Godard - Udine Cultura
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Godard - Udine Cultura
Lo Sguardo dei Maestri XII edizione 2009/2010 PASSION GODARD il cinema (non) è il cinema A cura di Roberto Turigliatto Comitato scientifico Luciano De Giusti Giorgio Placereani Leonardo Quaresima Giorgio Tinazzi Direttore Luciano De Giusti Coordinamento Valentina Cordelli Un'iniziativa Centro Espressioni Cinematografiche, Udine Cinemazero, Pordenone La Cineteca del Friuli, Gemona Mediateca Mario Quargnolo Mediateca Pordenone di Cinemazero Università degli Studi di Trieste Università degli Studi di Udine con il supporto di Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Generale Cinema Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Provincia di Pordenone Comune di Pordenone Comune di Udine Erdisu, Udine Sottotitoli elettronici Underlight (Trieste) Info CENTRO ESPRESSIONI CINEMATOGRAFICHE Via Villalta 24, Udine Tel 0432.299545 e-mail [email protected] www.cecudine.org CINEMAZERO Piazza della Motta, Pordenone Tel 0434.520404 e-mail [email protected] www.cinemazero.it Jean-Luc Godard ha appena terminato Socialisme (di cui si può già vedere in rete lo splendido trailer e che forse sarà a Cannes) e ha annunciato, d’intesa con lo scrittore, che il suo prossimo film sarà tratto da The Lost di Daniel Mendelsohn. Presentando il convegno di studi che ogni anno “Lo Sguardo dei Maestri” dedica a un grande cineasta, ci piace invitare al confronto col Godard più contemporaneo, la cui opera recente è forse la più rimossa dalla cultura cinematografica italiana. Godard è un maestro al lavoro, la cui attività multiforme negli ultimi venti anni – da Histoire(s) du cinéma coi suoi numerosi film satelliti (una sorta di “opera nell’opera” come è stato detto), alla Mostra del Centre Pompidou, Voyage(s) en uthopie, passando attraverso film come For ever Mozart, Eloge de l’amour e Notre histoire – serve a illuminare di nuova luce anche l’opera precedente, quella solo apparentemente più nota e perfino mitizzata. Cadendo la gerarchia tra cinema e video, tra film di finzione e film saggio (di durata diversa, anche brevissimi, come Une catastrophe, l’ultimo titolo mostrato), viene alla luce l’unità polisensa del cinema di Godard al di là dei suoi molti e discussi “periodi”. Un grande cineasta del presente e non un’icona della “modernità” degli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso. La direzione che abbiamo inteso conferire al convegno non è dunque di sistematizzare l’opera di Godard in una storia del cinema ormai chiusa (del resto sarebbe compito impossibile trattare in due sessioni di convegno “tutto Godard”, autore di più di cento titoli), ma di aprire nuove piste e prospettive, convinti che il lavoro di questo cineasta-ricercatore non solo non abbia cessato di sorprenderci ma continui testardamente alla rilevazione del presente e all’anticipazione profetica (sia pure sempre più spesso nella tonalità della malinconia). Un convegno dunque che avrà la forma di un piccolo cantiere critico franco-italiano, senza pretese di conclusioni definitive. Critici, ricercatori e personalità diverse (e di diverse generazioni) proveranno dunque a riflettere su questo o quell’aspetto del grande laboratorio godardiano. Ma la scomparsa recente di Eric Rohmer, il più anziano dei registi della Nouvelle Vague, invita d’altra parte a pensare quanto quella generazione e quel gruppo di critici-cineasti abbia incarnato (un caso senza molti equivalenti nella storia del cinema) un’alta coscienza del cinema, una memoria attiva con la quale non abbiamo cessato di confrontarci in un’epoca di oblio. E Godard interpreterebbe probabilmente il ruolo di “coscienza ultima” di questa storia. R.T. VENERDÌ 5 FEBBRAIO ore 15.00 JEAN DOUCHET Le fil rompu du film FRÉDÉRIC BONNAUD Made in USA. Godard et Hollywood DARIO MARCHIORI Il crepuscolo della modernità: Le Gai Savoir, un film-laboratorio FEDERICO ROSSIN Rimettere al loro posto cose molto antiche ma dimenticate. Il Groupe Dziga Vertov oggi ADRIANO APRÀ Verso il video (analogico) ALBERTO SCANDOLA «Sulle labbra e negli occhi». La messa in scena del corpo nel Godard degli anni Ottanta Interventi di CAROLINE CHAMPETIER, ANDRÉ S. LABARTHE SABATO 6 FEBBRAIO ore 9.00 BERNARD EISENSCHITZ Deux films: Eloge de l’amour et Notre Musique RINALDO CENSI «The source of all motion is thought» (note su Puissance de la parole) CYRIL NEYRAT Peinture de la guerre, guerre de la peinture, ou Godard et la question de la technique (sur quelques films satellites d'Histoire(s) du cinéma) RAYMOND BELLOUR Le grand art de citer de Jean Luc Godard: l’exemple de Menschen am Sonntag ENRICO GHEZZI Debord à part, la ricerca dell’insoluto e il capolavoro riconosciuto GIORGIO DE VINCENTI Il cinema “cosmologico” di Jean-Luc Godard negli anni Ottanta, tra scienza, saggio e Web PROIEZIONI - VENERDì 5 FEBBRAIO ore 21.00 UNE CATASTROPHE Austria-Svizzera, 2008, 1’, 35mm JLG/JLG. AUTOPORTRAIT DE DÉCEMBRE Francia, 1994, 56’, col., st. ingl e it., 35mm A seguire proiezioni speciali SEDE Convegno e proiezioni VISIONARIO Via Asquini 33, Udine