuti nei mesi scorsi, abbiamo definito con la società privata proprietaria dell' area un accordo, che sta per essere sottoscritto, per una riqualificazione complessiva del comparto». «Il primo punto - spiega ancora il sindaco - è la necessità della demolizione dei fabbricati dismessi e la messa in sicurezza dell'area, per prevenire altre situazioni di urgenza legate allo smaltimento e alla bonifica di eventuali rifiuti. Tra gli interventi stabiliti dall'accordo, sono previsti la messa in sicurezza delle porzioni di copertura degli edifici e indagini sulla qualità dei terreni per verificare l'eventuale presenza di fanghi ceramici e attivarne le operazioni di bonifica». L'accordo tra l'amministrazione comunale e la proprietà prevede anche la realizzazione nell'area, debitamente bonificata, di un comparto residenziale con elevati standard ambientali, fortemente orientato all'architettura sostenibile e al contenimento dei consumi energetici, di una rotatoria, di un percorso ciclabile lungo via Vignola e di verde pubblico. La proposta presenta anche impegni concreti funzionali al completamento della rete ciclo-pedonale di collegamento tra il capoluogo, il quartiere Crociale e la frazione di Pozza, oltre a inserire elementi di miglioramento della rete di viabilità locale. Gabriele Bassanetti 23 L’alpinista L’astronauta Messner Smith ospite alla Meridiana della Ferrari ◗ FORMIGINE ◗ MARANELLO La vita e le esperienze di Reinhold Messner saranno al centro dell’incontro che avrà luogo oggi presso il Club La Meridiana. L’evento che si terrà nel club di Casinalbo alle 21 ed è intitolato “Reinhold Messner: semplicemente grande”. Ed è stato veramente grande questo viaggiatore che nella sua professione ha sempre rinunciato all’impiego delle moderne tecnologie. È identificato come alpinista, ma la sua carriera non si limita, come Reinhold molti pensaMessner no, alle scalate in montagna. Dal 1969 Messner ha intrapreso escursioni attraverso i deserti più inaccessibili, inclusi quelli del Gobi, dell’Antartide e della Groenlandia. Le difficoltà e le conquiste che ha vissuto sono state raccolte in oltre 50 pubblicazioni scritte di suo pugno. Messner oggi vive con la sua famiglia a Merano., gestendo alcuni masi agricoli nei pressi del suo castello Juval. Lo scvorso anno ha terminato la realizzazione del Messner Mountain Museum, complesso museale dedicato alla montagna e composto da 5 sedi. (s.p.) Un ospite speciale ha fatto visita al tempio del Cavallino. L’astronauta americano della Nasa Steve Smith che ha al suo attivo numerose missioni spaziali e varie “passeggiate extraveicolari” ha deciso di regalarsi una giornata tra l’eccellenza dei motori visitando la Ferrari e andando alla scoperta dei suoi segreti. Grande appassionato di auto sportive, Steve Smith, con la moglie e il figlio, ha infatti visitato il Museo Ferrari di Maranello e le aree produttiSteve ve del CavalliSmith no Rampante. Dopo aver visitato dunque tutte le fasi del processo produttivo delle auto della Ferrari e aver ammirato le splendide vetture di ieri e di oggi e i trofei che addobbano lo storico Museo Ferrari a pochi passi dall’azienda, Smith si è quindi trasferito a Modena per visitare un altro storico stabilimento dell’industria motoristica italiana, quello di Maserati. Steve Smith attualmente vive e lavora in Olanda dove è Nasa Astronaut Liason Officer all’Esa, l’Ente spaziale europeo. E naturalmente il viaggio tra le Rosse lo ha affascinato. 