Sui collettori solari termici
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Sui collettori solari termici
ENERGIA SOLARE CHE GIUNGE SULLA TERRA La radiazione solare che giunge sulla terra è caratterizzata da onde di lunghezza compresa tra circa 0,2 e 3 µm (micrometri, cioè milionesimi di metro). L'occhio umano percepisce come luce solo le radiazioni con lunghezza d'onda compresa mediamente tra 0,38 e 0,76 µm. Le onde di lunghezza inferiore a 0,38 µm sono denominate ultraviolette, quelle di lunghezza superiore a 0,76 µm sono dette infrarosse. La potenza della radiazione solare che incide perpendicolarmente su una superficie posta al di fuori dell'atmosfera terrestre è costante ed è pari a 1,35 kW/m² chiamata appunto costante solare. La quantità di energia solare che giunge sulla terra varia in funzione della latitudine del sito per effetto della differente inclinazione con cui giungono al suolo i raggi solari. A maggiore inclinazione corrisponde una maggiore porzione di atmosfera attraversata e quindi una minore intensità solare al suolo. L'entità di energia solare (kW/m²) che giunge sulla terra varia anche in funzione delle condizioni atmosferiche. L'ATMOSFERA TERRESTRE L'atmosfera terrestre funge da filtro ai raggi solari, assorbendo e riflettendo verso lo spazio esterno una buona parte della radiazione solare incidente. Ai fini del calcolo, si considera pari a 1 kW/m² la potenza solare massima captabile da una superficie al livello del suolo, perpendicolare ai raggi solari, per sole allo zenit ed in condizioni di atmosfera perfettamente limpida. Ne deriva che più del 25% della radiazione solare extraterrestre non riesce a raggiungere il suolo. CONVERSIONE DELL'ENERGIA SOLARE IN CALORE Vi sono vari sistemi di captazione che permettono di realizzare la trasformazione della radiazione solare incidente in energia termica (calore), con differenti valori di temperatura raggiungibili. Alte temperature (oltre 500 °C) si ottengono concentrando i raggi solari su un punto ben specifico mediante eliostati (specchi orientabili) o collettori parabolici a concentrazione, dotati di sistemi di inseguimento del sole, generalmente a due gradi di libertà (angoli di inclinazione e azimuth variabili). Questi sistemi, molto complessi, sono generalmente impiegati per la generazione di potenza impiegabile per la produzione di energia elettrica (cicli solari termodinamici, vedi il progetto Archimede). Medie temperature (100 - 300 °C) si possono ottenere facendo ricorso ad un sistema più semplice, dotati magari di un solo grado di libertà,. Tali temperature vengono impiegate prevalentemente per processi di produzione industriali. Il calore a bassa temperatura (inferiore a 100 °C), del cui impiego è prevalentemente domestico, si ottiene con i collettori piani oppure con i collettori sotto vuoto a tubi di calore. Il loro impiego è indirizzato prevalentemente alla produzione di acqua calda o di aria calda per applicazioni domestiche, agricole o per riscaldamento e il raffrescamento di ambienti. Quest’ultima operazione è possibile ricorrendo a particolari macchine chiamate “chiller ad assorbimento o adsorbimento” (in base alla sostanza che impiegano) che utilizzano il calore reso disponibile da una portata di acqua calda per produrre portate di acqua refrigerata. I chiller ad assorbimento, ad esempio, possono essere a sempli effetto (funzionanti con temperature dell’acqua calda inferiori a 100°C, ma con COP limitati), oppure a doppio effetto (migliori COP ma temperature richieste maggiori di 100°C). Oltre alla radiazione diretta, prevalentemente utilizzata per i collettori a concentrazione o per gli eliostati, i collettori piani convertono in calore anche la radiazione diffusa. Quest'ultima non è trascurabile raggiungendo anche il 20 % di quella diretta in giornate serene (quindi