i proponimenti
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SAPIENZA FRANCESCANA Sommario Statua di S. Leonardo a Imperia, città della quale è patrono. Sullo sfondo, la cattedrale dedicata al Santo 1 VITA ECCLESIALE 1 Il Santo Padre alla Conferenza Fao 4 Comunicato del Definitorio Generale NOTIZIE DALL’ORDINE 5 7 Incontro Presidenti delle Conferenze Capitolo Generale 2009 FAMIGLIA FRANCESCANA 9 COMPI: Comunicato GPIC 12 Capitoli Provinciali in Italia 10 14 Piccola Fraternità Inserita in Toscana L’Ofs del Lazio si incontra a Greccio NOTIZIE DALLA PROVINCIA 15 Inform@zioni 20 Sorella Morte 16 21 27 28 I PROPONIMENTI Documenti Comunione dei Beni Notizie in breve Ricorrenze dei frati Minoritica Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo S. Leonardo da Porto Maurizio: FR ATI MINORI D EL LAZIO Scala dell’Arce Capitolina, 12 00186 ROMA Tel. 06.6794361 [email protected] [email protected] www.fratilazio.it «Un programma completo di tutta la vita interiore... quasi un esauriente trattato di teologia ascetica, tendente all’eroismo.» Così definisce eloquentemente il ‘libricino’ de I proponimenti Fr. Severino Gori ofm, dalla cui edizione dell’autografo (conservato presso l’archivio della Postulazione della Provincia Romana ) è tratto il testo in calce. E nel tratteggiare la figura del santo nell’Introduzione, ne ricorda la soprendente attività di evangelizzazione e l’incredibile numero di prodigiose conversioni che operò in 44 anni di infaticabile attività missionaria, meriti che lo pongono per elezione accanto ai grandi apostoli della Chiesa . Il brano seguente, che apre lo scritto, è il fondamento imprescindibile che il Santo pone quale condizione di tutti i suoi proponimenti. DS Per fondamento di tutti i miei proponimenti pongo la diffidenza di me stesso, mentre le mie cadute in peccati e difetti, sì piccoli come grandi, sono derivati dalla mia superbia, vanità, gonfiezza di cuore, alterigia interiore e confidenza nella mia abilità; quando con tutta verità conosco chiaramente, e lo confesso per esperienza, che non posso dar un sospiro e molto meno formare un buon pensiero o un minimo movimento salutare verso Dio, senza una nuova grazia ed un nuovo aiuto di Dio; e perciò, con schiettissima verità confesso che sono ignorante, impotente, invalido, ingiovevole e da niente. Questo pensiero di non avere e non poter niente, lo premetterò ad ogni mia azione, al- meno alle principali, come predicare, confessare, consigliare e simili; confessando e conoscendo per esperienza apertissimamente che tutto il bene vien da Dio, che Dio è il principale agente, e che a Lui solo si deve tutto l’onore, tutta la gloria; e questi stessi proponimenti li riguardo come stilla della misericordia di Dio, e conosco benissimo che senza la sua grazia attuale non ne farò niente, anzi opererò tutto il rovescio; quindi è che, diffidando affato di me stesso, propongo d’invocare in ogni mia azione o piccola o grande, o spirituale o temporale, se non sempre esternamente, almeno internamente, l’aiuto di Dio con replicare più volte: «Gesù mio, misericordia!» Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008 2 VITA ECCLESIALE Messaggio di Sua Santità Benedetto XVI alla Conferenza FAO sulla sicurezza alimentare Signor Presidente della Repubblica italiana, Illustri Capi di Stato e di Governo, Signor Direttore Generale della FAO, Signor Segretario Generale dell’ONU, Signore e Signori! Sono lieto di porgere il mio deferente e cordiale saluto a Voi, che, a diverso titolo, rappresentate le varie componenti della famiglia umana e vi siete riuniti a Roma per concordare soluzioni idonee ad affrontare il problema della fame e della malnutrizione. Al Cardinale Tarcisio Bertone, mio Segretario di Stato, ho chiesto di parteciparVi la particolare attenzione con cui seguo il vostro lavoro e di assicurarVi che attribuisco grande importanza all’arduo compito che Vi attende. A Voi guardano milioni di uomini e donne, mentre nuove insidie minacciano la loro sopravvivenza e preoccupanti situazioni mettono a rischio la sicurezza dei loro Paesi. Infatti, la crescente globalizzazione dei mercati non sempre favorisce la disponibilità di alimenti ed i sistemi produttivi sono spesso condizionati da limiti strutturali, nonché da politiche protezionistiche e da fenomeni speculativi che relegano intere popolazioni ai margini dei processi di sviluppo. Alla luce di tale situazione, occorre ribadire con forza che la fame e la malnutrizione sono inaccettabili in un mondo che, in realtà, dispone di livelli di produzione, di risorse e di conoscenze sufficienti per mettere fine a tali drammi ed alle loro conseguenze. La grande sfida di oggi è quella di “globalizzare non solo gli interessi economici e commerciali, ma anche le attese di solidarietà, nel rispetto e nella valorizzazione dell’ap- porto di ogni componente