24 Mirandola ❖ Finale ❖ Bassa GAZZETTA VENERDÌ 24 FEBBRAIO 2012 Azienda tessile di cinesi: scoperti operai in nero Soliera. I carabinieri hanno trovato anche cinque clandestini in stanze-loculi La titolare, irreperibile, denunciata per sfruttamento e multata per 13mila euro in breve mirandola Attraversa la strada: ciclista investito ■■ Un 80enne mirandolese B.A., è stato investito da una Renault mentre attraversava via Statale Nord, nei pressi del cimitero. È stato portato al pronto soccorso. Rilievi della municipale dell’Area Nord. ravarino Morì nel parto: il gip decide sui sei medici ■■ Nuova udienza ieri a Ferrara dal gip Tassoni pe decidere su eventuali responsabilità dopo la morte di Edi Zanasi, la 39enne di Ravarino che stava per partorire a Cento. Come noto sono indagati sei sanitari e per il pm l’indagine va archiviata. Il Gip invece si è riservata una decisione, dopo avere dedicato due udienze alla ricostruzione dei fatti. La decisione (archiviazione o imputazione) è attesa a giorni. ◗ SOLIERA Cinque clandestini “a bordo” e quattro con permessi di soggiorno, ma assunti in nero dalla ditta tessile cinese di turno. Li hanno scoperti i carabinieri di Soliera i coadiuvati dai carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Modena, dai carabinieri della compagnia di Intervento Operativo del Battaglione di Mestre, dalla polizia municipale dell’ Unione Terre d’Argine e da personale dell’Asl di Modena. L’operazione è scattata nel corso della notte (orario prediletto dai cinesi per lavorare senza disturbo) è si è conclusa con la sospensione dell’attività lavorativa di un laboratorio di confezioni in via Montecuccoli 98/1. La ditta è intestata ad una cinese di 42 anni domiciliata a Villa Poma. Gli operai assunti irregolarmente e clandestini (in tutto nove su tredici), tra i 45 e i 40 anni, sono stati muniti biglietto di invito a presentarsi presso la Questura per la “teorica” espulsione. Con la sospensione, sono fioccate sanzioni amministrative del valore complessivo di 13.000 euro (necessari a riaprire Uno dei locali della ditta tessile l’attività), mente la titolare dell’azienda, irreperibile, è stata denunciata per favoreggiamento di clandestini e sfruttamento della manodopera clandestina. La polizia municipale svilupperà le indagini sui rispetto delle norme edilizie: sono stati trovati dodici letti suddivisi in minilo- cali, dove presumibilmente i dipendenti potevano “riposare”. Si trattava in realtà di dormitori-loculo, ricavati anche tra i garages con estemporaneo innalzamento di muri. Abusi edilizia tanto evidenti quanto frequenti in queste occasioni. ©RIPRODUZIONERISERVATA campogalliano Un altro incidente all’incrocio killer L'ennesimo incidente, nell’ormai tristemente famoso “incrocio killer”, quello tra via San Martino, via Fornace e via Reggio, ha scatenato nuovamente le polemiche. Campogalliano, il paese senza semafori e delle tante rotatorie, ha scoperto che esiste un punto debole nella viabilità cittadina come testimoniano i tanti schianti che, da anni, si sono registrati proprio in quella zona a causa del traffico intenso, della scarsa visibilità e talvolta di qualche manovra azzardata. Probabilmente gli amministratori hanno dato la priorità a risolvere i problemi di traffico e sicurezza in prossimità del centro piuttosto che quelli che si evidenziano a qualche chilometro di distanza. Il nuovo sinistro, avvenuto ieri mattina, tra un camion ed un'auto (nella foto), ha costretto le persone coinvolte a ricorrere alle cure del pronto soccorso. Il capogruppo e consigliere comunale del Pdl, Alfonso Cammarata, ha denunciato con una nota le carenze dell’amministrazione comunale nel risolvere la delicata questione. «Mi è capitato di passare direttamente all'incrocio killer ed ho assistito all'ennesimo incidente - scrive Cammarata - Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia municipale dell'Unione Terre d'Argine. Ci tengo a ricordare che un paio di anni fa, in quel luogo maledetto, ha perso la vita un motociclista e continuamente capita di assistere a incidenti e situazioni pericolose per chi vi transita. Come Pdl locale abbiamo