impianti di geoscambio a circuito chiuso - e

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impianti di geoscambio a circuito chiuso - e
IMPIANTI DI GEOSCAMBIO A CIRCUITO CHIUSO
Per procedere all’installazione di sonde geotermiche è necessario presentare alla Provincia la
domanda di autorizzazione secondo lo schema sotto riportato:
Caratteristiche
sonde
Sonde orizzontali
Autorizzazione
TIPO A
Autorizzazione
TIPO B
Autorizzazione
TIPO C
X
Sonde verticali con
profondità max 30 m
Sonde verticali con
profondità sup. a 30 m.
Autorizzazione
relativa a zone di
vincolo o a
speciale tutela
Con riserva
Con riserva
X
X
Con riserva
Allo scopo di adeguare alla rilevanza dell’impianto che si intende realizzare la documentazione
progettuale da presentare in fase di richiesta dell’autorizzazione, gli impianti geotermici sono
ulteriormente distinti in due categorie, a seconda della potenza termica complessiva (Pt):
Impianti di categoria 1, con Pt inferiore a 30 kW;
Impianti di categoria 2, con Pt pari o superiore a 30 kW.
Modalità di presentazione della domanda
La domanda di autorizzazione alla realizzazione delle sonde geotermiche, redatta secondo
lo schema appositamente predisposto, il cui fac-simile è riportato nell’allegato 1, deve
essere inviata in duplice copia alla Provincia di Venezia – Servizio Difesa del Suolo, Via Forte
Marghera, 191 - 30173 Mestre-Venezia (Ve), e, in copia, al Comune sede dell’impianto.
1. Alla domanda deve essere allegata una relazione descrittiva generale ed una relazione
geologica. Scopo delle relazioni tecniche, i cui contenuti sono elencati nell’allegato 2,
consiste nel descrivere dettagliatamente le caratteristiche tecniche dell’impianto e, ove
previsto, definire il contesto geologico del sito nonché l’assetto idrogeologico dell’area nella
quale sarà realizzato l’impianto stesso.
2. La relazione geologica deve essere presentata unitamente alla relazione descrittiva generale
(allegato 2) in tutti i casi di impianto, in cui si preveda l’utilizzo di sonde geotermiche
verticali, pali energetici o sonde orizzontali (qualora interessino la falda superficiale)
3. La documentazione trasmessa a corredo della domanda di autorizzazione deve contenere
tutti gli elementi necessari a dimostrare che la realizzazione delle sonde, in ogni fase
costruttiva e di successivo esercizio, non costituisca fattore di rischio di inquinamento del
suolo e del sottosuolo, né fattore di deterioramento della qualità delle acque sotterranee in
rapporto agli usi legittimi di queste.
Requisiti tecnici generali per l’esecuzione delle perforazioni
1. Le perforazioni entro le quali saranno alloggiate le sonde geotermiche devono essere
eseguite avendo cura di non mettere in comunicazione idraulica le diverse falde
attraversate, al fine di evitare fenomeni di contaminazione tra di esse.
2. Durante le operazioni di perforazione devono essere osservate le norme tecniche specifiche
nonché le buone regole dell’arte e, in particolare, deve essere posta particolare attenzione
affinché eventuali perdite di liquidi dal cantiere non si infiltrino nel suolo e nel sottosuolo.
Ciascun cantiere deve essere dotato di idonei presidi di emergenza per contenere fuoriuscite
di liquidi potenzialmente contaminanti.
3. Il fluido di perforazione da impiegare deve, in generale, essere acqua o aria. Eventuali
additivi possono essere utilizzati solo su espressa indicazione del Direttore dei Lavori
motivandone l’uso in relazione alla tipologia di terreni interessati dalla perforazione; in
questo caso sono ammessi solamente additivi a base di polimeri biodegradabili.
4. Il diametro della perforazione deve essere tale da permettere un’agevole installazione delle
tubazioni ad evitare ammaloramenti durante la posa, nonché consentire la realizzazione di
un’efficace cementazione del perforo; è decisamente preferibile adottare metodi di
perforazione che prevedano l’utilizzo di una camicia di rivestimento.
5. Tutti i dati e le informazioni inerenti le perforazioni effettuate e le stratigrafie da esse
ricavate, fatto comunque salvo quanto dovuto per Legge ad altri Enti, che, per il caso del
tipo C (sonde di profondità maggiore di 30 m), ai sensi della Legge n. 464/1984 (che richiede
l’invio delle informazioni geologico-stratigrafiche all’ex APAT, oggi ISPRA), devono essere
trasmessi agli uffici della Provincia, unitamente alla documentazione di cui all’art. 9 del
presente regolamento.
