Intervista a Marco Berrini

Transcript

Intervista a Marco Berrini
CHI SIAMO
COME CONTATTARCI
I VOSTRI COMMENTI
…E IL NOSTRO VECCHIO BLOG?
Marco Berrini (Conservatorio Vivaldi): “Vi spiego cos’è e come funziona un Coro da Camera”. Stasera all’Auditorium il
concerto di Pasqua
31 marzo 2015
La passione per il suo lavoro gliela leggi negli occhi mentre ti racconta le attività del Coro del
Conservatorio di Alessandria, che dirige ormai da più di vent’anni: “sono arrivato nel novembre del
1994, pochi giorni dopo la tragica alluvione: potremmo dire che mi ha portato qui la piena”, sorride. Il
professor Marco Berrini in realtà è un milanese che, dopo qualche anno di ‘gavetta’ professionale a
Bari, scelse Alessandria e il Conservatorio Vivaldi come luoghi dove coltivare i suoi studi musicali, e dove
far crescere diverse generazioni di studenti. Quale occasione migliore dunque (considerato che stasera
alle ore 21 l’Auditorium Pittaluga ospiterà l’importante concerto pasquale, con Coro e Coro
da Camera del Conservatorio di Alessandria e Ensemble strumentale del Vivaldi che proporranno
Gabriel Fauré, Cantique de J. Racine op. 11 e Requiem op. 48 prima versione) per farci
raccontare cosa significa oggi studiare canto e far parte di un coro importante come quello del
Conservatorio. Ma anche quali sono le prospettive nel settore, e come è cambiato in questi vent’anni il
rapporto del Conservatorio Vivaldi con i suoi studenti, e con la città.
Professor Berrini, partiamo naturalmente dal concerto di Pasqua di questa sera: a chi vi
rivolgete, e cosa proporrete?
Ci rivolgiamo davvero a tutti gli appassionati di musica e canto, che ad Alessandria e in tutto il territorio
sono sempre più numerosi, e attenti a quel che facciamo. Sono lontani insomma i tempi in cui i concerti
del Conservatorio erano appannaggio di un manipolo di super appassionati, e dei parenti degli studenti.
Oggi il rapporto con la città è davvero forte, partecipativo. Proporremo la prima versione del Requiem di
Gabriel Fauré, con gli archi ma senza i violini. Che è un po’ come dire una tavolozza di colori, a cui si
toglie un colore primario. Il risultato, molto interessante, sono suoni più vellutati, caldi, raccolti. Un
concerto tutto da ascoltare, davvero: e che vedrà coinvolti artisti dai 6 ai 60 anni: ci saranno infatti il
Coro da Camera e il Coro della classe di Esercitazioni Corali, ma anche il Coro delle Piccole Voci diretto da Marta Guassardo, e il Coro della Scuola di
Musica per Adulti diretto da Monica Elias. E naturalmente il supporto essenziale dell’Ensemble strumentale del Vivaldi. Il concerto verrà poi replicato in
autunno, sia ad Alessandria che ad Asti. Comunque sul nostro spazio web si trovano tutte le date e gli aggiornamenti. E naturalmente Internet rappresenta
anche per noi una risorsa importante per confrontarci a distanza con gli appassionati, e per veicolare l’insieme diversificato delle nostre attività.
Professore, provi a spiegare a tutti noi che non siamo professionisti o esperti di musica
cos’è il Coro da Camera: è nato con il suo arrivo qui al Conservatorio?
Quando sono arrivato ad Alessandria il corso di Esercitazioni Corali già esisteva, ma non aveva un
docente di ruolo, e abbiamo cercato di dargli stabilità: e nel mio secondo anno di attività qui ad
Alessandria abbiamo appunto deciso di affiancare alla basilare attività didattica anche quella del Coro da
Camera. Che quindi festeggia quest’anno i suoi vent’anni di vita. Nel Coro cantano circa 24 persone, con
voci sia maschili (sempre più difficili da trovare, peraltro) che femminili, e una rotazione graduale ma
costante.
Insomma, i coristi del 2015 non sono più, neanche in minima parte, quelli di vent’anni
fa…
No, certo. Perché poi ognuno via via prende la propria strada, professionale e di vita. Ma, questo sì,
rimane sempre tra noi un rapporto molto forte, e quando c’è la possibilità di tornare a cantare insieme è sempre un piacere. Stasera, ad esempio, ha
accettato di cantare con noi Morena Carlin, che è oggi una cantante professionista, alessandrina, e fece parte stabilmente del Coro in anni passati.
Oltre ai concerti, incidete anche dischi, o meglio cd?
Certo, nel corso del tempo ne abbiamo incisi diversi, così come abbiamo partecipato a diversi concorsi in tutta Italia, vincendoli anche spesso. La nostra
attività discografica si rivolge, in particolare, alla musica contemporanea, ossia opere di tutto il Novecento. E già che ci siamo vi regalo uno scoop per i
lettori: l’1,2 e 3 maggio abbiamo già programmato la registrazione di un nuovo cd, con uno studio discografico di Torino, e registrazioni qui ad Alessandria,
nella Chiesa di Santa Lucia. Il lavoro verrà poi presentato in autunno, in diversi concerti: si tratta di musiche di musiche per coro più quartetto d’archi (4
giovanissimi, e bravissimi, studenti del Vivaldi, naturalmente): l’autore è il veronese Mauro Zuccante, ed è un repertorio su cui lavoriamo da un anno.
Chi sono professore gli attuali ‘magnifici 24’ del Coro da Camera del Conservatorio? E alla fine del loro percorso di studi faranno i
cantanti, gli insegnanti o che altro?
(sorride, ndr) Sono persone, donne e uomini come
detto, che hanno tra i 22 e 35 anni, e che studiano
canto con grande impegno e serietà, ovviamente
avendo anche le doti per farlo. Io dico spesso loro che
la voce è il primo strumento che occorre saper
suonare, e forse anche il più intimo, perché arriva
direttamene da dentro di noi, fisicamente, e fa
emergere chi siamo. Cosa faranno dopo è difficile
dirlo: certamente tra chi li ha preceduti c’è chi fa il
cantante professionista (solista, o anche corista
appunto), chi insegna, chi fa altro. Oggi, con la crisi
del sistema Italia e non solo nel nostro settore, a riuscire a fare dopo gli studi il musicista professionista e a vivere solo di quello è forse il 5% dei diplomati.
Ma il bagaglio acquisito negli anni del Conservatorio (in termini di cultura, disciplina, capacità di lavorare in squadra) rimane comunque una risorsa
preziosa che ognuno porta con sé per tutta la vita.
Ettore Grassano
[Stampa PDF]
Condividi:
Facebook
31 marzo 2015
LinkedIn
Twitter
Google
E-mail