i proponimenti

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i proponimenti
SAPIENZA FRANCESCANA
Sommario
Statua di
S. Leonardo
a Imperia,
città della
quale è
patrono.
Sullo sfondo,
la cattedrale
dedicata al
Santo
1
VITA ECCLESIALE
1
Il Santo Padre alla Conferenza Fao
4
Comunicato del Definitorio Generale
NOTIZIE DALL’ORDINE
5
7
Incontro Presidenti delle Conferenze
Capitolo Generale 2009
FAMIGLIA FRANCESCANA
9
COMPI: Comunicato GPIC
12
Capitoli Provinciali in Italia
10
14
Piccola Fraternità Inserita in Toscana
L’Ofs del Lazio si incontra a Greccio
NOTIZIE DALLA PROVINCIA
15
Inform@zioni
20
Sorella Morte
16
21
27
28
I PROPONIMENTI
Documenti
Comunione dei Beni
Notizie in breve
Ricorrenze dei frati
Minoritica Provincia Romana
dei SS. Apostoli Pietro e Paolo
S. Leonardo da Porto Maurizio:
FR ATI MINORI D EL LAZIO
Scala dell’Arce Capitolina, 12
00186 ROMA
Tel. 06.6794361
[email protected]
[email protected]
www.fratilazio.it
«Un programma completo di tutta la vita interiore... quasi un esauriente trattato di teologia ascetica, tendente all’eroismo.» Così definisce eloquentemente il ‘libricino’ de I proponimenti Fr. Severino Gori ofm, dalla cui edizione dell’autografo (conservato presso l’archivio della Postulazione
della Provincia Romana ) è tratto il testo in calce. E nel tratteggiare la figura del santo nell’Introduzione, ne ricorda la soprendente attività di evangelizzazione e l’incredibile numero di prodigiose conversioni che operò in 44 anni di
infaticabile attività missionaria, meriti che lo pongono per elezione accanto ai grandi apostoli della Chiesa . Il brano seguente, che apre
lo scritto, è il fondamento imprescindibile che il Santo pone quale condizione di tutti i suoi proponimenti.
DS
Per fondamento di tutti i miei
proponimenti pongo la diffidenza di me stesso, mentre le
mie cadute in peccati e difetti,
sì piccoli come grandi, sono derivati dalla mia superbia, vanità,
gonfiezza di cuore, alterigia interiore e confidenza nella mia
abilità; quando con tutta verità
conosco chiaramente, e lo confesso per esperienza, che non
posso dar un sospiro e molto
meno formare un buon pensiero o un minimo movimento
salutare verso Dio, senza una
nuova grazia ed un nuovo
aiuto di Dio; e perciò, con
schiettissima verità confesso
che sono ignorante, impotente,
invalido, ingiovevole e da
niente.
Questo pensiero di non avere e
non poter niente, lo premetterò ad ogni mia azione, al-
meno alle principali, come predicare, confessare, consigliare e
simili; confessando e conoscendo per esperienza apertissimamente che tutto il bene
vien da Dio, che Dio è il principale agente, e che a Lui solo si
deve tutto l’onore, tutta la gloria; e questi stessi proponimenti li riguardo come stilla
della misericordia di Dio, e conosco benissimo che senza la
sua grazia attuale non ne farò
niente, anzi opererò tutto il rovescio; quindi è che, diffidando
affato di me stesso, propongo
d’invocare in ogni mia azione o
piccola o grande, o spirituale o
temporale, se non sempre
esternamente, almeno internamente, l’aiuto di Dio con replicare più volte: «Gesù mio,
misericordia!»
Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008
2
VITA ECCLESIALE
Messaggio di Sua Santità Benedetto XVI
alla Conferenza FAO sulla sicurezza alimentare
Signor Presidente della Repubblica italiana,
Illustri Capi di Stato e di Governo,
Signor Direttore Generale
della FAO,
Signor Segretario Generale
dell’ONU,
Signore e Signori!
Sono lieto di porgere il mio deferente e cordiale saluto a Voi,
che, a diverso titolo, rappresentate le varie componenti della
famiglia umana e vi siete riuniti
a Roma per concordare soluzioni idonee ad affrontare il
problema della fame e della
malnutrizione.
Al Cardinale Tarcisio Bertone,
mio Segretario di Stato, ho
chiesto di parteciparVi la particolare attenzione con cui
seguo il vostro lavoro e di assicurarVi che attribuisco grande
importanza all’arduo compito
che Vi attende. A Voi guardano
milioni di uomini e donne,
mentre nuove insidie minacciano la loro sopravvivenza e
preoccupanti situazioni mettono a rischio la sicurezza dei
loro Paesi. Infatti, la crescente
globalizzazione dei mercati
non sempre favorisce la disponibilità di alimenti ed i sistemi
produttivi sono spesso condizionati da limiti strutturali, nonché
da
politiche
protezionistiche e da fenomeni
speculativi che relegano intere
popolazioni ai margini dei processi di sviluppo. Alla luce di
tale situazione, occorre ribadire
con forza che la fame e la malnutrizione sono inaccettabili in
un mondo che, in realtà, dispone di livelli di produzione,
di risorse e di conoscenze sufficienti per mettere fine a tali
drammi ed alle loro conseguenze. La grande sfida di oggi
è quella di “globalizzare non
solo gli interessi economici e
commerciali, ma anche le attese di solidarietà, nel rispetto
e nella valorizzazione dell’ap-
porto di ogni componente
umana» (Discorso alla Fondazione Centesimus Annus pro
Pontifice, 31 maggio 2008).
Alla FAO ed al suo Direttore Generale va, pertanto, il mio apprezzamento e la mia
gratitudine, per aver nuovamente at tirato l'attenzione
della comunità inter nazionale
su quanto ostacola la lotta contro la fame e per averla sollecitata ad un'azione che, per
risultare efficace, dovrà essere
unitaria e coordinata.
In tale spirito, alle alte Personalità che partecipano a questo
Vertice desidero rinnovare l’auspicio che ho formulato durante la mia recente visita alla
sede dell’ONU: è urgente superare il “paradosso di un consenso
multilaterale
che
continua ad essere in crisi a
causa della sua subordinazione
alle decisioni di pochi” (Discorso all’Assemblea Generale
dell’ONU, 18 aprile 2008). Inoltre, mi permetto d’invitarVi a
collaborare in maniera sempre
più trasparente con le organizzazioni della società civile impegnate a colmare il crescente
divario tra ricchezza e povertà.
Vi esorto ancora a proseguire in
quelle riforme strutturali che, a
livello nazionale, sono indispensabili per affrontare con
successo i problemi del sottosviluppo, di cui la fame e la malnutrizione
sono
dirette
conseguenze. So quanto tutto
ciò sia arduo e complesso!
Tuttavia, come si può rimanere
insensibili agli appelli di coloro
che, nei diversi continenti, non
riescono a nutrirsi a sufficienza
per vivere? Povertà e malnutrizione non sono una mera fatalità, provocata da situazioni
ambientali avverse o da disastrose calamità naturali. D’altra
parte, le considerazioni di carattere esclusivamente tecnico
o economico non debbono
prevalere sui doveri di giustizia
verso quanti soffrono la fame. Il
diritto all’alimentazione “risponde principalmente ad una
motivazione etica: ‘dare da
mangiare agli affamati’ (cfr Mt
25, 35), che spinge a condividere i beni materiali quale
segno dell’amore di cui tutti
abbiamo bisogno […] Questo
diritto primario all’alimentazione è intrinsecamente vincolato alla tutela e alla difesa della
vita umana, roccia salda e inviolabile sui cui si fonda tutto
l’edificio dei diritti umani» (DiL’Assemblea internazionale
riunita in forma plenaria
Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008
Il Presidente apolitano
parla alla Conferenza
Un’azione politica che, ispirata a quei
principi della legge naturale che sono
iscritti nel cuore degli uomini, protegga
la dignità della persona.
scorso al nuovo Ambasciatore
del Guatemala, 31 maggio
2008). Ogni persona ha diritto
alla vita: pertanto, è necessario
promuovere l’effettiva attuazione di tale diritto e si debbono aiutare le popolazioni
che soffrono per la mancanza
di cibo a divenire gradualmente capaci di soddisfare le
proprie esigenze di un’alimentazione sufficiente e sana.
In questo particolare momento, che vede la sicurezza
alimentare minacciata dal rincaro dei prodotti agricoli,
vanno poi elaborate nuove
strategie di lotta alla povertà e
di promozione dello sviluppo
rurale. Ciò deve avvenire anche
attraverso processi di riforme
strutturali, che consentano di
affrontare le sfide della medesima sicurezza e dei cambiamenti climatici; inoltre, occorre
incrementare la disponibilità
del cibo valorizzando l’industriosità dei piccoli agricoltori e
garantendone l’accesso al mercato. L’aumento globale della
produzione agricola potrà, tuttavia, essere efficace, solo se
sarà accompagnato dall’effettiva distribuzione di tale produzione e se essa sarà destinata
primariamente alla soddisfazione dei bisogni essenziali. Si
tratta di un cammino certamente non facile, ma che consentirebbe, fra l’altro, di
riscoprire il valore della famiglia
rurale: essa non si limita a preservare la trasmissione, dai genitori ai figli, dei sistemi di
coltivazione, di conservazione
e di distribuzione degli alimenti, ma è soprattutto un modello di vita, di educazione, di
cultura e di religiosità. Inoltre,
sotto il profilo economico, assicura un’attenzione efficace ed
amorevole ai più deboli e, in
forza del principio di sussidiarietà, può assumere un ruolo
diretto nella catena di distribuzione e di commercializzazione
dei prodotti agricoli destinati
all'alimentazione, riducendo i
costi dell’intermediazione e favorendo la produzione su piccola scala.
Signore e Signori, Le difficoltà
odierne mostrano come le moderne tecnologie, da sole, non
siano sufficienti per sopperire
alla carenza alimentare, come
non lo sono i calcoli statistici e,
nelle situazioni di emergenza,
l’invio di aiuti alimentari. Tutto
ciò certamente ha grande ri-
lievo, tuttavia deve essere completato ed orientato da
un’azione politica che, ispirata
a quei principi della legge naturale che sono iscritti nel
cuore degli uomini, protegga la
dignità della persona. In tal
modo, anche l'ordine della
creazione viene rispettato e si
ha “come criterio orientatore il
bene di tutti” (Messaggio per la
Giornata Mondiale della Pace,
1° gennaio 2008, n. 7). Solo la
tutela della persona, dunque,
consente di combattere la
causa principale della fame,
cioè quella chiusura dell'essere
umano nei confronti dei propri
simili che dissolve la solidarietà,
giustifica i modelli di vita consumistici e disgrega il tessuto
sociale, preservando, se non
addirittura approfondendo, il
solco di ingiusti equilibri e trascurando le più profonde esigenze del bene (cfr. Lettera
Enciclica Deus caritas est, n.
28).
Se, pertanto, il rispetto della dignità umana fosse fatto valere
sul tavolo del negoziato, delle
decisioni e della loro attuazione, si potrebbero superare
ostacoli altrimenti insormontabili e si eliminerebbe, o almeno
diminuirebbe, il disinteresse
per il bene altrui. Di conseguenza, sarebbe possibile
adottare provvedimenti coraggiosi, che non si arrendano di
fronte alla fame ed alla malnutrizione, come se si trattasse
semplicemente di fenomeni
endemici e senza soluzione. La
difesa della dignità umana nell’azione internazionale, anche
di emergenza, aiuterebbe inoltre a misurare il superfluo nella
prospettiva delle necessità altrui e ad amministrare secondo
giustizia i frutti della creazione,
ponendoli a disposizione di
tutte le generazioni.
Alla luce di tali principi, auspico
VITA ECCLESIALE
3
che le Delegazioni presenti a
questa riunione si assumano
nuovi impegni e si prefiggano
di realizzarli con grande determinazione. La Chiesa cattolica,
dal canto suo, desidera unirsi a
questo sforzo! In spirito di collaborazione, essa trae dalla saggezza antica, inspirata al
Vangelo, un appello fermo ed
accorato, che rimane di grande
attualità per quanti partecipano al Vertice: “Dà da mangiare a colui che è moribondo
per la fame, perché, se non gli
avrai dato da mangiare, lo avrai
ucciso” (Decretum Gratiani, c.
21, d. LXXXVI). Vi assicuro che,
in questo cammino, potete
contare sull’apporto della
Santa Sede. Pur differenziandosi dagli Stati, essa si unisce ai
loro obiettivi più nobili per suggellare un impegno che, per
sua natura, coinvolge l’intera
comunità internazionale: incoraggiare ogni Popolo a condividere le necessità degli altri
Popoli, mettendo in comune i
beni della terra che il Creatore
ha destinato all'intera famiglia
umana.
Con questi sentimenti, formulo
i miei più fervidi auguri per il
successo dei lavori ed invoco la
Benedizione dell'Altissimo su di
Voi e su quanti si impegnano
per l’autentico progresso della
persona e della società.
Dal Vaticano, 2 giugno 2008
Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008
4
NOTIZIE DALL’ORDINE
Comunicato del Definitorio Generale
Maggio 2008: Tempo Forte dal 5 al 15
1. Il Tempo Forte (TF) del mese
di maggio 2008 si è svolto dal
giorno 5 al 15. Come ogni anno,
in questo periodo è stato inserito l’incontro dei Presidenti
delle Conferenze OFM con il
Governo dell’Ordine. Questo incontro ha avuto luogo dal 12 al
14 maggio ed erano presenti 14
Presidenti. Nel pomeriggio
dell’8 maggio un gruppo di Definitori insieme al Ministro generale
ha
partecipato
all’incontro di studio, presso la
Pontificia Università Antonianum, in occasione del 1° Centenario
di
Archivum
Franciscanum Historicum. L’incontro è stato molto apprezzato da parte dei partecipanti e,
nella condivisione fatta in Definitorio, si è sottolineato la serietà della rivista e la sua
importanza come fonte per la
storia del nostro Ordine.
2. Secondo la prassi, i fratelli del
Definitorio hanno condiviso tra
loro le varie visite, gli incontri e
le celebrazioni vissute con i frati
delle diverse entità, dopo l’ultimo tempo forte. Insieme
hanno poi verificato gli eventi a
cui hanno partecipato: l’incontro con la Conferenza anglofona
e l’incontro con i Presidenti delle
Conferenze ofm. In modo particolare, questa volta il Definitorio
ha analizzato la vita della Confres che è stata presentata dal
Definitore di zona.
3. Oltre ai temi trattati solitamente, sono stati in particolare
approfonditi, durante questo
TF, alcuni temi specifici: la lettera per la festa di San Francesco 2008; il documento sulla
formazione permanente; il Congresso missionario di tutta
l’America Latina (Cordoba, Argentina, 14-19 aprile 2008); il
Progetto Amazzonia (seminario
a Manaus, Brasile, 11-15 febbraio 2008); le nuove presenze
di evangelizzazione in Europa;
la presenza dei frati nel territorio delle altre Province; il Segretariato delle missioni di
Waterford (GSFM); la convenzione tra il Governo generale
ofm e la Provincia toscana sulle
case in Turchia; Franciscan International; il Capitolo Internazionale delle Stuoie organizzato
dalla Famiglia Francescana per
celebrare l’VIII Centenario delle
origini (Assisi - Roma, 15-16
aprile 2009); la missione propria
del Collegio dei Ricercatori di S.
Isidoro; l’andamento dei lavori
nei cantieri nelle Case dipendenti dal Ministro Generale.
4. Sono stati discussi i programmi dei futuri incontri: l’incontro con i frati che lavorano
presso la Santa Sede (11 luglio
2008 in Curia Generalizia); l’incontro del Ministro e del Definitorio generale con l’EAC e
SAAOC (20-26 settembre 2008 a
Bangkok); l’XII Consiglio Internazionale per la Formazione e
gli Studi (24 novembre – 3 dicembre 2008 a Murcia, Spagna);
l’incontro per i nuovi Ministri e
Custodi (gennaio 2009, Curia
Generalizia).
