2006 CIS Editore - Fondazione Allineare Sanità e Salute

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2006 CIS Editore - Fondazione Allineare Sanità e Salute
Pillole di educazione sanitaria
per cittadini-consumatori
scheda
17
aprile 2006
Prevenire il tumore al collo dell’utero
Il tumore del collo (o cervice) dell’utero ogni anno
colpisce in Italia almeno 3000 donne e ne uccide
circa 1000. L’OMS ha stimato che se le donne che
hanno rapporti sessuali effettuassero ogni tre anni un
pap-test dai 20 ai 65 anni si eviterebbe oltre il 90%
dei tumori invasivi (1), con interventi chirurgici solo
ambulatoriali. Poche donne sanno tuttavia che gran
parte di questi tumori potrebbe essere del tutto evitata adottando comportamenti corretti.
L’anatomia dell’utero
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Tube di Fallopio
L’utero è l’organo geniOvaie
tale femminile che acUtero
coglie l’ovulo dopo la
fecondazione e lo contiene durante il suo sviCervice
luppo di embrione e
Vagina
feto, fino al parto. Si
compone di un corpo e
di un collo o cervice,
che sporge in parte nella vagina. I tumori del corpo e
del collo dell’utero sono dovuti a cause diverse, ma
comunque ampiamente prevenibili.
A differenza dei tumori del corpo dell’utero, quelli del
collo possono colpire anche donne giovani, ma i tumori invasivi prima dei 25 anni sono eccezionali, e
comunque rari prima dei 30 anni. Nell’80-90% dei
casi sono tumori a cellule squamose, che si sviluppano solo in donne che hanno avuto rapporti sessuali.
virus trasmessi per via sessuale, le donne più colpite
sono quelle che hanno avuto rapporti sessuali non
protetti da preservativo con un gran numero di partner. Purtroppo il rischio può essere aumentato anche
dai cosiddetti partner “indiretti”. Ciò significa che è a
rischio una donna che ha rapporti sessuali anche con
un solo uomo, se questo ha rapporti non protetti con
molte donne, o con donne con abitudini sessuali molto
promiscue (ad esempio con prostitute). Anche chi ha
difese immunitarie indebolite perché sieropositivo per
il virus dell’AIDS è più esposto a questo e altri tumori.
Il rischio aumenta anche con l’utilizzo della pillola
contraccettiva, in misura proporzionale alla durata:
l’incremento è maggiore del 60% per un uso da 5 a 9
anni, ed è più che doppio nelle donne con 10 o più
anni di utilizzo (2), ancor più se positive al test dell’HPV. Questo rischio maggiore potrebbe essere in
parte legato al fatto che chi usa la pillola ha più rapporti (con più partner) non protetti da preservativo, ed
è dunque più esposta alla trasmissione di infezioni
sessuali. Tuttavia la pillola protegge dal cancro ovarico, probabilmente con lo stesso meccanismo (inibizione dell’ovulazione) per cui risulta protettivo un allattamento prolungato dei propri figli.
Un altro fattore di rischio ben documentato è il fumo
di tabacco. Le fumatrici hanno un rischio aumentato
del 60%, mentre nelle ex fumatrici il rischio resta aumentato solo in misura minima. Il rischio è ancora
maggiore se è alto il numero delle sigarette fumate e
se si è iniziato a fumare in giovane età. Le fumatrici
positive all’HPV hanno un rischio doppio. Anche l’esposizione al fumo passivo aumenta il rischio. Per inciso, il fumo è anche un fattore di rischio per il cancro del pene maschile.
In pratica il fumo in Italia spiega quasi il 40% dei tumori del collo dell’utero nelle fumatrici. Una stima
nel Regno Unito (BMJ 2004; 328:364) attribuisce al
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Introduzione
risposta
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domanda
S ì. Ogni donna può mettere in atto diverse misure
protettive (e dal 2007 anche una vaccinazione), che
riducono in maniera sostanziale il rischio di sviluppare
questo tumore.
E
di
Ci sono altre possibili difese dal tumore del collo dell’utero, oltre alla diagnosi precoce?
Quali fattori aumentano il rischio?
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Condizione necessaria per sviluppare questi tumori è
l’infezione con un virus del papilloma umano, o HPV.
I ceppi circolanti di questo virus sono molto numerosi, ma solo alcuni (soprattutto 16, 18, 31 e 45) possono più facilmente provocare il tumore. Trattandosi di
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EDITORE
Raccomandazioni
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Il preservativo è un mezzo di protezione da infezioni
a trasmissione sessuale e dalle loro conseguenze a
lungo termine, molto importante per chi ha rapporti
occasionali, con molti partner, o con partner promiscui, oltre ad essere anche un contraccettivo. Andrebbe usato anche quando l’uomo o la donna hanno infezioni in atto ai genitali, come le creste di gallo (così
dette per il loro aspetto) o ulcerazioni, bollicine, arrossamenti e bruciori, o perdite sospette. In ogni caso
chi nota tali condizioni dovrà rivolgersi al proprio medico. Una revisione sistematica di 30 studi clinici ha
dimostrato che interventi educativi rivolti a donne con
svantaggio sociale ed economico aumentano l’uso del
preservativo e riducono comportamenti a rischio.
