LaStampa_t2_20160323_029 IL VINO DI DOMANI

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SPECIALE LA STAMPA
MERCOLEDÌ 23 MARZO 2016
27
Reportage
ROBERTO FIORI
TORINO
l vino di domani? È quello
che ha radici ben salde nel
passato. Parola dei giovani produttori piemontesi che
ieri a Torino si sono confrontati su mercati e consumatori del futuro. Una tavola rotonda organizzata da La
Stampa in collaborazione
con Vinitaly, che hanno scelto una location di fascino come l’auditorium Vivaldi della
Biblioteca Nazionale per favorire un confronto e uno
scambio sulla valorizzazione
del vino e del paesaggio regionale.
I
La vigna e il giornale
«Un viticoltore - ha detto in
apertura dell’incontro il direttore de La Stampa, Maurizio Molinari - scommette
sulle proprie radici, sulla capacità di coltivare la terra e
offrire un prodotto che crea
condivisione e cerca di prospettare un futuro insieme.
Noi al giornale facciamo
esattamente la stessa cosa,
quotidianamente».
Il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, ha svelato alcuni momenti importanti della 50° edizione di Vinitaly, in programma a Verona dal 10 al 13 aprile. «L’edizione del cinquantenario sarà inaugurata dal Presidente
della Repubblica Sergio Mattarella e vedrà anche la presenza del premier Matteo
Renzi, che arriverà a Verona
insieme con l’imprenditore
cinese Jack Ma, patron di
Alibaba group, il più grande
sito di e-commerce del mondo». E se gli espositori complessivi saranno oltre 4100, i
piemontesi si presenteranno
ancora una volta in prima fila. «Il Piemonte è certamente una delle regioni che hanno fatto e continuano a fare la
storia dell’enologia italiana ha detto il direttore di Veronafiere, Giovanni Mantovani
-. La sua importanza all’interno di Vinitaly è testimoniata da un numero di espositori tra i più alti tra le rappresentanze territoriali, con oltre 450 aziende presenti».
Un mondo estremamente va-
Tutto
esaurito
La sala
del bellissimo
Auditorium
Vivaldi
era piena per
il convegno
organizzato
dalla Stampa
con Vinitaly
REPORTERS
REPORTERS
Il futuro del vino si costruisce
su un grande passato
Anche i giovani produttori puntano sull’importanza delle radici
19.100
aziende
Sono quelle agricole a
indirizzo vitivinicolo in
Piemonte
riegato, «che però ha come
tratto distintivo la capacità di
coniugare il lavoro dell’uomo
con la tutela del territorio, con
le sue caratteristiche paesaggistiche, culturali, antropologiche, oltre che morfologiche ha detto il presidente della Regione Piemonte, Sergio
Chiamparino -. La tutela non è
chiusura, ma esaltazione della
qualità e della trasparenza per
il consumatore».
L’aspetto decisivo
Ma tra vigna, cantina, distribuzione e comunicazione, qual
è l’aspetto su cui concentrare
le forze per vincere la sfida dei
mercati e dei nuovi consuma-
Analisi
LUCA FERRUA
REPORTERS
I vertici di Veronafiere al convegno organizzato dalla Stampa
tori? Lo ha chiesto Paolo Massobrio, chiamando sul palco
dieci giovani produttori in rappresentanza delle principali
zone vitivinicole piemontesi:
Luca Balbiano, Silvia Barbaglia, Umberto Bera, Dario Bergaglio, Federico Ceretto, Stefano Chiarlo, Alberto Cordero
di Montezemolo, Carlo Deltetto, Franco Morando e Davide
Ferrarese. Quello della comunicazione è senza dubbio risultato un nervo scoperto, ma
ognuno ha declinato la sua risposta. C’è chi - come Federico
Ceretto - ha raccontato la scelta di seguire una viticoltura
biologica e chi - come Stefano
Chiarlo - ha sottolineato lo
sforzo della Barbera d’Asti di
indossare un abito nuovo, in
grado di attrarre consumatori
e mercati. Chi ha parlato di orgoglio territoriale - dal Roero
al Boca, dai Colli Tortonesi al
Moscato - e chi di passione, di
esaltazione della qualità e dell’espressione
territoriale.
