Il manager? Esperto, fedele e reattivo
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Il manager? Esperto, fedele e reattivo
GIOVEDÌ MODENA 28 LUGLIO 2011 AFFARI Emiliani LA RICERCA Da un questionario di Idi la «fotografia» dei dirigenti aziendali in Emilia-Romagna Il manager? Esperto, fedele e reattivo I punti deboli: fatica a far crescere le persone e ha poca dimestichezza «in rete» «L’ istantanea di un manager in movimento». Si intitola così un report, appena pubblicato, che riassume i risultati di un progetto di ricerca lanciato da Idi (Istituto dirigenti italiani), con l’obiettivo di indagare il ruolo dei manager in Emilia Romagna. Gli esiti della ricerca, condotta dal Centro Servizi Pmi in collaborazione con le associazioni Federmanager e Confapi dei territori interessati, sono stati presentati nelle scorse settimane in tre workshop conclusivi a Modena, Reggio Emilia e Bologna e «analizzano» il manager da tre prospettive: contesto, pratiche e competenze. L’identikit Alla fine risulta che il manager «è fedele all’azienda, particolarmente reattivo, abituato – o forse rassegnato – a risolvere problemi e affrontare imprevisti». E inoltre lancia alcuni Sos: «Pur riconoscendone la strategicità, fatica a far crescere le persone in azienda, mentre definisce problematica la pratica tipicamente manageriale di creare e rafforzare le coalizioni, oltre a dichiarare poca dimestichezza rispetto a tutte le attività legate al networking e al fare rete». Il campione Il 72% degli intervistati opera in aziende manifatturiere, per lo più con oltre 150 dipendenti (47% del campione). Nel il 91% dei casi si tratta di uomini; il 45% del campione ha un’età compresa tra i 40 e i 49 anni e se a questi aggiungiamo il 45% di intervistati tra i 50 e i 59 anni, si ottiene la fotografia di un management esperto ma non giovanissimo. Oltre il 50% del campione dichiara di operare in contesti di elevata complessità ma con alto grado di autonomia; nella maggior parte dei casi gli intervistati si riconoscono infatti come top o middle manager; solo in percentuale inferiore (-17%) come line manager. La ricerca La ricerca, condotta nei mesi di aprile e maggio, è stata effettuata attraverso un questionario strutturato con cui analizzare le caratteristiche dell’ambiente organizzativo, il profilo degli intervistati, le pratiche manageriali agite, le competenze utilizzate e le esperienze formative realizzate e ideali. In particolare, le pratiche manageriali indagate sono relative alle aree di azione tipiche del management: la gestione dei processi di comunicazione, l’or ganizzazione, la gestione delle persone, anche in un’ottica di gruppo, e l’attività di svilup- po delle azioni intraprese. Il questionario ha rilevato, infine, le caratteristiche delle più recenti esperienze formative e indagato una valutazione dei manager in termini di efficacia e accessibilità. I risultati Le pratiche cui il management intervistato ricorre più di frequente riguardano i processi decisionali, sia in termini di analisi che di reattività agli eventi, e la gestione delle informazioni. In particolare, «rafforzare la cultura aziendale» è segnalata dalla maggior parte del campione come attività strategica ma anche di difficile realizzazione. C’è inoltre una netta scelta fra pratiche ritenute di maggior importanza (come sviluppare strategie, decidere e identificare obiettivi) e quelle che invece vengono attivate con difficoltà (gestire imprevisti, controllare e allocare risorse). Nella gestione del personale «far crescere i collaboratori» è la pratica manageriale ritenuta più strategica, ma anche la più problematica. La cosa più difficile è «costruire reti di competenza», un’attività non ritenuta però particolarmente strategica. Ma in definitiva è lo sviluppo del capitale umano a prevalere nettamente su tutte le altre pratiche. La formazione Alle necessità formative è stata dedicata l’ultima parte del questionario. Fra