Marta Luisa Ciofi degli Atti - Quaderni del Ministero della Salute

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Marta Luisa Ciofi degli Atti - Quaderni del Ministero della Salute
Caratteristiche Cliniche dei Disturbi
dell’Alimentazione
P. Monteleone
Università di Salerno
Disturbi dell’Alimentazione
• Anoressia Nervosa
• Bulimia Nervosa
• Disturbo da Alimentazione Incontrollata
(Binge-eating Disorder)
• Disturbi dell’Alimentazione Atipici
(Sindromi Parziali)
Santa Caterina da Siena (1300)
Richard Morton (1689): Nervous Consumption
Cronologia
Anorexie hystérique (Lasègue E.C. 1873)
Anorexia nervosa (Gull W.W. 1874)
Binge Eating Disorder
(DSM-IV 1994)
Bulimia nervosa
(Russell G. 1979)
EDNOS
(DSM III-R 1987)
1900
1950
2000
Anoressia Nervosa
Criteri Diagnostici- DSM-5
• A. Restrizione dell’apporto energetico rispetto al necessario, che conduce ad
un peso corporeo significativamente basso tenendo conto dell’età, del
sesso, della traiettoria evolutiva e dello stato di salute fisica. Si intende per
peso significativamente basso un peso che è inferiore al minimo normale o,
per i bambini e gli adolescenti, inferiore a quello minimo atteso.
• B. Intensa paura di acquistare peso o di diventare grasso, o
comportamento persistente che interferisce con l’aumento di peso, anche in
presenza di un peso significativamente basso.
• C. Alterazione del modo in cui il soggetto vive il proprio peso o la forma del
proprio corpo, eccessiva influenza del peso o della forma del corpo sui
livelli di autostima, o persistente rifiuto di ammettere la gravità della attuale
condizione di sottopeso.
Anoressia Nervosa
Criteri Diagnostici- DSM-5
Specificare il sottotipo:
• Tipo restrittivo
• Tipo con crisi bulimiche/condotte di eliminazione
Specificare il livello attuale di gravità:
• Il livello minimo di gravità è basato, per gli adulti, sull’attuale indice di massa
corporea (vedi qui sotto) o, per i bambini e gli adolescenti, sul percentile
dell’indice di massa corporea. Il livello di gravità può essere aumentato
tenendo conto dei sintomi clinici, del grado di disabilità funzionale e del
bisogno di supervisione.
–
–
–
–
Lieve: Indice di massa corporea ≥ 17 kg/m2
Moderato: Indice di massa corporea 16-16.99 kg/m2
Grave: Indice di massa corporea 15-15.99 kg/m2
Estremo: Indice di massa corporea < 15 kg/m2
Anoressia Nervosa
Caratteristiche Cliniche - I
• Esordio:
– a seguito di una dieta ipocalorica iniziata per modificare il peso e la forma
del corpo
– dopo traumi o eventi stressanti
• Sensazioni di onnipotenza per il controllo sull’introito di cibo
(rinforzo positivo della restrizione alimentare e altre pratiche di
dispendio energetico)
• Controllo ossessivo del cibo (conta delle calorie, rituali
alimentari..), del peso e della forma fisica
• Disturbo dell’immagine corporea (nucleo psicopatologico
centrale)
Anoressia Nervosa
Caratteristiche Cliniche - I
• Esordio:
– a seguito di una dieta ipocalorica iniziata per modificare il peso e la forma
del corpo
– dopo traumi o eventi stressanti
• Sensazioni di onnipotenza per il controllo sull’introito di cibo
(rinforzo positivo della restrizione alimentare e altre pratiche di
dispendio energetico)
• Controllo ossessivo del cibo (conta delle calorie, rituali
alimentari..), del peso e della forma fisica
• Disturbo dell’immagine corporea (nucleo psicopatologico
centrale)
Anoressia Nervosa
Caratteristiche Cliniche - II
• In alcuni casi: crisi bulimiche e comportamenti di compenso
purgativi, restrittivi e/o di iperattività fisica
• Non consapevolezza della gravità della perdita di peso e
delle complicanze fisiche derivanti da questa e dalla altre
pratiche di compenso improprie
• Disfunzione familiare, sociale e lavorativa
• Comorbidità psichiatrica: depressione, disturbi d’ansia,
disturbi di personalità, comportamenti impulsivi,
autolesionistici .
