MILANO: NUOVA VITA AL COMPLESSO DI VIA BLIGNY
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MILANO: NUOVA VITA AL COMPLESSO DI VIA BLIGNY
w o rk in p r o g r ess MILANO: NUOVA VITA AL COMPLESSO DI VIA BLIGNY Una demolizione meccanica nel cuore di Milano, eseguita in modo “chirurgico” per fare spazio al futuro campus Universitario della Bocconi di Andrea Terziano L ’intervento di demolizione eseguito da Vitali S.p.A. ha riguardato un edificio che versava in condizioni di degrado ormai da anni ubicato nel centro di Milano, adiacente all’edificio dell’Università Bocconi. L’edificio demolito sito in via Bligny, 22 risale ai primi del ‘900 e non era di rilevante pregio architettonico, precedentemente destinato a laboratori e abitazioni civili, faceva parte del patrimonio immobiliare abbandonato e decadente a carico del Comune di Milano. Benché la demolizione in sé non fosse particolarmente complessa, il contesto urbano antropizzato in cui esso era ubicato, poneva tra gli obiettivi primari dell’intervento sia la rapidità di esecuzione, sia la scelta di una metodologia demolitiva “chirurgica” con la predisposizione di taluni accorgimenti tecnici che consentissero di ridurre al minimo gli impatti 46 Anno 6 - Numero 25 dell’intervento sul quartiere e sulla viabilità delle aree circostanti. Gli obiettivi si possono così sintetizzare: • contenere il più possibile i disturbi prodotti dall’intervento di demolizione (rumore, vibrazioni e polveri); • garantire la sicurezza e la tutela degli operatori e di tutti i soggetti e beni esterni all’area di cantiere; • minimizzare i tempi di esecuzione dell’intervento. Per effettuare l’intervento nella maniera meno invasiva possibile la società incaricata doveva avere un know-how di primo livello ed un parco mezzi all’avanguardia, Vitali S.p.A., con i sui 350 mezzi e grazie all’esperienza acquisita in numerosi interventi già effettuati in passato all’interno di centri urbanizzati, aveva tutte le caratteristiche per essere il partner ideale per questo importante progetto di cambiamento della Città di Milano. Il gruppo di edifici oggetto di demolizione aveva una volumetria totale di 20.000 metri cubi ed era composto da 8 edifici che nelle fasi di demolizione sono stati suddivisi in due lotti totali: il primo riguardava tutti gli edifici interni (corpo posteriore) mentre il secondo gli edifici che si affacciavano su via Bligny. L’edificio del secondo lotto, identificato con la lettera B, era il più critico per la demolizione poiché oltre ad essere il più alto presentava un fronte confinante direttamente con Via Bligny e con un edificio di altra proprietà da preservare La struttura era in muratura mentre la copertura era realizzata in legno con coppi. I solai a tutti i piani, escluso quello al piano campagna, erano costituiti da voltini aventi luce di 70 cm con travi IPE 180 in carpenteria e volte in muratura forata. Il muro di confine con l’edificio da preservare era realizzato in muratura piena con spessore di 50 cm; tra il muro di confine dell’edificio B e i muri del’edificio vicino da preservare era presente un intercapedine di soli 10 cm. La demolizione del secondo lotto di edifici ed in particolare delle porzioni in aderenza ad altre proprietà è avvenuta rispettando diverse prescrizioni operative utilizzate da Vitali S.p.A. per ridurre al minimo l’impatto della demolizione: • la demolizione delle murature e dei solai è avvenuta per disgregazione con serraggio delle ganasce dell’utensile da demolizione e non mediante sollecitazione congiunta di tiro o flessione; • le porzioni di struttura rimosse durante ogni ciclo di serraggio dell’utensile sono state di piccole dimensioni rispetto a quelle comunemente ottenute durante una demolizione top down, per limitare temporalmente i cicli di sollecitazione della struttura; • l’ordine di esecuzione delle demolizioni è stato previsto in modo da evitare ogni tipo I