tramvia: da firenze a siviglia

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COORDINAMENTO DEI COMITATI CITTADINI
AREA METROPOLITANA
SI FA PRESTO A DIRE TRAMVI(GLI)A:
BASTA (NON) ANDARE A SIVIGLIA
“Invito tutti i fiorentini a venire a Siviglia a vedere con i propri
occhi. Credo che se lo faranno, anche molti di coloro che hanno
votato contro il tram nel vostro referendum abbandoneranno i
propri timori: non bisogna essere conservatori”.
Così si esprimeva Alfonso Rodriguez Gomez de Celias, delegato del Sindaco del
capoluogo andaluso, in un’intervista a Mauro Bonciani sul “Corriere fiorentino”
del 18 marzo scorso.
Detto fatto.
Accogliendo l’invito, durante la settimana santa siamo andati a Siviglia, città
più volte portata ad esempio di positivo inserimento del tram in un centro
storico, anch’esso patrimonio dell’umanità.
Le foto che vi proponiamo si riferiscono al cosiddetto metro-centro, un tratto di
1400 m. di linea tranviaria nel centro storico, in funzione dall’autunno scorso.
La visita però non ci ha rassicurato.
La tramvia di Siviglia ci ha fatto l’impressione di un costosissimo giocattolo,
per adesso piuttosto inutile, molto lento e visivamente invasivo, soprattutto
a causa della fitta rete di pali e dei fili che, sia pure in un tratto così breve,
costituiscono un forte elemento di disturbo della qualità visiva. E’ vero che, a
quanto si dice, in futuro i pali verranno tolti e le attuali vetture verranno
sostituite con quelle a batteria, ma anche questo non fa che aumentare
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l’impressione di improvvisazione e poca serietà dell’operazione.
Durante la Semana Santa poi i pali vicini alla Cattedrale sono stati tolti, per cui
la linea è stata spezzata; e ciò ha confermato la nostra impressione di
provvisorietà e di estemporaneità. In compenso tutta la zona è stata
pedonalizzata e riqualificata con pavimentazione in pietra, arredi urbani e
nuove piante. Ma a questo punto si ripresenta la stessa domanda che ci
poniamo a Firenze: era necessario metterci una tramvia per ottenere questo
risultato?
Non sono d’altra parte mancati anche a Siviglia i problemi: proteste, danni
economici, rifacimento di tratti di binari già posati e perfino un deragliamento
pochi giorni dopo l’inaugurazione.
In ogni caso è opportuno confrontare la situazione di Siviglia con quella di
Firenze: ci sono alcune differenze, di non poca importanza, e tutte a vantaggio
di Siviglia.
1) A Siviglia la tramvia non passa in centro, o meglio non passa nel tessuto
più antico, di origine araba, fitto e tortuoso. La Cattedrale infatti sorge ai
margini di questa zona, e l’Avenida de la Constitutiòn, lungo la quale
passa il tram, è un’arteria larga e rettilinea. Non è questa la situazione
di Firenze.
2) Nel tratto che costeggia la Cattedrale ci passa un solo binario; a Firenze,
accanto al Battistero e davanti a Palazzo Medici Riccardi, ne passerebbero
due, secondo i piani della Giunta.
3) A Siviglia si è avviata la costruzione di una rete di metropolitana in gran
parte sotterranea. Il tram è stato previsto in effetti per ovviare al
prolungarsi della costruzione della Linea 1 della metropolitana che
dovrebbe entrare in esercizio alla fine dell’anno.
Quindi a Siviglia la tramvia non è l’infrastruttura di riferimento della
mobilità urbana, ma solo complementare ad essa.
Tutte cose che i nostri ideologici e animosi sostenitori della tramvia e i filmati di
propaganda dell’Amministrazione fiorentina durante la campagna referendaria si
erano guardati bene dal dirci. Ma non è una novità: li conosciamo.
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