rassegna stampa ACIMIT
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versione pdf rassegna stampa ACIMIT Mercoledì 9 Dicembre 2015 ITMA 2015 stampa digitale in espansione ITMA 2015 ha confermato tutte le previsioni sulla crescente espansione del mercato della stampa digitale tessile con l’Italia ai primi posti per macchine e tecnologie. Non è bastato un intero padiglione, il 18 ma anche il 14, a mostrare tutte le macchine per la stampa digitale di tessuti, tanto che alcune anche molto significative dalla Corea e dalla Svizzera erano in altri padiglioni. La crescita della stampa digitale tessile dal 2011, data della precedente ITMA, a oggi è stata esponenziale non solo in termini di metri quadri stampati, ma anche in aziende che si sono orientate alla produzione di stampanti tessili. Del resto non è difficile costruire una macchina: bastano delle teste di stampa inkjet, un piano o un tappeto, un sistema di circolazione e alimentazione dell’inchiostro. Ma questa è una falsa soluzione, come abbiamo mostrato in alcune interviste e articoli che abbiamo pubblicato. E lo dimostra la varietà di macchine e inchiostri presentati a ITMA 2015. Il mercato La stampa digitale tessile sta inesorabilmente sostituendo la stampa tradizionale di capi e tessuti, tanto che produttori di sistemi tradizionali in fiera ci hanno detto che ormai il loro mercato è limitato a Paesi ancora lontani dall’adozione di nuove tecnologie e loro stessi stanno orientandosi verso un cambiamento di produzione. Se oggi il mercato della stampa digitale tessile è ancora attestato al 2-3% della stampa totale di tessuti, la crescita del mercato globale è stimata tra il 15% e il 20% nel 2015 e si prevede una crescita dal 20% al 25% all’anno da qui al 2018. In termini di produttività dobbiamo distinguere tra macchine destinate a una stampa artigianale o di piccola produzione, e macchine industriali di cui si nota un incremento oltre i 650 m²/ora, che secondo le stime costituiscono circa il 45% della stampa digitale di tessuti. Questo significa che in termini di stampanti quelle a sublimazione su piccola scala occupano almeno la metà del mercato. L’incremento della stampa industriale è iniziato massicciamente solo nel 2012, per cui c’è da attendersi un rovesciamento delle percentuali. Paesi come Pakistan, Bangladesh, Indonesia e Tailandia sono attualmente ai primi posti per investimenti in questo settore. Al primo posto resta solidamente la Turchia che produce 71 milioni di metri quadri all’anno di tessuti stampati in digitale, con una crescita del 35% all’anno. I produttori di macchine L’Italia è uno dei Paesi leader in questo campo, seconda per numero alla Cina e davanti alla Turchia. La Cina è anche il Paese con il maggior numero di metri quadri stampati – 154 milioni all’anno – con una crescita prevista per il 2015 del 17% e del 20% nel 2016. Gli stampatori cinesi sono i più reattivi ad adottare le tecnologia digitale rispetto ai loro concorrenti in altri Paesi. Il concorrente maggiore per la Cina resta comunque l’Italia, che partendo da una posizione preminente già negli anni scorsi, registra un incremento del 5% nel 2015, per una produzione intorno ai 63 milioni di metri quadri. L’Italia vanta anche una lunga tradizione nella produzione di macchine digitali: basti ricordare Monna Lisa di F.lli Robustelli che con i suoi oltre 10 anni dalle prime installazioni, con una robusta esperienza nel campo della stampa ‘scan’. Quest’anno a ITMA 2015, erano presenti due nuove versioni sviluppate in collaborazione con For.Tex e tecnologia Epson: Monna Lisa Vinci e Monna Lisa Evo Tre, con la possibilità di utilizzare fino a 12 colori. Inoltre, sono state dotate delle innovative teste TFP Precision Core, di Epson, per una migliore accuratezza del getto indipendentemente dal numero di passaggi. Entrambe utilizzano gli inchiostri a base acqua ad alta resistenza Genesta (acidi, reattivi, dispersi, pigmenti e dispersi a sublimazione), sviluppati da Epson in collaborazione con For.Tex. Sempre restando in Italia, dobbiamo citare gli altri produttori storici: MS e Reggiani oggi entrambe a capitale statunitense, Arioli e, di recente entrata nel settore tessile, la Durst di Bressanone. Reggiani, oggi EFI Reggiani, ha presentato la nuova versatile e compatta ReNOIR Next per stampatori entry-level, e in collaborazione con DuPont, di cui ha l’esclusiva, ha presentato il nuovo inchiostro a pigmento DuPont Artistri PK2600 adatto soprattutto alla stampa su cotone e poliestere con resa e risultati paragonabili agli inchiostri reattivi. In diretta concorrenza con la stampa serigrafica, Durst di Bressanone ha