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Le nuove dipendenze nei giovani
e l’intervento nella scuola
Cosa è la dipendenza?
Secondo l’OMS la dipendenza patologica o la sindrome
della dipendenza è “quella condizione psichica e
talvolta anche fisica, derivante dall’interazione tra un
organismo
vivente
e
una
sostanza
tossica,
caratterizzata da risposte comportamentali e da altre
reazioni, che comprendono sempre un bisogno
compulsivo di assumere la sostanza in modo
continuativo o periodico, allo scopo di provare i suoi
effetti psichici e talvolta di evitare il malessere della
sua privazione”.
e
Dipendenza secondo il DSM IV
La dipendenza da sostanze è caratterizzata dalla presenza di
almeno 3 dei seguenti criteri:
- Sviluppo di tolleranza
- Sintomi di astinenza
- Assunzione in quantità maggiore o per periodi più lunghi di
quanto voluto
- L’individuo riconosce che l’uso è eccessivo; può aver cercato
di ridurlo senza riuscirci
- L’individuo dedica gran parte del tempo a procurarsi la
sostanza o a riprendersi dai suoi effetti
- L’individuo usa la sostanza nonostante i problemi fisici o
psicologici da questa prodotti o aggravati
- Il funzionamento sociale e lavorativo è pregiudicato dall’uso
Fenomeno del Craving
Si caratterizza per un intenso desiderio ad assumere
una sostanza, accompagnato da un’altrettanto intensa
sofferenza nel caso che l’assunzione non avvenga.
Questo desiderio può assumere le caratteristiche
dell’impellenza e della compulsività, soprattutto in
presenza di specifici e particolari stimoli, interni ed
esterni.
(avrà maggior rilievo nei criteri diagnostici del DSM-V)
“Nuove dipendenze” o Dipendenze comportamentali
- Gioco d’azzardo
patologico (Gambling)
- Shopping compulsivo
- Da sesso (Sexual addiction)
- Da Internet e da tecnologie
- Da lavoro e da studio
- Relazionali - Codipendenze
Diffusione in Italia secondo una ricerca
del IPSOS del 2011
Età 15-64
Consumatori di alcoolici 66,9%
Consumo di alcool non moderato 8,6%
Binge drinking 7,7%
Dipendenza da alcool 0,4%
Fumatori 25,4%
Consumatori di cannabis 14%
Uso di benzodiazepine 9%
Dipendenza da benzodiazepine 3,6%
Dipendenza da Internet 6%
Shopping compulsivo 4%
Gioco d’azzardo patologico 2%
Consumatori di cocaina 1,7%
Consumatori di eroina 0,8%
Consumatori di droghe sintetiche 0,6%
modelli comuni tra vecchie e nuove
dipendenze
-Neuropatologia comune
-Meccanismi/ processi psicologici comuni
- Numerosi fattori di rischio e determinanti
(psicologiche e psico-sociali) in comune, e
quindi non specifici
- Numerose conseguenze (psicologiche e psicosociali)
in comune
Leggi dell’apprendimento
(Skinner)
Le conseguenze immediate controllano il
comportamento più di quelle a medio e lungo termine
Un comportamento che produca effetti immediati
piacevoli/ positivi sarà mantenuto anche a fronte di
effetti negativi/ spiacevoli più importanti/ gravi nel
lungo periodo
Questo processo è limitato dalle funzioni di
autocontrollo
e pianificazione del comportamento
Le dipendenze da prodotti tecnologici
condividono con quella da sostanze alcune
caratteristiche:
dominanza: l’attività domina i pensieri e
assume un valore primario tra tutti gli
interessi;
alterazioni dell’umore: nell’uso dello strumento
si prova un aumento d’eccitazione o maggiore
rilassatezza;
tolleranza: bisogna aumentare il tempo di uso
per avere l’effetto desiderato;
sintomi d’astinenza: malessere psichico e/o
fisico che si manifesta quando s’interrompe o
si riduce l’utilizzo degli strumenti;
conflitto: si creano tensioni e liti tra chi utilizza
gli strumenti e le persone che sono vicine, ma
la persona che ne fa uso è in conflitto anche
con se stessa, a causa del comportamento
dipendente;
Indagine ISTAT del 2008 e 2011
praticamente tutti gli adolescenti (92% nel 2008)
possiedono un cellulare e possono utilizzare un
computer con accesso ad Internet (71% nel 2008, 99%
nel 2011, 47% nella propria stanza - indagine Bologna)
Secondo i genitori:
l'accesso ad Internet è utile (74% - Indagine DOXA Save
the
Children)
mentre l'uso del cellulare è inutile (60%)
l'accesso ad Internet presenta più rischi (65% dei
genitori)
bisogno di accedere alla rete sempre più
frequentemente e di trascorrere un tempo sempre
maggiore in rete per ottenere soddisfazione;
marcata riduzione di interesse per altre attività che
non siano internet;
isolamento e/o paura della socializzazione reale;
sviluppo, dopo la sospensione o diminuzione dell’uso
della rete, di agitazione psicomotoria, ansia,
depressione, pensieri ossessivi su cosa accade online,
impossibilità di interrompere o tenere sotto controllo
l’uso di internet;
continuare a utilizzare internet nonostante la
consapevolezza di problemi fisici, sociali, lavorativi o
psicologici recati dalla rete
Prevenzione e strategie di intervento
Le azioni di prevenzione sono finalizzate
allo sviluppo di una nuova cultura sulle
problematiche relative alle dipendenze
patologiche.
