Pronto soccorso legale arriva dal Comune l`avvocato gratuito

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Pronto soccorso legale arriva dal Comune l`avvocato gratuito
la Repubblica MERCOLEDÌ 4 MARZO 2015
MILANO CRONACA
V
PER SAPERNE DI PIÙ
www.comune.milano.it
I diritti
“No alla moschea a Monte Stella”
Due ricorsi, al Tar e al Consiglio di Stato, presentati da un gruppo di 27 residenti della zona Lampugnano
“Nessun pregiudizio contro il diritto di preghiera, ma così non si rispetta la regolamentazione urbanistica”
ZITA DAZZI
L
E BUSTE sono ancora chiuse e
sigillate in cassaforte, ma sul
bando comunale per l’assegnazione di tre aree destinate a
diventare luoghi di culto, si addensano dense e scure nubi. Dopo
la legge regionale «antimoschee»
— contro cui il governo vuole fare
ricorso alla Corte Costituzionale
— arrivano anche due ricorsi al
Tar e al Consiglio di Stato. A presentarli un gruppo di 27 cittadini
che abitano nel verdeggiante
quartiere di Monte Stella, zona
San Siro, là dove il Comune ha immaginato di riservare al culto
un’area di mille metri quadrati in
via Sant’Elia. Su quell’area hanno
LAMPUGNANO
Qui potrebbe sorgere
la moschea, al posto
del tendone
dell’ex Palasharp
LE TAPPE
OTTOBRE 2014
La giunta Pisapia
(nella foto sotto,
Majorino) mette
a bando tre aree
(Sant’Elia, Esterle
e Marignano)
per nuovi luoghi
di culto
I ricorrenti temono che
nelle ricorrenze religiose
la zona di via Sant’Elia
diventi un unico ingorgo
messo gli occhi alcune associazioni islamiche, che già da tempo
portano i loro fedeli a pregare sotto un tendone allestito provvisoriamente dall’amministrazione.
I residenti dicono di non aver
«alcuna connotazione politica» e
di «non nutrire alcun pregiudizio
contro qualsiasi fede religiosa e
contro i credenti che vogliano
esercitare il loro legittimo diritto
di culto, riconosciuto dalla Costituzione: ci mancherebbe». E questo è scritto anche nel ricorso.
L’avvocato Ettore Ribolzi aggiunge: «Ci siamo invece attenuti a
questioni formali e di mancato rispetto della regolamentazione
urbanistica del territorio». I ricorsi sono uno al Tar per far annullare il bando, e un secondo al presidente della Repubblica, con richiesta di parere al Consiglio di
Stato, con oggetto la delibera di
ottobre con cui Palazzo Marino,
dopo vent’anni di attesa, ha fatto
partire la macchina che dovrebbe
portare alla costruzione di due
moschee e di una chiesa per gli
evangelici. Il condizionale è d’obbligo, perché dal Comune non
esce alcuna anticipazione, se non
che le buste verranno aperte in
assessorato «la prossima settimana, terminato il Forum delle
politiche sociali». Delle sette proposte avanzate da enti iscritti all’Albo delle religioni, due dovrebbero essere degli evangelici; le altre cinque di associazioni islamiche. I buddisti pare non si siano
candidati. Tutti ora però guardano con preoccupazione al nuovo
macigno che cade sulla strada in
salita per la nuova moschea. Il ricorso degli abitanti di Lampugnano richiama alcuni principi
della discussa legge regionale.
«L’area scelta ha una destinazione urbanistica non conforme all’uso quale vuole essere destinato dal Pgt in vigore», sottolinea
l’avvocato che Ribolzi, facendo
notare che, secondo i progetti
degli anni ‘80, l’area doveva diventare impianto sportivo e poi
area a verde pubblico, non luogo
di preghiera. Una pioggia di ricorsi si era abbattuta già allora e
la protesta riguardava sempre la
questione parcheggi e l’affollamento. Oggi i residenti paventano che al venerdì e nelle altre fe-
Il legale: “Va rispettata
la legge regionale che
mette i paletti a chi vuole
costruire luoghi di culto”
ste islamiche, ma poi anche nel
quotidiano, l’area di via Sant’Elia diventi un unico, gigantesco
ingorgo.