umana» (Discorso alla Fondazione Centesimus Annus pro Pontifice, 31 maggio 2008). Alla FAO ed al suo Direttore Generale va, pertanto, il mio apprezzamento e la mia gratitudine, per aver nuovamente at tirato l'attenzione della comunità inter nazionale su quanto ostacola la lotta contro la fame e per averla sollecitata ad un'azione che, per risultare efficace, dovrà essere unitaria e coordinata. In tale spirito, alle alte Personalità che partecipano a questo Vertice desidero rinnovare l’auspicio che ho formulato durante la mia recente visita alla sede dell’ONU: è urgente superare il “paradosso di un consenso multilaterale che continua ad essere in crisi a causa della sua subordinazione alle decisioni di pochi” (Discorso all’Assemblea Generale dell’ONU, 18 aprile 2008). Inoltre, mi permetto d’invitarVi a collaborare in maniera sempre più trasparente con le organizzazioni della società civile impegnate a colmare il crescente divario tra ricchezza e povertà. Vi esorto ancora a proseguire in quelle riforme strutturali che, a livello nazionale, sono indispensabili per affrontare con successo i problemi del sottosviluppo, di cui la fame e la malnutrizione sono dirette conseguenze. So quanto tutto ciò sia arduo e complesso! Tuttavia, come si può rimanere insensibili agli appelli di coloro che, nei diversi continenti, non riescono a nutrirsi a sufficienza per vivere? Povertà e malnutrizione non sono una mera fatalità, provocata da situazioni ambientali avverse o da disastrose calamità naturali. D’altra parte, le considerazioni di carattere esclusivamente tecnico o economico non debbono prevalere sui doveri di giustizia verso quanti soffrono la fame. Il diritto all’alimentazione “risponde principalmente ad una motivazione etica: ‘dare da mangiare agli affamati’ (cfr Mt 25, 35), che spinge a condividere i beni materiali quale segno dell’amore di cui tutti abbiamo bisogno […] Questo diritto primario all’alimentazione è intrinsecamente vincolato alla tutela e alla difesa della vita umana, roccia salda e inviolabile sui cui si fonda tutto l’edificio dei diritti umani» (DiL’Assemblea internazionale riunita in forma plenaria Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008 Il Presidente apolitano parla alla Conferenza Un’azione politica che, ispirata a quei principi della legge naturale che sono iscritti nel cuore degli uomini, protegga la dignità della persona. scorso al nuovo Ambasciatore del Guatemala, 31 maggio 2008). Ogni persona ha diritto alla vita: pertanto, è necessario promuovere l’effettiva attuazione di tale diritto e si debbono aiutare le popolazioni che soffrono per la mancanza di cibo a divenire gradualmente capaci di soddisfare le proprie esigenze di un’alimentazione sufficiente e sana. In questo particolare momento, che vede la sicurezza alimentare minacciata dal rincaro dei prodotti agricoli, vanno poi elaborate nuove strategie di lotta alla povertà e di promozione dello sviluppo rurale. Ciò deve avvenire anche attraverso processi di riforme strutturali, che consentano di affrontare le sfide della medesima sicurezza e dei cambiamenti climatici; inoltre, occorre incrementare la disponibilità del cibo valorizzando l’industriosità dei piccoli agricoltori e garantendone l’accesso al mercato. L’aumento globale della produzione agricola potrà, tuttavia, essere efficace, solo se sarà accompagnato dall’effettiva distribuzione di tale produzione e se essa sarà destinata primariamente alla soddisfazione dei bisogni essenziali. Si tratta di un cammino certamente non facile, ma che consentirebbe, fra l’altro, di riscoprire il valore della famiglia rurale: essa non si limita a preservare la trasmissione, dai genitori ai figli, dei sistemi di coltivazione, di conservazione e di distribuzione degli alimenti, ma è soprattutto un modello di vita, di educazione, di cultura e di religiosità. Inoltre, sotto il profilo economico, assicura un’attenzione efficace ed amorevole ai più deboli e, in forza del principio di sussidiarietà, può assumere un ruolo diretto nella catena di distribuzione e di commercializzazione dei prodotti agricoli destinati all'alimentazione, riducendo i costi dell’intermediazione e favorendo la produzione su piccola scala. Signore e Signori, Le difficoltà odierne mostrano come le moderne tecnologie, da sole, non siano sufficienti per sopperire alla carenza alimentare, come non lo sono i calcoli statistici e, nelle situazioni di emergenza, l’invio di aiuti alimentari. Tutto ciò certamente ha grande ri- lievo, tuttavia deve essere completato ed orientato da un’azione politica che, ispirata a quei principi della legge naturale che sono iscritti nel cuore degli uomini, protegga la dignità della persona. In tal modo, anche l'ordine della creazione viene rispettato e si ha “come criterio orientatore il bene di tutti” (Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, 