più volte sollecitato la giunta di sinistra, attraverso interrogazioni consiliari e a mezzo stampa, ad intervenire, proponendo la realizzazione di una rotatoria, che diminuirebbe notevolmente la velocità delle auto, eliminando di fatto la pericolosità dell'incrocio. Un esempio lampante di questa diminuzione di pericolosità, sono nelle due rotonde su Viale Di Vittorio, che personalmente nel 1999 avevo proposto con una raccolta firme di quasi mille cittadini, al sindaco di allora Giorgio Baroni. La pericolosità dell’incrocio è stata denunciata all’attuale amministrazione anche dalla polizia municipale, nella relazione annuale presentata in consiglio comunale. La maggioranza, in fase di presentazione di bilancio preventivo, aveva tra le altre cose messo in conto la realizzazione della rotonda, opera che poi naturalmente non è mai stata realizzata. Su questo tema continueremo a vigilare affinché si possa in tempi brevi realizzare un'opera fondamentale per la sicurezza dei cittadini». (n.c.) Mirandola ❖ Finale ❖ Bassa VENERDÌ 24 FEBBRAIO 2012 GAZZETTA 25 Gas: pozzi alla Lumachina e il Pdl attacca la Regione San Felice. I tre carotaggi nell’area che poi dovrebbe ospitare l’impianto di Ers Giovanardi, con altri 18 senatori, chiede al Governo di aggirare gli enti locali ◗ SANFELICE Bonaccini (Pd): «La nostra linea non cambia» Il segretario regionale del Pd, Stefano Bonaccini, parte dall’analisi post-sparata di Giovanardi nella sua arringa contro lo stoccaggio: «La sua ostinazione nel voler vedere realizzato il deposito è pari alla superficialità con cui parla del comportamento e dei pareri espressi dalla Regione. Giovanardi abbia innanzitutto rispetto delle istituzioni. L’interesse della Regione è invece rivolto alla sfruttamento geotermico delle risorse presenti nell’area. Giovanardi dovrebbe peraltro ricordare le prese di posizione di tutte le assemblee elettive coinvolte, ma la cosa più curiosa è che Giovanardi perseveri nello scagliarsi contro la Regione, dimenticando che il primo problema ce l’ha proprio in casa sua: infatti molti consiglieri del Pdl si sono espressi contro la realizzazione del deposito. Dire poi che il Pd disprezzi la scienza non merita alcun commento». «Che sia chiaro al Governo, al quale Giovanardi ha chiesto di “piegare” il no della Regione - dice Cristina Ceretti, capogruppo Pd in Area Nord - che dietro alla contrarietà della Regione c'è la preoccupazione di un intero territorio, la Bassa modenese, che ha già espresso più volte una scelta energetica diversa e non una chiusura alla scienza». I tre pozzi che Ers potrebbe iniziare a perforare a settembre sono circoscritti nella zona “Rivara 2”, ossia a ridosso dello stabilimento di pompaggio che l’azienda vuole costruire sulla Lumachina. Ciò, implicitamente, richiederà una sorta di accordo con il proprietario del fondo. Se il primo pozzo coinciderà con quello di Eni, da tempo chiuso, il secondo sfrutterà la vecchia escavazione, ma andrà più in profondità. Il terzo, invece, andrà trivellato ex novo e, come gli altri, permetterà a Ers di inserire nel terreno micro-cariche esplosive per studiare la conformazione del sottosuolo e raccogliere i famosi e necessari dati per avere una sicurezza assoluta della tenuta del serbatoio. Tutte esplorazioni scientifiche, quelle che il senatore Giovanardi chiede da anni e su cui ora, spingono altri 18 senatori, firmatari, insieme al senatore, di un’interpellanza ai ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico per chiedere «quali iniziative il Governo intenda intraprendere per sbloccare la situazione e non dimostrare davanti al mondo che in si ostacola persino la ricerca scientifica». Nel documento, sostenuto da 19 senatori del Pdl e di Coesione Nazionale (De Eccler, Balboni, Asciutti, Bianconi, Viespoli, Possa, Menardi, Cutrufo, Castiglione, Zanoletti, Centaro, Scarpa