Harry Potter ed il patto con il diavolo

Transcript

Harry Potter ed il patto con il diavolo
Harry Potter ed il patto con il diavolo
Storia completa
Harry Potter ed il patto con il diavolo..................................................................................................1
Capitolo 1.............................................................................................................................................2
Capitolo 2.............................................................................................................................................7
Capitolo 3...........................................................................................................................................12
Capitolo 4...........................................................................................................................................17
Capitolo 5...........................................................................................................................................21
Capitolo 6...........................................................................................................................................25
Capitolo 7...........................................................................................................................................30
Capitolo 8...........................................................................................................................................34
Capitolo 9...........................................................................................................................................40
Capitolo 10.........................................................................................................................................44
Capitolo 11.........................................................................................................................................49
Capitolo 12.........................................................................................................................................53
Capitolo 13.........................................................................................................................................56
Capitolo 14.........................................................................................................................................61
Capitolo 15.........................................................................................................................................65
Capitolo 16.........................................................................................................................................69
1
Capitolo 1
Sdraiato sul letto, continuava a fissare il soffitto scuro, un braccio ripiegato sopra la fronte. In fin
dei conti chi gli impediva di dare libero sfogo alle sue fantasie, finché era solo in camera? Poteva
immaginare di fare sesso con la sua nemesi ed intanto masturbarsi fino a non poterne più, nessuno
l'avrebbe mai saputo. Invece sospirò e si mise a sedere. Quanto mancava ai M .A.G.O.? Un mese?
Trentadue giorni, sabati e domeniche incluse, per l'esattezza.
Draco si passò le mani sul viso e scosse la testa: troppo pochi per recuperare sette anni di insulti, liti
e dispetti e poi, tre quarti di quello che aveva detto in quegli anni, lui lo pensava veramente: odiava
i Weasley, gli facevano schifo i Babbani ed i mezzosangue e Potter avrebbe fatto meglio a scegliere
in maniera più oculata i suoi amici....
Si ributtò sul letto, tirando fuori il cuscino dal copriletto e piazzandoselo sopra il viso. Un M alfoy
adolescente, in calore per il suo eterno rivale..... doveva essere uno spettacolo pietoso!
Si mise a pancia in giù, sfregando l'inguine pulsante contro il materasso, non si sarebbe abbassato a
tanto per Potter! Per avere le sue mani addosso... la sua bocca da baciare..... i suoi occhi a
fissarlo......un gemito gorgogliante gli uscì dalla gola. Decise che aveva bisogno di distrarsi, un
voletto sulla sua scopa, magari... poi pensò al manico di legno solido che avrebbe avuto tra le
gambe e decise che sarebbe stata una pessima scelta, una doccia fredda, alla svelta, sarebbe stata
sicuramente migliore!
Si stava ancora strofinando i capelli con un asciugamano di spugna quando la vocetta di Pansy
accompagnò un bussare insistente alla porta del suo dormitorio.
-Che vuoi?- Chiese sgarbatamente.
-Draco, tesoro, stiamo aspettando solo te, vuoi venire?-Voi andate, Pansy, io arrivo più tardi-M a, Dra...-Non rompere Pansy, ho detto che vengo dopo!Da un po' aveva preso ad odiare le uscire ad Hogsmead. Le coppiette che a scuola mantenevano un
atteggiamento consono all'ambiente, una volta in libera uscita, stavano appiccicate, si tenevano per
mano od a braccetto, si sbaciucchiavano.... e lo infastidivano oltre misura. Draco si rendeva conto
che la sua era solo invidia, ma doveva superare lo scoglio e far finta di nulla.
Tempo prima sua madre gli aveva detto, scuotendo la testa, che il suo modo di amare era molto
simile a quello di suo padre.
Il matrimonio tra Lucius e Narcissa era stato combinato dalle loro famiglie, in realtà i Black
avevano offerto Bellatrix, in quanto primogenita, ma appena suo padre aveva visto sua madre se ne
era innamorato follemente. Lei era ancora una ragazzina e non lo aveva considerato molto. Per
questo lui aveva impiegato ogni mezzo per conquistarla, finché non era riuscito ad ottenere il suo
amore non aveva pensato ad altro ed, alla fine, l'aveva rinchiusa nella prigione dorata di casa
M alfoy, come sua regina e sua prigioniera a cui non era consentito parlare con nessuno al di fuori
dei parenti.... Lucius era folle di gelosia, ma Narcissa non era la ragazza ingenua che poteva essergli
sembrata al loro primo incontro: sua sorella Bellatrix aveva un forte ascendente su di lei e l'aveva
condotta al cospetto del suo visionario signore: Lord Voldemort.
Narcissa era diventata una sua adepta ed aveva convinto anche il marito a divenirlo. Voldemort
aveva tirato fuori il meglio ed il peggio da Lucius, che era riuscito persino a sopportare che la sua
splendida ed adorata moglie diventasse una delle amanti dell'Oscuro Signore. Da quel momento si
era incrinato qualcosa tra loro, eppure Lucius continuava ad amarla quasi morbosamente.... Draco si
2
era fatto un punto di non innamorarsi mai. Aveva avuto decine di storie, dentro e fuori Hogwarts,
ma nessuna era stata importante e così doveva continuare ad essere. Non voleva ritrovarsi nella
situazione di suo padre.
Quando lui era nato, il sospetto che potesse essere figlio di Voldemort e non suo aveva attanagliato
l'animo di suo padre finché non era stato più che evidente che quel bambino nato prematuro di quasi
due mesi era il ritratto del nobile M alfoy. Allora suo padre aveva passato i giorni e le notti a
vegliare quel bambino fragile e troppo piccolo, dietro le tendine di una culla magica, perdendoci il
sonno e la fame: lui e Narcissa racchiusi in un unico essere: il loro piccolo Draco. Un bimbo viziato
come pochi, a cui ogni capriccio veniva perdonato, ogni desiderio esaudito.... Draco non era
abituato a non ottenere quel che voleva. Sapeva che, se avesse detto a suo padre che voleva per se
Harry Potter, suo padre se ne sarebbe infischiato del loro Signore ed avrebbe convogliato tutte le
sue energie a catturare lo sfregiato per donarlo al suo unico, adorato figlio, ma Draco, questa volta,
sapeva di non poter chiedere a suo padre.... doveva soffocare quella maledetta attrazione e scordarsi
di Potter.
Se solo quel maledetto giorno non si fosse girato a vedere la faccia di Potter mentre Piton lo
rimproverava... se non avesse incontrato il suo sguardo.... Era già successo decine di volte, no? E
allora perché quella era stata diversa?
Forse i suoi ormoni erano impazziti di colpo per qualche ragione strana, forse aveva la febbre e non
se ne era reso conto.... fatto restava che il cuore aveva perso un battito, si era sentito andare a fuoco
e si era ritrovato con gli occhi lucidi. Voleva difenderlo dallo scherno di Piton, voleva abbracciarlo
e stringerlo forte a se... Non era più riuscito a liberarsi di quella strana, assurda sensazione. Draco
M alfoy, quella sera, piangendo silenziosamente sul suo letto, come un bambino, mentre gli altri già
dormivano, decise di odiare i colpi di fulmine.
Su tutto questo rimuginava, ormai ad Hogsmead, quando andò a sbattere contro qualcuno.
-Tu?- Sibilò acido riconoscendo Hermione Granger. -Togliti dai piedi, mezzosangue!- Le urlò quasi
dietro, facendo un'espressione schifata e spolverandosi il mantello dove aveva urtato la ragazza.
-Togliti tu dai piedi, M alfoy!- Rispose a tono una voce proveniente dalle sue spalle.
Draco sbiancò riconoscendo la voce di Harry. Un attimo dopo si ritrovò sbattuto contro il muro del
negozio da cui Potter e Weasley erano usciti insieme.
-Guarda, guarda! M alfoy una volta tanto da solo! E' facile prendersela con una ragazza, vero?- Lo
punzecchiò Ron.
-Lasciatelo perdere, ragazzi! Andiamo via!- Si intromise Hermione, temendo che la situazione
degenerasse.
-Hai ragione Hermione: questo qui non vale neanche la fatica di arrabbiarsi!- Le rispose Harry,
lasciando la presa sulle spalle di M alfoy ed allontanandosi con gli amici.
Draco recuperò il respiro lentamente e si sentì scivolare lungo la parete. Harry lo odiava davvero, di
più: lo disprezzava. L'aveva sentito nel suo tono, l'aveva avvertito nella sua presa, l'aveva visto sul
suo viso, in quell'espressione di disgusto.... Averlo tanto vicino da sentire il suo alito sul viso così,
all'improvviso e poi.... Draco cominciò a singhiozzare, nascondendo il viso sulle ginocchia piegate,
dimentico di essere su una strada frequentata, dimentico di dover mantenere alto l'onore dei
M alfoy.... semplicemente non riusciva a smettere e, a pensarci bene, neppure voleva smettere.
Sentiva che piangere gli faceva bene. Immensamente bene.
Forse passò un quarto d'ora, il tempo era un concetto astratto e privo d'importanza, quando un
gridolino lo riscosse: Pansy gli fu subito addosso.
-Draco, amore, cos'hai? Stai male?-Si, Pansy, ora che ti vedo sto male! Lasciami in pace!-M a, Dra....-Fatti gli affari tuoi, Pansy! Io torno al castello!3
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
-Vuoi che ti accompagni?- Squittì preoccupatissima lei.
-No, Pansy, altrimenti te lo avrei chiesto!- Tagliò corto lui, fingendo di non avere il volto pallido e
rigato di lacrime e gli occhi rossi.
-Non lo sopporto più quel viscido arrogante stronzo di M alfoy!- Sbraitava Ron davanti alla sua
burrobirra, ad un tavolo dei Tre M anici di Scopa.
-Lascia stare Ron, quello è sempre stato così-Cercò di calmarlo Harry.
-Veramente è sempre peggio- Precisò Hermione.
-Che vuoi dire?-M alfoy è sempre più aggressivo. I suoi voti sono peggiorati e spesso litiga persino con Piton. E che
dicono che il movimento rilassa!-M ovimento?- Chiese Ron.
Hermione arrossì , forse era convinta di aver solo pensato l'ultima frase.
-Bhe, ultimamente è facile trovare qualche ragazza a piangere nei bagni delle ragazze per essere
stata scaricata da M alfoy dopo una notte o due... e, dal numero di ragazze direi che c'è un gran
viavai nei sotterranei, negli ultimi mesi-E i professori non dicono nulla?- Chiese sbalordito Harry.
-Che vuoi che dicano? Anche se lo sanno, il responsabile di Serpeverde è Piton e lui, a M alfoy, fa
passare liscia qualsiasi cosa!-Si, ma... se dovesse succedere qualcosa a qualche ragazza...Hermione fece spallucce.
-La maggior parte delle ragazze sono Serpeverde, sicuramente conoscono qualche pozione per
evitare il nascere di certi... problemi. Le altre preferiscono stare zitte che dire di aver perso la testa
per M alfoy!-Roba da non credere!- Commentò Ron.
-M alfoy è un gran bel ragazzo, Ron. Non si può negarlo e, per un sacco di ragazze presenta non
poche attrattive: è ricco, nobile, potente...-Ed è figlio di un mago oscuro, o non conta nulla?- La interruppe Harry.
-Le ragazze fanno un sacco di cose stupide, quando si innamorano, Harry!- Gli rispose lei con
sufficienza, quasi a volergli ricordare implicitamente certe stupidaggini che aveva fatto lui quando
frequentava Cho Chang.
-Comunque dev'essere una caratteristica dei M alfoy!- Sghignazzò Ron. –I miei mi hanno raccontato
che Lucius, quando era ad Hogwarts, faceva stragi di cuori! Una volta ci provò con la mamma, ma
si intromise papà: è da allora che lui e Lucius si odiano. M amma ha detto che papà era paonazzo,
tremava e balbettava, ma quando M alfoy si è avvicinato troppo alla mamma, papà gli ha tirato un
pugno sul naso! Lui non se lo aspettava e così lo prese in pieno!I ragazzi scoppiarono a ridere immaginando la scena.
-Papà dice che gli piaceva anche tua madre, Harry- Aggiunse il rosso dopo un attimo. -M a non ci ha
mai provato con lei perché era figlia di Babbani-M eglio così... altrimenti mio padre non si sarebbe limitato ad un pugno!- Sorrise Harry.
-Allora era meglio se ci provava: forse oggi non ci sarebbe M alfoy a rovinarci le uscite!- Ribatté
Ron, convinto. Risero di nuovo tutti e tre.
Draco M alfoy non si mangiava le unghie, però quella fastidiosa pellicina sul polpastrello del pollice
era sacrificabilissima al suo nervosismo crescente.
Quella sera, dopo cena, avrebbe abbordato la prima ragazza al di sopra del quinto anno che gli
sarebbe capitata a tiro e si sarebbe fato una bella scopata che gli avrebbe permesso di dormire sonni
tranquilli.
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
4
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Il castello era piuttosto silenzioso, non erano molti quelli che erano già tornati dal villaggio,
tuttavia, Draco cominciò, con passo lento e strascicato, a dirigersi alla Sala Grande.
Si mise al suo posto e, venti minuti dopo, annegò nel vociare degli studenti affamati che riempivano
al Sala.
Le cene, dopo la visita ad Hogsmead erano sempre chiassose: cose da raccontarsi, scherzi da
mostrare.... si trattenne nonostante l'evidente fastidio, tamburellando le dita sul tavolo, per dare
tempo agli altri studenti per lasciare i tavoli e spargersi per la scuola.
Quando decise che nei corridoi doveva esserci abbastanza movimento, si alzò lentamente e lasciò la
Sala.
Fece appena in tempo a girare l'angolo della porta che un tornado li investì in pieno petto.
-Oh! Scusami tanto, M alfoy!- Disse una voce dolce e allegra.
'Lei!'Pensò subito Draco, pronto a sedurre la ragazza, ma appena abbassò lo sguardo sulla chioma
rossa...
-Weasley!- Strabuzzò gli occhi.
Ginny Weasley gli sorrise sbattendo le lunghe ciglia un paio di volte.
-Scusa, non l'ho fatto apposta: ho dimenticato a tavola una cosa e stavo andando a riprenderla-Fi.. figurati! Tu, piuttosto, non ti sei fatta male, vero?-No... no, M alfoy... che ti prende? Sei strano!-Strano? Perché?-Di solito tu non sei affatto gentile... e soprattutto: tu sei un M alfoy... io sono una Weasley!Draco rimase interdetto: ragionamento perfetto, non c'era che dire! Fra tutte le persone possibile,
proprio lei: la piccola di casa Weasley! E lui odiava i Weasley! Per di più lei gli parlava
tranquillamente! Ed era diventata proprio carina, non di poteva negare!
-Ora scusa, M alfoy, ma io devo andare! Ciao-Aspetta...- M a Ginny era già sparita.
Draco sbuffò, quella sera non aveva più voglia di cercare qualcuno da sedurre.........
-Draco, tesoro, c'è qualcosa che non va?-No, Pansy.... anzi, vieni con me!- In fin dei conti, non gli piaceva l'idea di andare a letto da solo.
Il lunedì mattina, le lezioni ripresero come sempre. Per gli studenti del settimo anno era iniziato un
ripasso forsennato di tutte le materie.
Draco M alfoy si augurava con tutto il cuore che Harry Potter, quel weekend, avesse studiato un po'
meglio Pozioni: l'idea di sentirlo di nuovo rimproverare da Piton lo atterriva. Grifondoro e
Serpeverde facevano insieme la terza e la quarta ora, nell'aula lugubre del professor Piton.
M alfoy, come sempre, prese posto in prima fila. Lui e la Granger si contendevano i voti più alti in
quel corso. Di fatto, la Granger era l'unica Grifondoro che potesse competere con i Serpeverde a
Pozioni e non perché i Serpeverde fossero i migliori in assoluto, ma perché il professor Piton li
favoriva in modo assolutamente spudorato.
M alfoy se ne era reso veramente conto solo due mesi prima: Potter aveva mescolato gli ingredienti
in un intruglio assolutamente improponibile, ma altrettanto disgustoso era risultato il contenuto del
calderone di Goyle. Il professore aveva sorvolato sulla pozione del Serpeverde ed aveva
letteralmente umiliato Harry.
Draco si era girato ad osservare la scena. Harry teneva lo sguardo fisso in basso, mentre Piton
gliene diceva di tutti i colori. Quando l'insegnante ebbe finito e gli ebbe dato le spalle, Harry sollevò
il viso, non sorrise, non disse assolutamente nulla. Fissò l'uomo con sguardo freddo, poi sorrise a
Weasley che gli tirava una manica e si risedette al suo posto ed era stato... splendido. Per quanto
Draco si rigirasse quella cosa nella mente, nulla rendeva l'episodio speciale per qualche motivo, e
allora perché gli aveva fatto quell'effetto?
Harry si era comportato con decoro ed aveva manifestato un certo orgoglio... quasi da Serpeverde....
Aveva sorriso in modo dolce, con gli occhi fermi...
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
5
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Draco si morse la lingua: ancora quello sguardo che gli faceva perdere il controllo, ancora quelle
labbra che sembravano così morbide.....
-... ha capito, signor M alfoy?- La voce di Piton lo ritrasse dai suoi pensieri.
-Come?... si, certo... mi scusi!Un leggero mormorio subito messo al bando dall'insegnante si era levato dai banche dei
Grifondoro: Draco M alfoy si distraeva dalla sua lezione preferita!
Quando, verso la metà della seconda ora, Piton cominciò a fare il giro tra i calderoni, M alfoy gettò
un rapido sguardo alle sue spalle: dal calderone di Harry uscivano bolle giallognole che,
rompendosi, liberavano uno sgradevole odore di marcio. Draco si sentì morire: nemmeno lui aveva
eseguito un ottimo lavoro: la sua pozione era di un blu troppo chiaro e non era abbastanza densa...
doveva smettere di pensare ad Harry!
Piton si fermò davanti a Paciok, scrutando dubbioso il liquido verdastro, forse intendeva
sperimentarlo sul maldestro fattucchiere.
Draco cominciò a contare i secondi, sperando che Piton si mantenesse alla larga da Harry fino al
suono della campana.
-E questo cosa sarebbe, Potter?- Sibilò l'insegnante con evidente entusiasmo.
Harry non aveva ancora risposto che Draco, occhi serrati, si era alzato di scatto, facendo cadere la
sedia.
-M i scusai professore, mi sento male!- Gemette attirando l'attenzione di tutti e corse fuori. Non
intendeva andare in infermeria, voleva solo evitarsi lo strazio degli insulti riservati a Potter.
Subito dopo la campana suonò e, neanche a dirlo, Draco fu raggiunto da Pansy Parkinson.
-Draco, cosa ti senti?- M iagolò la ragazza con gli occhi acquosi per la preoccupazione.
-Lasciami in pace, Pansy... lasciami in pace- Disse in soffio lui.
Pansy dovette restarne molto colpita perché non riuscì a ribattere nulla.
Draco rimase appoggiato al muro per qualche altro secondo e poi decise di andare a prendere un po'
d'aria.
All'ora di pranzo, nella Sala Grande, in molti notarono l'assenza di M alfoy. La parkinson
giustificava come poteva la sua assenza con quanti le chiedevano dove fosse finito e come stesse.
Al tavolo di Grifondoro, invece, si sprecavano battute sull'improvviso malore del più acerrimo
nemico della loro Casa.
-A forza di scopare a destra ed a manca si sarà beccato qualcosa!-M agari una delle tante gli ha annunciato di essere incinta e non sa come dirlo al paparino!-Una delle tipe che ha scaricato gli avrà lanciato qualche maledizione-Non sapevo che tutti sapessero dell'iper attività di M alfoy!- Trasecolò Ron.
-Ci sono un sacco di ragazzi che hanno perso la fidanzata per colpa sua... anche a Grifondoro!Sentenziò Hermione servendosi una porzione di mela caramellata.
-Pazzesco!- Commentò Harry notando le varie facce scure tra le ragazze del suo tavolo.
-M alfoy è decisamente figo!- Fece spallucce Ginny. -E sa anche essere educato, quando vuole!-Ginny!- La rimproverò Ron.
-E' la verità!Il Barone Sanguinario trovò Draco alla Gufiera. Era da più di un'ora che lo cercava.
-Salve Draco!-Barone!- Rispose lui educatamente.
-Ti sto cercando da molto!-Sono sempre stato quiIl barone abbassò la testa in un gesto deciso per poi rialzarla subito.
-Tuo padre ti sta aspettando nello studio del professor Piton-M io padre? Non mi aveva avvertito che sarebbe venuto!- Rispose in fretta con un tono di voce un
po' più alto del solito.
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
6
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Il Barone fece spallucce e, con un gesto della mano, lo invitò a scendere nei sotterranei.
Draco corse giù per le scale, zigzagando tra molti studenti. Si fermò a riprendere fiato ad un passo
dalla porta scura dello studio di Piton e si ricompose prima di bussare.
Dall'interno giungevano le voci dei due uomini: sembravano di buon umore, ridevano, addirittura.
Questo rincuorò Draco: non doveva essere successo nulla di terribile.
Bussò.
-Avanti!- Invitò Piton.
-Bon giorno professore. Padre! Scusate il ritardo, ma non sapevo...-Lascia perdere, Draco. Come ti senti?Draco impiegò qualche istante prima di capire che Piton si riferiva al suo falso malore della
mattinata.
-Oh! Bene! Bene, grazie, professore!-Bene, allora vi lascio soli. Ci vediamo dopo, LuciusPiton uscì con passi decisi dalla stanza, lasciando soli padre e figlio.
-Come stai Draco? Severus mi ha detto che sei stato poco bene, sta' mane-Non era nulla padre, e voi, piuttosto? E mia madre?-Bene. Ti manda a salutare e ti raccomanda di impegnarti per gli esami-Ditele che mi sto impegnando. M a, come mai questa visita improvvisa?Lucius lo invitò a sedere di fronte a se con la mano che reggeva il bastone da passeggio. Da quando
era entrato continuava a fissarlo con un affettuoso sorriso carico di orgoglio paterno.
-Draco... tu sai che la famiglia M alfoy è molto antica ed ha delle tradizioni antiche...-Certo, padre. Non girateci intorno, per favore!Il sorriso di Lucius si allargò. -Tra un mese lascerai definitivamente Hogwarts. So che hai avuto
molte piacevoli distrazioni negli ultimi mesi, figliolo,ma... nessuna di rilievo, da quel che mi risultaDraco sollevò un sopracciglio. -State parlando di ragazze?Lucius rise piano. -Si, Draco, di ragazze. Come sai, tua madre ed io ci siamo sposati appena finita la
scuola. Eravamo fidanzati già da molto.... i tempi cambiano, anche se noi non vorremmo, per cui
non pretendo che tu prenda moglie subito, ma.... sarebbe bene che almeno ti fidanzassiDraco lo ascoltava con la fronte leggermente corrugata. Aveva evitato di pensare ai suoi doveri di
erede del casato fino a quel momento, doveri che prevedevano che Lui desse una discendenza al
nome dei M alfoy....
-Tua madre vorrebbe organizzare una festa per farti incontrare le figlie delle famiglie più
importanti, tuo nonno Draco preferirebbe che seguissi le tradizioni fino in fondo e sposassi tua
cugina Calista, ma... se c'è qualche ragazza a cui tieni particolarmente, io preferirei che tu seguissi il
tuo cuore, Draco. C'è nessuna ragazza a cui tieni in modo speciale?Draco M alfoy si alzò e camminò lentamente fino allo scaffale pieno di barattoli del suo insegnante
di Pozioni e rifletté per qualche minuto, poi si girò e, fissando suo padre negli occhi, parlò con voce
chiara e sicura.
-Si padre, ce n'è una. Io voglio Ginny Weasley!-
Capitolo 2
-Si padre, ce n'è una. Io voglio Ginny Weasley!-
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
7
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Il sorriso scomparve dal volto di Lucius mentre osservava il figlio in piedi, a pochi passi da lui.
-Draco, sai benissimo che Arthur ed io non andiamo molto d'accordo.... è sua figlia!-Padre, Ginny Weasley è molto graziosa, è intelligente e non ha nulla a che spartire con le ochette
che frequento di solito. Voglio leiLucius M alfoy sospirò, un po' preoccupato.-Va bene, figlio mio. Cercherò di riagganciare Arthur e
poi chiederò per te sua figlia-Così sia, padre- Sorrise Draco.
Dopo qualche minuto, Lucius lasciò il castello di Hogwarts, chiedendo al figlio di scusarlo col suo
amico Severus per non averlo aspettato.
Draco stava tornando al suo dormitorio dopo aver accompagnato il padre, quando vide la lunga
chioma fulgida della piccola di casa Weasley. Era in compagnia del fratello e dei suoi due amici.
-Weasley! Ginny Weasley! Posso parlarti un momento?- Le chiese capitandole di fronte come un
fulmine, tanto da cogliere tutti di sorpresa.
-Cosa vuoi da mia sorella?!- Si intromise subito Ron.
-Nulla che riguardi te, Weasley- Lo fulminò Draco.
-Brutto...- Iniziò Ron, venendo subito interrotto da Ginny.
-Per me non c'è problema. Dimmi pure, M alfoy- Rispose, decisa, lei.
-Vorrei parlarti in privato, se non ti spiaceGinny fece spallucce e cominciò ad allontanarsi dal trio, seguita a ruota dal Serpeverde.
Quando ebbero distanziato adeguatamente gli altri, Ginny si volse, fermandosi e fissando il ragazzo
molto più alto di lei.
-Allora, M alfoy?Draco sospirò, si fece molto serio e la guardo intensamente negli occhi.
-Oggi ho chiesto a mio padre di chiedere al tuo, la tua mano, GinnyGinny boccheggiò assolutamente incredula e Draco si inginocchiò davanti a lei, portandosi la mano
destra sul cuore.
-Vuoi essere la mia fidanzata?- Le chiese con voce un po' tremante, senza distogliere lo sguardo dal
suo.
-Tu... tu... stai scherzando!- Gridò, quasi, Ginny. Era arrossita fino alle orecchie ed aveva ancora gli
occhi sgranati.
-Non sto scherzando! Tu sei l'unica ragazza che...-Aspetta un attimo M alfoy! Hogwarts è piena di ragazze col cuore infranto per colpa tua! Credi che
non conosca il tuo hobby?Draco trasecolò. -No! Ti giuro.... fin'ora non ho mai fatto sul serio, è vero! M a con te è diverso, tu
sei diversa!-Io. sono. una. Weasley! Certo che è diverso!- Puntualizzò lei.
-Non per questo, Ginny! Tu non sei una ragazzina superficiale che guarda solo al nome o alla
ricchezza di qualcuno.... non giudichi secondo questi canoni...-E l'hai capito adesso?-No. L'ho capito da tanto, Ginny, ma adesso... la mia famiglia vuole che io mi fidanzi e tu sei la
ragazza migliore che io conosca- Disse con la massima sincerità.
Ginny sbuffò, incrociando le braccia sul petto.
-Alzati, M alfoy!- Ordinò al ragazzo che era ancora in ginocchio. -Tu non mi conosci affatto! Hai
sempre insultato la mia famiglia e non hai mai perso occasione per litigare con Ron... come puoi
credere che io mi faccia abbindolare dalle tue parole?-Non voglio affatto abbindolarti! Vorrei che tu mi giudicassi per quello che sono, non per quello
che ho detto o fatto.. capisco che sarebbe assurdo che tu mi rispondessi subito... ma.. potremmo...
conoscerci meglio! Frequentarci... almeno per quest'ultimo mese, prima che io finisca la scuolaGinny scosse la testa. -Anche mio fratello ha gli esami, quest'anno. Credi che riuscirebbe a stare
tranquillo se sapesse che esco con te, M alfoy?-Dammi una possibilità, Ginny! Non ti chiedo altro!-
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
8
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Ginny rimase colpita dal tono con cui M alfoy aveva pronunciato le ultime parole: non sembrava il
solito ragazzo viziato e capriccioso. Aveva parlato col tono deciso di un uomo.
-Lasciami un giorno per pensarci. D'accordo?-Certo!- Le sorrise lui, sicuro che avrebbe fatto colpo sulla ragazza.
Ginny si allontanò e, poco dopo, raggiunse i suoi amici nella sala comune di Grifondoro.
-Cosa voleva quello da te?- La interrogò subito Ron con cipiglio da fratello maggiore geloso.
-Finiscila Ron! Non sono affari tuoi!- Gli rispose a tono lei. –Hermione possiamo parlare?- Chiese
all'amica ignorando le proteste del fratello.
-Sicuro!- Rispose curiosa la ragazza.
Salirono la scala a chiocciola che portava al dormitorio femminile e si chiusero nella camerata del
settimo anno.
-Allora? Devi parlarmi di M alfoy, vero? Non ti avrà mica fatto qualcosa?!-Chiese subito,
curiosissima.
-Oh, Herm! Lui... mi ha chiesto di diventare la sua ragazza!Un gridolino di sorpresa si sentì fino alla sala e diversi ragazzi, seduti sulle sedie spaiate, alzarono
gli sguardi verso il dormitorio femminile.
-Stai scherzando!-No, Herm! Ha detto che i suoi vogliono combinargli il fidanzamento e lui ha chiesto al padre me!
Ha detto che Lucius parlerà con papà!Hermione si sedette sul letto, ancora incredula.
-E tu?- Chiese con un filo di voce.
-Non ne ho la minima idea!-Ginny! M alfoy è...è... wow!-Lo so, Herm! M a è anche .. 'M alfoy'! Tu ti ci metteresti con M alfoy?-Bhe...- Arrossì Hermione. -Vuoi dire, a parte Victor e... se non ci fosse tuo fratello?Ginny corrugò la fronte un attimo. -Victor? M a non vi siete lasciati da un anno?-S...si... ma lui, bhe, non demorde! Oh!- Aggiunse subito vedendo l'espressione dell'amica. -Lo sai
che amo Ron! Ho lasciato Victor per lui! M a Ron... è così.. 'bambino' su certe cose!... M a è di te che
dobbiamo parlare, ora!-M i ha chiesto di frequentarci un po', per conoscerci meglio, prima che le nostre famiglie si
accordino... credo...-E tu cosa gli hai risposto?-Che ci devo pensare... gli ho chiesto tempo...-Fino a quando?-Domani!- Rispose scura.
-Oh... è davvero.... pochino!- Gemette Hermione.
-Lo so! M a manca solo un mese alla fine della scuola!-Oh, Ginny!- Le prese le mani. – E' tutto così... così... eccitante! Sembra una storia d'altri tempi: la
famiglia che combina il fidanzamento, il padre di lui che chiede al padre di lei.... è.... è proprio vero
che i M alfoy sono una famiglia antica!-Hermione? Ti piace il mio quasi fidanzato?-Ginny!- La rimproverò tra il divertito e l'offeso Hermione.
Grattastinchi saltò in braccio alla sua padrona, sbucando da chissà dove e mettendosi a fare le fusa
sonoramente.
Hermione lo accolse con un gesto materno e Ginny allungò una mano per grattargli la testa.
-Allora, cosa farai?-Credo che gli dirò di si- Sorrise la rossa. -Se ha qualche secondo fine, stando al suo gioco mi sarà
più facile scoprirlo, se, invece, è sincero... wow! Sarò uscita col ragazzo più carino di Hogwarts!Hermione sorrise felice ed eccitata, ma anche con un po' di preoccupazione: se anche M alfoy non
avesse avuto secondi fini, Ginny avrebbe presto imparato che essere la ragazza ufficiale di M alfoy
le avrebbe attirato contro non poche inimicizie.
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
9
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
M artedì mattina, all'ora di colazione, ai tavoli delle quattro case della scuola di magia e stregoneria
di Hogwarts, come di consueto, giunsero, in un vorticare di piume, i gufi incaricati di consegnare la
posta.
Draco M alfoy ricevette una breve missiva del padre che lo fece sorridere:
'Caro Draco,
ho parlato con la mamma della tua volontà. Non ne è stata entusiasta, come puoi immaginare, ma
sono riuscito a convincerla. Oggi incontrerò Arthur al M inistero.
Farò del mio meglio perché tu possa essere felice.
Ti abbraccio, tuo padre.'
Uscendo dalla Sala Grande, M alfoy si sentì chiamare dalla voce allegra della piccola Weasley.
-M alfoy! Hai un momento?-Certamente- Le sorrise lui, compiacente.
Più di qualcuno si girò a fissare la scena, tra cui pure Ron ed Harry, ma Hermione li trattenne in
modo che non si immischiassero.
-Io ci ho pensato, M alfoy e....-E?- La incalzò lui.
-Ho deciso che si: conosciamoci meglio!M alfoy sorrise, protendendosi subito verso di lei, ma Ginny lo fermò spianando il palmo aperto
davanti al suo naso.
-Però alle mie condizioni!-Cioè?- Chiese lui, smarrito.
-Cioè la nostra sarà solo amicizia, M alfoy. Non aspettarti nulla da me: non ho nessuna intenzione di
amoreggiare con te. Inoltre, finché frequenterai me, non dovrai frequentare nessun'altra! Ti è chiaro
il concetto?-Chiarissimo-E accetti le mie condizioni?-Le accetto, Ginny- Le sorrise di nuovo.
-Allora... all'ultima ora del mattino ho Storia della M agia. Puoi venirmi a prendere al termine della
lezione, così facciamo la strada insieme, se vuoi, Draco-Certo che voglio, Ginny- Le sfiorò la guancia con un dito, in una piccola carezza.
Ron non ci vide più: non era riuscito a seguire il discorso, perché Hermione era quasi riuscita a
trascinarlo via, ma a quel gesto, si trasformò in un toro inferocito, sfuggì alla presa della ragazza e
si catapultò sull'odiato Serpeverde.
-Giù le mani M alfoy!- Sbraitò al suo indirizzo, seguito a ruota da Harry.
-Finiscila, Ron!- Si intromise Ginny. -So difendermi da sola se ce n'è bisogno! Draco ed io ci siamo
solo dati appuntamento a più tardi e tu farai bene ad abituarti all'idea!Ron sbiancò mentre tutta la scolaresca bisbigliava esterrefatta.
M alfoy notò lo sguardo cupo e minaccioso di Harry e ne sorrise interiormente.
Non aveva ancora un'idea precisa di quello che avrebbe fatto, ma il suo piano stava rapidamente
prendendo forma nella sua mente. Harry, era pronto a scommettere, avrebbe fatto qualsiasi cosa per
la sua amichetta.... qualsiasi cosa!
Arthur sbadigliava ancora mentre si dirigeva al suo deprimente sgabuzzino trasformato in ufficio.
-Buon giorno Arthur!-Buon giorno M ike!-Salve Arthur!-Salve Abbie!-Oh! Ecco il nostro caro Arthur!-Oh! Buon giorno Signor Caramel!-
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
10
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Ad Arthur Weasley morì il sorriso sulle labbra: quando mai il Primo M inistro era stato così gentile
con lui? E soprattutto, quando mai Lucius M alfoy era messaggero di notizie meno che infauste?
Odiava iniziare così una giornata di lavoro!
Lucius M alfoy gli sorrise e gli porse la mano.
-Via, Arthur, cos'è quell'espressione tirata?Il signor Weasley guardò per un attimo la mano di M alfoy e poi tornò a fissare quei suoi gelidi
occhi azzurri, senza rispondere al suo gesto.
-Cosa vuoi Lucius?- Chiese senza mezzi termini.