1° gennaio 2008, n. 7). Solo la tutela della persona, dunque, consente di combattere la causa principale della fame, cioè quella chiusura dell'essere umano nei confronti dei propri simili che dissolve la solidarietà, giustifica i modelli di vita consumistici e disgrega il tessuto sociale, preservando, se non addirittura approfondendo, il solco di ingiusti equilibri e trascurando le più profonde esigenze del bene (cfr. Lettera Enciclica Deus caritas est, n. 28). Se, pertanto, il rispetto della dignità umana fosse fatto valere sul tavolo del negoziato, delle decisioni e della loro attuazione, si potrebbero superare ostacoli altrimenti insormontabili e si eliminerebbe, o almeno diminuirebbe, il disinteresse per il bene altrui. Di conseguenza, sarebbe possibile adottare provvedimenti coraggiosi, che non si arrendano di fronte alla fame ed alla malnutrizione, come se si trattasse semplicemente di fenomeni endemici e senza soluzione. La difesa della dignità umana nell’azione internazionale, anche di emergenza, aiuterebbe inoltre a misurare il superfluo nella prospettiva delle necessità altrui e ad amministrare secondo giustizia i frutti della creazione, ponendoli a disposizione di tutte le generazioni. Alla luce di tali principi, auspico VITA ECCLESIALE 3 che le Delegazioni presenti a questa riunione si assumano nuovi impegni e si prefiggano di realizzarli con grande determinazione. La Chiesa cattolica, dal canto suo, desidera unirsi a questo sforzo! In spirito di collaborazione, essa trae dalla saggezza antica, inspirata al Vangelo, un appello fermo ed accorato, che rimane di grande attualità per quanti partecipano al Vertice: “Dà da mangiare a colui che è moribondo per la fame, perché, se non gli avrai dato da mangiare, lo avrai ucciso” (Decretum Gratiani, c. 21, d. LXXXVI). Vi assicuro che, in questo cammino, potete contare sull’apporto della Santa Sede. Pur differenziandosi dagli Stati, essa si unisce ai loro obiettivi più nobili per suggellare un impegno che, per sua natura, coinvolge l’intera comunità internazionale: incoraggiare ogni Popolo a condividere le necessità degli altri Popoli, mettendo in comune i beni della terra che il Creatore ha destinato all'intera famiglia umana. Con questi sentimenti, formulo i miei più fervidi auguri per il successo dei lavori ed invoco la Benedizione dell'Altissimo su di Voi e su quanti si impegnano per l’autentico progresso della persona e della società. Dal Vaticano, 2 giugno 2008 Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008 4 NOTIZIE DALL’ORDINE Comunicato del Definitorio Generale Maggio 2008: Tempo Forte dal 5 al 15 1. Il Tempo Forte (TF) del mese di maggio 2008 si è svolto dal giorno 5 al 15. Come ogni anno, in questo periodo è stato inserito l’incontro dei Presidenti delle Conferenze OFM con il Governo dell’Ordine. Questo incontro ha avuto luogo dal 12 al 14 maggio ed erano presenti 14 Presidenti. Nel pomeriggio dell’8 maggio un gruppo di Definitori insieme al Ministro generale ha partecipato all’incontro di studio, presso la Pontificia Università Antonianum, in occasione del 1° Centenario di Archivum Franciscanum Historicum. L’incontro è stato molto apprezzato da parte dei partecipanti e, nella condivisione fatta in Definitorio, si è sottolineato la serietà della rivista e la sua importanza come fonte per la storia del nostro Ordine. 2. Secondo la prassi, i fratelli del Definitorio hanno condiviso tra loro le varie visite, gli incontri e le celebrazioni vissute con i frati delle diverse entità, dopo l’ultimo tempo forte. Insieme hanno poi verificato gli eventi a cui hanno partecipato: l’incontro con la Conferenza anglofona e l’incontro con i Presidenti delle Conferenze ofm. In modo particolare, questa volta il Definitorio ha analizzato la vita della Confres che è stata presentata dal Definitore di zona. 3. Oltre ai temi trattati solitamente, sono stati in particolare approfonditi, durante questo TF, alcuni temi specifici: la lettera per la festa di San Francesco 2008; il documento sulla formazione permanente; il Congresso missionario di tutta l’America Latina (Cordoba, Argentina, 14-19 aprile 2008); il Progetto Amazzonia (seminario a Manaus, Brasile, 11-15 febbraio 2008); le nuove presenze di evangelizzazione in Europa; la presenza dei frati nel territorio delle altre Province; il Segretariato delle missioni di Waterford (GSFM); la convenzione tra il Governo generale ofm e la Provincia toscana sulle case in Turchia; Franciscan International; il Capitolo Internazionale delle Stuoie organizzato dalla Famiglia Francescana per celebrare l’VIII Centenario delle origini (Assisi - Roma, 15-16 aprile 2009); la missione propria del Collegio dei Ricercatori di S. Isidoro; l’andamento dei lavori nei cantieri nelle Case dipendenti dal Ministro Generale. 