Che cosa succederà, è difficile
dire. Il Comune annuncia tempi
medio lunghi per decidere sulle
sette proposte arrivate: «Non meno di due mesi». Intanto gli avvocati affilano le armi: «Per ora c’è
una legge regionale che mette determinati paletti a chi vuole costruire un luogo di culto. E anche
se il governo farà ricorso, per ora
la normativa è in vigore e andrebbe rispettata — spiega il legale —
Staremo a vedere che cosa decide
di fare il Comune».
La Repubblica MI - 4 marzo 2015
LA TARGA
La Sala degli
incontri alla Casa
dei diritti è stata
intitolata al
giornalista
Franco Bomprezzi
Pronto soccorso legale
arriva dal Comune
l’avvocato gratuito
A
targa) a Franco Bomprezzi, il
giornalista milanese recentemente scomparso, ricordato
per il suo impegno a favore delle persone con disabilità. Di
sportelli legali gratuiti a disposizione dei cittadini più deboli
o in difficoltà, ce ne sono altri,
soprattutto organizzati dal
privato sociale. Ma è la prima
volta che Palazzo Marino scende in campo direttamente per
offrire assistenza legale gratuita sui temi del lavoro, della
famiglia, su questioni di carattere penale, della casa, dell’immigrazione, della violenza di genere, delle pari opportunità.
Venti sono gli avvocati che
hanno già dato la loro disponi-
bilità ad accogliere i cittadini
presso la Casa dei diritti, con i
loro dubbi e le loro domande.
Saranno loro ad ascoltare i ca-
MARZO 2015
Partono i ricorsi
I cittadini di Monte
Stella, uno
dei tre quartieri
interessati dal
bando comunale
decidono di
rivolgersi al Tar
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IL SERVIZIO/NELLA CASA DEI DIRITTI
VETE un vicino di casa
molesto che volete denunciare? Un marito
violento da cui vi volete separare? Un datore di lavoro che fa
mobbing? L’avvocato arriva
dal Comune. O almeno, da lì arriva la prima consulenza professionale per capire come tutelarsi in modo legale da soprusi, maltrattamenti, truffe,
aggressioni. Cioè in tutti quei
casi della vita in cui uno si domanda come e a chi rivolgersi
per farsi difendere. L’iniziativa è stata presentata ieri, nell’ambito del quarto Forum sulle politiche sociali, alla Casa
dei diritti di via De Amicis 10,
la cui “Sala degli incontri” è
stata intitolata (con tanto di
FEBBRAIO 2015
Dopo lungo
dibattito la Regione
guidata dal leghista
Maroni approva
una legge che
limita chi vuole
costruire luoghi
di culto
si presentati e a fare una prima
azione di orientamento ai servizi di tutela che esistono sul
territorio ed eventualmente a
consigliare se è il caso o meno
di intentare una causa legale.
«Lo sportello è una nuova
scommessa voluta da questa
amministrazione perché nessuno resti indietro e per difendere i diritti di tutti, con attenzione particolare agli ultimi e
al tema della violenza sulle
donne», commenta l’assessore Pierfrancesco Majorino. In
sala accanto a lui anche il presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo, che ha ricordato come l’emergenza sia soprattutto nelle periferie.
Lo spazio di via De Amicis, il
giovedì pomeriggio dalle
14.30 alle 16.30, due volte al
mese, ospita anche lo sportello “Diritto Donna”, attivato dal
Comune col Comitato pari opportunità dell’ordine degli avvocati, che offre orientamento
legale gratuito specifico a chi
si ritiene vittima di violenza o
discriminata. Un servizio sempre più richiesto, quello di consulenza legale, in tempi di crisi economica e di crisi familiare, quando rivolgersi a un avvocato può essere un traguardo inaffrontabile per chi non
ha lavoro e quindi stipendio.
Per prendere appuntamento,
telefonare dalle 9 alle 18.00
(02/88463045 02/88453385
02/88441641 oppure via mail
all’indirizzo: [email protected]).
(zita dazzi)
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