M alfoy sospirò ed abbassò la mano tesa. -Credo che sarebbe ora di seppellire l'ascia di guerra, non
credi Arthur?Il rosso quasi si soffocò con la saliva a sentire quelle parole pronunciate dalla voce calma e
profonda del capofamiglia M alfoy.
-Cosa stai tramando?!-Arthur!- Lo riprese Cornelius Caramel. -Lucius voleva solo essere gentile!
Figurati che stamattina è venuto qui appositamente per consegnare al tuo ufficio degli oggetti
babbani.....-Chi avete attaccato, lurido M ang...-Arthur!- Squittì Caramel, rosso come un peperone, senza lasciarlo finire. –Ha portato talmente tanti
oggetti che nel tuo ufficio non ci stavano così ha insistito perché tu venissi trasferito in uno più
grande!Arthur rimase a bocca aperta.
-Non importa, Cornelius, è naturale che dopo tanti anni di inimicizia, Arthur abbia un po' di
astiosità nei miei riguardi!-Tu sei sempre troppo comprensivo, Lucius!-Bha, ora devo andare, ho ancora diverse visite da fare stamattina-Oh, certo! Capisco! La tua donazione al San M ungo per la costruzione della nuova ala è stata
davvero generosa! Per non parlare del tuo sostegno alla guardia cittadina per ripulire Nocturne
Alley.... senza i costosi mezzi che ci hai fornito, non saremmo mai riusciti ad iniziare la bonifica
della zona!-Cosa vuoi, Cornelius: ho un figlio anch'io! Per ora Draco è al sicuro ad Hogwarts, ma presto finirà
la scuola e dovrà trovare il suo posto nel mondo... faccio quel che posso perché il mondo dove
dovrà vivere il mio Draco sia un po' meno brutto!Arthur Weasley non poteva credere alle sue orecchie: da quando Lucius M alfoy era un filantropo?
Da quando si occupava di ospedali, zone malfamate... per continuare con gli orfanotrofi...?
-... altri bambini meno fortunati del mio...ha ha! Se Draco mi sentisse chiamarlo 'bambino' si
arrabbierebbe e non mi rivolgerebbe più la parola!-Ha ha! Si sa che per i genitori i figli non crescono mai!E Caramel gli dava corda! Il signor Weasley credette di sognare, o di essere preda di una visione...
-Arrivederci Cornelius! Ci vediamo Arthur!- M alfoy se ne andò con passo deciso, reinfilando i
guanti, tenendo sotto braccio il bastone da passeggio e rimettendo in testa il cilindro.
-Allora, Arthur, il tuo nuovo ufficio è quello accanto all'ufficio di Stewart. Ringrazia M alfoy! Devi
a lui sia l'ufficio che l'aumento di stipendio!-A.. Aumento?-Già: dice che dovremmo avere più interesse per i babbani! Che alla coppa del mondo di Quidditch
eravamo 'ridicoli' e nessuno ci avrebbe preso per babbani! E poi ha parlato a lungo con tuo figlio
Percy, cercando di convincerlo a capire le tue ragioni!-Cosa sta tramando?- M ormorò, più o meno sconvolto, il signor Weasley, dirigendosi al suo nuovo
ufficio.
Quando le lezioni del mattino finirono, Draco M alfoy schizzò fuori dall'aula come un fulmine,
precipitandosi, due corridoi più in là, all'uscita dell'aula di Storia della M agia. Gli studenti
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
11
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Grifondoro e Corvonero del sesto anno stavano uscendo a gruppetti. Ginny ridacchiava con la sua
amica Luna Lovegood, quando, per poco, non andò a sbattere contro il suo corteggiatore che la
fissava sorridente.
-Ti porto la borsa, Ginny?- Le chiese lui facendola trasalire.
-M alf... Draco! Non ti avevo visto, scusa!Lui sollevò un sopracciglio: era troppo impegnata a chiacchierare per accorgersi di lui? Si piegò per
accarezzarle il collo con le labbra, ma lei si ritrasse altezzosa.
-Ricordati i patti!- Lo ammonì. -E: no, grazie, la porto io, la borsa!-OK! Volevo solo essere gentile!- Alzò le mani in un segno di resa.
-Ci vediamo dopo, Luna-CiaoGinny si allontanò con M alfoy mentre in molti mormoravano alle spalle della strana coppia.
-Com'è andata la lezione?- Chiese Draco, tanto per avviare la conversazione. Nel frattempo scrutava
la piccola Weasley: gli arrivava al petto, nonostante fosse piuttosto alta, aveva un bel fisico: magra,
col seno ben sviluppato, occhi vivaci e fluenti capelli rossi e lisci... un bocconcino niente male.
Peccato fosse una Weasley!
-Una vera noia! Come al solito! E tu?M alfoy fece spallucce. -A dirla tutta, tuo fratello ha reso la lezione un vero spasso!- Ridacchiò,
rendendosi subito conto dell'espressione truce della rossa.
-Scusa, non è colpa mia se Weasley è un tantino incapace!-M alfoy: chiudi il becco prima di peggiorare oltre la situazione! Lo so anche da me che Ron è un
po' imbranato!Arrivati alla Sala Grande, si ritrovarono addosso lo sguardo furente del suddetto fratello maggiore e
del suo amico sfregiato.
-Vieni Ginny!- La chiamò Ron, trattenuto da Hermione perché non si avventasse contro M alfoy.
Harry, invece, che non era trattenuto da nessuno, si avvicinò alla coppia, invitando a sua volta
l'amica a raggiungere il loro tavolo, senza mai staccare gli occhi dal suo rivale.
-Non ti fidi di me, Potter?- Lo provocò M alfoy.
Harry gli si avvicinò, tanto che Draco poté avvertire il suo profumo e compiacersene.
-Non mi fiderei mai di un viscido serpente come te, M alfoy!Draco non sapeva perché continuasse a provocarlo: ogni insulto, ogni 'M alfoy' sputato con
disprezzo gli faceva sanguinare il cuore e lo faceva infuriare, ma quel suo atteggiamento:
quell'avvicinarsi ogni volta per rispondergli... gli causava una vertigine.
Dimenticarlo? Perché fare tanta fatica... la piccola Ginny gli avrebbe sbattuto Potter nel letto e, una
volta soddisfatti i suoi appetiti, sarebbe passato oltre a 'Potter' come aveva fatto con tutte le altre.
Capitolo 3
Ron Weasley detestava chiunque avesse dei pensieri meno che casti nei confronti di sua sorella. Se
quel chiunque, poi, era Draco M alfoy, dire che lo detestava non rendeva affatto l'idea.
Tuttavia, Ginny aveva deciso di passare la serata, prima del coprifuoco, alle nove di sera, col
suddetto M alfoy.
Ron camminava avanti ed indietro per la sala comune di Grifondoro e nessuno osava dirgli nulla.
Hermione Granger stava finendo di tradurre un testo in Antiche Rune ed Harry fingeva di leggere
un libro sul Quidditch. Erano le nove meno cinque, e Ginny non era ancora rientrata.
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
12
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Il buco nascosto dal quadro della Signora Grassa si aprì e Ginny entrò sorridente ed arrossata in
volto.
Ron muggì come un toro, piazzandosi di fronte alla sorella, Hermione trattenne il fiato, fissando la
scena da sopra i libri ed Harry si aggrappò al bracciolo della sua sedia.
-Dove sei stata fino ad ora?- Sbraitò diventando color peperone.
-Fuori- Rispose semplicemente Ginny, abituata alle sfuriate del fratello.
-Fuori dove? Sempre con quello?-Si: sempre con lui e, dove siamo stati non ti riguarda!Ron sibilava, Hermione ed Harry si prepararono alla fine del mondo e gli ultimi Grifondoro rimasti
nella sala si dileguarono cercando di non dare nell'occhio.
-Cosa ti ha fatto?! Perché sei così rossa? Quel lurido...-Non mi ha fatto niente!- Si infervorò lei. -E se ti guardi allo specchio vedrai quanto sei rosso tu!
Draco...-Adesso lo chiami pure per nome!- Sbottò sdegnato Ron.
-Certo! Come dovrei chiamarlo? 'M alfoy'? 'Lurido Serpeverde'? 'Hei tu'?-Non dovresti chiamarlo proprio! Non ci dovresti avere niente a che fare!-E tu dovresti avere più fiducia in me! Non sono una stupida! Non abbiamo fatto nulla di male!
Abbiamo solo chiacchierato ed il tempo è volato via! Quando ci siamo accorti dell'ora abbiamo
fatto una corsa per arrivare in tempo alle nostre case!- Ginny schizzò via prima che Ron potesse
dire qualcos'altro e si rifugiò nel suo dormitorio.
Hermione la seguì e la ritrovò piangente che dava dello stupido a suo fratello.
I problemi di Ginny, tuttavia, erano appena cominciati.
M ercoledì mattina, alla prima ora, i ragazzi del primo anno di Grifondoro, avevano Erbologia con
quelli di Tassorosso e quelli del secondo anno, erano a Cura delle Creature M agiche con
Corvonero.... le discipline più adatte per non stare attenti e spettegolare.
All'ora di pranzo, tutta Hogwarts seppe di Draco M alfoy e Ginny Weasley; seppe che lei lo amava e
la sua famiglia li contrastava e che, per lei, Draco rischiava di essere disconosciuto dalla propria
nobilissima famiglia.
Draco e Ginny ebbero qualche difficoltà a passare inosservati, quel giorno e decisero di rimandare
l'incontro all'indomani.
Ron se ne rimase in disparte, con la muta comprensione ed il sostegno di Harry.
Ginny aveva tolto il saluto ad entrambi ed Hermione sembrava più preoccupata per l'amica che per
loro.
La scuola era divisa in due: chi appoggiava i novelli 'Romeo e Giulietta', fosse anche solo per
togliersi M alfoy dai piedi, chi, invece, innamorata del bel Serpeverde, stava affilando gli artigli per
'sistemare l'insopportabile rossa'.
Era questo il caso di Pansy Parkinson: da sempre innamorata del suo compagno di casa, sua
'fidanzatina' in quarta, quando lui l'aveva invitata al Ballo del Ceppo e, occasionalmente, sua
amante.
-Come puoi dirmi di stare calma?!- Stava strillando, nella sala comune sotterranea di Serpeverde.
-Non ti riguarda, Pansy! Finiscila!- Le rispose con calma il biondo, sfogliando la Gazzetta del
Profeta che aveva ricevuto quella mattina, su cui compariva un lungo articolo su suo padre.
-Non mi riguarda, dici? M a io ti amo! Ti amo, lo capisci?-M a io no, Pansy. M i sembra piuttosto semplice!Pansy Parkinson scoppiò a piangere, ma era decisa a non farsi zittire, questa volta.
-Tu non puoi amare quella... quella.... Weasley!-Essere venuta a letto con me qualche volta non ti da alcun diritto su di me, Pansy... altrimenti ci
sarebbero molte ragazze che avanzerebbero simili proteste....Un risolino si alzò tra alcuni dei Serpeverde presenti.
-.... e non fa nemmeno di te la massima conoscitrice dei miei desideri. Hai ragione: non amo Ginny
Weasley, ma lei è sicuramente più adatta di te a diventare mia moglie! M i dispiace se mia madre ti
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
13
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
ha illusa, ti garantisco che non era nelle sue intenzioni farti credere che avrebbe appoggiato una tua
candidatura a diventare la prossima Lady M alfoy!Pansy fece un passo indietro, poi un'altro, poi gli diede le spalle e si diresse al suo dormitorio
cercando di non dare l'idea che stesse scappando: gliela avrebbe fata vedere lei a quella piccola,
insignificante rossa!
Draco tornò a sfogliare il giornale: suo padre si era alleggerito di parecchi spiccioli per cercare di
convincere l'opinione pubblica, ma soprattutto Arthur Weasley, di essere una persona... 'al cui figlio
si può concedere la mano della propria figlia'.
In ultima pagina, invece, c'era un trafiletto, come ce ne erano spesso, su Harry Potter. Infilare il suo
nome da qualche parte era sempre un richiamo sicuro per vendere più copie, da quando il ritorno di
Voldemort era stato dimostrato.
'Count down per Harry Potter' era intitolato, ' Tra pochi giorni, il_bambino_che_è_sopravvissuto
darà gli esami per il M .A.G.O., quale strada sceglierà poi, questo involontario eroe.....'
Draco fissò la foto di Harry che sorrideva e poi si grattava la fronte, in prossimità della cicatrice.
Era un'immagine molto ingenua.
Draco fece un impercettibile sorriso e sospirò.
-Potter- mormorò a fior di labbra. Immediatamente sentì il desiderio di stringerlo tra le braccia, di
sentire battere il suo cuore vicino al proprio....
'No, è solo attrazione! Deve essere solo attrazione!' Si disse, cercando di convincersi, ma più fissava
quella piccola foto e più perdeva il controllo del suo cuore e dei suoi pensieri.
Ripiegò malamente il giornale e decise di andare a letto, senza salutare nessuno.
Una volta tirate le tende del suo letto, poté dare libero sfogo alle sue fantasie.
Aver promesso a Ginny di non frequentare altre ragazze rendeva tutto più difficile: niente sesso:
niente distrazioni da Potter, niente sfoghi ai suoi desideri repressi.
E lui non era abituato a reprimere i propri desideri.
Giovedì mattina, Ginny rigirava il cucchiaio nella scodella della colazione. Al suo risveglio aveva
trovato le tende del suo letto ricoperte di scritte diffamanti che aveva fatto sparire con un tremante
'Gratta e netta', mentre le sue compagne la fissavano ammutolite. A deprimerla era il fatto che solo
una ragazza di Grifondoro poteva averlo fatto, dato che le ragazze delle altre case non conoscevano
la parola d'ordine per far spostare la Signora Grassa.
I suoi pensieri furono interrotti dall'arrivo dei gufi: almeno una decina tra lettere e strillettere le
vennero recapitate in testa: insulti, minacce, grida isteriche che le intimavano di stare lontano da
M alfoy....
Vedendola sopraffatta dalla situazione, Draco decise di raggiungerla, le strap pò di mano le lettere e
le strappò in più pezzi, sotto lo sguardo di studenti e professori.
-Se qualcuno ha qualcosa da dire, lo faccia di persona!- Disse a voce abbastanza alta da farsi sentire
da tutti.
-Io ho qualcosa da dire!- Si alzò Ron, prendendolo per il colletto della camicia. –E' tutta colpa tua,
M alfoy! Lascia in pace mia sorella!-Basta Ron!- Si intromise Ginny, precedendo il professor Silente.
-Ragazzi! Ragazzi! Calma, per favore! Altrimenti la professoressa M cGranitt ed il professor Piton
saranno costretti a togliervi dei punti!Ron lasciò la presa su M alfoy e questi tornò al suo tavolo dopo aver rivolto uno sguardo a Ginny ed
un'altro, di sfuggita, ad Harry.
Harry era serio. Forse non si aspettava che M alfoy intervenisse in quel modo in difesa di Ginny.
Non si aspettava nemmeno quel tono quando si era rivolto a tutti gli studenti. Forse Hermione aveva
ragione nel dire che era diventato più aggressivo, ma forse era solo più sicuro di sé di quanto non lo
fosse stato in passato.
-Tutto bene, Ginny?- Le chiese Hermione quando le acque si furono calmate un po'.
-Si, grazie- Le sorrise la rossa. -Non immaginavo tutto questo finimondo!-
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
14
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
-Temo che sia solo l'inizio- La avvertì Hermione che, di fan inferocite, ne sapeva qualcosa dai
tempi in cui era stata la ragazza di Krum.
All'uscita dalla Sala Grande, Ginny si sentì afferrare una mano, tra la folla.
Proteso verso di lei, una fila più in dietro, M alfoy cercava di raggiungerla.
Ginny strinse istintivamente le dita intorno alle sue ed uscirono assieme dalla folla.
-M i dispiace per quello che è successo! Tuo fratello ha ragione: è colpa mia-Lascia stare, in fin dei conti sono stata ingenua io a non prevedere che potesse succedereDraco abbassò lo sguardo sulle loro mani ancora strette e Ginny seguì il suo sguardo. Il suo primo
impulso fu di ritirare la mano, ma la stretta del Serpeverde non intendeva affatto trattenerla: era
morbida e calda e decise di lasciare le cose come stavano.
-Ti accompagno in aula-Non arriverai tardi alla tua lezione?-Tranquilla: c'è stata luna piena ieri: il professor Lupin arriverà in ritardoQuando Draco arrivò in classe, infatti, Lupin non era ancora arrivato.
Sentì gli sguardi dei suoi compagni su di sé e rivolse loro un sorrisetto beffardo.
-Cosa c'è Potter: non riesci a staccare gli occhi dalla mia fulgida bellezza?Provocò il suo rivale, passandogli accanto ed andando a sedersi sulla sua stessa fila, un paio di
banchi più a destra.
-Puoi anche...- Iniziò a rispondere Harry, ma l'ingresso di Lupin gli impedì di terminare la frase.
Al cambio dell'ora, Ginny venne intercettata in corridoio da Pansy Parkinson e Tiger e Goyle. I tre
se l'erano svignata prima di dirigersi alla lezione successiva e si erano appostati fuori dall'aula di
Ginny pronti a cogliere la prima occasione.
Ginny aveva approfittato della breve pausa tra la prima e la seconda ora per andare al bagno e si era
ritrovata accerchiata dai tre Serpeverde.
-Cosa volete?- Aveva chiesto con tono minaccioso la piccola Weasley.
-Adesso ti faccio capire di chi è Draco, piccola insulsa babbanofila! Tiger! Goyle! Prendetela!I due scimmioni, sghignazzando afferrarono le braccia sottili della ragazza.
-Hai paura ad affrontarmi da sola, Parkinson?- La provocò Ginny.
La bionda le rivolse un sonoro schiaffo.
Ginny rimase sbalordita e con la guancia dolorante per qualche secondo, poi morse Goyle sulla
mano che la tratteneva e pestò con forza Tiger. Entrambi persero la presa e Ginny ne approfittò per
lanciarsi su Pansy, afferrandole e tirandole i capelli.
La Parkinson gridò e la graffiò con le unghie lunghe.
-Brutta gallina!- L'apostrofò Ginny.
-M aledetta!- Le fece eco l'altra, spintonandola.
Ginny allora morse anche lei, mentre l'altra cercava di assestarle un calcio alla caviglia.
-Peccato non ci sia un po' di fango- Gemette Goyle rapito dalla visione.
-Puoi dirlo forte- Gli rispose Tiger.
Proprio in quel momento svoltò l'angolo M astro Gazza con la sua inseparabile M rs. Purr, a cui non
parve vero di aver colto in flagrante il quartetto.
-Ha ha!- Esultò.
Tiger e Goyle lo videro subito e chiamarono a gran voce Pansy, tirandola via mentre ancora si
accapigliava con la sua rivale.
-Vi ho riconosciuti, delinquenti!- Urlò alle loro spalle Gazza, mentre scappavano a gambe levate.
-Tyger, Goyle, Parkinson e Weasley! Sapevo che la sorella di quei due non poteva essere una
persona per bene! Lo dirò al preside!....Draco era nervoso. Si era accorto della mancanza di Pansy e dei due idioti e la cosa non gli pareva
affatto buona. Alla lezione precedente c'erano, ma nel cambio d'aula si erano dileguati senza che lui
se ne accorgesse..... forse era stato troppo impegnato a fissare gli arzigogoli che formavano i capelli
di Harry sulla sua nuca....
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
15
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
All'ora di pranzo cercò Ginny, ma anche lei sembrava sparita e, cosa strana: mancavano pure
Silente, Piton e la M cGranitt. Se non altro poteva fissare il tavolo di Grifondoro e, quindi, Harry
senza dover dare spiegazioni, dato che, per tutti, era implicito che 'cercava Ginny'.
A metà pasto gli assenti arrivarono tutti assieme. I tre insegnanti sembravano piuttosto arrabbiati, in
particolar modo Piton, mentre i tre Serpeverde erano alquanto abbacchiati.... specialmente Pansy
sembrava... uscita da una rissa...Draco guardò subito in direzione di Ginny. La rossa sembrava
malconcia, ma sorrideva ed era di ottimo umore.
Draco attese con impazienza la fine del pasto. Quando poté avvicinarla, la ragazza gli sorrise
facendo spallucce.
Pansy passò accanto ad entrambi a gran velocità, sibilando contro la rossa.
-Avanti! Cosa aspetti a dirlo a Draco, adesso!-Dirmi cosa?- Volle sapere subito lui.
-Lascia perdere: Pansy è già stata rimproverata abbastanza dal preside e da Piton-E' stata lei a ridurti così?!- Strabuzzò gli occhi il ragazzo.
-Già, M alfoy! Ripeto il concetto: sta lontano da mia sorella!- Si intromise Ron, ma non ci fu tempo
per discutere: forse per prevenire altri fatti spiacevoli tra gli studenti delle loro case, la M cGranitt e
Piton si misero a 'sorvegliare' l'uscita dalla Sala.
Quella sera, nelle sale comuni delle quattro case, non si parlava d'altro che della furiosa litigata tra
le due spasimanti di M alfoy.
Ginny si era chiusa in camera e non voleva vedere nessuno. Aveva giusto accettato la compagnia di
Hermione e Grattastinchi.
Ron, stanco del brusio di sottofondo e degli additamenti dei suoi compagni di casa, era di umore
nero.
-Non ce la faccio proprio più Harry! Guarda te se devo finire il mio ultimo anno ad Hogwarts in
questo modo! Ginny si è proprio rimbambita!- Sbraitava il rosso, continuando a sbattere di qua e di
là un paio di libri su cui avrebbe dovuto studiare.
-Senti, che ne dici se andiamo un po' da Hagrid? M agari lui ci da qualche buon consiglio...-Buon consiglio? L'unica cosa sensata sarebbe che Ginny non vedesse più quel figlio d'una serpe!
M a figurati se mi ascolta!! OK, usciamo, mi farà bene un po' d'aria fresca!Harry prese rapidamente il suo mantello dell'invisibilità e, una volta ben nascosti, i due ragazzi
attraversarono non visti il castello ed il parco, arrivando alla casetta del loro amico.
Nella sala comune di Serpeverde, Pansy stava pagando con calde lacrime la sua bravata della
mattina.
Draco l'aveva afferrata per i capelli, obbligandola a piegare la testa e poi ad inginocchiarsi. Le
aveva dato un ceffone che le aveva gonfiato la guancia e continuava ad urlare. Anche Tiger e Goyle
erano stati 'rimessi al loro posto'. A Goyle, M alfoy aveva rotto una sedia sulla schiena. Un
ragazzino del primo anno aveva visto i suoi libri prendere il volo perché erano appoggiati su un
tavolo che M alfoy aveva rovesciato.
In tutta la sala, i Serpeverde tacevano spaventati ed appiattiti contro le pareti.
-Perdonaci capo...- Tentò Tiger, che aveva soccorso Goyle, che per fortuna era abbastanza grosso
da assorbire il colpo.
-Come mi hai chiamato, idiota?!-Ca... capo....-Appunto: 'CAPO'! Significa che io comando e voi, branco di falliti, ubbidite! E' CHIARO?!-Chiaro... chiaro....- Si levarono alcune voci impaurite, mentre M alfoy si aggirava al centro della
stanza come una belva in gabbia.
-Il che significa che, da oggi in poi, chi farà anche il più piccolo gesto contro la Weasley o un altro
'qualsiasi' Grifondoro, SE LA VEDRA' CON M E! CHIARO?-Si.... va bene...- Si levarono altre vocette impaurite.
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
16
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Draco se ne andò in camera, sbattendo la porta e Pansy rimase qualche altro minuto a piangere, a
terra, al centro della stanza.
Quando aveva conosciuto M alfoy, era un ragazzino arrogante e viziato, codardo, che si portava
sempre dietro i suoi due tirapiedi, ma era anche elegante, raffinato, forse non era proprio gentile, ma
avevano condiviso tanti bei momenti insieme.... ma da qualche mese era cambiato. Negli anni era
diventato più sicuro di sé, più determinato, ma ora.... Pansy non lo riconosceva più: era come se un
veleno incontrollabile lo stesse cambiando, una rabbia senza fine... Era convinta di conoscerlo,
anche adesso... appena due notti prima avevano fatto l'amore....le prime volte Draco era stato dolce,
tenero... ora sembrava non gli importasse più con chi era, smaniava di arrivare alla fine, di sfogare
qualche desiderio che reprimeva dentro di sé... Si, Pansy era convinta che di questo si trattasse: era
lui il primo a soffrire, forse perché desiderava qualcosa che non poteva avere... e lei poteva solo
amarlo.... perché lei lo conosceva, nonostante tutto, lei lo conosceva meglio di chiunque altro.
Zabini la aiutò ad alzarsi e le porse un fazzoletto.
-Dai- Le disse solamente e lei sparì nella sua camera.
Draco aveva buttato nervosamente gli abiti su una sedia, inveendo ancora contro Pansy e gli altri
due. Il suo piano rischiava di andare a monte... sperava di essere intervenuto abbastanza presto ed in
modo abbastanza deciso da evitare ulteriori intromissioni.
Si buttò sul letto senza indossare il pigiama, strattonando le pesanti tende verde scuro.
Ginny era la sua chiave per arrivare ad Harry, non poteva perderla! Non poteva!
Aveva bisogno di uno sfogo, quella notte. Si maledisse per aver accettato le condizioni di Ginny...
aveva bisogno di una donna, quella notte....
-Harry- Chiamò piano.
Era di lui che aveva bisogno. Senza più pensarci cominciò a masturbarsi rudemente, immaginando
di poter abusare del suo rivale a suo piacere.
Quando l'orgasmo montò, dentro di lui, scoprì che erano più appaganti le lacrime che sgorgarono
dai suoi occhi nello stesso momento e si lasciò scivolare, sfinito, sul letto.
Capitolo 4
A maggio le mattine erano decisamente luminose, serene, pervase di un tepore tutto particolare.... o
forse erano solo gli studenti che sentivano l'avvicinarsi della fine della scuola, anche se raramente
gli studenti di Hogwarts detestavano la scuola.
Gli studenti del settimo anno di Grifondoro e Serpeverde stavano attraversando il parco in direzione
della capanna di Hagrid, guardiacaccia, custode delle chiavi e loro insegnante di Cura delle Creature
M agiche. I Serpeverde erano stranamente silenziosi. Pansy Parkinson aveva il viso gonfio e qualche
ematoma sulla fronte, il labbro inferiore rotto. Alla sua vista, Hagrid si sentì piuttosto a disagio. La
sera precedente Harry Potter e Ron Weasley, due dei suoi più cari amici, avevano bussato alla sua
porta, si erano tolti il mantello dell'invisibilità nella sua casetta, lui aveva offerto loro il the, mentre
Thor scodinzolava felice ed avevano chiacchierato a lungo, mettendolo al corrente dei particolari
eventi degli ultimi giorni. Hagrid non pensava che la piccola, dolce Ginny potesse fare tanti danni!
Tuttavia, il mezzo gigante non poteva non provare un certo timore per la sua piccola amica: M alfoy
non era un buon elemento. Non lo era mai stato. Ed anche se, recentemente, suo padre aveva dato
prova di grande carità e senso civico, Hagrid sapeva che i serpenti perdevano la pelle, ma non il
veleno... a tal proposito guardò l'Anfesibèna che teneva nella grande gabbia metallica e desiderò
darle in pasto M alfoy. -Dunque... ehm... cominciamo la lezione!-
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
17
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Gli studenti di Serpeverde guardavano come rapiti il grosso rettile, tutt'altra reazione c'era tra i
Grifondoro, specie Harry sembrava non gradire i grossi serpenti.
-Allora... ecco: l'anfesibèna è un serpente anfibio... deriva il suo nome da una parola greca, solo che
non me la ricordo..... scusate....- Si frugò nelle tasche traendone dopo poco un bigliettino. -"Amphi-sba-ìna", che praticamente vuol dire che va e cammina in doppia direzione, perché come vedete
già da voi questa bestia qua ha due teste alle estremità del corpo. Viene dall'Africa ed è molto
velenosa, è veloce e ci ha degli occhi che paiono candele ardenti e state attenti perché ci piace
mordere...- Le avvicinò un ramoscello e subito l'animale lo serrò tra le fauci.
-Come mai se viene dall'Africa è qui?- Chiese una Serpeverde in vena di mettere in imbarazzo il
povero Hagrid.
-Bhe, ecco.... il fatto è che....I serpeverde cominciarono a ridacchiare immaginando già che Hagrid avesse acquistato
illegalmente il rettile per p oterlo allevare personalmente.
Hagrid, alquanto imbarazzato, invece, disse: -Ecco.... al M inistero non piace che i giovani maghi
non abbiano dimestichezza coi serpenti, dato che, bhe, Voi_sapete_chi pare che ne ha uno!Il chiacchiericcio morì subito. M alfoy prese ad avvicinarsi lentamente all'anfesibèna, rapito dai suoi
occhi insolitamente vivi per un serpente. La sua pelle era liscia, invitante.... qualunque rettilofilo
avrebbe desiderato quell'esemplare. La testa opposta del rettile si voltò, dando al suo corpo una
foggia ad "U". Le due lingue sibilarono nell'aria, rosse, sottili, biforcute. I quattro denti acuminati si
intravidero candidi e lucenti.
Hagrid notò che M alfoy allungava pericolosamente la mano verso le due teste e non intervenne.... lo
desiderava.... morto.
-SSSSSSSSSSLe due teste si rivolsero con straordinaria velocità in un'altra direzione, le mandibole elastiche del
serpente si spalancarono e richiusero sulla rete metallica, gocce trasparenti di veleno letale
sprizzarono nell'aria.
Pansy Parkinson strillò.
Draco M alfoy si riscosse appena in tempo; Hagrid lo afferrò è lo spinse a terra, rischiando di
schiacciarlo col suo corpo enorme, nel tentativo di allontanarlo dal serpente.
Gli studenti si allontanavano agitati dalla gabbia e da Harry Potter che aveva prodotto quel sibilo.
Serpentese.
M olti dovevano aver dimenticato che Harry parlava il serpentese. Harry era amico di Ron e Ron
odiava M alfoy per via della sorella. All'ora di pranzo, tutta la scuola sapeva che Harry Potter aveva
cercato di uccidere Draco M alfoy aizzandogli contro l'anfesibèna.
-Non l'ho fatto ti dico!- Si difese Harry a tavola, da una Ginny infuriata.
-M a se ne parla tutta la scuola!- Ribatté lei, decisa.
-E loro che ne sanno?! M ica parlano il serpentese!- Ron difese l'amico.
-Appunto: neppure tu lo fai, Ron!-Harry non farebbe mai una cosa del genere! Lo sai anche tu, Ginny!-Certo che lo so! M a quel serpente ha attaccato Draco ed Harry ha detto qualcosa un attimo
prima...-Il serpente stava per mordere M alfoy, ma Harry l'ha fermato: l'anfesibèna ha attaccato in direzione
di Harry, non di M alfoy. Credo questo significhi che voleva colpire Harry, a meno che non sia
strabica a tutti e quattro gli occhi!- Puntualizzò Hermione, che alla scena aveva assistito.
Draco non aveva voluto dire perché si fosse avvicinato a quel modo alla gabbia. In realtà neppure
lui lo sapeva: se ne era sentito attratto: il serpente lo guardava e lui guardava il serpente. Un attimo
dopo si era visto saltare addosso quel bestione stupido e sentiva da tutte le parti che Harry aveva
cercato di ucciderlo. Non era da Harry, comportarsi così. Ci si sarebbe giocato la testa. Harry era
onesto, persino con lui che, di onestà, non era certo un campione.
-Ginny... ti va se domani andiamo ad Hogsmead insieme?-
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
18
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
-Si.... se te la senti...- La pausa pranzo era finita, Ginny pareva convinta dell'innocenza di Harry ed
un po' preoccupata per M alfoy. Il Serpeverde era più pallido del solito, un po' sbattuto. Tutti
continuavano a chiedergli come stesse ed a guardare storto Potter. Forse un'altra dichiarazione
pubblica da parte sua avrebbe risolto la situazione.... un "ehi, idioti! Potter mi ha salvato la vita, non
il contrario!" M a da parte sua sarebbe stata strana... M alfoy che difende Potter.... i suoi compagni di
casa l'avrebbero trascinato in infermeria... no, probabilmente, dopo la sera prima si sarebbero
profusi nel diffondere la sua versione tremando di paura.... Decise che, se le voci non si fossero
zittite entro lunedì, sarebbe intervenuto.
-Si, me la sento... anzi: credo di averne bisogno-Senti, Draco... Harry...-Lui non centra! Forse, anzi, dovrei ringraziarlo, ma non credo che si lascerebbe avvicinare da me,
ora come oraGinny spalancò gli occhi, felice della conferma dell'innocenza del suo amico. Si sorrisero a vicenda
e si separarono, dirigendosi alle rispettive aule.
Informato dell'incidente avvenuto al figlio, quel mattino, Lucius M alfoy sbrigò velocemente gli
affari della giornata e, presa una passaporta per Hogwarts, subito dopo cena si recò dal figlio.
-Quell'Hagrid! Non capisco perché Silente si ostini a difenderlo!-Padre, ve l'ho già spiegato: questa volta è colpa mia-M i fa piacere che tu abbia imparato ad assumerti le tue responsabilità, Draco. Ormai sei un uomo
ed episodi simili a quello dell' ippogrifo spero non si ripetano, ma stai bene solo per miracolo!-E' stato Potter-Prego?-Potter. E' stato lui a distrarre il serpente e salvarmi...-Severus mi ha raccontato
una storia diversa-Io c'ero, lui no!-Da quando difendi Potter?Silenzio.
Doveva rispondere a suo padre? Forse poteva farlo senza farlo veramente.
-Pensi che prima o poi tu e lui... tornerete assieme?-Con Severus? Cosa c'entra adesso?Draco fissò suo padre con lo sguardo azzurro tormentato e si sedette sul proprio letto, a capo chino.
-No. Siamo ottimi amici. Tanto è rimasto della nostra unione... non rischierei la sua amicizia per
nulla al mondo, tanto meno per rispolverare un po' di giovanile passione-Però eri più felice quando eravate amanti-Ci sono scelte che allontanano anche le anime affini-Se il Signore Oscuro scoprisse che fa la spia e voi, pur sapendolo, non lo avete denunciato...-Non lo tradirei mai, Draco-Amate più lui o la mamma?-Ginny Weasley è una copertura accettabile per qualcun altro, è così?Draco annuì appena, restando in silenzio.
-L'odio, figlio mio, porta a consumarsi, a distruggersi.... le grandi passioni che muovono l'animo di
un uomo e gli squassano il corpo ed il cuore talvolta si confondono. Sono felice che tu abbia visto
qualcosa di diverso nella tua rivalità per Potter. Anche l'amore può consumare, Draco, ma in modo
diverso. Altrettanto violento, ma meno inutile-Perché non tornate sui vostri passi anche voi?-Come Severus?- Sorrise. -Noi apparteniamo ad una classe sociale che non perdona gli sbagli,
Draco. Gli ideali del nostro Signore, ai nobili della mia generazione, non parevano tanto sbagliati.