5. Il Definitorio, nell’incontro
avuto con il Segretario generale
del Capitolo 2009, Fr. Francesco
Patton, ha preso atto del verbale dell’incontro della Commissione preparatoria del
Capitolo Generale con diversi
suggerimenti e proposte. Alcuni temi sono stati poi discussi
con i Presidenti delle Confe-
Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008
renze. Le decisioni da prendere,
oltre a certe date da stabilire, riguardavano infatti: lo schema
per la riflessione nelle Entità; il
modo di presentare i candidati
all’ufficio di Ministro Generale;
la modalità di presentare i candidati all’ufficio di Definitore
Generale; l’iter per giungere all’approvazione del regolamento del Capitolo; il parere su
alcuni articoli proposti dell’Ordo Capituli, necessari per
poter procedere con il lavoro di
preparazione; la modalità di
invio dei materiali e delle comunicazioni riguardanti il Capitolo generale (uso del web). Il
Definitorio ha scelto come
motto del Capitolo: Verbum
Domini nuntiantes in universo
mundo. È stata nominata anche
la Commissione Liturgica per il
Capitolo Generale che è formata dai seguenti frati: Fr.
Ruben Tierrablanca (Presidente), Fr. Paolo Canali, Fr. Vittorio Viola e, da parte del
Definitorio Generale, Fr. Mario
Favretto. Fr. Vittorio Viola è
stato nominato animatore liturgico del Capitolo 2009.
6. Sono state studiate e valutate
le relazioni inviate dai Visitatori
Generali che hanno concluso il
loro servizio nelle seguenti Entità: Fondazione di S. Francesco,
dipendente dal Ministro generale, in Russia e Kazakistan; Custodia di San Giovanni Battista
in Pakistan.
7. Sono stati eletti Visitatori: Fr.
Azariasz J. Hess (Prov. dell’Immacolata Concezione in Polonia) per la provincia di S. Edvige
in Polonia; Fr. Zenon Styś (Prov.
S. Maria degli Angeli in Polonia)
per la provincia di S. Francesco
d’Assisi in Polonia e Fr. Rufin
Maryjka (Prov. di S. Maria degli
Angeli) come Visitatore-Assistente per i frati, della Provincia
di S. Francesco, residenti fuori
Polonia cioè, in Italia, Austria,
Germania, Svizzera e Svezia; Fr.
Matija Koren (Prov. dei Santi Cirillo e Metodio, Croazia) per la
Provincia del Santissimo Redentore in Croazia; Fr. Gabriel
Mioč (Prov. dell’Assunzione
della Beata Maria Vergine in Bosnia- Erzegovina) per la Provincia
di
S.
Croce
in
Bosnia-Erzegovina; Fr. Cyril
Brazda (Prov. Santissimo Salvatore in Slovacchia) per la provincia S. Venceslao nella
Repubblica Ceca; Fr. Saverio
Biasi (Prov. San Vigilio in Italia)
per la provincia S. Bonaventura
in Italia; Fr. Tarcisio Colombotti
(Prov. di San Carlo Borromeo,
Italia) per la Provincia S. Francesco Stimmatizzato in Italia; Fr.
Cristoforo Amanzi (Prov. dei
Santi Pietro e Paolo, Italia) per la
provincia S. Cuore B.V.M. in Italia. Su richiesta della Custodia di
Terra Santa è stato nominato
come Visitatore Straordinario
Fr. Manuel Blanco Rodríguez
della provincia di S. Gregorio
Magno in Spagna, per visitare le
case ed i frati dimoranti in Siria e
Libano.
8. Sono state esaminate 10 richieste economiche e 50 diverse pratiche amministrative.
Il prossimo tempo forte è previsto dal 30 giugno al 12 luglio
2008.
Fr. Ernest K. Siekierka
Segretario Generale
INCONTRO DEI PRESIDENTI
D E L LE C O N F E R E N Z E O F M
NOTIZIE DALL’ORDINE
5
Discorso del Ministro Generale: Discepoli e missionari
Cari Fratelli, siate i benvenuti al
quinto incontro dei Presidenti
delle Conferenze dei Ministri Provinciali. Il Signore vi dia pace.
In questo sessennio... la vostra attiva e propositiva partecipazione
è stata sempre un grande aiuto
per me e per il Definitorio Generale. Grazie per tutto questo e,
anche a nome del Definitorio Generale, grazie per essere venuti
anche quest’anno... Desidero,
poi, condividere con voi anche
alcune riflessioni sull’Ordine.
1. La terza tappa dell’itinerario
verso la celebrazione dell’VIII
Centenario della fondazione
dell’Ordine. Questa tappa ha
per tema: celebrare il dono della
vocazione. Come ho ripetuto in
diverse occasioni, e come ben
sappiamo, celebrare significa
essere consapevoli del dono
che riceviamo, porci di fronte ad
esso con un atteggiamento di
stupore e meraviglia. Significa,
anche, restituire, con le parole e
le opere, il dono della nostra vocazione a Colui dal quale l’abbiamo ricevuto e agli altri,
soprattutto ai più poveri, a coloro ai quali siano stato inviati.
Questi aspetti ci pongono dinanzi alla sfida di qualificare più
evangelicamente la nostra vita
e la nostra missione, coscienti
che la qualità della nostra mis-
sione è strettamente connessa a
quella della nostra vita. Non
possiamo separare la vita dalla
missione, o, se vogliamo: per essere missionari dobbiamo essere discepoli e l’essere
discepoli ci porta necessariamente ad essere missionari.
La qualità evangelica della vita a
cui siamo chiamati ci chiede di
fondare la nostra vita sul Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo, in obbedienza, senza nulla
di proprio e in castità (cf Spc 38).
Più concretamente, la qualità
evangelica della vita, per noi,
passa attraverso:
– una vita di fede che sia «vera
sorgente della nostra letizia e
della nostra speranza, della nostra sequela di Gesù Cristo e
della nostra testimonianza al
mondo» (Spc 18);
– il mettere il Vangelo al centro
della nostra vita, come «potenza
liberatrice» (Spc 15), per assumere come prima responsabilità la cura della propria crescita
vocazionale (cf. Spc 53);
– relazioni interpersonali vere e
sane con i membri della Fraternità locale, provinciale o universale, che si alimentano di
dialogo, dell’accettazione dell’altro, in particolare del diverso
(cf. Spc 23), e di comunicazione
autentica e profonda, che parte
dal cuore e ci porta ad ascoltare
«quanti vivono attorno a noi» e
«ad esprimere ciò che ci abita
dentro» (Spc 43);
– una Fraternità in cui si testiuguaglianza tra Frati
monia l’u
laici e chierici (cf. Spc 53), e nella
quale si attua «una cultura dell’accompagnamento fraterno,
della correzione, del perdono e
della riconciliazione mediante
pratiche specifiche di solidarietà
comune» (Spc 53);
– la nostra testimonianza di minorità, «come minori tra i minori
della terra» (Spc 30), e il nostro
voler «scegliere con maggior
decisione i luoghi di frontiera e
la marginalità, che sono parte
integrante della nostra tradizione» (Spc 33), come ci ha chiesto il Capitolo Generale
straordinario del 2006;
– l’evangelizzazione e la missione, che sgorgano da una sete
che si è saziata nell’incontro con
Cristo e si trasforma in annuncio
(cf. Spc 17), mettendo alla prova
la nostra capacità di donare e di
donarci gratuitamente agli altri
(Spc 22); una missione ed evangelizzazione che, stando al Documento del Capitolo generale
del 2003, ci colloca nei chiostri
dimenticati e inumani «dove la
bellezza e la dignità della persona sono continuamente offu-
scate» (Sdp 37); una evangelizzazione e una missione che,
nelle parole del Documento del
Capitolo generale straordinario
del 2006, ci deve portare a «non
lasciarci rinchiudere dalle barriere create dall’ideologia dominante» (Spc 37);
– la formazione che riceviamo e
diamo, sapendo che in essa ci
giochiamo il presente e il futuro.
Tutto ciò sarà possibile se rimarremo vigilanti, «mendicanti di
senso» (Spc 6), facendoci prendere per mano dalla Parola, che
è lampada per i nostri passi (cf.
Sal 118,105); se continueremo a
camminare per poter avere una
maggiore comprensione della
nostra vocazione (cf. Spc 10); se
mettermo in atto un discernimento permanente (cf. Spc 35);
se abbandoneremo a poco a
poco la rassegnazione, il pragmatismo superficiale e i facili
idealismi, lasciandoci abitare
dalla tensione colma di speranza per il Regno (cf. Spc 9).
Come Presidenti vi chiedo di
promuovere e animare nelle
Conferenze una valutazione dei
luoghi, dei ministeri e delle situazioni in cui lavorano i Frati
(cf. Spc 51. 58), così che le Entità
delle vostre Conferenze e i Frati
che le compongono si pongano
in costante atteggiamento di di-
Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008
6
NOTIZIE DALL’ORDINE
scernimento, per distinguere
ciò che viene dallo Spirito e risponde alla nostra forma di vita
da ciò che gli è contrario (cf. VC
73). Aiutate i Frati delle vostre
Conferenze a prendere coscienza della situazione in cui di
trovano (Spc 49, 3). Non riducete il vostro servizio agli aspetti
puramente tecnici e burocratici.
Siate veri animatori della qualità
evangelica della vita dei Frati.
2.Missionari nel cuore del mondo
Desidero sottolineare alcuni elementi che mi sembrano importanti. Chiamati a stare con Gesù
e a predicare (cf. Mc 1,13-14), i
Frati Minori sono stati inviati nel
“chiostro del mondo” per proclamare che non c’è altro Onnipotente se non Dio (cf. LOrd 9).
La Chiesa nasce dalla missione,
che ha le sue origini nel Padre
(che invia), è realizzata dal Figlio
(l’inviato) e trova forza nello Spirito Santo (che guida e dinamizza tutto il processo
missionario). La Chiesa non può
trascurare il mandato di Gesù ai
Dodici: «date loro voi da mangiare» (Mc 6,37), che ha un
senso più profondo di dare del
pane alla folla. La missione non
è una questione facoltativa per
la Chiesa. Negare la missione sarebbe negare la natura stessa
dell’essere cristiano: «Guai a me
se non evangelizzo!».
Chi crede e vive, è chiamato a
dare. Questa è la dinamica profonda della missione. Per questo
dobbiamo dire che la missione
è la prova della fede: «Chi ha incontrato veramente Cristo, non
può tenerselo per sé» (NMI 40)
Dentro la Chiesa la vita consacrata ha come compito proprio
l’annuncio di Cristo alle genti. La
missione, soprattutto quella ad
gentes, «dipende soprattutto
dai consacrati e dalle consacrate
che s’impegnano a far giungere
il messaggio del Vangelo alla
moltitudine crescente di coloro
che lo ignorano» (RdC 37).
In questo contesto dobbiamo ripetere, una volta di più, che l’Ordine dei Frati Minori non è solo
un Ordine di predicatori del
Vangelo (cf. Rb 10), ma anche
missionario nel senso stretto del
termine. La missione ad gentes
ha caratterizzato la nostra Fraternità fin dalle sue origini (cf.
Rnb 12,1-2). Andare e annunciare Gesù Cristo a tutte le genti,
in tutto il mondo, è parte integrante della nostra vocazione,
un’esigenza del nostro carisma.
Per un Frate Minore la missione
ad gentes è la massima espressione di ‘resitituzione’: di fronte
a un Dio Padre, che ci rende partecipi della pienezza della vita in
Cristo, sentiamo l’urgenza di
rendere partecipi gli altri di questo stesso dono. «Nulla, dunque,
di voi trattenete per voi, affinché
tutti e per intero vi accolga Colui
che tutto a voi si offre» (LOrd 29).
Il Frate Minore è missionario più
per vocazione personale che per
necessità pastorale. Anche se
non vi fosse necessità pastorale,
il Frate Minore tenderebbe ad
essere missionario. La missionarietà del Padre che si fa concreta
nel Figlio, ci stimola ad uscire da
noi stessi, anche dai nostri “chiostri” e territori cristiani, per andare tra e portare la Buona
Notizia a tutti, cristiani e non, superando qualsiasi tipo di barriera
culturale, geografica o religiosa.
Cosa intendiamo per missione?
Tra le tante concezioni di missione desidero prendere quella
che ci offre Don Helder Cámara,
perché mi sembra che sintetizzi
alcuni aspetti della missione.
Dice Don Helder Cámara: «La
missione è partire, camminare,
lasciare tutto, uscire da se stessi,
rompere la crosta dell’egoismo
che ci racchiude nel nostro io;
smettere di girare intorno a noi
stessi come se fossimo al centro
del mondo e della vita; non lasciarsi rinchiudere nei problemi
del piccolo mondo a cui apparteniamo: l’umanità è più grande.
Missione è sempre partire ma
non divorare chilometri. È, soprattutto, aprirsi agli altri come
fratelli, scoprirli e incontrarli. E se
per incontrarli e amarli è necessario attraversare i mari e volare
là in cielo, allora missione è partire fino ai confini del mondo».
La missione di cui stiamo par-
Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008
lando ha delle esigenze molto
concrete:
– essere discepoli, perché solo
chi si è incontrato con Lui può
comunicarlo agli altri;
– essere disposti ad uscire dal
nostro mondo sempre piccolo.
L’umanità che aspetta la nostra
presenza missionaria e le sue
necessità sono più grandi del
nostro mondo;
– dialogare con il mondo, soprattutto nelle terre di missione
in cui regna il secolarismo e il relativismo, per i quali è necessaria
una buona preparazione intellettuale e una adeguata conoscenza del nostro patrimonio
culturale;
– uscire, partire, esige di sapersi
“spogliare”, di andare in atteggiamento di minorità, disponibili ad un vero incontro con
l’altro, il che comporta di dare,
ma anche di saper ricevere;
– dare alla nostra missionarietà
un solo un limite: i confini del
mondo, perché non ci possono
essere barriere che la ostacolino.
Vi chiedo di promuovere una riflessione nelle vostre Conferenze sul tema della missione,
evangelizzazione e dialogo con
il mondo, non solo come preparazione al prossimo Capitolo generale, ma anche perché dalle
risposte che daremo a tutto ciò
dipende tanto del nostro futuro
e anche del nostro presente.
3. A proposito di numeri
I giornalisti mi chiedono sempre: quanti sono i Frati Minori
nel mondo? L’Ordine cresce o
diminuisce? Non voglio soffermarmi ora sull’analisi di numeri,
perché penso di farlo nella mia
Relazione al Capitolo generale,
come hanno fatto i miei predecessori, ma desidero solo richiamare la vostra attenzione. Vi
invito ad analizzarli con serenità,
per non lasciarci ingannare da
facili slogans. È vero che la tendenza alla diminuzione non è di
ora. Nel nostro Ordine è cominciata negli anni ’50, ma è arrivato
il momento di confrontarci con
le cifre, perché è strano che, se
abbiamo un alto numero di novizi, l’Ordine continui in una
forte tendenza verso il basso.
Cosa sta succedendo?
È vero che ciò che salverà la nostra vita e missione è la qualità
della vita, per questo ho cominciato evidenziando questo
aspetto come prioritario. È
anche vero, però, che è difficile
capire come, mentre i numeri diminuiscono e l’età aumenta,
continuino ad aumentare considerevolmente il numero delle
Case e delle attività, in particolare quelle parrocchiali. Il Vangelo ci invita ad edificare su basi
solide, perché diversamente la
casa andrebbe in rovina, e a
contare le forze prima della battaglia, per non incorrere in sorprese che potrebbero essere
sgradevoli. Dobbiamo assumere
il ridimensionamento con tutto
ciò che di negativo può comportare e con quanto di positivo
certamente ha. Non si tratta solo
di chiudere, ma a volte è necessario chiudere per aprire.