presentato la serie Alpha, macchina digitale otto colori con 64 teste Alpha-S con risoluzione nativa di 600 dpi e una velocità di 460 metri lineari all’ora, che si pone al livello della precedente serie Kappa. Certificata OEKO-TEX Standard 100, utilizza inchiostri reattivi certificati GOTS e nuovi inchiostri a pigmento Alpha Ink P utilizzabili su diversi tipi di tessuto e che non richiedono pre- e post trattamento per cotone e poliestere. Per una produzione di livello industriale di tessuti per arredamento ha proposto Alpha 330, mentre per la stampa transfer e a sublimazione per poliestere, la Alpha 180 TR. Durst offre con le macchine anche il proprio flusso di lavoro semplificato TWS (Textile Workflow System). Ecco qui un video che illustra la serie Alpha. Ancora tra i produttori italiani, Arioli presente con la prima macchina installata, la ArioPrint-16, operativa da settembre presso SaraInk la stamperia di Clerici Tessuto, presso Como, a implementare le 10 MonnaLisa già da anni operative. La nuova ArioPrint opera con 16 teste Kyocera KJ4-B a doppio canale e ha una superficie di stampa di 450 mm e può stampare 500 m/h lineari. Single pass La storica azienda italiana MS Printing Solutions – a capitale della finanziaria Dover che possiede anche tre produttori di inchiostri – può essere considerata per tradizione, con la sua Lario sul mercato fin dal 2011, l’azienda leader nella stampa single pass a elevata produzione nell’ordine delle migliaia di metri all’ora. Qui ci limitiamo a ricordare che alcuni modelli Lario possono montare fino a oltre 200 teste di stampa e ne sono state installate, oltre a quelle di Miroglio nello stabilimento di Govone più di una dozzina in Europa, America e Asia. Paolo Milini, CEO di MS Printing Solutions prevede un’espansione esponenziale delle installazioni per i prossimi anni. Vediamo in sintesi cosa si è visto a ITMA relativamente alle macchine single pass. Konika Minolta con la nuova Nassenger SP-1, che avevamo presentato in occasione della inaugurazione del KM Training Center di Bregnano, macchina dotata di teste e inchiostri proprietari e di una tecnologia di controllo delle gocce che permette di variarle da 4 a 7 picolitri in funzione delle esigenze di stampa. Alla SP-1 l’azienda giapponese affianca le due soluzioni scan, Nassenger 8 e Nassenger 10, cui rimandiamo. Della coreana Pyung An Co è da tenere d’occhio la nuovissima e da pochi notata, Paco in due versioni single-pass, PACO-Single SA e PACO-Single SG. È una macchina di elevata produzione industriale di grande formato assolutamente nuova e della quale al momento non si hanno molte informazioni a parte la produttività che supera tutte le altre single-pass viste finora. Infine da citare, Atexco, nome commerciale della VEGAone di produzione cinese della Honghua, presentata a ITMA ma, secondo i responsabili, è al momento riservata al pur esteso mercato locale. Riteniamo doveroso citare qui, per completezza di informazione, la nuova piattaforma digitale integrata GATE, presentata da un’azienda italiana non a ITMA ma alla InPrint di Monaco di Baviera, la settimana precedente in anteprima mondiale, unica in grado di scegliere tra scan e single pass, tipo di teste di stampa e dotata di dual ink supply. Stampa scan e plotter Il sistema di stampa con teste che scansionano il tessuto che avanza passo a passo è il più diffuso e comprende le stampanti a plotter e quelle a letto piano; la scelta tra il sistema scan e il single pass è soprattutto una questione di produttività e di organizzazione all’interno dell’azienda. Numerose erano le macchine industriali presenti a ITMA 2015. Oltre le citate Monna Lisa, le EFI Reggiani, la Durst, le Nassenger 8 e 10 di Konica Minolta, già note sul mercato, la scelta è ormai molto vasta. Fenix Digital Group ha debuttato nel settore tessile con gli accordi con due giapponesi: Shima Seiki per i tavoli da stampa e taglio, sui cui parliamo in altro articolo, e con Miyakoshi di cui ha presentato in anteprima europea la serie MTP per la stampa tessile roll to roll. La storica azienda giapponese è molto nota nel campo della stampa grafica per la produzione di macchine per la stampa offset, la stampa di etichette e di modulo continuo. La serie MTP nelle tre diverse misure di stampa (1800, 2400 e 3400 mm) raggiunge una velocità di 800 m²/h con risoluzione di 1200×1200 dpi, e utilizza quattro tipi di inchiostro: acidi, dispersi, reattivi e a pigmento con teste di stampa Kyocera a diverse modalità di risoluzione e dotate di controllo della goccia e la stampa unidirezionale / bidirezionale. Il carrello è dotato di sensori anti-urto sensibili