Gruppo 80 - Castello dei Burattini
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Gruppo 80 - Castello dei Burattini
Teatro del Buratto Fu Fondato a Milano nel 1975 dalle esperienze di Jolanda Cappi e Tinin e Velia Mantegazza, che furono tra i fondatori del “Cab 64”, dove si esibirono agli inizi della carriera anche Cochi e Renato, Bruno Lauzi, Lino Toffolo e molti altri. Si specializzò nella produzione di spettacoli dove la musica, la parola, l’aspetto grafico e quello pittorico concorrono a formare un teatro che affianca alle tecniche attoriali quelle dell’animazione (dai burattini, al pupazzo indossato, a quelli mossi su fondo nero). Questi sono alcuni titoli del repertorio: L'histoire d'un soldat, Quell'Astolfo da Ferrara, Pierino e il lupo, Il granbuffone, Gli Arcani Maggiori, L’Arca di Braccio di Ferro, Hello George di V. Cerami su musiche di George Gershwin, Cappuccetto Bianco di Bruno Munari, Nel Tempo che non è più e che non è ancora di M. Cucchi, Sotto la Tavola con le musiche di Tommaso Leddi, Babar il piccolo elefante, musica di F. Poulenc, scene e pupazzi di F. Tullio Altan. Gruppo 80 S4 T4 Il Gruppo 80 nacque nel 1979 da un’idea di Kitty Perria ed Enrico Valenti. Kitty si era formata artisticamente con Federico Caldura e Maria Perego, i creatori di Topo Gigio. Enrico, che negli anni ‘70 si proponeva come fotografo alle compagnie burattinesche del tempo (Ferrari e Maletti) venne in contatto col Teatro del Buratto con il quale cominciò a collaborare nel 1977 come animatore e scenografo; in quella compagnia militava, dai primi anni ’70, anche Kitty. Quando non erano impegnati col Teatro del Buratto i due si ritrovavano per sperimentare nuove creazioni, ricercando un nuovo stile che si allontanasse sia da quello di Caldura e della Perego sia da quello del Buratto. La voglia di fare nuove esperienze, fece sì che Perria e Valenti uscissero dal Buratto e cominciassero a lavorare per le prime televisioni private con il nome di Gruppo 80. Nel programma La Bustarella, una specie di gioco a squadre erotico-ruspante che andava in onda su Kitty Perria e Enrico Valenti Antenna 3, presentarono una donnina fatta in resina neoprenica che oltre a cantare alcune canzoni di Marilyn Monroe si esibiva in uno spogliarello, parodiando così quelli delle partecipanti. Parteciparono poi ad una trasmissione per bambini su Telereporter, I Gialli in Città i cui protagonisti principali erano due topini detective: Giacomo e la sua segretaria Biciola. Il Gruppo 80 creava e animava i pupazzi, costruiva le scenografie, scriveva i testi e curava la direzione del doppiaggio. Nel 1981 cominciarono a lavorare per Canale 5: il primo pupazzo che fecero agire per questa emittente fu Five, un draghetto che ricalcarono dallo stemma della famiglia Visconti e che fu doppiato da Marco Columbro. Due anni dopo crearono Uan, presentatore insieme ai suoi colleghi umani (Paolo Bonolis e Licia Colò) di Bim Bum Bam, un programma in onda su Italia1. Ormai la strada era presa e il Gruppo ’80 continuò a produrre pupazzi per molte trasmissione televisive, tanto che molti di questi sono rimasti indelebilmente nei ricordi di più generazioni. Gommapiuma ricoperta, gommapiuma scolpita, lattice schiumato e stoffa imbottita: questi erano i materiali per la costruzione dei pupazzi che venivano poi animati attraverso la tecnica su nero oppure con la tecnica da sotto. Entrambe le tecniche necessitano di una grandissima coordinazione e sintonia degli animatori. Tecnica su nero: piccole aste ricoperte di velluto nero vengono applicate alle estremità delle gambe, delle braccia e dietro la testa dei pupazzi. Gli animatori completamente vestiti di nero (con guanti e cappucci) lavorano davanti ad uno sfondo nero e, grazie anche ad un sapiente posizionamento delle luci, risultano invisibili. Normalmente ogni pupazzo è mosso da tre persone. Tecnica da sotto: prevede due animatori. Uno introduce il braccio all’interno del corpo del pupazzo e con la mano regola i movimenti della testa e della bocca, l’altro infila le proprie braccia in quelle del pupazzo stesso. Ovviamente quest’ultimo non può mai venir mostrato interamente ed infatti in scena c’è sempre qualcosa (una scrivania, un divano, un cespuglio…) che copre il fantoccio dalla vita in giù. Paolo Bonolis e Licia Calò S4 T4