La mia terza richiesta, cari Fratelli Presidenti, è di promuovere
nelle vostre Conferenze un’analisi della situazione vocazionale
e delle attività apostoliche che
stiamo assumendo. Per questo
si potrà partire dalla statistica.
Può essere un dato significativo.
Conclusione
Quanto vi ho indicato esige lucidità e audacia. Lucidità per una
analisi accurata della situazione,
audacia per prendere le misure
opportune e, così, passare dal
bene al meglio. So che il vostro
lavoro non è sempre facile. Conosco bene la situazione di autonomia di ogni Entità. So anche
che il lavoro di Ministri provinciali, che voi rappresentate in
questo incontro, non è facile. Ma
dobbiamo continuare a segnare
il passo, per camminare insieme
in una rivitalizzazione della nostra vocazione e missione. Questa è la grande urgenza del
momento. A voi e ai Ministri provinciali, così come a tutti i Frati
che si iscrivono senza sosta a
questa “marcia in favore della rivitalizzazione” della nostra vita e
missione, la mia gratitudine e il
mio appoggio incondizionato.
NOTIZIE DALL’ORDINE
7
Capitolo Generale 2009: schema per la riflessione nelle Entità
Prot. n. 098957
Roma 25 maggio 2008
Cari fratelli Ministri e Custodi,
il Signore vi dia Pace!
Il Capitolo Generale del 2009 si
avvicina e vogliamo che esso
sia non solo il Capitolo dei Ministri e Custodi, ma di tutto
l’Ordine chiamato all’evangelizzazione del mondo intero. Il
Capitolo è un momento di verifica sulla vita e missione dell’Ordine e, accogliendo alcuni
suggerimenti fatti dai Presidenti delle Conferenze nell’ultimo incontro tenutosi in Curia
in questi giorni, vogliamo offrire a tutti i frati dell’Ordine
uno schema di riflessione sulla
situazione attuale dell’Ordine e
sul cammino futuro che lo
aspetta.
Ogni frate, ogni Fraternità ed
ogni Entità riflettano e si confrontino sulle seguenti domande:
1. Come viene vissuta la dimensione evangelizzatrice –
missionaria del nostro carisma
a livello personale e nella vita
della fraternità? Quali elementi
di valutazione vanno sottolineati?
2. Come è stato recepito ciò
che il Capitolo Generale del
2003 ha chiesto ad ogni Entità/Conferenza? Come è stato
recepito il documento finale del
Capitolo straordinario del 2006?
3. A che punto si trova la vostra
Fraternità locale e provinciale (o
custodiale) nel vivere alla luce
delle cinque priorità dell’Ordine?
SOLIDARIETA’
Provate ad esprimere brevemente alcuni aspetti problematici e alcuni aspetti significativi.
relazione finale del Ministro Generale e saranno condivise comunque con tutto l’Ordine.
4. Quali proposte formulate
sulla missione / evangelizzazione?
Due date da ricordare;
Le modalità per la riflessione e
la condivisione sono lasciate
alle singole entità (suggeriamo
capitoli locali, incontri per aree
di interesse, incontri per fasce
d’età, giornate di fraternità provinciale, ecc.).
Ogni entità provinciale (o custodiale) dovrà raccogliere in
sintesi ciò che emerge dai singoli frati e dalle fraternità e spedire la relazione al presidente
della propria Conferenza il
quale farà poi a sua volta una
sintesi da mandare al Segretario Generale del Capitolo. Queste sintesi serviranno per la
Entro il 30 novembre 2008 devono arrivare ai Presidenti di
Conferenza le riflessioni delle
Entità della propria Conferenza: una sintesi di due cartelle;
Entro il 31 dicembre 2008 i
Presidenti delle Conferenze invieranno alla Segreteria del CG
le sintesi (5 cartelle) delle riflessioni delle loro Conferenze.
Fraternamente,
Fr. Francesco Patton
Segretario del Capitolo
CON MYANMAR
Roma 8 maggio 2008
Cari fratelli e sorelle,
il Signore vi dia pace! Una nuova
situazione di emergenza ci
chiama. Il passaggio del ciclone
“Nargis” sulla regione sud-occidentale di Myanmar ha lasciato,
ad oggi, il triste bilancio di circa
100.000 morti, 30.000 dispersi,
migliaia di feriti e centinaia di
migliaia di senza tetto. Si tratta
della peggiore catastrofe registrata in Asia dal 1991, quando
in
Bangladesh
morirono
143.000 persone.
Come in simili occasioni del passato siamo invitati, anche ora,
ad essere solidali di fronte a
tanto dolore e bisogno. Siamo
chiamati a farlo con la nostra
preghiera, pregando per le vittime e per i loro familiari, invo-
cando la pace di Dio sui defunti
e la forza e consolazione del Signore su quanti sono nella sofferenza. Siamo chiamati a farlo
anche con degli aiuti economici.
Quanti desiderano manifestare
in questo modo la loro solidarietà con le vittime del ciclone
“Nargis”, in particolare con
quelle della Famiglia Francescana, possono farlo inviando
alla Curia Generale la propria
donazione. Il numero di conto
corrente bancario è:
OFM CASA GENERALIZIA
FONDO SOLIDARIETÀ S. FRANCESCO
IBAN: IT95 L056 9603 2110 0000
5300 X66
Filiale: 138 ROMA – SEDE
BIC/SWIFT: POSOIT22ROM
BIC/SWIFT SEDE: POSOIT22
Causale: MYANMAR
Una catastrofe naturale
che si aggiunge alle difficoltà politiche
che attanagliano la Birmania. Ma la giunta
militare birmana ha accettato gli aiuti internazionali
nella foto: due infermieri volontari
La Curia generale si assumerà la
responsabilità di far giungere gli
aiuti ai destinatari.
In momenti come questi non
possiamo dimenticare che è
dando che si riceve e che c’è più
gioia nel dare che nel ricevere.
Siamo generosi con chi è in così
grande necessità. Il Signore benedice chi dà a piene mani.
Fraternamente.
Fr. José Rodríguez Carballo
Ministro Generale
Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008
8
NOTIZIE DALL’ORDINE
III Congresso Internazionale
degli Educatori Francescani
dell’America Latina
Dal 18 al 22 maggio si è celebrato a Cuzeo
(Perù) il III Congresso Internazionale degli Educatori Francescani dell’America Latina promosso dalla Segreteria Generale per
l’Evangelizzazione della Curia generale e organizzato dalla Provincia dei XII Apostoli del
Perù.
Il tema del Congresso è statto:
Promuovere l’umanesimo: la
Missione dell’educatore Francescano. Hanno partecipato circa
ottocento educatori francescani
proveniente da tutta l’America
Latina e dalla Spagna, di cui 130
Frati Minori insieme ai due Definitori Generali dell’Ordine per
l’America Latina.
Il Congresso è stato inaugurato
dal Ministro Generale, Fr. José
Rodríguez Carballo, ofm, che ha anche tenuto
la prima relazione sulla Pedagogia dell’educatore francescano.
Tra le vare tematiche si è approfondita quella
del Progetto di educazione francescana.
www.ofm.org
P. B e r n a r d i n o d a P o r t o g r u a ro v e r s o l a B e a t i f i c a z i o n e
Il 20 maggio 2008, festa di S. Bernardino da Siena, i Padri Cardinali e Vescovi, membri della Congregazione delle Cause dei Santi, dopo aver ascoltato la “Relazione” del Ponente della Causa, S.E. Mons. Pier
Giacomo De Nicolù, Arcivescovo tit. di Martana, hanno espresso unanime voto favorevole circa l’eroicità
delle virtù praticate dal Servo di Dio P. BERNARDINO DA PORTOGRUARO (1812-1895) (Giuseppe Dal
Vago); Ministro Generale dal 1869 al 1889, Arcivescovo titolare di Sardica.
È stato questo l’ultimo passo della Causa avviata nel 1919 dalla Provincia
Veneta della quale ha fatto parte il Servo di Dio. Attendiamo ora con fiducia che il Santo Padre confermi con la sua autorità apostolica il giudizio già
espresso dai Consultori storici nella seduta del 10 dicembre 1996, dai Consultori teologi il 16 gennaio 2007 ed oggi dai Padri Cardinali e Vescovi,
ordinando la promulgazione dell’atteso Decreto super virtutibus che
attribuisce al benemerito Ministro generale il titolo e gli onori dei
“Venerabili”. Accertata la santità di vita e l’eroicità delle singole virtù
da lui praticate, imploriamo dall’Onnipotente il necessario miracolo, attribuito alla intercessione di P. Bernardino, perché si possa
giungere al giorno desiderato della sua beatificazione.
50o anniversario della presenza francescana in Singapore
Il 13 giugno in Singapore si è celebrato il 50 anniversario della presenza francescana in quel paese.
I momenti sono stati presieduti dal Ministro Generale, Fr. José Rodríguez Carballo, che in quella circostanza ha ricevuto la Professione solenne di tre frati della Custodia di S. Antonio di Singapore e
Malesia, dipendente dalla Provincia dell’Australia. All’evento
ha partecipato anche Fr. Ambrosio Van Si, Definitore generale per l’Asia. Il primo francescano che arrivò nel paese fu
Fr. Virgil Mannion, il 28 marzo 1957. Poi arrivarono i francescani della Provincia delle Marche e, più tardi, ai tempi del
Ministro Generale Fr. Constantino Koser, si fece carico della
presenza francescana la Provincia dell’Australia. Attualmente la Custodia conta 23 professi solenni, 3 professi temporanei, 2 novizi e 4 postulanti.
Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008
NUOVI VESCOVI
FRA NCESCAN I
Fr. Irineu Gassen
Il Papa ha nominato Vescovo di
Vacaria (Brasile) Fr Irineu Gassen, ofm, finora Parroco della
Parrocchia “São João Batista”
nella diocesi di Caxias do Sul. Fr
Irineu Gassen, OFM, è nato il 24
novembre 1942 a Santa Cruz
do Sul. Il 2 febbraio 1966 ha
emesso la Professione Solenne
nell’Ordine dei Frati Minori,
nella Provincia “São Francisco
de Assis” di Rio Grande do Sul, è
stato ordinato sacerdote il 27
luglio 196. Tra gli incarichi esercitati, quelli di Professore
presso il Seminario Serafico di
Taquaril, Formatore della comunità per gli studenti di Filosofia e Teologia a Porto Alegre,
Direttore del Seminario minore
e Vice-Maestro del Noviziato a
Daltro Filho, Rettore e Guardiano del Seminario “Nossa
Senhora Medianeira” ad
Agudo, Parroco della Parrocchia “São Francisco” a Porto
Alegre, Parroco delle Parrocchie di Daltro Filho e di Passo
Fundo, Ministro Provinciale
della Provincia di Rio Grande
do Sul, con sede a Porto Alegre.
Fr. Piotr Herkulan Malchuk
Il Papa ha nominato Vescovo
Ausiliare della Diocesi di
Odessa-Simferopol dei Latini
(Ucraina) Fr. Piotr Herkulan
Malchuk ofm, finora Economo
della Provincia S. Michele Arcangelo, assegnandogli la
sede titolare vescovile di
Media. Fr. Herkulan, nato il 7
luglio 1965 a Sloboda Rashkiv
(Moldova), ha emesso la Professione Temporanea il 4 gennaio 1990 e quella Solenne il
22 agosto 1993. È stato ordinato sacerdote il 7 giugno
1992.Ha ricoperto diversi incarichi, tra i quali: Vice-Parroco a
Polonné; Custode e in seguito
Ministro provinciale della Provincia S. Michele Arcangelo in
Ucraina (2004-2007).
Singapore è uno dei Paesi più densamente popolati del mond.
Musulmani e buddisti, insieme, rappresentao più del 50%
della popolazione totale.
COMPI
COMPI: COMUNICATO DEGLI ANIMATORI GPIC
9
La preoccupazione per il clima di disagio verso gli immigrati
Noi Animatori di Giustizia Pace
e Integrità del Creato (GPIC)
della famiglia francescana, riuniti a convegno in Assisi, vogliamo condividere con voi,
fratelli e sorelle credenti e non
credenti, la nostra preoccupazione per il clima di crescente
disagio verso gli immigrati in
genere ed i Rom in particolare,
che oggi si respira nel nostro
Paese, giungendo talvolta
anche a punte di intolleranza.
Insieme a tante altre voci che in
questi giorni si sono levate,
anche noi vogliamo attirare
l’attenzione sul pericolo attualmente rappresentato da una
diffusa attitudine alle generalizzazioni per cui, a partire da
episodi di criminalità compiuti
da singoli individui ed in circostanze spesso ascrivibili alla
cronaca locale, si perviene ad
un giudizio negativo su intere
etnie.
Nell’odierno contesto sociale si
fa più diffuso un sentimento di
paura e di insicurezza, il quale
è spesso amplificato dai mezzi
di comunicazione per ragioni a
nostro avviso non sempre trasparenti.
A tale percezione di una situazione di ‘emergenza’ si risponde con atteggiamenti
culturali semplificanti, che tendono a risolvere la complessità
della situazione nella ricerca di
un capro espiatorio e nella
messa in atto di rimedi drastici
e soluzioni che nei fatti non
tengono conto del rispetto
della dignità e della storia delle
singole persone .
Angosciante è l’abbinamento anche nei titoli dei giornalidell’ ‘emergenza immigrati’,
‘emergenza Rom’ con l’ ‘emergenza rifiuti’, quasi che essi
stessi siano scarti della società
semplicemente da rimuovere
dalle nostre città.
Alla base di queste paure vi è
forse proprio una forma di sopravvalutazione del bisogno di
sicurezza, la quale in realtà rivela chiusura al dialogo e all’incontro con l’altro.
Attingendo alle sorgenti della
nostra tradizione spirituale
francescana, vorremmo offrire
umilmente un suggerimento di
metodo, indicando vie di uscita
certamente più impegnative,
ma anche più durature e costruttive.
Richiamiamo alla memoria il
noto episodio dei briganti di
Monte Casale i quali, certamente responsabili di vari crimini, bussarono alla porta dei
frati per chiedere loro l’elemosina. Mentre il padre Guardiano
li scacciava rinfacciando i loro
misfatti e trattandoli da parassiti, S. Francesco esortava i frati
con queste parole: “il nostro
maestro Gesù Cristo il cui Vangelo noi abbiamo promesso di
osservare, dice che non i sani
hanno bisogno del medico, ma
gli infermi e che egli non era
venuto a chiamare i giusti a
conversione, ma i peccatori e
perciò spesse volte egli mangiava con loro. Ciò che è stato
fatto è dunque contro la carità
e il santo Vangelo di Cristo” (cfr
Fior XXVI).
Il fenomeno dell’immigrazione
va affrontato, con una cultura
Attingendo alle sorgenti della nostra tradizione
spirituale francescana, vorremmo offrire umilmente un suggerimento di metodo, indicando
vie di uscita certamente
più impegnative, ma anche
più durature e costruttive
Un tentativo di sbarco clandestino bloccato dalla Polizia italiana
del dialogo e dell’incontro (in
spirito di francescana fraternità), dalla quale nasca una legislazione
giusta,
non
improvvisata sull’onda dell’emotività, ma elaborata sulla
base di attente riflessioni e di
una conoscenza approfondita,
la quale garantisca la legalità
nel rispetto reciproco.