Gli uomini circoncisi hanno un rischio ridotto di tumore del pene, e le loro partner hanno un rischio ridotto di tumore al collo dell’utero: ciò suggerisce
come una buona igiene genitale femminile e maschile, in generale e prima del rapporto sessuale, possa ridurre il rischio per entrambi.
È ragionevole inoltre supporre che un ruolo protettivo
sia legato anche a un buon equilibrio della flora batterica vaginale. Essa è costituita da quei microbi che
in condizioni fisiologiche rivestono le pareti interne
della vagina, così come altre cavità interne del corpo
che comunicano con l’esterno, come la bocca, l’intestino e le vie respiratorie. La flora batterica normale,
residente in queste parti del corpo, vi si è mirabilmente adattata nel corso di milioni d’anni di evoluzione e ha imparato efficacemente a difendere il “suo
territorio” da estranei potenziali invasori. Per rispettare questa prima linea di difesa contro microbi dannosi è bene usare per l’igiene intima acqua, o acqua e
sapone, secondo buon senso, ed evitare lavande chimiche e disinfettanti che, se usate senza specifiche
necessità, squilibrano la flora batterica residente, riducendo una difesa dalle infezioni.
C’è dunque un motivo in più per non cominciare a fumare, e chi fuma avrà un’altra ragione per smettere (4).
Mangiare almeno 5 porzioni al giorno di frutta o verdura può proteggere anche da questo tumore. In ogni
caso è una strategia efficace per ridurre le malattie
cardiovascolari. È già stato dimostrato che ogni porzione aggiuntiva al giorno di frutta o verdura riduce
del 4% la malattia coronarica e del 6% l’ictus (4’). Più
recentemente un’analisi combinata di 8 studi, che
hanno seguito 260.000 soggetti per una
media di 13 anni (5), ha dimostrato che, rispetto a chi mangia meno di 3 porzioni al
giorno di frutta o verdura, 3-5 porzioni
danno una protezione dell’11% dall’ictus,
sia ischemico sia emorragico, e più di 5
porzioni una protezione del 26%, simile a
quella che si ottiene con costose terapie farmacologiche.
Dal 2007 è disponibile un vaccino (3 iniezioni) che
protegge da virus che provocano il 70% di questi tumori, quasi tutti i papillomi genitali, rari tumori di
ano, vulva, pene, e una parte dei tumori di bocca e faringe. Si prevede una vaccinazione gratuita delle dodicenni, cioè prima dell’inizio di rapporti sessuali. La
durata della protezione oltre i 5 anni è da stabilire.
Ed
fumo 1200 casi all’anno di questo
tumore.
Il fumo può agire sia dando inizio al tumore, sia
favorendo l’evoluzione cancerogena dell’HPV. Si è
visto che le lesioni da HPV nelle donne giovani tendono a guarire spontaneamente in pochi mesi nell’8095% dei casi. Le infezioni tendono però a persistere
più a lungo nelle fumatrici, dove più di frequente non
regrediscono, ma procedono negli anni verso stadi via
via più pericolosi. Fortunatamente l’evoluzione spontanea di queste lesioni è molto lenta, e la donna che
si sottopone ai controlli raccomandati ha tutto il
tempo di interrompere il processo prima che si sviluppi un tumore invasivo.
Inoltre, è dimostrato che chi si ammala di questo tumore, se continua a fumare, ha una prognosi peggiore.
La revisione in corso della principale pubblicazione
mondiale sui rapporti tra alimentazione e tumori (33’) ha raccolto molte indicazioni che il rischio
di alterazioni cellulari e di cancro al collo
dell’utero aumenta per chi non mangia a
sufficienza cibi vegetali, in particolare
frutta e verdura fresche, ricche di vitamina C o di altri fattori potenzialmente protettivi, e di vitamina E.
Conclusione
Gran parte delle donne italiane, per timore del cancro
del collo dell’utero e su consiglio dei ginecologi, effettua lo screening raccomandato. È giusto che sappiano che altri provvedimenti, comunque fondamentali per la loro salute, riducono anche il rischio che
questo tumore possa insorgere.
Dr. Franco Berrino
Dr. Alberto Donzelli
Direttore Dipartimento
Medicina preventiva e predittiva
Istituto Nazionale Tumori, Milano
Esperto di sanità pubblica
Bibliografia
1. IARC Working Group on evaluation of cervical cancer screening programmes. BMJ 1986; 293:659.
2. Smith JS et al. Cervical cancer and use of hormonal contraceptives: a
systematic review. Lancet 2003; 361:1159.
3. World Cancer Research Fund (WCRF). Food, nutrition and the prevention
of cancer: an overview. 1997 // 3’. WCRF report 2007, in progress.
4. Vedi: Pillola di educazione sanitaria n. 7, marzo 2005 // 4’. Pillola n. 2,
settembre 2004.
5. He FG et al. Fruit and vegetable consumption and stroke: meta-analysis
of cohort studies. Lancet 2006; 367:320.
6. International Collaboration of Epidemiological Studies of Cervical Cancer. Carcinoma of the cervix and tobacco smoking: collaborative reanalysis of individual data... from 23 epidemiological studies. Int J Cancer
2006; 118:1481.
aprile 2006
ristampa aggiornata, dicembre 2006