Realizzazione e posa in opera delle sonde geotermiche
1. La Direzione dei Lavori deve essere affidata a geologo abilitato per quanto concerne la
perforazione e la messa in opera delle sonde;
2. Le specifiche tecniche inerenti la realizzazione e la verifica funzionale delle sonde
geotermiche sono riportate nell’allegato 3. È possibile optare per soluzioni diverse solo a
fronte di specifiche motivazioni tecniche che devono essere illustrate negli elaborati
progettuali o, nel caso si procedesse in corso d’opera, nella documentazione redatta al
termine dei lavori, in conformità a quanto prescritto dal presente regolamento.
3. Il foro di ciascuna sonda deve essere completamente impermeabilizzato su tutta la sua
lunghezza, ottenendo un insieme durevole che non sia soggetto ad alterazioni chimiche e
fisiche né che possa alterare la qualità dell’acqua sotterranea con cui si trovasse
eventualmente in contatto.
4. La cementazione del foro di sondaggio, una volta calata la sonda geotermica, deve essere
eseguita esclusivamente dal fondo foro con miscele dotate di bassa permeabilità idraulica
-9
(minore od uguale a 10 m/s) e che garantiscano la massima tenuta idraulica nel tempo;
5. Il fluido utilizzato all’interno del circuito di scambio termico delle sonde deve essere
costituito da sola acqua, per evitare il rischio di contaminazione nel caso in cui dovessero
verificarsi fuoriuscite accidentali, a tal fine non è ammesso l’utilizzo di additivi
anticongelanti o di altro tipo di sostanza se non acqua potabile.
6. Su ogni sonda deve essere eseguita, a cura della Direzione Lavori, dopo la messa in posto
della sonda nel perforo e prima della cementazione dello stesso, una prova di circolazione
idrica ed una di tenuta in pressione con acqua potabile (vedi art.9 del presente
regolamento); le sonde già installate che non dovessero superare con esito positivo la prova
di tenuta devono essere colmate con miscele impermeabilizzanti ed abbandonate.
7.
Tipologia delle sonde geotermiche ammesse:
-
in PE-PP-PEX, resistenza alla pressione PN16 o maggiore, ad U semplice o doppia o
coassiali, annegate su cilindro cementizio stagno con sigillatura dal basso fino alla
superficie;
-
pali di fondazione con camicia o telaio in ferro sigillata all’esterno con bentonite, con
l’inserimento della sonda geotermica (pali energetici o caldi) in acciaio o in PE-PEX dotati
di barriera ossigeno (allo scopo di non provocare ammaloramenti della componente
metallica dei pali stessi);
- sonde in acciaio saldate in opera o avvitate, infisse a pressione o alloggiate all’interno di
un foro di sondaggio;
Prove di circolazione e di tenuta idraulica delle sonde geotermiche
Le prove di circolazione e di tenuta idraulica delle sonde devono essere eseguite dopo
l’inserimento della sonda nel perforo e prima della cementazione dello stesso e del suo
collegamento.
La prova di circolazione deve essere eseguita facendo circolare acqua potabile all’interno di
ogni coppia di tubazioni, allo scopo di verificare l’assenza di intasamenti interni che ne
pregiudicherebbero il funzionamento. Successivamente deve essere eseguita una prova di
tenuta idraulica, mediante sistemi ad aria o con acqua:
- La prova di tenuta della sonda geotermica eseguita esclusivamente con aria deve rispettare i
seguenti requisiti:
- pressione di prova: minimo 6 bar;
- precarico per un tempo non inferiore a 30 minuti
- prova di tenuta: durata minimo 1 ora;
- diminuzione di pressione tollerata durante la prova: 0,2 bar;
- al raggiungimento della profondità di 100 metri deve essere aumentata la pressione di
0,1 bar per ogni ulteriore metro di profondità.
- La prova di tenuta della sonda geotermica ricolmata interamente con acqua deve rispettare i
seguenti requisiti:
- pressione di prova: minimo 6 bar;
- precarico per un tempo non inferiore a 30 minuti
- prova di tenuta: durata minimo 1 ora;
- diminuzione di pressione tollerata durante la prova: 0,2 bar;
Qualora un test di tenuta desse esito negativo, dalla sonda difettosa va estratta l’acqua di
riempimento e la stessa va ricolmata definitivamente e sigillata con miscela cementizia.