4. Sono stati discussi i programmi dei futuri incontri: l’incontro con i frati che lavorano presso la Santa Sede (11 luglio 2008 in Curia Generalizia); l’incontro del Ministro e del Definitorio generale con l’EAC e SAAOC (20-26 settembre 2008 a Bangkok); l’XII Consiglio Internazionale per la Formazione e gli Studi (24 novembre – 3 dicembre 2008 a Murcia, Spagna); l’incontro per i nuovi Ministri e Custodi (gennaio 2009, Curia Generalizia). 5. Il Definitorio, nell’incontro avuto con il Segretario generale del Capitolo 2009, Fr. Francesco Patton, ha preso atto del verbale dell’incontro della Commissione preparatoria del Capitolo Generale con diversi suggerimenti e proposte. Alcuni temi sono stati poi discussi con i Presidenti delle Confe- Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008 renze. Le decisioni da prendere, oltre a certe date da stabilire, riguardavano infatti: lo schema per la riflessione nelle Entità; il modo di presentare i candidati all’ufficio di Ministro Generale; la modalità di presentare i candidati all’ufficio di Definitore Generale; l’iter per giungere all’approvazione del regolamento del Capitolo; il parere su alcuni articoli proposti dell’Ordo Capituli, necessari per poter procedere con il lavoro di preparazione; la modalità di invio dei materiali e delle comunicazioni riguardanti il Capitolo generale (uso del web). Il Definitorio ha scelto come motto del Capitolo: Verbum Domini nuntiantes in universo mundo. È stata nominata anche la Commissione Liturgica per il Capitolo Generale che è formata dai seguenti frati: Fr. Ruben Tierrablanca (Presidente), Fr. Paolo Canali, Fr. Vittorio Viola e, da parte del Definitorio Generale, Fr. Mario Favretto. Fr. Vittorio Viola è stato nominato animatore liturgico del Capitolo 2009. 6. Sono state studiate e valutate le relazioni inviate dai Visitatori Generali che hanno concluso il loro servizio nelle seguenti Entità: Fondazione di S. Francesco, dipendente dal Ministro generale, in Russia e Kazakistan; Custodia di San Giovanni Battista in Pakistan. 7. Sono stati eletti Visitatori: Fr. Azariasz J. Hess (Prov. dell’Immacolata Concezione in Polonia) per la provincia di S. Edvige in Polonia; Fr. Zenon Styś (Prov. S. Maria degli Angeli in Polonia) per la provincia di S. Francesco d’Assisi in Polonia e Fr. Rufin Maryjka (Prov. di S. Maria degli Angeli) come Visitatore-Assistente per i frati, della Provincia di S. Francesco, residenti fuori Polonia cioè, in Italia, Austria, Germania, Svizzera e Svezia; Fr. Matija Koren (Prov. dei Santi Cirillo e Metodio, Croazia) per la Provincia del Santissimo Redentore in Croazia; Fr. Gabriel Mioč (Prov. dell’Assunzione della Beata Maria Vergine in Bosnia- Erzegovina) per la Provincia di S. Croce in Bosnia-Erzegovina; Fr. Cyril Brazda (Prov. Santissimo Salvatore in Slovacchia) per la provincia S. Venceslao nella Repubblica Ceca; Fr. Saverio Biasi (Prov. San Vigilio in Italia) per la provincia S. Bonaventura in Italia; Fr. Tarcisio Colombotti (Prov. di San Carlo Borromeo, Italia) per la Provincia S. Francesco Stimmatizzato in Italia; Fr. Cristoforo Amanzi (Prov. dei Santi Pietro e Paolo, Italia) per la provincia S. Cuore B.V.M. in Italia. Su richiesta della Custodia di Terra Santa è stato nominato come Visitatore Straordinario Fr. Manuel Blanco Rodríguez della provincia di S. Gregorio Magno in Spagna, per visitare le case ed i frati dimoranti in Siria e Libano. 8. Sono state esaminate 10 richieste economiche e 50 diverse pratiche amministrative. Il prossimo tempo forte è previsto dal 30 giugno al 12 luglio 2008. Fr. Ernest K. Siekierka Segretario Generale INCONTRO DEI PRESIDENTI D E L LE C O N F E R E N Z E O F M NOTIZIE DALL’ORDINE 5 Discorso del Ministro Generale: Discepoli e missionari Cari Fratelli, siate i benvenuti al quinto incontro dei Presidenti delle Conferenze dei Ministri Provinciali. Il Signore vi dia pace. In questo sessennio... la vostra attiva e propositiva partecipazione è stata sempre un grande aiuto per me e per il Definitorio Generale. Grazie per tutto questo e, anche a nome del Definitorio Generale, grazie per essere venuti anche quest’anno... Desidero, poi, condividere con voi anche alcune riflessioni sull’Ordine. 