parla la scuola - Istituto Comprensivo Giardini Penne

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parla la scuola - Istituto Comprensivo Giardini Penne
ISTITUTO COMPRENSIVO “M. GIARDINI” PENNE:
PARLA LA SCUOLA
“…Io credo che il ruolo del cittadino richieda un atteggiamento etico: richieda cioè la convinzione che la propria comunità dovrebbe possedere certe
caratteristiche di cui l’individuo possa andare fiero, e l’impegno ad agire in prima persona affinché la comunità ideale diventi realtà…”.
(Howard Gardner, Cinque chiavi per il futuro)
L’Istituto Comprensivo “M. Giardini”, che attualmente ospita la scuola primaria “M. Giardini” e la scuola secondaria di primo grado “M. Dei Fiori”, è già da
tempo al centro di una diatriba che vede contrapposte varie ragioni circa la ristrutturazione, la ricostruzione ex novo o la delocalizzazione dell’edificio, con
motivazioni diverse e tutte certamente degne di considerazione. Nell’ambito di questo dibattito la scuola, attore privilegiato e significativo luogo di vita
dell’istruzione e dell’educazione delle nuove generazioni pennesi, ha deciso di far conoscere la voce delle persone che vivono, studiano e lavorano al suo
interno. Come istituzione scolastica siamo volutamente rimasti fino ad ora ben distanti da ogni polemica di ordine squisitamente politico, scegliendo di non
intervenire in un dibattito dai tratti spesso molto lontani da quello che riteniamo essere prioritario, vale a dire un discorso di ordine innanzitutto educativo e
formativo.
In questi mesi abbiamo assistito silenziosi ad ogni genere di confronto sugli argomenti più disparati, abbiamo sentito parlare di tradizioni e di rimpianti, di
difesa del centro storico e di tutela dei commercianti, di sicurezza e di disagi, di finanziamenti e di tasse, di fazioni politiche e contrasti tra partiti… noi
vorremmo spostare l’attenzione su un argomento che ci sembra prioritario e che mai, nei diversi volantini e manifesti ampiamente diffusi per la nostra
cittadina, è apparso tra i punti in discussione: il benessere quotidiano degli alunni.
Non abbiamo mai preso posizioni in merito né vogliamo prenderne adesso perché quello che ci preme è il benessere dei nostri studenti, il nostro è un
compito educativo e in quanto tale prescinde dal luogo in cui lo si esplica: quello che ci preme è la sicurezza, l’agio degli ambienti, lo stare bene a scuola degli
alunni. La questione non può fermarsi alla sicurezza, argomento senz’altro di primaria importanza soprattutto se si considera il finanziamento assegnato dalla
Regione per lavori ritenuti necessari a seguito del terremoto del 2009, ma sappiamo bene che la nostra scuola è attualmente agibile e i nostri alunni non
corrono rischi immediati a meno che non intervenga un nuovo evento sismico, condizione quest’ultima valida per tutti gli edifici scolastici posti nel territorio
di Penne.
Il nostro discorso va oltre, non mira all’eventualità ma alla quotidianità, alla qualità del tempo scuola garantita dalle strutture a disposizione dei nostri
studenti.
Cosa si intende per “benessere” quotidiano, se ci riferiamo ad alunni di 6 come di 10 o di 14 anni? Cosa significa per i nostri studenti “stare bene a scuola”?
Noi, come personale della scuola, viviamo parte della nostra vita all’interno dell’edificio scolastico “M. Giardini”, conosciamo le sue potenzialità e le sue
carenze. Abbiamo cercato nel tempo di trasformare in modo diverso e creativo gli spazi della scuola, ormai divenuti piuttosto angusti visto l’alto numero di
iscrizioni, al fine di rendere sempre più agevole, entusiasmante e costruttiva la permanenza dei nostri bambini e ragazzi nell’istituto.
Abbiamo cercato di sfruttare al meglio le possibilità della scuola per sopperire alle limitatezze di un edificio progettato e costruito per accogliere bambini
di scuola primaria e che da tre anni ospita anche sette classi di scuola secondaria di primo grado. Abbiamo cercato di trasformare le difficoltà in possibilità
nuove e formative, all’insegna del considerare un problema come un’opportunità di crescita. La professionalità e la competenza dei docenti fanno sì che le
attività in aula vengano presentate sotto forme sempre diversificate e motivanti, ma per quanto possa essere vero che “il laboratorio è uno spazio mentale
prima che fisico”, trascorrere 4 ore e mezza o 5 ore in una stessa aula è faticoso per i piccoli come per i ragazzi oramai adolescenti. L’aula magna è diventata
spazio biblioteca, sala video, aula polifunzionale, aula lim, ma condividerla ogni giorno tra 17 classi diventa a dir poco difficile; stessa cosa per il laboratorio di
informatica.