con un massimo teorico di 200 W/m²), ed arrivando a valori anche superiori in una giornata di cielo coperto. TIPI DI CIRCUITO IDRAULICO I circuiti possono essere del tipo diretto o indiretto. Nel circuito diretto il fluido vettore è lo stesso di quello di utilizzazione. Il circuito è unico. Si tratta di impianto semplice ed economico. Nel circuito indiretto il fluido vettore cede calore a quello di utilizzazione in uno scambiatore. Vi sono così due distinti circuiti idraulici. Nelle località dove esiste la possibilità di congelamento dell'acqua circolante nel collettore la scelta è limitata al circuito indiretto, che è il solo a consentire il ricorso a miscele anticongelanti (esempio, acqua-glicole). Il circuito indiretto si presta inoltre ad una più precisa regolazione al fine della migliore utilizzazione dell'energia solare captata. Per tali motivi si sceglie, nella maggior parte dei casi, la soluzione del circuito indiretto, benché risulti più complessa e costosa. Per quanto concerne la circolazione del fluido vettore, essa può essere: • • naturale (o a termosifone) per differenza di densità fra colonna ascendente e quella discendente (in tal caso l'accumulatore deve essere ad altezza superiore rispetto al collettore). forzata, a mezzo di pompa di circolazione (più propriamente detta "circolatore"). SCHEMI DI PRINCIPIO DELL'IMPIANTO Gli impianti a circuito idraulico indiretto possono essere realizzati secondo due schemi fondamentali: lo scambiatore è posto nel serbatoio di accumulo dal quale si preleva l'acqua calda per l'utilizzazione oppure lo scambiatore è collocato in un contenitore distinto, dove l'acqua viene preriscaldata prima di essere immessa nello scaldacqua tradizionale. Il primo sistema è più semplice e meno costoso del secondo, il quale però consente l'utilizzazione di una quota maggiore dell'energia solare captata. Infatti la trasmissione del calore dal fluido vettore all'acqua avviene soltanto se la temperatura di quest'ultima è inferiore: tale circostanza si verifica più frequentemente nel secondo sistema, dato che l'acqua preriscaldata può avere anche una temperatura di poco superiore a quella dell'acquedotto e non vincolata alla temperatura richiesta dall'utilizzazione (35-50 °C). Si comprende pertanto come l’ultima configurazione impiantistica consenta di fruire anche dell'energia termica captata dal collettore nelle condizioni atmosferiche meno favorevoli (cielo nuvoloso, ore meno calde del giorno). PANNELLI SOLARI: il rendimento Si definisce rendimento istantaneo di un collettore solare il rapporto tra la potenza utile effettivamente ceduta al fluido termovettore e il flusso solare incidente per la superficie di captazione disponibile. Il rendimento, oltre che della radiazione solare incidente, è funzione anche della differenza tra la temperatura media di utilizzazione dell’acqua calda e la temperatura dell’aria esterna. Ciò spiega come, a parità di condizioni climatiche, regolando temperature di funzionamento più basse si riescono ad ottenere efficienze migliori. Questo è il motivo per cui un collettore solare per il riscaldamento degli ambienti funziona meglio con un pannello radiante (temperature richieste di 35-40°C) che con un impianto a radiatori (in cui occorrono 80°C). COLLETTORI SOLARI PER LA PRODUZIONE DELL'ACQUA CALDA Quella dei collettori solari per il riscaldamento dell'acqua è una tecnologia, a tutti nota ma ancora, almeno nel nostro Paese, poco utilizzata. Si tratta, tuttavia, di un sistema che, negli ultimi anni, ha raggiunto livelli di durata e affidabilità certamente paragonabili a quelli degli altri impianti convenzionali (caldaia a gas). Anche dal punto di vista dei costi, in considerazione di un discreto abbassamento dei prezzi, il sistema si propone ormai come valida e conveniente alternativa agli impianti