L’esito delle prove di circolazione e di tenuta idraulica su ciascuna sonda va riportato nel
Certificato di Conformità Tecnica della Perforazione (Allegato 4).
condotte di collegamento
prescrizioni e divieti
La posa delle condotte di collegamento tra le sonde ed il locale tecnico, deve essere svolta
secondo le regole di buona tecnica e precisamente:
a.
profondità minima di posa pari ad 1 metro;
b.
posa su un letto di sabbia;
documentazione richiesta:
cartografia dell’esatto posizionamento (profondità e localizzazione planimetrica delle
condotte, dalle sonde geotermiche al locale tecnico, diametri e tipologia di materiale
utilizzato).
Autorizzazione di sonde orizzontali
(autorizzazione di tipo A)
Prescrizioni e divieti
Nel caso il piano di posa delle sonde orizzontali si trovi al di sotto del livello di falda è fatto
divieto di utilizzo di fluidi all’interno delle sonde diversi da acqua potabile; va inoltre
verificata l’assenza di pericoli di cedimento della superficie o di strutture edilizie in
prossimità.
- nel caso in cui non venga interessato alcun orizzonte acquifero o livello di saturazione, è
consentito l’uso di solo anticongelante glicole propilenico in diluizione in acqua con
concentrazione non superiore al 15%.
- Nel caso di sonde in PE e PP è obbligatoria la posa su letto di sabbia che garantisca la
massima stabilità al piano di posa
- Per quanto concerne le opere di scavo per la messa a dimora delle sonde si rimanda alla
normativa vigente in materia di scavi e di posa di sottoservizi termoidraulici.
- è fatto divieto di installare sonde orizzontali costituite da materiali diversi da PE-PP-PEX o
rame rivestito da guaina plastica.
Documentazione richiesta:
Per poter procedere all'installazione di collettori geotermici orizzontali è necessario
presentare alla Provincia apposita richiesta di autorizzazione (Allegato 2) corredata e
sottoscritta dal titolare dell’insediamento comprendente:
-
Corografia con ubicazione del sito (1:10.000 o 1:5.000).
-
Piano catastale di ultima versione recante l’ubicazione del sito (1:2.000).
-
Elaborati di progetto e planimetria dell’intervento in scala 1: 200
-
Indicazione del nome della ditta/e esecutrice dei lavori
-
Nota di assenso del proprietario del terreno (se diverso dal richiedente)
-
Descrizione delle modalità di posa (profondità, tipologia del riempimento dello scavo,
geometria dell’area di posa, materiali di costituzione dei tubi di collegamento sino al
locale tecnico
-
Relazione geologica, sottoscritta da geologo abilitato, basata su dati bibliografici, che
descriva il contesto geologico-idrogeologico in cui si inserisce l’impianto
Autorizzazione di sonde geotermiche e pali energetici
(autorizzazioni di tipo B e C)
Prescrizioni e divieti:
Nella realizzazione delle perforazioni in cui alloggiare le sonde geotermiche, deve essere posta
particolare attenzione alla impermeabilizzazione del perforo stesso. La miscela
impermeabilizzante da iniettare, mediante apposita tubazione, deve, in linea generale, essere
costituita da una miscela di acqua, cemento e bentonite (in bassa percentuale), in modo da
evitare fessurazioni dovute al ritiro, più eventuali superplasticizzanti. A tale prodotto possono
essere aggiunti additivi aventi la funzione di migliorare la conducibilità termica tra sonda e
terreno circostante (ad esempio sabbia silicea). Sono comunque preferibili miscele di
cementazione “geotermiche” (thermal grouting), dotate di elevata impermeabilità idraulica ed
elevata conducibilità termica. Tutti i materiali utilizzati non devono comunque rilasciare
sostanze nocive, tossiche o comunque dannose.
Le tubazioni devono essere realizzate in polietilene ad alta densità (HDPE) nella classe di
pressione da 16 bar (PN 16) o superiore, oppure in polietilene reticolato avente analoghe
caratteristiche meccaniche, purchè dotati di barriera ossigeno allo scopo di evitare fenomeni di
alterazione della componente metallica del palo stesso. Sono ammesse anche sonde in acciaio
infisse o alloggiate nel perforo, anche se in tal caso è necessario predisporre un sistema di
protezione dalle correnti vaganti (protezione catodica) allo scopo di evitare la corrosione ed il
danneggiamento delle sonde stesse. Eventuali scelte difformi, conseguenti a specifiche
valutazioni sulle effettive condizioni di utilizzo e in fase di cementazione del perforo, devono
essere adeguatamente illustrate nel progetto; è comunque vietato l’utilizzo di tubazioni in PVC.