1. La terza tappa dell’itinerario verso la celebrazione dell’VIII Centenario della fondazione dell’Ordine. Questa tappa ha per tema: celebrare il dono della vocazione. Come ho ripetuto in diverse occasioni, e come ben sappiamo, celebrare significa essere consapevoli del dono che riceviamo, porci di fronte ad esso con un atteggiamento di stupore e meraviglia. Significa, anche, restituire, con le parole e le opere, il dono della nostra vocazione a Colui dal quale l’abbiamo ricevuto e agli altri, soprattutto ai più poveri, a coloro ai quali siano stato inviati. Questi aspetti ci pongono dinanzi alla sfida di qualificare più evangelicamente la nostra vita e la nostra missione, coscienti che la qualità della nostra mis- sione è strettamente connessa a quella della nostra vita. Non possiamo separare la vita dalla missione, o, se vogliamo: per essere missionari dobbiamo essere discepoli e l’essere discepoli ci porta necessariamente ad essere missionari. La qualità evangelica della vita a cui siamo chiamati ci chiede di fondare la nostra vita sul Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo, in obbedienza, senza nulla di proprio e in castità (cf Spc 38). Più concretamente, la qualità evangelica della vita, per noi, passa attraverso: – una vita di fede che sia «vera sorgente della nostra letizia e della nostra speranza, della nostra sequela di Gesù Cristo e della nostra testimonianza al mondo» (Spc 18); – il mettere il Vangelo al centro della nostra vita, come «potenza liberatrice» (Spc 15), per assumere come prima responsabilità la cura della propria crescita vocazionale (cf. Spc 53); – relazioni interpersonali vere e sane con i membri della Fraternità locale, provinciale o universale, che si alimentano di dialogo, dell’accettazione dell’altro, in particolare del diverso (cf. Spc 23), e di comunicazione autentica e profonda, che parte dal cuore e ci porta ad ascoltare «quanti vivono attorno a noi» e «ad esprimere ciò che ci abita dentro» (Spc 43); – una Fraternità in cui si testiuguaglianza tra Frati monia l’u laici e chierici (cf. Spc 53), e nella quale si attua «una cultura dell’accompagnamento fraterno, della correzione, del perdono e della riconciliazione mediante pratiche specifiche di solidarietà comune» (Spc 53); – la nostra testimonianza di minorità, «come minori tra i minori della terra» (Spc 30), e il nostro voler «scegliere con maggior decisione i luoghi di frontiera e la marginalità, che sono parte integrante della nostra tradizione» (Spc 33), come ci ha chiesto il Capitolo Generale straordinario del 2006; – l’evangelizzazione e la missione, che sgorgano da una sete che si è saziata nell’incontro con Cristo e si trasforma in annuncio (cf. Spc 17), mettendo alla prova la nostra capacità di donare e di donarci gratuitamente agli altri (Spc 22); una missione ed evangelizzazione che, stando al Documento del Capitolo generale del 2003, ci colloca nei chiostri dimenticati e inumani «dove la bellezza e la dignità della persona sono continuamente offu- scate» (Sdp 37); una evangelizzazione e una missione che, nelle parole del Documento del Capitolo generale straordinario del 2006, ci deve portare a «non lasciarci rinchiudere dalle barriere create dall’ideologia dominante» (Spc 37); – la formazione che riceviamo e diamo, sapendo che in essa ci giochiamo il presente e il futuro. Tutto ciò sarà possibile se rimarremo vigilanti, «mendicanti di senso» (Spc 6), facendoci prendere per mano dalla Parola, che è lampada per i nostri passi (cf. Sal 118,105); se continueremo a camminare per poter avere una maggiore comprensione della nostra vocazione (cf. Spc 10); se mettermo in atto un discernimento permanente (cf. Spc 35); se abbandoneremo a poco a poco la rassegnazione, il pragmatismo superficiale e i facili idealismi, lasciandoci abitare dalla tensione colma di speranza per il Regno (cf. Spc 9). Come Presidenti vi chiedo di promuovere e animare nelle Conferenze una valutazione dei luoghi, dei ministeri e delle situazioni in cui lavorano i Frati (cf. Spc 51. 58), così che le Entità delle vostre Conferenze e i Frati che le compongono si pongano in costante atteggiamento di di- Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008 6 NOTIZIE DALL’ORDINE scernimento, per distinguere ciò che viene dallo Spirito e risponde alla nostra forma di vita da ciò che gli è contrario (cf. VC 73). Aiutate i Frati delle vostre Conferenze a prendere coscienza della situazione in cui di trovano (Spc 49, 3). Non riducete il vostro servizio agli aspetti puramente tecnici e burocratici. Siate veri animatori della qualità evangelica della vita dei Frati. 2.Missionari nel cuore del mondo Desidero sottolineare alcuni elementi che mi sembrano importanti. Chiamati a stare con Gesù e a predicare (cf. Mc 1,13-14), i Frati Minori sono stati inviati nel “chiostro del mondo” per proclamare che non c’è altro Onnipotente se non Dio (cf. LOrd 9). La Chiesa nasce dalla missione, che ha le sue origini nel Padre (che invia), è realizzata dal Figlio (l’inviato) e trova forza nello Spirito Santo (che guida e dinamizza tutto il processo missionario). La Chiesa non può trascurare il mandato di Gesù ai Dodici: «date loro voi da mangiare» (Mc 6,37), che ha un senso più profondo di dare del pane alla folla. La missione non è una questione facoltativa per la Chiesa. Negare la missione sarebbe negare la natura stessa dell’essere cristiano: «Guai a me se non evangelizzo!». Chi crede e vive, è chiamato a dare. Questa è la dinamica profonda della missione. Per questo dobbiamo dire che la missione è la prova della