incidenti domestici - Ospedali riuniti di Trieste
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incidenti domestici - Ospedali riuniti di Trieste
ASS/PREVENZIONE Per essere davvero sicuri in casa Dal corso per badanti alla check list: una serie di iniziative con l’Inail per prevenire gli incidenti domestici Gli incidenti domestici sono una delle più importanti cause di ospedalizzazione o morte in tutta Europa. In Italia si calcola avvengano più di 3 milioni 140 mila incidenti domestici l’anno, che interessano circa il 5,4 per cento della popolazione. Il rischio è molto elevato per i più piccoli, da zero a cinque anni, e si registra un ulteriore picco per gli anziani sopra i 65 anni per cui l’incidente domestico spesso si traduce in una frattura al femore, con tutto ciò che questo può comportare in termini di disabilità. Le morti attribuibili agli incidenti domestici sono stimate nell’ordine di 5-7 mila l’anno e ormai rappresentano la prima causa di morte per incidente in Italia, dato superiore agli incidenti stradali o agli infortuni sul lavoro. Inoltre dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità riportano che il 29 per cento dei decessi degli ultrasessantenni sono associati a cadute (https://webgate.ec.europa.eu/idb). Eppure la percezione di questo rischio rimane ancora bassa, come confermano anche studi recenti nella nostra regione (ad esempio lo studio multicentrico sul rischio d’infortuni domestici nel Friuli Venezia Giulia coordinato dall’ASS e pubblicato dal Ministero della Salute realizzato nel 2009). Prende il via da questa constatazione una serie d’iniziative, messe in atto dall’Azienda per i Servizi Sanitari n.1 Triestina per promuovere una logica di prevenzione informando e affiancando i cittadini così da trasferire loro le competenze necessarie a scongiurare i pericoli tra le pareti di casa. Agli interventi già avviati, nell’ambito dell’assistenza domiciliare e delle Microaree, si affiancano ora nuove attività dirette alla formazione e informazione in materia di sicurezza realizzate con la preziosa collaborazione dell’Inail, sede provinciale di Trieste. Tra le più immediate si segnala l’attivazione, a metà ottobre, di un ciclo formativo rivolto alle assistenti familiari-badanti che si terrà nei Distretti e coordinato dalla Direzione sanitaria dell’ASS n.1. In programma, due pomeriggi d’incontri per un totale di sei ore. Per ciascun Distretto sono previsti 25 partecipanti. “Il programma – spiega Sara Sanson, coordinatore della rete HPH-Health Promoting Hospitals per l’ASS – prevede una serie di approfondimenti sui principali fattori di rischio presenti negli ambienti, sulle strategie per rimuoverli e sugli accorgimenti per svolgere il proprio lavoro in piena sicurezza, per sé e per gli altri”. “Alla fine del corso – continua - oltre a un attestato di presenza, i partecipanti riceveranno il libretto informativo Muoversi bene per non farsi male realizzato dall’ASS con il patrocinio dell’Inail, il volume Lavorare in casa in sicurezza – Manuale per colf e assistenti familiari edito nel 2010 dall’Inail e un paio di zoccoli antinfortunistici”. Un’ulteriore iniziativa promossa dall’Azienda per i Servizi Sanitari insieme all’Inail prevede una capillare campagna di comunicazione sulla sicurezza domestica. Tutti i cittadini residenti a Trieste riceveranno infatti nei prossimi mesi, grazie alla collaborazione con Acegas Aps un opuscolo informativo sui possibili rischi in casa e sui comportamenti corretti da adottare. Si tratta di una vera e propria check list che consentirà a ognuno di verificare quali sono gli elementi o le situazioni pericolose della propria casa e di eliminarli. Questa forma di comunicazione ha già avuto risultati molto positivi. Nel 2010 infatti l’ASS 1 ha coordinato con l’ASS 2 isontina il Piano regionale della prevenzione. In questo contesto la Provincia di Gorizia ha sostenuto una campagna d’informazione sulla sicurezza domestica intitolata Caldaia sicura, casa sicura, aria pulita, per il trasferimento di competenze