Anche se la storia ci condanna già, se tradissi i M angiamorte potrei diventare un eroe per il popolo
magico, ma... i titoli da soli non bastano, Draco. Le persone con cui sono in affari sono nobili, le
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
19
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
nostre relazioni sociali si svolgono al di sopra dell'opinione pubblica. La politica è un gioco
delicato, fatto di equilibri ed alleanze fragili. Tuo compito è garantire una discendenza al casato,
poi, per me, sei libero di donare il tuo cuore a chi vuoi, Draco-Padre...-Ho aspettato tanto che tu nascessi... tua madre non restava incinta, benché fossimo ormai sposati da
anni... tu sei il tesoro più prezioso che ho, più del nome, più delle ricchezze o della mia posizione...
voglio vederti felice...Draco abbracciò di slancio suo padre, come non accadeva da anni. -Vi voglio bene, padreM ormorò il ragazzo, in imbarazzo per l'improvviso susseguirsi di emozioni e sentimenti.
-Non si può dire che tu sia un ragazzo di gusti facili, figliolo- Gli sorrise un po' più tardi suo padre,
prima di andare via. -Come al solito, ti affido il mio ragazzo, Severus-Sai che per me è un figlio, Lucius- I due uomini si salutarono, Lucius sorrise nuovamente al figlio
e prese la passaporta.
-Ora va a riposare, Draco, è tardi-Grazie, professore, buona notteHogsmead, al sabato mattina, si animava delle voci allegre e giovani degli studenti di Hogwarts.
-Ginny, non me la sento...-Oh, dai Draco! E' divertente!- Ginny riuscì a trascinare il Serpeverde al negozio dei fratelli. I tiri
vispi Weasley riscuotevano un grandissimo successo ed il negozio era sempre affollato di clienti o
di semplici curiosi. Di sicuro, però, non si era mai visto un M alfoy varcare quella soglia.
-Per la barba di M erlino!- Esclamò Fred, o forse era George, Draco non si era mai sforzato di
distinguerli, quando vide entrare la sorella al braccio del biondo.
-Ciao George! Ciao Fred!-Ginny! M a che stai facendo?!- La interrogò il secondo fratello notando l'accompagnatore della
sorella. -E noi che pensavamo che Ron scherzasse!-Vuoi far venire un colpo a mamma e papà?!Draco sollevò un sopracciglio: veramente i Weasley avrebbero dovuto sentirsi "onorati" che lui
uscisse con la ragazza!
-Non siate sciocchi! Fate vedere l'ospitalità dei Weasley!- Gli tese le braccia aperte.
I due si diedero il turno dietro al bancone affollato di clienti per andare ad abbracciarla. M entre
George la stava sollevando a qualche centimetro da terra con un poderoso abbraccio, entrarono Ron,
Harry ed Hermione. -Non posso crederci! L'hai portato "qui"!- Si paralizzò sulla porta Ron.
-Ciao fratellino!- Lo salutarono in coro i gemelli. -Ciao Harry....- -.... ciao Hermione-Salve ragazzi!- Li salutarono loro.
-Ginny, forse è meglio se io ti aspetto fuori...- Interruppe i saluti Draco, avvertendo l'aria farsi
pesante.
Ron ed Harry si scambiarono uno sguardo d'intesa e fecero dietro front per seguire il biondo:
avevano concordato che affrontarlo senza Ginny tra i piedi fosse la soluzione migliore per liberarsi
di lui. Tuttavia, Harry uscì da solo dal negozio. Ginny doveva aver intuito le intenzioni del fratello
di seguire il ragazzo e lo afferrò per il mantello prima che potesse attraversare in senso inverso la
porta. -Dove credi di andare!- Lo ammonì decisa.
Harry, trovandosi un paio di passi dietro l'amico, era riuscito a sfuggire alla presa ed ad uscire.
-M alfoy!- Lo chiamò.
Draco sembrava assorto, con le mani nelle tasche, a fissare la vita del villaggio. Appena sentì la
voce di Potter si riscosse. -Che vuoi, Potter?Harry si girò, rendendosi conto di essere da solo, ma non poteva tirarsi in dietro. -Parlarti"Bene" Pensò Draco. Era l'occasione che cercava. -Seguimi, allora-Dove?-Dove potremmo parlare con calma-
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
20
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Abbandonarono la via principale, camminando ad adeguata distanza l'uno dall'altro. Harry
riconobbe il sentiero che s'inerpicava appena, uscendo dal villaggio in direzione della Stamberga
Strillante.
-Qui va bene!- Disse per impedire a M alfoy di allontanarsi oltre. Non si fidava di lui.
-D'accordo, Potter. Ti ascolto-Che intenzioni hai con Ginny?-Le migliori, direi!-Non fingere, verme! Tu hai sempre disprezzato i Weasley!Draco ebbe una fitta al cuore per l'insulto, ma la sua maschera era collaudata e non mostrò alcuna
traccia di dolore sul bel viso. -Ciò non toglie che Ginny mi piaccia, Potter. Per cui direi che i miei
piani futuri prevedano di conquistarla, sedurla, farla innamorare e, dopo un adeguato lasso di tempo
per il fidanzamento, sposarla ed avere da lei i miei figli-E io dovrei crederci?-A te la scelta Potter...-Sfiora Ginny con un dito e io...-O mi credi e ci lasci in pace, oppure...-Oppure?-Oppure fai un patto con me, Potter... e io non sfiorerò la tua preziosa Weasley-Che patto?-Tutto a suo tempo!-La lascerai stare?-Lei è il mio asso nella manica, Potter! Certo che non la lascerò! Altrimenti chi mi garantisce che tu
staresti alle regole?! M a non la sfiorerò! Non le ruberò neppure un bacio. La sua innocenza sarà
preservata, hai la mia parola!-E in cambio?-In cambio, Potter... lo saprai presto! Intanto pensa alla mia offerta: qualunque cosa io ti potrò
chiedere, varrà la salvezza di Ginny, non credi?-Sei... sei.... un demonio, M alfoy!Draco sorrise. -E' un complimento, Potter?Aveva teso la sua tela, ora bastava che Potter ci cascasse dentro. -Ci vediamo, Potter. Ginny mi
aspetta!- M alfoy si diresse di nuovo al negozio dei gemelli, lasciando Harry con i pugni stretti a
chiedersi cosa M alfoy potesse volere da lui.
-Acqua in bocca, Potty!- Gli disse quando era già ad una certa distanza.
-M a dove eri finito?!- Lo chiamò Ginny, fuori dal negozio.
-Scusa! Avevo bisogno di...- Ammiccò lasciandole intuire.
-Oh! Hai visto Harry? Era uscito per parlare con te-No.... non l'ho visto. Cosa voleva?-Oh, il solito: attaccar briga, credo!-Tutto per la più carina dei Weasley!- Sorrise Draco, facendola arrossire.
-Scemo!- M asticò lei, trascinandolo via.
Capitolo 5
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
21
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
La coppa delle case? Il torneo di Quidditch? Harry continuava a rimuginare su cosa avrebbe potuto
chiedergli M alfoy. Si era infilato a letto borbottando come un vecchio e si era alzato di pessimo
umore e, per di più, ci si era messa Hermione con i suoi "Avete finito i compiti per domani?". No
che non li avevano finiti, né lui, né Ron, che continuava a sbuffare ed a guardare Ginny che finiva il
suo tema ad un tavolo accanto alla finestra.
-Quanto impegno, Ginny! Sei lodevole!- Squittì Colin Canon, che evidentemente sperava di
strappare una sua "foto ricordo" nel periodo di massima fama.
-La verità, Colin- disse lei alzando appena la testa dalla sua pergamena -è che devo sbrigarmi: tra
un'ora devo uscire con Draco...Uno piccolo "crac" la interruppe. La piuma d'aquila di Ron giaceva spezzata in due tra le sue dita.
-Hai sentito, Harry: ci esce anche oggi!- Bisbigliò a tono alto il rosso.
-Sta calmo, Ron- Gli suggerì solo, Harry.
Ginny gli rivolse uno sguardo che aveva il potere di incenerire e tornò sul suo tema. Harry fissò
l'amica, come imbambolato per un altro po'. I Weasley l'avevano accolto come uno di loro, nella
Tana aveva scoperto cosa fosse l'affetto di una famiglia, il tepore di una casa dove si è ben voluti...
Ginny era come una sorella minore per lui... avrebbe voluto andare da lei e dirle di non comportarsi
da stupida, di farla finita con questo gioco con M alfoy... ma lei si sarebbe offesa, in fondo, lui non
era davvero suo fratello. Non poteva intromettersi palesemente. Del resto, la piccola cocciuta non
ascoltava neppure suo fratello! Harry sospirò: sembrava che davvero non gli restasse che aspettare
di vedere cosa gli avrebbe proposto M alfoy... ed accettare, qualunque cosa fosse, per il bene di
Ginny!
-Qualcosa non va, Harry? Sei pensieroso-No, figurati- Sbuffò il moro al suo amico, che sembrava essersi un po' calmato.
Dopo una buona mezz'ora videro Ginny riporre la sua piuma e portare pergamena e libri nel
dormitorio. Quando scese, con due mollettine colorate tra i capelli ed un sorriso radioso, Ron non
ebbe le convulsioni per poco ed Harry si sentì tremendamente in colpa: perché non aveva costretto
M alfoy a parlare il giorno prima?! Perché non lo aveva mai disarcionato dalla scopa in modo da
farlo schiantare a terra e morire sul colpo... in fin dei conti, qualche volta capitava che, nel
Quidditch, ci scappasse il morto!
Ginny non aveva mai sospettato che M alfoy potesse essere simpatico, si era dovuta ricredere. Non
che fosse il suo tipo, ma la sua compagnia era piacevole.
Sapeva un sacco di storie vecchie... l'incredibile era che le aveva raccontato di averle imparate da
suo padre... era strano immaginare Lucius M alfoy col figlio sulle ginocchia, davanti al caminetto,
nelle lunghe sere invernali, che raccontava vecchie storie. Draco assicurava che suo padre fosse un
uomo meraviglioso... visto attraverso gli occhi del figlio, quell'uomo austero e dedito alla magia
nera pareva un altro. Ginny faticava a crederci. Però anche Draco, conosciuto meglio, sembrava
un'altra persona. "Essere un M alfoy comparta avere molti oneri" le aveva detto, incupendosi un po'.
Ed anche quello era stato strano: era la prima volta che gli vedeva un'espressione simile.
Sicuramente aveva ancora molto da scoprire sul Serpeverde e non intendeva perdere l'occasione di
uscire con lui perché a suo fratello non andava. E poi, cosa poteva esserci di pericoloso nel vedersi
in biblioteca per consultare dei libri polverosi.... Ginny non aveva mai considerato di essere, alla
lunga, imparentata con Draco, ma dal momento in cui il ragazzo glielo aveva fatto notare, avevano
deciso di ricostruire il loro albero genealogico. A casa M alfoy c'era già, ma preferivano lavorarci
insieme che richiederne una copia alla famiglia di Draco.
All'ora di cena lasciarono la biblioteca soddisfatti per le numerose scoperte che avevano fatto tra i
libri di storia di Hogwarts... stranamente Ginny era orgogliosa di essere una purosangue, le
sembrava di essere investita da tutta la storia e la fama di antenati di cui prima non sapeva nulla. Era
quello il modo in cui era cresciuto Draco? Il suo atteggiamento arrogante poteva essere interpretato
in una luce diversa... lui discendeva dai "M alfoy", non da una famiglia qualsiasi. Cosa si provava a
crescere con questa consapevolezza? Con questo peso?
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
22
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
-Divertita?- Le chiese Hermione, con un sorriso.
-M olto... sai, Herm: non pensavo che la biblioteca fosse un posto così interessante!Hermione sorrise, compiaciuta.
-Biblioteca?- Chiese Ron. -Cosa avete fatto in biblioteca?-Vecchi libri- Si limitò a rispondere la rossa, con una scrollata di spalle. Non si era ancora
riappacificata col fratello.
Un gufo solitario volteggiò giù dal soffitto stellato della Sala Grande e recapitò una lettera ad Harry,
riprendendo subito quota e sparendo verso una stella particolarmente luminosa.
-Chi è, Harry?- Chiese subito Ron, curioso.
-Non lo so- Rispose il ragazzo, aprendo rapidamente la busta su cui era scritto un offensivo "San
Potter, lo sfregiato". Poteva immaginare benissimo chi fosse, ma forse era meglio tenerselo per sé.
"Ti aspetto a mezzanotte nel bagno dei prefetti per comunicarti i termini del nostro patto."
Harry ripiegò il foglio e lo mise in tasca.
-Allora?- Volle sapere Ron.
Anche Hermione e Ginny parevano interessate.
-Cosa?-La lettera!-Ah... nulla: una ragazzina del primo anno che prima delle vacanze voleva farmi sapere che le
piaccio!- Inventò.
-Rubacuori!- Ridacchiò Ginny.
-Certo che le ragazzine di oggi sono intraprendenti!- sorrise Ron, ricordando quanto fosse stata
timida Ginny, a quell'età.
-E chi è?- Chiese, sospettosa, Hermione.
-Ehm... non lo so. La lettera non è firmataHermione socchiuse gli occhi in due fessure. Quando si trattava di Harry era sempre molto
sospettosa.
Harry attese la mezzanotte rigirandosi nel letto. Aveva preparato il mantello di suo padre e la mappa
del M alandrino prima di coricarsi. I suoi compagni di camerata russavano già da un pezzo. Alle
undici e mezza non ce la faceva più a rimanersene a letto, si alzò furtivo, si mise in ordine i capelli
passandoci le dita in mezzo, tanto era inutile pettinarli, inforcò gli occhiali, prese i due oggetti
magici ed uscì dalla camera. Da sopra la scala vide un paio di elfi domestici che, in silenzio
riassettavano la stanza comune e toglievano la cenere dal camino spento. Indossò il mantello e scese
lentamente per non essere sentito. Con circospezione face aprire il passaggio, assicurandosi che i
due elfi fossero di spalle e poi si precipitò per corridoi e scale fino al bagno dei prefetti. Lo aprì
come aveva imparato a fare quando era in quarta. Un brivido gli scese lungo la schiena pensando ai
fatti di quell'anno.
Nella mappa vide che M alfoy era già all'interno.
Si tolse il mantello e lo ripiegò, non voleva che il suo nemico scoprisse quell'oggetto. Altrettanto
fece con la mappa.
Finalmente entrò. M alfoy era seduto sul bordo della grande vasca e ne guardava l'interno vuoto con
sguardo perso ed un accenno di sorriso. Chissà a cosa pensava? Era insolito vederlo con
un'espressione così spontanea e serena.
"M agari stai pensando a come ti farai beffe di me, farabutto!" Pensò Harry, riprendendosi subito
dalla sorpresa. -M alfoy!- Lo chiamò con tono duro.
-Potter! Finalmente sei arrivato!-Guarda che sono puntuale!-Lo so.... ma non vedevo l'ora che arrivassi!-Piantala di prendermi in giro e dimmi cosa vuoi, M alfoy! Ho sonno!-Allora sarò breve, Potter. Non voglio mica che tu domattina faccia brutta figura, a lezione- Sorrise
al suo solito modo che Harry trovava tremendamente irritante.
-Parla!-
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
23
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Draco si alzò e si avvicinò ad Harry. -Lascerò stare Ginny. M i accontenterò di una normale e
tranquilla amicizia, a meno che non sia lei a volere di più e, ti assicuro, in quel caso passerà del
tempo prima che accada qualunque cosa, in modo da essere sicuri che lei lo voglia veramente...-Taglia corto, M alfoy. Non mi fido di te!-M a sono pur sempre un adolescente piuttosto attivo, Potter... se non metto le mani addosso a lei....Fece spallucce ed un sorrisetto amiccante. -In qualche modo dovrò pur fare...-E io cosa centro?!-Tu, Potter? Non hai capito? Ti facevo più perspicace! Tu sarai la mia dolce ed accondiscendente
fidanzatina, Potter!-COSA?-Non preoccuparti: non sono un bruto... puoi chiedere a chi vuoi- Draco con due passi lunghi colmò
la distanza tra loro, mise un braccio intorno ai fianchi di un Harry ancora piuttosto stordito e gli
prese dolcemente il mento tra due dita, appoggiando delicatamente le labbra sulle sue per staccarsi
subito dopo.
-Co... cosa...-Il bacio della buona notte, Potter. Hai detto che hai sonno: non voglio trattenerti oltreM entre il biondo usciva, Harry rimase ancora impietrito sulla stessa mattonella. In che guaio si era
cacciato?
M alfoy, fuori dalla porta del bagno, si appoggiò al muro: le gambe gli erano diventate molli ed il
cuore sbatteva come una grancassa. Aveva baciato Potter... l'aveva baciato davvero!
Si appoggiò le dita sulle labbra e si sentì il viso andare a fuoco. "L'ho baciato!" Si disse e si sentì gli
occhi umidi di una strana felicità ed euforia. Sotto le dita sentì le sue labbra piegarsi
irresistibilmente verso l'alto. Si staccò dal muro e corse giù, nei sotterranei, prima che Harry,
uscendo dal bagno, lo trovasse ancora lì come un idiota.
Pochi minuti dopo era nel suo letto, incapace di prendere sonno o di smettere di sorridere. Si
rigirava nel letto, sopprimendo una risatina per non svegliare i suoi compagni, abbracciando il
cuscino e ripensando a quel tocco fugace e splendido, a quella scossa, quel brivido che aveva
provato....
"M agari a lui non è piaciuto!" Gli venne in mente all'improvviso. Il pensiero lo gettò nel panico.
"M a a me cosa importa?!" Si sforzò di dire, ma non era vero: gli importava! Gli importava più di
qualunque cosa! Si mise a pancia in giù, sopra il cuscino che ancora abbracciava: l'indomani
l'avrebbe saputo. Doveva aspettare solo poche ore. Poi prese sonno, sfinito dalle emozioni forti di
quella notte.
Harry tornò lentamente al suo dormitorio. Era sfinito, le sue forze erano state prosciugate e pure la
sua determinazione. "Un certo spregio delle regole" era tra le caratteristiche che il cappello parlante
attribuiva a Serpeverde, glielo aveva detto Silente il secondo anno. M a lì si trattava di infrangere
tutte le regole! "Tu sarai la mia dolce ed accondiscendente fidanzatina, Potter!" Aveva detto quel
pazzo..... ma si rendeva conto che erano due maschi? Oddio, l'aveva pure baciato! Harry serrò gli
occhi, lasciandosi cadere sul letto... lo stomaco gli si torceva ancora, all'idea. Però.... cosa poteva
fargli, a parte baciarlo?
A M alfoy piacevano le donne, era piuttosto noto... Harry cercò di convincersi che non correva
nessun reale pericolo. "Fidanzatina!" Si disse con una certa disperata incredulità. Poi, si mise a
dormire.
Lunedì mattina, Arthur Weasley si diresse pimpante al suo nuovo ufficio. Per quanto quei
cambiamenti fossero dovuti a M alfoy, non poteva negare che gli facessero piacere. Anni prima, con
sette figli da far studiare, un aumento di stipendio sarebbe stato più utile. Ora che erano solo in
quattro, in famiglia, le cose andavano molto meglio, ma magari avrebbero potuto riparare il tetto in
quel punto dove pioveva dentro, o disinfestare il giardino dai folletti, o magari trovare un elfo
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
24
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
domestico che aiutasse M olly in casa... era tanto che ne desiderava uno, ma non potevano
permettersi un'altra bocca da sfamare, prima.
-Buon giorno, Arthur- Il signor Weasley si irrigidì sulla porta. La voce melliflua di Lacius M alfoy
giungeva dal suo ufficio. Sbatté le palpebre e focalizzò la testa di un biondo incredibile che
spuntava dall'alto schienale della poltrona di fronte alla sua scrivania.
-Cosa ci fai, qui, Lucius?!L'uomo lo invitò con un gesto della mano a sedere, senza girarsi a guardarlo Arthur Weasley, con
una certa circospezione si diresse alla sua poltrona, trovandosi di fronte all'odiato M alfoy.
-Sono qui -Iniziò con calma. -per un motivo molto serio, Arthur. Si tratta dei nostri figli, di Draco e
di Ginny-Pf! Cosa c'entra Ginny con tuo figlio?!- Sbottò l'uomo dai capelli rossi.
M alfoy sorrise biecamente, sollevando un sopracciglio. -Noto che non sei informato molto sulle
compagnie di tua figlia!-Cosa stai insinuando?!-Nulla, Arthur. Io affermo che tua figlia Ginny, da un po', esce con mio figlio...-Non dire idiozie! Ginny non frequenterebbe mai tuo figlio!-Allora chiedilo a lei. Comunque, mio figlio è seriamente interessato a tua figlia, Arthur. Forse è un
po' presto per parlare di fidanzamento, ma... vorrei che tu e M olly ne parlasteIl signor Weasley sbiancò. -Fi... fidanzamento?-Esatto, Arthur. Fidanzamento. Tua figlia ha, per così dire, dei modi un po'... plebei. Narcissa ed io
crediamo che sarebbe bene che la ragazza venisse a stare presso di noi per un po'. Così i ragazzi
avrebbero modo di frequentarsi fuori da Hogwarts, valutare bene le loro scelte....-FUORI!- Tuonò, tremante, il signor Weasley. -Come osi venire qui a chiedere la mano di mia
figlia e contemporaneamente offenderla?!M alfoy si alzò lentamente, con un'espressione divertita sul volto. -Credo che prima di decidere, tu e
M olly fareste bene a chiedere a vostra figlia cosa intende fare. Lei e Draco sembrano trovarsi molto
bene, assieme, ultimamenteIl signor Weasley aveva alzato il calamaio e sembrava intenzionato a scagliarlo contro il nobile, ma
questi si diresse con passo lento ed elegante alla porta.
-Arrivederci, Arthur- E chiuse la porta alle proprie spalle.
Il signor Weasley ricadde sulla sua poltrona. Come poteva essere vero? In cosa aveva sbagliato?
Ginny era il loro piccolo tesoro, la loro bambina.... che fosse come Percy? Che anche a lei bastasse
raggiungere una posizione autorevole ed una condizione agiata? Che li considerasse dei cattivi
genitori perché non avevano potuto dare loro tutto quello che volevano? Arthur e M olly avevano
sempre creduto che avere una famiglia numerosa ed allegra fosse più importante di avere abiti
firmati ed una casa lussuosa o l'ultimo modello di manico di scopa... Avevano tirato su sette figli
tirando la cinghia, facendo sacrifici, ma li avevano ricoperti di amore.... Che a Ginny non fosse
bastato? Altrimenti... perché frequentare M alfoy? Arthur Weasley andò a cercare il suo segretario
per avvertirlo che tornava a casa. Doveva parlare con M olly.... ma prima doveva cercare il modo
giusto per dirglielo... le parole giuste.... Improvvisamente si sentiva più vecchio di quanto non fosse.
Capitolo 6
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
25
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
-Trasfigurare gli abiti?- Chiese Draco assolutamente incredulo. Per qualche secondo pensò di
puntare la sua bacchetta non contro Blaise, ma un po' più in là, in direzione Potter... vederlo con un
bel vestito bianco da sposina....
-Hai la testa fra le nuvole?- Gli chiese Blaise.
-No: non capisco perché dobbiamo ripassare un incantesimo tanto stupido!Intanto Harry gli aveva lanciato uno sguardo assassino che sembrava rispondere alle sue intenzioni.
"Immagini quello che ti vorrei fare?" Chiese mentalmente al suo rivale, Draco.
-Cominciamo?- Gli chiese il suo compagno di banco, un po' spazientito.
Senza rispondere Draco mosse la sua bacchetta e pronunciò la parola magica: "M utanda!"
Blaise si ritrovò con in dosso una specie di vecchia armatura che lo compresse al suolo per il peso a
cui non era abituato. -Potevi almeno avvertirmi!- Gli sibilò contro, ricambiando il gesto e
trasformando la divisa del Serpeverde in una cappa da M angiamorte, sorridendo soddisfatto.
-Bhe, starai bene anche con la tua prossima divisa!- Sibilò piano, in modo che solo lui potesse
sentire.
-Imbecille!- Gli sputò addosso M alfoy, praticando l'incantesimo su di sé e facendo sparire
l'inopportuno abbigliamento. Tornando a guardare Harry notò che il Grifondoro aveva assistito alla
scena e lo guardava con occhi duri come la pietra.
-M erda!- M ormorò a denti stretti.
-Nulla di ridicolo, eh, Harry!-Non temere Ron, pensavo solo...... "M utanda!"Ron si ritrovò indosso un morbido costume di peluches che rappresentava l'animale a cui doveva il
nome la sua famiglia.
-Oh! Proprio divertente!- Sogghignò Ron rinchiudendo Harry in un tutù da ballerina e scoppiando a
ridere.
A M alfoy venne quasi un colpo nel vederlo così, nel sapere che altri lo stavano vedendo così....
era... geloso! M aledettamente geloso! Senza pensare lanciò immediatamente un nuovo incantesimo
ad Harry, facendo ricomparire la sua divisa.
-Cerca di essere serio Weasley! Anche se con quella roba addosso...- Sghignazzò il biondo.
-Non intrometterti M alfoy!-Oh, scusa tanto! M a sai, Potter non è certo gran che con quelle gambe, come ballerina!- Attaccò
per difendersi, Draco, che aveva il cuore ancora un po' in subbuglio.
-Finite Incantate!- Tuonò la voce della
M cGranitt. -Questa è un'aula! Cercate di ricordarvelo! Cinque punti in meno ad entrambe le case!Gli studenti si zittirono subito. Ron e Draco si lanciarono ancora qualche sguardo truce, ma la
lezione riprese con maggiore tranquillità.
-Potter...- Cercò di avvicinarlo Draco, nel cambio dell'ora.
-Ti stava bene quel mantello da M angiamorte- Gli rispose Harry, allungando il passo, verso l'aula di
pozioni.
Draco si sentì di nuovo ferito. Si fermò e lasciò andare avanti gli altri. Entrò in aula per ultimo, non
si sedette al suo solito posto, ma di fianco a Potter, nella fila accanto, facendo alzare la ragazza che
vi si era seduta.
Harry lo fissò sorpreso, ma il biondo lo ignorò fino all'arrivo dell'insegnante.
Piton fece ondeggiare la bacchetta verso la lavagna nera e vi comparve una formula complicata.
-Oggi ripasseremo questa pozione. Date un'occhiata agli ingredienti, prima che li faccia sparire.
Ormai dovreste conoscere ingredienti e dosi a memoriaGli studenti si prepararono, Harry già sudava freddo: non ricordava tutti gli ingredienti, tantomeno
le dosi, per non parlare dell'ordine in cui dovevano essere messe nel calderone.
-Fermo, idiota!- Sentì la voce di M alfoy.
Harry si girò e vide che il biondo lo stava guardando.
-Quella è radice di M andragola, vuoi rovinare tutto? Non sai distinguerla dal Kif? Con la
M andragola ottieni l'effetto contrario: dà depressione e stato d'ansia, altro che euforia!-
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
26
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Harry dette un'occhiata veloce a Piton, il professore sembrava non essersi accorto del suggerimento.
M ise via la M andragola e cercò la resina di Kif.
-Ora pesane dieci grammi ed aggiungili lentamente, mescolando piano... devo dirti tutto?- Continuò
il Serpeverde, salvando la pozione di Harry.
Quando Piton gli passò davanti, controllando il calderone, la sua espressione si rabbuiò e passò
oltre, segno che l'intruglio lattiginoso andava bene.
-Grazie- Bofonchiò Harry.
-Ti devo parlare- Gli sussurrò Draco.
-Dopo, alla fine dell'oraDraco aspettò con ansia che la lezione finisse. Lui ed Harry furono particolarmente lenti a riordinare
i loro tavoli.
-Vai pure,
Ron. Poi ti raggiungo- Allontanò l'amico, Harry. -Allora?- Chiese al biondo quando furono solo
loro in aula.
-Stasera ti aspetterò alla terrazza della torre di Astrologia. Vieni un po' prima delle undiciHarry non rispose.
-Ti ha dato fastidio, ieri sera...?-Cosa?-Il bacio...-Nooo! M alfoy, figurati! Vengo baciato da ragazzi praticamente ogni giorno!- Gli sbraitò ironico.
-Perché mi hai aiutato con la formula?-Perché non volevo che Piton ti rimproverasse di nuovo-E da quando ti importa che Piton se la prenda con me?!M alfoy sorrise.
Harry l'avrebbe preso a pugni per quel ghignetto insopportabile.
-Sei la mia fidanzatina, adesso, Potter!Harry dovette davvero trattenersi per non prenderlo a pugni.
-Ricordati di stasera. Ciao- Si dileguò il biondo, prima che la pazienza di Harry finisse.
Harry ingollò il cibo senza badare alle pietanze, al sapore ed alle chiacchiere degli amici. Sentiva,
più che mai, di detestare M alfoy! Odiava l'idea che potesse fare del male a Ginny ed odiava l'idea di
dover stare ai suoi capricci per impedire che facesse qualsiasi cosa all'amica. Avrebbe preso Ginny
per le spalle e l'avrebbe scrollata urlandole in faccia cosa stava facendo per lei. L'aveva sempre
considerata una ragazza intelligente, forse la più sensata tra i sette fratelli Weasley, ma ora si stava
facendo prendere per il naso da quel maledetto come una stupidella qualsiasi!
-Qualcosa non va, Harry?- Gli chiese Hermione, attenta come al solito.
-No, niente- E si riempì la bocca di un altro boccone per non dover rispondere ad altre domande. Le
ore pomeridiane passarono pigre, col sole che entrava dai vetri molati delle ampie finestre. A cena
Harry notò un rapido scambio di battute tra M alfoy e Ginny e non volle assolutamente sapere cosa
si erano detti. Finì rapidamente di mangiare e corse nella sala comune di Grifondoro, adducendo
come scusa che doveva studiare. Draco lo seguì con lo sguardo, pregustando i momenti che
avrebbero trascorso assieme. Si sentì bruciare le guance e cercò di ricomporsi. Il cuore aveva preso
a battere più svelto.... tutto solo perché si sarebbero incontrati di lì a qualche ora....
"Calmati o cosa farai quando riuscirai a scopartelo?!" Si ammonì il Serpeverde, ma solo il pensiero
che, presto o tardi, avrebbe avuto il corpo nudo di Potter sotto le sue mani, peggiorò di molto la
situazione, tanto che fu costretto a lasciare, a sua volta, la Sala Grande. "Neanche fossi un animale
nella stagione degli amori! Datti una calmata!" Si rimproverò mentre si rinfrescava il viso nel bagno
dei ragazzi. Si sistemò meglio i pantaloni, sul davanti, cercando di darsi un contegno, dicendosi che,
quella sera, al massimo sarebbe riuscito a rubargli un altro bacio.... magari un po' più coinvolgente
del primo.... e si ritrovò a sorridere come un babbeo alla sua immagine riflessa nello specchio.
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
27
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Alle dieci e mezza di sera, coperto dal suo mantello dell'invisibilità, Harry arrivò alla terrazza della
torre di astrologia. Faceva ancora piuttosto freddo di notte e si avvolse strettamente nel mantello
della sua divisa. Ad attenderlo nella piccola terrazza trovò M alfoy, appoggiato alla murata antica,
perso nel contemplare le stelle ed un piccolo divano di pelle coperto da un grande plaid
dall'apparenza molto calda.
-M alfoy- Lo chiamò. Draco si riscosse subito, sorridendogli.
-Ben arrivato Harry! Che c'è? Hai freddo?-Un po'-Accomodati- Lo invitò sul divano, prendendovi a sua volta posto. -Io sono abituato a queste
temperature... non pensavo per te fosse freddo, altrimenti ti avrei dato appuntamento dentro-M eno chiacchiere, M alfoy! Cosa vuoi?-Che ti siedi qui e guardi le stelle con meHarry si sedette, spostando il plaid per poi coprircisi come aveva fatto M alfoy.
Draco lo osservò e, quando Harry ebbe finito, si mosse per coprirlo meglio.
Harry se ne sentì quasi infastidito: che ricordasse, nessuno gli aveva mai rimboccato le coperte.
-Quella è l'Orsa M aggiore, detta anche il Grande Carro.... lì si comincia ad intravedere il Triangolo
Estivo.... ma tu dovresti saperlo meglio di me.... la Cooman vi avrà sicuramente mostrato le
mappe...-Si, ma non sono molto portato.... non credo di avere l'Occhio... poi lei predice continuamente la
mia morte!-Sul serio?- Sghignazzò il biondo.
-Già! Non ti dico che divertimento!-M eno male che si è sempre sbagliata- M ormorò M alfoy, tanto piano che Harry non fu sicuro di
averlo sentito.
-M i dici perché siamo qui?-Per guardare le stelle!-E basta?-No: da domani studierai con me in biblioteca...-COSA?!-Cosa credi, Potter? Che io possa girare di notte per Hogwarts senza un motivo? Tu come fai, a
proposito?-Lascia perdere! Cos'è questa storia della biblioteca?-Ho promesso a Piton di farti migliorare in pozioni in cambio di un permesso scritto che mi
autorizzi a girare per il castello a qualsiasi ora-Come hai convinto Piton?-A nessun insegnante piace veder fallire i propri allievi! Così gli ho proposto di darti una mano...-Hai fatto un patto pure con lui...-Già. Tu impegnati: non ci tengo a fare brutta figura. Del resto sei tanto scarso che per quanto poco
io mi impegni, tu dovrai migliorare per forza! Giuro che quando oggi ho visto il pasticcio che stavi
per combinare non ci credevo!Harry lo fulmino con lo sguardo.
-Qualche volta verrà anche Ginny, per non sollevare sospetti... glielo ho accennato prima di cena.
Poi vedrò di ottenere un permesso speciale da Piton per farti entrare nel dormitorio di Serpeverde...-M a non ci tengo proprio!- Saltò in piedi Harry.
-Bhe, non possiamo usare i calderoni in biblioteca e tu dovrai fare anche pratica, dopo la teoria! Nel
mio dormitorio staremo tranquilli...- Draco lo afferrò per una manica e lo fece sedere di nuovo,
accoccolandosi accanto a lui.
Harry si irrigidì sentendo quel contatto caldo e quel fiato che, ad intervalli regolari, gli scaldava il
collo.
-Non volevo che il mio bacio ti infastidisse- Gli disse con voce bassa e sensuale dopo qualche
minuto di silenzio.
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
28
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Harry si sentì ancora più teso. -Del resto... cosa avrei dovuto fare? Chiedere il tuo permesso?Sollevò lo sguardo ceruleo incatenando gli occhi di Harry con una sensualità naturale che questi
non aveva mai immaginato esistere.
-B... bhe, sarebbe stato un inizio...- Balbettò imbarazzato.
-Posso baciarti, adesso, Harry?Harry ingoiò a vuoto, sentendosi stranamente in trappola. -Po... posso rifiutare?- Chiese con voce
tremante, senza staccare gli occhi da quelli di M alfoy, illuminati da qualcosa che non vi aveva mai
visto prima.
-Senza rompere il nostro patto? No, non puoi- M alfoy infilò lentamente una mano sotto la camicia
di Harry, fermandola sulla pelle bollente del suo fianco. Sentì il respiro di Potter farsi irregolare,
mentre i suoi muscoli erano tesi ed immobili. Gli prese tra le labbra il lobo di un orecchio
cominciando a succhiarlo lentamente, assaporando il suo sapore, scendendo poi lungo la mandibola
un po' squadrata. -Hai un buon profumo, Potter. Cosa usi?-Nie... niente...- Rispose Harry, a fatica.
-Allora la tua pelle ha davvero un buon profumo...- Considerò avvicinandosi alle sue labbra. Harry
cercò di ritrarsi, ma la mano fredda che si stava scaldando su di lui lo trattenne e si ritrovò tra il
divano e M alfoy, senza possibilità di fuga. -Non intendo violentarti, Potter, tranquillizzati- Gli
soffiò sulle labbra prima di cominciare a leccarle.