le prime dieci competenze da potenziare, secondo oltre il 50% degli intervistati, tre riguardano il networking (ali- mentare la rete, collegare la rete, filtrare), mentre due si riferiscono alle capacità di innovazione. La gestione delle informazioni e la comunicazione non verbale rientrano fra le competenze più deboli. Tra quelle ritenute solide, invece, ben tre sono riconducibili all’area delle decisioni (assumersi responsabilità, tempestività e valutazione dei vantaggi). E quindi l’immagine che se ne ricava è quella di un management forte sulla reattività e sull’assunzione di responsabilità. DATI RECORD Ricavi dei primi sei mesi a 1080 milioni, con 3577 supercar del Cavallino consegnate alla rete Ferrari «chiude» il miglior semestre della storia Grande successo delle serie speciali a 12 cilindri e andamento positivo per i modelli a 8 cilindri I Luca di Montezemolo l Cda Ferrari si è riunito ieri sotto la presidenza di Luca di Montezemolo per esaminare i dati dei primi sei mesi del 2011. Al 30 giugno - spiega una nota - la Ferrari ha raggiunto ottimi risultati economici con due indicatori che segnano record storici: i ricavi arrivano a 1.080 milioni di euro (+19,6%) e le vetture consegnate alla rete sono state 3.577, con un aumento dell’11,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Questi risultati sono frutto del successo delle serie speciali limitate 12 cilindri, 599 GTO e SA Aperta, e del positivo andamento dei modelli 8 cilindri, che vedono la California protagonista nel settore GT e la 458 Italia come riferimento tra le sportcar. Il 100% delle vetture è stato perso- nalizzato dai clienti che da settembre avranno anche a disposizione “Tailor Made”: un programma innovativo grazie al quale ciascun cliente può creare la propria vettura attraverso l’utilizzo di materiali, colori e finiture unici ed esclusivi, supportato da un team dedicato come fosse un abito su misura. La tradizionale connessione fra le vetture stradali e il mondo delle competizioni è confermata dalle versioni “pista” della 458, vendute in 176 esemplari per correre nelle gare GT di tutto il mondo e nel monomarca Ferrari Challenge. Ai risultati non ha ancora contributo la FF, la prima vettura a quattro posti e quattro ruote motrici della Ferrari, le cui consegne sono appena iniziate. 27 ATENEO Certificazione antifrode per i vini modenesi Anche i vini modenesi, oltre a quelli del Trentino, avranno una loro certificazione oggettiva contro frodi e adulterazione. L’iniziativa si deve ad un progetto triennale coordinato dall’Università di Modena e Reggio Emilia per la tracciabilità e l’autenticità dei vini a garanzia dell’origine e del rispetto dei disciplinari enologici di produzione. La ricerca, in partnership con il Centro Ricerca ed Innovazione della Fondazione Edmund Mach-Istituto Agrario San Michele all’Adige e con il Dipartimento dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, partirà in questi giorni. L’iniziativa si colloca all’interno della piattaforma scientifica denominata Ager, coordinato dal prof. Andrea Marchetti del Dipartimento di Chimica dell’Università di Modena e Reggio Emilia. La ricerca, che prevede un costo complessivo di 900mila euro, mira a documentare in maniera oggettiva e trasparente al consumatore l’identità di prodotti strettamente legati ai territori e al rispetto dei disciplinari di produzione: non a caso i ricercatori potranno contare sulla fattiva collaborazione del Consorzio del Lambrusco di Modena e del Consorzio Trento Doc e di diversi produttori modenesi e trentini. GRUPPO CREMONINI Inaugurati i nuovi punti di ristorazione nell’aeroporto milanese Chef Express, «sbarco» a Malpensa Una «food court» valorizza le tipicità del territorio regionale e italiano D a ieri gli oltre 19 milioni di passeggeri che ogni anno transitano nell’aeroporto di Milano Malpensa hanno a disposizione una nuova offerta di ristorazione che valorizza le tipicità regionali. Chef