Maledetto chi lede il diritto del
forestiero, dell'orfano e della
vedova! Tutto il popolo dirà:
Amen (Dt 27,19)
Assisi, 2-4 giugno 2008
LA SITUAZIONE DELLA
REGIONE LAZIO
NEL RAPPORTO CARITAS
Secondo una stima del Dossier
Caritas/Migrantes basata su dati
ministeriali, al 1° gennaio 2007
sono risultati nel Lazio 500.000
immigrati regolari (di essi 431.000
nella Prov. di Roma) e su
1.939.928 lavoratori occupati
come dipendenti, quelli nati all’estero sono 196.839 (84,4% in
paesi non comunitari) con una incidenza complessiva del 10,1%
tra gli occupati (12,5% in Italia) e
che sale al 20% se si guarda ai
nuovi assunti nel 2006. Sono solo
330.146 gli immigrati registrati in
anagrafe, e quindi quelli più stabili, essendo molto numerosi coloro
che,
pur
presenti
regolarmente, non godono ancora di condizioni alloggiative
che consentano di effettuare
l’iscrizione anagrafica o non ne
sono interessati.
Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008
10
FAMIGLIA FRANCESCANA
Piccola Fraternità Inserita:
la storia di un cammino
Giustizia, Pace e Integrità del Creato
nella Provincia Toscana
Cari fratelli, la commissione
GPIC della Provincia Toscana
sente il bisogno di ringraziare il
Signore per il grande dono
della Fr at ernit à Maria Madre
dell’Incontro che attualmente
è collocata in Prato. Per fare ciò,
rispondendo a una richiesta
del Ministro Provinciale, intende far partecipi tutti i fratelli
della sua storia e del percorso
di discernimento compiuto
dalle sue origini ad oggi.
Alla fine deglia nni 90 un
gruppo di frati, recependo le
varie sollecitazioni dell’Ordine
ad andare incontro ai poveri,
ha chiesto di poter vivere un
periodo di condivisione con gli
ultimi. A tale scoop fu individuato un campo nomadi alla
periferia di Firenze, nel quale fu
fatta la prima esperienza di un
mese di condivisione. L’esito fu
positivo e le ultime righe del
diario di quei giorni esprimono
il desiderio di un successivo
sviluppo di quanto vissuto, insieme all’esigenza di affidare
tutto alle mani del Signore.
Nel 2001 il Ministro Provinciale
dette l’incarico alla commissione GPIC di elaborare una
bozza di progetto per una piccola Fraternità inserita tra i poveri,
da
proporre
alla
valutazione dell’Assemblea generale dell’anno successivo.
È iniziata così una serie di incontri mensili basati sulla convivenza di 2-3 giorni in vari
luoghi di povertà della Toscana, avanti lo scopo di un approfondimento della nostra
conoscenza reciproca, di un
confronto delle rispettive idee
e sensibilità sui temi di povertà
e condivisione, di pregare e
ascoltare insieme la Parola di
Dio.
Una caratteristica che si è rivelata essenziale è stata quella
del metodo degli incontri. Al
tentativo iniziale di armonizzare i punti di vista diversi e i
doni di ciascuno è subentratro
l’ascolto della Parola di Dio e la
disponibilità a consegnare
tutto al Signore e ai fratelli per
fare spazio a quanto Lui
avrebbe voluto dirci.
Si trattava di dare voce a
quanto lo Spirito voleva suggerirci (cfr. 2Sam 7,5-11 Dice il
Signore: forse tu mi costruirai
una casa perché vi abiti?... Io, il
Signore, farò a te una casa per il
tuo riposo).
Mentre visitavamo quartieri
popolari e campi nomadi, abbiamo compreso che la vicinanza ai poveri e la vita in
sobrietà non poteva essere disgiunt a da una intensa preghiera, perciò i nostri incontri
mensili riservavano largo
tempo alla Celebrazione Eucaristica e all’Adorazione. Nella
preghiera sentivamo di vivere
la prima e fondamentale forma
di condivisione con Gesù Cristo
povero.
La commissione ha potuto così
Assemblea gepresentare all’A
nerale 2002 a La Verna la cosiddetta Bozza di Progetto
Sperimentale di Piccola Fraternità Inserita tra i Poveri con la
richiesta, in caso di approvazione del testo, di poterla mettere in atto per periodi
prolungati in modo da verificarla e svilupparla.
Lo scopo di tale verifica è stato
quello di valutare la proposta
per confermarla o rettificarla e
presentarla al Capitolo Provinciale del 2003. L’Assemblea fu
favorevole all’approvazione del
progetto. La scelta cadde sul
campo nomadi di Sesto Fiorentino (luogo della prima esperienza), e non in modo casuale,
ma secondo il criterio di stare
Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008
S. Francesco
abbraccia
il Crocifisso,
scultura,
Santuario
della Verna
là dove il Signore ci aveva condotto fin quando non si fosse
compresa una Sua dversa volontà. Alla decisione seguì una
permanenza estiva di un mese
e un’altra nell’inverno 2003 con
il coinvolgimento di diversi
frati, anche di altre Province.
Si giunse così al Capitolo Provinciale del 2003, durante il
quale uno dei frati che aveva
portato avanti la presenza ad
experimentum fu invitato a
presentarla ai frati capitolari.
L’intervento fu ascoltato con
grande interesse e riscosse subito ampie approvazioni, insieme ad alcune perplessità
circa i disagi di vita quotidiana
del campo. Avuta la conferma
del Capitolo, il 2 ottobre 2003 il
Progetto trovò attuazione nella
Fraternità Maria Madre dell’Incontro al campo nomadi di
Sesto Fiorentino, come Casa fi-
liale di del Convento S. Francesco di Fiesole. Il primo dei tre
anni trascorso al campo fu dedicato ad approfondire la vita
di comunione e di orazione in
fraternità e la minorità intesa
come condivisione delle condizioni di vita degli abitanti del
luogo. In un secondo momento
il Ministro Provinciale invitò ad
aprirsi all’apostolato secondo
una modalità confacente allo
stile di vita della Fraternità. Il
nome della Fraternità, Maria
Madre dell’Incontro, vuole
esprimere una particolare presenza di Maria (avvertita in ogni
fase del cammino) la quale ci
accompagna all’incontro con
Dio, tra di noi e con i poveri.
Nel 2006 si arrivò al Capitolo
ricchi di tre intensi anni di esperienza di vita. Durante il Capitolo la Fraternità fu confermata,
considerata come una realtà si-
FAMIGLIA FRANCESCANA
gnificativa nell’ambito del ridisegno delle presenze e delle
Case in Toscana. Nel Congresso
Capitolare se ne è deciso il trasferimento a Prato, in un quartiere industriale a forte
componente cinese. C ontemporaneamente è stata chiusa la
nostra antica presenza a Prato,
con la consegna della Parrocchia S. Domenico alla Diocesi.
I motivi che hanno portato alla
scelta di lasciare il campo nomadi sono stati vari: prima di
tutto la prospettiva di un imminente smantellamento ad
opera del Comune; secondariamente è stata evidenziata da
molti frati la difficoltà ad adeguarsi al tenore di vita dei rom
per la mancanza di servizi igienici e per altri disagi. La scelta
di Prato è stata determinata:
1)dall’invito del Vescovo diocesano a mantenere una presenza di frati in città;
2) dalla presenza di un’alta percentuale di immigrati con una
forta concentrazione in determinate zone periferiche della
città e in condizioni di grande
povertà e disagio sociale.
Al Vescovo è stata proposta la
possibilità di trasferire a Prato
la Fraternità. Pur avendo lasciato il campo nomadi con un
certo rammarico (per legami affettivi e di amicizia), siamo venuti via consapevoli di non
essere arrivati lì per una scelta
di pastorale per i rom, ma di
aver cercato un contesto di povertà, fra i tanti esistenti, per viverci da fratelli minori.
Finora la Provincia non ha fatto
una scelta di quali siano i poveri in mezzo ai quali la Fraternità viva. È probabile che
quanto più la Fraternità inserita
uscirà da una fase di sperimentazione verso una strutturazione più stabile, si imponga
uan scelta di campo, in modo
che i frati possano immergersi
maggiormente in quello speciale ambiente umano (lingua,
cultura).
Il trasferimento a Prato non ha
cambiato l’identità della Fraternità Inserita e dei suoi elementi
cardine (minorità e condivisione, vita di orazione e di fraternità). La diversa collocazione
richiede però un tipo di presenza e di contatto con le persone adeguato alla nuova
situazione.
Du e aspett i sono da eviden-
11
Una scena del carnevale cinese a Prato, ricorrenza principale delle comunità
ziare. La Provincia ha semrpe
visto la Fraternità Maria Madre
dell’Incontro come luogo di
formazione, sia iniziale sia permanente. Sono stati accolti
tanti giovani Professi Temporanei quanti giovani in discernimento vocazionale, anche di
altre Province.
Inoltre la Fraternità non è legata alla presenza di alcuni frati
(e solo quelli), ma ha la possibilità che tutti i frati vi accedano.
Rinnovando ancora la nostra
gratitudine a Dio per questi
nove anni di cammino e di
esperienza della sua garzia, vo-
gliamo ricordare anche i tanti
fratelli anziani che sono già nell’abbraccio eterno del Padre e
che a loro tempo hanno incoraggiato e sostenuto i primi
passi di questo cammino di discernimento. Così pure vogliamo invitare tutti i confratelli
a pregare ancora per la Fraternità Maria Madre dell’Incontro
affinché sia sempre più fedele
all’amore del Cristo povero e
glorioso che sempre la chiama
a convertirsi.
A tutti auguriamo la PACE.
APPELLO DAI FRATI DI FIRENZE AL CONSOLATO CINESE
Negli ultimi giorni di Quaresima le notizie dei fatti riguardanti il Tibet e la repressione violenta delle manifestazioni da parte del Governo cinese hanno fatto il giro del mondo. Dal momento che nel territorio della nostra parrocchia di Firenze c'è la sede del Consolato Cinese, ci siamo chiesti se non fosse possibile esprimere, come francescani, un messaggio per affermare i valori in cui credia
mo. D'accordo con il Ministro Provinciale, la Commissione Giustizia e Pace della Toscana ha preparato il testo di
un appello estremamente semplice ed essenziale in cui si richiedeva il rispetto dei diritti umani, della libertà
religiosa e il rifiuto dell'uso della violenza.
Il giorno 19 marzo u.s. un gruppo di frati era pronto per recasi al Consolato e consegnare a mano l'appello,
firmato dal Ministro Provinciale. E' nata però tra noi una perplessità: il timore che questo appello, consegnato in giorni caldi per le numerose proteste (anche politicizzate) che si levavano da più parti, non potesse provocare risentimenti a danno dei nostri missionari presenti in Cina.
Interpellato l'Ufficio GPIC della Curia Generale, abbiamo ricevuto un invito alla prudenza e ad attendere
il parere del Ministro Generale (che al momento era fuori sede). Abbiamo atteso, vivendo così una prima
forma di nonviolenza dovendo rinunciare a completare, per il momento, la nostra iniziativa.
Intanto tutti i conventi della nostra Provincia e i monasteri di Clarisse della Toscana sono stati invitati
a pregare per la Cina e gli altri luoghi di conflitto durante le celebrazioni pasquali.
Abbiamo atteso fino al 29 aprile, giorno in cui si è potuto procedere e recarci al Consolato Cinese. Una
delegazione, molto più piccola di quella del 19 marzo, ha consegnato l'appello alla segretaria del Consolato che ci ha ricevuto socchiudendo appena la porta che dà sulla strada. Successivamente, per circa
un'ora, si è pregato con canti e letture bibliche e francescane e recitando il rosario, sotto le finestre dell'edificio del Governo Cinese.
Un segno davvero piccolo, in un momento in cui già si parla meno del problema del Tibet, ma un
segno che abbiamo voluto comunque completare perché ciò che abbiamo affermato nell'ap-pello crediamo sia sempre valido.
Fr. Simone Fosali, ofm
Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008
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FAMIGLIA FRANCESCANA
CAPITOLO PROVINCIALE
DEI FRATI MINORI
DI SARDEGNA
"on vado in cerca di
cose grandi... sono
tranquillo e sereno
come bimbo in braccio a sua madre".
Mia madre considero
essere Dio, ma anche
la Fraternità che mi
ha scelto.
Dal discorso del Ministro Provinciale dopo
la sua elezione
Capitolo Provinciale nella Provincia umbra
Frascati, 6-12 aprile e Todi, 18-24 maggio. Fr. Aldo La Neve Visitatore
I fratelli della Provincia Umbra, che hanno
celebrato il loro Capitolo Provinciale elettivo,
hanno così eletto il Governo provinciale:
Ministro Provinciale
Fr. Bruno Ottavi ofm
Cagliari, statua di S. Francesco
Fonni, 25 giugno 2008
Il Capitolo Provinciale dei Frati Minori della Sardegna riunito nella
Casa di Fonni ha proceduto, in data
odierna, alla elezione del nuovo
Governo della Provincia.
Sono risultati eletti:
Ministro Provinciale
Fr. Angelo Maria Solinas
Vicario Provinciale
Fr. Francesco Sechi
Definitori Provinciali:
Fr Leonardo Pisanu
Fr. Giuseppe Carta
Fr. Stefano Cogoni
Fr. Simone Farci
Fr. Fedele Pradella
Presidente del Capitolo
Vicario provinciale
Fr. Fabrizio Migliasso ofm
Definitori Provinciali
Fr. Francesco De Lazzari
Fr. Anselmo De Toni
Fr. Pietro Gasparri
Fr. Gianpaolo Masotti
Fr. Francesco Piloni
Fr. Marco Vianelli
l’ultima giornata del Capitolo
alla Porziuncola
PROVINCIA PICENA DI S. GIACOMO DELLE MARCHE
CAPITOLO PROVINCIALE
I Frati Minori della Provincia Picena S. Giacomo della Marca
dei Frati Minori, riuniti in Capitolo, presso Casa S. Giuseppe
di San Marino, sotto la Presidenza del M.R.P. Giacinto D’Angelo, Delegato del Ministro Generale, hanno celebrato il
Capitolo Provinciale elettivo. Il nuovo governo della Provincia picena risulta ora essere così composto:
Ministro Provinciale
Fr. Vincenzo Brocanelli
Vicario Provinciale
Fr. Alessandro Angelisanti
Definitori
Fr. Aldo Alberoni
Fr. Marco Buccolini
Fr. Gianluca Cesaroni
Fr. Samuele Salvatori
Fr. Augusto Savelli
Fr. Mario Silvestrini
Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008
Fr. Vincenzo Brocanelli,
Ministro Provinciale delle Marche
GI.FRA
13
CEMIOFS: LA MISSIONE AD GENTES DI UNA FAMIGLIA ITALIANA
Da Bucarest una famiglia del Terz’Ordine racconta la propria esperienza missionaria
Vivere l’esperienza missionaria
è un grande dono che ci riguarda tutti, specialmente per
noi francescani secolari che
siamo chiamati ad essere missionari nel mondo d’oggi...
Io e la mia famiglia ringraziamo
il Signore per essere stati alcuni
giorni al fianco della famiglia
Virgadaula per condividere la
ricchezza della loro missione
“ad gentes” durata per ben tre
anni...
E’ stato bellissimo vedere come
la casa francescana dove vivono è diventata un punto di
aggregazione e di incontro tra
cristiani e ortodossi, grazie
anche alla presenza, lì a due
passi, del centro ecumenico cristiano-ortodosso. Oltre all’attività ecumenica Umberto e
Salvatrice ci hanno mostrato il
laboratorio artigianale ricavato
in un locale piccolo ma ben attrezzato dove lavorano fratelli
in difficoltà economica bisognosi di soldi per curarsi o aiutare la famiglia. Abbiamo avuto
modo di conoscere alcuni di
loro mentre realizzavano i piccoli oggetti poi richiesti e ac-
una foto della comunità, in basso, gli ambienti della Casa
quistati dalle varie fraternità ofs
italiane. La permanenza ad onesti per soli quattro giorni è
stata molto breve, ma molto
ricca per i doni che i rumeni
stessi ci hanno lasciato nel
cuore. Un giorno siamo stati invitati a pranzo dai frati cappuc-
cini assieme a ad alcuni rappresentati dell’Ofs nazionale rumeno, in quei giorni riuniti
presso la casa francescana per
concordare le ultime fasi preparatorie per il primo capitolo
nazionale unitario dell’Ofs rumeno.