Harry sentiva la lingua calda di M alfoy passare con movimenti ripetitivi sulle sue labbra che subito
dopo il suo passaggio diventavano fredde per il velo di saliva che l'altro vi lasciava ed il suo cuore
batteva più forte per il terrore che quella situazione degenerasse. Non ci si poteva fidare di quel
verme! Dava della stupida a Ginny e lui ci cascava quanto e più di lei! -Ba...- "basta!" Aveva
cercato di dire, ma appena aveva aperto la bocca per parlare, M alfoy vi aveva insinuato la lingua,
alla ricerca della sua. Senza neppure rendersene conto, Harry si ritrovò coinvolto in una danza
umida di cui non conosceva i passi. La lingua di quel serpente trascinava la sua, la avvolgeva e lui
non sapeva cosa fare. Infine l'invasore si ritirò nel proprio territorio ed i denti di M alfoy afferrarono
con delicatezza il suo labbro inferiore, mordicchiandolo appena, per concludere con un bacio casto
alle sue labbra ancora socchiuse ed un sospiro.
M alfoy si premette su Harry, nascondendo il volto reclinato sul suo petto, la schiena curva, tenendo
più stretta la presa sul suo fianco. Per un momento si era sentito in paradiso! Poi si era accorto che
Harry non rispondeva al suo bacio... e perché avrebbe dovuto, poi?! Si era dato dello stupido ed ora
cercava di regolare il battito impazzito del suo motore e di soffocare le lacrime di delusione che gli
pungevano gli occhi. Stretto a Potter gli sembrava di potercela fare. Inalò il suo profumo ancora e
poi si ritrasse, di nuovo calmo, di nuovo padrone di se stesso. -Domani verrai in biblioteca subito
dopo l'ultima lezione del pomeriggio. La sezione dei libri proibiti è tranquilla. Ti aspetterò lì.
Adesso vai- Gli ordinò senza guardarlo in viso.
Harry si alzò rapidamente e se ne andò sbattendo la porticina della torre. Era solo lunedì... come
avrebbe fatto a resistere tutta una settimana... e quella dopo.... e quella dopo ancora?
Gli occhiali gli si appannarono, mentre tirava su col naso, cercando di non piangere. Nessuno lo
aveva mai baciato così.... e il primo doveva essere proprio M alfoy! Gliela avrebbe fatta pagare! Si,
un giorno gli avrebbe reso tutto con gli interessi!
Draco si strinse nel plaid che conservava ancora un po' del calore di Harry, in cerca di quel buon
profumo che aveva appena scoperto, ma non ce n'era traccia: Harry era stato lì troppo poco e lui non
aveva il fiuto di un cane. Fissò le stelle e si lasciò scappare un singhiozzo. -Sicuro, padre? Che
almeno sia utile? Perché io sto male...- Draco, ancora, non si accorgeva che stava ammettendo di
amare il suo rivale. Doveva nascondersi ancora dietro la bugia della semplice attrazione per non
scoppiare a piangere disperato perché colui che amava lo odiava. Solo le stelle, quella notte,
potevano testimoniare la sincerità delle sue parole.
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
29
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Capitolo 7
M olly Weasley corse in camera da letto. Strattonò il cassetto del proprio comodino, lottando
inutilmente con le lacrime che volevano rigarle il viso.
Finalmente il cassetto si aprì, le mani della donna vi si tuffarono, rovesciando il contenuto, fino a
trovare una vecchia foto. Arthur l'aveva seguita a distanza ed ora, appoggiato allo stipite della porta,
la fissava col cuore colmo d'angoscia, trattenendo le lacrime che anche lui avrebbe voluto versare
perché, almeno uno di loro, doveva essere forte. M olly fissò la foto che cominciava ad ingiallire sui
bordi. Dalla facciata patinata due ragazzi, assieme ad altri, la salutavano.
-M angiamorte!- Disse con odio, lamentandosi come se la ferita fosse ancora aperta. -Li hanno uccisi
i mangiamorte!- E smise di trattenere il dolore, le lacrime, i singhiozzi.
-M olly.... cara...-I miei fratelli!- Pianse a dirotto la donna. Erano passati diciassette anni, il primo ordine della
Fenice era solo un ricordo, era sorto il secondo, col compito, come allora, di contrastare Voldemort,
ma anche e soprattutto, di proteggere Harry Potter.
Gideon e Fabian Prewet erano morti da eroi, avevano sacrificato le loro giovani vite ad un ideale...
Ginny conosceva la loro storia, sapeva che, se non aveva mai conosciuto i suoi due zii era a causa di
uomini come Lucius M alfoy, uomini come sarebbe diventato suo figlio: mangiamorte. Per M olly
Prewet Weasley era stato un colpo troppo duro. Una madre sa che i suoi figli non saranno mai come
lei li ha sognati, ma li ama ugualmente. In quel momento sentiva che, se Ginny avesse confermato
le parole di Lucius, non sarebbe più stata capace di amarla.
Percy aveva fatto i suoi sbagli e lei ne aveva sofferto, ma era pur sempre suo figlio, ma Ginny stava
facendo di peggio: Ginny dava ragione agli uomini che avevano ucciso Gideon e Fabian,
mischiandosi a loro. Arthur vide l'espressione terribile sul volto della moglie, solitamente così
solare e non riuscì a non pensare "Cosa stai facendo Ginny?!" mentre il cuore gli si stringeva nel
petto.
Harry Potter era decisamente troppo distratto per ascoltare la lezione di ripasso. Era troppo distratto
anche per notare l'apprensione di Hermione nei confronti di Ron, che sembrava abbattuto come il
suo primo giorno nella squadra di quidditch, quando pensava di non valere niente come portiere.
Per lui, Hermione e Ron erano semplicemente i suoi due migliori amici, asessuati, sempre in
coppia, sempre pronti a litigare per un nonnulla e poi fare pace. Invece Hermione e Ron avevano
sentimenti e pulsioni che, talvolta, lui faticava a capire. A volte facevano peggio che litigare: non si
parlavano più e tra loro scendeva il gelo. E non erano sempre con lui. Non gli raccontavano tutto,
come una volta.... Hermione era stata la ragazza di Krum, Ron era andato in crisi, si era buttato su
una ragazza di Corvonero per un po', poi l'aveva lasciata e, quando gliene aveva chiesto il motivo,
gli aveva detto che il sesso non era poi questo gran chè di cui si parlava tanto. Harry era rimasto
sconvolto. Sesso. Si era sentito lontano anni luce. Ron non era asessuato, forse neppure Hermione.
Forse provavano, l'uno verso l'altra, qualcosa da cui lui era escluso. Qualcosa di simile a quello che
provavano M alfoy e Ginny... un brivido di disgusto lo fece rinsavire. A pranzo notò quanto fosse
pesante il silenzio tra Hermione, Ron e Ginny. Aveva voglia di dire qualcosa, di infrangere quel
muro di ghiaccio, ma non gli veniva in mente nulla.
A fine pranzo, prima di separarsi per raggiungere le rispettive aule, Ginny lo avvicinò. -Impegnati
in biblioteca. Sai, Draco è un ottimo insegnate. Verrò a farvi un salutino-Che stava dicendo mia sorella?Chiese Ron tra lo stupito e lo schifato. -M i tocca prendere ripetizioni di Pozioni da M alfoy. Ordini
di Piton- Disse con la faccia lunga Harry, mentre anche Hermione gli si avvicinava.
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
30
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
-Oh, Harry! M i dispiace tanto!- Piagnucolò Hermione conoscendo il ribrezzo che l'amico provava
per il Serpeverde.
-Puoi sempre non andarci, no?- Suggerì Ron, con le sopracciglia corrugate.
Harry sospirò: avrebbe tanto voluto dirgli "No, non posso, per Ginny!", ma intervenne Hermione,
dandogli la possibilità di non rispondere. -Oh, Ron: Harry fa davvero schifo in Pozioni! M a non
schifo solo: fa davvero tanto schifo in Pozioni...e M alfoy....-Grazie Herm! Credo che Ron abbia capito!- La interruppe un po' infastidito.
-Scusami, Harry! M a lo sai che è la verità!-Ehm, credo faresti meglio a lasciar perdere...- Si intromise Ron, abituato ad essere il soggetto di
quel genere di frasi della Granger. Harry avrebbe davvero fatto volentieri a meno di farsi vedere in
giro con M alfoy. La sua unica speranza era che, essendo in un luogo pubblico, il Serpeverde non
facesse nulla di cui avrebbe dovuto vergognarsi.
M alfoy era già pronto nella sezione dei libri proibiti, in biblioteca. Aveva preso possesso di un
tavolo ben riparato da due alti scaffali che lo isolavano ben bene, complici del muro. Aveva
poggiato sul tavolo i libri di Pozioni e si era messo, con mal celato buon umore, ad aspettare
l'oggetto dei suoi desideri. Potter non avrebbe potuto respingerlo per sempre. Era fuori discussione!
Harry arrivò in ritardo. Draco se lo aspettava, anche se quei minuti gli erano parsi eterni.
-Un posto più imbucato non c'era, vero? Non riuscivo a trovarti!- Lo apostrofò per saluto il
Grifondoro.
-Qui non ci disturberà nessuno...- Alluse con voce bassa che dette i brividi ad Harry. -Per prima
cosa ho bisogno di sapere a che livello è la tua conoscenza della materia: dimmi tutto quello che sai-Che per preparare una pozione servono un calderone, un mestolo ed un sacco di ingredienti e se si
sbagliano gli ingredienti viene fuori un disastro. Di più non so!- Rispose acido Harry.
-Bene! Direi che è un disastro considerando che gli esami sono alle porte, ma possiamo farcela!-Sei ottimista!M alfoy sfoderò un sorriso sicuro e si sedette appiccicandosi ad Harry e passandogli un braccio sui
fianchi. -Conosco le mie capacità-M odesto come al solito!- Sibilò Harry, seppellendo la testa sui libri per evitare quel viso troppo
vicino al suo.
-Allora: gli ingredienti per le pozioni sono di diversi tipi: solidi e liquidi. I solidi si dividono in
pezzi e polveri. Hanno origine vegetale, animale o minerale. Le resine compongono un settore a
parte: possono trovarsi in stato semiliquido, in pezzi oppure polverizzate e sono sempre vegetali.
Gli ingredienti liquidi, talvolta si acquistano solidi: ciò dipende da difficoltà di trasporto o
conservazione. Generalmente vengono mischiati a sabbia che, al momento di realizzare la pozione
si deposita sul fondo del calderone. In questo caso bisogna fare particolare attenzione ai dosaggi
perché nelle formule che impariamo a scuola si intendono sempre le quantità dell'ingrediente in
forma liquida....-E allora come si fa?-Si devono imparare a memoria: a seconda della densità del liquido la sabbia ne assorbe di più o di
meno. Se non sai calcolare da solo le quantità devi chiedere al momento dell'acquisto, scrivertelo su
un'etichetta ed appiccicarla al contenitore dell'ingrediente. Poi ti arrangi a calcolare la dose
necessaria per ogni singola pozione facendo una proporzioneHarry lo fissava a bocca aperta. Non sapeva neppure quando avesse alzato la testa, ma non riusciva
a staccare gli occhi da M alfoy. La sua spiegazione era stata chiara e lineare ed aveva capito ogni
singola parola.
-Cosa c'è?- Gli chiese Draco, sorridendo per la sua espressione imbambolata.
-Ha ragione Ginny: spieghi molto beneM alfoy sorrise compiaciuto, ma anche di sincera contentezza: era la prima volta che riceveva un
complimento da Potter. -Non credere sia tutto così semplice: siamo solo all'inizioHarry annuì con decisione, sistemandosi meglio sulla sedia, indifferente al fatto che la sua
gamba toccasse quella di M alfoy, afferrando il primo libro ed aprendolo con entusiasmo.
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
31
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Draco sorrise. Era bello poter rimanere così vicini senza litigare.
-E' importante considerare anche l'intensità del fuoco sotto il calderone, le fasi lunari, qualche volta
le condizioni atmosferiche... certe pozioni sono estremamente delicate. Anche la forza con cui si
mescola può essere importante: tutti questi elementi influiscono sulla velocità con cui si sciolgono
degli ingredienti, il modo in cui si amalgamano agli altri...- Guardò il profilo di Harry concentrato
sul libro, seguendo il suo discorso. -Con la fretta non si ottiene nulla...- M ormorò come parlasse a se
stesso.-... bisogna aver pazienza... saper aspettare....- M a, davvero, lui non ce la faceva più ad
aspettare. Baciò Harry sul collo, cogliendolo di sorpresa.
Harry cercò di allontanarsi, spingendo in dietro la sedia, ma M alfoy gli afferrò entrambi i polsi,
tenendoli in basso. Approfittò del nuovo spazio che Harry aveva creato davanti a sé per sedersi a
cavalcioni sulle sue gambe ed aggredire con baci dolci, ma carichi di desiderio la sua bocca.
-Baciami, Harry!Harry fece resistenza ancora per qualche secondo, ma poi cedette all'urgenza di quell'ordine,
rispondendo maldestramente al bacio di M alfoy. Le mani di Draco lasciarono la presa sui polsi e
salirono con una carezza insistente lungo le sue braccia, fino a circondargli le spalle. Finalmente
sentiva la lingua di Harry muoversi contro la sua. Non si sarebbe mai staccato, ma, in fine, dovette
cedere al bisogno d'aria del suo corpo. Continuò a tempestare di baci le sue labbra, il mento, il
collo, appoggiandosi col fiatone alla sua spalla, col cuore che batteva a più non posso e gli occhi
chiusi, perché, se era un bel sogno, non voleva svegliarsi.
Harry tremava. Anzi: vibrava. Non riusciva a smettere. In bocca sentiva il sapore di una saliva
diversa dalla sua ed avrebbe voluto sputare. E M alfoy che era così comodamente adagiato su di
lui... credeva di essere leggero? Gli facevano male le gambe! E non sapeva dove mettere le mani
con lui che occupava tutto lo spazio! Per non parlare che lo obbligava a tenere alta la testa quando
lui avrebbe voluto abbassarla!
-Scusami. M i ero ripromesso di farti studiare, oggi...- Draco si sollevò, lo fissò negli occhi troppo
immobili e si alzò. Gli baciò i capelli e controllò di non avergli lasciato lividi sui polsi. Gli baciò le
mani e se le strinse un attimo al petto. Era sicuro che Harry, in quel momento, non capisse quei
gesti. -Adesso va pure. Riprenderemo domani. Stasera chiederò al professor Piton di farti entrare
nel mio dormitorio....Harry si alzò, raccolse dal tavolo i suoi libri e se ne andò senza un fiato.
Draco si sedette al suo posto, dandosi dello stupido. Sapeva che non doveva bruciare la tappe, ma
era stato così.... meraviglioso essere tanto vicino ad Harry! Per la prima volta l'aveva sentito
rilassato accanto a sé. Non aveva desiderato altro che baciarlo. Era la prima volta che provava
un'attrazione tanto forte per qualcuno, ma non un desiderio prettamente fisico.
Non capiva perché, ma non era importante fare l'amore con lui.... bastava averlo vicino, capirsi...
forse era quello che provava suo padre per Piton.... Appoggiò la fronte al tavolo, stringendo le dita
intrecciate. Era mancata una sola cosa per rendere quel momento perfetto: che Harry provasse i suoi
stessi sentimenti. Doveva riuscire a conquistarlo.... ripensò a quel bacio, a quanto era stato
impacciato Harry.... non doveva avere molta esperienza... chissà se l'aveva mai fatto... San Potter?
No: era sicuro che non l'avesse ancora fatto!
-M h M h! E' così che studiamo?- Lo riscosse una vocina allegra.
-Ginny!- Sgranò gli occhi nel riconoscerla.
-Già! Non eravamo d'accordo che sarei passata per avvisarvi della cena?!Draco si passò una mano sul viso. -M a che ore sono?-Le sette. Ti eri addormentato. Dov'è Harry?-Ehm... ecco... come prima lezione abbiamo fatto abbastanza e l'ho mandato a riposare...-M a quello stanco eri tu, vero?-Credo di si- Le sorrise.
Ginny si sedette di fronte a lui e lo osservò con sguardo scrutatore. -Cosa mi nascondi?-Prego?-Ti conosco da poco, Draco, ma so capire quando qualcuno è felice e tu hai gli occhi che brillano!-
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
32
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
-Non può essere il sonno?-No-Sei davvero in gamba Ginny!- Le sorrise di nuovo e le baciò la fronte.
-Tu non sei innamorato di me: ma credi di non poter avere la persona che realmente ami ed allora
usi me...-M a...-Non mentire! Stavi sognando quella persona, vero?Draco si lasciò cadere sulla sedia da cui si era appena alzato. Guardò l'ora e poi decise che la cena
non era poi tanto importante. -Forse tu ce l'hai l'occhio-No: ho sei fratelli maggiori: ho avuto modo di fare pratica!Draco ridacchiò. -M a come l'hai capito?-All'inizio pensavo facessi sul serio, ma sei troppo perfetto, troppo contenuto: se fossi innamorato di
me, almeno una volta saresti arrossito, o avresti balbettato o detto una cosa stupida per l'emozione!
Succede a tutti, credimi! Invece tu non perdi mai il controllo... comunque non importa: senza offesa,
Draco: non sei il mio tipo!Draco la fissò un po' interdetto: non gli capitava tutti i giorni che una ragazza gli dicesse una cosa
simile.
-Comunque, se vuoi, starò al tuo gioco ancora per un po', a patto che tu mi racconti tutto,
ovviamente! E considerato che ho pure litigato con la Parkinson per colpa tua, credo farai bene ad
essere sincero!- Quest'ultima affermazione aveva il tono velato di una mezza minaccia.
M alfoy, istintivamente, abbracciò la rossa. -Grazie, Ginny. E scusa per Pansy. Adesso non posso
dirti nulla, ma se riuscirò a conquistare quella persona, o se la perderò per sempre, tu lo saprai
subito. Sarai la prima! Sai, non mi capita spesso di confidarmi con qualcuno. E di solito con le
ragazze non faccio propriamente... "amicizia". Anzi, credo di non avere affatto amici... tranne
Pansy, ma non posso rivolgermi a lei, stavolta.-Hei! Adesso hai anche me come amica, capito?! Se no mi offendo!-D'accordo!-Andiamo a vedere se ci hanno lasciato qualcosa da mangiare?Draco annuì ed, insieme, lasciarono la biblioteca.
Harry aveva raggiunto il suo dormitorio, aveva ignorato Ron che gli chiedeva "Hai, Harry, com'è
andata con M alfoy?" e che, vedendolo salire le scale quasi di corsa, aveva commentato "Non bene,
credo", si era sbattuto alle spalle la porta e si era tuffato in bagno a sciacquarsi la bocca col
collutorio che gli aveva consigliato Hermione e poi lavarsi i denti con una doppia dose di
dentifricio. Aveva la bocca piena di saliva dato che si era rifiutato di inghiottirla.
M alfoy voleva trascinarlo nel suo dormitorio... così avrebbe potuto fare i suoi porci comodi! Certo!
M a gliela avrebbe fatta vedere lui! Ci sarebbe andato in quel sotterraneo puzzolente! Eccome! E poi
lo avrebbe distrutto! Lo avrebbe schiacciato quell'infido rettile! Si asciugò la bocca e ripose lo
spazzolino.
Aveva gli occhi rossi. Come aveva potuto essere tanto stupido da fidarsi di M alfoy? M entre gli
spiegava le basi di Pozioni sembrava un altro. Sembravano due amici che studiano assieme... ma chi
poteva essere tanto idiota da essere amico di M alfoy?! E lui aveva anche ubbidito al suo
maledettissimo ordine! L'aveva baciato.... non poteva pensarci se no si sentiva male! Aveva risposto
al bacio di M alfoy e.... non era stato affatto brutto! Baciava bene, lo emozionava... forse dipendeva
solo dal fatto che lui non aveva esperienza..... ma altre immagini si mischiavano alle sensazioni:
M alfoy che fissava le stelle con aria sognante, M alfoy che guardava l'acqua limpida della vasca dei
prefetti.... o che gli rimboccava la coperta.... gli augurava la buona notte con un bacio delicato come
le ali di una bella farfalla.... erano immagini così distanti dal M alfoy che conosceva! Così lontane
dal bastardo che usava Ginny per poterlo umiliare!
Harry trattenne i singhiozzi: Ron bussava alla porta per ricordargli che era ora di cena. Gli era
venuta fame, aveva voglia di qualcosa da masticare con insistenza, con un sapore forte... più forte di
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
33
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
quello alla menta del dentifricio, perché sentiva ancora il sapore di M alfoy ed era... strano, ma
buono e gli faceva venire voglia di assaggiarlo ancora e non andava per niente bene!
-No! E' escluso, Draco!-M a perché?!-Non permetterò a Potter di entrare nel dormitori di Serpeverde! Se è per fare pratica con le pozioni,
ti darò una copia della chiave dell'aula e potrete usare quellaDraco lo fissò come se, per la prima volta, lo ritenesse un imbecille. -Zio Sev? Non hai capito
niente, allora!Piton lo fissò sorpreso. Draco non lo chiamava mai "zio Sev" entro i confini di Hogwarts. Strinse
gli occhi in due fessure e fissò il suo figlioccio.
-M io padre te l'ha detto, lo so, quindi non negare...-Non approvo le unioni tra case diverse!-Non me ne potrebbe fregare di meno del tuo parere!- Gli sibilò con sufficienza.
-Non esagerare Draco, o ti prenderò a schiaffi fino a renderti irriconoscibile!-E poi mia madre troverà il modo di avvelenarti! Sbaglio o non le va ancora giù che tu fossi
l'amante di mio padre?-Se vuoi scoparti Potter puoi trovare molti altri posti...-Era solo questo tra voi?- Urlò il ragazzo, saltando in piedi. -Solo sesso? Tu e mio padre stavate
assieme per sesso?-Certo che no, Draco...-E allora? Non credi che per me potrebbe essere la stessa cosa? Non credi che per me Harry sia
importante? Io do il meglio di me solo se c'è lui! Le nostre sfide, la nostra rivalità..... niente al
mondo può sostituire Harry, per me! Voglio avere la possibilità di conquistarlo! Un posto dove
poterlo amare degnamente! Lui non verrà mai al castello e di sicuro non mi inviterà a passare con
lui le vacanze! Voglio solo portarlo dove nessuno ci disturberà e potrò provarci con lui senza
sentirmi un pesce fuor d'acqua. Harry mi detesta! Credi che sia facile per me? Voglio solo un
piccolo vantaggio!Piton strinse la mascella.
Draco aveva gli occhi lucidi. Nella valanga di parole che aveva rovesciato sul suo insegnante di
pozioni, Draco aveva ammesso, quasi per sbaglio la sua paura, la sua debolezza. -Io lo amoPiton prese una pergamena e scrisse velocemente, grattando la punta della sua penna d'aquila sulla
superficie spessa e giallognola del foglio.
"Io, Severus Piton, insegnante di Pozioni e responsabile della casa di Serpeverde, nella scuola di
Hogwarts, concedo ad Harry James Potter, Grifondoro, settimo anno, il permesso speciale di entrare
nel dormitorio di Serpeverde per prendere lezioni di sostegno da Draco M alfoy, Serpeverde, settimo
anno. Il signor Potter potrà entrare in suddetto luogo solo accompagnato dal signor M alfoy, che
userà una apposita parola d'ordine, diversa dagli altri appartenenti alla casa. X, giugno,
1997,
in fede, Severus Piton"
-Falla firmare anche dalla professoressa M cGranitt e dal preside. Poi porta qui Potter e vi darò la
nuova parola. E ora fila!-Grazie professore!- Draco prese la preziosa pergamena e corse via felice come non mai. Piton si
appoggiò allo schienale della sua poltrona, stropicciandosi gli occhi con le dita e sospirando.
-E' proprio tuo figlio, Lucius!-
Capitolo 8
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
34
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Ginevra Weasley non credeva alle sue orecchie. Davanti a lei, sua madre, con gli occhi rossi e suo
padre, bianco come un cadavere, aspettavano una risposta e lei non sapeva cosa dire. In realtà,
avrebbe potuto rispondere senza troppi problemi ad una domanda tanto sciocca, ma l'atteggiamento
assurdo dei suoi la sconvolgeva. Aveva la sensazione che l'eccessiva facilità con cui avrebbe potuto
risolvere la situazione, significasse che stava tralasciando qualcosa di importante. Il preside Silente
l'aveva fatta convocare nel suo studio, quella mattina, facendole saltare la lezione e poi l'aveva
lasciata sola, alla presenza dei suoi genitori. Ormai mancava poco alla fine della scuola e non capiva
cosa ci fosse di tanto urgente da farli arrivare ad Hogwarts in quel modo. Per di più, Ron non era
stato convocato, quindi non poteva essere nulla ti troppo serio.
-Charlie, Bill, Percy, Fred e George stanno tutti bene?- Aveva chiesto, subito preoccupata per la
salute dei fratelli.
-Dimmi che non è vero!- Le aveva risposto sua madre, come se tutto il resto non contasse, come se
quella domanda fosse talmente ovvia da non consentire dubbi.
-Non è vero cosa?-Ginevra Weasley! Dimmi che non frequenti Draco M alfoy! Dimmelo!Ginny aggrottò le sopracciglia. I suoi genitori si aspettavano che rispondesse di no? Avrebbe potuto
farlo, ma lei non era una bugiarda e poi, sarebbe stato piuttosto stupido mentire su una cosa del
genere quando chiunque, fuori da quella porta, avrebbe potuto svelare la verità ai suoi genitori.
Quello che non capiva era il perché del loro sconvolgimento. Draco era un Serpeverde, vero. Era
figlio di un M angiamorte, vero. Tutta la sua famiglia, invece, faceva ormai parte dell'Ordine della
Fenice.... ciò li poneva piuttosto lontano dalla mentalità dei seguaci di Voldemort.... che i suoi
temessero che si stesse avvicinando ai M angiamorte?
Lucius M alfoy aveva dato prova di grande filantropia, di recente. Draco M alfoy, conoscendolo, era
un tipo a posto, simpatico, sveglio... aveva solo il difetto di essere un M alfoy.... e probabilmente, ai
suoi genitori, questo bastava: un unico difetto, ma mastodontico! Come dire loro che erano solo
amici e che non correva nessun pericolo? Le avrebbero creduto? Insomma: era abbastanza grande
per ragionare con la sua testa, no? Aveva sempre dimostrato di avere idee sane, buoni principi, no?
E allora perché non si fidavano di quello che faceva?
-Si, Draco e io ci frequentiamo!M olly Prewet schiaffeggiò sua figlia. Arthur Weasley cercò di fermare la moglie, ma non fu
abbastanza svelto. Le impedì, però, di infierire ancora.
Ginny Weasley si mise la mano sulla guancia. Bruciava. Sua madre non l'aveva mai presa a schiaffi
in vita sua, mai. Era una sensazione strana: il viso le andava a fuoco, il cuore martellava
dolorosamente e la gola si chiudeva e gli occhi si riempivano di lacrime. Ginny si sentiva umiliata.
Sua madre si reggeva il petto con una mano, ansimando ed artigliando il tessuto del vestito. Suo
padre la abbracciava, sembrava sorreggerla, sembrava preoccupato.
-M amma...-Io non sono tua madre! Non voglio più vederti!-M olly..... Ginny....- Arthur non sapeva a chi parlare, a chi dare retta, cosa dire. Ginny girò sui
tacchi, sbatté la porta e corse via.
Draco M alfoy aspettava Ginny fuori dall'aula, come sempre, per fare la strada assieme fino alla Sala
Grande.
-Oh, M alfoy, guarda che Ginny non c'è. Ha saltato tutte le lezioni della mattina- Gli disse Luna,
appena lo vide.
-Come? Sai perché?-N-n... Non ne ho ideaDraco si allontanò rapido, senza neppure ringraziare per l'informazione. Si diresse al refettorio,
marciò verso il tavolo di Grifondoro, ma della rossa non c'era traccia. Quando lo vide, Harry
sembrò svegliarsi da una trance. Fissò M alfoy, con astio, ma questi si rivolse subito a Ron, senza
degnarlo di uno sguardo.
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
35
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
-Che vuoi M alfoy?-Weasley, dov'è tua sorella?- -Non è con te?- -No: sono andato di fronte alla sua aula e mi hanno
detto che ha saltato tutte le lezioni-Stamattina stava bene!- Si intromise Hermione, preoccupata per l'amica.
Anche Ron parve preoccuparsi. In quel momento arrivarono i Grifondoro del sesto anno e Ron si
informò da una compagna di classe di Ginny.
-Non so che dirti. E' stata convocata dal Preside e non è più tornata- Rispose la ragazza, sedendosi
al suo posto.
I ragazzi si volsero a guardare l'anziano preside, che conversava amabilmente con la professoressa
di Trasfigurazione.
-Io vado a cercarla- Se ne uscì Draco, distogliendo lo sguardo da Silente e catalizzando su di sé gli
occhi degli altri.
-No: è mia sorella, ci vado io!- Si alzò Ron, pronto a scontrarsi con M alfoy.
-Perché non possiamo andarci tutti, invece di litigare come bambini?!- Si intromise Hermione.
-M alfoy ed Harry, voi la cercherete nei corridoi dal terzo piano in su, in biblioteca e nella gufiera,
Ron ed io nelle aule ed in giardino. Poi ci ritroveremo alla statua della Strega Orba- Detto fatto,
Hermione trascinò via Ron. M alfoy ed Harry si guardarono male per qualche secondo, poi uscirono
a loro volta dalla Sala Grande.
-Dove pensi possa essere?- Chiese Draco, salendo le scale, per rompere quel fastidioso silenzio.
-Se lo sapessi non la staremmo cercando, ti pare?!- Rispose, gelido e tagliente, il Grifondoro.
-Ho ottenuto il permesso dal professor Piton....- Riprovò dopo un po'.
Harry sbuffò.
-.... al termine delle lezioni dobbiamo andare al suo ufficio- Terminò piano.
-M a ti importa davvero qualcosa di Ginny?- Sbottò Harry, piazzandoglisi davanti.
-Ce... certo che mi importa- Rispose stentatamente M alfoy, arrossendo un po'.
-E allora come fai a pensare a Piton, adesso?!- Gli sibilò in faccia, rimettendosi subito in marcia
lungo un corridoio.
Draco rimase in dietro di qualche passo, mortificato. -Ci tieni molto a lei, vero, Potter?- Gli chiese
con voce tremante, senza muoversi di un passo.
Harry si fermò e si girò verso di lui. -Certo che ci tengo!Draco ebbe una vertigine, ma non voleva arrendersi a tutte le brutte sensazioni che lo stavano
investendo. -Già... è per lei che sei sceso a patti con me...-Te l'ho detto, M alfoy: tengo molto a Ginny-Sei innamorato di lei?Harry non rispose subito, facendo crescere a livelli incredibili il panico di Draco, che continuava a
fissarlo, immobile come una statua di sale. -Ti darebbe fastidio?-Certo che mi darebbe fastidio, Potter!- Rispose automaticamente. -... Non potrei tollerare che
qualcun altro pensasse a lei...- Cercò di giustificare la sua irruenza, aggrappandosi a qualunque cosa
per non scivolare nel dolore che quelle parole, simili ad un'ammissione, gli provocavano. 'Non
potrei tollerare che tu amassi qualcun altro'. Gridava, intanto, la sua mente.
-No. Ginny è come una sorellina per meImprovvisamente non percepì più nulla: il rumore rombante della sua mente e dei suoi pensieri, il
battito faticoso del suo cuore... Harry non amava Ginny. La considerava una sorella....
-Vuoi perdere altro tempo, M alfoy?-Arrivo!- Con un paio di balzi, Draco era di nuovo al suo fianco, sorridente.
-Perché sorridi?-Ehm...- Draco arrossì. -Niente...Erano a pochi passi dalla gufiera, che la porta si aprì.
-Ginny!- La chiamarono all'unisono.
-Harry! Draco! Cosa ci fate qui?- Li interrogò la ragazza, con ancora gli occhi un po' rossi.
-Ti stavamo cercando- Le rispose prontamente M alfoy, andando ad
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
36
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
abbracciarla. Ginny rispose al suo abbraccio ed Harry si sentì turbato.
-Anche Ron ed Hermione ti stanno cercando- Le disse senza staccare gli occhi dai due.
-Cos'è successo, Ginny?- Le chiese M alfoy, con voce calda che mise a disagio Harry.
Le parlava sempre con quel tono, quando erano soli? Aveva detto che non tollerava che qualcun
altro pensasse a lei.... significava che l'amava?
-I miei sono venuti qui e... -Scosse la testa- ....abbiamo litigato. M amma ha detto che non vuole
rivedermi più... che non sono più sua figlia...-Cosa?- Chiese Harry, incredulo.
-M i ha chiesto se è vero che ti frequento, Draco. E quando le ho detto di si, ha dato in
escandescenza-Oh Ginny, mi spiace, cara.... se hai bisogno di un posto dove stare, al termine della scuola, puoi
venire da me: i miei ti accoglieranno a braccia aperte-Stai scherzando?!- Si intromise Harry, su tutte le furie. -Ginny ha una famiglia che la adora! Devi
sapere perché i tuoi genitori si sono arrabbiati tanto, Ginny! E devi fare pace! Non puoi andare
come se nulla fosse a casa di M alfoy e sperare che tutto vada a posto!-Draco, ha ragione Harry. Comunque, grazie- Gli sorrise ancora un po' triste.
-Vieni, Ginny, andiamo. Ron ci aspetta alla statua della Strega Orba- La chiamò Harry, sperando di
allontanarla dalle braccia di M alfoy, tra cui era ancora. Poco dopo giunsero, quasi in contemporanea
agli altri, al luogo dell'appuntamento.
-Ginny! Stai bene? Cos'è successo? Dov'eri finita?- Ron abbracciò la sorella in uno slancio di
affetto e preoccupazione.
-Sto bene, non preoccuparti, però ho bisogno di parlare con te, Ron... andiamo alla torre?-Si, certo-Grazie Draco, ciao- Si sollevò in punta di piedi a baciare la guancia pallida del Serpeverde, che si
ritrovava escluso dal seguito degli avvenimenti.
-Ciao- Le mormorò un po' deluso. -Potter: ricordati l'appuntamento-Va al diavolo, M alfoy!- Gli rispose Harry, senza neppure girarsi a guardarlo.
-Cosa?! La mamma ti ha detto che non sei più sua figlia?!-Calmati, Ron: era davvero sconvolta!-E ci credo che era sconvolta! M i chiedo come l'abbia saputo che tu frequenti M alfoy!- Ron
camminava avanti indietro per la stanza, reggendosi il mento con una mano. Ginny gli aveva
raccontato tutto. Hermione ed Harry erano rimasti in silenzio, seduti ai loro posti, forse un po'
imbarazzati da quella situazione così strettamente personale.
-Credo che Lucius sia andato a chiedere a papà la mia mano....-EH?? Stai scherzando?!-No, me lo ha detto Draco...-E' la fine!- Se ne uscì Ron, picchiandosi la testa.