In occasione della realizzazione della sonda deve essere accertato dalla Direzione Lavori che la
miscela impermeabilizzante in risalita dal fondo foro raggiunga la superficie in modo da
escludere perdite lungo la perforazione stessa e garantire la continuità della cementazione lungo
tutto il perforo. In caso contrario la sonda dovrà essere estratta o abbandonata d il foro chiuso.
Su ciascuna sonda deve essere svolto, a cura della Direzione Lavori, un test di tenuta idraulica
con acqua potabile od aria, secondo le modalità indicate nell’articolo 9 del presente
regolamento.
Il fluido da utilizzare nel circuito di scambio termico deve essere esclusivamente acqua potabile.
Nel caso di pali energetici tale prescrizione ha anche lo scopo di evitare danneggiamenti
strutturali dei pali indotti da fenomeni di congelamento.
Nel caso di sonde infisse e non alloggiate in un foro di perforazione, deve essere riportata la
modalità di messa in opera e le attrezzature utilizzate e devono essere eseguite le prove di
tenuta già descritte nell’articolo 9 del presente regolamento
·Dopo la realizzazione dell’opera dovrà essere presentato il Rapporto di corretta Perforazione
(allegato 4) nonché il rapporto di verifica della tenuta idraulica delle sonde geotermiche entro il
termine di 30 giorni dalla data di fine lavori.
Il materiale di risulta della perforazione deve essere smaltito secondo le disposizioni previste
nella parte IV del D.Lgs. 152/06.
Deve essere evitato qualsiasi pericolo di inquinamento dell’aria, dell’acqua, del suolo e del
sottosuolo.
Qualsiasi modifica sostanziale rispetto al progetto presentato deve essere tempestivamente
comunicata.
Documentazione richiesta:
1 - Per poter procedere all'installazione di sonde geotermiche di profondità inferiore o
uguale a 30 m (Tipo B) è necessario presentare alla Provincia l’apposita RICHIESTA DI
AUTORIZZAZIONE DI TIPO B corredata da:
a.
Relazione Generale, relativa agli aspetti impiantistici delle opere, che sintetizza i
principali dati di progetto quali ubicazione, profondità prevista, accessori idraulici e
strumentazione di controllo, tipologia e caratteristiche del liquido immesso nel
sottosuolo all’interno dello scambiatore. Indicazione per quale uso l’impianto geotermico
è finalizzato.
b.
Domanda di autorizzazione emessa dalla Provincia (allegato 1 del presente regolamento).
c.
Corografia con ubicazione del sito (1:25.000 oppure 1:10.000).
d.
Piano catastale di ultima versione recante l’ubicazione del sito (1:2.000).
e.
Indicazione del nome della ditta esecutrice dei lavori.
f.
Nota di assenso del proprietario del terreno se diverso dal richiedente
g.
Relazione geologica descrivente l'ubicazione dell’opera, il metodo, i diametri e gli altri
parametri tecnici di perforazione o infissione per la messa in opera delle sonde, con
identificazione del contesto geologico, geomorfologico ed idrogeologico generale,
dell’area in cui è inserita l’opera, sulla base di dati bibliografici, indicando la eventuale
presenza di dissesti o rischi idrogeologici, nonché le caratteristiche degli acquiferi
presenti fino alle profondità interessate dalle opere, dimostrando la salvaguardia delle
falde stesse.
h.
Schema di impianto sonde-collettori di raccordo con il locale tecnico, su base
planimetrica in scala 1:2000/1:500.
2- Per poter procedere all'installazione di sonde geotermiche verticali con profondità
superiori a 30 m,
è necessario presentare alla Provincia l’apposita RICHIESTA DI
AUTORIZZAZIONE DI TIPO C corredata da:
a.
Relazione Generale, relativa agli aspetti impiantistici delle opere, che sintetizza i
principali dati di
progetto quali ubicazione,
profondità prevista,
diametri di
perforazione, accessori idraulici e strumentazione di controllo, tipologia e caratteristiche
del liquido immesso nel sottosuolo all’interno dello scambiatore a terreno (sonda
geotermica). Indicazione per quale uso l’impianto geotermico è finalizzato.
b.
