N° 04 - giugno (bollettino)

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N° 04 - giugno (bollettino)
Harambee
notizie
Bollettino informativo dell’italian kenyan scout development project
Non in vendita - riservato agli associati
Anno I - n° 4 - Giugno 1987
Un week-end insieme
(Livigno 6 - 7 giugno)
Quando abbiamo fissato uno degli appuntamenti
ni sono di una simpatia trascinante, Guido si è
del ciclo di formazione a Livigno, qualcuno pote-
rivelato un direttore di giochi sornione e coin-
va anche tentennare, soprattutto per quanto ri-
volgente, il misterioso Alexander ha svelato i
guarda la distanza. Invece non c’è stato alcun
suoi segreti culinari dirigendo con maestria un
problema e la scelta è stata accettata con piacere.
gruppo di volonterosi aiutanti. Sono state ore in
Ed è stata una occasione unica per conoscersi me-
cui abbiamo approfondito la conoscenza recipro-
glio e imparare a vivere e a divertirsi insieme.
ca, ore decisamente importanti per armonizzarsi
Un’opportunità eccezionale, perché convivere per
con le idee e le esigenze del prossimo, indipen-
un giorno, e non solo per le poche ore dei prece-
dentemente dalle simpatie o antipatie epidermi-
denti incontri, fa emergere la nostra vera persona-
che. Ci siamo così resi conto che un’esperienza
lità e la pone a confronto con quella degli altri.
di vita in gruppo anche in Italia è fondamentale
Tutto è incominciato con una partenza al venerdì
per non avere problemi in quei luoghi lontani,
sera per alcuni, una levataccia al sabato per altri,
dove le difficoltà contingenti richiederanno tutto
e spostamenti di orario causa impegni per altri an-
il nostro impegno, e non ci sarà posto per le pa-
cora. Comunque, al fin son giunti tutti. Pimpanti,
turnie personali.
assonnati, stramaledicenti la strada, ma tutti indi-
E allora, ragazzi, a tutti voi che partite
stintamente pronti alla giornata di lavoro.
(invidiatissimi) tanti auguri e…
Lavoro sì, ma non solo, perché la “psicologia di
BUONA AFRICA!
gruppo” è efficace solo se la si mette in pratica:
serve ben poco ascoltare una persona preparatissima (Ndr: il prof. Marrabese, al suo terzo incontro
con noi) che parla di socialità, se poi ci si rinchiude nel proprio individualismo. E vera vita di
gruppo è stata, con test, giochi, canti e mangiate,
sempre insieme. In ogni settore è emerso un
leader, ma tutti gli altri hanno fatto cerchio. Laura
per esempio è un’animatrice nata, e le sue canzo-
L’INCONTRO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO DEL PROGRAMMA DI FORMAZIONE
si terrà sabato 4 luglio dalle ore 15 alle 17.30 ca.
in via Burigozzo 11 nei locali dell’AGeSCI sul
tema:
Metodi e tecniche di
animazione di gruppo
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IL PUNTO
PROGETTO “ENERGIA”
Nonostante la sua recentissima costituzione, il gruppo di cui sopra ha già “partorito” due importanti
progetti di cui nella spedizione di agosto verrà avviata la fase sperimentale. Ma lasciamo la parola
agli esperti...
«Il nostro obiettivo è riuscire a utilizzare
l’energia solare (tramite conversione fotovoltaica) per fornire energia elettrica alla casa dei volontari e l’energia eolica per far funzionare delle
pompe per irrigazione.
L’impianto elettrico dovrà servire alla illuminazione della casa, a far funzionare un frigorifero e dei piccoli utensili. Nella sua configurazione finale consisterà in alcuni pannelli fotovoltaici, una centralina di controllo, batterie di accumulo e i cavi necessari per la distribuzione.
L’impianto eolico consisterà in un rotore per
convertire l’energia eolica in energia meccanica
che, consentirà di prelevare acqua dal lago accumulandola in serbatoi per l’irrigazione.
Terminata la progettazione abbiamo ordinato i
materiali necessari per la fase sperimentale,
nell’ambito della quale realizzeremo:
1. Un impianto fotovoltaico di limitata potenza
(due pannelli solari per un totale di 80W ) in
grado di illuminare la casa del custode. Ciò ci
consentirà di verificare sia la fattibilità tecnica che l’impatto sui locali, in vista della realizzazione dell’impianto definitivo;
2. Per quanto riguarda la pompa a energia eolica, in agosto installeremo un anemometro e
inizieremo una serie di misurazioni sulle caratteristiche e sull’intensità del vento. Sulla
base dei risultati si dovrà decidere, anzitutto
se, poi come e dove costruire l’impianto in
base all’intensità del vento».