Bonazza Buora,Mantica, Santini, Fantechi, Bettamio, Fluttero, Messina) si legge “che sono attualmente pronti e cantierabili investimenti privati riguardanti stoccaggi gas, degassificatori, ricerca idrocarburi per un totale di otto miliardi di euro; che in particolare a Rivara la società Erg-Indipendent intende realizzare uno stoccaggio in profondità investendo 360 miliardi di euro (in realtà sono milioni, ndr); che lo stoccaggio permetterebbe di abbattere il costo dei gas, che sta mettendo in ginocchio le imprese con drammatici cali del livello occupazionale; che dopo anni di istruttoria e di approfondimenti il Via, con un poderoso ed articolato documento, ha autorizzato la società a investire 20 milioni per una fase di accerta- san possidonio finale. L’AZIENDA NON ANCORA IN PRODUZIONE BASSI ATTACCA LA GIUNTA Salvare il pianeta: conferenza con Lombroso «Ecobloks inquinerà troppo» «Niente modifiche allo Statuto perché manca il dialogo» ◗ SANPOSSIDONIO ◗ FINALE Si terrà stasera alle 21 a villa Varini la attesa conferenza del metereologo e divulgatore ambientale Luca Lombroso. L’argomento è: “Dipende da te: 101 cose da fare per salvare il pianeta e vivere meglio”. Ad organizzare è l'assessorato alla cultura di un Comune dove le problematiche certo non mancano. Lombroso nei giorni scorsi ha presentato una serie di suggerimenti anche a Modena per contribuire praticamente alla salvezza - come precisa lui stesso - dei passeggeri del pianeta terra. Il cantiere bloccato alla Ecobloks e l’appello dell’assessore d’Aiello affinché le banche sblocchino i finanziamenti all’azienda, innescano le critiche di Stefano Lugli (Prc). «L’appello non è che il fallimento delle politiche industriali della giunta Soragni ieri e della giunta Ferioli oggi -dice - Dopo essere fallita la riconversione dell’ex zuccherificio in inceneritore, l’amministrazione sta inseguendo l’ennesimo progetto sbagliato che contribuirà a fare di Finale il polo pattumiera della Regione». Bonaccini segretario regionale Pd Una manifestazione contro il deposito e a fianco i tecnici della commissione ministeriale Via durante un sopralluogo nell’area che dovrebbe ospitarlo Soragni: «I ministri Clini e Passera vengano a San Felice tra la gente» La sollevazione politica contro i carotaggi aveva portato Ers ad elaborare un comunicato di risposta, ma il caos sollevato dall’uscita di Giovanardi ha “rinviato” tutto. Tra gli storici oppositori dell’azienda e del senatore c’è invece Raimondo Soragni (nella foto durante una protesta contro il deposito) che si aspettava la scelta del ministero dell’Ambiente. «È un governo di tecnici a cui manca la sensibilità politica, ma non possono essere esautorati da ogni responsabilità scientifica. Di fronte agli incartamenti formali era normale che arrivasse il via libera. Spiace che non si siano tenuti in considerazione gli enti locali. Chiedo ai ministri Passera e a Clini, ogni tanto, di uscire dagli uffici e tastare le sensibilità territoriali al di là dei tecnicismi. Anzi, li invito il 2 marzo a San Felice per rendersi conto delle istanze tecniche ». Anche Dante Mazzi (Pdl) conferma il no: «Rispetto il decreto, ma mi chiedo se abbia tenuto in considerazione quanto deliberato dalla Regione. Non vorrei che si trattasse di una “gaffe” istituzionale, simile a quella dell'abolizione delle Province. Non capisco Giovanardi». mento preliminare della assoluta sicurezza dello stoccaggio a tre chilometri di profondità; che l’Emilia Romagna ha già annunciato che si rifiuta di dare l'intesa all’effettuamento della ricerca sostenendo che i suoi tecnici paventano rischi di terremoto; che a questo punto il ruolo degli organismi tecnici nazionali viene svuotato di ogni funzione se persino la ricerca scientifica