-Ron, davvero: non capisco tanta agitazione!-M a sei scema Ginny?! Non pensi alla mamma? Non pensi agli zii? Lo sai quanto la mamma voleva
bene ai suoi fratelli!-Si ma cosa...? Oh M erlino! Ron....- Ginny capì all'improvviso e si portò le mani alla bocca. Guardò
Harry ed Hermione che non potevano capire e spiegò loro: -I fratelli della mamma erano nell'Ordine
della Fenice. Furono uccisi dai M angiamorte. Non so se c'entrasse M alfoy... ma comunque, Lucius
è della stessa specie che ha ucciso zio Fabian e zio Gideon-E Draco pure!- Puntualizzò Ron.
-No, ti sbagli!- Gli rispose immediatamente le sorella. -Lui è diverso! Sono pronta a giurare che
Draco non diventerà mai un M angiamorte!-M a ti senti, Ginny? Senti come lo difendi? Per forza che la mamma è arrabbiata!Harry era ammutolito. Ginny difendeva M alfoy a spada tratta. Che lo amasse? Forse non doveva
mettersi tra di loro... eppure.... non voleva che stessero assieme, no!
Più tardi, recandosi alle lezioni del pomeriggio, Harry prese in disparte Ginny.
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
37
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
-Ginny, posso farti una domanda?-Certo, Harry!-Sei innamorata di lui? Di M alfoy?Ginny lo fissò intensamente. Harry aveva uno sguardo stranamente preoccupato ed era teso.
La ragazza abbassò lo sguardo e si umettò le labbra prima di rispondergli. -No, Harry. Considero
Draco un amico, niente di piùHarry tirò un sospiro di sollievo. Senza accorgersene aveva trattenuto il fiato. -Allora perché non lo
lasci e non sistemi tutto con tua madre, scusa?!-Harry, non è così semplice: voglio bene a Draco e questo la mamma non lo capirebbe! E poi, per
ora non lo posso lasciare-Perché?-Perché di no! Non te lo posso spiegare, Harry! E ora, sbrighiamoci o faremo tardi!Harry l'accompagnò per un po', in silenzio, poi si diresse alla sua aula. Se Ginny avesse rotto con
M alfoy, anche lui sarebbe stato libero, invece doveva ancora sottostare a quel maledetto patto!
Strascicando i piedi a terra, al termine delle lezioni, Harry si diresse all'ufficio di Piton.
Incontrò Draco sulle scale e, senza dirsi nulla, giunsero davanti alla porta dell'insegnante di Pozioni.
M alfoy bussò e Piton li fece accomodare.
-M olto bene, Potter. Spero che queste... lezioni riescano a salvare la sua disastrosa media nella mia
materia...- Sogghignò.
-Consegnerò a Draco la parola d'ordine per voi due, potrà usarla solo lui... spero... non ci creerà
problemi, Potter!Harry avrebbe tanto voluto rispondergli per le rima, ma non poteva farlo. Si sentì la bile salire in
gola, strinse i pugni e rimase calmo. Piton li scortò fino all'ingresso della sala comune di
Serpeverde. Harry sapeva benissimo dove si trovava, ma finse egregiamente, davanti allo squallido
pezzo di muro scorrevole. Piton toccò rapidamente il muro con la punta della sua bacchetta e
consegnò a M alfoy un foglietto arrotolato, trattenendo a stento una risata. M alfoy lo prese, lo aprì,
lo scorse rapidamente ed arrossì. A quel punto, Piton non t rattenne un ghigno di soddisfazione e
divertimento.
-M a... non... non è un po' lungo, professore-Va benissimo per la situazione, Draco- Rispose sibilino l'insegnante.
Harry aggrottò le sopracciglia: non riusciva a capire cosa stesse succedendo. Draco si schiarì la
voce e ringraziò tutti i suoi antenati che Harry non conoscesse il latino. Stese il foglietto e, con voce
limpida cominciò a declamare il catulliano 'Odi et amo'* fino all'ultima battuta: 'et excrucior'.
La parete si mosse lasciandoli entrare.
-Buono studio!- Augurò loro, con un sorriso bieco, il professore.
Draco grugnì qualcosa in risposta che Harry non riuscì a capire.
La sala comune era vuota: tutti erano in biblioteca a studiare o nel parco od a fare merenda. Harry si
guardò intorno, anche se già conosceva quell'ambiente cupo, male illuminato dai lampadari verdi
appesi al soffitto.
-Cos'era quella roba?- Chiese, per rompere il ghiaccio.
-Quale?-La parola d'ordine-Latino, Potter! Lascia stare!Harry lasciò stare, in fin dei conti non aveva così tanta voglia di fare conversazione.
-Da questa parte, seguimi- Lo chiamò dopo pochi passi il Serpeverde, conducendolo al dormitorio.
Harry si guardò intorno: era deprimente: niente finestre, solo grandi buchi in alto, sui muri, per la
ventilazione, e caminetti accesi che non bastavano a scaldare l'ambiente. La luce verdastra dei
lampadari si rifletteva sulle tende di velluto pesante dei letti, a parte questo, il dormitorio era
abbastanza simile al suo.
-Userai il mio calderone... qui- Tirò fuori dal baule barattoli e barattolini. -ci sono gli ingredienti
che ci servono... sei pronto?-
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
38
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Harry lo fissò con un certo sospetto. Non ci provava, quel giorno?
-Cosa c'è, Potter?-M i chiedo cosa tu abbia intenzione di fare oggi-Qualcosa di semplice, tipo....- Draco si fermò: non era di pozioni che Harry parlava. Si sedette sul
proprio letto, cercando le parole giuste per non farsi odiare ancora di più.
-Cosa c'è, M alfoy? La tua fidanzatina non è accondiscendente quanto dovrebbe?!- Lo sfotté Harry,
avvicinandosi e prendendolo per il bavero del mantello.
Draco strinse gli occhi, rendendoli simili alle fessure vitree di un serpente.
-Attento a cosa fai, Potter: potrebbe andarci di mezzo la tua preziosa Ginny!- Non poté trattenersi
dal minacciarlo.
-Ci tieni così tanto a fottermi, M alfoy? Vuoi vantarti di essere riuscito a scopare Harry Potter contro
la sua volontà, di essere riuscito ad averlo in tuo potere? Bhe, sai, non so se valga la pena di sentire
ancora la tua schifosa bava di serpente sul collo per Ginny! Lei sa difendersi da sola e tu non
riuscirai mai ad averla!- Lo spinse giù, sul letto e mollò la presa, fissandolo con astio e
determinazione.
Draco ansimò per qualche secondo, alzandosi sui gomiti. Tremava, aveva freddo e non era sicuro di
riuscire a parlare. -Po... Potter... ti assicuro che avrò la piccola Weasley, ma prima.... prima, Potter,
sta certo che ti spaccherò il culo e ti farò implorare e gridare finché non mi sarò stufato di te!Riuscì a sibilare, con voce furente e tremante. Harry, senza riflettere, gli sputò addosso. Non sapeva
perché, ma era furioso. Desiderava prenderlo a pugni fino a cambiargli i connotati. Non era
come le altre volte: lo odiava di più, lo disprezzava di più e stava male..... il cuore gli pesava nel
petto come un macigno e voleva gridare e piangere. Alzò il pugno per colpirlo, ma si trattenne, si
costrinse a dargli le spalle ed uscire, sbattendola porta. Tornò nella sala comune, Draco lo insultava
e lo chiamava a gran voce, ma lui non aveva alcuna intenzione di tornare sui suoi passi. Che lo
inseguisse, se voleva! Urtò qualcuno, ma non si scusò, uscì dal covo di Serpeverde e lasciò i
sotterranei con passo rigido e pesante.
Pansy, sentendo gridare il suo amato, corse al dormitorio maschile e schiuse la porta. -Draco?-Che vuoi?- Pansy si preoccupò: la voce era quella di chi stava piangendo e lei non voleva che
Draco piangesse. Aprì ed entrò. La stanza era buia e Draco, sul letto, le dava le spalle.
-Posso fare qualcosa?- Gli chiese dolcemente, avvicinandosi fino a potergli accarezzare una spalla.
-Non dovresti essere qui-Ero venuta a prendere un libro... poi ti ho sentito ed ho visto Potter uscire...-E' andato via?-Si... perché era qui?-Gli ha dato il permesso Piton... per studiare pozioni con me...- Draco si alzò e le si mise di fronte.
-Pansy, va via o ti farò di nuovo del malePansy gli sorrise. Conosceva quello sguardo. L'aveva visto altre volte: Draco aveva bisogno di lei,
del suo amore. Si alzò e gli accarezzò il viso. Un attimo dopo era stesa sul letto, col corpo pesante
di M alfoy su di lei che, frugando sotto la sua gonna, cercava di strapparle con una sola mano gli
slip. Alzò il bacino per aiutarlo, piegando una gamba per sfilare rapidamente l'indumento. Draco si
sbottonò in fretta i pantaloni e li abbassò quanto bastava e fu dentro di lei. Pansy pensò con
rammarico alla boccetta di pozione rossa nel cassetto del suo comodino. Non l'aveva presa... si
sarebbe limitata a sperare. Sapeva che per Draco era solo uno sfogo, non era amore, ma se non
poteva avere lui, almeno... almeno...
Continua
'Odi et amo - Odio ed amo
Quare id faciam - Come ciò sia possibile
fortasse requiris. - forse mi chiedi
Nescio sed fieri sentio - Non lo so, ma sento che accade
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
39
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
et excrucior' - e mi turba
Capitolo 9
Lo specchietto di Sirius era un semplice specchio se non c'era nessuno ad usare il suo gemello.
Harry lo fissava e ci vedeva il viso di un ragazzo comune, se non fosse stato per la cicatrice. Un
ragazzo di diciassette anni, in tutto simile ad un milione di altri, con dei capelli impossibili, dei
begli occhi verdi nascosti dalle lenti, che quindi non spiccavano particolarmente e l'aria di uno a cui
è appena morta la civetta. Era arrabbiato. E triste. Perché fosse così triste, quasi disperato, non lo
sapeva neppure lui. Perché era arrabbiato lo sapeva benissimo: M alfoy. Ogni suo male veniva da un
unico, spregevole individuo. Harry si appoggiò le dita sulle labbra e chiuse gli occhi cercando di
capire se quel tocco gli provocava delle sensazioni. Aveva voglia di essere baciato. Aveva voglia di
essere stretto e baciato da qualcuno. In fin dei conti aveva diciassette anni, anzi, quasi diciotto. Era
un desiderio comprensibile, no? E lui, per il momento, non aveva avuto grandi esperienze di baci.
Riaprì gli occhi e tornò a fissarsi nello specchietto. Era comune, non brutto: possibile che non ci
fosse una ragazza che lo filava?!
-Harry!Harry sobbalzò. -Ciao Ron-Che c'è, amico?Harry ripose lo specchietto e fissò con sguardo avvilito il suo migliore amico.
-Ho voglia di avere una ragazza!Ron lo fissò sbalordito per qualche secondo, poi gli sedette accanto. -Sarebbe anche ora!- Harry
sbuffò demoralizzato. -Ci sarebbe quella che ti ha scritto la lettera... hai scoperto chi era?-Lascia perdere!-Ok! M a ora andiamo giù ché ho una fame da lupi!M eno di due ore dopo, Harry, Ron, Hermione e Ginny erano nuovamente nella sala comune di
Grifondoro. Draco M alfoy era arrivato a cena scortato da Tyger, Goyle e Pansy. Si era rapidamente
scusato con Ginny per non poterle tenere compagnia, dopo cena, ma disse di non sentirsi molto
bene.
-Si può sapere cos'hai Harry? E' tutta la sera che sei allegro quanto un golden snidjet sull'orlo
dell'estinzione!- Chiese Hermione, intenta a sferruzzare per rilassarsi.
-Hm!- Bofonchiò Ron, mentre Harry sospirava per l'ennesima volta. -Harry ha voglia di una
ragazza!- Strizzò l'occhio il rosso, lasciando basite le due ragazze. -Io gli ho detto che potrebbe
trovare il terreno già pronto con la ragazza della lettera, ma lui ha detto di no!-E perché no?- Chiese subito Hermione.
-Diciamo che non è il mio tipo!- Tagliò corto Harry.
-Perché?- Chiese Ginny. -Come lo sai? Voglio dire: la conosci così bene?-Fidati Ginny: no!La rossa sorrise benevola. -Credo Harry, che in questo momento tu sia molto vulnerabile! Quando
qualcuno ci fa oggetto di tante attenzioni è normale finire col sentirsi attratti da quella persona... e
ora tu sei particolarmente sensibile alle attenzioni, giusto?-M agari è proprio a causa della sua dichiarazione che ti sei ridotto così!- Aggiunse Hermione.
-No, credetemi: vi sbagliate di grosso. Vado a dormire, ciao- Harry li lasciò impegnati a confabulare
su chi potesse essere la ragazza che aveva ridotto il loro amico ad uno straccio.
Il mattino dopo, i Grifondoro avevano due ore di Difesa contro le Arti Oscure assieme a
Serpeverde. Ad Harry, la materia piaceva particolarmente. Non solo perché voleva diventare Auror
o perché lui, Ron, Hermione e Nevil avevano i voti più alti delle due classi, ma perché, quell'anno,
c'era stato un piacevole ritorno nel corpo docenti di Hogwarts: Remus Lupin. L'uomo era stato uno
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
40
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
dei migliori amici del padre di Harry, uno dei M alandrini. Il suo soprannome, all'epoca, era
Lunastorta. M ai nome era stato più evocativo, dal momento che il professore era un licantropo.
Hermione, naturalmente sapeva tutto sull'argomento e l'aveva inquadrato subito. Lupin era un
ottimo insegnate, un po' troppo 'chioccia', forse, ma si vedeva che amava i suoi studenti, non solo
Harry, di cui si era autoproclamato 'padrino sostitutivo', dopo la morte di Sirius. Harry si diresse in
aula meno felice del solito. Non voleva vedere M alfoy, non voleva vederlo per nulla al mondo, ma
M alfoy era lì. Draco lo chiamò, ma Harry preferì girarsi da un'altra parte ed accelerare il passo.
Ogni altro tentativo, da parte del Serpeverde venne impedito dall'arrivo dell'insegnate. Lupin aveva
la solita aria un po' dimessa, col viso scavato, ma gli occhi luminosi. Fissò col sorriso sulle labbra i
suoi studenti ed annunciò l'argomento del ripasso di quel giorno. Alle sue domande, le mani si
levavano numerose, facendo a gara a chi avrebbe guadagnato più punti per la propria casa. Dopo
una decina di domande, Lupin si rese conto che c'era una sola mano che non si era mai alzata, anzi,
reggeva un mento pallido ed appuntito, che si rivolgeva verso il muro laterale.
-M alfoy, sentiamo: tu come affronteresti un Hidebehind mangiauomini?Draco lo fissò per un attimo con atteggiamento sfrontato.
-Dal momento che non credo mi recherò mai nei boschi del M innesota o del Winsconsin, a meno
che qualche stupido mezzogigante non ne importi illegalmente uno, non mi capiterà mai di doverlo
affrontare. E se anche fosse ci sono incantesimi che in questo corso non sono mai stati insegnati e
che sarebbero molto più utili delle idiozie che impariamo qui! Non mi risulta che qualcuno si sia
mai salvato da un Avada Kedavra... o meglio: una persona sola!- Si girò verso Harry fissandolo con
rabbia e dolore che Harry, però, non riuscì ad interpretare, poi si alzò e lasciò l'aula sbattendo la
porta. Un brusio incredulo si levò, mentre il professor Lupin ancora non credeva al comportamento
di M alfoy.
-Hai sentito che roba?- Sussurrò Ron ad Harry che fissava ancora la porta. –E mia sorella lo
difende! Se non è un discorso da M angiamorte questo!-Ragazzi, calma! Riprendiamo la lezione!- Li esortò Lupin, con un'ombra in più sul viso. Ginny non
riusciva a credere al racconto del fratello e degli amici, a pranzo.
Draco non era andato a prenderla all'uscita dell'aula, ma le aveva mandato un gufo che l'aveva
raggiunta a tavola. Il biglietto legato alla zampa dell'uccello era molto stringato: solo 'Scusa, non mi
sento ancora molto bene. Di ad Harry che oggi la lezione salta'.
Harry sembrò sollevato dall'idea di non vedere M alfoy, invece scoprì di esserne deluso. Così la
giornata trascorse nella normalità per i Grifondoro, ignari del tragedia interiore che stava vivendo
Draco. Saputo dal collega del comportamento del suo pupillo, Piton si era recato nel dormitorio di
Serpeverde per capire cosa stesse succedendo a Draco. Aveva trovato il suo protetto in una
sconfortante apatia da cui era riuscito a scuoterlo solo minacciando di togliere a Potter il permesso
di accedere al dormitorio. Draco non volle raccontargli cosa fosse accaduto, le parole di Harry
erano state troppo crudeli per ripeterle al suo padrino: Piton avrebbe maledetto Harry in qualche
modo terribile se avesse saputo come lo aveva trattato. La mattina successiva, Ginny si sentì
rincuorata vedendolo al tavolo della sua casa, per la colazione. Corse ad abbracciarlo, strappando un
sorriso a lui e a molti altri, in sala, che si chiedevano come procedesse la relazione tra i due.
-Come stai?-Ho avuto giorni migliori... Possiamo vederci dopo?-M a certo!- Gli sorrise la rossa, del tutto indifferente agli ormai pochi sguardi furenti e, soprattutto,
ormai abituata a vaporizzare le lettere di minaccia ancor prima che, lasciate dai postini alati,
toccassero il tavolo. Ginny attese con impazienza la conclusione delle lezioni per poter parlare con
Draco. Voleva sapere cosa fosse successo di tanto grave per farlo comportare a quel modo. Si erano
dati appuntamento davanti alla porta della biblioteca, non avendo, sul momento, trovato un luogo
dove andare.
Draco l'aspettava già, quando arrivò. Aveva un aspetto quasi minaccioso: la schiena ritta e le mani
chiuse a pugno, la testa alta e le sopracciglia aggrottate, lo sguardo un po' basso. Quando Ginny lo
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
41
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
salutò, lui parve non sentirla, perso nei suoi pensieri. La ragazza gli sventolò una mano davanti gli
occhi ed allora Draco si ridestò, sorridendole.
-Scusami... ero soprappensiero-L'avevo sospettato!- Ribatté prontamente lei, sorridendogli. –Dove andiamo?-Ti va se camminiamo un po'?- E le porse il braccio.
-Certo!- Ginny infilò il braccio sottile sotto il suo e cominciarono a passeggiare lentamente per i
corridoi.
-Non vuoi dirmi cosa è successo?- Iniziò lei, dopo un po' che restavano in silenzio.
-Non lo immagini?- La scrutò con sguardo triste lui.
-Qualcosa a che fare con la ragazza che ami?Draco si limitò ad annuire con un sorriso mesto.
-Lei lo sa cosa provi?Draco scosse la testa.
-Perché non gliene parli...-No. Crede che io sia innamorato di te....-Allora è della scuola....Draco sorrise nuovamente. -E' della tua Casa- Bisbigliò tanto piano che Ginny non fu sicura di
averlo sentito.
-Come, scusa?-E' di Grifondoro-Oh, Draco...- Ginny si rattristò immensamente. Per quanto pessimi potessero essere i rapporti tra
Grifondoro e Serpeverde, erano nulla se paragonati all'odio che i membri delle due case provavano
verso i più fulgidi rappresentanti della casa rivale: Draco M alfoy per Serpeverde ed Harry Potter per
Grifondoro. Certo, il discorso poteva essere generalizzato, ma Ginny non ricordava di aver mai
sentito nessuna ragazza della sua Casa apprezzare M alfoy, se non per una questione prettamente
fisica.
-Sono patetico vero?-No!- Lo assicurò lei, abbracciandolo di slancio.
-Se sapessi chi è, Ginny, la penseresti diversamente!- Le rispose lui, con voce che si assottigliava ad
ogni parola, come se stesse per mettersi a piangere.
Ginny lo strinse ancora più forte, sentendosi diffondere un vuoto immenso dentro, non sapeva
come, ma percepiva la disperazione del suo amico, in quel momento.
Fu allora che Harry ed Hermione svoltarono un angolo, vedendoli. Draco non perse tempo. Dato
che era già abbracciato a Ginny non doveva fare grandi sforzi per far apparire quella scena diversa
da quel che era. Avvicinò ulteriormente il viso a quello della rossa e le sfiorò le labbra con un bacio.
Ginny, essendo di spalle, non si era accorta dell'arrivo degli amici e prese il gesto di Draco, per
quanto insolito, come un segno di ringraziamento per l'appoggio che gli dava. Quando lui tornò ad
alzare il viso, gli sorrise e gli accarezzò una guancia.
-Ginny!Ginny sobbalzò per lo spavento, sentendosi chiamare da una specie di tuono che rimbombò sulle
pareti del corridoio.
-Oh, Potter!- Sollevò un sopracciglio Draco, fingendo di notarlo solo in quel momento.
Ginny lo guardò allarmata.
Hermione era arrossita e guardava la punta delle sue scarpe, Harry, invece, era uno spettacolo di
furore! Gli occhi sbarrati che lanciavano fulmini, i pugni chiusi e tremanti, il corpo teso come se
dovesse spiccare un balzo da un momento all'altro, mentre il sangue sembrava defluito dal suo viso.
-Cosa c'è Harry?- Gli chiese, fronteggiandolo.
-Ron è in infermeria. Si è fatto male mentre ci allenavamo a Quidditch-M a gli allenamenti non sono sospesi per voi del settimo anno?!- Chiese sorpresa Ginny, ma non
preoccupata.
-Volevano distrarsi un po' e...- Intervenne Hermione.
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
42
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
-Hermione! Accompagnala da Ron!- Il tono di Harry non ammetteva repliche ed Hermione fece
segno a Ginny di seguirla subito. Harry e Draco continuarono a fissarsi per tutto il tempo, ma solo
quando le ragazze ebbero lasciato il corridoio Harry compì il salto. Arrabbiato oltre ogni logica,
Harry piombò su Draco, sbattendolo contro il muro, tenendolo fermamente per il colletto della
divisa. Le mani gli prudevano e sentiva la rabbia montargli dentro ad ondate violente e, nello stesso
tempo, gli bruciavano gli occhi, come quando ci entra lo shampoo.
-M i avevi giurato che non l'avresti toccata!-Non sei stato ai patti, Potter-Bastardo!-M ettimi giù, Potter. Non peggiorare la sua situazioneHarry, con una fatica immane, ubbidì.
Draco Ghignò come era solito fare. -Se vuoi che dimentichi questa storia, Potter... baciami!-Cosa?!-Non mi è andata giù quella storia della 'bava di serpente', sai.... mi hai profondamente ferito,
Potter.... dovrai farti perdonare anche per quella.... domani sera, prima che tutti tornino da
Hogsmeade per cena. M a per ora, approfittane finché il corridoio è vuoto e dammi un bacio.... da
brava fidanzatina, PottyHarry strinse le labbra, era troppo! Era davvero troppo! M a M alfoy era lì, ad un solo passo da lui e
pretendeva di essere baciato e lui voleva baciarlo! Lo voleva tanto che tutto il suo corpo sembrava
trascinato verso di lui da una forza invisibile. Era come usare una passaporta, ma la sensazione di
strappo all'ombelico era molto più lunga, e si diffondeva dolorosamente a tutto il suo corpo. Harry
fece quel maledetto passo e lo baciò.
Con le labbra chiuse e gli occhi serrati lo baciò e scappò via.
Draco si premette le dita sulle labbra. Era un bacio quello? Si poteva essere tanto maldestri? Se non
ci fossero state le labbra di entrambi a fare da cuscinetto, era sicuro che si sarebbe ritrovato con
almeno un dente rotto! Come si poteva prendere tanto slancio per un bacio?! Un bacio doveva
essere una cosa dolce, delicata, o passionale e vorace, ma gli scontri tra denti non rientravano in
nessuna categoria! Sorrise. L'indomani gli avrebbe dato una lunga lezione su come si bacia e gli
avrebbe fatto fare tanta pratica che alla fine non sarebbe più riuscito a muovere la lingua!
Harry corse fin dietro l'angolo e poi si fermò. Si rimise a camminare per raggiungere il suo
dormitorio, ma per quanto respirasse profondamente e si fermasse di tanto in tanto, non riusciva a
far calmare il suo cuore. Si passò la lingua sui denti. Aveva preso una bella botta!
'Troppa irruenza, Harry!' Si prese in giro da solo. Si umettò le labbra, ma non trovò il sapore di
M alfoy e, incredibilmente, se ne dispiacque. Non era stato un bacio, quello, al massimo un tentativo
di demolizione! Sospirò. Dov'era il coraggio di un Grifondoro? Cosa ci voleva a dare un bacio?
Invece lui aveva fatto un macello ed era scappato via...
-Che diavolo ti viene in mente, Harry?!- Si ammonì da solo. Che Ginny avesse ragione? Che 'fosse
vulnerabile alle attenzioni che riceveva'? Draco si diresse all'infermeria ed attese che Ginny ne
uscisse.
-Ciao- La salutò sorridente appena la vide uscire assieme alla Granger.
-Che ci fai qui?- Gli chiese lei, un po' sorpresa.
-Per quanto non lo trovi molto simpatico, il Weasley la dentro è pur sempre tuo fratello! Vorrei
sapere come staHermione, arrossendo, si scusò e schizzò via, lasciandoli soli, convinta più che mai che l'arrivo suo
e di Harry avesse interrotto qualcosa di imp ortante.
-Sei gentile, grazie. Comunque Ron non ha nulla... solo dei lividi e più tardi tornerà alla torre. Tu
piuttosto, mi sembri più sereno...-Si, è vero. discutere con Potter mi ha risollevato lo spirito- Ginny rise di gusto.
-Ecco due persone che non andranno mai d'accordo!Draco si costrinse a sorridere. Non era colpa di Ginny se le sue parole erano state l'ennesima
stilettata al suo cuore. -Tu dici?- M ormorò senza essere sentito.
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
43
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
-Allora, tornando a noi...- Iniziò lei. -M i stavi dicendo di questa ragazza?-Niente, Ginny...-M a dai! Lo voglio sapere! Cos'era successo? E soprattutto, chi è?-E' stato solo un attimo di sconforto.... so che non mi amerà mai, ma... a volte è più difficile di altre,
accettarlo.... E non intendo dirti chi è!- Le sorrise calcando il tono sulle ultime parole.
-Uffa!- gemette Ginny prima di rimettersi a ridere, contagiando pure il Serpeverde in pochi secondi.
Draco aveva voglia di ridere. Non lo faceva spesso. Era un'abitudine che aveva preso a casa: i suoi
genitori non ridevano quasi mai. Draco pensava che, in fondo, fosse un peccato.
Capitolo 10
Quel giorno, di andare ad Hogsmeade, Harry non ne aveva proprio voglia.
Ron canticchiava in bagno pettinandosi col pettine bagnato per dare forma ai suoi capelli e gli altri
erano già scesi a fare colazione.
Harry aveva passato una notte orribile, continuando a fare incubi.... incubi in cui baciava M alfoy e
poi faceva sesso con lui... si era risvegliato con le mutande bagnate e uno strano formicolio su tutto
il corpo.... e non lo aiutava certo il fatto che avrebbe dovuto vederlo, quel tardo pomeriggio.
-Sei pronto Harry? Andiamo?- Cinguettò Ron uscendo dal bagno.
-Hm hm- Rispose svogliatamente Harry, alzandosi in piedi.
-Non mi sembri felice di uscire, amico, che c'è?-Lascia perdere...- Ron ridacchiò a denti stretti prima di rifilargli una pacca sulla schiena. –Non so
chi sia questa tipa, ma ti sta conciando proprio male!-Perché dovrebbe trattarsi di una ragazza?!- Rispose Harry, piccato.
-Perché le donne sono le uniche creature in grado di ridurci a stracci....-Rispose il rosso con fare
teatrale, stringendosi le mani al petto. -... soprattutto se non sono nostre!- Concluse facendogli
l'occhiolino.
-Forse hai ragione...- Rispose Harry, mestamente, seguendolo oltre il buco della Signora Grassa.
-Dammi retta, Harry: trovati una ragazza, facci tanto sesso e non pensarci troppo!- Cinguettò Ron,
scendendo le scale, come se fosse la cosa più facile del mondo.
-Tu ti comporteresti così con Hermione?Ron si fermò, girandosi a guardarlo. -Lei è un'altra cosa - Rispose serio. –Per quanto io possa
amarla non l'avrò mai: lei è troppo in alto per accorgersi di me... Ormai ci ho fatto l'abitudine, non
ci soffro più di tanto... magari, prima o poi, m'innamorerò di qualcun'altra... ma per ora è inutile
pensarci, no?- Gli sorrise come se nulla fosse.
Harry sapeva quanto Ron avesse sofferto per la storia di Hermione con Krum, ma non pensava che,
ora, lei fosse così irraggiungibile, anzi, gli pareva che Hermione fosse molto vicina a Ron, più che a
chiunque altro... era solo lui a non accorgersene.
Harry sospirò e riprese a scendere le scale. Quando furono al piano terra gli altri stavano già
lasciando il castello.
-Allora, volete muovervi?!- Sentirono la voce di Hermione che li chiamava, agitando la mano,
vicino all'uscita.
-Credo che la colazione sia già finita... pazienza, mangeremo qualcosa ad Hogsmeade!Decise Ron allungando il passo verso l'amica.
-Dov'è Ginny?-E' già uscita, era con DracoRon Sbuffò, per nulla contento.
-Salve professor Lupin- Salutò Harry, vedendo arrivare il suo insegnante preferito.
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
44
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
-Ciao ragazzi! Andate ad Hogsmeade?-Si, professore- Gli sorrise Hermione.
-Vi va se facciamo la strada assieme? Ho voglia di sgranchirmi le gambe.... p oi, so che, come
insegnante non dovrei, ma vi va se vi offro una burrobirra?-Certo!- Risposero i tre ragazzi, ad una voce, accodandosi all'uomo ed avviandosi al villaggio.
-Cosa c'è Ron, mi sembri di cattivo umore...- Chiese Lupin, fissando il rosso.
-E' Ginny: sta sempre con M alfoy..... non ne sono molto contento!-Capisco, ma mi sembra che tua sorella abbia la testa sulle spalle, no? Forse dovresti avere più
fiducia in lei-Si, forse... ma è di M alfoy che non mi fido!-Ieri li abbiamo visti mentre si baciavano.... M alfoy sembrava molto affettuoso con lei!- Intervenne
Hermione, beccandosi due occhiatacce dai suoi amici.
Lupin sorrise. A quell'età tutto sembrava così grande ed importante... la giovinezza... la sua era stata
rovinata dalla guerra, dalla morte di James e Lily, dalla prigionia di Sirius, dalla miseria dovuta alla
sua condizione di licantropo.... Eppure la giovinezza era così bella! L'amore, i batticuori, la scoperta
del sesso... anche un bacio poteva segnare un'epoca... anche se, forse, i ragazzi a cui si ritrovava ad
insegnare erano più smaliziati dei suoi tempi e non coglievano al pieno il mistero che vivevano...
-M i fa una rabbia se penso a quel maledetto che mette le mani addosso a mia sorella!- Sbottò Ron
facendo un gesto molto rappresentativo di come avrebbe strangolato volentieri M alfoy con le sue
mani.
Il professor Lupin si limitò a sorridere all'evidente affetto di Ron per la sorella. -M alfoy non le ha
fatto nulla, Ron, tranquillizzati. E poi mi pare che non sia il primo ragazzo di Ginny... fin'ora tua
sorella non ha fatto nulla di cui pentirsi, fidati-E lei come fa a saperlo?Lupin sorrise. -Chiamalo fiuto, se vuoi- E si tocco con l'indice la punta del naso. Intanto la strada
per giungere ad Hogsmeade era finita ed il villaggio si apriva davanti a loro.
-Oh, che sbadata! Devo spedire urgentemente questa lettera. Voi andate a prendere la burrobirra?
M i aspettate lì? A dopo!- Hermione corse via stringendo in mano una piccola pergamena che si era
ritrovata in tasca.
-Chissà a chi deve scrivere con tanta urgenza...- Si lamentò Ron.
-Corrisponde ancora con Krum?- Chiese Harry.
-Giààà!- Rispose il rosso con una smorfia.
Di nuovo Lupin si ritrovò a sorridere. -Quando una storia è importante lascia sempre degli
strascichi- Commentò mentre entravano ai Tre M anici di Scopa.
-M a se è stata lei a lasciarlo!- Sputacchiò Ron, come un vecchio con la dentiera.
-Si, ma dopo aver fatto un passo che tua sorella non ha ancora compiuto...-Di cosa parla?-Sapete ragazzi, l'odore di una ragazza cambia quando diventa donna... l'essere un lupo mannaro ha
affinato alcuni miei sensi...- Lupin abbracciò la sala con lo sguardo, evitando l'espressione
esterrefatta dei due ragazzi.
-Vuoi.... vuoi dire... che Hermione...-Non mi pare che tu l'abbia aspettata, Ron- Intervenne Harry, assaggiando la burrobirra che la solita
cameriera gli aveva messo davanti.
Ron divenne più rosso dei suoi capelli e bevve un lungo sorso.
–Preferivo continuare a crederlo, ma non saperlo!-Io credo che Hermione stia aspettando che tu ti decida, Ron, se mi consenti di dirtelo-Anche questo glielo dice il suo fiuto?-No, me lo dice l'esperienzaRon si limitò a fissare in silenzio il suo boccale, con gli occhi un po' lucidi.
-Ho visto molti uomini rovinarsi per amore, Ron- Continuò Lupin. -Tra loro, per esempio anche il
padre di Draco... non ho mai visto un uomo più innamorato di lui: Narcissa l'aveva stregato!-
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
45
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Harry si fece subito interessato.
-M io padre m'ha raccontato le prodezze di Lucius quando era ad HogwartsLupin annuì. -Si, gli è sempre piaciuto sedurre per il gusto di farlo, ma in realtà non ha mai tradito
Narcissa. Non avrebbe potuto- Scosse la testa. –Quella donna era riuscita a mettere in crisi persino
il suo rapporto con Piton...-Cosa c'entra Piton?- Chiese Harry.
-Piton e Lucius erano molto legati. Non so se fossero amanti, ma...Ron che "spruzzava" burrobirra dalla bocca interruppe l'insegnante.
-COSA?!- Chiese il rosso con una smorfia, pulendosi il mento con una manica e poi mormorando
un "Gratta e netta" all'indirizzo del tavolo.
-Bhe, è una vecchia usanza delle famiglie di un certo livello. Vi siete mai chiesti perché, nonostante
l'antipatia di Lucius per Silente, non si sia mai impegnato "veramente" per allontanarlo dalla
direzione della scuola?-M a l'ha fatto!- Rispose Harry. -Quando venne riaperta la Camera dei Segreti, Lucius minacciò i
membri del consiglio per far dimettere il preside! E anche due anni fa...-Si, Harry, ma ha agito, "legalmente", a modo suo. Avrebbe pot uto fare altre cose... ma non lo farà
mai, finché sarà vivo suo padre! Draco M alfoy Senior e Albus Silente erano amanti, non è un
segreto, solo che voi siete troppo giovani per saperlo. All'epoca, M alfoy usò la sua influenza per
spingere in modo che Silente divenisse preside. Non che ce ne fosse bisogno... ma i M alfoy hanno
sempre amato sbattere in faccia agli altri il loro potere. Il vecchio Draco e Silente erano unitissimi.
Però quando M alfoy si schierò per Voldemort, tra loro si aprì una fenditura. La loro relazione che
durava da decenni finì... allo stesso modo Narcissa credo sia riuscita a mettersi tra Lucius e Piton...-Non ci posso credere!- Gemette Ron, il cui viso sembrava paralizzato in una smorfia.
