James Senese - Ilsaxofono.it

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James Senese
Scritto da Redazione
Sabato 28 Marzo 2009 16:06 - Ultimo aggiornamento Mercoledì 27 Luglio 2011 19:22
Sono nato nero e sono nato a Miano, provincia di Napoli. Suono il sax tenore e soprano, giusto
a metà strada tra Napoli e il Bronx, studio John Coltrane dalla mattina alla sera, sono
innamorato di Miles Davis, dei Weather Report e in più ho sempre creato istintivamente,
cercando di trovare un mio personale linguaggio, non copiando mai da nessuno, il mio sax
porta le cicatrici della gioia e del dolore della vita». James Senese, classe ’45, è un artista che
ha lavorato con intensità fin dagli anni '60, occupando un ruolo predominante nella scena
musicale partenopea e non solo. I suoi esordi sono con gli Showmen, insieme al cantante Mario
Musella, Elio D'Anna (futuro Osanna) e Franco Del Prete alla batteria, che dal 1968 al 1970
incidono una fortunata serie di 45 giri tra cui “Un’ora sola ti vorrei”. Dopo lo scioglimento del
gruppo, James fonda con Del Prete, gli Showman 2 (autori dell'omonimo album del 1972), nel
tentativo di evolvere il linguaggio precedente pur mantenendo un legame con quanto già
prodotto. La svolta sonora è netta e di forte impatto. Dopo un breve periodo di pausa, Senese e
Del Prete, formano un nuovo gruppo, Napoli Centrale, con una virata decisiva verso il jazz-rock
e con testi scritti e cantati in vernacolo napoletano. Insieme a loro ci sono due turnisti
anglosassoni: Tony Walmsley al basso e Mark Harris al piano Fender.
La consacrazione definitiva la ottengono con l'album omonimo del 1975. Le sonorità fresche
che richiamano quelle dei Weather Report contribuiscono all'immediato successo ed alla
presenza costante nelle Hit Parade del brano principale, "Campagna". Dopo la partecipazione
della formazione ad importanti happning live (come il festival di Licola), sorge la necessità di
cambiare ancora l'organico: Walmsley e Harris vengono sostituiti da Pino Daniele (da sempre
vicino ai Napoli Centrale come "roadie") al basso e da Ciro Ciscognetti alle tastiere. Ma
l'affermarsi del primo come solista e la defezione del secondo impongono l'ennesimo cambio:
entrano Agostino Marangolo alla batteria, Kelvin Bullen al basso e Pippo Guarnera alle tastiere.
Così prende vita l'album "Mattanza", che dà maggior spazio alla musica popolare napoletana
ed all'improvvisazione strumentale, e il più sperimentale "Qualcosa ca nu 'mmore", del 1978,
che sancisce il termine della prima fase dei Napoli Centrale. Gli anni '80 vedono James Senese
far parte dapprima del gruppo di Pino Daniele, poi condurre una carriera da solista segnata da 4
album accomunati da un ottimo livello qualitativo: "James Senese" del '83, "Il passo del gigante"
del '84, "Alhambra" (ospite Gil Evans) del '88 e "Hey James" del '91. Infine, James decide di
ricostituire ancora Napoli Centrale (con Agostino Marangolo alla batteria, Gigi De Rienzo al
basso e Savio Riccardi alle tastiere) per una seconda genesi di concerti e due nuovi album,
"Jescealla'h", nel quale si mescolano episodi musicali 'vecchi', riproposti con grande intensità, e
brani nuovi (da evidenziare la presenza di due componenti dell'Art Ensemble of Chicago, Lester
Bowie e Famoudu Don Moye, ennesima testimonianza della stima internazionale di cui gode
Senese) e "Ngazzate nire". Poi alcuni album solisti d'ottima fattura; il cd di Napoli Centrale
"Zitte! Sta arrivanne 'o mammone" nel 2001 (dove appaiono Lucio Dalla ed Enzo Gragnaniello)Il
libro autobiografico con cd allegato, composto da inediti e brani live, "Je sto cca" del 2005; nel
2007 vince il Premio Carosone.
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