tradizionali ed in particolare al boiler elettrico, alla luce anche delle incentivazioni statali che consentono di detrarre il 55% dei costi sostenuti per l’installazione di pannelli solari termici. La possibilità di un abbattimento dei costi effettivi del 55% rende l'intervento davvero conveniente, poiché il ritorno dell’investimento grazie all’energia risparmiata è di 2-3 anni. Il funzionamento è fra i più semplici ed ecologici: i collettori solari "intrappolano l'energia proveniente dal sole realizzando al loro interno una sorta di “effetto serra” (quello che succede quando si lascia l’automobile al sole). Ciò avviene perché il vetro del collettore è trasparente ai raggi solari, i quali penetrano attirati da una superficie captante verniciata di colore scuro, riscaldandola. Tale superficie, a seguito del suo riscaldamento superficiale, emette energia radiante ma nel campo dell’infrarosso, quindi con una lunghezza d’onda maggiore della radiazione solare. Lo stesso vetro di ricoprimento è opaco alla radiazione infrarossa (vale a dire la blocca) intrappolando il calore all’interno del collettore. Il calore è poi asportato dal fluido termovettore (l’acqua glicolata, in genere) che lambisce inferiormente la superficie captante. L'acqua può essere utilizzata, nel campo civile, per la produzione dell'acqua calda sanitaria necessaria in casa, per il riscaldamento di piscine, o anche per il preriscaldamento o l'integrazione di impianti di riscaldamento degli ambienti. In quest'ultimo caso, l'accoppiamento ai normali sistemi radianti a serpentina, disposta sotto il pavimento, a soffitto o anche a parete, può rendere davvero significativo il contributo solare al raggiungimento in casa della temperatura di comfort. Visti anche i costi dell'intervento, in fase di ristrutturazione di un edificio, l'installazione di un impianto solare di riscaldamento invernale è da considerare con molta attenzione. Fornire col sole l'energia per riscaldare una struttura edilizia, convenzionale dal punto di vista della progettazione energetica, implica l'adozione di tutti quei provvedimenti atti a limitarne le dispersioni termiche e a sfruttare gli altri contributi solari passivi. Tutto ciò, come si intuisce, risulta di più semplice ed economica realizzazione solo in fase di prima costruzione di un edificio. Anche nelle giornate invernali in cui l'insolazione è insufficiente e la temperatura dell'acqua non raggiunge i valori ottimali i collettori garantiscono, comunque, un risparmio di energia. L'acqua del serbatoio avrà, infatti, una temperatura superiore a quella dell'acqua corrente e per renderla utilizzabile consumeremo meno energia. Proprio a motivo di ciò, il serbatoio d'accumulo è provvisto, in molti casi, di una resistenza elettrica che, solo in caso di necessità, si attiva automaticamente nelle giornate più fredde o nuvolose. In ogni caso il collegamento idraulico dell'impianto a collettori e a boiler elettrico o alle comuni caldaie monofamiliari o condominiali, ci assicurerà l'eventuale integrazione (vedi schemi precedenti). COLLETTORI PER USO ESTIVO Le soluzioni tecniche ed impiantistiche sono numerose e rendono gli impianti a collettori solari di semplice installazione adattabili alle diverse esigenze. In commercio si trovano sistemi a collettori scoperti (strisce in polipropilene prive di copertura trasparente, collettori copri falda) o integrati (sistemi in cui il collettore fa anche da serbatoio), per un uso prevalentemente estivo e diurno o per riscaldamento dell'acqua di una piscina. Se possediamo una casa al mare, che utilizziamo due o tre mesi, conviene certamente l'installazione di tali sistemi in sostituzione del boiler elettrico che funzionano bene solo in presenza di temperature elevate dell’aria esterna. ESEMPIO IMPIANTO PER USO ESTIVO Tipo Superficie necessaria