La versione italiana del Mayer-Salovey

Transcript

La versione italiana del Mayer-Salovey
ITEMS - La Newsletter del testing psicologico
Page 1 of 4
La versione italiana del Mayer-Salovey-Caruso Emotional
Intelligence Test (MSCEIT)
Antonietta Curci
Antonietta Curci
Professore associato di Psicologia generale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli
Studi di Bari “Aldo Moro”, dove insegna Metodologia della ricerca psicologica e psicologia della testimonianza.
Ha curato, con Antonella D’Amico, l’edizione italiana del MSCEIT.
[email protected]
Antonella D'Amico
Antonella D'Amico è ricercatore presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di
Palermo, insegna Psicologia dell’apprendimento e della memoria e si occupa di psicologia socio-cognitiva
dell’apprendimento, disturbi specifici dell’apprendimento ed intelligenza emotiva. Ha curato l’edizione italiana
del MSCEIT e sta mettendo a punto uno strumento di valutazione dell’intelligenza emotiva in ambito scolastico.
[email protected]
Il concetto di Intelligenza Emotiva (IE) è stato sistematicamente definito e investigato a partire dagli anni
Novanta del secolo scorso grazie al lavoro di Peter Salovey e John D. Mayer (1990). Già la stessa etichetta
verbale di intelligenza emotiva si pone come un'integrazione di due tradizioni di ricerca usualmente
indipendenti: lo studio dei processi cognitivi da una parte e la ricerca sulle emozioni dall'altra. Questi due
domini si rifanno a una tradizione di pensiero occidentale che considera la razionalità come entità distinta
rispetto all'istintualità. Secondo questa tradizione, anzi, le dimensioni passionali della psiche umana devono
essere dominate con gli strumenti della logica e del ragionamento astratto. Già i lavori di Darwin e, in campo
psicologico, di Paul Ekman avevano iniziato a incrinare questa visione dualistica del funzionamento psicologico
umano, entrata definitivamente in crisi con il progredire della ricerca sull'IE.
La riflessione teorica sul concetto di IE si è subito tradotta nel lavoro psicometrico sul costrutto, con la messa a
punto dei primi tentativi di misurazione dell'IE. Negli anni tra il 1994 e il 1997, il concetto di IE viene reso
popolare dal lavoro divulgativo di Daniel Goleman (1995), che in realtà contribuisce a "dilatare" la definizione
del costrutto, includendovi aspetti di personalità, abilità sociali, motivazione ed empatia. Da questa evoluzione
nasce la prima distinzione fondamentale nei modelli di studio dell'IE, tra modelli di abilità e modelli misti
(Mayer, Salovey e Caruso, 2000). Mentre i primi fanno riferimento ai lavori di Salovey e Mayer, che considerano
l'IE come un'abilità cognitiva di elaborazione delle informazioni di tipo emotivo (Salovey e Mayer, 1990), i
secondi considerano l'IE come un insieme più o meno stabile di caratteristiche di personalità, motivazionali e
sociali. In sostanza, i modelli misti, sebbene siano più immediatamente comprensibili e divulgabili al grande
pubblico, sono meno specifici nel descrivere l'IE come forma di intelligenza specializzata nel trattamento
dell'informazione emozionale.
Un'altra distinzione importante nella ricerca sull'IE considera i modelli di abilità come diversi dai modelli "a
tratto" (Petrides e Furnham, 2000). Questa ricalca la distinzione classica tra modelli di misurazione di
"massima" vs "tipica performance". Alla prima classe appartiene il modello di Salovey et al., che considera l'IE
come un'abilità di trattamento dell'informazione emozionale da mettere in pratica e, eventualmente, da
sottoporre a training; alla seconda classe appartengono i modelli come quello di Reuven Bar-On (1997), che
considerano le differenze individuali di personalità come elementi cruciali per il trattamento e la gestione delle
emozioni.
Come misurare l'intelligenza emotiva? Lo sviluppo del MSCEIT