può essere preclusa dalle autonomie locali con una visione oscurantista; che in queste condizioni è inutile parlare di sviluppo economico ed investimenti stranieri, viste le procedure contraddi- Lugli di Rifondazione: «Serve un altro tipo di sviluppo» Il processo produttivo della Ecoblok prevede la combustione di 248.000 tonnellate all’anno di rifiuti legnosi, cui Lugli aggiunge «l’assorbimento di migliaia di litri di acqua e un traffico indotto di migliaia di camion, oltre ad emettere formaldeide in atmosfera. Il tutto nel distretto in cui si muore di più per tumori. È per questo tipo di imprese che le banche dovrebbero concedere credito agevolmente? Secondo noi no». La sinistra chiede di percorrere altre strade per creare occupazione: modificare il Prg del 2000 per rendere utilizzabile anche agli artigiani il milione di metri quadri di area produttiva inutilmente dedicata alle ceramiche. Garantire l’erogazione di contributi solo a sostegno delle imprese che rispettano efficienti criteri ambientali, che investono in innovazione e ricerca, che garantiscono la stabilizzazione dei rapporti di lavoro. Adottare un regolamento edilizio “di classe A” per cambiare radicalmente il modo di costruire a Finale sostenendo con benefici fiscali il recupero. «Il Comune la smetta di considerare il territorio come moneta di scambio per progetti che devastano l’ambiente». torie e a volte surreali con le quali si trovano a confrontarsi». Ma il senatore, nella nota a corredo dell’interpellanza, riesce a confezionare un minestrone che va dallo stoccaggio di Rivara, alla Cispadana, dalle falde di via Aristotele e via Canizzaro a Modena, ai tagli alla sanità e la qualità della vita, buttando tutto in politica. «Con altri 20 senatori - scrive infatti - ho presentato una interpellanza ai ministri sugli otto miliardi di investimenti privati nell'ambito dell'energia, pronti e cantierabili, bloccati dai veti di regioni ed enti locali, a cominciare dal caso di Rivara e della regione Emilia Romagna. A Modena abbiamo l'aggravante dell'assoluto e arbitrario disprezzo politico da parte del locale Pd delle risposte e dei suggerimenti che può dare la scienza: totalmente ignorata per il rischio di inquinamento delle falde acquifere a Modena, snobbata con una alzata di spalle per la ricerca di un tracciato della Cispadana meno inquinante e impattante, rifiutata attraverso il no pregiudiziale allo stoccaggio del gas. Nel frattempo il costo dell’energia sta mettendo in enorme difficoltà le nostre imprese con drammatici effetti sull’occupazione e in prospettiva di dolorosissimi tagli alla sanità e alla assistenza che graveranno sulla qualità della vita delle famiglie». ©RIPRODUZIONERISERVATA ◗ NOVI Lunedì sera non sono state approvate le modifiche allo Statuto comunale di Novi proposte dal sindaco e dal Pd in quanto non hanno raggiunto il quorum necessario. Lo rende noto il capogruppo di “Rinnovamento” Riccardo Bassi, affermando che «occorre ora un nuovo consiglio comunale per approvare le modifiche». «Il sindaco ed il monocolore Pd -accusa Bassi - non si abbassano a dialogare e discutere con gli altri gruppi consiliari neanche quando si tratta LEGA E VERDI Manfredini: «Siamo con la Regione» A fronte del silenzio della Lega Nord romana c’è Mauro Manfredini che prova a difendere il Carroccio. «Il nostro movimento - dice il capogruppo in Regione - conferma senza indugi la propria contrarietà all'ipotesi deposito. Siamo perciò soddisfatti delle parole dell'assessore Muzzarelli, che ha ribadito la contrarietà della Regione. Non mi meraviglia che le uniche proposte pro-deposito provengano dallo schieramento pidiellino al quale Giovanardi appartiene». «Senza l’ok della Regione - dice la consigliere regionale dei Verdi, Gabriella Meo - anche la fase preliminare di