Domanda di autorizzazione emessa dalla Provincia (allegato 1 del presente regolamento)
c.
Corografia con ubicazione del sito (1:25.000 oppure 1:10.000).
d.
Piano catastale di ultima versione recante l’ubicazione del sito (1:2.000).
e.
Indicazione del nome della ditta esecutrice dei lavori.
f.
Nota di assenso del proprietario del terreno se diverso dal richiedente
g.
Relazione Geologica (vedi Allegato 2)
Nel caso di impianti di categoria 2 (articolo3 del regolamento), ovvero di potenza superiore a
30kW, alla relazione geologica deve essere, inoltre, allegato uno studio che stimi ed analizzi
l’impatto dell’impianto di scambio termico sull’assetto termico nel sottosuolo, valutando,
mediante impiego di idonei algoritmi di simulazione, l’estensione massima del campo perturbato
rispetto alle condizioni indisturbate per un periodo di esercizio non inferiore ai 15 anni.
Allegato 1
da presentare in duplice copia compresi gli allegati
MARCA DA BOLLO
vigente solo su originale
PROVINCIA DI Venezia
Servizio Difesa del Suolo
Via Forte Marghera, 191
30173 Mestre-Venezia (Ve)
DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE PREVENTIVA AL POSIZIONAMENTO
DI SISTEMI DI SCAMBIO TERMICO
SENZA MOVIMENTAZIONE DI ACQUA DI FALDA
Il/La sottoscritto/a
...................................................................................................................................................................
CONSAPEVOLE DELLE SANZIONI PENALI, NEL CASO DI DICHIARAZIONI NON VERITIERE, DI FORMAZIONE O USO DI ATTI FALSI, RICHIAMATE
DALL’ART.
76 DEL D.P.R. 445 DEL 28 DICEMBRE 2000,
DICHIARA
CHIEDE
ai sensi del Decreto Legislativo 152/06, della Legge Regionale 33/85 e s.i.m., delle D.G.R.V. n.
2267 del 24/07/2007 e 4261 del 30.12.2008, L’AUTORIZZAZIONE AL POSIZIONAMENTO DI SISTEMI DI
SCAMBIO TERMICO SENZA MOVIMENTAZIONE DI ACQUA DI FALDA.
A TALE SCOPO, SOTTO LA PROPRIA RESPONSABILITÀ DICHIARA:
TIPO DI RICHIESTA:
•
•
•
□A Collettori Geotermici Orizzontali
□B Sonde Geotermiche Verticali a profondità massima di 30 m
□C Sonde Geotermiche Verticali a profondità superiore a 30 m.
DATI TECNICI
Progettista:
Indirizzo: Rappresentante legale:
Direttore dei lavori:
Indirizzo:
Impresa incaricata della perforazione:
Indirizzo:
Rappresentante legale:
Persona di riferimento in cantiere:
cellulare :
Indicazioni generali relative al luogo di posa in opera delle sonde e del relativo impianto:
Comune:
CAP:
n.:
Via:
Comune catastale:
foglio.:
mappale:
Distanza minima
dal confine di
proprietà: 3 m
no
dichiarazione di assenso allegata
sì
Descrizione dell’impianto:
Perforazione
Tipo di perforazione:
Additivo fanghi:
Diametro di Perforazione (mm):
no
Numero di sonde:
si
Quali:
Quota bocca
perforazione (m s.l.m)
Profondità massima prevista. (m):
Data di inizio previsto perforazione:
Sonde geotermiche tipologia:
diametro (mm):
numero:
Additivo:
Quantità :
Temp.di congelam. (°C) :
profondità:
Organi di sicurezza (*):
* es.: Manometro Rilevatore di livello Saracinesca per ogni sonda, temperatura. Etc.
Pompa di calore
Fluido frigorigeno:
Quantità:
Capacità termica (kW):
Temp. min. d’ingresso
sonde:
Delta termico (in-out)
previsto lato sonde:
COP (min):
Potenza di raffreddamento (kW):
Temp. max di ingresso
sonde:
Delta termico (in-out)
previsto lato sonde:
COP (min):
Per la progettazione:
(firma, timbro)
DICHIARA INOLTRE che:
- sono state eseguite tutte le indagini necessarie affinché possano essere rispettati i divieti relativi ad altre
utenze d’acqua
- vengono rispettati i margini di rispetto per limiti di proprietà, infrastrutture (strade, corsi d’acqua, gasdotto,
linee elettriche, ferrovia etc. ) prescritti dalla normativa vigente,
- i funzionari preposti della Provincia e dell’ARPAV, avranno sempre e comunque accesso al cantiere/alle
sonde geotermiche per rilievi e controlli;
- saranno adottate tutte le misure di sicurezza in fase di costruzione e durante l’esercizio dell’impianto
geotermico per evitare di pregiudicare o danneggiare altre utenze idriche o strutture;
-di essere a conoscenza che:
· Devono essere rispettate tutte le indicazioni riportate nel “REGOLAMENTO PER LA REALIZZAZIONE
DI IMPIANTI DI GEOSCAMBIO CON COLLETTORI ORIZZONTALI E SONDE GEORTERMICHE
VERTICALI A CIRCUITO CHIUSO” predisposto dalla Provincia.