La metodologia utilizzata si
fonda sulla premessa di potenziare le
competenze nei giovani (Life Skills) per
prevenire condotte a rischio.
Life skills
competenze sociali e relazionali che permettono ai ragazzi di affrontare in
modo efficace le esigenze della vita quotidiana, rapportandosi con fiducia a
se stessi, agli altri e alla comunità.
• Capacità di leggere dentro se stessi (Autocoscienza)
• Capacità di riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri (Gestione
delle emozioni)
• Capacità di governare le tensioni (Gestione dello stress)
• Capacità di analizzare e valutare le situazioni (Senso critico)
• Capacità di risolvere problemi (Problem solving)
• Capacità di affondare in modo flessibile ogni genere di situazione
(Creatività)
• Capacità di esprimersi Comunicazione efficace
• Capacità di comprendere gli altri (Empatia)
• Capacità di interagire e relazionarsi con gli altri in modo positivo (Skill per le
relazioni interpersonali)
Affrontare i cambiamenti dell’età adolescenziale e riconoscere i primi
segnali di disagio.
Caratterizzata da profonde trasformazioni dell’identità, del corpo, della sessualità e
delle relazioni amicali, l’adolescenza è anche il periodo in cui si è maggiormente
vulnerabili all’influenza del contesto sociale e alla ricerca di nuovi punti di riferimento,
al di là dei modelli familiari, necessari alla costruzione
del senso di Sé.
Proprio di fronte a questi improvvisi cambiamenti, i genitori e gli insegnanti si trovano
spesso disorientati ed impreparati ad accogliere le istanze di crescita del giovane e a
prendere delle decisioni efficaci.
Dall’altra parte, l’adolescente talvolta sente che le figure genitoriali e le agenzie
educative non riescono più a dare risposte soddisfacenti alla confusione interiore che
sta vivendo, e cerca di raggiungere nuovi equilibri emotivi e cognitivi con modalità
disparate, che non sempre sono rivolte alla propria salute costituendo invece oggetto
di dipendenza un comportamento o un’attività ritenuta socialmente lecita e
maggiormente accettata.
88 ragazzi su 100 riconoscono nelle tecnologie
la prima causa alla base di comportamenti di
abuso, non correlati a sostanze. Nella classifica,
al primo posto troviamo i videogiochi (49%)
indicati soprattutto dai più giovani (il 52% tra i
ragazzi di 13-15 anni), seguiti da computer
(44%), TV e cellulare, indicati nella stessa
percentuale (37% circa). Nel 54% dei casi le
nuove tecnologie sono anche ritenute quelle
più diffuse tra i giovani.
Strutturare degli spazi di ascolto e di
consulenza volti alla valutazione e auto
/valutazione della propria condizione di rischio,
attraverso sia lo sportello sul territorio che lo
sportello on-line per i navigatori della rete
(cybernauti)
Creare un sito WEB dedicato con la messa in
rete di un database che dia la possibilità di
reperire materiale , documentazione e trovare
riferimenti a gruppi di aiuto e consulenti
specializzati
Offrire una unità specialistica per il
trattamento di questo tipo d’utenza.
Organizzare gruppi di auto/aiuto per gli utenti
e i loro familiari al fine di riconoscere ed
inquadrare le determinanti psicologiche,
relazionali e sociali sottese all’emergere di tale
dipendenza
Offrire un sostegno legale, finanziario, medico,
sociale e tecnologico a supporto del soggetto
interessato dalla patologia
dinamica all'Università di Urbino e
psicoterapeuta del centro di studi e ricerca
Nostos: "La rete svolge la funzione di fuga
dalla realtà. Un posto dove costruire una
quotidianità alternativa a quella esistente,
vissuta come ostile"
"Parlare di dipendenza da internet oramai non
ha più senso", fa notare lo psicoterapeuta
Giuseppe Lavenia. E lo dice grazie
all'esperienza che si è costruito sul campo (in
cinque anni ha visto oltre seicento pazienti) e
da un osservatorio come il centro di studi e
ricerca Nostos di Sinigallia dove ha formato la
sua conoscenza sulle nuove dipendenze.
