Inaugurazione della mostra del fotografo

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Inaugurazione della mostra del fotografo
Inaugurazione della mostra
del fotografo
Paolo Chenet
lunedì 12 gennaio 2015, ore 18
Sala Ristorante Università Bocconi via Sarfatti 25
Segue rinfresco
Apertura della mostra:
12 gennaio - 6 marzo 2015
lunedì-sabato: ore 9-12
Per informazioni:
Divisione Studenti
ISU Bocconi
Piazza Sraffa 11
20136 Milano
tel. 02 5836.2453
Il calendario delle
attività culturali
e sportive dell’ISU
e dell’Università
Bocconi è disponibile
sul sito internet
www.unibocconi.it/
eventi
Paolo Chenet nasce a Milano nel 1957. Fotografo naturalista, vive e lavora a Milano.
Si avvicina alla fotografia giovanissimo, all’età di otto anni.
Il suo percorso fotografico si incrocia presto con le sue più grandi passioni: i viaggi in
luoghi remoti e selvaggi, la natura ed il regno animale.
La padronanza degli strumenti fotografici cresce di pari passo con la ricerca di spazi
incontaminati, traducendosi in una vera e propria riscoperta delle origini del mondo. Il
lavoro di Chenet ci riporta ad una dimensione primeva, consentendoci di affacciarci
ad un pianeta ancora nuovo, vergine, che non conoscerà mai le devastanti
conseguenze dell'antropizzazione.
La figura umana è bandita dagli scatti di Chenet, se ne scorgono appena le tracce: la
silhouette remota di un monumento, un nastro d'asfalto che attraversa il paesaggio
lunare, la carcassa di un vecchio DC3 adagiata sul suolo primitivo come un fossile
preistorico. Da queste poche vestigia di una presenza trascurabile abbiamo la facoltà
di percepire l'irrilevanza della condizione umana, il suo velleitarismo nell'ostinazione
futile alla modificazione di un ambiente che tollera a stento l'uomo, potendo con la
sua forza irresistibile cancellarne le tracce in ogni momento, quasi per capriccio.
Nell’arte di Paolo Chenet possiamo percepire con tutta la forza della sua espressività
il primato della natura, che regna sovrana e noncurante delle umane vicende. Un
gabbiano solitario affacciato sull’orizzonte infinito dell’oceano, totalmente indifferente
alla presenza del fotografo, rappresenta forse l’immagine più emblematica dell’umana
irrilevanza: qui si osserva la regalità del creato, di ciò che è stato, che è e che sempre
sarà, che basta a se stesso senza alcun bisogno se non quello di esistere, nella sua
primitiva e profonda saggezza istintuale. La potenza espressiva delle immagini di
Chenet risiede proprio in questo, nel consentire all’osservatore uno sguardo primitivo
in senso antropologico, in quanto non contaminato dal costrutto della modernità, su
una natura ancora perfetta, mai sfiorata dalla modificazione della civiltà, così come
dovette presentarsi all'origine del mondo.
Attraverso il lavoro di Chenet abbiamo il privilegio di regredire per un breve, potente,
stupefatto momento alla condizione paurosa e meravigliata che dovette essere del
primo uomo sulla terra.
Come diceva Carl Gustav Jung,"l’uomo primitivo vive effettivamente in due mondi. La
realtà fisica è anche realtà spirituale. Il mondo fisico è innegabile e il mondo degli
spiriti ha per lui un’esistenza altrettanto reale, non soltanto perché lo crede, ma per la
sua ingenua consapevolezza delle cose spirituali. Qualora il contatto con la civiltà e la
sua disastrosa «illuminazione» gli facciano perdere la dipendenza dalla legge
spirituale, il primitivo degenera".
In oltre quaranta anni di attività fotografica Chenet non ha mai considerato la
possibilità di divulgare il suo lavoro o di affacciarsi al mercato dell’arte. Solo in tempi
recenti, riconsiderando la mole imponente del suo archivio, ha assunto la
determinazione di condividere le sue opere con un pubblico più vasto.
Università Commerciale
Luigi Bocconi
Divisione Studenti
ISU BOCCONI