fede: «Chi ha incontrato veramente Cristo, non può tenerselo per sé» (NMI 40) Dentro la Chiesa la vita consacrata ha come compito proprio l’annuncio di Cristo alle genti. La missione, soprattutto quella ad gentes, «dipende soprattutto dai consacrati e dalle consacrate che s’impegnano a far giungere il messaggio del Vangelo alla moltitudine crescente di coloro che lo ignorano» (RdC 37). In questo contesto dobbiamo ripetere, una volta di più, che l’Ordine dei Frati Minori non è solo un Ordine di predicatori del Vangelo (cf. Rb 10), ma anche missionario nel senso stretto del termine. La missione ad gentes ha caratterizzato la nostra Fraternità fin dalle sue origini (cf. Rnb 12,1-2). Andare e annunciare Gesù Cristo a tutte le genti, in tutto il mondo, è parte integrante della nostra vocazione, un’esigenza del nostro carisma. Per un Frate Minore la missione ad gentes è la massima espressione di ‘resitituzione’: di fronte a un Dio Padre, che ci rende partecipi della pienezza della vita in Cristo, sentiamo l’urgenza di rendere partecipi gli altri di questo stesso dono. «Nulla, dunque, di voi trattenete per voi, affinché tutti e per intero vi accolga Colui che tutto a voi si offre» (LOrd 29). Il Frate Minore è missionario più per vocazione personale che per necessità pastorale. Anche se non vi fosse necessità pastorale, il Frate Minore tenderebbe ad essere missionario. La missionarietà del Padre che si fa concreta nel Figlio, ci stimola ad uscire da noi stessi, anche dai nostri “chiostri” e territori cristiani, per andare tra e portare la Buona Notizia a tutti, cristiani e non, superando qualsiasi tipo di barriera culturale, geografica o religiosa. Cosa intendiamo per missione? Tra le tante concezioni di missione desidero prendere quella che ci offre Don Helder Cámara, perché mi sembra che sintetizzi alcuni aspetti della missione. Dice Don Helder Cámara: «La missione è partire, camminare, lasciare tutto, uscire da se stessi, rompere la crosta dell’egoismo che ci racchiude nel nostro io; smettere di girare intorno a noi stessi come se fossimo al centro del mondo e della vita; non lasciarsi rinchiudere nei problemi del piccolo mondo a cui apparteniamo: l’umanità è più grande. Missione è sempre partire ma non divorare chilometri. È, soprattutto, aprirsi agli altri come fratelli, scoprirli e incontrarli. E se per incontrarli e amarli è necessario attraversare i mari e volare là in cielo, allora missione è partire fino ai confini del mondo». La missione di cui stiamo par- Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008 lando ha delle esigenze molto concrete: – essere discepoli, perché solo chi si è incontrato con Lui può comunicarlo agli altri; – essere disposti ad uscire dal nostro mondo sempre piccolo. L’umanità che aspetta la nostra presenza missionaria e le sue necessità sono più grandi del nostro mondo; – dialogare con il mondo, soprattutto nelle terre di missione in cui regna il secolarismo e il relativismo, per i quali è necessaria una buona preparazione intellettuale e una adeguata conoscenza del nostro patrimonio culturale; – uscire, partire, esige di sapersi “spogliare”, di andare in atteggiamento di minorità, disponibili ad un vero incontro con l’altro, il che comporta di dare, ma anche di saper ricevere; – dare alla nostra missionarietà un solo un limite: i confini del mondo, perché non ci possono essere barriere che la ostacolino. Vi chiedo di promuovere una riflessione nelle vostre Conferenze sul tema della missione, evangelizzazione e dialogo con il mondo, non solo come preparazione al prossimo Capitolo generale, ma anche perché dalle risposte che daremo a tutto ciò dipende tanto del nostro futuro e anche del nostro presente. 3. A proposito di numeri I giornalisti mi chiedono sempre: quanti sono i Frati Minori nel mondo? L’Ordine cresce o diminuisce? Non voglio soffermarmi ora sull’analisi di numeri, perché penso di farlo nella mia Relazione al Capitolo generale, come hanno fatto i miei predecessori, ma desidero solo richiamare la vostra attenzione. Vi invito ad analizzarli con serenità, per non lasciarci ingannare da facili slogans. È vero che la tendenza alla diminuzione non è di ora. Nel nostro Ordine è cominciata negli anni ’50, ma è arrivato il momento di confrontarci con le cifre, perché è strano che, se abbiamo un alto numero di novizi, l’Ordine continui in una forte tendenza verso il basso. Cosa sta succedendo? È vero che ciò che salverà la nostra vita e missione è la qualità della vita, per questo ho cominciato evidenziando questo aspetto come prioritario. È anche vero, però, che è difficile capire come, mentre i numeri diminuiscono e l’età aumenta, continuino ad aumentare considerevolmente il numero delle Case e delle attività, in particolare quelle parrocchiali. Il Vangelo ci invita ad edificare su basi solide, perché diversamente la casa andrebbe