Express, società del Gruppo Cremonini, ha infatti inaugurato i nuovi spazi di ristorazione in due aree distinte all’interno dell’aeroporto. Cremonini ha acquisito i locali precedentemente gestiti dalla società Onama (Gruppo Compass) e li ha completamente ristrutturati con un investimento di circa 1,5 milioni di euro. I nuovi locali sono entrambi nel Terminal 1: nella zona arrivi sono stati realizzati un bar «Mokà» e un bakery concept a marchio «Mr. Panino», mentre nella zona partenze area Schengen è stato inserito un altro bar «Mokà» ed è stata realizzata una food court a marchio «SapoRE», un nuovo concept destinato specificatamente agli scali aeroportuali e alle stazioni ferroviarie più importanti. Il fatturato complessivo previsto - spiega una nota - è di circa 36 milioni di euro nell’arco dei sei anni della concessione. Secondo Valentino Fabbian, ad di Chef Express, «essere presenti a Milano Malpensa, uno dei principali aeroporti europei, è un motivo di particolare orgoglio. Questo aeroporto è un biglietto da visita per l’Italia e siamo contenti di aver contribuito ad arricchire l’offerta di ristorazione valorizzando anche le componenti gastronomiche locali, che sono poi una delle principali vetrine del made in Italy nel Un punto ristoro di Chef Express mondo. Qui - continua - abbiamo fatto un investimento importante perché siamo convinti che la ristorazione aeroportuale abbia forti prospettive di sviluppo. Siamo pronti a replicare i nostri format innovativi anche in altri scali, oltre a quelli che già presidiamo». «Siamo molto lieti che Chef Express abbia scelto Malpensa per arricchire l’offerta di ristorazione», dichiara a sua volta Giulio De Metrio, chief opera- PROPOSTA «Per ogni litro 74 centesimi di tasse: molte accise sono eliminabili» Adiconsum: «Caro benzina, tagliare si può» «D iminuire il prezzo alla pompa è semplice: basta tagliare le accise, in particolare quelle obsolete». Lo sostiene Adiconsum l’associazione consumatori della Cisl di Modena, sottolineando che il “caro benzina” non è un problema solo dei camionisti, ma di tutti i cittadini. «Su ogni litro di benzina paghiamo quasi 74 centesimi di tasse – ricorda il responsabile provinciale di Adiconsum, Angelo Ferrari Valeriani, che poi fa un lungo elenco delle accise da ta- gliare. Per Adiconsum un altro elemento che può portare a una diminuzione dei prezzi è una corretta liberalizzazione del mercato petrolifero, così come chiesto nel ddl di iniziativa popolare della campagna “Libera la benzina” di Fegica-Cisl e Faib-Confesercenti, cui l’associazione consumatori della Cisl ha aderito e già in discussione al Senato. A sostegno del ddl sono state raccolte 500mila firme tra cittadini provenienti da tutti gli schiarimenti politici. ting officer di Sea, la società che gestisce l’aeroporto. Stiamo operando - aggiunge - per migliorare qualitativamente l’offerta di prodotti, spazi e servizi e la strategia è quella della differenziazione dell’offerta, con l’introduzione di marchi di prestigio e la stretta collaborazione tra gestore aeroportuale e grandi gruppi di ristorazione». Il bar-caffetteria a marchio «Mokà» è un format di Cremonini dedicato alle location di profilo medio-alto: offre un’ampia gamma di prodotti selezionati di caffetteria, croissanteria, pasticceria e piatti gourmet. Il locale «Mr. Panino» è un bakery concept recentemente rivisitato, con ricette originali, ingredienti genuini e legati alla tradizione italiana. Il locale della zona arrivi occupa una superficie di 200 metri quadrati, di cui 80 destinati ai tavoli con 60 posti a sedere. La novità maggiore è nella zona delle partenze e risiede nella food court realizzata sotto il marchio «SapoRE», un format di ristorazione che vuole essere l’interprete del sapore e del gusto italiano, con una struttura modulare formata da diversi corner, ciascuno caratterizzato da un’offerta gastronomica tipica del territorio regionale e nazionale.