accertamento non si può effettuare e la Regione ha già ribadito che la sismicità, naturale e indotta del sito rappresenta un rischio insuperabile da qualsivoglia studio o ricerca». «Che sia chiaro al Governo, al quale Giovanardi ha chiesto di “piegare” il no della Regione - dice Cristina Ceretti, capogruppo Pd in Area Nord - che dietro alla contrarietà della Regione c'è la preoccupazione di un intero territorio, la Bassa, che ha già espresso più volte una scelta energetica diversa e non una chiusura alla scienza». di questioni puramente istituzionali. Dopo aver indicato, per iscritto, modifiche diverse proposte da parte del gruppo Rinnoviamo, nessuno ci ha contattato per valutare, riflettere e confrontarsi almeno su un tema così universale come lo Statuto comunale... Mi aspetto che le prossime elezioni amministrative diano una svolta drastica a questo torpore e andazzo». Intanto la lista civica Per Novi, Rovereto e Sant’Antonio (Idv, Fds, Cinque Stelle e beni comuni) ha fissato per domenica le primarie nei gazebo delle piazze dei tre paesi. 26 Vignola ❖ Castelfranco ❖ Valle Panaro GAZZETTA VENERDÌ 24 FEBBRAIO 2012 «Aiutate i miei figli» , ma è una truffa Madre di Castelnuovo rinviata a giudizio per avere intascato con un raggiro 200mila euro da anziani e conoscenti ◗ CASTELNUOVO «Aiutatemi, i miei figli sono malati e debbo pagare il mutuo». Con appelli “disperati” di questo tenore è riuscita a farsi consegnare duecentomila euro. Ma ora ne risponderà al giudice, con l’accusa di truffa aggravata, specie nei confronti di una coppia di anziani. Questa l’imputazione dalla quale dovrà difendersi P.M., 40enne conosciutisisma castelnovese, la cui famiglia è altrettanto nota. La donna è stata rinviata a giudizio con un decreto di citazione diretta firmato dal pubblico ministero Claudia Natalini e l’udienza è stata fissata per il prossimo giugno. I fatti invece risalgono fino ad un paio di anni fa, quando la donna inizia a “svelare” delle sue vicissitudini famigliari ad una conoscente sessantenne di Castelnuovo. «Mi raccontava che a causa delle sfortunate esperienze famigliari non riusciva più a pagare il mutuo della casa - ha raccontato la donna alla Procura Poi mi ha parlato delle cure mediche alle quali doveva sottoporre i figli e che richiedevano enormi spese. Così ha iniziato a chiedermi di aiutarla economicamente, sempre millantando gravi problemi». La donna ha riferito di avere ceduto alle pressanti richieste di soldi, per importi che viaggia- Il Palazzo di Giustizia di Modena vano dai mille ai duemila euro contanti ad ogni richiesta. Richieste che via via aumentavano di frequenza. «Mi aveva preso a compassione per quei ragazzi», si giustifica oggi la vittima che denuncia di avere versato in contanti fino a 50mila euro. «Con la promessa - aggiunge - che quei soldi mi sarebbero stati restituiti». Ovviamente qualche tempo dopo sono iniziate le richieste di restituzione, e le relative promesse: «Sto per ricevere assegni e titoli, sono solo questioni burocratiche, appena si sbloccano ti rendo i soldi», avrebbe abbozzato la quarantenne imputata, che al tempo stesso ringraziava l’amica generosa per averle risolto il problema della casa, ovvero per avere fermato la procedura del pignoramento immobiliare. «Invece qualche tempo dopo attraverso un controllo ho scoperto che la procedura era proseguita», ha spiegato la donna, a quel punto sentendosi truffata. Per una somma complessiva che, ricalcolata, si aggira sui 185mila euro. La Procura ha poi raccolto altre denunce analoghe, tra cui quella di una coppia di anziani ultraottantenni di Castelnuovo. Il loro racconto, vagliato dal pubblico ministero nelle indagini, è altrettanto inquietante. L’imputazione, nel primo caso aggravata dalla rilrevanza del danno provocato alla vittima, in questo