-Silente... e un altro uomo? E Lucius e Piton?... Non credo di capire-Ve l'ho detto: è una vecchia usanza dei nobili: un tempo ogni nobile si legava ad un altro che
diventava più che un fratello. In caso di duello erano l'uno il secondo dell'altro, in caso di morte di
uno dei due, l'altro aveva cura della sua famiglia... i matrimoni spesso venivano concordati dalle
famiglie, senza che tra gli sposi ci fosse amore.... talvolta non si erano neppure mai visti, ma questo
"migliore amico", un uomo era libero di sceglierselo, erano rapporti nati sulla reciproca stima e
sulla fiducia, oltre che basati sull'affetto. Non era raro che questi rapporti comprendessero una
componente sessuale- Concluse l'insegnante, come se avesse tenuto una lezione. –
Stima, fiducia e affetto- M ormorò Harry, soprappensiero.
-Eccomi, scusate se ci ho messo tanto, ma la posta era piena di gente!- Li salutò Hermione,
arrivando col fiatone.
-Oh, Herm! Non sai cosa ti sei persa!- La salutò Ron, non ancora del suo colorito naturale.
Harry guardò l'orologio. Era ancora presto, ma non vedeva l'ora che arrivasse il momento di tornare
al castello.
-Sapete chi ho incontrato? Ginny e Draco! Lui doveva spedire una lettera! Strano che non abbia
usato il suo uccellaccio!Neppure due minuti dopo, un uccello del servizio postale di Hogsmeade, recapitò una pergamena ad
Harry.
"Ti aspetto nei sotterranei alle quattro e stavolta ti insegnerò a baciare senza fare danni"
Harry arrossì, il cuore gli batteva forte. Piegò la lettera e la ripose in tasca.
-Chi è Harry?-Scommetto che è la solita ragazza, vero?- Tentò Ron.
-Che ragazza?-Oh, professore! Harry ha una spasimante!-Si ma non vuole dirci chi è!- Continuò a sghignazzare Ron.
-M a bene Harry! Almeno, dicci: è carina?- Chiese Lupin, con un sorriso radioso nel riconoscere
l'imbarazzo del suo pupillo.
-Come?- Chiese Harry, istupidito.
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
46
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
-E' carina?- Chiese Hermione, prendendolo per mano.
Harry guardò la sua mano tra quelle della ragazza e rifletté un momento.
-M olto- Rispose con un filo di voce.
Aveva troppe cose a cui pensare in quel momento... il chiacchiericcio dei suoi amici era diventato
fastidioso.
Silente ed il nonno di Draco.
Lucius e Piton.
.... Draco e lui?
Era possibile?
No, Draco glielo aveva detto chiaramente: voleva solo il suo corpo per.... umiliarlo. Per potersi
vantare di aver sedotto Harry Potter... per vantarsi come suo padre.... Harry non capiva perché il
cuore gli facesse tanto male, sembrava che si contraesse.... e gli occhi gli bruciavano. Certo, non gli
andava che M alfoy giocasse a quel modo coi suoi sentimenti.... e poi quali sentimenti? Lui non
provava proprio nulla per quell'arrogante, odioso, malefico bastardo! Anche se i suoi baci erano
così... dolci ed appassionati.... e quando l'aveva stretto nel plaid, quella notte sulla torre, era stato
così tenero.... e il suo sguardo era così.... diverso da come lui lo conosceva.... Harry si tolse gli
occhiali e si strofinò gli occhi.
-Qualcosa non va, Harry?- Gli chiese Lupin.
-No, niente- Harry era davvero confuso: lo sognava di notte ed ora pure di giorno? Si sentiva in
bocca il suo sapore ed uno strano brivido di piacere lo percorse da capo a piedi.
"Ti insegnerò a baciare" Quella frase gli si rigirava a proprio piacere nella testa.
Un senso di leggerezza lo colse all'improvviso, dolce e fastidioso al contempo, al pensiero di
passare le ore prima di cena a baciare M alfoy.... tanti, tanti baci che gli avrebbero tolto il respiro,
l'appetito, la nozione del tempo....
-Harry? Harry? Sicuro di stare bene?-Si, certo, Hermione!-Sono cinque minuti
che ti chiamo!-Scusa... io.... scusate, credo sia meglio che faccia due passiAppena Harry fu fuori dal pub, Ron produsse un lungo, acuto fischio. –Chiunque sia questa
ragazza, lo manda decisamente in orbita!-Già- Si limitò a commentare Hermione.
Harry passeggiò per tutta la mattinata, mangiò un'enorme coppa gelato ed aspettò il momento di
tornare al castello. Nel frattempo si era rigirato cento volte la piccola pergamena tra le mani. M entre
scendeva gli scalini di pietra che portavano ai sotterranei, sembrava che il suo cuore battesse al
ritmo dei suoi passi. Attese davanti al muro spoglio che dava l'accesso alla sala comune di
Serpeverde che Draco lo raggiungesse.
Il muro prese a scorrere lateralmente con un rumore secco ed il biondo fu davanti a lui.
Ad Harry parve di ricominciare a respirare dopo un lunghissimo periodo ed entrò senza aspettare
che l'altro lo invitasse. Draco lo condusse nel suo dormitorio, senza proferir parola. Harry si sentiva
teso. Quando arrivarono il calderone lucido di Draco era pronto al suo posto.
-Oggi rivedremo le pozioni che con maggior probabilità ci capiteranno agli esami... non c'è
abbastanza tempo per recuperare quello che non hai imparato in sette anni-Come? Le pozioni....- Harry si sentiva stupido. Si sentiva stupido come non mai perché si era
aspettato che M alfoy gli saltasse subito addosso, invece era lì che parlava di ripasso.
-Cosa c'è Potter, hai preso un colpo di sole?Harry si sentì avvampare e biascicò qualche scusa incomprensibile.
-Hai ragione: stamane ti ho scritto che ti insegnerò a baciare, prima che tu rovini il sorriso di
qualcuno...-M a...- Harry si sentì andare a fuoco, capendo di aver nominato la lettera e, forse, di avergli detto
che, ancora, non lo aveva baciato. Sul viso pallido di Draco era apparso un sorriso che solo
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
47
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
vagamente somigliava al ghigno dei M alfoy ed era scomparso subito. Il biondo si era avvicinato, gli
aveva circondato i fianchi con un braccio e l'aveva baciato. Ed Harry aveva risposto. Gli aveva
cinto i fianchi a sua volta ed aveva risposto. Il bacio era diventato un lento oscillare, una carezza
vellutata di lingue, di labbra morbide che si cercavano, si staccavano per un istante e si rincorrevano
di nuovo. E quando Draco si staccò, Harry si protese verso di lui per rubare un altro istante a quel
contatto.
-Si direbbe che ti sia piaciuto, Harry - Ansimò il Serpeverde, con le guance un po' accaldate.
-Io... io...- Harry, rosso come dopo una partita di quidditch particolarmente combattuta, non riusciva
a dire altro.
Draco continuava a fissarlo con uno sguardo strano e poi lo baciò ancora.
Harry chiuse gli occhi, non li serrò come il giorno prima, le palpebre gli si abbassarono
spontaneamente, mentre Draco lo abbracciava anche con l'altro braccio e gli accarezzava
dolcemente la schiena.
Harry si sentiva le gambe deboli, la testa leggera, era come fluttuare in aria... era... il paradiso.
Draco lo stringeva forte, come se non volesse farlo scappare, ma lui non intendeva assolutamente
scappare. Anzi, avrebbe continuato per ore, per quanto lo riguardava.
Draco giocava sapientemente con la sua lingua, guidandola in un gioco di toccate e fughe, gli
accarezzava i denti ed il palato, si ritraeva un momento e gli accarezzava le labbra, poi gliele
mordeva piano e tornava a rapirgli la lingua.... Quando si staccò, entrambi col fiato un po'
affaticato, la pur scarsa luce del sotterraneo ferì gli occhi di Harry, che avevano visto una luce ben
più soffusa, chiusi in quel viaggio nei sensi.
-Adesso credi di poter studiare?- Gli sorrise M alfoy, malizioso e soddisfatto.
Harry si rese conto di essere ancora aggrappato al suo rivale, con le ginocchia semipiegate. Se
M alfoy non lo avesse retto, sarebbe capitombolato a terra come un sacco di patate.
-S... si... io.... si...M alfoy trattenne a stento una risata che fece riacquistare ad Harry la lucidità. Si stava riducendo
come quelle ragazzine che sbavavano dietro a M alfoy solo perché era bello? Più che bello, si disse
Harry, stupendo! E si morse il labbro, per averlo pensato.
-Avanti, Potter. Ripassiamo la pozione dell'ultima volta. Dovresti ricordartelaHarry si avvicinò al calderone e guardò gli ingredienti che Draco gli porgeva.
-Pozione rallegrante... il Kif ora me lo ricordo... 10 grammi, giusto?-Giusto, Potter. Continua-Uff...- Sbuffò Harry indeciso su cosa ci andasse poi. -La M andragola no...-Esatto...- Draco si posizionò alle sue spalle e gli circondò i fianchi. -...hai bisogno di un incentivo,
Harry?- Gli prese tra le labbra il lobo di un orecchio e prese a succhiarlo lentamente, disegnandone
poi il perimetro con la lingua.
Harry, dapprima irrigiditosi, si lasciò andare sul petto di M alfoy, ansimando più di quanto avrebbe
voluto.
-Avanti, Harry, la M andragola non ci va, e allora, cosa ci va adesso?-La... la corteccia.. di salice... sminuzzata...-Si, la corteccia di salice sminuzzata finemente, bravo. Che effetti ottieni con la corteccia di salice,
Harry?- Gli soffiò sull'orecchio, continuando a leccarlo lentamente.
-Fa... fluidificare il sangue, abbassa la... febbre...-Vedi che lo sai?!- Le mani di Draco si muovevano impercettibilmente sul ventre di Harry,
sfilandogli piano piano la camicia ed intrufolandocisi dentro, accarezzando la sua pelle che stava
rapidamente aumentando temperatura. -E poi, cos'altro, Harry?-Un bicchiere... di latte di palma...per addolcire ed addensare....-Si- Draco prese a sbottonare qualche bottone. Voleva risalire fino al petto, scoprire le linee dei
muscoli, il velluto della pelle giovane ed ancora immacolata di Harry. Lo sentiva dalle sue reazioni,
nessuno lo aveva mai toccato così, nessuno lo aveva desiderato tanto avidamente.
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
48
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Harry ansimava, gli occhi chiusi e le braccia penzoloni, appoggiato a Draco che gli riempiva di baci
il collo, i capelli, che lo "respirava", senza staccarsi di un millimetro da lui. E le sue mani... Harry
stava perdendo il contatto con la realtà. Le sue mani scottavano e lo accarezzavano dappertutto,
sulla pancia, sul petto, sui fianchi... come se volessero imparare a memoria ogni linea del suo corpo.
Harry sussultò sentendo le dita sottili accarezzargli un capezzolo. -Cosa... cosa fai... Draco?Draco sorrise, sentendosi chiamare per nome. -Fidati Harry... fidati...- "...amore" La sua voce stava
arrochendo dal desiderio. Passò le dita delicatamente sui capezzoli, saggiandone attraverso i gemiti
di Harry la sensibilità, li stuzzicò un momento, facendoli risvegliare e li strinse delicatamente tra le
dita, sentendoli indurire rapidamente, ergersi per essere stimolati ancora...
-Ba... basta... Non .... resi....st...o-Allora non resistere- Draco spostò una mano sui pantaloni di Harry. Anche lui iniziava ad eccitarsi,
pian piano. Accarezzò la stoffa, volendo accelerare le sue reazioni e gli si appoggiò contro.
Harry era inesperto ed in quel momento non era neppure al massimo delle sue facoltà mentali, ma
riconobbe subito quel contatto. Sentì l'eccitazione di M alfoy premergli contro e si staccò con
slancio.
-Harry?Harry lo fissava a bocca aperta. "Quello", per lui, era ancora troppo. Ancora ansimante si richiuse la
camicia e si lasciò scivolare sul letto di M alfoy.
Impiegò qualche minuto a riprendere il controllo di sé. -Vuoi scoparmi?Silenzio
-Non toccherai Ginny, vero? Se te lo lascio fare...-Lo sa la piccola Weasley di essere tanto fortunata?!- Sbottò Draco.
Harry si lasciava fare tutto quello per Ginny, solo per lei, perché avevano fatto un maledetto patto!
-Lo sa su che amico fedele può contare?!Harry non rispose. M aledetto orgoglio di Grifondoro! Pensò Draco.
-Non preoccuparti. Tra le mie amanti non mi è mancata qualche vergine... so come comportarmi in
certi casi.... so essere un amante premuroso, Potter. Ora vattene. Tra poco arriveranno gli altri-M alfoy...-VATTENE!-Non toccare più Ginny!- Harry se ne andò, senza neppure curarsi di ricomporre i vestiti. Draco
rimase solo. M ancava almeno mezz'ora a che Pansy corresse a cercarlo. Avrebbe avuto almeno
mezz'ora per fantasticare di avere ancora Harry tra le braccia.
Capitolo 11
Harry aveva saltato la cena. Aveva passeggiato per il parco senza farsi scoprire ed era rientrato alla
torre molto tardi, in modo da non incontrare nessuno.
-Che fine hai fatto ieri, Harry? Eravamo tutti preoccupati!-Avevo bisogno di stare solo e riflettere-Su cosa?- Ron era già quasi completamente vestito.
-Su tante cose...- Soffiò Harry, depresso.
-Ad Hogsmeade ti abbiamo cercato, ma eri sparito...-Sono tornato al castelloRon sorrise con fare complice. -Per la lettera che hai ricevuto, vero? Sei cambiato appena l'hai letta!
Era sua, vero?-Sua?-
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
49
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
-Della ragazza che ti fa il filo, no?!-Si...-Vi siete visti?-Si...-E allora?-Ron, devi farmi il terzo grado?-M a dai! Prima dici che non è il tuo tipo, poi dici che è molto carina, poi sparisci per vederti con
lei...Intanto scesero a fare colazione. Hermione e Ginny li avevano preceduti, come sempre, per tenere
liberi i loro posti.
-Avete concluso qualcosa?- Chiese Ron, allegro, mentre sedeva al suo posto.
-Di cosa state parlando?- Si intromise Hermione, curiosa come al solito.
-Per forza ieri non lo trovavamo più: aveva un appuntamento con la sua ragazzaqui al castello!Informò Ron.
-M a dai!-Wow!- Commentarono le due amiche, che subito si erano accostate.
-Primo non è la mia ragazza, secondo non era un vero appuntamento- Puntualizzò Harry, servendosi
di torta di mele e latte caldo."E non è neppure una ragazza" Aggiunse tra sé e sé.
-Allora, non dirmi che avete passato tutto il tempo a guardarvi negli occhi perché non ci credo!Incalzò Ron.
-Oh, Ron! Se non vuole raccontarlo saranno anche fatti suoi! - Rispose Hermione in difesa
dell'amico.
-Avanti: anche tu muori dalla voglia di saperlo! Ti conosco dolcezza!Hermione arrossì e tornò a fissare la sua tazza di the bofonchiando un "Non mi pare che tu mi
conosca così bene!"
-Ci siamo baciati- M ormorò Harry, fissando la torta di mele, non più molto affamato.
-Harry, caro, mangia... è da ieri a pranzo che non mangi- Intervenne Ginny, preoccupata dalla sua
espressione cupa.
Harry ricordò che, il giorno prima aveva saltato colazione e cena ed, a pranzo, aveva mangiato solo
un gelato... eppure non aveva per nulla appetito.
-Non preoccuparti, Ginny, ora mangio- Le sorrise.
Ron, nel frattempo aveva spazzolato la sua colazione e si stava servendo una nuova porzione.
-Si, ma, vi siete baciati come? Ti ha baciato lei o hai preso tu l'iniziativa?-Ron!- Lo richiamò Hermione, scandalizzata.
-Non sono stato io...-Però non ti è dispiaciuto, no?Harry mosse la testa per dire che no, non gli era dispiaciuto.
-Quindi poi, non vi siete fermati, spero...-Ron, ora basta!- Lo riprese di nuovo Hermione.
-No- M ormorò Harry.
Ron sorrise trionfante. -L'avete fatto?!-No!- Lo fissò Harry come se la cosa lo sconvolgesse profondamente.
-A no?- Chiese Ron, deluso. -Però le avrai messo le mani addosso... almeno un assaggino...- Tornò
a sorridergli sornione.
Harry ci pensò. L'aveva abbracciato... poi era stato M alfoy a fare il resto... al pensiero il respiro gli
divenne pesante. Le mani di M alfoy... M erlino! Lui neanche sapeva che si potessero provare
sensazioni simili!
Arrossì.
-Si che l'hai toccata!- Dedusse Ron, allargando il sorriso.
-Scusate- Harry si alzò, portandosi via la fetta di torta.
-Soddisfatto?!- Hermione fulminò Ron, mentre Ginny sospirava spazientita.
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
50
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Hermione aveva uno sguardo ferito. Ron la fissò, poi fece un sorriso amaro e tornò al suo piatto.
Era un vigliacco, in fondo, che male c'era? Non voleva sapere cosa c'era negli occhi di Hermione
perché non voleva soffrire ancora per lei.
-Io vado: Draco mi deve spiegare alcuni passaggi di una pozione che non mi riescono tanto bene. A
dopo- Li salutò Ginny.
-Potresti anche chiedere ad Hermione, sai?!- La rimproverò il fratello.
-Appoggiarti sempre ad Hermione è una tua prerogativa, Ron!- Lo fulminò la rossa, guardando di
sottecchi l'amica.
Hermione aspettò ancora un po', ma Ron rimase in silenzio, poi, entrambi parlarono assieme.
-Vado in biblioteca-Vado a fare un volettoL'imbarazzo li colse senza motivo.
-Dovresti approfittare delle domeniche per studiare, Ron, non manca molto agli esami-Ho bisogno di sgranchirmi... potresti venire anche tu.... è una bella giornataHemione ci pensò. Ron le stava chiedendo di uscire in volo assieme...
-No, grazie, Ron- Rifiutò, sapendo che lui l'aveva fatto solo per cortesia.
Ron sospirò. Lupin parlava per esperienza? Bhe, non riusciva nemmeno ad invitarla ad uscire....
La giornata era davvero bella, Ron volò per buona parte della mattina, piangendosi addosso per la
sua inettitudine; Hermione si rinchiuse in biblioteca, chiusa come il suo cuore incapace di fare un
passo verso Ron, pretendendo che fosse lui a decretare le sorti del suo amore; Harry camminò a
lungo, passando accanto ad altri ragazzi, senza vederli, cercando un luogo dove stare solo; Ginny e
Draco si ritagliarono un piccolo angolo di cielo in un'aula silenziosa, in cui poterono parlare a
lungo, senza essere disturbati.
-Allora? Dai, non tenermi sulle spine!- Saltellava la rossa, impaziente di sapere come fosse andato
l'incontro, il giorno prima, tra Draco e la sua bella.
-Ginny, calmati!- La esortò lui, sorridente.
-E' venuta?-Si. Grazie per avermi convinto a scriverle, ieriLa rossa gli sorrise.
-Non c'è storia, Ginny. Ci siamo visti, ma niente di più-M a le hai detto che la ami?- Insistette lei.
-No... non posso Ginny! Credimi, non posso!-M a dove sta il problema? Se anche ti rifiutasse, Draco, almeno ti metteresti l'animo in pace!Draco abbassò lo sguardo, con un sorriso triste sulle belle labbra, le mani giunte, ma prive di forza
nelle dita intrecciate.
-Se stringi una persona... e la baci e la senti fremere e rispondere al tuo bacio.... ti illudi che possa
ricambiare i tuoi sentimenti, ma... se poi quella persona ti dice che lo fa solo per proteggerne
un'altra...-Cosa?- Ginny aggrottò le sopracciglia. Le lentiggini sul suo viso grazioso parvero muoversi come
un'onda, addensandosi in prossimità del naso.
Draco la guardò con dolcezza, sorridendole mestamente.
-Ti vuole molto bene, Ginny. Lui... non vuole che io ti influenzi male, o che rovini il rapporto che
hai con i tuoi genitori-Lui?- Fece lei, un po' scioccata.
Draco le sorrise ancora e fu il più bel sorriso che Ginny gli avesse mai visto fare.
-Draco, tu... non stai parlando di Harry, vero?- Chiese lei, poco convinta.
-E di chi altri, Ginny?-Era di te che parlava stamattina.... non posso crederci!-Te l'avevo detto che, se avessi saputo di chi mi sono andato ad innamorare mi avresti trovato
patetico... e ancora non sai cosa ho fatto...-Cos'hai fatto?- Chiese la rossa con tutta l'espressione di chi non vuol sapere.
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
51
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Draco le raccontò tutto, per filo e per segno, del patto e di come si era approcciato ad Harry fino a
quel giorno.
-... Ora sai tutto- Concluse il biondo Serpeverde.
Ginny sospirò.
-Ho combinato un disastro, vero?-Direi di si-Harry non mi amerà mai....-Non lo so, Draco. Davvero: non lo so. Però io non pensavo che a te piacessero i ragazzi e..-Non "i ragazzi", Ginny: solo lui. Per il resto preferisco le donne, non ho dubbi, su questo!-D'accordo. Resta il fatto che ti piace lui e che... lui, ha risposto ai tuoi baci... e ti trova... "carina"....
insomma, forse... cioè, se i ragazzi non gli piacessero non ti avrebbe baciato, no?Draco sorrise tra sè. Aveva omesso di raccontarle certi particolari... Harry si stava eccitando sotto le
sue carezze... almeno fisicamente non gli era indifferente. Era meglio di nulla, no?
-Non so, Ginny.... Tu, però.... non farne parola, d'accordo? Non dire niente... per favore-Non preoccuparti. M anterrò il segretoIl lunedì mattina c'era un gran fermento tra gli studenti. Era l'ultima settimana intera di lezioni. Il
martedì successivo, infatti, i ragazzi dei primi quattro anni e del sesto sarebbero tornati a casa,
mentre il giovedì sarebbero iniziati gli esami per gli studenti di quinta e di settima. In quella
settimana si sarebbero tenuto le ultimissime interrogazioni, ma c'era già aria di vacanza.
Per chi, invece, doveva sostenere gli esami, il ripasso si era fatto fittissimo.
Le primi due ore, per Serpevere e Grifondoro del settimo anno, con la professoressa M cGranitt
erano state snervanti. Dall'anno prima avevano cominciato a studiare gli incantesimi di
trasfigurazione umana, ma per molti risultavano ancora difficili da padroneggiare e la professoressa
sottopose le due classi ad una snervante maratona di trasfigurazioni a coppia.
Non furono migliori le due ore successive: Piton mise in coppia Harry e Draco, "sperando che le
lezioni supplementari al signor Potter dessero qualche frutto",
col risultato che Harry fu tormentato dal profumo secco di colonia di Draco per tutto il tempo. La
situazione divenne quasi insostenibile quando, passandosi un ingrediente le loro mani si sfiorarono
ed Harry quasi gridò, attirando l'attenzione di tutti.
M alfoy rimase in silenzio per tutto il tempo, sbirciando Harry quando questi non lo guardava,
sperando in un suo cenno, una sua parola, ma niente.
Niente fino a sera, quando, dopo cena, uno dei gufi della scuola gli recapitò un breve messaggio:
"Sono nella guferia. Ti aspetto"
Le parole vergate nella grafia tonda ed un po' infantile non erano firmate, ma Draco non aveva
bisogno di una firma per capire di chi si trattasse.
Lasciò di corsa il sotterraneo, dove gli altri Serpeverde erano occupati nelle attività più varie e salì
fino alla guferia.
-Draco? Dove starà andando?-Lascialo perdere, Pansy- Le suggerì Zabini, muovendo un pedone sulla scacchiera su cui stava
rapidamente eliminando gli scacchi bianchi di Pansy.
-Scusa Blais... non mi va più di giocareIntanto Draco raggiunse la guferia, il fiato un po' corto per aver fatto tutta la strada di corsa.
Quando arrivò, silenzioso come sempre, Harry stava parlando con la sua civetta bianca.
-Scusa Edvige, lo sai che non potevo mandare te... dai, smettila di beccarmi!
Non è colpa mia se non ho nessuno a cui scrivere...-Forse anche per la tua civetta la tua pelle è come una droga, Potter- Parlò Draco, all'improvviso,
facendo girare Harry di scatto e volare via la civetta.
-Sei... sei arrivato...-A quanto pare...-Non ti ho sentito...-Eri impegnato a parlare con la tua civetta- Draco gli si avvicinò, tendendo una mano verso di lui.
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
52
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Harry lo fissava con gli occhi aperti, quasi sbarrati, le labbra esangui, ma non si muoveva.
Draco rimase fermo per qualche attimo, poi gli accarezzò il viso, dolcemente. La pelle di Harry era
fredda. Il Grifondoro si riscosse, sospirò e lo fissò negli occhi.
-Non faccio che pensare a te...- M ormorò Draco, appena un alito di vento, prima di abbracciare
Harry possessivamente.
Harry lo spinse via. Avrebbe voluto dirgli che non riusciva a togliersi dalla mente le sue mani che lo
accarezzavano, i suoi baci... ma gli disse solo: -Ho deciso che verrò a letto con te, M alfoyDraco lo fissò sorpreso.
-M a voglio che tu mi giuri che lascerai perdere Ginny e qualsiasi altra ragazza con cui non fai sul
serio. Non puoi sempre giocare con i sentimenti degli altri, M alfoy!-Harry... tu... sei sicuro...?Harry annuì decisamente. Sarebbe stato solo una volta, sarebbe stato solo sesso.... però voleva,
almeno per una volta, essere completamente in suo potere, stretto tra le sue braccia... amarlo.
Provare ad amarlo. Scoprire se quella cosa che lo faceva stare male era che, senza accorgersene,
aveva iniziato a provare qualcosa per M alfoy.
-Non decidere in fretta... prenditi il tempo che ti serve...-Adesso ti tiri indietro?-No! M a voglio... che tu sia sicuro...Harry esitò qualche secondo... perché M alfoy, ora si preoccupava che lui lo volesse, dopo che lo
aveva praticamente costretto? Harry lo afferrò per il collo del mantello e lo attirò a sé baciandolo
con forza, con decisione... Draco lo abbracciò tanto stretto che Harry si chiese come riuscisse
ancora a respirare.
-Ti basta così deciso?- Gli chiese poi, sfiorandogli ancora le labbra con le labbra.
La guferia stava rapidamente diventando buia, gli uccelli si acquattavano sui trespoli o nei nidi
costruiti sotto il tetto, i rapaci notturni uscivano a caccia, spiegando le ampie ali, silenziosi e
mimetizzati con la notte.
-Adesso... dovremmo andare-Si...- Draco sciolse l'abbraccio ed, insieme, silenziosamente, lasciarono la guferia.
Scesero le numerose rampe di scale e Draco lasciò Harry in prossimità della sua torre. Lo baciò
delicatamente sulle labbra, augurandogli la buona notte e continuò a scendere, fino ai sotterranei.
Aveva la promessa di Harry che sarebbe stato suo.... temeva di fargli del male, avrebbe voluto
scappare lontano, ma, almeno per una volta, voleva averlo, amarlo... stringerlo tra le braccia e
vedere il suo volto arrossato dalla passione... poi le loro strade si sarebbero divise per sempre, ma,
almeno, il ricordo di quei momenti avrebbe reso la sua vita meno oscura, meno solitaria...
-Harry- M ormorò piano, tra le pesanti tende del suo baldacchino, chiuse intorno a lui.
Capitolo 12
La prima ora del martedì mattina era universalmente considerata una pacchia dai ragazzi del settimo
anno che, ormai, sapevano volare alla perfezione.
Specialmente i membri delle squadre di quidditch si esibivano in acrobazie che suscitavano scrosci
di applausi da parte dei compagni di classe. Nell'ultimo inverno, oltre ad aver studiato la storia
dell'evoluzione del manico di scopa (strettamente legata alla storia del quidditch), avevano dovuto
applicarsi nell'apprendere il codice delle vie aeree, fondamentale per quando avrebbero cominciato
a volare al di fuori della scuola per non essere scoperti dai Babbani dato che, come era riportato in
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
53
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
tutti i libri che parlassero di scope volanti si faceva cenno al fatto che esse fossero "il segreto peggio
custodito" di tutti i tempi.
Quando le giornate si erano fatte, però, più calde, non c'era stato verso di impedire ai ragazzi di
svolazzare liberamente per l'atrio. In fin dei conti, il corso di volo occupava una sola ora alla
settimana, negli ultimi due anni e non c'era motivo di impedire agli studenti di rilassarsi un po'.
Quel giorno, Draco M alfoy, cercatore della squadra di quidditch di Serpeverde e provetto volatore
su scopa, volava basso, lento e lontano dagli altri.
Quel giorno, Harry Potter, cercatore della squadra di quidditch di Grifondoro e talento naturale del
volo, si limitava a facili evoluzioni assieme al suo inseparabile amico Ron Weasley.
Quel giorno, per disdetta delle due classi, i loro campioni non si sfidarono in nessuna gara di voli
acrobatici, giri della morte, voli radenti, picchiate ed impennate.
Draco M alfoy stava prendendo una decisione importante, aiutato dal rilassante frullo del vento sul
viso.
Harry Potter aveva preso già la sua decisione e non doveva essergli costata poco.
Draco voleva essere degno di quella decisione, voleva dare ad Harry qualcosa in cambio. Forse
sarebbe stato un po' plateale, ma sarebbe rientrato nel suo personaggio. Avrebbe palesato una parte
del suo cuore, del cuore di un Serpeverde, se non altro... gli avrebbe dato un'ancora perché non lo
odiasse completamente, anche se... Draco strinse gli occhi. In quel momento avrebbe dato qualsiasi
cosa perché i genitori di Harry non fossero morti. Se loro fossero stati vivi, tutto sarebbe stato più
facile. Draco planò piano accanto all'insegnate, che li osservava da terra e chiese il permesso per
rientrare al castello, dicendole che doveva conferire con il professor Lupin e con il professor Vitius.
In realtà approfittò del cambio dell'ora anche per vedere Ginny e chiederle di restare nell'aula di
Storia della magia nell'ora seguente. La ragazza cercò di obbiettare che doveva frequentare Pozioni,
ma Draco insistette che poi avrebbe sistemato lui tutto con Piton.
Quando tutti i Grifondoro ed i Serpeverde si furono seduti ai loro posti e la lezione stava per
iniziare, alla porta dell'aula bussarono il professor Lupin e Ginny.
Draco si alzò e si diresse alla cattedra, mentre il piccolo professor Vitius si metteva da parte.
I ragazzi delle due case assistettero incuriositi alla scena.
Draco salì sulla pedana tenendo in mano un libro dalla copertina rossa. Si girò verso i suoi
compagni e rivolse un saluto con la testa a Lupin e Ginny. Aprì il libro ("Gli animali fantastici:
dove trovarli" di Newt Scamandro), ne scorse rapidamente le pagine e lo richiuse, tornando a fissare
i suoi compagni.
Harry non gli staccava gli occhi di dosso, con una strana agitazione che gli rimescolava lo stomaco.
-Prima di tutto, voglio ringraziare il professor Vitius per avermi consentito di fare questo discorso
ed il professor Lupin e Ginny per essere venuti. Vi ho chiesto di essere qui perché quello che devo
dire riguarda anche voi. Quello che voglio dire non sarà una sorpresa per i Serpeverde perché sono
cose che sanno già, ma forse, per qualche Grifondoro potrebbe essere un punto di vista molto
diverso da quello che ha avuto fin'ora. Questo libro lo conoscete tutti: l'abbiamo usato il primo
anno.
C'è un capitolo interessante: "Breve storia della consapevolezza Babbana degli animali fantastici".
Tutti sapete che a Serpeverde vengono smistati i figli delle famiglie più antiche, i Purosangue ed
anche che molti di noi sono figli di seguaci del Signore Oscuro. Sappiamo tutti che molti di noi
seguiranno le orme paterne, finita Hogwarts...Un brusio si sollevò tra i Grifondoro, mentre i Serpeverde non battevano ciglio.
Ginny congiunse le mani al petto, preoccupata ed i due insegnanti si fecero molto attenti.
Draco fissò Harry e non seppe come riuscì a mantenere la voce ferma e non scoppiare a piangere
davanti al suo sguardo freddo. Deglutì e riprese.
-I giornalisti che all'epoca si occuparono delle stragi operate dal Signore Oscuro e dai suoi seguaci
coniarono quei nomi che oggi conosciamo tutti, da Tu-sai-chi a M aghi Oscuri.
Nomi che il M inistero adottò di buon grado. Come reazione il Signore Oscuro prese a farsi
chiamare così e chiamò i suoi fedeli M angiamorte.... nomi che non invitano certo ad avere fiducia in
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
54
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
loro... ma quello che voglio dire... è che questi nomi non se li sono dati loro, spontaneamente, ma
per reazione.
Tutti conosciamo mastro Gazza. Un M agono è considerato una disgrazia per ogni famiglia di
maghi, no? Vi siete mai chiesti perché nelle famiglie di Purosangue non nascano mai M agono?
Alcuni di voi sono figli di Babbani o ne hanno tra i loro antenati. Queste persone sono consapevoli
del fatto che i loro figli potrebbero nascere senza poteri? Voi criticate la rigidità di famiglie come la
mia, vi opponete al Signore Oscuro ed ai suoi fedeli e... non posso negare che i fatti del passato non
siano da condannare, ma vorrei che consideraste l'ideale e le necessità che ci sono dietro, che hanno
spinto tanti maghi famosi e rispettabili a diventare M angiamorte.
Rileggetevi questo libro e considerate quanti studenti ci sono ad Hogwarts e quante scuole come
questa ci sono al mondo. Considerate quanti maghi ci sono al mondo e quanti Babbani. Se non
sbaglio, c'è qualcuno, tra i Grifondoro che ancora nasconde alla propria madre di essere un mago... Dean abbassò lo sguardo ed i suoi amici evitarono di girarsi a fissarlo per un misto di affetto e
compassione nato quando, al sesto anno, avevano saputo che la madre Babbana del loro amico
ignorava di aver sposato un mago e di averne messo al mondo un altro. Anche il padre di Dean era
una vittima dei M angiamorte...
-Se cominciassimo a legare troppo con i Babbani, per una banale questione statistica finiremmo per
estinguerci. Credete che sia una cosa così di poco conto? Se ogni mago sposasse un Babbano, le
percentuali di mettere al mondo M aghino salirebbe ad ogni generazione, senza contare che i
Babbani potrebbero mettersi in testa di sfruttare i nostri poteri... In questo libro si parla brevemente
degli enormi sforzi che da secoli i maghi fanno per proteggere gli animali magici. Tra questi ci sono
anche i licantropi, professore. I licantropi sono schedati come animali, non come uomini o come
creature e sono animali pericolosi. Se i Babbani li scoprissero quanto ci impiegherebbero a decidere
di sterminarli? Cosa accadde durante la caccia alle streghe ce lo ha insegnato il professor Vitius. I
Babbani hanno ucciso migliaia di altri Babbani innocenti accusandoli di stregoneria.
Oppure parliamo dei draghi: degli sforzi incredibili che dobbiamo fare perché i draghi tendono ad
uscire dalle aree protette e sono particolarmente aggressivi. Parliamo delle zone indisegnabili?Drago scosse la testa. -Se noi non dovessimo esserci più, per tutte queste razze sarebbe la fine.