Volume accumulo Disposizione Periodo d'utilizzazione ottimale Acqua calda prodotta giornalmente Costo Detrazione IRPEF Costo effettivo Tempo di rientro della spesa scoperto striscia polipropilene (sistemi integrati collettoreserbatoio) 2,5 - 3,5 m² 100 - 150 litri Superficie piana Superficie poco inclinata rivolta a sud Da maggio - giugno a settembre - ottobre 200 - 300 litri 350,00 – 700,00 € 192,50- 385,00 € 157,50 – 315,00 € 1 - 2 anni Come riportato nella tabella precedente, i costi di questi tipi di impianto sono abbastanza bassi ed è possibile realizzarli col "Fai da te". La produzione di un impianto di queste dimensioni è di circa 200 - 300 litri al giorno di acqua calda. Considerato un costo dell'energia elettrica, alle tariffe della seconda casa, di 20 c€/KWh, nel caso di nuclei familiari di 3 -5 persone e di un periodo d'utilizzo compreso trai 2 e i 4 mesi l'anno, con il 55 % d'abbattimento IRPEF l'impianto si ripaga in 1 – 2 anni. Anche nei condomini, dove sono disponibili ampie terrazze di copertura, la semplicità d'installazione e lo sconto fiscale rendono questa soluzione sicuramente interessante se non addirittura irrinunciabile, soprattutto nei casi in cui la produzione dell'acqua calda sia già centralizzata. COLLETTORI PER USO ANNUALE Per un'utilizzazione annuale si usano, invece, i sistemi ad elementi (collettore-sebatoio) separati a circolazione sia naturale che forzata o i sistemi, ed è il caso più comune, compatti (monoblocco) nei quali il collettore ed il serbatoio sono distinti ma assemblati in un unico telaio che fa supporto. In questi ultimi sistemi l'acqua sanitaria, presente nel serbatoio situato nella parte alta del monoblocco, viene riscaldata, attraverso una serpentina, dal liquido che, per moto naturale a termosifone, senza bisogno di pompe, circola continuamente fra collettori e serbatoio d'accumulo del calore. Questa separazione dei due fluidi consente l'impiego, nel circuito dei collettori, di una soluzione antigelo d'acqua e glicole che, cosa importantissima, protegge i collettori dal rischio congelamento. I sistemi compatti sul mercato hanno superfici captanti che vanno da 1 a 4 m² e serbatoi di capacità compresa fra i 100 e i 300 litri. Sono modulari (si possono collegare insieme per formare sistemi più grandi) e normalmente forniti completi di Kit - "Fai da te", comprendenti supporti metallici, staffe e raccordi, per l'installazione ed il collegamento idraulico. Gli impianti possono essere unifamiliari o anche condominiali. In particolare nei condomini in cui la distribuzione dell'acqua calda sanitaria sia à centralizzata e specie quando l'acqua calda sia prodotta dalla stessa grande caldaia dell'impianto termico invernale (in estate la caldaia sarà costretta a funzionare a bassissimi rendimenti), l'installazione di impianti solari può risultare più che mai semplice e conveniente. Gli impianti si possono installare nei terrazzi, in giardino e, nel rispetto di eventuali vincoli urbanistici, anche in verticale su muri esterni (uso invernale) e anche sui tetti a falde e con tegole. Importantissime in ogni caso l'esposizione a sud dei collettori e l'assenza d'ombre create da altri edifici, da vegetazione o da montagne. Gli elementi da considerare per orientare la scelta del sistema sono: • • • • Utilizzo: (permanente - stagionale); Clima (possibilità di gelate, presenza di vento); Vincoli d'installazione (spazi disponibili, disposizioni urbanistiche, limitazione costruttive); Rivenditore (garanzia, servizio d'assistenza tecnica) REGOLE PRATICHE PER L'INSTALLAZIONE • • • • Orientamento dei collettori: pieno sud, ove ciò risultasse impossibile, sono accettabili scostamenti, ad est od ovest, di 15- 20 gradi; Inclinazione dei collettori rispetto all'orizzontale: per un impiego annuale del collettore deve essere pari alla latitudine