CRONACA SEMISERIA DELLA SPERIMENTAZIONE
DI UN FORNO… AD ENERGIA SOLARE
(dal racconto di un “protagonista”)
Trucioli, frammenti di carta stagnola, schegge di
perché non abbiamo trovato né lana di vetro né
legno e di vetro sul pavimento; macchie di ver-
lana di roccia), lo abbiamo rivestito con della
nice nera e gialla qua e là; pallini di polistirolo
carta stagnola e poi dipinto con una vernice nera
dappertutto; cartoni, fogli carta con schizzi più o
(giuro, non tossica!), in modo da garantire il
meno artistici, matite, pennarelli, chiodi, martel-
maggior assorbimento possibile del calore dei
lo, trapano e pialla in ordine sparso sulla scriva-
raggi solari.
nia: questo il campo di battaglia, pardon, casa
Come si vede (spero) dal disegno, all’interno è
nostra a conclusione dei lavori per la costruzione
stata sistemata una griglia che servirà come ap-
del “forno ad energia solare”.
poggio per pentolame vario.
Volete sapere con quali “nobili” materiali e qua-
Indi (mi rifiuto di dire dopo quali peripezie) ab-
li sottili artifici è stato costruito? Eccovi accon-
biamo “agganciato” alla carcassa uno sportello
tentati! All’interno della carcassa (in legno) ab-
di vetro che dovrebbe impedire la dispersione
biamo posto del materiale isolante (polistirolo,
(Continua a pagina 3)
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vesse entrare in una macchina nera lasciata chiu-
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sa al sole d’estate, diciamo nelle prime ore del
pomeriggio …
Allo scopo poi di convogliare maggiormente i
raggi del sole all’interno della carcassa, abbiamo
realizzato dei pannelli rivestiti di carta stagnola
e li abbiamo sistemati obliquamente all’esterno
dell’imboccatura.
Essendo un “mostro” versatile, il forno può assumere diverse posizioni che dovrebbero consentire di sfruttare il calore solare al meglio, in
del calore accumulatosi (speriamo!) all’interno.
tutte le ore del giorno. Per il momento, questo è
tutto ( e meno male, perché stavo esaurendo le
Per darvi un’idea dell’accumulo di calore possi-
mie capacità di descrizione tecnica). Ora il pro-
bile, provate a pensare alla sensazione di chi do-
totipo esiste: non resta che sperimentarlo e sperare che funzioni!
TAM TAM
Forse non sapevate che in Kenya il nominativo
Un altro criterio che viene seguito è quello a
seconda dei giorni della settimana:
di ogni persona si compone di un nome personale, di un nome assegnato secondo l’ora di nascita
giorno
nome
e infine del cognome del padre. Come nome per-
lunedì
Wuoktic
sonale vengono scelti talora nomi di persone fa-
martedì
Tick Oujo
mercoledì
Tick Adeck
giovedì
Tick Anguen
venerdì
Tick Abich
sabato
Ngeso
domenica
Odira
mose, parenti defunti, persone care (tra cui spesso i missionari stessi) oppure il nome viene proposto dal nonno o dalla nonna dopo una visione.
Il secondo nome viene assegnato a seconda
dell’ora di nascita in base a questo schema:
I gemelli vengono chiamati Opiro (maschio) e
nascita
maschio
femmina
notte
Otieno
Atieno
tra le 6 e le 9
Okinyi
Akinyi
tra le 9 e le 12
Onyango
Anyango
tra le 12 e le 15
Ochiang
Achiang
tra le 15 e le 18
Odhiambo
Adhiambo
Apira (femmina), oppure Odongo e Adongo, ma
uno dei due (il maggiore) è comunque destinato
a essere lasciato morire.
Allora, avete provato a pensare come vi chiamereste in Kenya?
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“I MAGNIFICI 11”
Manca ancora più di un mese alla partenza ma,
essendo questo il nostro ultimo incontro prima
dell’estate, passiamo a proclamare la
“formazione” che scenderà in campo il 31
luglio:
1
Antonio Labate: nonostante la numerazione,
non è il… portiere, bensì l’infaticabile (e
inflessibile) capitano della formazione (group
leader).
2
Guido Monti: i tempi pionieristici della prima
spedizione (individuale) sono passati, ma la
funzione di ambasciatore è rimasta: Guido
curerà anche quest’anno i rapporti con gli scout
e le autorità locali.
3. 4.
Silvia Fossati e Franco Vernocchi: sono
“quelli dei pannelli solari e della pompa eolica”
che durante la permanenza in quel di Nyandiwa
verificheranno sul campo la validità dei loro studi.
5. 6.
Giuseppe Civati e Renato Confalonieri: il loro
contributo “tecnico” alla spedizione consisterà
nel fare gli approfondimenti e le verifiche necessarie alla finalizzazione del progetto acqua.
7. 8. 9.
Paola Bolognesi, Nadia Porta e Laura Riva:
non solo le attività a contenuto tecnico sono importanti; per la nostra filosofia di intervento è
fondamentale creare momenti di incontro e di
reciproca conoscenza, ciò di cui si occuperanno
le nostre tre amiche.
10. 11.
Italo Favero e Giancarlo Rosa: rispettivamente
ala destra e ala sinistra della nostra formazione,
porteranno tra l’altro il contributo di
un’esperienza preziosa per tutti noi (non per
niente li hanno definiti “gli indispensabili che
risolvono ogni situazione”).