per prevenire i danni provocati da tessuto allentato o incastrato e un sensore ottico è installato prima dell’ingresso del sistema di trasporto per il controllo del tessuto se impropriamente incollato sul nastro. Dall’India vengono due macchine della Colorjet: Metro e Fabjet Duo. Metro è una macchina industriale a 7 colori adatta per inchiostri all’acqua e, grazie alla tecnologia sincronizzata, anche a pigmento. Tra le caratteristiche osservate, citiamo un sistema di regolazione automatica della temperatura e la tecnologia integrata VPC che assicura un flusso regolare degli inchiostri a pigmento. La Fabjet-Duo, come dice il nome, è una macchina con sistema di alimentazione dell’inchiostro che permette la scelta con una semplice interruttore di passare da inchiostri reattivi a dispersi o a pigmento. Con una larghezza di stampa di 3,20 metri è adatta soprattutto a cotone e poliestere. Il direttore del gruppo, Pavan Gupta, assicura che le macchine Colorjet sono costruite con una tecnologia allo stato dell’arte. Dalla Turchia citiamo Optimum Digital Planet azienda con sede a Istanbul che ha presentato le sue ultime tecnologie nel settore della stampa tessile: Picasso Tex & Nirvana. Picasso Tex è una macchina per la stampa digitale tessile di larghezza di stampa 320 cm e una qualità di 2880 dpi con una velocità fino a 420 m²/h. Monta 8 teste di stampa Konica Minolta KM 1024 i (4+4) con gocce da 9 a 14 pl, adatte a tutti ii tipi di inchiostro tessile. La macchina è completa di sistema di asciugatura in linea ad aria e lampade alogene. La nuova Nirvana è considerata la macchina “Game Changer” nell’industria della stampa tessile con una velocità fino a 640 m²/h a 2880 dpi per poliestere, cotone e altri tessuti simili. Dotata di 16/24 o 32 teste di stampa è equipaggiata con una serie di sistemi di controllo e regolazione automatica di tensione e alimentazione del tessuto e sistema automatico di pulizia delle testine. Passando ai sistemi plotter, partiamo dalla super-wide ValueJet 1938TX della belga Mutoh, un plotter di grande formato tuttofare adatta alla stampa di tessuti per arredamento, moda, mare e bandiere, una varietà consentita dalla distanza di 6 mm tra gli ugelli e il tessuto. Utilizza inchiostri proprietari a pigmento a base acqua per cotone, seta, rayon e misti, e può anche essere utilizzata per la stampa transfer con inchiostri a sublimazione serie DS2 e dispersi DD per stampa diretta su poliestere. La produzione è di 40 m²/h con tre dimensioni della goccia. È disponibile nella versione 4 colori e con l’aggiunta del bianco per la stampa diretta. Mimaki, come avevamo annunciato, è uscita con TX300P-1800, innovativa stampante roll to roll da 1,8 m per stampa diretta su tessuti, per la produzione rapida di campioni o di piccole/medie produzioni. Forte della sua lunga esperienza nella stampa su tessuto, la Casa giapponese, rappresentata in Italia da Bompan, ha progettato la TX300P-1800 per soddisfare le richieste di un mercato emergente che richiede lotti più piccoli, tempi di consegna rapidi e la capacità di realizzare campioni a basso costo e in poco tempo, come ha spiegato Mike Horsten, general manager marketing nel presentare la macchina ai giornalisti. «Siamo inoltre consapevoli – ha detto – della doppia transizione nella produzione tessile: da analogica a digitale e da centralizzata a distribuita. Prevediamo che i clienti saranno in grado di scaricare o creare i propri disegni senza doversi limitare a quelli già in commercio.» Disponibile con una nuova testa di stampa in grado di gettare le gocce di inchiostro anche con un’altezza della testa elevata, la TX300P-1800 8 colori a 1080 dpi con dimensioni di goccia comprese tra 6 e 24 pl, è disponibile con vari tipi di inchiostro,anche fluorescenti, per la stampa tessile diretta, anche su materiali spessi e tramati, per una produzione fino a 68 m²/h. Senza puntare alla produzione industriale, Roland DG ha voluto lanciare un messaggio a stilisti, designer e artigiani tecnologici della stampa digitale: la dimostrazione in tempo reale del flusso di lavoro dal concept all’abito finito e altro per dimostrare le potenzialità applicative delle tecnologie digitali in fashion e pronto moda, sportswear, decorazione di interni. A questo scopo, ai visitatori è stata anche distribuita la “guida alla sublimazione” un manuale che illustra le tecniche, i segreti e le infinite potenzialità della stampa sublimatica per illustrare i vantaggi che i plotter stampa&taglio e le stampanti a sublimazione Roland DG possono generare. Per la stampa digitale on demand citiamo anche l’azienda comasca Aleph con la serie di