knit design
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Ottagono 268 03/ 2014 82 / DESIGN ENCYCLOPAEDIA K come KNIT DESIGN OVVERO PROGETTARE CON UN FILO OR DESIGNING WITH YARN Giovanni Maria Conti* in collaborazione con/in collaboration with Martina Motta* Il lavorare a maglia oggi è un ambito progettuale frastagliato in cui esistono filatori, progettisti, tecnici, siti per l’approfondimento e il divertimento Knitting today is a complex design scenario in which there are spinners, designers, engineers, and sites for insights and fun Ottagono 268 03/ 2014 Un filo che emerge da una maglia non è un difetto ma rappresenta il racconto della sua presenza. Il filo non è solo un insieme di fibre. Può essere l’elemento da cui prende forma un’opera d’arte, un oggetto tridimensionale, un prodotto da indossare. È un elemento carico di valenze simboliche ed è una delle prime immagini introdotte già dall’infanzia con la fiaba dei fratelli Grimm La bella addormentata nel bosco dove Aurora si punge filando con un fuso; il filo dunque rievoca il mondo della tessitura, della maglia, del fatto a mano, della tradizione. La maglieria usa diversi fili: di lana, di cotone, di lino. Ma anche i fili sintetici, le mischie di filo provenienti dalle piante o dagli animali. È forse uno dei saperi manuali più antichi al mondo; tutte le donne, giovani o meno giovani, ricche o povere, nubili o sposate, con i fili hanno realizzato nel tempo diversi oggetti: dai corredi nuziali a piccoli oggetti per i loro congiunti. “Fare la maglia significa saper attorcigliare il filo in un certo nodo, stringerlo in un punto e ripetere il gesto in modo seriale, salvo poi interrompere la serie con una variante e quindi tornare alla riproduzione multipla dell’identico. Bisogna saper applicare uno schema” (Silvana Annicchiarico, Tramate tramate, le streghe son tornate, in Dritto Rovescio, Electa Mondadori, Milano 2009, p. 10). Affinché oggi si possa parlare di design della maglieria, ovvero di progetti il cui scopo è quello di realizzare dei capi di abbigliamento sfruttando le tipicità delle tecniche realizzative per ottenere abiti capaci di esprimere lo spirito del tempo, è fondamentale comprendere che il passaggio del lavorare a maglia da hobby a progetto è la trasposizione di “una lavorazione prettamente manuale, un gesto apparentemente semplice che si può intendere come la metafora della stessa creatività umana che mette insieme artigianato e design, sensibilità estetica unita oggi all’evoluzione tecnologica ponendo l’attività del designer della maglieria a metà strada tra tradizione e modernità” (Annicchiarico ibidem). Specificando che il lavoro a maglia ai ferri prende il nome di aguglieria e la produzione attraverso macchine lineari artigianali o industriali prende il nome di maglieria industriale o maglieria confezionata, possiamo affermare che la sfida progettuale del design della maglieria sta nel comprendere come da un unico filo si possa realizzare un capo confortevole, portabile, desiderabile. La ricerca non si ferma solo alla scelta del filato, del punto o della lavora- DESIGN ENCYCLOPAEDIA / 83 zione ma parte dall’applicazione di un calcolo geometrico per generare una forma, in cui l’azione progettuale implica la conoscenza tecnica e l’utilizzo degli strumenti per la realizzazione del prodotto. Fino a oggi il lavoro a maglia è stato associato a qualcosa di antico, custodito nella manualità delle persone anziane che producono prodotti troppo spesso relegati a nicchie tipologiche specifiche; inoltre come ‘mestiere’, quello della magliaia, è sempre stato visto come un’arte minore da tramandare da nonna a nipote. In realtà, l’ambito della maglieria attualmente è ben altro; dai blog in cui apprendere come lavorare ai ferri, ai siti on line che promuovono crociere dove potersi rilassare, esprimere la propria creatività e ampliare le abilità manuali sferruzzando. In Italia è uno dei settori produttivi più ampi che nel tempo ha identificato ‘zone’ distrettuali diffuse come quelle intorno a Biella e Carpi, in cui si è sedimentata non solo una vasta conoscenza tecnica, mutuata da quel ‘saper fare’ tradizionale a mano, ma soprattutto un ricco tessuto industriale che ha partecipato a pieno titolo alla diffusione nel mondo del concetto di made in Italy quale sinonimo di alta ricerca e qualità. Da pochi anni all’interno del corso di laurea in Design della moda, nell’ambito della Scuola del Design del Politecnico di Milano, il design della maglieria è stato inserito all’interno del percorso formativo di primo livello, rappresentandone una sfida dal punto di vista sia della didattica che della ricerca perché significa approfondire un settore produttivo del made in Italy unico e con logiche produttive e industriali diverse da quelle del design tessile o della confezione. Se da un lato non esiste una ‘pratica’ codificata di progettazione della maglia, dall’altra possiamo affermare che il procedimento progettuale più consono prevede delle fasi quali il disegno, la realizzazione di prove sperimentali dei punti parallelamente alla realizzazione di modelli tridimensionali, quindi la ‘messa sulla macchina’ per ottenere la forma desiderata. Non a caso, se il capo di maglia è realizzato senza cuciture, è possibile sfilare tutto e riutilizzare il filo. Un filo che ci pervade – essere appesi a un filo, sul filo del rasoio, il filo del discorso, tirare le fila, per filo e per segno – che diviene mitologia come il filo di Arianna o la tela di Penelope per farsi design, specchio della cultura materiale contemporanea. * G M C PhD, ricercatore presso il Politecnico di Milano, si occupa di Cross Fertilization tra moda e design ed è il responsabile del Laboratorio di Design della maglieria per cui svolge attività didattica e di ricerca. Visiting Researcher presso diverse università in India, in Cina, in Brasile, è segretario del corso di laurea in Design della moda della Scuola del Design. PhD, Politecnico di Milano researcher in fashion and design cross-fertilization, the head of the knitwear design laboratory for which he conducts teaching and research activities. Visiting researcher at several universities in India, China and Brazil. Secretary of the School of Design’s fashion design degree course. * M M Giovane designer laureata in Design del sistema moda al Politecnico di Milano, dopo la tesi di laurea magistrale in Knit Design ha scelto di proseguire la ricerca in questo campo: da allora segue gli studenti e i laureandi del Laboratorio di sintesi finale in Design della maglieria al Politecnico di Milano e si occupa dello sviluppo di progetti di abbigliamento e accessori in maglia. Young designer graduated in Fashion System Design at the Politecnico di Milano. After her thesis in Knit Design she chose to continue her research in this field: since then she has been assisting students in the Final Synthesis Studio of Knitwear Design at the Politecnico di Milano and deals with the development of design projects for knitted clothing and accessories.