in rovina, e a contare le forze prima della battaglia, per non incorrere in sorprese che potrebbero essere sgradevoli. Dobbiamo assumere il ridimensionamento con tutto ciò che di negativo può comportare e con quanto di positivo certamente ha. Non si tratta solo di chiudere, ma a volte è necessario chiudere per aprire. La mia terza richiesta, cari Fratelli Presidenti, è di promuovere nelle vostre Conferenze un’analisi della situazione vocazionale e delle attività apostoliche che stiamo assumendo. Per questo si potrà partire dalla statistica. Può essere un dato significativo. Conclusione Quanto vi ho indicato esige lucidità e audacia. Lucidità per una analisi accurata della situazione, audacia per prendere le misure opportune e, così, passare dal bene al meglio. So che il vostro lavoro non è sempre facile. Conosco bene la situazione di autonomia di ogni Entità. So anche che il lavoro di Ministri provinciali, che voi rappresentate in questo incontro, non è facile. Ma dobbiamo continuare a segnare il passo, per camminare insieme in una rivitalizzazione della nostra vocazione e missione. Questa è la grande urgenza del momento. A voi e ai Ministri provinciali, così come a tutti i Frati che si iscrivono senza sosta a questa “marcia in favore della rivitalizzazione” della nostra vita e missione, la mia gratitudine e il mio appoggio incondizionato. NOTIZIE DALL’ORDINE 7 Capitolo Generale 2009: schema per la riflessione nelle Entità Prot. n. 098957 Roma 25 maggio 2008 Cari fratelli Ministri e Custodi, il Signore vi dia Pace! Il Capitolo Generale del 2009 si avvicina e vogliamo che esso sia non solo il Capitolo dei Ministri e Custodi, ma di tutto l’Ordine chiamato all’evangelizzazione del mondo intero. Il Capitolo è un momento di verifica sulla vita e missione dell’Ordine e, accogliendo alcuni suggerimenti fatti dai Presidenti delle Conferenze nell’ultimo incontro tenutosi in Curia in questi giorni, vogliamo offrire a tutti i frati dell’Ordine uno schema di riflessione sulla situazione attuale dell’Ordine e sul cammino futuro che lo aspetta. Ogni frate, ogni Fraternità ed ogni Entità riflettano e si confrontino sulle seguenti domande: 1. Come viene vissuta la dimensione evangelizzatrice – missionaria del nostro carisma a livello personale e nella vita della fraternità? Quali elementi di valutazione vanno sottolineati? 2. Come è stato recepito ciò che il Capitolo Generale del 2003 ha chiesto ad ogni Entità/Conferenza? Come è stato recepito il documento finale del Capitolo straordinario del 2006? 3. A che punto si trova la vostra Fraternità locale e provinciale (o custodiale) nel vivere alla luce delle cinque priorità dell’Ordine? SOLIDARIETA’ Provate ad esprimere brevemente alcuni aspetti problematici e alcuni aspetti significativi. relazione finale del Ministro Generale e saranno condivise comunque con tutto l’Ordine. 4. Quali proposte formulate sulla missione / evangelizzazione? Due date da ricordare; Le modalità per la riflessione e la condivisione sono lasciate alle singole entità (suggeriamo capitoli locali, incontri per aree di interesse, incontri per fasce d’età, giornate di fraternità provinciale, ecc.). Ogni entità provinciale (o custodiale) dovrà raccogliere in sintesi ciò che emerge dai singoli frati e dalle fraternità e spedire la relazione al presidente della propria Conferenza il quale farà poi a sua volta una sintesi da mandare al Segretario Generale del Capitolo. Queste sintesi serviranno per la Entro il 30 novembre 2008 devono arrivare ai Presidenti di Conferenza le riflessioni delle Entità della propria Conferenza: una sintesi di due cartelle; Entro il 31 dicembre 2008 i Presidenti delle Conferenze invieranno alla Segreteria del CG le sintesi (5 cartelle) delle riflessioni delle loro Conferenze. Fraternamente, Fr. Francesco Patton Segretario del Capitolo CON MYANMAR Roma 8 maggio 2008 Cari fratelli e sorelle, il Signore vi dia pace! Una nuova situazione di emergenza ci chiama. Il passaggio del ciclone “Nargis” sulla regione sud-occidentale di Myanmar ha lasciato, ad oggi, il triste bilancio di circa 100.000 morti, 30.000 dispersi, migliaia di feriti e centinaia di migliaia di senza tetto. Si tratta della peggiore catastrofe registrata in Asia dal 1991, quando in Bangladesh morirono 143.000 persone. Come in simili occasioni del passato siamo invitati, anche ora, ad essere solidali di fronte a tanto dolore e bisogno. Siamo chiamati a farlo con la nostra preghiera, pregando per le vittime e per i loro familiari, invo- cando la pace di Dio sui defunti e la forza e consolazione del Signore su quanti sono nella sofferenza. Siamo chiamati a farlo anche con degli aiuti economici. Quanti desiderano manifestare in questo modo la loro solidarietà con le vittime del ciclone “Nargis”, in particolare con quelle della Famiglia Francescana, possono farlo inviando alla