nostre ricerche hanno messo in evidenza un elevata comorbilità
con altri disturbi psicopatologici come i disturbi dell'umore e
disturbi d'ansia. L'utilizzo della rete e delle varie applicazioni è in
grado di determinare un ampliamento e una errata percezione
dei confini del sé. Preso nel vortice dei rapporti sociali online, il
soggetto tenta di dividere la sua limitata attenzione,
concedendo frammenti di coscienza a ogni cosa o persona che
richieda il suo tempo. Nel farlo, rischia di perdersi pian piano
nella rete labirintica di connessioni mutevoli e temporanee in cui
tutti ormai siamo sempre più integrati. Inoltre la mancanza di
una reale presenza fisica e l'impossibilità di poter accedere a
tutta una serie di messaggi non verbali diminuisce la possibilità
di accesso a tutta una serie d'informazioni fondamentali
nell'interazione tra due individui. Il rischio è quello della
frammentazione dell'identità. Nella rete però il numero di
identità che si possono assumere è infinito, e si possono giocare
contemporaneamente, un utente ad esempio può chattare nello
stesso momento con diverse persone usando con ognuna una
identità diversa, dotata di genere sessuale, età, estrazione
sociale diversi, cosa impossibile ovviamente nella realtà".
88 ragazzi su 100 riconoscono nelle tecnologie
la prima causa alla base di comportamenti di
abuso, non correlati a sostanze. Nella classifica:
al primo posto i videogiochi (49%) indicati
soprattutto dai più giovani (il 52% tra i ragazzi
di 13-15 anni), seguiti da computer (44%), TV e
cellulare, indicati nella stessa percentuale (37%
circa). Nel 54% dei casi le nuove tecnologie
sono anche ritenute quelle più diffuse tra i
giovani.
: tendenza a ricominciare l’attività dopo averla
interrotta.
Conflitto tecnologie-famiglie
I 10 segnali del conflitto tecnologie-famiglie:
non riuscite a consumare un pasto senza usare
almeno una volta telefono cellulare, inviare
sms o mail;
dormite con il telefono cellulare vicino a voi;
guardate più di uno schermo alla volta, per
esempio televisione e monitor del computer;
spedite sms e mail, anche non urgenti, mentre
siete con la famiglia;
quando siete tutti insieme ogni membro della
famiglia guarda uno schermo diverso;
avete avuto almeno una discussione con una
persona amata sul vostro uso delle tecnologie;
non andate a lungo fuori casa per
divertimento;
fate il "login" del computer quando siete
ancora a letto;
leggete o spedite sms o mail mentre guidate;
non spegnete mai il cellulare
delle diverse forme di gioco e possono indurre effetti positivi: stimolano le abilità
manuali e di percezione, la comprensione dei compiti da svolgere, abituano a
gestire gli obiettivi, favoriscono l'allenamento alla gestione delle emozioni e lo
sviluppo dell'abilità di prendere rapidamente delle decisioni. Alla luce di questi
dati, non sono quindi genericamente da criminalizzare, ma dipende dall’uso che se
ne fa. L'abuso, cioè la prolungata esposizione a un videogame, senza pause e
completamente assorbiti dal gioco, può essere pericoloso. I rischi sono
rappresentati da:
sovrappeso: causato dalla sedentarietà;
difficoltà scolastiche: dovute al poco tempo dedicato allo studio e alla scarsa
concentrazione, perché distratti dal desiderio di giocare;
isolamento e tendenza all'introversione: perché i videogiochi sostituiscono i
rapporti personali e le relazione sociali.
Negli Stati Uniti la dipendenza da videogiochi è ormai considerata una patologia
alla quale applicare una cura simile a quella per l'alcolismo e la tossicodipendenza.
I sintomi più frequenti sono agitazione, tremore e ansia. In alcuni casi i soggetti
dipendenti non riescono a staccarsi dallo schermo, rinunciando persino ai pasti o
assumendo droghe per aumentare le proprie prestazioni virtuali. Il rischio
maggiore è rappresentato dalla perdita di contatto con la realtà, sostituita dal
mondo virtuale.