· Entro 30 giorni dalla realizzazione dell’opera dovrà essere presentato il Rapporto di corretta
Perforazione (allegato 4) nonchè i rapporti relativi alla verifica funzionale delle sonde geotermiche.
· Il materiale di risulta della perforazione deve essere smaltito secondo le disposizioni previste nella parte IV
del D.Lgs. 152/06.
· Deve essere evitato qualsiasi pericolo di inquinamento dell’aria, dell’acqua, del suolo e del sottosuolo.
· Qualsiasi modifica sostanziale rispetto al progetto presentato deve essere tempestivamente comunicata.
Il sottoscritto assume la piena responsabilità di tutti i danni a persone o cose che potessero derivare a terzi,
privati cittadini ed Enti, in dipendenza dell’esercizio della autorizzazione e pertanto l’Amministrazione
Provinciale è sollevata e resa indenne fin d’ora da ogni reclamo o molestia, anche giudiziaria, che potesse
provenire da terzi, i quali fossero o si ritenessero danneggiati.
Ai sensi del D.Lgs. 152/06, le spese occorrenti per effettuare i rilievi, gli accertamenti, i controlli ed i
sopralluoghi necessari per l’istruttoria della domanda di autorizzazione sono a carico del richiedente.
UNISCE ALL’UOPO LA SEGUENTE DOCUMENTAZIONE:
1) Relazione tecnica contenente le seguenti informazioni:
a) Ubicazione dell’intervento;
b) relazione descrittiva generale
c) relazione geologica;
d) presenza di eventuali vincoli;
2) Corografia con ubicazione del sito (1:25.000 o 1:10.000)
3) Planimetria catastale 1:2000 con riportata l’area dell’insediamento o del fabbricato;
4) Planimetria dell’insediamento, in scala non inferiore a 1:500 riportante i punti di installazione degli
impianti per lo scambio termico con sezione tipo;
5) Dichiarazione di assenso da parte del proprietario dell’immobile confinante in relazione alla distanza
minima dal limite di proprietà (qualora questa risultasse inferiore a 3 metri);
6) Altri eventuali documenti ritenuti utili alla più completa definizione delle caratteristiche qualitative e/o
quantitative dei materiali utilizzati e/o dei sistemi adottati.
Il richiedente si impegna inoltre, una volta ottenuta l’autorizzazione, a far pervenire alla
Provincia, Servizio Difesa del Suolo Via Forte Marghera, 191 - 30173 Mestre-Venezia (Ve), entro
e non oltre 30 gg dalla data di avvenuta installazione dell’impianto, il Rapporto di corretta
perforazione (Allegato 4), i risultati dei test di circolazione e tenuta idraulica delle sonde
geotermiche
Venezia li ............................................ Timbro e firma obbligatoria
Informativa ai sensi del Codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs. n. 196/2003)
Il sottoscritto dichiara di essere informato che, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 13 del D.Lgs. 30 giugno 2003 n.
196 (Codice in materia di protezione dei dati personali), i dati personali contenuti nella presente comunicazione sono di
natura obbligatoria e potranno essere trattati da parte della Pubblica Amministrazione procedente e da altri soggetti
coinvolti nell’ambito del procedimento per il quale sono stati richiesti, con i limiti stabiliti dal predetto Codice, dalla
legge e dai regolamenti, fermo restando i diritti previsti dall’art. 7 del Codice medesimo, che potranno essere esercitati
rivolgendosi al Dirigente del Servizio Difesa del Suolo Responsabile del trattamento dati con sede in Via Forte
Marghera, 191- 30173 Mestre-Venezia (Ve)
Il Titolare del trattamento dei dati è la Provincia di Venezia, con sede in via forte Marghera 191 – 30173 Venezia
Mestre, nella persona del Presidente pro tempore Dirigente del Settore competente.