«Giovani produttori - ha chiosato Massobrio -, ma dai quali
traspare una grande assunzione di responsabilità».
170
aziende
Quelle
che arrivano
a Verona
grazie
al Consorzio
«Piemonte
land
of perfection»
1,04
miliardi
Il valore
dell’export
del vino
piemontese
Il Piemonte una stella del Vinitaly
La Regione al centro delle strategie della Fiera di Verona
Il Padiglione 10 sarà la casa per oltre 450 aziende
Stevie Kim
dirige
Vinitaly
International
I
REPORTERS
parole del vertice dell’Ente
Fiera. «Ci sono aziende piemontesi che hanno partecipato a tutte le edizioni - dice il
presidente di Veronafiere
Maurizio Danese - sono realtà
come Bersano, Marchesi di
Barolo, Braida, Terre di Barolo e Villa Doria. Le abbiamo
premiate perché fanno parte
della nostra storia. Hanno fatto la nostra storia come noi ab-
Stefano Chiarlo
Produttore Barbera d’Asti
Anche il Freisa
può essere il vino
di domani perché
unisce territorio
e passione
Luca Balbiano
Consorzio Freisa
Per noi la viticoltura
biologica è stata
una scelta di
famiglia e non
di mercato
Federico Ceretto
Produttore di Barolo
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Direttore
l Vinitaly, il più importante evento del vino in Italia
e uno dei più importanti
di tutta Europa, ha un rapporto stretto con il Piemonte. E non potrebbe essere altrimenti visto che la terra
del Barolo e Barbaresco si
gioca con la Toscana il prima
di regione chiave per l’enologia italiana.
Ma il rapporto VinitalyPiemonte non è soltanto questione di numeri. Anche se
uno, fondamentale, va citato.
È il 10, quello dei fuoriclasse
come Maradona o Platini, ma
soprattutto quello del Padiglione che da sempre ospita
il cuore delle cantine torinesi
e a Verona. Quest’anno le
aziende saranno oltre 450 di
queste circa 170 arrivano a
Verona grazie al Consorzio
voluto dalla Regione, «Piemonte Land of perfection».
Tutto va all’insegna della
sinergia come sottolineano le
La Barbera soddisfa
quasi tutte
le richieste
dei millennials
i nuovi consumatori
biamo fatto la loro». Ieri al convegno organizzato dalla
«Stampa» all’Auditorium Vivaldi della Biblioteca nazionale, Vinitaly ha voluto sottolineare proprio questo legame: la
crescita reciproca registrata
dalla Fiera e dal Piemonte. Un
risultato ottenuto unendo le
forze, anno dopo anno.
Per Verona Piemonte vuole
soprattutto dire eccellenza e la
regione che racchiude al suo
interno territori come Langhe,
Roero e Monferrato è tra le
stelle di uno degli eventi chiave del nuovo corso del Vinitaly.
Ovvero «Opera wine», la selezione di cantine italiane messa
insieme da «Wine spectator». I
piemontesi sono quindici e
rappresentano la forza della
regione anche sul fronte dell’export: Giuseppe Mascarello
e figlio; Braida; Bruno Giacosa; Mirafiore; Cavallotto; Ceretto, Damilano; Elvio Cogno;
Gaja; Massolino - Vigna Rionda; Poderi Aldo Conterno; Renato Ratti; Luciano Sandrone;
Paolo Scavino; Vietti.
Nomi chiave del Piemonte
con cui Verona ha voglia di
continuare a crescere anche
se non tutti sono al Vinitaly. E
il miglioramento passa pure
dalla cucina, protagonista in
Fiera di una delle cittadelle
della gastronomia dove andranno in scena Maurilio Garola della «Ciau del Tornavento» e Walter Ferretto del «Cascinale Nuovo».
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