Ballet de l`Opéra de Lyon
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Ballet de l`Opéra de Lyon
S T A G I O N E D’ O P E R A E D I B A L L E T T O 2 0 1 3 - 2 0 1 4 Ballet de l’Opéra de Lyon Limb’s Theorem Coreografia e costumi William Forsythe Musica Thom Willems Scene Michael Simon (Limb’s I - Limb’s III) e William Forsythe (Enemy in the Figure) Luci William Forsythe e Michael Simon Limb’s I 29 novembre, 1 dicembre Julia Carnicer, Dorothée Delabie, Aurélie Gaillard, Mariane Joly, Elsa Monguillot de Mirman, Inês Pereira De Almeida, Elsa Raymond, Ashley Wright Alexis Bourbeau, Randy Castillo, Florian Danel, Harris Gkekas, Julian Nicosia, Mathieu Rouvière 30 novembre Julia Carnicer, Marie Laëtitia Diederichs, Mariane Joly, Caelyn Knight, Elsa Monguillot de Mirman, Inês Pereira De Almeida, Elsa Raymond, Agalie Vandamme Florian Danel, Thomas Gallus, Simon Galvani, Tadayoshi Kokeguchi, Raúl Serrano Núñez, Pavel Trush Enemy in the Figure 29 novembre, 1 dicembre Julia Carnicer, Caelyn Knight, Ruth Miro Salvador, Elsa Monguillot de Mirman, Agalie Vandamme, Ashley Wright Alexis Bourbeau, Randy Castillo, Harris Gkekas, Franck Laizet, Raúl Serrano Núňez 30 novembre Dorothée Delabie, Marie Laëtitia Diederichs, Aurélie Gaillard, Caelyn Knight, Elsa Monguillot de Mirman, Ashley Wright Florian Danel, Simon Feltz, Tadayoshi Kokeguchi, Julian Nicosia, Pavel Trush Limb’s III 29 e 30 novembre, 1 dicembre Julia Carnicer, Dorothée Delabie, Marie Laëtitia Diederichs, Aurélie Gaillard, Mariane Joly, Caelyn Knight, Ruth Miro Salvador, Elsa Monguillot de Mirman, Annabelle Peintre, Inês Pereira De Almeida, Elsa Raymond, Agalie Vandamme, Ashley Wright Alexis Bourbeau, Randy Castillo, Florian Danel, Adrien Delépine, Simon Feltz, Thomas Gallus, Simon Galvani, Harris Gkekas, Tadayoshi Kokeguchi, Juan Carlos Láinez, Franck Laizet, Julian Nicosia, Mathieu Rouvière, Raúl Serrano Núñez, Pavel Trush Novembre 2013: Venerdì 29 ore 20 - Sabato 30 ore 20 - Dicembre: Domenica 1 ore 15 Limb’s Theorem «II vocabolario non è e non sarà mai vecchio, è la scrittura che può risultare datata», una vecchia “sentenza” di William Forsythe che tuttavia calza a pennello per riassumere con due parole il senso della sua coreografia. O almeno, se vogliamo, il senso del suo lavoro prima maniera, quello realizzato per il Balletto di Francoforte e che, dopo la chiusura della Compagnia, è diventato preziosissima eredità di alcuni “santuari guglielmini” come appunto il Balletto dell’Opéra di Lione, che conserva in catalogo numerosi titoli forsythiani. Sono “pezzi” che esaltano al massimo la duplice eredità del “maestro di Francoforte”: Balanchine, nello stile che vive di velocità di esecuzione, estensioni esasperate, piedi flessi, polsi ripiegati; Cunningham, nella concezione della danza come un’arte che non “racconta” nulla, non parla che di se stessa e non illustra la musica. Limb’s Theorem, entrato nel repertorio di Lione nel 2005 ma creato a Francoforte nel 1990, è un tipico lavoro di quegli anni, un esempio di decostruzione del vocabolario. Soprattutto, come avveniva nelle pièce a serata intera di allora, brani che portavano in evidenza l’abilità teatrale del coreografo, che aveva così ampia possibilità di sviluppare struttura e ritmo, e rivelare il suo mondo creativo. Qui ci troviamo di fronte a un mondo potentemente architettonico in bianco e nero. Non a caso il lavoro dell’architetto Daniel Libeskind è un punto di riferimento, così come alcuni testi di Aldo Rossi, e di Ludwig Wittgenstein sulla rappresentazione e la percezione. Il titolo gioca sulla polisemia di Limb, che in inglese può significare limbo, arto, bordo, contorno. La scena è irta di pertiche oblique che proiettano ombre contro un muro. Una enorme macchina gira su se stessa e sfiora i danzatori. Nella sezione centrale, la seconda, intitolata Enemy in the Figure (creata precedentemente, inserita in questa complessa architettura e che può essere rappresentata autonomamente) un muro ligneo dalla parete ondulata taglia in diagonale la scena mentre una corda si snoda al suolo e i suoi movimenti sono catturati da un proiettore. In questo ambiente si muove, fra gli altri, un danzatore dal costume ricoperto di frange nere che si animano ai suoi movimenti circolari. Il caos si organizza attraverso la danza. Gli esecutori si raggruppano, i loro movimenti si ripetono a canone. Con scarpette a punta o con semplici calzini, i danzatori sembrano uscire dalla notte come anime erranti, per affrontare in tre round questo universo di ostacoli minacciosi, che talora vengono nascosti ai nostri occhi, spariscono, accelerano il movimento, sono silhouette deformate dalle loro ombre. Come spesso avviene nei suoi lavori, Forsythe firma coreografia e luci, Thom Willems la musica, Michael Simon la scenografia della prima e della terza parte, mentre il brano centrale è stato concepito anche scenograficamente da Forsythe, che diventa così il creatore, quasi, totale della pièce. Sergio Trombetta Prima rappresentazione assoluta: Francoforte, Städtische Bühnen, 17 marzo 1990 (Ballett Frankfurt). Restate in contatto con il Teatro Regio: Teatro Regio Walter Vergnano Sovrintendente Gianandrea Noseda Direttore musicale Direttore dell’allestimento Saverio Santoliquido Direttore di scena Carlo Negro Responsabile servizi tecnici di palcoscenico Antonio Martellotto Responsabile realizzazione allestimenti Claudia Boasso Responsabile servizi di vestizione Laura Viglione Responsabile luci di scena e fonica Andrea Anfossi Vice responsabile luci di scena Mario Merlino Coordinatore di progetto Enzo Busco Ballet de l’Opéra de Lyon Yorgos Loukos Direttore Amministratore generale Thierry Leonardi Maîtres de ballet Jocelyne Mocogni, Pierre Advokatoff Amministratrice della compagnia Eleni Loukou Assistente di produzione Isabelle Blanchard Direttore di scena David Deguffroy Tecnici di palcoscenico Raphaël Gonzalez, Christophe Reboul Responsabili delle luci Jérémie Fally, Christophe Renon Responsabile del suono Jean-Baptiste Morel Costumista Chantal Frick-Cloupet Nell’ambito di © Fondazione Teatro Regio di Torino In collaborazione con Prezzo: € 0,50 (IVA inclusa)