In fede Firma
........................................................
ALLA PRESENTE, DEVE ESSERE ALLEGATA OBBLIGATORIAMENTE COPIA FOTOSTATICA
NON AUTENTICATA DI UN DOCUMENTO DI IDENTITÀ DEL SOTTOSCRITTORE
ALLEGATO 2
CONTENUTI DELLE RELAZIONI TECNICHE DI PROGETTO (Art. 5)
Alla richiesta di autorizzazione alla realizzazione di un impianto di scambio termico mediante
utilizzo di sonde geotermiche deve essere allegata la seguente documentazione tecnica:
1. relazione descrittiva generale;
2. relazione geologica.
1. Contenuti della relazione descrittiva generale
Nella relazione generale devono essere illustrati i principali dati di progetto e le
caratteristiche costruttive dell’impianto di cui si chiede l’autorizzazione e descritta la
tipologia dell’insediamento servito: residenziale, commerciale o industriale; in questo ultimo
caso, deve essere specificata l’attività produttiva svolta e se l’energia ottenuta dal
geoscambio è impiegata nel ciclo produttivo o solo per climatizzazione ambientale e/o
produzione di acqua sanitaria), ai fini della valutazione del fabbisogni energetico
dell’insediamento stesso.
Nella descrizione del sistema di geoscambio da utilizzare e delle sue caratteristiche
costruttive, si deve fornire:
la cartografia relativa all’insediamento (alla scala 1:10.000) in cui siano
evidenziati gli eventuali vincoli territoriali esistenti;
la stima del fabbisogno energetico dell’insediamento, precisando i valori di
impiego nelle condizioni sia invernali che estive;
le caratteristiche costruttive del sistema di sonde, precisando:
− tipologia di sonde
− numero delle sonde (lunghezza, nel caso di collettori orizzontali) e profondità;
− ubicazione planimetrica delle sonde e del circuito di connessione con il locale
tecnico (a scala 1:500 o, se di miglior comprensione, 1:1.000);
− profondità massima prevista;
− stratigrafia del terreno interessato, ipotizzata sulla base di conoscenze
bibliografiche attendibili;
− metodo di perforazione, precisando gli eventuali fluidi di perforazione da
impiegare;
− diametri di perforazione;
− materiali di riempimento del perforo e metodo di cementazione;
− materiale con cui sono realizzate le tubazioni delle sonde;
− eventuali particolari costruttivi;
le caratteristiche costruttive delle macchine termiche, specificando la tipologia
del fluido di scambio termico;
la strumentazione di controllo e monitoraggio della tenuta idraulica del circuito di
scambio termico;
le procedure operative da adottare in caso di perdite accidentali del circuito.
ALLEGATO 2
2. Contenuti della relazione geologica
La relazione geologica ha il compito di inquadrare l’impianto nel contesto geologico e
geomorfologico, mediante una dettagliata descrizione dei principali elementi presenti
nell’intorno dell’opera prevista.
Su un’apposita cartografia alla scala 1:5.000 o 1:10.000 (su base della C.T.R.) devono essere,
perciò, rappresentati:
gli elementi geologici, geomorfologici ed idrogeologici;
i pozzi ad uso potabile presenti in un raggio minimo di 500 metri.
Nella relazione geologica, inoltre, deve essere definito l’assetto idrogeologico dell’area di
intervento, mediante lo studio delle stratigrafie di pozzi esistenti nell'area (nel caso di
impianti di categoria 2, tali dati sono integrati dalle informazioni di analisi dell’impatto
termico indotto dall’impianto nel sottosuolo). Deve essere descritta, mediante una carta
idrogeologica e una o più sezioni idrogeologiche (tratte anche da fonti bibliografiche e/o
ottenute correlando le stratigrafie dei pozzi vicini all'area interessata), la geometria degli
acquiferi presenti fino alla profondità interessata dall’intervento, e l’assetto idrogeologico
generale dell’area. Le suddette informazioni devono trovare corrispondenza anche in
appositi elaborati grafici.
Nel caso di impianti di categoria 2 (articolo3 del regolamento), alla relazione geologica deve
essere, inoltre, allegato uno studio che stimi ed analizzi l’impatto dell’impianto di scambio
termico sull’assetto termico del sottosuolo interessato , valutando le caratteristiche e
l’estensione massima del campo perturbato rispetto alle condizioni indisturbate,
simulandone gli effetti in un periodo non inferiore a 15 anni.