Una scuola del benessere è quella costruita secondo le nuove linee guida per l’edilizia scolastica varate nel 2013, che rinnovano i criteri per la progettazione
degli spazi scolastici rispondendo a una nuova idea di scuola, quella che segue l’evoluzione della didattica e l’innovazione metodologica, che ridisegna l’aula
garantendo uno spazio adeguato a ciascun alunno, e che rende più facile anche la gestione di gruppi classe numerosi.
Il POF - Piano dell’Offerta Formativa - del nostro Istituto fa dell’inclusione un punto focale attorno cui costruire i percorsi formativi, orientando le scelte
progettuali e lo stesso curricolo di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado: una scuola del benessere è quella in cui gli alunni diversamente
abili possono agilmente raggiungere qualsiasi spazio e non siano limitati alle strutture al piano terra; è quella che diversamente rispetto al passato preveda
la presenza di ascensori, scivoli, rampe, bagni adeguati in ciascun piano, facendo sì che davvero la scuola sia di tutti.
La scuola in cui “stare bene” è quella che garantisce il comfort climatico e adeguati spazi verdi a disposizione degli alunni.
La società cambia e si rinnova, di conseguenza anche la scuola cambia e si rinnova, cambiano gli spazi educativi e di apprendimento in coerenza con le
innovazioni determinate in particolare dalle tecnologie digitali e dalle evoluzioni della didattica. La scuola del nuovo millennio prevede una diversa
progettazione degli spazi che diventano spazi modulari, facilmente configurabili e in grado di rispondere a contesti educativi sempre diversi, ambienti
plastici e flessibili, funzionali ai sistemi di insegnamento e apprendimento più avanzati, strutture adeguate ai percorsi di scoperta e conoscenza dell’alunno,
uno spazio di benessere in cui trascorrere gran parte del suo tempo e iniziare a costruire il proprio futuro.
Al cambiamento della didattica non più ancorata all’impostazione frontale, corrisponde la predisposizione di spazi scolastici nuovi e intercambiabili, classi
digitali, aule polivalenti, laboratori. Anche il ruolo dei docenti nella scuola è radicalmente cambiato, oggi devono saper gestire classi multiculturali, devono
saper utilizzare efficacemente le tecnologie nella didattica, devono saper insegnare non solo un sapere già codificato ma modi di pensare (creatività, problem
solving), metodi di lavoro (tecnologie per la comunicazione e collaborazione), abilità per la vita e lo sviluppo della personalità, imparare ad imparare.
Tutto questo è quello che viviamo quotidianamente, sebbene con molta fatica, nella nostra scuola utilizzando le risorse tecnologiche (LIM nelle classi, lab. di
informatica, registro digitale), sperimentando metodologie innovative e inclusive, creando e ri-creando gli spazi ristretti che abbiamo a disposizione.
Ripensare una scuola nuova, che sia essa ristrutturata o costruita ex novo , significa rendere più sicuri, più agevoli e più ampi i locali che accolgono gli
studenti di questa comunità, ridisegnando una struttura che sia realmente funzionale alle esigenze di un Istituto in crescita.
Sono questi i principi che devono muovere il rinnovamento dell’edificio scolastico dell’Istituto Comprensivo “M. Giardini” e a cui devono rifarsi i fautori di una
scuola costruita ex novo o restaurata: innanzitutto benessere per gli studenti, sicurezza dei locali, spazi modulari, digitalizzazione, abolizione delle barriere
architettoniche. La scuola è un bene comune che guarda al futuro, è un bene sociale che appartiene a tutte le persone che abitano un territorio, che
condividono aspirazioni al miglioramento, che partecipano attivamente nel presente per costruire il futuro della propria comunità. Una comunità intesa come
comunità educante all’interno della quale la scuola rappresenta il punto centrale, l’anello di congiunzione tra le generazioni, tra un’età presente che sta
rapidamente cambiando e quel futuro che si vuole costruire, proprio a partire dalla scuola, dando così significato alle trasformazioni in essere. Una comunità
educante è dunque una comunità che si apre al confronto e al dibattito costruttivo, in cui educare significa principalmente reciprocità e cooperazione.
ISTITUTO COMPRENSIVO “M. GIARDINI”, PENNE