Il primo tentativo di misurare l'IE come abilità è rappresentato dalla Multibranch Emotional Intelligence Scale
(MEIS; Mayer, Salovey e Caruso, 1999), una scala composta da 12 subtest e ispirata a un modello di IE detto "a
quattro rami". Secondo questo modello, l'IE è una forma di abilità cognitiva di trattamento delle emozioni
http://items.giuntios.it/showArticolo.do?idArt=179&print=true
30/06/2011
ITEMS - La Newsletter del testing psicologico
Page 2 of 4
articolata in quatto rami: Percezione delle emozioni (abilità di percepire le emozioni in se stessi e negli altri,
negli oggetti, nelle arti, nelle storie, nella musica, ecc.), Facilitazione del pensiero (abilità di generare, usare e
provare le emozioni per comunicare i sentimenti, o impiegare le emozioni in altri processi cognitivi),
Comprensione delle emozioni (abilità di comprendere le emozioni, le loro relazioni causali, le loro
trasformazioni e miscele), Gestione delle emozioni (abilità di usare le emozioni in se stessi e negli altri per
promuovere la comprensione e la crescita personale). In realtà la MEIS, per quanto rappresenti una
operazionalizzazione importante del modello a quattro rami, presenta una serie di problemi psicometrici ed è,
inoltre, troppo lunga con i suoi 402 item. L'affinamento delle proprietà della MEIS ha portato allo sviluppo del
MSCEIT - Mayer-Salovey-Caruso Emotional Intelligence Test (Mayer, Salovey e Caruso, 2002), uno strumento
composto da 141 item, esplicitamente pensato per misurare l'IE come capacità di svolgere compiti e risolvere
problemi di tipo emotivo, basato sul modello di abilità dell'IE a quattro rami. In sostanza, il MSCEIT non è uno
strumento di autovalutazione attraverso cui i rispondenti sono chiamati a esprimere un giudizio sulle proprie
competenze emotive, ma si configura come uno strumento di performance, per mezzo del quale i rispondenti si
confrontano con problemi e situazioni di tipo emotivo fornendo la risposta che ritengono più appropriata.
Correttezza della risposta
La messa a punto di strumenti come il MSCEIT, e prima della MEIS, pensati per rilevare l'IE come abilità, pone
immediatamente il problema della risposta "corretta" agli item, dal momento che non esistono risposte
"oggettivamente" esatte di fronte a problemi di tipo emotivo. Secondo gli autori del test, la correttezza
dell'intervistato va definita in relazione a un criterio di consenso. Il MSCEIT prevede due criteri di consenso: un
consenso generale, secondo cui la performance dell'individuo va confrontata con quella del campione normativo
che ha svolto il test; un consenso esperto, secondo cui la performance dell'individuo è confrontata con quella di
un gruppo di esperti di psicologia delle emozioni (afferenti all'International Society for Research on EmotionISRE). In pratica, a ogni risposta fornita al test viene assegnata una proporzione, sulla base del campione su cui
è raccolto il consenso (generale o esperto) che ha selezionato quella risposta. Ad esempio, se l'opzione "a" è
selezionata per un item e il 65% (proporzione = 0,65) del campione di consenso ha selezionato "a", allora a
quella risposta sarà assegnato un punteggio di .65. I punteggi assegnati secondo i due criteri di consenso
mostrano correlazioni elevate tra loro.
Calcolo dei punteggi
Il MSCEIT consente di ottenere 15 punteggi, sulla base del modello originario a quattro rami di Mayer et al.
(2000): un punteggio di intelligenza emotiva generale, due punteggi di area, quattro punteggi di ramo e otto
punteggi per i compiti. I punteggi sono riportati come quozienti di intelligenza emotiva (QIE). Il punteggio
generale di IE (QIE) riflette il grado di abilità di trattamento dell'informazione emotiva posseduto dal
compilatore. A un livello gerarchicamente inferiore si collocano i due punteggi di area, rispettivamente
Esperienziale (QIEE), che misura l'abilità di un intervistato nel percepire e lavorare con l'informazione emotiva,