Anoressia Nervosa
Caratteristiche Cliniche – Sesso Maschile
• Stessa età di esordio rispetto alle
donne
• Livello minore di insoddisfazione
corporea.
• Preoccupazione soprattutto per
l’aspetto muscolare (vigoressia)
• Maggiore iperattività/compulsività
all’esercizio fisico rispetto alle donne
• Complessivamente si riscontra una
sostanziale sovrapponibilità tra
caratteristiche cliniche negli uomini e
nelle donne
Anoressia Nervosa
Decorso ed Esiti
• Tasso di remissione è del 20-30% dopo 2-4 anni
dall’esordio, e del 70-80% dopo 8 o più anni.
• Nel 10-20% dei casi si sviluppa una condizione cronica
• Circa il 30% dei pazienti presenta un viraggio verso la
bulimia nervosa
• Il rischio di morte per una persona con diagnosi di
anoressia nervosa è tra le 5 e le 10 volte maggiore di quello
dei soggetti sani della stessa età e sesso.
Fairburn & Harrison 2003
Crow et al. Am. J. Psychiatry, 2009
Bulimia Nervosa
Criteri Diagnostici- DSM-5
• A. Ricorrenti crisi bulimiche. Una crisi bulimica è caratterizzata da
entrambi gli aspetti seguenti:
– 1. Mangiare, in un periodo definito di tempo (ad esempio, un periodo di due ore) una
quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte delle persone
mangerebbe nello stesso tempo ed in circostanze simili.
– 2. Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio (ad esempio, sensazione di non
riuscire a smettere di mangiare o di non controllare cosa o quanto si sta mangiando).
• B. Ricorrenti ed inappropriate condotte compensatorie per prevenire
l’aumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici o
altri farmaci, digiuno o esercizio fisico eccessivo.
• C. Le abbuffate e le condotte compensatorie inappropriate si verificano
entrambe in media almeno una volta alla settimana per 3 mesi.
• D. I livelli di autostima sono inappropriatamente influenzati dalla forma e
dal peso del corpo.
• E. Il disturbo non si manifesta esclusivamente nel corso di episodi di
anoressia nervosa.
Bulimia Nervosa
Criteri Diagnostici- DSM-5
Specificare il livello attuale di gravità:
• Il livello minimo di gravità è basato sulla frequenza delle
condotte compensatorie inappropriate (vedi qui sotto). Il livello
di gravità può essere aumentato tenendo conto degli altri sintomi
e del grado di disabilità funzionale.
– Lieve: Una media di 1-3 episodi di condotte compensatorie inappropriate
per settimana.
– Moderato: Una media di 4-7 episodi di condotte compensatorie
inappropriate per settimana.
– Grave: Una media di 8-13 episodi di condotte compensatorie
inappropriate per settimana.
– Estremo: Una media di 14 o più episodi di condotte compensatorie
inappropriate per settimana.
Bulimia Nervosa
Caratteristiche Cliniche - I
• Esordio:
– in relazione ad una forte restrizione alimentare per modificare il peso e la
forma del corpo
– in seguito a difficoltà personali ed emotive nel padroneggiare situazioni di
perdita o di frustrazione
• Crisi bulimiche scatenate da stati d’animo negativi e seguite da
pratiche improprie di compenso
• Comportamenti autolesivi
• Complicanze fisiche
• Comorbidità psichiatrica
Bulimia Nervosa
Caratteristiche Cliniche - II
• Il tasso di remissione è di circa il 27% ad un anno
dall’esordio e di oltre il 70% dopo 10 o più anni.