Raccontare un’ esperienza così
speciale è difficile. Noi abbiamo
capito quanto sia indispensabile, per chi senta la chiamata
missionaria, vivere un’esperienza su un luogo di missione,
anche se breve, perché te la
porti dentro per tutta la vita.
Nei volti di Umberto e Salvatrice, assieme a quelli dei loro
bambini, abbiamo visto la gioia
di aver percorso un tratto di
strada con dei fratelli ai quali
hanno donato molto ma dai
quali hanno ricevuto di più.
In questa piccola visita fraterna
io e la mia famiglia abbiamo capito l’importanza di dover dare
per poi ricevere, del restituire e
condividere quello che si è ricevuto, del far silenzio per
poter ascoltare il Signore che
parla attraverso i fratelli, dell’essere dei poveri mendicanti
annunciatori del Vangelo con
le tasche vuote per poter ricevere con umiltà e gioia la ricchezza personale e spirituale di
ogni fratello.Non è forse questo
lo spirito del francescano secolare missionario?
ORDINE FRANCESCANO SECOLARE: La Congregazione per gli Istituti
di Vita Consacrata chiarisce definitivamente la questione unitaria
La Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, con documento
Prot. n. 43297/98 dato in Città del Vaticano il 18 Giugno 2008, ha dato risposta alla richiesta avanzatale nei mesi scorsi dal Ministro Nazionale Giuseppe Failla che, su richiesta dell'assemblea Capitolare del maggio 2007, aveva chiesto un chiairmento definitivo sulla questione unitaria, che ponesse
fine alle numerose difficoltà e sofferenze che il cammino unitario stava provocando...
Il prezioso documento, sancisce definitivamente la posizione della Santa Sede sulla vicenda: "...riaffermiamo nuovamente che tutte le Fraternità locali e i relativi membri che non abbiano ancora aderito all'unico OFS eretto dalla Sede Apostolica devono confluire in esso, con spirito di amore
fraterno e di vera comunione, senza più frapporre ostacoli e resistenze". Al documento, è allegata la
decisione del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica del 9 maggio scorso, "che ha definitivamente rifiutato, senza possibilità di appello, la celebrazione del Capitolo elettivo, che implicitamente poteva essere intesa come il riconoscimento di una Fraternità nazionale dell'Ordine
Francescano Secolare Minori d'Italia". Il documento si conclude con questo saluto: "San Francesco
d'Assisi guidi il cammino dell'OFS italiano verso traguardi di una sempre più appassionata e gioiosa
fedeltà al Vangelo, "regola e vita" di ogni autentico francescano. Questo auspicio si fa particolarmente vivo nell'occasione del trentesimo anniversario della nuova Regola dell'OFS (24.06.2008).
Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008
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NOTIZIE DALLA PROVINCIA
OFS Lazio: terzo incontro dei Probandi, Novizi e Neoprofessi
A Greccio - Oasi Gesù Bambino, “Amàti (o àmati) per amare”
A tre anni dal suo esordio è
ormai diventato un appuntamento irrinunciabile il convegno annuale rivolto ai Probandi,
Novizi e Neoprofessi del Lazio,
che quest’anno ha avuto come
sfondo lo scenario di Greccio,
luogo del tutto pertinente con il
tema trattato:
“Amàti ( o àmati) per amare”.
Il 26 e 27 aprile una settantina di
fratelli si è ritrovata all’Oasi Gesù
Bambino per conoscere più da
vicino una realtà come quella
dell’OFS non così semplice da
definire e da comprendere nella
sua diversità e singolarità rispetto a tutte le realtà ecclesiali.
L’accoglienza non poteva che
essere delle migliori: a parte lo
scenario monumentale ed artistico del Santuario e quello naturale del buon Dio, la gioia del
ritrovarsi insieme nella condivisione di un cammino si è personificata in fr. Domenico
Lassandro, vero innamorato dell’OFS oltre che suo assistente regionale, e in Elena Sabbatini,
responsabile regionale della formazione ed organizzatrice del
convegno.
Momenti forti sono state naturalmente le riflessioni di Fr. Fabrizio Ciampicali, Assistente
nazionale OFS, e fr. Ivan Matic,
assistente internazionale OFS.
Nel suo intervento sabato pomeriggio Fr. Fabrizio ha posto
l’attenzione sulla natura particolare dell’Ofs, che non è un semplice
gruppo
ecclesiale,
un’associazione, un movimento,
ma un vero Ordine e, in quanto
tale, è l’unica realtà laicale seguita dalla Congregazione per
gli Istituti di Vita Consacrata e le
Società di Vita Apostolica. Fondamentale ed esclusiva condizione di appartenenza è la
vocazione, che deve essere attentamente valutata dai formatori, cui è richiesto un difficile
lavoro di discernimento e il coraggio di dire di no.
Per “purificare” la nostra identità,
per acquistare o riacquistare coscienza di ciò che siamo chiamati ad essere, bisogna
riprendere in mano la Regola e
le Costituzioni, di cui Fr. Fabrizio
ha ripercorso alcuni articoli per
tracciare una carta di identità del
francescano secolare: la preghiera e la contemplazione
come “anima del proprio essere
e del proprio operare”(art.8);
prima di quello che facciamo
viene la dimensione della propria interiorità,il che non significa assumere un atteggiamento
egoistico, ma avere cura di noi
stessi ( “àmati”) ; la scelta di “una
vita povera ed umile”, cercando
“nel distacco e nell’uso una giusta relazione ai beni terreni, semplificando le proprie materiali
esigenze” (art.11); la fiducia nella
Provvidenza è il segno dell’amore fiducioso verso il Padre;
la nostra non è la vita di qualsiasi
altro battezzato, deve essere diversa, avere un qualcosa in più,
che costa sofferenza, come lo è
stato per Francesco; “testimoni
dei beni futuri e impegnati... all’acquisto della purità di cuore si
renderanno così liberi all’amore
di Dio e dei fratelli”(art.12); la fraternità deve essere annuncio del
Regno, anticipazione di ciò che
saremo, segno profetico, annuncio di contraddizione, pietra di
inciampo; “accolgano tutti gli
uomini con animo umile e cortese, come dono del Signore e
immagine di Cristo” (art.13); e “
ricerchino le vie dell’unità e delle
fraterne intese, fiduciosi…nella
potenza trasformatrice dell’amore e del perdono” (art.19);
sull’esempio di Francesco dobbiamo accogliere i fratelli , tutti,
anche i “diversi” o i “lontani”,
come dono, amando anche
quelli che ci fanno soffrire, vivendo la virtù molto francescana
del perdono; “presenti… nella
promozione della giustizia, ed in
particolare nel campo della vita
pubblica” (art.15); la fraternità è
non solo un luogo dove incontrarsi, ma anche scuola di promozione umana, da cui possa
derivare un impegno politico
che abbia sempre come motivazione Dio e la sua presenza in
ogni realtà umana.
Domenica mattina Fr. Ivan ha
sottolineato come la nostra
identità sia quella di uomini,
donne che amano Dio e lo
amano amando il prossimo.
Questo amore non è frutto del
nostro impegno, ma dell’azione
di Dio in noi; solo così si può riuscire ad abbracciare “il lebbroso”
di turno, ad amare ciò che og-
gettivamente non è amabile, ciò
che ci respinge, ciò che ci fa soffrire; la strada è quella che ci indica la Regola: “ La regola e la
vita dei francescani è questa: osservare il Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo” facendo del
Cristo, sull’esempio di S. Francesco, “l’ispiratore ed il centro della
sua vita con Dio e con gli uomini”(art.4)...
Non sono mancati , non ci sarebbe nemmeno da dirlo, momenti di festa e “caciara” , nei
quali si verifica quel ritorno all’infanzia tipico del francescano:
degno di nota quello di sabato
sera , nel quale i canti, i frizzi e i
lazzi sono stati accompagnati
dalla fisarmonica magistralmente suonata da Fr. Marco e
dalla magica chitarra di Fr. Giulio.
Ed ecco qualche nota negativa:
erano pochi gli Assistenti presenti e pertanto un grazie ancor
più sentito va a Fr. Aldo La Neve
della Fraternità di Frascati, a Fr.
Carlo Cadderi della Fraternità di
Fontecolombo, a Fr. Marco Pulzella della Fraternità del Palatino
e a Fr. Giulio Calcagna della Fraternità di Greccio, i quali sono
stati con noi facendoci sentire
appartenenti ad una stessa famiglia.
Dobbiamo inoltre dire che, nonostante, come è stato sottolineato dallo stesso assistente
nazionale, tanti frati non conoscano l’Ofs e, anzi, lo guardino a
volte con una non malcelata sufficienza, come una realtà che
non ha più niente da dire alla
Chiesa ed al mondo, in questi
due giorni abbiamo avuto da
parte del Primo Ordine una dimostrazione di grande affetto e
vicinanza, testimoniata, oltre che
dalla presenza altamente qualificata di Fr. Fabrizio e di Fr. Ivan,
dalla visita del Ministro Provinciale Fr. Marino Porcelli.
Sì, ci siamo sentiti amati!!!! Per
amare….ci stiamo attrezzando!
La Fraternità di Frascati
Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008
Inf orm @zioni
NOTIZIE DALLA PROVINCIA
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Incontro del Definitorio – San Sebastiano FLM, 25 marzo 2008
Il Definitorio ha incontrato il Segretario del
Capitolo e il Moderatore FoPe per preparare gli ultimi adempimenti in vista dell’incontro col Ministro Generale del 25 aprile e
la celebrazione del prossimo Capitolo Provinciale; ha discusso e approvato il programma settimanale dello stesso e
presentato la proposta dei relativi incarichi
e servizi che saranno approvati ufficialmente nella prima sessione dei lavori capitolari. E’ stato, inoltre, rivisto e discusso lo
schema dell’Instrumentum laboris - frutto
del lavoro fatto dalle Commissioni- che
sarà presentato ufficialmente il 25 aprile
durante la sessione pomeridiana.
Il Definitorio ha preso in esame alcune lettere pervenute da singoli confratelli e richieste specifiche da altre entità (CISM,
Parrocchia S. Francesco a Ripa, Penitenzeria
di San Giovanni in Laterano, Provincia Canadese, Custodia di Terra Santa, Eurohotel...).
Aggiornamenti:
Fr. Lorenzo Ferrante è ancora ricoverato al
Sant’Eugenio, reparto medicina d’urgenza
(adiacente al Pronto soccorso) I p., letto 3.
Fr. Ugo Stefani si trova presso l’Infermeria
Provinciale in attesa di contattare una struttura sanitaria adeguata alla sua infermità.
25 Aprile a Vicovaro: Visita del nostro Ministro Generale e Assemblea Provinciale
ORARIO
9: Arrivi
9.30: Ora Media, Presentazione della Giornata
9.45: Relazione del Ministro Generale Ore
11–11,45: Dialogo con il Min. Generale
12.00: Celebrazione Eucaristica
13.00: Pranzo
15.00: Presentazione dell’Inst. Laboris
Pausa – Riflessioni ed eventuali proposte
Vespri al termine dell’incontro.
Incontro del Definitorio – San Bonaventura al Palatino, 29 aprile 2008
I confratelli del Definitorio, in questo ultimo incontro prima del Capitolo, hanno
condiviso fraternamente e con franchezza
il servizio svolto, mettendo in luce il dono
e il compito di un’esperienza che si è rivelata ricca e positiva. Il Ministro Provinciale
ha voluto esprime il suo ringraziamento
nell’Eucaristia condivisa e durante la
prima sessione dei lavori.
Il Definitorio ha verificato la visita del Ministro Generale e l’Assemblea Provinciale
tenutasi a Vicovaro in vista del prossimo
Capitolo. Buoni gli spunti offerti dal nostro Ministro generale nella sua relazione
e buona la presentazione dell’Istrumentum Laboris. Sono stati accolti i suggerimenti dell’Assemblea per preparare una
griglia di lettura per l’Istrumentum.
E’ stato di nuovo invitato il Segretario del
Capitolo per rivedere il programma della
settimana capitolare e per accogliere gli
ultimi suggerimenti pervenutici dall’Assemblea di Vicovaro. Si decide di invitare
Fr. Luca Di Pietro per espletare il servizio
di verbalista.
Martedì 22 aprile su incarico della fraternità dell’ Ofs di S. Maria in Aracoeli è stato
donato, l’appartamento dell’eredità di
Anita Bedini al CIOFS internazionale come
sede dell’Ente.
Il Definitorio ha preso in esame alcune lettere pervenute da singoli confratelli e richieste specifiche da altre entità (Gemelli,
Pofi, Ponticelli, Suore di Subiaco, Frati
Francescani dell’Immacolata, Suore dell’Infermeria ...).
Aggiornamenti:
Fr. Pietro Campagna è stato ricoverato al
San Camillo in terapia intensiva presso il
reparto di cardiologia.
Fr. Ugo Stefani è stato ricoverato alla An-
nunziatella per un intervento alla prostata. L’intervento è riuscito, la prossima
settimana sarà di nuovo in Infermeria.
Fr. Lorenzo Ferrante è ritornato nella nostra Infermeria, le sue condizioni di salute
sono ancora delicate.
Appuntamenti
Il 9-10 Maggio, presso l’Oasi di Greccio, si
realizzerà il VI Convegno di studi organizzato dal Centro culturale Aracoeli, su:
“Francesco a Roma dal Signor Papa”.
Siamo tutti invitati a partecipare.
Il 18 Maggio all’Oasi di Greccio alle ore
17.00 inizio ufficiale del capitolo Provinciale intermedio
L’11 Ottobre a Giudonia, Professioni Solenni di Fr. Mauro Zannin, Fr. Fabio Catenacci, Fr. Alfredo Silvestri e Fr. Simone
Saggiorato.
Il 1 Novembre, Fr. Giancarlo Sboarina e Fr.
Marco Pulzella riceveranno l’ordinazione
presbiterale.
Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008
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NOTIZIE DALLA PROVINCIA
Documenti
Prot. 14/08
Roma – Aracoeli, 25 marzo 2008
Al Dott. Fabrizio Dolci
Via Giuliana, 25
00195 ROMA
e, p.c.,
Al Parroco di San Francesco a Ripa
Fr. Giovanni Lucci ofm
Al Responsabile del Centro Culturale Aracoeli
Fr. Alvaro Cacciotti ofm
Al Legale Rappresentante della Provincia Romana
Fr. Luciano De Giusti ofm
Loro sedi
Con la presente si comunica che il Dott. Fabrizio DOLCI, ha l’incarico, a titolo gratuito, di visionare e selezionare il patrimonio librario di
proprietà della Minoritica Provincia Romana, al fine di predisporre il futuro piano di riordino delle nostre biblioteche conventuali.
Si concede pertanto una formale autorizzazione affinché il Dott Dolci possa accedere, negli orari concordati con la fraternità, nei “locali”
del convento di San Francesco a Ripa.
Vista la complessità del progetto ci si avvale dell’alta professionalità del Dott. Dolci che sarà nostro fiduciario anche per lo sviluppo e il
completamento degli eventuali futuri progetti di riorganizzazione dei materiali librari del convento di S. Francesco a Ripa.
Al Dott. Fabrizio Dolci va il ringraziamento più sentito dell’intera Provincia per la sua pronta disponibilità e per la passione e competenza
che ha già mostrato in queste prime complesse fasi di organizzazione dei materiali.
Resta inteso che per eventuali permessi, modifiche e richieste attinenti il progetto in atto si dovrà contattare il sottoscritto o una persona
da me designata.