altro caso parla espressamente di persone anziane e “facilmente influenzabili”. «Ci ha avvicinati mentre eravamo in visita al cimitero, con un pretesto per il parcheggio hanno denunciato - ha cominciato a parlare delle sue storie e il giorno dopo ce la siamo ritrovata a casa. È stata così pressante nelle sue esternazioni da indurci in uno stato confusionale. Alla fine ci ha preso due assegni, per complessivi 4.500 euro. L’imputata, a quanto risulta, era già finita nei guai con la giustizia qualche tempo fa. Ora il processo penale stabilirà se e in che termini è stata commessa una truffa così inquietante. (ase) ©RIPRODUZIONERISERVATA TERRE DI CASTELLI UNIONE EUROPEA Nuovi indirizzi per le scuole: nasce un linguistico Riconoscimento dell’Igp per la ciliegia Importanti novità dalla Regione per quanto concerne le scuole superiori dell'Unione Terre di Castelli. La giunta regionale ha infatti approvato una serie importante di cambiamenti per le scuole del territorio dal prossimo anno scolastico: innanzitutto l'Iis Paradisi avrà l'indirizzo liceo linguistico; all'interno dell'Iis Levi l'articolazione elettrotecnica verrà sostituita con l'articolazione automazione; all'interno dello Spallanzani di Vignola e Montombraro (Zocca) verrà attivata l'opzione “Valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli del territorio”. «Siamo molto soddisfatti - commenta l'assessore all'istruzione dell'Unionedi Castelli Francesco Lamandini - per i nuovi indirizzi ed articolazioni che partiranno all'interno delle scuole superiori del territorio. Si tratta di opzioni che potenziano in modo forte l'offerta formativa e che attivano percorsi che tengono conto delle esigenze delle aziende e delle specificità del nostro tessuto economico». ◗ VIGNOLA La Commissione Europea ha pubblicato la proposta di riconoscimento dell’Igp (Indicazione Geografica Protetta) per la ciliegia di Vignola. Si avvicina quindi per il frutto più tipico del territorio una tutela a livello comunitario, che potrà aggiungere ulteriore valore al prodotto. «È un ulteriore passo decisivo al quale puntavamo da tempo - commenta l’assessore provinciale all’agricoltura Giandomenico Tomei che premia certamente gli sforzi degli enti locali e quelli del Consorzio, ma soprattutto il lavoro di tanti agricoltori che hanno saputo valorizzare un prodotto di qualità, simbolo dell'eccellenza agricola modenese». Il direttore del Consorzio di tutela della ciliegia tipica di Vignola, Andrea Bernardi, aggiunge: «Il riconoscimento rappresenta una grande opportunità che comporta un impegno ancora maggiore per sviluppare nuove strategie di commercializzazione e valorizzazione». (m.ped.) Pavullo ❖ Serramazzoni ❖ Appennino VENERDÌ 24 FEBBRAIO 2012 GAZZETTA 27 Orietta Balestri Insegue un lupo e lo filma Èlamorta maestra di Montefiorino La Lav vuole denunciarlo ◗ MONTEFIORINO Lama Mocogno. L’associazione accusa l’autore del video: «Lo ha terrorizzato». L’automobilista respinge le accuse: «Ho mostrato il filmato anche alla forestale» ◗ LAMA MOCOGNO A Fanano capriolo attaccato da piccolo branco «Gli urlavo dai che ce la fai, dai che ce la fai, poi da dietro sono comparsi due piccoli lupi e il capriolo è scappato nel bosco». Bruna Bianconi vive a Fanano, in pieno centro storico. Nei giorni scorsi è stata testimone davanti alla sua abitazione dell'assalto di due lupi ad un capriolo. «Stavo stendendo i panni quando ho iniziato ad udire strani lamentI - racconta - Quando ho iniziato ad incitarlo, credendo si fosse ferito da solo sono spuntati dietro di lui due piccoli lupi grigi, che sicuramente lo stavano sbranando. Le urla li hanno spaventati, hanno mollato la presa e il capriolo è fuggito. Cani quelli? Non scherziamo. Erano a pochi metri, li ho visti bene». (f.s.) «Non è giusto inseguire con un’auto un