numeri dell a demolizione Anno di costruzione dell’edificio primi del ‘900 Metri Cubi dell’intervento 20.000 Mezzi utilizzati * •1 mezzo da demolizione cingolato da 500 quintali con braccio da 26 metri attrezzato con pinza idraulica da 20 quintali •1 mezzo da demolizione da 200 quintali attrezzato con pinza/frantumatore da 25 quintali •1 autobotte per il rilancio dell’acqua a quota di demolizione Tempi dell’intervento 2 mesi * Tutti gli escavatori e le macchine da demolizione del gruppo Vitali sono predisposte per montare griglie e protezioni FOPS corrispondenti la normativa in sicurezza e possono quindi ottenere la massima protezione nei cantieri di demolizione difficili e rischiosi come questo. Alcuni di essi, però, sono dedicati esclusivamente a questi lavori. Oltre alla macchina da demolizione Doosan DX 465 con braccio PMI da 24 m, qui protagonista, è operativo un CAT demolition 330 con braccio da 22 m, un Case CX800 con braccio da 47 m e un Daewoo DX 500 con braccio che arriva a 27 m. di crollo o cedimento, ad esclusione della porzione di materiale aggredita dall’utensile da demolizione; • le porzioni di solaio a voltini sono state demolite per settori singoli in modo da ridurre al minimo le sollecitazioni sui solai stessi nelle fasi transitorie della demolizione. Il lavoro sul corpo posteriore e anteriore è avvenuto mediante demolizione controllata con un mezzo da demolizione da 500 quintali con braccio da 26 metri attrezzato con pinza idraulica da 20 quintali, un mezzo da demolizione da 200 quintali attrezzato con pinza/ frantumatore da 25 quintali utilizzando un’autobotte per il rilancio dell’acqua a quota di demolizione. Gli interventi sono stati effettuati dall’alto verso il basso, su edifici con un’altezza variabile dai 7 ai 22 metri che hanno permesso 47 w o rk in p r o g r ess l’utilizzo di questa tecnica demolitiva. Il secondo lotto essendo posto fronte strada ha richiesto, inoltre, l’installazione di un ponteggio per proteggere e schermare gli edifici circostanti dai detriti prodotti dalla demolizione; essendo inoltre l’edificio da demolire contiguo ad altri, per evitare di danneggiare la struttura di questi ultimi la demolizione della parte di edificio limitrofa si è svolta manualmente. Il recupero delle aree dismesse ricopre una notevole importanza soprattutto nell'ottica di una sempre più necessaria attività di riqualificazione di molte aree che per troppo tempo sono state lasciate in balia di se stesse. L’intervento L a Modell azione FEM delle fasi transitorie Per garantire la corretta esecuzione dell’intervento di demolizione e in particolare l’assenza di sollecitazioni trasmesse all’edificio di confine i tecnici di Vitali hanno eseguito una modellazione agli elementi finiti della porzione in aderenza dell’edificio B; il modello creato è servito per garantire al Cliente le condizioni di stabilità della porzione di edificio sotto l’azione di carichi accidentali e per verificare che gli spostamenti orizzontali della porzione di edificio fossero compatibili con le dimensioni geometriche dell’intercapedine che c’era a separazione tra l’edificio da demolire e quello in aderenza da preservare. La simulazione è stata eseguita procedendo in modo iterativo, in condizioni di stati limite ultimo (SLU) sotto l’azione di spinte accidentali di 2,5 t e applicate nel modello secondo schemi di carico il più possibile rispondenti con la realtà, i livelli tensionali raggiunti dalle pareti murarie sono risultati sempre inferiori a quelli massimi consentiti confermando la fattibilità tecnica dell’intervento. 48 Anno 6 - Numero 25 di demolizione è stato svolto da Vitali S.p.A. secondo i tempi previsti e senza particolari problemi. Sono stati recentemente avviati i lavori di costruzione del nuovo Campus Universitario della Bocconi che avrà 176 posti letto, 66 appartamenti, spazi comuni per gli studenti e 30 posti auto in autorimessa interrata.