Cordiali saluti,
Fr. Marino Porcelli ofm
Ministro Provinciale
Fr. Luciano De Giusti ofm
Segretario Provinciale
Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008
NOTIZIE DALLA PROVINCIA
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Prot. 36/08
Roma-Aracoeli, 26 Maggio 2008
Carissimo Ministro Generale, Fr. Josè
Il Signore ti dia pace!
Sento il bisogno a nome mio personale e dei fratelli della Provincia Romana di esprimerti il mio più sincero ringraziamento per la
lettera inviataci il 13 Maggio u.s. (prot. 098939) a conclusione del lungo e fecondo processo che ci ha visti impegnati nella preparazione e celebrazione del Capitolo provinciale 2008.
Abbiamo accolto il tuo consiglio e l’incoraggiamento manifestatoci con spirito di fede, consapevoli che le sfide che ci attendono,
se vissute nella comunione con il Signore, non pregiudicheranno il nostro andare di pellegrini e forestieri in vista dell’avvento del
Regno. Abbiamo verificato il nostro cammino alla luce della Parola di Dio e fatto un ulteriore passo in avanti in vista del Progetto di
Evangelizzazione della Provincia.
Abbiamo letto e meditato il tuo messaggio augurale insieme a tutti i fratelli capitolari, ricavandone stimoli nuovi per la nostra vocazione di frati minori, discepoli secondo il Vangelo e missionari inviati per annunciare la pace e la speranza evangelica.
Abbiamo fatto tesoro delle priorità che ci hai voluto indicare nell’imminenza della celebrazione giubilare della Grazia delle Origini:
- La riscoperta del dono della vocazione.
- La cura della vita fraterna, a partire dal riconoscerci nella fede come fratelli, dono dello stesso Dio e Padre.
- L’evangelizzazione, a cui formarsi e a cui dedicarsi con rinnovato slancio missionario.
- La riqualificazione della vita nelle fraternità, sostenendo a questo scopo la scelta preferenziale di alcune case, operando
il ridimensionamento delle presenze come condizione necessaria per favorire la preghiera, le relazioni fraterne e l’evangelizzazione.
L’Assemblea capitolare ha approfondito questi temi e invocato dallo Spirito Santo, il dono del discernimento, della saggezza e della
audacia evangelica. Insieme al nostro “grazie” fraterno, ti inviamo anche il Documento finale che riassume le principali decisioni capitolari.
Dopo aver consultato i fratelli capitolari, ti comunico che la data migliore per la Visita fraterna alla Provincia Romana, ci sembra
quella del 27-29 gennaio 2009: sarà una grande gioia averti di nuovo tra noi!
Il Signore ci benedica e ci custodisca, ci mostri il cammino da seguire e ci aiuti a compiere sempre la sua santa volontà, nella pace!
Fr. Marino Porcelli ofm
Ministro Provinciale
I fratelli riuniti in Capitolo a Greccio
Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008
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NOTIZIE DALLA PROVINCIA
Prot. 37/08
Roma – San Sebastiano fuori le mura, 27 maggio 2008
Oggetto: Elezione Definitorio Provinciale
Carissimi confratelli,
con la presente ho il piacere di comunicarvi che nel Capitolo Provinciale Intermedio che si è celebrato dal 18 al 24 u.s nell’Oasi “Gesù
Bambino” di Greccio (RI), presieduto dal nostro Ministro Provinciale Fr. Marino Porcelli, sono stati eletti i seguenti confratelli per il servizio di Definitori:
Fr. Giovanni Rossi
Fr. Luigi Recchia
Fr. Fabio Berti (neoeletto)
Fr. Paolo Maiello
Fr. Sidival Fila
Fr. Massimo Cocci
A ciascuno di loro auguriamo di ogni bene nel Signore, affinché collaborino in comunione con il Ministro Provinciale per il bene comune.
Fraterni saluti,
Fr. Stefano Tamburo
Segretario del Capitolo
Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008
NOTIZIE DALLA PROVINCIA
Prot. 38/08
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Roma-Aracoeli, 26 Maggio 2008
A tutti i frati
Loro Sedi
Carissimi confratelli,
il Signore vi dia pace!
Ringrazio insieme a ciascuno di voi il Datore di ogni bene per il dono del Capitolo provinciale celebrato a Greccio il 18-23 maggio u.s. E’
stato un vero evento dello Spirito. Abbiamo percepito la presenza del Signore che parlava alla nostra fraternità provinciale, condiviso il
percorso fatto insieme in questi ultimi tre anni, sottolineandone le speranze e le difficoltà, e tracciato alcune linee importanti per qualificare e definire sempre meglio la nostra presenza nel Lazio.
Tre sono stati i momenti significativi del nostro ritrovarci sotto la Tenda del convegno: la meditazione offertaci dal Vescovo di Palestrina
sul tema del Capitolo, la comune partecipazione alle esequie del nostro confratello fra Lorenzo Ferrante a Collepardo e la celebrazione
della Regola con la rinnovazione della professione religiosa presso il Santuario di Greccio. “Abbiamo trovato il Messia…”: consapevoli di
questo dono della Grazia di Dio, ci siamo impegnati in prima persona a far nostro quell’invito sempre attuale: “…e lo condusse da Gesù”
come stimolo per una rinnovata evangelizzazione che comincia tra noi e si dilata progressivamente dentro e fuori i confini della Provincia Romana.
Avete già tra le mani le Relazioni di settore e l’Instrumentum laboris, presto riceverete anche la mia Relazione triennale, il testo dell’intervento di Mons. Sigalini, le tre relazioni di sintesi delle principali Aree che costituiscono il nostro operato di frati minori e, finalmente,
il Documento Finale che presenta orientamenti, voti e delibere. Sono consapevole che leggere testi e riflettere su di essi, implichi una fatica e un impegno, ma ritengo che questo sia il nostro primo dovere di formazione permanente. Questo ricco materiale racconta la nostra vita, è espressione della nostra ricerca di Dio e della sua volontà, è occasione propizia per sentirci tutti corresponsabili del cammino
ancora da compiere.
Ora comincia la seconda fase del Capitolo, forse quella più difficile: quella che ci conduce verso il Congresso e la composizione delle
nuove Tavole di famiglia. Chiediamo insieme il dono dello Spirito Santo e l’intercessione della Regina dell’Ordine e del padre san Francesco per essere pronti ad obbedirci gli uni gli altri per amor di Dio, cercando sempre il bene della Chiesa e della Provincia. Ora è il momento di tradurre le parole, le intenzioni, i propositi di bene e di fedeltà alla Regola…in fatti, in decisioni, in scelte coraggiose e coerenti.
Pertanto chiedo a tutti i frati disponibilità, pazienza e spirito di fede, “che (i frati) ricordino che per Dio hanno rinnegato la propria volontà…che si guardino da ogni superbia, vanagloria, invidia, avarizia, cura e preoccupazione di questo mondo, dalla detrazione e dalla
mormorazione…” (Rb cap. X).
La festa della Provincia la celebreremo lunedì 30 Giugno partendo in pulman da Frascati per un piccolo pellegrinaggio sui luoghi della
memoria paolina e petrina: 3 Fontane, Basilica di S. Paolo e S. Sebastiano alle Catacombe. Presto vi giungerà l’orario dettagliato della giornata di festa.
A tutti auguro Pace e Bene e un sereno tempo di riposo estivo.
Fr. Marino Porcelli ofm
Ministro Provinciale
Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008
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NOTIZIE DALLA PROVINCIA
Fr. Lorenzo (Giuseppe) Ferrante ofm
(1920 - 2008)
Roma – Aracoeli, 26 maggio 2008
Carissimi fratelli,
il Signore della vita vi dia Pace!
Domenica 18 maggio u.s. alle ore 22.00, nella nostra casa Infermeria Provinciale “Regina Apostolorum”, si è addormentato nel
Signore il nostro confratello
Fr. Lorenzo (Giuseppe) Ferrante ofm
di anni 88, 72 di Professione e 66 di Ordinazione Presbiterale.
Nasce a Collepardo (Fr) il 15 marzo 1920 da Tommaso e Rosa Quadrana, riceve il Battesimo il 19 marzo dello stesso anno con il
nome di Giuseppe.
Sin dalla tenera età sente il desiderio di rispondere alla chiamata
del Signore, infatti è accolto come fratino nel Seminario minore
di Artena il 3 ottobre del 1929, riceve l’abito a Fontecolombo il
14 agosto 1935 dalle mani di Fr. Ferdinando Veglianti, ed emette
la Professione Temporanea il 15 agosto 1936 nelle mani del M.R.P.
Agostino Fioravanti. Abbraccia definitivamente la vita dei Frati
minori il 18 maggio 1941, emettendo la Professione Solenne nelle
mani del M.R. Fr. Anastasio Serafini. Terminati gli studi liceali a Palestrina e gli studi teologici a Frascati e a Roma, viene ordinato
Presbitero da S.Ecc. Mons. Traglia il 19 settembre 1942.
Dopo l’Ordinazione è posto di famiglia ad Acilia come Vicario Parrocchiale fino al 1946, successivamente è trasferito ad Artena
(Rm) con l’ufficio di Parroco e dal ’51 al ’52 a Greccio (Ri) e ad Acilia-Villagio fino al 1954 con lo stesso ufficio.
Fr. Lorenzo dopo questa esperienza dal 1954 al 1957 è posto di famiglia a Roma nel Convento di San Pietro in Montorio con l’ufficio di cappellano dell’ONARMO degli stabilimenti di Roma.
Durante il congresso definitoriale del 1957, il nostro confratello è
trasferito nella Parrocchia del Sacro Cuore di Nettuno (Rm) con
l’ufficio di Parroco, incarico che ricopre per ben ventiquattro anni
fino al 1981. E’ in questa Parrocchia che Fr. Lorenzo impegna le
sue energie migliori come francescano e pastore in cura d’anime.
Si impegna a rendere la Casa confortevole e la chiesa Parrocchiale
dignitosa. In questi anni ricopre per alcuni trienni anche l’incarico di Guardiano, Economo e Vicario della Fraternità.
Dopo il servizio di Parroco è inviato come Cappellano all’Ospedale
San Filippo Neri con l’incarico di Guardiano, dal 1981 al 1984. Nel
triennio successivo fino al 1987 è trasferito nella fraternità di Acilia – Villaggio S. Francesco con l’ufficio di Viceparroco. Dal 1987 al
1990 esercita il suo ministero nella Parrocchia “Sant’Antonio di
Padova” di Settebagni come Guardiano ed Economo. Dal 1990 al
1994 torna di famiglia nella nostra Casa di Nettuno (Rm) come Vicario Parrocchiale. Dal 1994 al 1999, nel Convento San Francesco
in Cori (Lt) come Guardiano. Dal 1999 al 2002 l’obbedienza lo pone
a San Pietro in Montorio fino alla riconsegna della Casa.
In questi ultimi anni il nostro confratello ha svolto principalmente
il servizio di Confessore straordinario nella Basilica di San Giovanni in Laterano, ufficio che ha portato avanti con zelo fino al
giorno in cui le forze lo hanno sostenuto.
Dal 2002 fino ad oggi è stato di famiglia nella nostra Casa di S. Sebastiano FLM. In questo ultimo periodo, iniziando ad accusare
vari problemi di salute legati alla sua età, è stato ricoverato al Sant’Eugenio per problemi cardio-respiratori e, da allora, la sua salute è andata di giorno in giorno affievolendosi, fino ad aggravarsi
in questo ultimo mese.
Fr. Lorenzo è andato incontro a “sora nostra morte corporale”,
con fede e spirito francescano, aiutato da tutti coloro che gli
hanno voluto bene, sempre assistito dai parenti e dai confratelli
dell’Infermeria.
Al Signore che ha vinto la morte affidiamo questo fratello perchè
possa godere il premio riservato ai suoi servi fedeli.
Il Serafico Padre Francesco, dia a ciascuno di noi il coraggio di credere in Lui nostra unica speranza.
Fr. Luciano De Giusti ofm
Segretario Provinciale
Palestrina, 25 Marzo 2008
Carissimi fratelli, il Signore vi dia Pace.
Con la presente vi comunico che ieri sera è deceduta
la signora Bianca De Santis in FEDERICI,
di anni 98, madre del nostro confratello defunto Fr. Giuseppe Federici.
Ogni fraternità, secondo l’art. 16 § 2 dei nostri statuti particolari, applichi una Santa Messa di suffragio.
Colgo l’occasione per esprimere a nome dell’intera Fraternità provinciale, le più sentite condoglianze.
Fr. Luciano De Giusti ofm
Segretario Provinciale
Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008
NOTIZIE DALLA PROVINCIA
Fr. Bernardo (Angelo) Mele ofm
21
(1913-2008)
Roma - Aracoeli, 16 giugno 2008
Carissimi fratelli,il Signore vi dia pace!
Domenica 15 Giugno alle prime ore dell’alba, intorno alle ore 2.00,
nella nostra Infermeria provinciale “Regina Apostolorum” in Roma,
si è addormentato nel Signore il nostro confratello:
Fr. Bernardo (Angelo) Mele ofm
di anni 95, 78 di Professione e 71 di Ordinazione Presbiterale.
Nato ad Artena (Roma) il 19 novembre 1913 da Eugenio e Amerina
Mele, riceve il battesimo il 23 novembre nella Parrocchia di S. Croce
in Artena con il nome di Angelo, e il Sacramento della Confermazione il 20 agosto 1914.
Sin dalla tenera età, mostra chiari segni vocazionali ed è accolto come
Aspirante nel Santuario di Greccio l’11 febbraio 1925. Frequenta il
Ginnasio dal 1926 al 1929 ad Artena e dopo aver compiuto gli studi
ginnasiali, riceve l’abito della prova nella Casa di Noviziato a Fonte-
colombo (RI) il 12 agosto 1929, dalle mani di Fr. Ippolito Mele, Maestro dei Novizi. L’anno successivo emette la prima professione nelle
mani dello stesso Maestro, il 15 agosto. Continua gli studi liceali a Frascati (1932-1934). Durante gli studi teologici, matura il suo percorso
vocazionale e risponde con fiducia alla grazia di Dio tanto da consegnarsi per tutta la vita a Dio nell’Ordine dei Frati Minori a servizio della
Santa Chiesa, gesto che compie nelle mani del M. R. Padre Agostino
Fioravanti in S. Bonaventura al Palatino. Espletati gli studi teologici
nel Convento di S. Francesco a Ripa, riceve l’Ordinazione Presbiterale
a Roma nella chiesa di S. Teresa al Corso Italia, l’11 luglio 1937.
Dopo l’Ordinazione Presbiterale viene posto nel 1938 ad Artena
come insegnante nel collegio serafico e nel 1941 a Carpineto Romano (Roma) come Vicario fino al 1946. Successivamente è posto di
famiglia nel convento di Pofi (Fr) con l’ufficio di Guardiano, carica
che ricopre fino al 1948.
Dal settembre del 1948 all’agosto del 1999 risiede ininterrottamente
nel Santuario Santa Maria delle Grazie in Ponticelli (RI) ricoprendo
l’ufficio di Parroco dal 1948 al 1993. In Fraternità è Vicario dal 1969
al 1987 e Guardiano dal 1987 al 1993; dal 1993 al 1999 di nuovo Vicario.
In tutti questi anni di permanenza a Ponticelli, Fr. Bernardo ha speso
ogni energia per l’annuncio del Regno. Di carattere mite e pacifico,
è riuscito con la sua umiltà ad entrare in contatto con tutti, condividendo all’inizio della sua missione di pastore, la fatica di ricostruire
un paese stremato dalla seconda guerra mondiale. Fr. Bernardo,
come molti altri confratelli prima di lui, ha saputo infondere nel popolo di Dio a lui affidato, le virtù teologali della Fede, della Speranza
e della Carità operosa: ha testimoniato sempre e a tutti la grazia del
lavoro; uomo laborioso ed esperto nel lavoro dell’orto, ha imparato
la sapienza del contadino nel saper attendere e scrutare i segni dei
tempi. Uomo e religioso mite e affabile come fu descritto dall’allora
Maestro dei Novizi: “…sempre franco, aperto e operoso. Di carattere
buono, socievole con tutti, dona quanto ha per la Religione, senza riserve”, tratti umani che lo hanno contraddistinto per tutta la sua vita.
