Scheda di approfondimento

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Arte sacra in Ticino
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Chiesa di S. Biagio – Ravecchia
L'attuale edificio gotico incorpora elementi murari dell'originaria chiesa in stile romanico,
ampliata forse nel secolo XIII; la basilica di tipo lombardo a tre navate sorrette da pilastri e
concluse da un coro quadrangolare e da due cappelle laterali. Sul fianco nord sorge il
massiccio campanile sopraelevato nel secolo XVI, dotato nel 1878 di un concerto di tre
campane della ditta Barigozzi.
Scavi archeologici e radicali lavori di restauro e ripristino di gusto medievale furono diretti
da Edoardo Berta (1867-1931) negli anni 1910-1914 quando furono eliminati gli interventi
dei secoli XVI-XIX fra cui le volte a crociera delle navate, impostate negli anni 1560-1570.
Nel 1932 fu demolito l'Oratorio della Santissima Trinità eretto verso il 1580 lungo il lato
nord. La facciata principale è ornata di affreschi del sesto decennio del secolo XIV,
appartenenti al ciclo principale attribuito al "Maestro di San Biagio", affine ai pittori
giottechi attivi in Lombardia dopo la metà del secolo XIV.
Nella lunetta del portale sono rappresentati la Madonna col Bambino fra i Santi Pietro e
Biagio, sovrastati da Cristo benedicente e dall'Annunciazione; a sinistra del portale si
staglia un monumentale San Cristoforo. Restauro degli affreschi esterni concluso nel
2000.
All'interno le navate sono coperte da soffitti lignei a travatura; il coro e le cappelle sono
coperti con volta a crociera; sull'arco trionfale si conservano gli affreschi più antichi, del
1340 circa, raffiguranti l'Annunciazione sormontata dalla Madonna della Misericordia
attribuita al "Maestro di Sant'Abbondio", uno dei protagonisti della pittura lombarda della
prima metà del secolo XIV, presente nella Chiesa Rossa a Castel San Pietro.
Nel coro gli affreschi del Maestro di San Biagio sono coevi, con gli Evangelisti sulla volta,
la Crocifissione sulla parete terminale e frammenti della teoria degli apostoli di cui
rimangono alcuni volti sulla parete di sinistra. La frammentaria decorazione pittorica della
navata è più tarda e a carattere votivo. Sulla parete sinistra: un volto di Sant'Antonio abate
(?), Santa Maria Maddalena e un Santo francescano, parte di una serie di nove figure del
Maestro di San Biagio, poi una Santa Caterina d'Alessandria e un crocifisso, della fine del
secolo XIV.
In controfacciata un volto di San Sebastiano e un Angelo con un edificio (Santa Casa di
Loreto ?) attribuito alla bottega di Cristoforo da Seregno, della seconda metà del secolo
XV; i Santi Lucio (?), Cosma e Damiano (?), del 1400 circa; i Santi Leonardo (?), Lorenzo
(?) e Apollonia, della fine del secolo XIV-inizio secolo XV, affiancati dalla coeva figura di
Santa Veronica; inoltre una Madonna col Bambino e i Santi Stefano, Giovanni Battista,
Antonio abate e Caterina d'Alessandria, della fine del secolo XIV; poi i coevi Santo
Stefano con committente presentato da un altro Santo; un Santo cavaliere (San Giorgio)
(?) e una giovane donna, del primo ventennio del secolo XV; i coevi Sant'Antonio abate e
Santa Caterina d'Alessandria.
Sulla parete nord figurano una Deposizione, Sant'Antonio abate, degli anni 1370-1380, e il
coevo Martirio di San Lorenzo. Sui due pilastri a sinistra: Sant'Agata della fine del sec.
XIV, Sant'Antonio abate, del terzo quarto del secolo XIV e San Bartolomeo attribuito a
Nicolao da Seregno, della seconda metà del secolo XV. Il coro contiene un altare in pietra
con un bassorilievo raffigurante Cristo fra gli apostoli, un tabernacolo e un crocifisso in
bronzo, opere del 1947 di Remo Rossi (1909-1982), e una statua lignea dorata e
policroma del Santo titolare, del secolo XVIII.
Le cappelle laterali accolgono altari marmorei e statue lignee dorate e policrome di San
Nicola da Tolentino, della metà del secolo XVII, e della Madonna del Carmine, del secolo
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XVIII. In navata sono conservate: la pala del 1520, precedentemente posta sull'antico
altare maggiore, con la Madonna col Bambino tra i Santi Biagio e Girolamo, di Domenico
Pezzi da Puria detto "Furgnicus", pittore di formazione lombarda; l'olio su tela con la
Crocifissione e la Santissima Trinità fra i Santi Francesco d'Assisi e Luigi IX (?), del 1750;
due oli su tela con i Santi Sebastiano e Rocco soccorsi da un angelo, del sec. XVII,
provenienti dall'Oratorio di San Gerolamo dell'agglomerato montano di Prada, in territorio
di Bellinzona.
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