stampanti Laforte, sia per stampa su carta sia direttamente su tessuto. Aleph fornisce anche gli inchiostri, i software di gestione e forni di asciugatura sia per plotter, sia a vapore per fissare gli inchiostri reattivi e acidi. Un debutto a sorpresa è stato quello di Lüscher-Tschudi nuovamente a ITMA dopo la precedente edizione di Milano nel 1995, quando presentò quello che allora era un innovativo sistema diretto per l’incisione delle matrici serigrafiche. L’azienda svizzera ha un team manageriale composto da Hans Lüscher fondatore della Lüscher AG che per 25 è stata all’avanguardia nella prestampa in serigrafia e offset, Werner Tschudi, proprietario di Tschudi Technology, responsabile R&D e produzione, Lars Jannered e Thomas Schweizer. La novità si chiama T-Rex 320, una macchina per la stampa digitale di grande formato roll-to-roll per diverse applicazioni tessili con inchiostri reattivi e a pigmento. Dotata di teste di stampa Konica Minolta KM 1024i MAE lavora a 360 e 720 dpi con una produttività di 230 m²/h. La T-Rex è completata da un sistema di termofissaggio Quikfix Neo per tessuti della larghezza di 2,6 e 3,2 metri. T-Rex stampa su poliestere per il soft-signage, e su Trevira per tessuti leggeri di arredamento. In Italia Lüscher-Tschudi è rappresentata da NTG Digital. Digitale vs serigrafia SPGPrints, azienda olandese di derivazione Stork specializzata in macchine e sistemi di prestampa per la serigrafia, ha presentato oltre alle sue stampanti digitali inkjet già note, la bestLEN 7412 di cui ha installato la prima macchina presso Nuova Fotoincisione Ripamonti di Merone (CO). È una macchina di nuova generazione rispetto alla precedente del 2008, per l’incisione diretta laser dei telai per la stampa serigrafica. Secondo Sergio Ripamonti, responsabile commerciale della Fotoincisione questa macchina aumenta la velocità di incisione del 10% oltre a offrire una maggiore precisione. Restando nel campo della stampa serigrafica, Kornit Digital ha presentato il nuovo sistema Vulcan a basso costo di stampa. Vulcan è una macchina inkjet rivale della serigrafia per tirature medie e lunghe, in grado di ridurre i costi del 40%. Secondo Kornit è in grado di produrre 250 capi di qualità in un’ora. È dotata di 60 teste di stampa a sei colori più il bianco. Dall’Austria una stampa di nicchia, la piattaforma per la stampa mediante tintura in tino (vat dy) progettata da Zimmer in collaborazione con DyStar. La stampa vat dye rappresenta appena il 3% del mercato della stampa tessile, ma che comparata alla stampa digitale inkjet è attualmente un volume abbastanza importante. Il nuovo sistema presentato in anteprima, sarà sul mercato intorno a metà del 2016 e attualmente si basa su quattro colori – giallo, blu, nero e rosso scuro – con inchiostri digitali ottimizzati per le teste di stampa Fujifilm Starfire, già usati sulle stampanti Colaris della Zimmer, della cui famiglia è stata presentata la Colaris 3 (terza generazione) che usa 64 teste Fujifil Dimatix Starfire con larghezze finoo a 5 metri e una produzione di 1670 m²/h; e la più modesta Colaris Infiniti da 1,8 metri. Controllo colore Per finire meritano un cenno i sistemi per il controllo colore sul tessuto stampato. Analogamente alla stampa su carta che richiede l’uso di spettrofotometri, oggi soprattutto inserito sulle macchine di ultima generazione, nel caso della stampa tessile, al momento il controllo avviene fuori linea. Erano diverse le aziende che proponevano i propri sistemi, sia per la lettura del colore, sia gli appositi box con lampade in grado di simulare le condizione di luce solare, o particolari lunghezze d’onda in funzione degli standard europei o americani. Citiamo in particolare l’azienda italiana Barbieri, che per la prima volta ha trasferito la propria esperienza nel campo della stampa grafica e del packaging alla stampa di tessuti. Barbieri ha messo a disposizione lo Spectro LFP e lo SpectroPad Textile. Il primo è una versione automatica speciale per tessuti perché è dotato di un piano d’appoggio a cariche elettrostatiche che mantengono il campione di tessuto perfettamente aderente al piano per poter effettuare una linearizzazione dei colore di alta qualità. Senza questo sistema di fissaggio le misurazioni sarebbero compromesse. SpectroPad è la versione manuale e portatile utile per piccole campionature, che può trasmettere i dati al computer centrale se si effettuano misurazioni in remoto. Barbieri offriva anche Digital Output Control (DOC) un sistema che permette di tenere sotto controllo il colore entro le tolleranze nell’intero processo di stampa senza il bisogno del computer.