Dall’Agosto del 1999, a seguito della salute malferma, è stato posto
nell’Infermeria Provinciale. In questo luogo di attesa e vigile speranza, il nostro confratello si è preparato giorno dopo giorno, con
grande mitezza, all’incontro con il Signore. Tutti coloro che lo hanno
avvicinato in questi ultimi anni della sua esistenza terrena, hanno
potuto scorgere in lui la fede e la serenità di un consacrato fedele al
dono della vocazione ricevuta e vissuta fino all’ultimo istante.
Ringraziamo il Signore per questo nostro fratello che è stato concretamente una benedizione per la Chiesa e per la nostra famiglia francescana. Al Signore della Vita riconsegniamo Fr. Bernardo con la sicura
speranza che ci ritroveremo con lui a contemplare insieme a Maria, la
Regina delle Grazie, la bontà e la misericordia del Signore risorto.
Fr. Luciano De Giusti ofm
Segretario Provinciale
Roma - Aracoeli, 26 maggio 2008
Carissimi fratelli, il Signore vi dia Pace.
Con la presente vi comunico che questa mattina nell’Ospedale civile Forlanini di Roma, alle ore 7.00 è venuta a mancare
la signora Isabella D’ANDREA,
di anni 76, sorella del nostro confratello Fr. Carlo.
Colgo l’occasione per esprimere, a nome dell’intera Fraternità provinciale, le più sentite condoglianze.
Il rito delle esequie si svolgerà domani mattina nella nostra Parrocchia di San Francesco a Ripa, alle ore 10.00.
Fr. Luciano De Giusti ofm
Segretario Provinciale
Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008
22 COMUNIONE DEI BENI
Lettera di Fr. Federico Gandolfi
Il racconto dell’arrivo nella realtà del Kazakhistan
Carissimi,
eccomi dopo quasi due settimane qui a Taldykorgan a scrivervi le prime impressioni su
una realtà così diversa dalla nostra.
La Fraternità che mi ha accolto
è composta da un frate siciliano,
Francesco Gagliano, da un americano, David Gaa e da un altro
giovane frate della mia età che
viene dalla Slovacchia, Raphael.
Devo dire che da subito si sono
dati da fare per farmi sentire in
famiglia e ci sono riusciti. La lingua che si parla in casa è il russo,
ma con me parlano in italiano o
in inglese, anche se devo dire
che sempre di più mi spingono
ad usare quel poco russo che
conosco.
La città di Taldikorgan dove
sono si trova a circa 70 Km dal
confine con la Cina ed è una
città di circa 120.000 abitanti, di
cui poco più di 200 sono cattolici. La maggioranza è musulmana e il resto ortodosso.
Quello che divide la città però,
così come tutto il paese, non è
tanto la religione quanto l'etnia
di appartenenza. Il presidente
del paese, eletto democraticamente, che poi si è fatto una
legge per restare a vita, dicono
che sia molto bravo, ma si trova
ad affrontare una situazione di
scarso equilibrio interno. Il regime russo comunista aveva
fatto si che molti Kazakhi lasciassero il paese e se ne andassero chi in Kyrgystan, chi in
Mongolia e altri in Cina; così nel
paese furono deportati polacchi, tedeschi e altri dagli ex paesi
satellite della vecchia Unione
Sovietica. Adesso è in corso un
processo di pulizia etnica che
però, grazie a questo presidente, è sotto controllo. La lingua ufficiale del paese per ora
rimane il Russo ma nelle scuole
si sta cominciando ad insegnare
il Kazakho.
I frati sono qui a Taldikorgan da
un pò di anni e si dedicano al
servizio dei poveri che sono veramente tanti. Non si guarda
quindi alla religione, ma si cerca
di aiutare tutti indistintamente.
La difficoltà maggiore che si riscontra è che nessuno crede alla
gratuità dell'altro e se noi siamo
qui è perchè di sicuro ci guadagniamo qualche cosa. La povertà è veramente tanta e
generalizzata. La maggior parte
delle case è adesso costruita
con assi di legno e creta, mentre
i tetti sono in lamiera. L'acqua in
casa è per pochi ma si trovano
fontanelle in quasi tutte le vie e
il riscaldamento è a carbone che
costa ancora relativamente
poco.
Ci si dedica all'insegnamento
delle lingue sia italiana che inglese e all'assistenza di bambini
portatori di handicap. Personalmente devo insegnare inglese
due volte alla settimana e se riesco vado anche in un centro che
ospita bambini handicappati.
Questi bambini non sono ammessi alla scuola pubblica e
sembra ci sia ancora vergogna a
SEGNALIAMO....
il blog di Fr. Francesco Gagliano, dei frati minori di Sicilia, da 3 anni
a servizio della comunità cristiana (e non) del kazakhstan, che
svolge il suo servizio a Taldykorgan nella stessa comunità di Fr. Federico, dopo 4 anni di Evangelizzazione in Siberia, a Novosibirsk.
http://fratefrancesco.splinder.com/
ella foto, la chiesa che la comunità sta costruendo
Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008
mostrare in giro un figlio non
normale. La realtà del centro per
questi bambini è molto semplice ma anche tanto bella, si
offre uno spazio per giocare, per
stare insieme ed imparare qualche cosa; è una realtà che fa
anche tanto bene alle mamme
di questi ragazzi.
L'ambiente parrocchiale è abbastanza attivo, c'è un gruppo
giovani che si riunisce la domenica dopo la messa e d'estate
vengono organizzate delle gite
in montagna per tutti quelli
della Parrocchia. Tuttavia l'esperienza di preghiera mi rimane
ancora personalmente molto
difficile. Quello che forse si può
dire, come mi dicono i frati di
questa Fraternità, è una chiesa
un pò vecchia. Basti pensare che
il linguaggio liturgico è un vecchio russo compreso da pochi,
così la domenica non tutto il
Vangelo si riesce a capire. La domenica poi non tutti possono
venire a Messa perchè, essendo
un paese musulmano, è giorno
lavorativo.
In conclusione devo dire che sto
bene; impegnato nello studio
della lingua russa, con l'insegnamento
dell'inglese
e
quando posso al centro per
bambini disabili, in più insieme
al Guardiano mi dedico al giar-
dino e all'orto che veramente
serve per mangiare un pò di verdura. Si coltivano soprattutto
patate, che sono alla base della
dieta quotidiana.
Qui abbiamo piantato carote,
patate, insalata, pomodori, finocchi e anche pannocchie di
granturco. Far fruttare bene
l'orto non è semplicissimo a
causa delle temperature che
vanno dai meno 40° invernali ai
più 40° estivi e la terra ne risente
moltissimo, basta anche vedere
come si frantuma il cemento
delle strade da un anno all'altro.
Principalmente si mangiano patate, riso e carne di agnello, pecora o montone. Un'altra
caratteristica è ovviamente il
bere vodka in qualsiasi momento della giornata. Quando si
è in compagnia però non si
deve bere se qualcuno non ha
fatto un brindisi, e così ogni bicchiere è un brindisi e ogni pasto
diventa festa. Da subito ho dovuto dire che non bevo, ma è
stata una cosa quasi impensabile per la gente del luogo.
Vi saluto tutti quanti e sono vicino a tutti voi con la mia preghiera
Il Signore vi dia pace
Fr. Federico
COMUNIONE DEI BENI 23
PAROLE A CONFRONTO:
LAICO - LAICITA’ - LAICISMO
Non fate diventare il Vangelo una realtà privata, se non volete esserne privati
di Fr. Vincenzo Liberati
La parola laico (dal greco laòs,
popolo) originariamente fu un
termine del linguaggio canonico. Dapprima, come sostantivo, significò colui che nella
Chiesa era un Clericus, per il
fatto che non aveva adeguata
preparazione culturale per ricevere l’Ordinazione al Sacerdozio, oppure, avendone doti e
qualità, rinunciava all’Ordinazione (ad es. Francesco d’Assisi).
Allo stesso modo, erano chiamati fratelli laici coloro ch appartenevano a un Ordine o
Istituto religioso con diritti e doveri pieni, non erano però Clerici, cioè Sacerdoti.
In altre parole, i semplici laici
erano i cristiani impegnati nelle
attività del mondo ed erano
chiamati canonicamente Christifideles laici, mentre i Clerici
erano coloro che guidavano il
popolo di Dio. Sapppiamo che
negli antichissimi Stati, religione ed apparato politico
erano quasi inseparabili. Il capo
tribù consultava sempre i sacerdoti delle loro divinità, quando
il capo non fosse egli stesso sacerdote. L’imperatore romano
non era mai in contrasto con il
Pontifex maximus, quando
anche lui non si definiva tale.
Nel Vangelo però Gesù ha introdotto una sorta di diarchia, per
la quale il cristiano appartiene a
due società: la religiosa e la politica (cfr. Matteo XXII 19-21).
Nella lettera a Diogneto si nota
lo stesso linguaggio.
Tale concetto è chiaro e netto,
ma si presta a facili contrasti fra
le due autorità. Nell’alto medioevo la Chiesa e lo Stato apparivano come due entità
luminose e divine: “date a Ce-
sare quello che è di Cesare e a
Dio quello che è di Dio”. Erano
due fari che dovevano illuminare la Cristianità.
Ma, con il trascorrere dei secoli,
si formarono nazioni ed imperi
potenti, che iniziarono a contestare l’influenza della Chiesa.
Questo significava che il sovrano riconosceva la forza morale della Chiesa, utilizzandola
però per accrescere la coesione
dei propri sudditi. Il potere civile
divenne politico, e poi lentamente si laicizzò spogliandosi
del suo carattere religioso. La Riforma protestante fu il fatto trainante in cui il potere politico
assorbe e sfrutta il dato religioso. La Rivoluzione Francese
del 1789 acutizzò ulteriormente
il concetto di laicizzazione, organizzando una propria legislatura civile nazionale, in
contrasto netto con il Diritto Canonico della Chiesa, riducendo
così la religione a un affare privato. Era l’inizio del laicismo a
cui si affiancò anche il liberalismo nascente.
In seguito il termine laicità, ha
assunto un significato ben distinto dal termine laicismo. La
sana laicità rispetta tutte le opinioni, ama il dialogo, nega
l’ostruzionismo fine a se stesso
(ideologico). Questo concetto
di laicità è rispettoso anche
delle libertà della Chiesa nel suo
impegno sacro e civile: libera
La sana laicità rispetta tutte le opinioni,
ama il dialogo, nega l’ostruzionismo
fine a se stesso...
è rispettoso anche delle libertà della
Chiesa nel suo impegno sacro e civile
Chiesa in libero Stato.
Il laicismo invece nutre un atteggiamento negativo nei confronti della sana laicità. Il
laicismo fa rima spesso con ateismo. Del resto, il laicismo non è
facilmente definibile perché
sfugge ad ogni posizione dottrinale rigida e si distingue nettamente dal concetto di laicità.
Dal punto di vista filosofico è
proclamazione integrale di autosufficienza della ragione, è razionalismo, immanentismo e
umanesimo integrale. Dal
punto di vista politico nega
ogni esperienza soprannaturale
nella vita civile: il destino personale e storico può essere attuato con le sole capacità
dell’uomo. Il laicismo così inteso
ha prodotto e produce anticlericalismo: espressione polemica
e di lotta contro la Chiesa. La laicità totale del matrimonio può
essere un esempio! Su questa
vena di laicismo intransigente
nasce anche il relativismo, per
cui ogni individuo crea le sue
personali certezze.
Oggi, esempi di laicismo si ricostrano facilmente nella politica,
nel campo culturale, e in quello
mediatico. Il Papa Benedetto
XVI, nel suo recentissimo viaggio in America del Nord ha toccato
questo
argomento
affermando: “Questo grande
Paese è stato edificato sulla
base di una felice coniugazione
tra princìpi religiosi e politici,
che tuttura costituisce un valido
esempio di sana laicità, dove la
dimensione religiosa, nella diversità delle sue pressioni, è non
solo tollerata, ma valorizzata
come anima della Nazione”.
Non fate diventare il Vangelo
una realtà privata, se non volete
esserne privati.
Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008
24 COMUNIONE DEI BENI
Aggiornamenti dalla
Associazione Punti di Vista
Convento S. Maria del Giglio, Bolsena
Carissimi Frati,
vi scriviamo questa nuova lettera per condividere con tutte
le comunità dei Frati Minori
della Provincia del Lazio l’andamento dell’attività del gruppo
che cura e mantiene il Convento S. Maria del Giglio affidatoci con contratto di affitto
dall’Ordine e per aggiornarvi
sui principali risultati degli ultimi 20 mesi, dalla nostra scorsa
comunicazione del giugno
2006.
Una riorganizzazione
Nella seconda metà del 2007 il
gruppo animatore dell’Associazione Punti di Vista del Convento di Bolsena ha dato
un’ulteriore e considerevole
svolta positiva alla conduzione,
puntando su una riorganizzazione interna di forze, con una
precisazione di obiettivi, e un
rinnovato impegno da parte
dei membri sempre più convinti della necessità di questa
esperienza e del valore che
porta sul territorio e nella comunità allargata internazionale
nella quale ormai il progetto si
inserisce.
Al fine di garantire un’accoglienza di qualità sempre migliore,
mantenendo
pur
sempre prezzi accessibili a tutti,
e di affinare le attività proposte,
il nostro gruppo ha deciso di
impegnare nel progetto con
maggior intensità le esperienze
professionali sviluppate anche
individualmente dai vari mem-
bri. Il risultato che stiamo ottenendo è una conduzione del
Convento con uno stile sempre
più riconoscibile, originale e
appropriato, da parte di laici
con una forte tensione per l’impegno sociale e la spiritualità.
Nel profilo del gruppo animatore un elemento emerge tra
gli altri a contraddistinguere
questa nuova fase: l’articolazione del gruppo prevalentemente in coppie e famiglie
consolidate, e la presenza totalmente illuminante di bambine e bambini, nuove
esistenze e nuovi bisogni che
hanno rafforzato la volontà di
agire attraverso l’animazione
del convento, e di essere un
segno portatore di positività e
amore per la vita.
Abbiamo deciso di concentrarci nell’ospitalità e nella promozione di iniziative collegate
con la cooperazione allo sviluppo, ma anche con la formazione e lo sviluppo personale e
con una riflessione sugli stili di
vita per migliorare le relazioni
interpersonali, con l’ambiente,
con la società e tra i popoli.
Pur continuando l’accoglienza
dei pellegrini, come servizio
che sentiamo coerente ed importante nel nostro mandato,
abbiamo potenziato moltissimo l’accoglienza e la promozione di attività di formazione
con organismi internazionali e
italiani che si dedicano a sviluppo, a rapporto Nord-Sud, e
a questioni di giustizia sociale e
Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008
povertà. Intendiamo cosí contribuire ad aumentare le occasioni di comprensione e di
azione, alla scala che di volta in
volta ci è possibile.
Stiamo sempre più dando al
Convento S.Maria del Giglio il
senso di un luogo che richiami
le persone per ritrovarsi - con
se stesse, con gli altri e con lo
Spirito – per approfondire la
conoscenza, e fortificare la
buona volontà a fare la propria
parte per creare ogni giorno un
mondo più giusto, dove la cura
di sé, degli altri e dell’ambiente
diventino attività più centrali
del vivere.