• Circa il 23% dei pazienti ha un decorso cronico
protratto.
• Il passaggio dalla bulimia nervosa all’anoressia nervosa
è raro
• Il tasso di mortalità dopo 10 o più anni non è superiore
al 2%.
Disturbo da Alimentazione Incontrollata
Criteri Diagnostici- DSM-5
•
A. Ricorrenti crisi bulimiche. Una crisi bulimica è caratterizzata da entrambi gli aspetti
seguenti:
–
–
•
B. Le abbuffate sono associate con tre (o più) dei seguenti aspetti:
–
–
–
–
–
•
•
•
1. Mangiare, in un periodo definito di tempo (ad esempio, un periodo di due ore) una quantità di cibo
significativamente maggiore di quella che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo ed in
circostanze simili.
2. Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio (ad esempio, sensazione di non riuscire a smettere di
mangiare o di non controllare cosa o quanto si sta mangiando).
1. Mangiare molto più rapidamente del normale.
2. Mangiare fino a sentirsi spiacevolmente pieno.
3. Mangiare grandi quantità di cibo quando non ci si sente fisicamente affamati.
4. Mangiare da solo perché ci si sente imbarazzati dalla quantità di cibo che si sta mangiando.
5. Sentirsi disgustato di se stesso, depresso o assai in colpa dopo l’abbuffata.
C. E’ presente un marcato disagio in rapporto alle abbuffate.
D. Le abbuffate si verificano, in media, almeno una volta alla settimana per 3 mesi.
E. Le abbuffate non sono associate con l’attuazione ricorrente di condotte compensatorie
inappropriate come nella bulimia nervosa e non si verificano esclusivamente durante il
decorso della bulimia nervosa o dell’anoressia nervosa.
Disturbo da Alimentazione Incontrollata
Criteri Diagnostici- DSM-5
Specificare il livello attuale di gravità:
• Il livello minimo di gravità è basato sulla frequenza delle crisi
bulimiche (vedi qui sotto). Il livello di gravità può essere
aumentato tenendo conto degli altri sintomi e del grado di
disabilità funzionale.
–
–
–
–
Lieve: 1-3 crisi bulimiche per settimana.
Moderato: 4-7 crisi bulimiche per settimana.
Grave: 8-13 crisi bulimiche per settimana.
Estremo: 14 o più crisi bulimiche per settimana.
Disturbo da Alimentazione Incontrollata
Caratteristiche Cliniche
• Insorgenza a qualsiasi età e con meno marcata prevalenza di
genere
• Particolarmente presente nelle popolazioni cliniche di soggetti con
obesità (fino al 30-40% dei casi); la sua presenza si associa ad un
più probabile insuccesso della terapia dietetica dell’obesità
• Rapporti peculiari con l’obesità
– maggiore introito calorico durante le abbuffate
– maggiore psicopatologia alimentare (abitudini alimentari caotiche, abbuffate
legate a fattori emozionali)
– più alto tasso di comorbidità psichiatrica, soprattutto di sindromi depressive
• Difficoltà nel gestire le emozioni e gli impulsi, senso di
inadeguatezza e impotenza
• Complicanze fisiche dell’obesità
Conclusioni
• I disturbi dell’alimentazione sono tra i più comuni
problemi di salute che affliggono gli adolescenti e i
giovani adulti nei paesi occidentali.
• Essi determinano spesso gravi danni alla salute fisica e
al funzionamento psicosociale e, in taluni casi, possono
raggiungere livelli di gravità tali da mettere a serio
rischio la vita delle persone, compromettendone la
qualità della vita.
• L’identificazione precoce e un intervento terapeutico
immediato e appropriato sono essenziali per la
prevenzione della disabilità che essi possono provocare.

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