ai cittadini nella provincia di Gorizia, che ha utilizzato strumenti analoghi ottenendo un notevole riscontro da parte della popolazione. Per informazioni sul corso per badanti e iscrizioni ci si può rivolgere al proprio Distretto. Distretto 1: Michela De Grassi (3482565771) Distretto 2: Ugo Cernecca (3488710321) Distretto 3: Reanna Simsig (3485605865) Distretto 4: Elena Zorzetto (3482565702) TESTO INC 1 Come ci si muove bene Muoversi bene per non farsi male. S’intitola così il libretto informativo realizzato dall’ASS che sarà distribuito a quanti parteciperanno al corso per badanti. Curata da Cristina Verrone ed Elena Zorzetto, fisioterapista, la pubblicazione propone una serie di regole utili a muoversi meglio durante l’attività lavorativa che valgono però, come sottolineano le stesse autrici, anche nella vita quotidiana. I consigli prendono il via dalla movimentazione dei carichi quando si assiste la persona (no alle prese con una mano sola o distanti dal corpo, no alla schiena inarcata quando si spinge un letto, no all’elevazione delle spalle quando si solleva un peso, coinvolgere l’assistito per ottenere la sua collaborazione). Seguono i suggerimenti per la postura corretta quando si lavora al computer, quando si stira o si eseguono lavori a terra. Il tutto senza trascurare una sana dose di prevenzione. Due volte la settimana bisogna infatti ritagliarsi mezz’ora da dedicare alla propria schiena con una serie di esercizi utili a rilassarla e rinforzarla. Sono movimenti semplici e intuitivi, da eseguire a terra, che possono davvero fare la differenza tra una schiena dolorante e il piacere di muoversi con scioltezza. TESTO INC 2 ASS/PREVENZIONE Un rischio così variabile da renderne difficile la misurazione precisa Quantificare gli incidenti che avvengono in ambiente domestico (in casa propria o altrui, orto, giardino, autorimessa ecc.) è molto complesso. Non esiste, infatti, un sistema che riesca a registrare tutti gli eventi per il semplice fatto che le conseguenze degli incidenti possono essere molto lievi, nel qual caso la persona infortunata può addirittura non necessitare di cure mediche, oppure più gravi, tali da portare la persona al Pronto soccorso, a essere ricoverata in ospedale o addirittura a morire. Chi subisce un infortunio di una certa gravità, a seconda dell’entità del trauma viene a contatto con il mondo sanitario a diversi livelli, in ciascuno dei quali l’evento viene registrato attraverso un proprio sistema di raccolta dati. Gli eventi registrati da un sistema non corrispondono dunque a quelli registrati dagli altri, perché i casi non sono necessariamente gli stessi. E la frequenza di questi incidenti domestici non coincide con quella registrata da sistemi di sorveglianza basati su interviste a campione della popolazione che registrano anche i casi più lievi. Ecco quindi che la stima del fenomeno è variabile a seconda della fonte di dati che si considera. L’integrazione tra i sistemi di registrazione, che fornirebbe una visione d’insieme del fenomeno, non sempre è possibile in alcuni casi per le differenze legate alle diverse finalità per cui i sistemi di registrazione sono stati costruiti (di gestione del paziente nel caso del Pronto Soccorso, amministrative nel caso delle schede di dimissione ospedaliera, statistiche nel caso delle schede di morte, di conoscenza della popolazione nel caso dei sistemi di sorveglianza). Conoscere in maniera quanto più precisa possibile il fenomeno è però indispensabile per programmare adeguatamente e valutare interventi di prevenzione e attività di cura. La Regione Friuli Venezia Giulia si sta quindi impegnando affinché nel nuovo sistema informativo dell’emergenza, che è attualmente in fase di sviluppo e di cui saranno dotati tutti i Pronto Soccorso regionali nei prossimi mesi, la registrazione dei dati sulle caratteristiche dell’incidente risulti meno dispendiosa possibile in termini di tempo per il personale del Pronto soccorso e nel contempo più accurata possibile ai fini statistici ed epidemiologici.