Attività e rapporti istituzionali
Abbiamo stabilito un rapporto
con l’Università Tulane di New
Orleans, in particolare con il
Centro Payson per lo sviluppo
umano sostenibile: già nel 2007
abbiamo organizzato e ospitato un corso inserito nel curriculum ufficiale della medesima
università su “Sicurezza alimentare e aiuti alimentari nelle
emergenze umanitarie”. Per gli
ottimi risultati il corso si ripeterà per una nuova edizione nel
luglio 2008, e sarà affiancato da
un nuovo corso su “Donne e
sviluppo”.
In partenariato con il SID – Society for International Development (Roma-Nairobi) stiamo
organizzando un grande seminario internazionale per settembre sul cambiamento
climatico e le possibili alternative energetiche. L’obiettivo
dell’iniziativa è anche formare
le autorità locali (provinciali e
regionali) per incoraggiare una
serie di decisioni che a livello
locale permettano di ridurre –
COMUNIONE DEI BENI
attraverso concrete azioni
sull’uso delle energie, sui trasporti, sui modi di produzione le conseguenze negative che i
modelli di produzione e consumo vigenti provocano sull’ambiente.
In collaborazione con la città
dell’Altreconomia di Roma l’associazione sta promuovendo
laboratori e iniziative di formazione per la “decrescita felice”,
per disseminare conoscenze,
pratiche e stili di vita e consumo ambientalmente più sostenibili, nonché più attenti alle
relazioni interpersonali.
Siamo riusciti insieme alla Fondazione Pangea, (impegnata in
paesi in via di sviluppo per sostenere gli sforzi di donne per
uscire dalla povertà estrema) a
dare il via ad un’iniziativa da
lungo tempo “covata” in collaborazione con la Provincia di
Viterbo: un co rso di microcredito per donne in condizioni di
vulner abilit à economica e sociale della Provincia, che prevede anche un prestito per
l’avvio di piccole attività produttive da parte delle donne
destinatarie dell’intervento.
Varie altre iniziative, sempre sui
temi della cooperazione, del
rapporto Nord-Sud e tra culture (migrazioni), e sulla promozione di energie rinnovabili
sono in corso di elaborazione in
collaborazione con vari enti
istituzionali, e si definiranno nel
corso dei prossimi mesi.
Ristutturazione e manutenzione
Il Convento continua ad essere
ristrutturato e mantenuto con
continuità, attenzione e qualità
di intervento.
Nel periodo di riferimento abbiamo realizzato:
- consolidamento del pergolato in muratura, con rifacimento delle colonne in pietra
che avevano ceduto,
sostituzione di tutte le parti di
legno con pali stagionati di castagno.
- Rifacimento delle pareti e allestimento della sala conferenze, che ora è dotata di tutto
il necessario per ospitare convegni, seminari, corsi di formazione, e che è stata giudicata da
molte autorità della zona tra le
più belle della Provincia: 25 comodissimi posti, internet wireless, proiettore e schermo,
tende oscuranti.
- Allestimento della cappellina
“Matre Terra Frate Focu” ricavata in una stanza in passato
usata come rimessa agricola,
raggiungibile dal giardino e
dunque accessibile facilmente
a pellegrini in transito nel convento
- Rifacimento refettorio privato
e installazione di impianto di riscaldamento ecologico nell’ala
Privata
- Rifacimento di tre stanze al
primo piano, con allestimento
in una di doccia e zona lavabo
(secondo progetto approvato
dalla Sopraintendenza)
- Rifacimento dei corridoi sud
del primo piano.
Prospettive
Abbiamo individuato tre diversi canali per mettere insieme i fondi necessari ai
prossimi grandi interventi
strutturali – II piano, affreschi
chiostro, vecchio fabbricato rurale esterno. Siamo già al lavoro
su alcune di queste piste, compresa la richiesta di un prestito
a Banca Etica, che però sarà
possibile solo previo allungamento del contratto di affitto
“
25
attualmente in corso con
l’OFM.
Vi invitiamo a trascorrere a fine
Aprile una giornata nel Convento di S.Maria del Giglio, per
poter meglio vedere l’andamento del progetto. Ci piacerebbe ricevere le vostre
impressioni di persona o almeno via email:
[email protected].
Pace e bene a tutti.
Alex, Federica, Giulia, Michel,
Nathan, Paolo, Roberto, Sabrina, Simona, Sonja e tutti gli
altri volontari
stiamo organizzando
un grande seminario
internazionale
”
sul cambiamento climatico
e le possibili alternative
energetiche
in alto
un scorcio della sala
confernze
a fianco
una suggestiva immagine della cappellina
Matre Terra
Frate Focu
a sinistra
il lago di Bolsena
visto dal Convento
Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008
26 COMUNIONE DEI BENI
Fratello Sole è sano e conveniente
I frati del Convento S. Bonaventura a Frascati scelgono l’energia solare
L’energia solare è una grande
alleata, dell’ambiente e delle
nostre tasche. Per scaldare Sorella Acqua, i frati minori di Frascati hanno scelto Fratello Sole.
Tutto in famiglia, veramente,
con l’opera del Signore ma
pure dell’uomo, come le modernissime tecnologie. Hanno
trasformato il terrazzo del loro
Convento in una ‘centrale’ che
produce acqua calda con pannelli solari, evitanto l’emissione
di molta anidride carbonica
nell’aria e garantendosi un bel
risparmio. Quando il sole scarseggia, entra in funzione la caldaia tradizionale. “Siamo
arrivati a questa scelta perché
preferiamo l’energia pulita e la
salvaguardia del Creato -
Fr. Placido di Battista ha festeggiato
Il 10 marzo 2008,
P. Placido Di Battista ha celebrato
il 62° Anniversario di Sacerdozio
62 a nn i d i
S a c e rd o z i o
Ad multos annos !
sopra,
una foto
dell’impianto
installato sul
tetto del
Convento di
Frascati
spiega Fr. Aldo La Neve, Guardiano del Convento - cose
molto sentite nel nostro Ordine, oltre che per il vantaggio
economico”. ..
L’impianto è progettato per
produrre 1.700 litri circa di
acqua calda al giorno, a 40
gradi... “Dai controlli che stiamo
attuando, il bilancio è significativo - conferma Fr. Rino Bernardini, Economo della Comunità
che oggi annovera otto Professi Solenni, cioè coi voti definitivi, e 16 studenti - l’impianto
è partito da poco, e in un anno
prevediamo di risparmiare
circa 2.200 euro e di ripagare la
spesa tra i sei e i sette anni”. Un
bel sostegno anche per i poveri, che qui possono contare
su una mensa e docce che consumano parecchia acqua calda.
“Ci deve essere un’anima pure
nell’economia - sottolinea con
semplicità Fr. Aldo - poiché è
anch’essa strumento per costruire comunione tra gli uomini”. Per salvare la Terra, come
i francescani, impariamo a rivolgeri al cielo. Dogmi e testa
fra le nuvole? No, di sicuro lassù
c’è il Sole, che offre giusti affari
e senso della Natura.
da Il Caffè del 7 maggio 2008
MESSAGGIO DA FR. RICCARDO BURATTIN
Pace e Bene dalla giungla, con l'occasione faccio a tutti i piu' sentiti auguri per la Pasqua ormai prossima, se la Pasqua e' la festa della
speranza e che sia questa speranza , della resurrezione, anche della nostra e dei nostri cari, ad illuminare questa Pasqua.
Io sono ancora vivo, qui procede tutto bene, sono arrivati 100 giovani che studiano e lavorano qui, anche io lavoro, per ora nell'orto,
se così lo vogliamo chiamare, che è una giugla più che mai. Provo a mandare alcune foto.
Saluti a tutti
Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008
NOTIZIE IN BREVE 27
Centro Culturale Aracoeli
PUBBLICAZIONI
Mercoledì 23 aprile 2008,
Festa di San Giorgio, alle ore
18 presso il Centro Russia
Ecumenica (Il messaggio
dell’Icona)
è stato presentato il volume
E’ uscito il vol. 6 della collana "Biblioteca di Frate Francesco": Giovanni da Capestrano e la riforma della Chiesa (in foto la copertina).
Continuano inoltre i concerti gratuti in Basilica, con la Camerata
Artemisia Gentileschi, con il prossimo appuntamento per venerdi
11 luglio con Le donne, i cavalier, l’arme e l’amore; Duetti da camera di famosi emigranti di Agostino Steffani e Georg Friedrich
Händel.
E’ uscito il n. 1/2008 (aprile) della rivista Frate Francesco (l'indice
del volume si può consultare su www.fratilazio.it).
IL VOLTO DEGLI AMICI
Militari testimoni di Cristo
di Giulio Cerchietti.
Ed. San Paolo
Sonoitervenuti
MESSAGGIO DALLE SORELLE CLARISSE DI S. COSIMATO
La morte ha partorito la Vita.
La morte è divenuta una Pasqua.
Carissimi, la nostra comunità di
Sorelle Povere sta sperimentando
nella fede la ‘trasformazione’ proclamata all’inizio di questo scritto
che, affettuosamente, vogliamo
rivolgervi. Dopo l’incendio che lo
scorso anno ha provocato ingenti
danni al monastero, i lavori di ristrutturazione, riguardanti i locali
abitati dalla comunità, finalmente
stanno volgendo al termine,
anche se le spese da affrontare
sono ancora notevoli. Inoltre, a
breve, inizieranno le operazioni di
consolidamento della chiesa che,
ormai da tempo, versa in un cattivo stato strutturale aggravato da
condizioni di instabilità. Per questa opera siamo infinitamente
grate ad un gruppo di benefattori
che si è assunto tale compito, poiché la comunità non è assolutamente in grado di affrontare tali
consisteni spese.
Comprenderete bene che l aristrutturazione di questi ambienti
rappresenta per noi una condizione favorevole per continuare
ad aessere testimonianza del primato dello Spirito e a svolgere un
fecondo apostoalto a servizio
della Chiesa e di tutta l’umanità, riscoprendo ogni giorno la bellezza
di vivere il Vangelo del Signore
Gesù Cristo, secondo l’esempio di
Francesco e Chiara d’Assisi.
Pertanto, in questo tempo liturgico di ‘rinascita’, vogliamo esprimere a tutti voi la profonda
riconoscenza per quanto, con
tanta sollecitudine, fate per la nostra comunità, la quale, ci piace ricordarvi, ha i suoi inizi nel lontano
1234 quando, su richiesta del
Papa Gregorio IX, un gruppo di
‘Poverelle’, inviato dalla stessa
Chiara, si trasferisce a Roma nel
monastero di S. Cosimato, di proprietà fino ad allora dei Benedettini. Per lunghi secoli la vita delle
prime Clarisse romane trascorre
serena. Poi, dopo la soppressione
degli Ordini religiosi, incomincia
un’autentica ‘via crucis’ con il passaggio forzato della comunità in
diversi luoghi della città eterna.
Dal 1933 ci troviamo in questo
luogo tranquillo, non lontano da
porta S. Paolo, in cui sperimao di
poter continuare a vivere con dignità la nostra vocazione contemplativa a servizio della Chiesa
e del mondo intero.
Questa speranza, attraverso la vostra premura, si sta manifestando
chiaramente nel nostro quotidiano. E noi, riconoscenti al Signore
per la sua bontà, affidiamo a Lui,
attraverso il costante ricordo nella
preghiera, tutti i desideri che portate nel cuore. Piaccia al “Datore di
ogni bene” ripagarvi con tante grazie per la benevolenza che ci riservate.
La Madre e le Sorelle Clarisse
- S.E. Mons. Domenico SIGALINI : Martirio e fede
(Vescovo della Diocesi Suburbicaria di Palestrina)
- Rev. Don Cosimo SEMERARO, SDB : Martirio e storia
(Segretario del Pontificio Comitato di Scienze Storiche).
- Rev. Prof. Richard CEMUS,
S.J.: Martirio e Oriente
(Docente di Spiritualità al
Pontificio Istituto Orientale)
- Brig. Generale C.S.A. Domenico CIOFFI : Martirio e pace
(Direttore Istituto Medico
Legale A.M. di Milano e
dell’Ufficio di Direzione e Coordinamento del Servizio
Trasfusionale Militare).
Moderatore: P. Ciro BENEDETTINI, C.P., Vice Direttore
della Sala Stampa della
Santa Sede.
Il Monastero di San Cosimato
in una xilografia d’epoca
Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008
28 RICORRENZE DEI FRATI
ONOMASTICI
GIUGNO___________________________
COMPLEANNI
Fr. Antonio Dantimi
Fr. Antonio Del Vasto
Fr. Antonio M. Urbano
Fr. Antonio De Pascalis
Fr. Alfredo Olivera
Fr. Vito De Bianchi
Fr. Vito Domenico Fiorentino
Fr. Gianfranco Scortichini
Fr. Romualdo Mancini
Fr. Luigi Recchia
Fr. Giovanni Mosca
Fr. Giovanni Schiavarelli
Fr. Giovanni Pucci
Fr. Giovanni Rossi
Fr. Giovanni Loche
Fr. Pietro Campagna
Fr. Paolo Lombardo
Fr. Paolo Maiello
Fr. Paolo Zhang
Fr. Paolo Talone
Fr. Piermarco Luciano
13
13
13
13
14
15
15
16
17
21
24
24
24
24
24
29
29
29
29
29
29
Fr. Tommaso Proietti
Fr. Nicola Cerasa
Fr. Enrico Lazzarini
Fr. Federico Scascitelli
Fr. Cristoforo Amanzi
3
9
13
18
25
Fr. Orazio Castorina
Fr. Osvaldo Salvi
Fr. Federico Gandolfi
Fr. Domenico Torre
Fr. Domenico Lassandro
Fr. Domenico Domenici
Fr. Lorenzo Conti
Fr. Renzo Campetella
Fr. Renzo F. Cocchi
Fr. Alfredo Silvestri
Fr. Rocco Rita
Fr. Agapito Fusano
Fr. Ludovico Di Pascasio
Fr. Bernardo Giuliani
Fr. Fabrizio Ciampicali
Fr. Eusebio Bianconi
Fr. Ludovico Carpentieri
Fr. Ludovico Fazzone
Fr. Alessandro Partini
Fr. Alessandro Cavicchia
Fr. Alessandro Ciamei
Fr. Sandro Romanato
Fr. Genesio Troiani
2
5
5
8
8
8
10
10
10
14
16
18
19
20
22
25
25
25
26
26
26
26
27
LUGLIO____________________________
AGOSTO___________________________
Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008
GIUGNO___________________________
Fr. Luigi Recchia
Fr. Salvatore Donadio
3
8
(1960)
(1946)
Fr. Emiliano Longhi
Fr. Domenico Torre
Fr. Stefano M. Sarro
16
18
21
(1980)
(1926)
(1971)
Fr. Genesio Troiani
Fr. Agapito Fusano
Fr. Giovanni Lucci
Fr. Lorenzo Conti
Fr. Fulgenzio Bufalini
Fr. Giovanni Loche
Fr. Augusto Micangeli
9
11
15
22
23
24
30
(1919)
(1918)
(1943)
(1942)
(1917)
(1971)
(1956)
LUGLIO____________________________
Fr. Benigno Di Fonzo
Fr. Orazio Castorina
3
9
(1922)
(1950)
Fr. Roberto Bongianni
Fr. Cristoforo Amanzi
Fr. Antonio Del Vasto
12
21
23
(1966)
(1955)
(1946)
Fr. Federico Gandolfi
Fr. Constantin Branic
Fr. Ezio Casella
Fr. Vincenzo Battaglia
Fr. Giacomo Speziali
9
9
12
26
28
(1976)
(1982)
(1956)
(1950)
(1924)
AGOSTO___________________________
Fr. Franco Mele
2
(1956)
Fr. Vincenzo Liberati
Fr. Antonio Dantimi
26
28
(1925)
(1940)
Fr. Virgilio Maurizi
Fr. Paolo Talone
Fr. Loreto Fioravanti
5
8
12
(1962)
(1980)
(1971)
chiuso il 30 giugno 2008