e Strategica (QIES), che misura l'abilità di comprendere e gestire le emozioni. I due punteggi di area si
articolano ciascuno in due rami. All'area esperienziale fanno riferimento i rami Percezione delle emozioni e
Facilitazione del pensiero; all'area strategica fanno riferimento i rami Comprensione delle emozioni e Gestione
delle emozioni. Infine, al livello gerarchicamente più basso si collocano i punteggi sugli otto compiti secondo lo
schema in figura 1.
Fig. 1: Modello gerarchico dell'IE (Mayer et al., 2000).
http://items.giuntios.it/showArticolo.do?idArt=179&print=true
30/06/2011
ITEMS - La Newsletter del testing psicologico
Page 3 of 4
I 15 punteggi possono essere ottenuti sia con il metodo del consenso generale sia con quello del consenso
esperto. Inoltre, il test prevede la possibilità di correggere i punteggi grezzi per genere, età e, nella versione
originaria americana, per etnia. I punteggi grezzi, corretti e non, vengono poi convertiti in punteggi percentili e,
infine, in punteggi standard, con media 100 e deviazione standard 15, in modo da facilitarne l'interpretazione e
l'applicazione. Il test prevede pure il calcolo di due punteggi supplementari, l'Indice di dispersione e l'Indice di
distorsione positiva-negativa. Il primo indice misura la quantità di variabilità nei punteggi individuali degli otto
compiti. Il secondo misura la tendenza dell'individuo a rispondere agli item grafici del MSCEIT utilizzando
emozioni positive o negative.
Nella sua versione italiana il MSCEIT può essere somministrato come strumento carta e matita oppure online.
Lo scoring del test, invece, avviene sempre tramite la piattaforma Internet Test di Giunti O.S. Lo strumento è
stato somministrato a campioni provenienti da Stati Uniti, Europa, Australia, Canada, Israele e altri Paesi in
contesti aziendali, scolastici, medici, psichiatrici, rieducativi e di ricerca. La versione in commercio del test è
utilizzabile su campioni di individui di entrambi i sessi, di età superiore a 17 anni. Il MSCEIT può essere
somministrato individualmente oppure in gruppo in sessioni che durano da 30 a 45 minuti. I punteggi del
MSCEIT possono modificarsi nel tempo poiché riflettono abilità e competenze che possono migliorare o
deteriorarsi con l'esperienza e il modificarsi delle condizioni di vita dell'individuo.
Nella sua versione americana il test è dotato di buona affidabilità. La struttura fattoriale ipotizzata dal modello
gerarchico di Mayer et al. (2000) è stata confermata dalle analisi effettuate su un campione normativo di 5000
individui. Sul piano della validità discriminante, il MSCEIT misura un costrutto, quello di IE, che solo
parzialmente si sovrappone con le tradizionali misure di abilità cognitiva, emozione e personalità. La versione
italiana del MSCEIT è stata messa a punto come traduzione e adattamento della versione americana del test del
2002. La validazione della versione italiana è stata effettuata somministrando il test a un campione normativo di
1176 individui provenienti da Palermo, Bari, Roma, Padova e Torino, opportunamente stratificato per genere,
età e livello di istruzione. La procedura di calcolo dei punteggi è identica a quella della versione originale, ma il
campione normativo italiano è servito alla taratura del criterio di scoring del consenso generale. Le analisi
effettuate sui dati italiani hanno confermato la struttura gerarchica della misura dell'IE e hanno riportato una
buona fedeltà della misurazione anche per la versione italiana del test.
Il MSCEIT è stato anche sottoposto anche ad analisi per la valutazione della validità discriminante nel contesto
italiano. Lo strumento è stato somministrato a un sottogruppo rappresentativo del campione normativo italiano
costituito da 183 partecipanti. Le analisi hanno rilevato una parziale sovrapposizione tra la misura di IE e gli