del luogo (variabile dai 37° gradi di Ragusa ai 46° di gradi di Bolzano); Inclinazioni minori sono tollerabili (da 25 a 30 gradi) per ragioni architettoniche o addirittura consigliate nel caso di impieghi prevalentemente estivi nel qual caso l'inclinazione è da ridurre di 15 gradi. Nel caso d'uso prevalente invernale dell'acqua calda sanitaria l'inclinazione va aumentata di 15 gradi, mentre nel caso di collettori per il riscaldamento degli ambienti, sono richieste inclinazioni anche maggiori (fino a70°). Distanza dal punto d'utilizzo: la minore possibile, per ridurre le perdite termiche nei tubi di collegamento che, in ogni caso, devono essere ben coibentati. Altro: facilità d'accesso per la pulizia e la manutenzione, favorevole la presenza d'ostacoli al vento che non creino ombre (muretti, vetrate) INDIVIDUAZIONE DELLA TAGLIA Il dimensionamento ottimale di un impianto si effettua in base a: • • • fabbisogno medio giornaliero d'acqua calda; condizioni d'irraggiamento locale (latitudine, necessità di uno scostamento dell'orientamento dei collettori dalla direzione sud, altitudine e temperatura media del posto, brevi periodi d'ombra); caratteristiche d'impianto. Sulla base dell'esperienza acquisita in questi anni e del numero di impianti installati in tutta l'Europa, le ditte costruttrici hanno ormai individuato le dimensioni di più largo impiego per collettori e serbatoi d'accumulo e gli installatori sono in grado di adattare al meglio gli impianti alle esigenze dell'utenza. Per una prima individuazione della taglia dell'impianto e quindi dei costi, si è ritenuto utile riportare nella tabella che segue alcuni valori indicativi che possono aiutare nella scelta del sistema compatto adatto alle esigenze. I dati sono stati calcolati sulla base di un consumo giornaliero stimato di 60 - 70 litri d'acqua calda a 45 °C per persona. Clima di riferimento Superficie collettori (m²/persona) Inclinazione collettore (°) Milano 1 -1,2 45 - 50 Roma 0,7 - 0,8 41 - 45 Cosenza 0,65 - 0,70 38 - 40 Per l'individuazione della capacità del serbatoio d'accumulo si possono prevedere dai 50 a 60 litri per persona. PRESTAZIONI Gli impianti attuali, con davvero piccole attenzioni e manutenzioni, possono superare i 20 anni di vita. Le deludenti prestazioni dei primi sistemi artigianali installati negli anni 70 hanno creato, almeno in Italia, un clima di sfiducia verso gli impianti solari. Come sempre, però, l'esperienza accumulata, gli accorgimenti tecnici, la migliore qualità dei materiali utilizzati (vedi le vernici selettive, la coibentazione del carter, la tecnologia sottovuoto) e delle tecniche di lavorazione hanno fatto sì che la durata media dei sistemi solari sia ormai quasi triplicata rispetto a quella dei primi sistemi. Una conferma di ciò arriva dai paesi del centro e del nord Europa nei quali, nonostante condizioni climatiche meno generose delle nostre e quindi maggiori tempi di ritorno dei costi degl'impianti, il mercato del solare ha avuto in questi anni una rapida crescita. In Grecia hanno avuto un rapidissimo successo per la messa al bando degli scaldatori elettrici per la produzione di acqua calda sanitaria. Nell'arco dell'anno, con uno scalda acqua solare ben dimensionato ed evitando, cosa che andrebbe fatta in ogni caso, inutili sprechi d'acqua si può, con facilità, risparmiare dal 50 al 70 % e più, del costo dell'energia necessaria alla produzione dell'acqua calda sanitaria. COSTO E CONVENIENZA Il costo medio degl'impianti solari, in lenta diminuzione già da alcuni anni è di circa 750,00 – 1000,00 € per m² installato per gli impianti unifamiliari e di circa 400,00-500,00 € per m² installato, nel caso trasformazione di impianti centralizzati (un impianto nuovo per un palazzo di 50 appartamenti costa un centinaio di milioni). I prezzi si intendono I.V.A. compresa.