Quando scegliamo di unirci a qualcuno che non è come noi, dobbiamo considerare anche la
responsabilità che abbiamo verso queste creature. Noi facciamo da cuscinetto tra due mondi diversi
e non credo che... che sia sbagliato voler mantenere puro il sangue magico o tenere i mezzosangue
all'oscuro della magia, impedendo loro di frequentare scuole come questa. Loro continuerebbero a
vivere da Babbani e noi avremmo maggiori possibilità di sopravvivere...Il silenzio regnava incontrastato nell'aula.
Draco strizzò gli occhi per impedire ad una lacrima di fuoriuscire. -...GrazieAbbandonò la cattedra e tornò al suo posto.
La campanella suonò, ma nessuno si mosse.
Ginny, lentamente, un passo dopo l'altro, si avvicinò a Draco e lo abbracciò.
Pansy Parkinson piangeva silenziosamente.
I Serpeverde, un po' alla volta, accerchiarono il loro leader e lo tolsero alla vista dei Grifondoro.
Lupin lasciò la stanza dopo un cenno al suo collega, che riprese posto sulla sua sedia.
Lentamente tutti lasciarono l'aula ed, all'ora di pranzo, nella Sala Grande, non si parlava d'altro che
del discorso di M alfoy.
-Roba da non credere! M a cosa vuole M alfoy? Che diventiamo tutti M angiamorte?!- Borbottava
Ron, incredulo e quasi offeso.
Harry non parlava, Ginny taceva, Hermione non toccava cibo.
-Piantala Ron!- Lo sgridò la sorella all'ennesimo commento del fratello.
-E perché mai?!- Incalzò lui.
-Ron! M alfoy ha ragione- Sibilò Hermione senza alzare lo sguardo.
-M a ti sei bevuta il cervello?!-
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
55
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
-E' per questo che tra noi non funzionerà mai: sei un superficiale, Ron!- Hermione lasciò la Sala di
corsa.
Ron rimase basito ad osservarla, incapace di credere a quello che aveva sentito.
-Non capisci proprio niente Ron: né che Hermione è innamorata di te, né che Draco non ci ha detto
di diventare M angiamorte o di approvare le loro azioni, ma di capire il perché molti di loro lo
fanno!- Lo rimproverò Ginny.
-Non è solo desiderio di potere.... per qualcuno è istinto di sopravvivenza, senso di responsabilità
verso le razze che dipendono da noi...- Proseguì Harry. Vedeva M alfoy sotto una tremolante luce
diversa. Era certamente l'arrogante rampollo di una famiglia antica e blasonata, il viziato e
capriccioso bugiardo e ruffiano che aveva imparato a disp rezzare in quei sette anni. Era il figlio di
un mangiamorte che aveva contribuito all'assassinio dei suoi genitori e di Sirius.... Harry non poteva
cancellarlo. M a Draco gli aveva detto che non era solo questo. Aveva parlato di responsabilità, di
dovere verso chi aveva bisogno di essere protetto... l'aveva fatto per.... Ginny?
Si sentì stringere il cuore.
Avrebbe voluto che Draco avesse detto quelle cose per lui.... Si rendeva conto che Draco aveva
ammesso che sarebbe diventato un M angiamorte, ma che l'avrebbe fatto perché riteneva che i suoi
privilegi fossero al servizio di altri.... com'era diverso dal ragazzino che aveva incontrato a Diagon
Alley tanti anni prima, mentre, in piedi sopra una sedia, si faceva prendere le misure dell'uniforme.
Dopo la fine delle lezioni Harry si diresse nei sotterranei. Attese di incontrare un Serpeverde
qualsiasi e gli chiese di dire a Draco che era lì.
Il ragazzino del secondo anno si riaffacciò al muro scorrevole qualche minuto dopo e gli disse che
M alfoy non voleva vederlo, quel giorno. Senza permettere ad Harry di insistere tornò dentro ed ad
Harry non rimase che fissare il muro grigio e vuoto. Vi appoggiò la schiena e si lasciò scivolare a
terra, cominciando a piangere sommessamente.
Draco attese che la sala comune si svuotasse e si diresse al muro d'uscita. Vi appoggiò una mano.
Non credeva che Harry fosse ancora lì fuori, ad aspettarlo, ma era bello che fosse andato a cercarlo.
Chissà se aveva capito che quel discorso era per lui? Se lo avesse preparato, sicuramente sarebbe
stato più chiaro, invece aveva parlato a ruota libera e non era sicuro che avesse capito quello che
aveva voluto dirgli. Si sedette a terra con la schiena contro la parete. Dai sotterranei non si
vedevano le stelle. Peccato. Gli sarebbe piaciuto andare fuori a guardarle, magari tenendo per mano
Harry.... così si addormentò segnando il cielo stellato sopra di loro e le sue labbra morbide da
baciare.
Pansy, a piedi nudi, gli si avvicinò e gli drappeggiò addosso come poté una coperta leggera. Benché
fosse estate faceva freddo nei sotterranei. Gli appoggiò un bacio lieve sui capelli e tornò a dormire.
Quella notte, più di qualcuno non dormi, ad Hogwarts, perché uno strano senso di ineluttabilità
aveva cinto le loro anime.
Qualcuno volle dare la colpa alla pressione degli esami ormai alle porte, qualcun altro, capì che una
stagione della propria vita stava finendo e che, crescere, talvolta non è piacevole perché anche le
magie meglio costruite per nascondere la realtà, prima o poi si dissolvono e nessuno può aspettare
che il proprio destino venga deciso da un altro.
Capitolo 13
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
56
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Harry e Draco non avevano pensato ad altro per tutto il giorno. Il loro incontro, la supposta lezione
di Pozioni che invece.... Al termine delle lezioni, quel mercoledì, Harry lo aveva cercato e non ci
aveva messo molto a trovalo. Gli aveva semplicemente chiesto "Andiamo?" e Draco l'aveva
scortato nei sotterranei, nella tana in cui si sarebbe compito il sacrificio. Ed Harry veramente
sembrava una vittima pronta ad immolarsi.
-Harry... se hai cambiato idea...-Non sarei qui, se avessi cambiato ideaM alfoy lo fissava quasi spaventato. Indeciso su cosa fare.
-Allora, M alfoy?Draco lo abbracciò e, con qualche incertezza cominciò a baciarlo. Non gli era mai capitato di
programmare una scopata e questa volta non sarebbe stato solo sesso.
Si sentiva confuso, ma Harry si premeva con decisione contro di lui, approfondiva i suoi baci e...
Draco sentì l'eccitazione nascere, aumentare, pretendere quell'agnellino che gli si offriva. Lo spinse
sul letto e gli si mise a cavalcioni. -Non c'è fretta, Harry...-Si che c'è!- Harry si alzò su un gomito e gli circondò il collo con l'altro braccio, trascinandolo di
nuovo su di sé, baciandolo voracemente, impedendosi di pensare a cosa stava facendo. Voleva porre
fine a quella storia il prima possibile, voleva smettere di soffrire per lui. Perché il giorno prima,
quando si era finalmente deciso a lasciare lo scomodo muro freddo ed a raggiungere il suo letto,
aveva sentito che qualcosa gli mancava e che quel qualcosa era M alfoy. Le sue parole, forse un po'
impacciate, gli giravano per la testa e non lo lasciavano dormire.
Un giorno non era degno di essere vissuto se era lontano da lui. Harry aveva cercato di trattenere le
lacrime, ma poi non ce l'aveva più fatta ed aveva pianto, in silenzio, coprendosi gli occhi con i
pugni, perché quello di cui sentiva per la prima volta di avere bisogno era l'amore dell'unica persona
che non glielo avrebbe mai dato.
Draco gli tolse gli occhiali, appoggiandoli sul comodino e prese ad incespicare sui bottoni della sua
camicia, liberandolo di mantello, giacca e camicia più o meno assieme.
Harry credeva di essere preparato alle sensazioni che sarebbero venute, a quelle mani che
sembravano pronte a dilaniarlo, pur di averlo, di farlo proprio.
Draco lo baciava e lo accarezzava ed Harry fremeva sotto di lui, il suo corpo che riconosceva le
mani del suo rivale come fossero quelle di un padrone e si sottometteva loro con piacere e voluttà.
Draco scese a lambire un capezzolo, a titillarlo con la punta della lingua ed Harry si inarcò, urlò,
sorpreso e sconvolto una volta di più da tanto piacere.
Il Serpeverde gli cospargeva il petto di baci e morsi delicati e gli succhiava la pelle ricoprendola di
rossori duraturi ed Harry si divincolava e gemeva, incapace di trattenersi.
-Sbrigati!- Lo implorò temendo di impazzire, ma Draco voleva dedicargli tutto il tempo che
meritava, voleva che Harry non se ne pentisse, che fosse l'esperienza più sconvolgente e totalizzante
della sua vita.
-Lasciami fare...- "amore" Supplicò, quasi, a sua volta, ancora incredulo, in parte, di avere il suo
Harry tra le braccia. Gli si sedette a cavalcioni, riprendendo fiato e lasciandolo riprendere a lui.
-Non voglio consumare questo momento troppo in frettaHarry si morse il labbro. Non poteva dirgli che voleva che tutto finisse prima di capire che non
avrebbe più potuto farne a meno.
Draco scese di nuovo a baciarlo, con lentezza, poi si sollevò ancora e con mosse calcolate cominciò
ad eliminare gli abiti che ancora indossava. Scivolò giù dal letto e raccolse quelli di Harry, li piegò
e li mise con i suoi su una sedia.
Quando sfilò la camicia bianca, facendola scorrere sulla pelle, Harry rimase quasi abbagliato dal
pallore del suo petto liscio, lo sguardo si focalizzò sui due piccoli capezzoli rosa, anch'essi pallidi e
turgidi.
Harry desiderava toccarlo, ma non osava farlo.
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
57
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Draco salì di nuovo sul letto, di nuovo a cavalcioni su di lui, gli prese le mani e se le appoggiò sul
petto.
Harry boccheggiò, appoggiò i palmi e le dita sulla sua pelle serica e la sentì andare a fuoco. M entre
Draco si chinava ancora su di lui, le sue mani scivolarono sulla sua schiena, circondandolo,
abbracciandolo. Draco gli baciava le labbra, il mento, scendeva sul suo collo ed Harry conficcava
con forza i polpastrelli sulle sue spalle, stringendolo di più a sé. Draco scendeva di nuovo,
continuando a baciarlo, a leccare la sua pelle che stava cominciando a sudare. Prima un capezzolo,
assaporandolo insistentemente, poi l'altro, mordicchiandolo con delicatezza, poi giù, fino
all'ombelico, immergendoci la lingua dentro in un'anticipazione di come avrebbe posseduto il suo
corpo, il suo cuore, la sua anima....
Harry non riusciva a fare altro che arpionare con le dita le sue spalle, i capelli sottili come fili di
seta e gemere per un piacere come non ne aveva mai conosciuti.
Draco risalì ancora, cercando i suoi occhi, tempestandogli le labbra di piccoli baci, aspettando un
suo cenno che non arrivava. Gli sbottonò i pantaloni ed attese ancora, ma Harry non sembrava
volersi tirare in dietro. Abbassò la cerniera e con gentilezza infilò una mano.
Harry sussultò e lo guardò per un momento con sguardo liquido.
-Continua- Gli soffiò con la voce ormai irriconoscibile.
Draco cominciò a massaggiare piano la sua erezione. Non aveva bisogno di altre stimolazioni, con
un movimento delicato, ma deciso gli tolse gli ultimi indumenti, lasciandolo completamente esposto
alla sua vista. Harry parve vergognarsi. Girò la testa di lato e strinse i pugni. Il Grifondoro si sentiva
accaldato da prima, ma in quel momento si sentì il viso andare in fiamme. Draco si abbassò sulla
sua erezione, assaporando il profumo dell'eccitazione che non poteva più contenere, soffiò tra i
riccioli scuri, strappandogli un singulto e baciò la punta carminio, facendolo tremare.
Harry urlò e quasi saltò a sedere quando Draco lo prese in bocca, succhiandolo lentamente,
avvinghiandosi alle sue gambe, coprendolo di saliva fino alla base.
Harry fissava sconcertato i capelli biondi ed il viso un po' arrossato in cui il suo corpo spariva e
ricompariva ritmicamente. Si lasciò ricadere sul letto e chiuse gli occhi, incapace di resistere oltre.
Draco cessò la sua opera.
Harry tremava ed, istintivamente, aveva cominciato ad assecondare i movimenti della sua bocca, ma
non voleva ancora farlo venire. Quando si stacco da lui Harry protesto vagamente, facendolo
sorridere. Si sfilò a sua volta i pantaloni e si accorse di non aver chiuso le tende del baldacchino.
Con un movimento felino recuperò la bacchetta, mormorò le parole per far chiudere le tende e baciò
Harry su una spalla, come se facesse parte dell'incantesimo. Si stese su di lui, attento a far
combaciare le loro erezioni, assaporando la sensazione intensa e la reazione di Harry,
ricominciando subito ad accarezzarlo e baciarlo, usando tutto il proprio corpo per avvolgerlo e
vezzeggiarlo. Harry era ormai giunto al limite, due lacrime lasciarono i suoi occhi e spinse via
Draco, mettendosi di lato, accartocciandosi su se stesso, con le braccia strette al petto e le gambe
piegate.
-Finiscila di giocare!- Se avesse avuto più fiato sarebbe stato un grido.
-Harry, ma...-M uoviti a fare quel che devi, M alfoy!Draco gli baciò la nuca ed il collo.
Per Harry tutto quello era solo una tortura e allora... che finisse il prima possibile!
Si rammaricò di non avere nessun unguento lubrificante a portata di mano. Si succhiò le dita che
cominciavano a tremargli e mentre le abbassava lungo la schiena di Harry, riprese a tormentargli il
bordo dell'orecchio, sperando di distrarlo. Dedicò ogni cura ed attenzione al bocciolo che stava per
deflorare, ascoltando con la massima attenzione anche i suoni più leggeri che uscivano dalla bocca
di Harry. Avrebbe voluto sussurrargli parole dolci ed incoraggiati, avrebbe voluto... essere al suo
posto e risparmiargli quel dolore, a non poteva, non con la persona che lo odiava di più al mondo.
-Rilassati, Harry- Gli sussurrò togliendo le dita e cominciando a strusciarsi su di lui. Avrebbe voluto
fargli cambiare posizione, ma forse, per Harry, dargli le spalle rendeva tutto più facile. Cominciò a
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
58
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
spingere ed al contempo strinse tra le dita il sesso di Harry, ancora più duro di quanto fosse stato
prima. Ogni tanto ad Harry sfuggiva un gemito e Draco si fermava, continuando ad indugiare
su quell'ingresso tanto agognato.
-Avanti!- Gli sibilò Harry quasi isterico e Draco trovò la forza, o forse il coraggio per valicare il
traguardo. Harry urlò e strinse le dita sul lenzuolo.
Draco si fermò qualche istante e poi cominciò a muoversi, ansimando. Per qualche momento non
fece altro, poi ricordò di dare piacere pure ad Harry e prese a masturbarlo allo stesso ritmo delle sue
spinte.
Harry gemeva e malediceva Draco: perché quello stupido doveva cercare con tutte le sue forze di
farlo piacere anche a lui? Perché non si limitava a godere fregandosene di lui, lasciandogli un
motivo per rinnegare quei momenti ed il piacere che provava! Lui non voleva godersi quel
momento: non era amore! Era solo sesso! Harry con un gemito roco esplose nella sua mano.
Draco affondò a sangue i denti sulla sua spalla e si svuotò dentro di lui subito dopo, stringendolo tra
le braccia come se volesse fondersi con lui. Passò forse un minuto prima che uscisse da Harry. Gli
baciò la spalla sanguinante e si allontanò da lui di qualche centimetro, ricadendo, esausto, sulla
schiena.
L'aria s'infilò tra i loro corpi mentre ad Harry pareva che le braccia di Draco si sciogliessero come
un nodo che fino a quel momento l'aveva tenuto stretto e sicuro. Due scie di lacrime gli rigavano il
viso mentre il suo corpo perdeva rapidamente calore. Il dolore al fondo schiena, che s'inalberava su
per la sua colonna vertebrale non era insopportabile, Draco era stato davvero delicato come gli
aveva promesso, quello al suo cuore, invece....
-Ora.... ora che hai ottenuto quello che volevi...- Gli chiese con voce rotta. -.... cosa hai intenzione
di fare?Draco lo abbracciò nuovamente, nascondendo il viso tra i suoi capelli. -Amarti, Harry! Amarti
ancora! E ancora! M erlino!- Si lasciò di nuovo cadere sulla schiena. -M erlino, Harry! Tanto vale
che firmi la mia condanna a morte! Che futuro posso avere col Signore Oscuro se ti amo così tanto!
Io ti amo! Ti amo, Harry! Ti amo!- Singhiozzò e scoppiò a ridere, coprendosi il viso con le braccia.
Harry non riusciva a credere alle sue orecchie. Si girò lentamente sull'altro fianco, sollevandosi sul
gomito, con la bocca aperta a guardare M alfoy che piangeva e rideva.
-M alfoy.... Draco, cosa....?Draco si scoprì il viso ed abbozzò un sorriso. -Non è ridicolo che io mi sia innamorato proprio di te,
Harry?- Gli accarezzò il viso. -Ti amo...Harry gli si catapultò addosso, abbracciandolo e scoppiando a piangere a sua volta.
-Cosa c'è, Harry?- Gli chiese il biondo, preoccupato.
-Ti amo... Io non lo sapevo perché stavo così male... ma è per questo: perché ti amo ed ero geloso di
Ginny... non subito, ma poi... e quando hai fatto quel discorso nell'ora di Vitius...Draco lo strinse, smarrito e felice assieme.
Harry gli stava inondando il petto di lacrime e lo stringeva indifferente a che fossero entrambi nudi.
-Adesso basta, amore... basta. Siamo due stupidi!- Rise ed anche Harry rise. Una risata liberatoria
per entrambi. Si cercarono a vicenda e si baciarono, senza riuscire a smettere di sorridere, di
accarezzarsi il viso a vicenda di dirsi "ti amo".
-Si sta facendo tardi, Harry... dovresti tornare al tuo dormitorio... credo che la cena sia già finitaHarry gli si aggrappò saldamente, arrossendo, ma non staccò gli occhi dai suoi.
-Abbiamo appena fatto...-...l'amore, HarryHarry sorrise, come se ancora temesse che Draco gli dicesse che avevano fatto sesso.
-Abbiamo appena fatto l'amore... io vorrei... restare qui con te... stanotte-E se i tuoi amici ti cercassero?-Ultimamente sono abituati a non vedermi rientrare... rimanevo solo... a pensare a te... fino a notte
fonda. Piuttosto, i tuoi compagni?-No: vedendo le tende abbassate non oseranno disturbarmi-
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
59
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
-Allora...?Draco gli sorrise. -RimaniHarry gli si accoccolò acanto e gli baciò il collo. Il suo invito venne subito raccolto e presto le loro
effusioni suscitarono una nuova passione.
-Ti voglio Harry.... fai di nuovo l'amore con me!- Lo supplicò Draco intento a lasciare nuovi segni
violacei sul petto del Grifondoro.
-S.... si-iDraco lo abbracciò, infilando le braccia sotto la sua schiena e rotolò su se stesso, portando Harry
sopra di sé. -Sii tu a prendermi, stavolta!-Co.. cosa? Io non...-Harry! Voglio sentirti dentro di me!Harry fissò i suoi occhi resi torbidi dal desiderio, i suoi capelli scomposti sul cuscino ed il viso
arrossato, una vena che pulsava forte sul collo, il sudore che gli scivolava lungo la gola... -SiDraco lo spinse indietro, tra le sue gambe e lo attirò a sé, allacciando le lunghe gambe pallide sulla
sua schiena. -Non aver paura, Harry. Prendimi!-M a... ma così... non ti farò male?Un dolce sorriso distese il viso di Draco. -Non preoccuparti- "M e lo merito"
Harry si strusciò su di lui, scoprendo maldestramente dove appoggiarsi, come comportarsi.
Draco continuava a guardarlo ed a sorridergli. -AvantiHarry spinse e si ritrovò catapultato in un altro mondo, dove esisteva solo un piacere senza fine.
Draco si inarcò sotto di lui, grugnendo e soffocando un lamento. Harry sentì le sue mani stringersi
sulle sue braccia e si fermò spaventato. -M uoviti, Harry!- Gli ordinò l'altro.
Harry prese a muoversi, assaporando le sensazioni fantastiche che provava per la prima volta,
perdendosi nel corpo del suo amante.
-Spingi più forte, amore!Harry ubbidì. Sentiva l'erezione di Draco sfregarsi sul suo addome ed il silenzio contenuto di Draco
diventare gemiti ed ansimi. -Draco... sto...Draco lo afferrò stretto per il collo e lo baciò quasi con rabbia, gridandogli in bocca il suo orgasmo
mentre anche Harry raggiungeva l'apice con lui. Ancora una volta il tempo parve fermarsi, solo i
loro ansimi ed il battito dei loro cuori a scandirlo.
-Harry!... M a io cosa ho fatto fino ad oggi? Se fare l'amore è questo, io.... non l'ho mai fatto!- Gli
tese le braccia per accoglierlo sul suo petto. -Non ho mai provato nulla di simile! E' stato come
volare ad altissima quota e poi precipitare... Io credo... che non potrò farlo con nessuna altro al
mondo!Harry si mise a ridere, accoccolandosi sul suo petto. -Non è sempre così?-No- Draco lo abbracciò ed in quel momento sentirono la porta della camera aprirsi.
Draco fece cenno ad Harry di restare in silenzio.
-Draco? Ci sei?- Era la voce di Pansy.
Draco strinse Harry e gli sorrise. Aveva voglia di ridere, ma rimase in silenzio fino a quando la
porta non si richiuse.
-E se avesse aperto la tenda?!-M i conosce, sa come mi comporto quando non voglio essere disturbato-M mm- M ugugnò Harry. -Potrei anche essere geloso!Draco gli sorrise felice come non lo era mai stato. -Non te ne darò mai motivo, HarryHarry sorrise a sua volta. -E con Ginny?- Gli chiese serio.
-Tutto a posto. Ginny è una cara amica... mi ha aiutato tanto, ma tra noi non c'è nulla-M a se l'hai baciata!- Insistette.
Draco gli sfiorò le labbra con le proprie, si ritrasse e poi lo baciò con passione e amore. -Capisci la
differenza?-Credo di si...-
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
60
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Draco gli fece segno di spostarsi e disfece le lenzuola, infilandocisi con uno sbadiglio. -Forza, vieni
sottoHarry si infilò nel tepore del letto, tornando a stringersi al Serpeverde. -Adesso, noi... stiamo
insieme?-Se tu non hai nulla in contrario!Harry sorrise. Come poteva avere qualcosa in contrario a stare con la persona che amava?
-Cosa faremo finita la scuola?- Gli chiese con evidente preoccupazione.
-Potremmo scappare in Australia. Ci sono i migliori campi di Quidditch, laggiù-Tuo padre ti cercherebbe ovunque....-M io padre ci ha dato la sua benedizione il giorni in cui ha capito che ero innamorato di te, Harry-M i riesce difficile crederlo...-Abbi fiducia in mio padre. Lui ci darà una mano, ne sono sicuroM olto prima che gli altri Serpeverde tornassero al dormitorio, Harry e Draco erano sprofondati nel
più dolce dei sonni.
Capitolo 14
Harry scivolò silenzioso, rasente i muri fino al suo dormitorio. Quando arrivò metà dei Grifondoro
era pronta a lasciare la torre. Ron, come al solito, era stato l'ultimo ad alzarsi e si stava ancora
cambiando. Era una bella giornata, un raggio caldo proveniente da est illuminava il dormitorio
maschile del settimo anno. Harry cominciò a cambiarsi quando un fischio acuto di Ron lo fece
fermare.
-M a è una ragazza o una tigre?- Sghignazzò il rosso fissando le tracce ancora molto evidenti dei
morsi e dei succhiotti sul corpo di Harry, che arrossì e sorrise assieme.
-Hai passato tutta la notte con lei?-Si-Ha! Ha! Era ora che seguissi i miei consigli! Com'è stato?Harry arrossì e sorrise ancora di più, riprendendo a cambiarsi.
-Direi benone...- Dedusse Ron.
Si, benone, concordò Harry, tra sé: Draco lo amava, avevano fatto l'amore e non era stato nulla di
terribile e poco più di un'ora prima si era svegliato tra le braccia del suo amore ed era stato il
risveglio più dolce della sua vita! Si erano coccolati mormorando a voce bassissima perché i
compagni di dormitorio di Draco non li scoprissero e poi Harry era sgattaiolato via senza che
nessuno lo vedesse.
-Sono innamorato, Ron- Confidò all'amico, col sorriso sulle labbra.
-Buon per te!- Rispose il rosso, non troppo convinto. -Solo che fino a ieri non lo dicevi affatto e se è
effetto di una notte....- Ridacchio osservando le condizioni di Harry. -Direi che ci sa proprio fare!-Non ridurre tutto a questo, Ron! Noi ci amiamo... dovevamo appianare alcuni problemi...
incomprensioni-Ok. Ora si può sapere chi è la fortunata?-
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
61
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Harry gli sorrise di rimando. -No, Ron. M i dispiace, ma per ora non intendiamo dirlo a nessunoRon incrociò le braccia sul petto e lo guardò con cipiglio. -Credevo di essere il tuo migliore amico!-E lo sei... ma non te lo posso dire, per ora. Abbi un po' di pazienza e lo saprai-D'accordo! Lo sai che odio i misteri! Comunque adesso scendiamo che ho fame!-Pure io...Ron sghignazzò ed attese che Harry finisse di cambiarsi per scendere.
Le lezioni, quel giorno, per Harry sembrarono lunghissime. Voleva stare con Draco, voleva poterlo
stringere e godersi il suo calore, le sue mani, i suoi baci.... continuava a sorridere come un idiota,
tanto che Hermione se ne accorse.
-M a si può sapere cos'ha Harry?- Chiese a Ron, arrivandogli di spalle, riavvicinandolo come se il
loro rapporto fosse tornato quello di sempre. R
on, soprappensiero le rispose con slancio. -E' innamorato!Poi si girò a guardarla e l'imbarazzo colse entrambi. Quando si sentirono più tranquilli, nel vociare
della Sala Grande all'ora di pranzo, Hermione riprese il discorso. -E di è che è innamorato?Ron fece spallucce. -Quella della lettera-Di che parlate?- Si intromise Ginny, arrivando in quel momento.
-Ginny, dobbiamo parla...- Cominciò Harry, con urgenza.
-Harry ha passato una notte di fuoco con la ragazza delle lettere!- Strizzò l'occhio alla sorella il
rosso.
-... re- Concluse Harry, guardandola ignorando fino a che punto avesse saputo di lui e Draco fino a
quel momento.
-Oh- Lo fissò l'amica. -Bene... direiIn quel momento furono raggiunti da Draco.
-Ginny, dopo avrei bisogno di parlarti un momento, puoi venire all'aula di Pozioni?.....Che c'è da
fissare Potter? Vuoi venire anche tu, per caso?!-Va... va all'inferno M alfoy- Rispose poco convinto Harry Ginny li fissò per un attimo, prima uno e
poi l'altro e trattenne a stento una risata.
Se l'interpretazione di Draco era perfetta, quella di Harry... bhe, sarebbe bastato che svenisse
dall'emozione e l'avrebbe fatta completa. Il suo amico non sarebbe mai stato un buon bugiardo.
-Va bene, ci vediamo dopo- Rispose Ginny, permettendo a Draco di lasciare il tavolo di Grifondoro.
-Andrà ancora avanti per molto, Ginny?- La riprese Ron. -Tra una settimana devi tornare a casa.
Hai fatto pace con la mamma?La rossa sospirò con fare eloquente, ma non rispose.
Alla fine del pranzo, chi prima, chi dopo, gli studenti abbandonarono la Sala.
Ginny si diresse spedita all'aula di Pozioni, dove la raggiunse Harry, qualche minuto dopo, quando
riuscì a liberarsi di Ron.
-Ciao- Salutò i due che lo attendevano chiacchierando animatamente.
Harry non aveva mai visto Draco così disinvolto con qualcuno e li osservò con sospetto, finché
Ginny non lo invitò a smettere di reggere il muro ed avvicinarsi. Draco era seduto su un banco, le
lunghe gambe accavallate con eleganza.
Appena Harry fu a portata di braccia, lo attirò a sé e lo baciò, strappando una risatina a Ginny.
-Dovresti vederti quanto sei rosso!- M otivò la ragazza ed anche Draco sorrise, stringendoselo al
petto. -Allora io vi lascio, piccioncini! A dopo!- Li salutò saltellando fuori dall'aula.
-Va già via?- Chiese Harry, ancora un po' imbambolato.
-Si... come alibi è molto convincente, non credi?-Si... cosa le hai detto?-Solo che stiamo assieme... credo che il resto lo spargerà ai quatto venti il tuo amico Weasley -Ho paura di si...-Io ti avevo avvertito di sceglierti meglio gli amici...-Adesso non cominciare!-Allora comincio qualcos'altro...- Gli sorrise malizioso, prima di baciarlo.
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
62
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Harry si lasciò trasportare dal bacio e Draco ne approfittò abbracciarlo più strettamente,
allacciandogli le gambe dietro le sue ed insinuare carezze tentatrici che Harry prese ad imitare
molto presto.
-Andiamo da me!- Ansimò Draco, senza smettere di divorargli il collo di baci.
-M a...-Non vorrai.... che facciamo l'amore qui, sul pavimento...-No, ma... le lezioni del pomeriggio...-Possiamo anche saltarle....-Non mi ricordo che cosa abbiamo....-Nemmeno io- Draco scese dal banco e staccò Harry a fatica.
Una manciata di minuti dopo erano nei sotterranei, avvinghiati l'uno all'altro, pronti a fare l'amore,
totalmente presi l'uno dall'altro. Harry si chiedeva come fosse possibile che avesse scoperto il sesso
da meno di un giorno e già non riuscisse a farne a meno. Voleva passare ogni minuto della sua
esistenza tra le braccia di Draco, a fare l'amore con lui...
-Sarà quasi ora di cena...- Si stiracchiò tra le braccia del Serpeverde, Harry.
-Hai fame?-Così tanta che mi sembra di essere Ron!- Scherzò il Grifondoro.
-Ci credo che ha sempre fame: è meglio che si rimpinzi finché è qui, quello straccione!Harry lo guardò ferito. -Come puoi dire certe cose?!-Scusa, amore... è che, lo sai come la penso-Però Ginny è tua amica!-Ginny è una perla rara nella topaia dei Weasley!-Ron è mia amico! E la Tana non è una topaia! I signori Weasley sono persone fantastiche, molto
migliori di quelle con cui sono cresciuto io e...-Va bene, va bene! Scusa! Non ti arrabbiare- Lo imbonì con qualche carezza audace.
-Sei sleale...- Ansimò Harry.
-Dipende dai punti di vista-Sei... sei...- Harry non riuscì a trovare un insulto adeguato.
-Un bugiardo?-Si...-Un arrogante?-Si...-Presuntuoso?Si...-M olto sexy?-Oh, si!-E ti amo!- Riprese a baciarlo ed a stuzzicarlo, di nuovo pronto a fare l'amore con lui. Harry non
sentì più la fame, ogni suo senso trovava appagamento e poi la spossatezza vinse su tutto e si
addormentarono felici ed appagati. Draco si svegliò nel cuore della notte. Il dormitorio era
silenzioso. Scostò appena la tenda del suo baldacchino e mormorò "Lumos".
Harry lo sentì e si svegliò a sua volta.
Draco portò tra le coltri un vassoio con tartine, affettati, insalata e dolci.
-E' stata Pansy- Spiegò, ancora prima di aprire il piccolo biglietto profumato posto accanto ad uno
dei piattini. -Ha sempre mille attenzioni... si preoccupa che possa stare male...- Continuo,
ripiegando il bigliettino su cui aveva letto le parole premurose della ragazza: "Non dovresti saltare i
pasti, ti fa male. Buona notte"
-E' innamorata di te...- M ormorò Harry.
-Si. M a io amo teDraco prese tra due dita una tartina ed imboccò il suo amante. Divisero il contenuto del vassoio
senza parlare, scambiandosi gesti affettuosi, baciandosi le dita a vicenda, quando raggiungevano le
labbra con un nuovo boccone.
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
63
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
-Dovresti tornare nel tuo dormitorio, ora-Non posso restare qui ancora un po'?-Se ci riaddormentiamo rischiamo di svegliarci quando gli altri saranno già svegli-Allora solo un altro po'... raccontami qualcosa di te. Di quando eri piccolo, o di cosa fai quando
non sei a scuola...Draco si spostò un po' per stare più comodo, gli prese la testa e se la appoggiò sul petto,
accarezzandogli i capelli. -Quando non sono qui, di solito, sto a casa, mia madre non mi lascia
uscire spesso. Cerco di seguire mio padre negli affari, per prepararmi a prendere il suo posto quando
sarà il momento... e penso tanto a te...Quando Ron si svegliò, Harry era ancora abbracciato al suo cuscino, con un'espressione trasognata
sul volto. -Ciao amico!-Ben svegliato Ron!-Sei tornato tardi ieri notte... non ti ho sentito-Sono tornato da meno di un'ora- Gli sorrise Harry, saltando fuori dal letto, completamente sveglio
ed iniziando a vestirsi.
-Hai di nuovo passato la notte da lei?-SiRon alzò le sopracciglia in un misto di stupore ed ammirazione. -Allora va alla grande!-Direi di si-Domani andiamo ad Hogsmeade tutti assieme?-No: noi rimaniamo al castello-M a come?!-Vogliamo rimanere un po' insiemeQuando giunsero nella Sala Grande, Ron stava ancora cercando di convincere l'amico a portare al
villaggio la sua ragazza.
-Immagino che prima che parta vogliate passare più tempo possibile assieme- Si intromise
Hermione, spalmando distrattamente la marmellata su una fetta tostata.
-Perché dovrebbe partire?- Chiese Ron, non capendo.
-Se ben ricordo, Harry ci aveva detto che si trattava di una ragazza del primo anno...- Insinuò
l'amica.
Harry sbarrò gli occhi. Aveva dimenticato di aver detto una cosa simile.
-Ora che mi ci fai pensare...- Confermò Ron, incapace di associare l'immagine dei morsi e dei
succhiotti che aveva visto su Harry ad una ragazzina di undici anni.
-M a vi siete bruciati il cervello? Io ricordo che Harry aveva detto che NON poteva essere una del
primo anno e Ron aveva detto che al primo anno sono tutte timide come lo ero io!- Intervenne
Ginny, salvando la situazione.
-Già deve essere proprio andata così- Si rasserenò Ron.
-Sarà... ma io me la ricordo un po' diversa- M ormorò Hermione, che non era altrettanto facile da
giocare.
Ginny riconfermò la sua impressione del giorno prima: Harry non sapeva raccontare le bugie! ....E
suo fratello era un sempliciotto!
Harry guardò la ragazza con un "grazie" negli occhi e lei gli fece l'occhiolino. Draco si sarebbe fatto
una risata di quella situazione.