indici di abilità cognitiva misurati con il subtest Vocabolario della WAIS-R e le SPM. Le correlazioni tra gli
indici del MSCEIT e le misure del POMS e del BFA indicano che solo una limitata porzione di varianza del
MSCEIT è assimilabile a quella corrispondente alle misurazioni effettuate con scale di emozionalità e
personalità. In sostanza, il MSCEIT si configura anche nel contesto italiano come uno strumento utile alla
rilevazione di abilità solo in parte riconducibili a più note misure di abilità cognitiva, emozione e personalità.
Conclusioni
Il MSCEIT è apparso dotato di rilevante validità predittiva, in quanto i suoi punteggi sono apparsi in numerosi
studi correlati a diversi indicatori di benessere individuale, quali la qualità della vita e il grado di soddisfazione,
le relazioni sociali, il successo scolastico, accademico e professionale. L'applicabilità del MSCEIT ai diversi
contesti di vita ne fa uno strumento utile per lo psicologo clinico, scolastico, del lavoro e dell'orientamento, per
lo psicologo che studia e si occupa di disagio, devianza, e rieducazione. D'altra parte, proprio perché basati su un
modello di abilità, i punteggi individuali di IE ricavabili dal test sono sempre migliorabili, in quanto le abilità
cognitive sono suscettibili di cambiamento e perfezionamento. Il profilo individuale del MSCEIT nella sua
versione italiana contiene, infatti, indicazioni importanti per il potenziamento di quegli aspetti di IE che, alla
somministrazione del test, sono apparsi più carenti.
Riferimenti bibliografici
Bar-On, R. (1997). The Bar-On Emotional Quotient Inventory (EQ-i): A test of emotional intelligence. Toronto, Canada:
Multi-Health Systems Inc.
Goleman, D. (1995). Emotional Intelligence. New York: Bantam.
Mayer, J.D., Salovey, P. e Caruso, D.R. (1999). Test Manual for the Mayer, Salovey, Caruso Emotional Intelligence Test:
Research Version 1.1 (3rd ed.). Toronto, Canada: Multi- Health System.
Mayer, J.D., Salovey, P. e Caruso, D.R. (2000). Models of Emotional Intelligence. In R.J. Sternberg (a cura di), Handbook of
Human Intelligence. New York: Cambridge.
Mayer, J.D., Salovey, P. e Caruso, D.R. (2002). Mayer-Salovey-Caruso Emotional Intelligence Test (MSCEIT). User's
http://items.giuntios.it/showArticolo.do?idArt=179&print=true
30/06/2011
ITEMS - La Newsletter del testing psicologico
Page 4 of 4
Manual. Toronto, Canada: Multi-Health Systems Inc.
Petrides, K.V. e Furnham A. (2000). On the dimensional structure of emotional intelligence. Personality and Individual
Differences, 29, 313-320.
Salovey, P. e Mayer, J.D. (1990). Emotional intelligence. Imagination, Cognition and Personality, 9, 185-211.
I link sono stati apposti dalla Redazione; i siti cui essi rimandano erano in atto al momento della pubblicazione dell'articolo.
ITEMS la newsletter del testing Psicologico
Registrazione Tribunale di Firenze n° 5514 del 6 se ttembre 2006
ISSN: 1970-0466
http://items.giuntios.it/showArticolo.do?idArt=179&print=true
30/06/2011

Documenti analoghi

D`Amico in stampa

D`Amico in stampa Bar-On R. (1997). The Bar-On Emotional Quotient Inventory (EQ-i): A test of emotional intelligence. Toronto, Canada: Multi- Health Systems Inc. (adattamento Italiano a cura di M. Franco e L. Tappat...

Dettagli

Intelligenza Emotiva

Intelligenza Emotiva riferisce invece al lato emotivo, al lato sociale, sicuramente non meno importanti. Questo e' il tipo di intelligenza che riguarda la gestione l'uso consapevole delle proprie emozioni, l'autocontro...

Dettagli

Intelligenza emotiva: definizione del costrutto e principali

Intelligenza emotiva: definizione del costrutto e principali modo per risolvere il problema, altrimenti chi la riceve rimane frustrato, demoralizzato o demotivato. La critica può far giungere a possibilità ed alternative che l’individuo non pensava esistesse...

Dettagli