In Europa gli studi sul fenomeno sono ancora agli inizi e per questo alcuni
ricercatori restano scettici riguardo a una corretta definizione della dipendenza da
videogioco e i relativi effetti. Alcuni ritengono che i sintomi come ansia, attacchi di
panico, disturbi del sonno, non possono essere esclusivamente imputati all'utilizzo
eccessivo di videogiochi
Dipendenza da telefoni cellulari
Con l’evoluzione della telefonia, da “fissa” a “mobile”, usando il telefono possiamo
condividere virtualmente l’esperienza che stiamo vivendo con qualcuno lontano,
annullando la distanza fisica e, oltre all’utilità pratica rappresentata dalla facilità di
comunicazione, il cellulare ha iniziato ad avere anche funzioni psicologiche legate alle
relazioni. La funzione del telefono, da un punto di vista affettivo e relazionale consiste
nella possibilità di decidere se avvicinarsi o allontanarsi dagli altri, proteggendosi da rischi
di rifiuto e dal diretto impatto con le emozioni. E’ uno strumento che viene utilizzato per
alleviare disagio, ansia, tensione. A differenza della comunicazione diretta, caratterizzata
da spontaneità e imprevisto, il mezzo tecnologico permette alle persone di sentirsi vicine,
sperimentando meno insicurezza. Può aiutare a gestire la solitudine e l’isolamento, perché
permette di tenere vivo un rapporto nonostante la distanza, ma se si crea il continuo
bisogno d’essere in contatto con qualcuno, si perde la capacità di sopportare lontananza,
separazione e solitudine. I “dipendenti” dal cellulare non lo spengono mai, neppure a
scuola, usandolo sempre come strumento prioritario di comunicazione. Ci sono persone
che inviano anche 100 sms nell'arco delle 24 ore
Come ogni altra innovazione tecnologica, internet consente sotto molti
aspetti un miglioramento nella vita delle persone, ma allo stesso tempo
rappresenta un pericolo per chi non ne sappia usufruire in maniera
adeguata. L’uso eccessivo di internet può coinvolgere progressivamente
fino all’assorbimento totale portando alla Internet Addiction Disorder,
ovvero la dipendenza da internet.
Tra i ragazzi "dipendenti", molti sono giovanissimi (ragazzi compresi nella
fascia d'età 12-22 anni, forti fruitori di social network e giochi di ruolo),
che solitamente arrivano dallo specialista dopo aver abbandonato la
scuola per dedicarsi interamente a internet. In questi casi si tratta di
episodi di abuso più che di dipendenza patologica. Oltre alle difficoltà
scolastiche il problema è rappresentato dall'isolamento e dal ritiro
sociale: nonostante i ragazzi siano sempre alla ricerca del contatto con gli
altri, questo avviene solo "virtualmente" con la mediazione del
computer. Per quanto riguarda i più giovani, i sintomi per l'inizio di una
"psicopatologia web mediata" possono essere indicati dalla restrizione
dei campi di interesse al di fuori della rete, dalla percentuale di ore
passate al pc e dalla paura della socializzazione reale
Le dipendenze sono state il tema di un
sondaggio realizzata nelle scuole medie
superiori di tutta Italia in occasione della IV
edizione della Campagna "Alla scoperta del
corpo umano", iniziativa promossa da Società
Scientifiche, con il patrocinio del Ministero
della Pubblica Istruzione
Le risposte di 13.360 ragazzi tra i 13 e 18 anni
hanno messo in luce la consapevolezza dei
giovani rispetto alle nuove forme di
dipendenza, prime fra tutte tecnologia
I giovani riconoscono nelle tecnologie la prima
causa alla base di comportamenti di abuso,
non correlati a sostanze: sono infatti ben 88
ragazzi su 100 a pensarla in questo modo.
Questa la classifica: al primo posto i
videogames (49%) indicati soprattutto dai più
giovani (il 52% tra i ragazzi di 13-15 anni),
seguiti da computer (44%); TV e cellulare,
indicati nella stessa percentuale (37% circa).
Nel 54% dei casi le nuove tecnologie sono
anche ritenute quelle più diffuse tra i giovani.
Sono le nuove forme di dipendenza, quindi,
quelle che più minacciano il mondo giovanile:
un pericolo riconosciuto anche dagli insegnanti
che non solo denunciano la scarsa conoscenza
da parte dei ragazzi dei problemi di
dipendenza in generale (il 58% ne sarebbe
poco consapevole), ma confermano che
telefono cellulare, TV (50%) e computer (48%)
sono le dipendenze più sottovalutate.
Osservatorio Nazionale
Identità di Genere
“Il 74% degli adolescenti maschi e il 37% delle
femmine ricorre al web per fare sesso, vedere
sesso,
sapere tutto sul sesso o cercare un partner.
Preoccupano soprattutto il sexting, la mania di
diffondere foto intime via smartphone, e la
fruizione ossessiva di materiale pornografico
online. Nel primo caso siamo di fronte a un
fenomeno mondiale, favorito dalle nuove
tecnologie
di condivisione digitale. In Italia si stima che il
20%
degli adolescenti abbia inviato immagini di
questo
tipo e il 40% le abbia ricevute.”