La giornata scivolò via tranquilla, a parte Hagrid. Il mezzo gigante, tesissimo per gli esami
imminenti, anziché tenere l'ultima lezione, riempì i ragazzi di raccomandazioni, trasse da una tasca
del suo abito di marmotta un enorme fazzoletto a quadri, molto simile ad una tovaglia e scoppiò a
piangere per la tristezza di doversi separare da loro.
Harry, Ron ed Hermione furono quasi stritolati dal suo abbraccio, mentre tentavano di consolarlo.
Quella sera Ron piantonò talmente Harry che il ragazzo non riuscì a liberarsi di lui, tanto che fu
costretto ad incontrare Draco in biblioteca ed a studiare, anziché recarsi nel suo dormitorio. La
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
64
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
situazione fu assai pesante per i due innamorati e la tensione di Draco sfociò in una litigata con
Ron. Fortunatamente intervenne Ginny a separare il fratello ed il "fidanzato".
Quella notte, Harry scoprì che non era affatto piacevole addormentarsi senza le braccia forti del suo
innamorato, ma anche per Draco, che si rigirò nel letto a lungo, prima di addormentarsi, non fu
affatto piacevole, così, per passare un po' di tempo, decise di scrivere a suo padre.
"Caro Padre,
come state? E la madre? Datele un bacio da parte mia e ditele che non vedo l'ora di abbracciarla.
Padre, sono felice. Il mio amore è insperatamente ricambiato e finalmente sento di essere completo,
di non aver bisogno d'altro al mondo.
Ora voglio solo che Ginny non
abbia a pagare per la situazione in cui l'ho messa: i suoi genitori sono molto arrabbiati con lei. Sua
madre è persino giunta a disconoscerla.
Padre, Vi prego, parlate col Sig. Weasley. Ditegli che sono pronto a rinunciare al fidanzamento
purché ella non perda l'affetto dei suoi congiunti, ma fategli anche capire che non rinuncerò alla sua
amicizia ed al suo affetto poiché l'apprezzo e la rispetto.
Un saluto affettuoso, il Vostro devoto figlio, Draco"
Draco depose la lettera sul comodino, con l'intenzione di spedirla il giorno seguente.
Probabilmente, l'indomani, Harry e lui sarebbero rimasti i soli studenti al castello. Sarebbe stato
bello passeggiare per i corridoi senza dover fingere. Questo pensiero gli favorì il sonno e,
finalmente, si addormentò.
Capitolo 15
-Ci basterà tenere conto di quali ragazze dell'ultimo anno non verranno ad Hogsmeade! E' un piano
perfetto!-No Ron, è un piano che ci farà correre per tutta Hogsmeade spuntando una lista di ragazze come
degli imbecilli!-Uffa Hermione, credevo che anche tu volessi sapere chi è la ragazza di Harry!-Certo che lo voglio sapere, ma quando Harry sarà disposto a dircelo!-Buon giorno- Li interruppe Harry, arrivando in quel momento. Si era sorpreso di non trovare Ron a
letto, al suo risveglio, ma vedendolo battibeccare con Hermione immaginò che, per una volta, si
fosse adeguato agli orari di lei.
-Ciao Harry- Lo salutarono gli altri due.
-Di cosa stavate discutendo?-Lascia perdere: una delle solite idee strampalate di Ron!-Non è strampalata! Allora, Harry, sei ancora deciso a passare tutto il giorno qui?-Si-Sicuro-sicuro?-Si, Ron! E' inutile che insisti! Vogliamo stare per i fatti nostri, per il momentoRon sospirò. -E va bene!Harry fece una abbondante colazione ed accompagnò gli amici all'uscita.
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
65
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Li salutò con la mano, per una volta veramente felice di essersi liberato di loro. Aveva voglia di
vedere Draco. Risvegliarsi da solo, quella mattina, era stato orribile. La bruttissima sensazione che
si fosse trattato di un sogno e nulla fosse vero gli aveva quasi tolto il respiro. Poi aveva scoperto i
lividi che il suo troppo appassionato amore gli aveva causato qua e la e si era sentito meglio.
Quando la maggior parte degli studenti fu uscita, tranquillamente si diresse alle cucine. Avrebbe
fatto una bella scorta di cibo, in modo da saltare il pranzo in Sala Grande... e di non dover più
approfittare delle "mille attenzioni" di Pansy Parkinson!
Sorrise all'idea di essere geloso della ragazza.
Lei era bella, veniva da una famiglia altolocata, eppure Draco aveva scelto lui... avrebbe voluto
gridarlo al mondo intero, ma se, veramente, si fossero trovati nella situazione di dover fuggire
all'Estero, era meglio che la loro relazione restasse segreta, anche se gli costava non dirlo ai suoi
migliori amici... Del resto pensava che né Hermione, né, tanto meno, Ron l'avrebbero presa bene.
Quando gli elfi domestici gli ebbero riempito un enorme vassoio di cibi prelibati, Harry li ringrazio
di cuore e lasciò la cucina, dirigendosi ai sotterranei. Era un po' in ritardo e Draco lo aspettava col
fiato in gola.
-Finalmente!- Se ne uscì, quando lo vide.
-Ci ho messo un po' perché gli elfi non la smettevano di fare salamelecchi!- Si giustificò il
Grifondoro.
Sul viso di Draco apparve un sorriso e la tensione scomparve tutta assieme. -Avevo paura che non
venissi più...- M ormorò per scusarsi.
Harry lo guardò sorpreso. -Stai scherzando?! Io ti amo!-Lo so... ma temevo che... avessi cambiato idea...-Stupido!- Lo rimproverò Harry, cercando di baciarlo senza rovesciare il contenuto del vassoio.
-Sarà meglio che ti dia una mano!- Comprese Draco.
Nel frattempo, Ron non aveva abbandonato la sua idea e, aiutato da una riluttante Hermione aveva
completato la lista delle ragazze dell'ultimo anno delle quattro case. Spuntò immediatamente
Hermione, facendole un sorriso stupido, lei sbuffò e, scuotendo la testa, prese a passeggiare per la
strada principale. Ron, sempre al suo fianco, si guardava intorno scribacchiando ogni tanto sul
foglio che teneva in mano.
Arrivati nel loro abituale rifugio, Harry e Draco avevano cominciato a scherzare ad alta voce, felici
di essere rimasti pressoché soli. Quando Draco passò dagli scherzi al solletico, la situazione
degenerò rapidamente in un groviglio di arti e gemiti sul letto del Serpeverde. La giornata pareva
iniziata decisamente nel migliore dei modi. Draco, prima di colazione aveva spedito la lettera al
padre e si sentiva totalmente felice al pensiero che, presto, anche i problemi di Ginny sarebbero stati
risolti.
Quel giorno, la ragazza si era recata al negozio dei fratelli. Fred e George erano già informati di
tutto e decisero che, di li a tre giorni, uno di loro avrebbe accompagnato Ginny a casa, in modo che,
qualora loro madre non avesse aperto la porta di casa alla loro sorellina, Ginny avrebbe potuto
andare a stare da loro per un po'.
Convinta che, ormai, le cose tra Draco ed Harry funzionassero alla grande, la rossa si confidò con i
fratelli, spiegando che, a parte una insolita amicizia, tra lei ed il Serpeverde non c'era stato nulla,
che anzi, lui era profondamente innamorato di qualcun altro e lei aveva fatto del suo meglio per
aiutarlo. I gemelli l'ascoltarono con attenzione, nonostante la folla di clienti e decisero di perorare la
causa della sorella presso la madre nei pochi giorni che precedevano la fine della scuola. Fu, quindi,
con animo più sereno che, quella sera, Ginny tornò al castello.
Raggiunse la Sala Grande assieme al fratello ad Hermione. Harry li stava aspettando già al suo
posto, con un sorriso felice ad illuminargli il volto.
-Ciao! Vi siete divertiti?- Li salutò allegro.
-Puoi giurarci!- Rispose trionfante Ron, Hermione, invece, sbuffò. Ginny sorrise.
-E tu? Hai passato la giornata come speravi?- Indagò Ron con un sorriso furbo che non riusciva a
reprimere.
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
66
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
-Anche meglio- Arrossì Harry.
Ron sghignazzava ininterrottamente, mentre si serviva la cena e Ginny raccontava della sua visita ai
gemelli.
-M a non sei uscita con Draco?- Chiese Hermione. -E' l'ultimo week end!-Oh, si, ma... lui aveva un impegno, quindi...- Fece spallucce sorridendo condiscendente.
-Si può sapere co'hai Ron?- Chiese Harry, che non ne poteva più di vederlo in quello stato senza
saperne il motivo.
-Niente! Niente!- Sputacchiò il rosso, parlando con la bocca piena. In realtà Ron era molto felice:
dalla sua lista non aveva potuto spuntare solo tre nomi ed una delle tre candidate ad essere la
famosa tigre era in infermeria da quasi una settimana per una colica. Delle restanti due candidate,
una era Cho Chang. Dopo averci riflettuto a lungo, Ron aveva decretato che doveva essersi trattato
di un ritorno di fiamma dopo due anni di ripensamenti ed aveva archiviato il caso.
Trattandosi della Chang la notizia non era poi tanto sensazionale, quindi avrebbe atteso che l'amico
si decidesse a parlare. A quel punto avrebbe finto di non saperne nulla e, benché a lui non stesse
particolarmente simpatica, avrebbe fatto le sue congratulazioni ad Harry, che pareva tanto felice.
Anche al tavolo di Serpeverde gli studenti ritornarono dopo una piacevole giornata. Draco pareva
rilassato, tanto che non tamburellava le dita sul tavolo come suo solito, per rendere noto il fastidio
che tutto quel baccano gli dava. Pansy Parkinson e Blaise Zabini arrivarono di corsa, furono gli
ultimi ad entrare nella Sala Grande. Pansy aveva le guance arrossate e continuava a sorridere, i
lunghi capelli biondi trattenuti dal frontino erano scarmigliati per la corsa e gli occhi le brillavano.
Draco la guardò e le sorrise. Lei gli rispose con un sorriso ancora più felice.
-E' una mia impressione oppure oggi sei particolarmente bella?Pansy arrossì. -E' colpa di Blaise: mi ha fatto ridere tutto il giorno-Ci sta provando?- Si piegò verso di lei, chiedendole a voce bassa.
La ragazza accennò un si imbarazzato e poi lo fissò negli occhi. -M a io gli ho detto che amo solo te,
Draco!Draco alzò un sopracciglio e si ritrasse, erano sempre alle solite con Pansy.
-Domani verrai ad Hogsmeade con noi, Draco?-No: credo che resterò a studiare anche domani- Le rispose distrattamente.
-M a tu non ne hai bisogno! E poi è il nostro ultimo week end... due giorni di fila ad Hogsmeade.. e
tu li passi chiuso dentro a studiare!-I miei voti non sono più tanto buoni, lo sai. Devo diplomarmi col massimo, altrimenti i miei
genitori si infurieranno, lo sai come sono-Si... hai ragione... però è un peccato! Vuoi che ti porti qualcosa, domani?-Non importa, grazie, Pansy- Le sorrise, lasciandola interdetta. Pansy non era abituata a vedere
Draco così gentile, ma ne fu felice.
Quando gli studenti rientrarono nei rispettivi dormitori, in molti erano ancora impegnati a parlare
della favolosa possibilità di bissare il giorno appena finito, tornando anche l'indomani al villaggio.
Anche Harry era entusiasta dell'idea di fare il bis del giorno che aveva trascorso col suo innamorato,
ma pensava di farlo cominciare con un po' di anticipo: salutato un incredulo Ron, prese il suo
mantello dell'invisibilità e si diresse ai sotterranei, riuscendo ad introdursi nella camera di Draco.
Draco era già steso nel suo letto, intento a leggere la Gazzetta del profeta.
Harry, senza farsi riconoscere, prese ad accarezzargli le gambe lunghe, Draco fece un salto,
rizzandosi in piedi sul letto e finendo subito il ginocchio a causa del rimbalzo del materasso. In
torno a lui non c'era nessuno, la camera era vuota, ma Harry si mise a ridere e Draco riconobbe la
sua voce.
-Dove sei? Come hai fatto ad entrare?- Sorrise all'aria.
Harry si tolse il mantello e gli fu subito addosso, premendolo sul letto con un lungo bacio.
-Hai un mantello dell'invisibilità!- Si sorprese il biondo, abbracciano il suo ragazzo, impedendogli
di rimettersi in piedi.
-Già! Ora mi lasci respirare?-
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
67
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
-Neppure per sogno: sei mio prigioniero!- Scherzò Draco, facendolo rotolare sotto di sé ed
allungando un braccio per sciogliere le tende del baldacchino. -Cosa sei venuto a fare qui?-Non mi andava di passare un'altra notte senza di te!-Prima o poi ci scopriranno, se non stiamo attenti!-Allora stiamo attenti!- Rispose lapalissiano Harry, infilandosi sotto le lenzuola. La domenica
mattina, Draco ed Harry si svegliarono tardi.
Avevano passato buona parte della notte a coccolarsi ed a bisbigliare per non svegliare nessuno e
quando si erano addormentati era veramente molto tardi. Draco si stiracchiò e controllò che non ci
fosse nessuno nei paraggi, solo allora disse ad Harry di uscire.
M entre Harry usava il bagno, Draco suonò un piccolo campanello in argento per richiedere la
colazione.
Harry lo guardava dalla porta aperta del bagno mentre finiva di asciugarsi dopo la doccia. -Non
sapevo che ci si potesse far portare la colazione in camera!-Non si può infatti- Ghignò Draco. -E' un mio privilegio-Ah!Dopo una decina di minuti, comparve tremante di paura, un elfo domestico. -Il signorino mi ha
chiamato?- Chiese ossequioso il piccolo elfo che aveva una lunga esperienza dei M alfoy.
-Si, Dobby. Portaci la colazione. Per me il solito e... Amore, cosa vuoi per colazione?Dobby sbarrò gli occhi già grandi. Dal bagno emerse Harry, che ancora si strofinava i capelli con un
asciugamano. -Harry Potter Signore!- Esclamò shockato l'elfo.
-Ciao Dobby! M i potresti portare una fetta di torta di mele, del succo di zucca e... cosa c'è, Dobby?L'elfo domestico continuava ad agitare la testa, due lacrimoni gli si erano formati negli occhi tondi e
si torturava le lunghe dita strette al petto. -Il signorino M alfoy.. non può stare con Harry Potter! Il
signorino M alfoy sta per diventare padre! Dobby sa che il bambino della signorina Parkinson è del
signorino M alfoy...Un velo di ghiaccio era sceso sui due maghi.
-Cosa.... cosa stai dicendo, Dobby?- Chiese Harry con un filo di voce.
Draco prese l'elfo domestico per il collo e lo scrollo con violenza.
-Cosa diavolo stai blaterando stupido elfo?!- Gli ringhiò in faccia dopo averlo sollevato sulle punte
dei piedi ed essersi abbassato a sua volta.
-Dobby... Dobby dice la verità, padroncino! Dobby è un elfo, signore. Elfi vedono la vita, signore!
La signorina Parkinson è incinta di pochi giorni, ma tutti elfi domestici sa! Tutti ad Hogwarts sanno
che la signorina Parkinson ama solo il signorino M alfoy e che lui spesso... trascorre con lei
momenti piacevoli....Draco mollò il collo di Dobby, che si portò le mani al collo e tossì un paio di volte.
-E' vero, Draco?- Draco non rispose, immobile come una statua.
-Rispondimi!- Urlò Harry. -E' vero quello che ha detto Dobby? Pansy aspetta un bambino tuo?Dobby guardò in alto, prima il suo ex padroncino e poi il suo salvatore e cominciò a strisciare via.
Non era convinto di aver detto qualcosa di male, anzi... e non era contravvenuto a nessun ordine,
eppure... corse via per potersi punire lontano dagli sguardi dei due ragazzi, che parevano
completamente dimentichi di lui. Harry lasciò cadere a terra l'asciugamano che aveva sul collo,
prese il suo mantello e, con le lacrime agli occhi, uscì dalla stanza.
-Harry!- Lo chiamò Draco, lo inseguì fino alla porta, ma Harry non si fermò e lo sentiva piangere
mentre lasciava la Sala comune di Serpeverde. Draco aveva un macigno sul cuore. Decise di seguire
Harry, ma, sulle scale, quello gli gridò che non voleva più vederlo. Draco insistette, ma, alla fine,
rimase di fronte al quadro della Signora Grassa, impossibilitato ad entrare. Chiamò il Grifondoro a
gran voce per diverse volte, suscitando la disapprovazione ed i rimproveri dei personaggi dei
quadri, finché la voce gli morì nei singhiozzi e, sconsolato, tornò al suo sotterraneo.
Harry si buttò sul suo letto, incapace di soffocare il pianto. Aveva appena scoperto di amare il suo
rivale di sempre, aveva appena scoperto che anche lui lo amava ed il loro momento di felicità era
già perduto. Non era giusto. Non era giusto.
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
68
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Capitolo 16
Draco M alfoy, chiuso nella sua camera, con gli occhi gonfi ed un mal di testa che sembrava
volergliela spaccare, aveva saltato il pranzo. Aveva rimuginato tutta la mattina ed era giunto a due
conclusioni: doveva parlare con Harry e farlo tornare da lui e doveva parlare con suo padre, se
voleva risolvere il pasticcio che aveva combinato. E, per quanto la mente gli dicesse che non era
questo l'ordine in cui avrebbe dovuto agire, il cuore gli diceva che Harry veniva prima di tutto.
Buttò una manciata di polvere magica nel caminetto e la sua testa sbucò in men che subito nel
camino della sala comune di Grifondoro.
Cominciò a chiamare a gran voce Harry, ma lui non rispose. La stanza era vuota ed era impossibile
che Harry non fosse lì. In effetti Harry c'era: sfinito dalle lacrime si era addormentato, pochi gradini
più su, nella sua camera. Draco rinunciò ed uscì dal camino. Buttò un'altra manciata di polvere
magica che fece crepitare le fiamme e, stavolta, sbucò nello studio di suo padre.
Lucius M alfoy era intento a leggere varie carte alla sua scrivania, il volto sereno ed un bicchiere di
brandy accanto.
-Padre- Lo chiamò supplichevole.
Lucius alzò gli occhi di scatto e vide la testa del figlio fluttuare tra le fiamme.
Draco non pareva affatto felice come traspariva nella lettera del giorno prima e l'uomo si preoccupò
subito, lasciando il suo posto ed andandogli accanto. -Draco! Cosa c'è?-Padre, ho bisogno di parlarvi.... io... ho fatto una cosa.... Harry non vuole più vedermi... non so
cosa fare...- Le parole vennero interrotte dai singhiozzi.
Lucius, al nome di Harry sorrise, nonostante tutto: il suo ragazzo doveva essere davvero innamorato
per piangere così per un bisticcio da innamorati, perché non poteva trattarsi d'altro, in fondo.
-Avanti figliolo, non può essere così grave... vuoi dirmi cosa è successo?-Pansy...Lucius aggrottò le sopracciglia. Cosa c'entrava la figlia di Parkinson, ora?
-... io... lei... è incinta.... Harry si è infuriato...Lucius si fece cupo e strinse la mascella. -Ed è figlio tuo?Draco annuì.
-Te lo ha detto lei?Draco scosse la testa. -Forse non lo sa ancora... me l'ha detto Dobby....Ancora quel maledetto elfo domestico incapace e traditore! Avrebbe fatto meglio ad eliminarlo
quando era ancora al suo servizio! -Aspettami, figliolo. Arrivo subito. Vai nell'ufficio di Severus, ci
vediamo lìDraco annuì e, prima di uscire, decise di darsi una lavata al viso.
Lucius M alfoy prese una bottiglia del migliore scotch che teneva nel suo studio, la trasformò in una
passaporta ed in un baleno fu nello studio di Piton.
Contemporaneamente bussarono alla porta e l'insegnante di Pozioni fece entrare Draco. Lo squadrò
con espressione critica, prima di sibilare un "Potter" che non faceva presagire nulla di buono.
-Severus, credo sia meglio rimanga pure tu- Lo invitò Lucius, passandogli la bottiglia.
L'insegnate diede un'occhiata alla data sull'etichetta e sorrise, riponendola nella vetrinetta alle sue
spalle.
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
69
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Draco si sedette di fronte a suo padre, con lo sguardo basso.
-Ora raccontami esattamente come sono andate le cose- Gli ordinò Lucius.
-Harry ed io eravamo assieme... quando Dobby ci ha visti ed ha capito la natura del nostro
rapporto... ha detto che non potevamo stare assieme perché io sto per diventare padre...Piton strabuzzò gli occhi, guardando il ragazzo e poi il padre.
-Continua- Disse solo, Lucius.
-Harry si è arrabbiato. Noi non volevamo crederci, ma Dobby ha detto che gli elfi domestici vedono
la vita...Lucius dette uno sguardo a Piton, che annuì confermando che gli elfi domestici possedevano tale
facoltà.
-... e che Pansy è sempre stata innamorata solo di me... per cui non ci possono essere dubbi..- Draco
ricominciò a pingere. -Harry è corso via... non mi vuole più parlare...-Ora lascia perdere Potter!Draco lo fissò come se suo padre l'avesse tradito. Non capiva che Harry era l'unica cosa che
contava, per lui?
-Adesso dobbiamo occuparci della Parkinson e del bambino. Sei sicuro che sia tuo, Draco?
Rispondi!-Si-Allora smettila di piagnucolare e comportati da uomo. Alla fine degli esami sposerai la Parkinson.
Tua madre ne sarà felice...Draco lo fissava incredulo.
-Prima o poi avresti dovuto fare questo passo in ogni caso, Draco. Tanto vale che tu lo faccia ora,
tanto più che hai detto di voler lasciare libera la piccola Weasley. Non ti permetterò di lasciare a
qualcun altro un M alfoy. Se è tuo figli, deve portare il nome della nostra famiglia. In quanto a
Potter deve capire che certe cose hanno la priorità. Quando si sarà calmato potrai parlargli e fargli
capire che tra voi non cambia nulla il fatto che tu faccia il tuo dovere di futuro capofamiglia-Harry non capirà...-Il destino della vostra storia era comunque di restare nell'ombra, figliolo, lo sai. Dovrai solo
farglielo accettare. Penserò io ai genitori della ragazza. Tu devi preoccuparti solo degli esami, ora!-M a...-Con Potter ci parlerò io- Si intromise Piton.
Draco li guardò stranito. Era tutto lì? Non facevano altro?
-Ora va a riposare, Draco, mi pare che tu ne abbia bisogno- Gli disse suo padre, con voce morbida.
Draco si alzò, ancora incapace di rendersi realmente conto dell'accaduto.
Quando la porta si richiuse, Lucius si accasciò sulla sedia, sospirando.
Piton stappò la nuova bottiglia che il suo amico gli aveva portato e ne riempì due bicchieri,
porgendogliene uno. -Tuo figlio ha le spalle strette, Lucius- Lo ammonì.
-Dopo questa dovrà crescere per forza...-Draco non è pronto ad avere una famiglia, lo sai meglio di me-Per questo ci saremo Narcissa ed io ad aiutarliAl nome di Narcissa Piton sbuffò. -E Potter?-Hai intenzione di parlarci tu, no?-Potter non è un ragazzino qualsiasi. Ne ha già passate tante...-Tu te la sei cavata bene-Noi eravamo più grandi, Lucius. E io sapevo come sarebbe finita da quando tu ti innamorasti di
Narcissa! M a Draco non è innamorato della Parkinson. Lui continuerà ad amare Potter e quel
cocciuto presuntuoso di un Grifondoro non scenderà a compromessi! Lo conosco bene! E' tale e
quale a suo padre!Lucius sorrise amaro. -E' una buona annata, vero?-Cambi discorso?-No: il buon vino invecchiando migliora. Sarà così anche per quei ragazzi, Severus-
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
70
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
-Spero tu abbia ragione!Prima di cena, Ron fece un salto alla torre. Non era affatto contento: Cho Chang era ad Hogsmeade
quel giorno, il che significava che non era lei la ragazza di Harry.
Harry si era appena svegliato, aveva gli occhi pesti ed un aspetto orribile.
-Hei amico! Che t'è successo?- Si preoccupò Ron, vedendolo in quello stato.
Harry scosse la testa. -Lascia stare-Che vuol dire "lascia stare"?! Sono il tuo migliore amico, no? Ieri sera sei andato via tutto contento
pensando ad un'altra giornata di folleggiamenti con la tua ragazza e ora ti ritrovo così!-Non ce l'ho una ragazza, Ron-Avete litigato?-M i ha mentito.... se mi avesse amato davvero...- Harry ricominciò a piangere e Ron si ritrovò ad
abbracciarlo cercando di consolarlo.
Non vedendolo arrivare, Hermione tornò a sua volta alla torre per cercarlo e, trovandosi di fronte a
questa scena, si paralizzò. -Harry cosa...?-Hanno litigato- Le disse Ron.
Dire chi avesse litigato, era superfluo. -Oh, Harry... mi dispiace, ma... vedrai che andrà tutto bene!
Non può essere nulla di serio, no?-Se non è serio un figlio...- Vomitò lui, tra le lacrime.
Figlio?-Pansy è incinta!-Pansy?- Chiesero i due amici, totalmente sconvolti.
-Vuoi dire che la tua ragazza è Pansy Parkinson?- Chiese Hermione.
-M a non può essere! Ieri era ad Hogsmeade!- Replicò Ron. M a Harry era troppo sopraffatto dal
dolore per dare altre spiegazioni.
Quella sera stessa, Lucius M alfoy combinò il matrimonio di suo figlio con i signori Parkinson, che
ne furono molto felici. Una lettera giunse via gufo a Pansy da sua madre, che la informava delle sue
prossime nozze col suo amato Draco.
La ragazza, al colmo della gioia, corse nella camera del ragazzo, per parlare con lui, di quella
novità, ma il Draco che trovò non era affatto felice. -Così otterrai quello che hai sempre voluto,
Pansy. Spero che tu sia contenta-M a, Draco.... io non.... non capiscoDraco sospirò e poi le fece cenno di sedersi accanto a lui. In fin dei conti non era stata colpa sua se
lui era stato un idiota. -Pansy... tu.... lo sai che l'ultima volta che noi... Insomma: sei incintaPansy si illuminò. -Io... non lo so... lo speravo, ma...Draco la fissò incredulo. -M e l'ha detto Dobby: gli elfi domestici hanno questo potere. Così ti sposo.
Farò del mio meglio...-Oh Draco... io... se tu non vuoi...-E' già tutto deciso, Pansy-Io desideravo tanto avere un figlio da te.... so che tu ami qualcun altro... per cui, se fosse capitato,
non ti avrei detto nulla... sarebbe stato il mio tesoro e gli avrei insegnato ad amarti...-Non ce ne sarà bisogno, Pansy... quella persona, quando Dobby ha parlato, era qui ed ha sentito
tutto. Non credo che vorrà più avere a che fare con me...Pansy lo abbracciò. -Non dirlo: come si può non amarti! Io sono stata più fortunata di quanto
desiderassi.... se quella persona.. per te è tanto importante, io...Draco le mise un dito sulle labbra e le dette un bacio leggero. -Tu sarai mia moglie e io non ti
tradirò mai.... in quanto a... quella persona... spero che vorrà restarmi amica... almeno questo...Draco si lasciò andare a nuove lacrime sulla spalla di Pansy, non poteva più fare altro.
Lunedì mattina, molto presto, Harry venne convocato nello studio di Piton.
L'insegnante fissò le profonde occhiaie del ragazzo con severità. -Accomodati, Potter-Cosa ho combinato, stavolta?- Chiese Harry, sentendosi particolarmente bellicoso.
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
71
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Piton sollevo un sopracciglio e lo fissò come per cercare di capire da dove cominciare. -Questa
volta, non sei stato tu, Potter, a combinare qualcosa, ma M alfoyHarry sussultò. -Non credo che la cosa la riguardi- Si alzò per andarsene.
-Si sieda, signor Potter!Harry ubbidì, lanciando però uno sguardo omicida verso l'insegnante. -Signor Potter, credo sia
giusto che lei sappia che Draco si sposerà subito dopo gli esami....Harry ebbe un tuffo al cuore. Strinse le labbra in una linea sottile e rimase ad ascoltare.
-... Se non ci fosse stato questo... "contrattempo".... forse avreste avuto qualche anno di tempo per
voi e per consolidare il vostro rapporto, ma.... la conclusione sarebbe stata la stessa: presto o tardi
Draco avrebbe dovuto prendere moglie ed avere un erede. E' successo presto. Non dico che sia
facile, Potter, ma vorrei che capisse che questo non cambia molto per voiHarry aprì la bocca e la richiuse, muovendosi nervosamente sulla sedia.
-La vostra relazione era destinata a rimanere nell'ombra e così sarà anche ora...-M a lei chi si crede di essere?!- Saltò in piedi, Harry, tremando di rabbia. -Dovrei accettare cosa?
Di elemosinare un po' di amore clandestino e che lui ritorni da Pansy ogni giorno, ogni notte?
Vederlo crescere suo figlio come se io non esistessi?-Anche lei, prima o poi si innamorerà di qualcun altro, Potter...-Come lei, vero?- Harry gridava, ma lo voce lo tradiva, lasciando trasparire tracce di pianto. -Certo:
lei ha dimenticato Lucius, l'ha lasciato a Narcissa e si è rifatto una vita, vero? E allora dov'è la sua
famiglia? Perché è ancora qui a scodinzolare come un cane quando M alfoy viene a trovare suo
figlio?Piton sentiva le mani prudere. Avrebbe tanto voluto prendere a ceffoni quel piccolo insolente, ma
sapeva che era sconvolto, disperato. L'aveva provato anche lui.
-Esca di qui, Potter!- Harry non se lo fece ripetere due volte, uscì sbattendo la porta e, pochi passi
dopo, andò a sbattere contro Draco.
-Harry!Harry lo fissò. Anche Draco aveva delle occhiaie scure e profonde come le sue. Lo spinse via per
proseguire, ma Draco lo trattenne.
-Ascoltami, Harry...-Vuoi dirmi anche tu che devo accettare la situazione e accontentarmi di vederti quando tu ne avrai
voglia, o non sarai impegnato con la tua famiglia...-Io avrò sempre voglia di vederti!- Draco lo baciò.
Le labbra gli tremavano e per un attimo Harry fu tentato di rispondere a quel tocco che gli era
necessario come l'aria, ma lo spinse via. -Non mi basta, Draco!-M a credi che io l'abbia fatto apposta?- Draco esplose in lacrime. -E' te che amo!-Potevi pensarci primaHarry si divincolò in malo modo dalla presa di Draco. Desiderava picchiarlo, fargli male.... gli
strinse il polso sottile e lo sentì gemere, poi lo strattonò via e se ne andò.
Draco si premette la mano sinistra sul polso leso. Gli faceva male, doveva essere slogato. M a il
dolore fisico era nulla in quel momento. Il polso continuava a fargli male. Lo strinse con una
polsiera della divisa di quidditch quando già iniziava a gonfiarsi. Non voleva andare da M adama
Chips: avrebbe dovuto spiegarle come se lo era slogato.
Ginny, informata da Hermione ello stato di Harry e non trovando Draco da nessuna parte, si
preoccupò molto. Cercò di parlare con Harry, ma lui le chiese di lasciarlo solo e non fu con serenità
che lasciò la scuola, il mattino dopo. Draco andò a salutarla. La rossa appena lo vide si preoccupò,
lo abbraccio e lo guardò con sguardo indagatore.
Non era riuscita a farsi dire nulla da Harry, ma il fatto che avesse accennato alla gravidanza di
Pansy al fratello le aveva permesso di intuire buona parte della situazione.
-Appena posso ti scrivo e ti racconto tutto, Ginny. Se hai qualche problema rivolgiti a me o a mio
padre, non farti riguardi-Sta tranquillo per me: i miei fratelli mi accompagneranno a casa. Tu piuttosto...-
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
72
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
-Non preoccuparti: me lo sono cercata, in fin dei conti...Ginny notò la fascia
al polso destro. -Cosa ti sei fatto?-Nulla...M a Ginny gli aveva già preso la mano tra le sue, strappandogli un piccolo lamento. -Riesci ad
usarla?-Non del tutto...-Draco, hai gli esami! Come farai con la bacchetta?-Per gli orali mi sarà passata-Non con tre giorni di scritti se non vai a farti vedere!-Per dire che è stato Harry? Lo rimprovererebbero e...-E non potrebbe comunque più essere sospeso o punito! Facci dare un'occhiata da M adama Chips!-Non ce n'è bisogno, vedrai che me la caverò.... ci sentiamo dopo gli esamiGinny lo abbracciò di nuovo, prima di salire sul treno che l'avrebbe riportata a Londra.
Gli esami finirono una settimana dopo. Harry e Draco si erano evitati. Harry non aveva fatto parola
con nessuno di quanto era successo, in compenso si sparse la voce che di lì ad un mese Draco e
Pansy si sarebbero sposati. Li si poteva spesso vedere assieme ed anche Harry dovette ammettere
che erano una coppia stupenda.
Il giovedì mattina in cui gli studenti del quinto e del settimo anno dovevano lasciare la scuola,
Draco andò a cercare Harry. Voleva almeno salutarlo. La sera prima gli aveva mandato un
messaggio chiedendogli di incontrarsi prima della partenza, nell'aula di Pozioni. Non indossavano
più le divise della scuola. La differenza tra loro era ancora più palese. Draco non tentò neppure di
andargli vicino. Harry squadrò l'elegante abito scuro, evidentemente su misura del ragazzo che
amava, il suo portamento elegante e si sentì inadeguato.
-I miei genitori sono venuti a prendere me e Pansy, Harry-...-Vorrei salutarti....-CiaoDraco sorrise forzatamente. -Allora finisce così?-L'hai fatta finire tu-M i mancherai per tutta la vita....Harry non riuscì più a sostenere il suo sguardo. Sentiva di essere vicino alle lacrime, come lo era
Draco... era buffo come in quel momento il riflesso cristallino delle lacrime trasparenti inondasse di
luce quegli occhi chiari. -Dimmi che ti rivedrò... Harry?-Forse un giorno... quando sarò pronto a dividerti con la tua famiglia... ma adesso non ci riesco
Draco-Allora è un arrivederci?Harry gli andò vicino, tentennò per alcuni secondi, prima di accarezzargli le labbra con le proprie.
Draco rispose subito, ma Harry si stacco prima che perdessero il controllo e lasciò la stanza.
Corse su per le scale, lungo il corridoio, fino all'atrio.
Lì c'era la famiglia M alfoy al completo, con Pansy in un delizioso abito azzurro che la faceva
sembrare una bambola; Lucius, sempre serio e compito e Narcissa, così perfetta da incutere paura,
una statua scolpita nel marmo e c'era Piton con loro... così diverso.
Lucius guardò Harry ed al ragazzo sembrò che fosse uno sguardo diverso... la storia si ripeteva?
Sapeva cosa provavano lui e Draco?
M aledisse il nome dei M alfoy e corse su per un'altra rampa di scale. Poi si fermò a fissarli ancora.
Arrivò Draco. Era così simile a suo padre... ormai era quasi alto come lui, ma più sottile.
Guardò loro, algide e bionde figurine di una nobiltà antica a cui lui non apparteneva e guardò
Piton... piccolo e scuro come lui... Chissà come succedeva che uomini come Lucius e Draco
s'innamoravano di persone come Piton e lui?
Colombe e corvi. M a, in fondo, la sua colomba aveva un cuore da diavolo.
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
73
Buy Now to Create PDF without Trial Watermark!!
Fine
Created by eDocPrinter
PDF Pro!!
74