ALLEGATO 3
SPECIFICHE TECNICHE PER LA REALIZZAZIONE
DELLE SONDE GEOTERMICHE (Artt. 8 e 9)
Nella realizzazione delle perforazioni in cui alloggiare le sonde geotermiche, deve essere posta
particolare attenzione alla impermeabilizzazione del perforo stesso. La miscela
impermeabilizzante da iniettare, mediante apposita tubazione, deve, in linea generale, essere
costituita da una miscela di acqua, cemento e bentonite (in bassa percentuale), in modo da
evitare fessurazioni dovute al ritiro, più eventuali superplasticizzanti. A tale prodotto possono
essere aggiunti additivi aventi la funzione di migliorare la conducibilità termica tra sonda e
terreno circostante (ad esempio sabbia silicea). Sono comunque preferibili miscele di
cementazione “geotermiche” (thermal grouting), dotate di elevata impermeabilità idraulica ed
elevata conducibilità termica. Tutti i materiali utilizzati non devono comunque rilasciare
sostanze nocive, tossiche o comunque dannose.
Le tubazioni devono essere realizzate in polietilene ad alta densità (HDPE) nella classe di
pressione da 16 bar (PN 16) o superiore, oppure in polietilene reticolato avente analoghe
caratteristiche meccaniche. Sono ammesse anche sonde in acciaio infisse o alloggiate nel
perforo, anche se in tal caso è preferibile predisporre un sistema di protezione delle correnti
vaganti allo scopo di evitare la corrosione ed il danneggiamento delle sonde stesse. Eventuali
scelte difformi, conseguenti a specifiche valutazioni sulle effettive condizioni di utilizzo e in
fase di cementazione del perforo, devono essere adeguatamente illustrate nel progetto; è
comunque vietato l’utilizzo di tubazioni in PVC.
Il fluido da utilizzare nel circuito di scambio termico deve essere esclusivamente acqua
potabile.
In occasione della realizzazione della sonda deve essere accertato dalla Direzione Lavori che la
miscela impermeabilizzante in risalita dal fondo foro raggiunga la superficie in modo da
escludere perdite lungo la perforazione stessa e garantire la continuità della cementazione lungo
tutto il perforo. In caso contrario la sonda dovrà essere estratta ed il foro chiuso.
Su ciascuna sonda deve essere svolto, a cura della Direzione Lavori, un test di tenuta idraulica
con acqua potabile od aria, secondo le modalità indicate nell’articolo 9 (Prove di circolazione e
di tenuta idraulica delle sonde geotermiche) del presente regolamento.
Allegato 4
PROVINCIA DI VENEZIA
Servizio Difesa del Suolo
Via Forte Marghera, 191
30173 Mestre-Venezia (Ve)
Rapporto di corretta Perforazione
ai sensi della direttiva per la posa in opera di sonde geotermiche a circuito chiuso e della Legge 4 agosto 1984 n. 464 relativa
all’acquisizione di elementi di conoscenza del sottosuolo
Direttore dei Lavori (perforazione)
Indirizzo:
Tel.:
Impresa esecutrice della perforazione:
Indirizzo:
Tel.:
Stratigrafia rilevata da:
Committente:
Cantiere (indirizzo):
Perforazione:
fine foro
(m):
n.:
eseguita dal (Data)
Tecnica di perforazione:
Rivestimento:
da (m)
al
diametro (mm):
a (m)
diametro (mm):
Additivi fango:
Presenza acqua:
a (m):
perdite di acqua di perforazione a (m):
Cementazione perforazione
(eseguita dal fondo foro)
Composizione:
Esito prova di circolazione e
tenuta sonde:
(riportare in allegato, gli esiti di ciascuna prova di
tenuta indicandone le modalità di esecuzione)
Quantità (litri):
Composizione stratigrafica del sottosuolo applicando almeno le seguenti categorie:
1) terreni sciolti permeabili
(= ghiaiosi, sabbiosi);
2) terreni sciolti poco permeabili
(= limosi);
3) terreni sciolti impermeabili (=argillosi);
4) roccia permeabile per fatturazione o carsismo;
5) roccia impermeabile;
6) eventuali contaminazioni del sottosuolo
Afflusso di acque sotterranee
Livello di falda (statico a fine
perforazione)
Osservazioni idrogeologiche
particolari - note
Il direttore dei lavori
(geologo abilitato e/o
responsabile tecnico della ditta
esecutrice della perforazione)
(timbro e firma)