lupo, specie selvatica e protetta, fino allo sfinimento, nel gelo e nella neve, spaventarlo braccandolo e riprenderlo con una videocamera». Lo afferma la Lav che condanna il gesto di un abitante che ha filmato l'inseguimento di un lupo sulle strade innevate delle Piane di Mocogno; l’associazione annuncia di voler presentare una denuncia per maltrattamenti a carico dell’uomo. «Porteremo il caso in tribunale, ci troviamo di fronte a un maltrattamento che al posto di essere stigmatizzato viene filmato – afferma la Lav». Il video, girato da F.R, poi pubblicato sul nostro sito web, www.gazzettadimodena.it, mostra che in realtà l’automobilista, come lui ha raccontato, in una strada innevata e ghiacciata di montagna, si è trovato all’improvviso di fronte il lupo e lo ha filmato per un breve tratto di strada. Filmato che poi è stato mostrato dall’autore alla Guardia forestale e ai carabi- Un lupo in montagna nieri della zona, come lui stesso ha raccontato e che è stato acquisito dalla Provincia, essendo il primo filmato che documenta la scesa dei lupi verso i centri abitati. A detta della Lav invece il video, che ha suscitato diverse e opposte reazioni tra il popolo della rete, «mostra una folle corsa di due minuti sulle orme di un lupo affaticato, eppure velocissimo per terrore e istinto di sopravvivenza: l'automobilista filmaker strombazza il clacson all'impazzata, annuncian- do a tutti la presenza dell’animale sui monti dell'Appennino, finché il povero lupo, riesce a seminare l’inseguitore invertendo repentinamente direzione. Non si può non considerare il terrore e lo stress inflitti a un animale selvatico, per giunta protetto – sottolinea la Lav - Il lupo peraltro è guardingo per natura e, poiché teme l’essere umano, di certo si sarebbe allontanato spontaneamente senza alcun clamore». «Quanto alla presenza dei lupi sull'Appennino- prosegue la Lav - sembra assurdo dover ricordare che questi bellissimi animali fanno parte del nostro territorio e sono inseriti nella categoria degli animali a rischio estinzione. Il freddo e la neve hanno spinto i lupi verso le zone più miti: non c'è niente di strano. E non c'è alcun pericolo da sventare per un lupo su un sentiero innevato che ha tutto il diritto di abitare: dobbiamo imparare a convivere in modo sostenibile e rispettoso Il territorio, d'altro canto, è anche loro». È morta a 60 anni, dopo una lunga malattia, Orietta Balestri, maestra da una vita e notissima e stimata in paese. Abitava nella frazione di Rubbiano. Lascia il marito Dovindo Tazzioli, dipendente di Hera ora in pensione, e i quattro amatissimi figli, Omar, Monia, Patrick ed Erik. Il funerale sarà celebrato oggi alle 15 a Palagano nella Sala del Regno, la sala di preghiera dei Testimoni di Geova. La salma sarà inumata nel cimitero di Rubbiano. Orietta Balestri Rintracciata dai carabinieri la ragazza scomparsa da casa ◗ PAVULLO I carabinieri hanno rintracciato la ventiduenne di origini romene la cui scomparsa era stata segnalata dalla madre preoccupata. La giovane si era allontanata da casa lunedì scorso ed era stata vista l’ultima volta su un’automobile insieme ad un uomo. Non aveva fatto ritorno per la notte e nella giornata di martedì si era sentita al telefono con la madre con la quale aveva avuto una discussione. La madre aveva temuto il peggio, aveva avuto il timore che alla ragazza potesse poi essere accaduto qualcosa di brutto e aveva segnalato il suo allontanamento ai carabinieri della compagnia di Pavullo che si sono subito messi alla ricerca della ragazza anche se non c’erano elementi che lasciassero pensare ad una disgrazia. I militari si sono attivati e, grazie a informatori e segnalazioni, hanno rintracciato la ragazza a casa di un amico. Hanno quindi tranquillizzato la madre e le due donne si sono riappacificate.