Curia Generale la propria donazione. Il numero di conto corrente bancario è: OFM CASA GENERALIZIA FONDO SOLIDARIETÀ S. FRANCESCO IBAN: IT95 L056 9603 2110 0000 5300 X66 Filiale: 138 ROMA – SEDE BIC/SWIFT: POSOIT22ROM BIC/SWIFT SEDE: POSOIT22 Causale: MYANMAR Una catastrofe naturale che si aggiunge alle difficoltà politiche che attanagliano la Birmania. Ma la giunta militare birmana ha accettato gli aiuti internazionali nella foto: due infermieri volontari La Curia generale si assumerà la responsabilità di far giungere gli aiuti ai destinatari. In momenti come questi non possiamo dimenticare che è dando che si riceve e che c’è più gioia nel dare che nel ricevere. Siamo generosi con chi è in così grande necessità. Il Signore benedice chi dà a piene mani. Fraternamente. Fr. José Rodríguez Carballo Ministro Generale Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008 8 NOTIZIE DALL’ORDINE III Congresso Internazionale degli Educatori Francescani dell’America Latina Dal 18 al 22 maggio si è celebrato a Cuzeo (Perù) il III Congresso Internazionale degli Educatori Francescani dell’America Latina promosso dalla Segreteria Generale per l’Evangelizzazione della Curia generale e organizzato dalla Provincia dei XII Apostoli del Perù. Il tema del Congresso è statto: Promuovere l’umanesimo: la Missione dell’educatore Francescano. Hanno partecipato circa ottocento educatori francescani proveniente da tutta l’America Latina e dalla Spagna, di cui 130 Frati Minori insieme ai due Definitori Generali dell’Ordine per l’America Latina. Il Congresso è stato inaugurato dal Ministro Generale, Fr. José Rodríguez Carballo, ofm, che ha anche tenuto la prima relazione sulla Pedagogia dell’educatore francescano. Tra le vare tematiche si è approfondita quella del Progetto di educazione francescana. www.ofm.org P. B e r n a r d i n o d a P o r t o g r u a ro v e r s o l a B e a t i f i c a z i o n e Il 20 maggio 2008, festa di S. Bernardino da Siena, i Padri Cardinali e Vescovi, membri della Congregazione delle Cause dei Santi, dopo aver ascoltato la “Relazione” del Ponente della Causa, S.E. Mons. Pier Giacomo De Nicolù, Arcivescovo tit. di Martana, hanno espresso unanime voto favorevole circa l’eroicità delle virtù praticate dal Servo di Dio P. BERNARDINO DA PORTOGRUARO (1812-1895) (Giuseppe Dal Vago); Ministro Generale dal 1869 al 1889, Arcivescovo titolare di Sardica. È stato questo l’ultimo passo della Causa avviata nel 1919 dalla Provincia Veneta della quale ha fatto parte il Servo di Dio. Attendiamo ora con fiducia che il Santo Padre confermi con la sua autorità apostolica il giudizio già espresso dai Consultori storici nella seduta del 10 dicembre 1996, dai Consultori teologi il 16 gennaio 2007 ed oggi dai Padri Cardinali e Vescovi, ordinando la promulgazione dell’atteso Decreto super virtutibus che attribuisce al benemerito Ministro generale il titolo e gli onori dei “Venerabili”. Accertata la santità di vita e l’eroicità delle singole virtù da lui praticate, imploriamo dall’Onnipotente il necessario miracolo, attribuito alla intercessione di P. Bernardino, perché si possa giungere al giorno desiderato della sua beatificazione. 50o anniversario della presenza francescana in Singapore Il 13 giugno in Singapore si è celebrato il 50 anniversario della presenza francescana in quel paese. I momenti sono stati presieduti dal Ministro Generale, Fr. José Rodríguez Carballo, che in quella circostanza ha ricevuto la Professione solenne di tre frati della Custodia di S. Antonio di Singapore e Malesia, dipendente dalla Provincia dell’Australia. All’evento ha partecipato anche Fr. Ambrosio Van Si, Definitore generale per l’Asia. Il primo francescano che arrivò nel paese fu Fr. Virgil Mannion, il 28 marzo 1957. Poi arrivarono i francescani della Provincia delle Marche e, più tardi, ai tempi del Ministro Generale Fr. Constantino Koser, si fece carico della presenza francescana la Provincia dell’Australia. Attualmente la Custodia conta 23 professi solenni, 3 professi temporanei, 2 novizi e 4 postulanti. Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008 NUOVI VESCOVI FRA NCESCAN I Fr. Irineu Gassen Il Papa ha nominato Vescovo di Vacaria (Brasile) Fr Irineu Gassen, ofm, finora Parroco della Parrocchia “São João Batista” nella diocesi di Caxias do Sul. Fr Irineu Gassen, OFM, è nato il 24 novembre 1942 a Santa Cruz do Sul. Il 2 febbraio 1966 ha emesso la Professione Solenne nell’Ordine dei Frati Minori, nella Provincia “São Francisco de Assis” di Rio Grande do Sul, è stato ordinato sacerdote il 27 luglio 196. Tra gli incarichi esercitati, quelli di Professore presso il Seminario Serafico di Taquaril, Formatore della comunità per gli studenti di Filosofia e Teologia a Porto Alegre, Direttore del Seminario minore e Vice-Maestro del Noviziato a Daltro Filho, Rettore e Guardiano del Seminario “Nossa Senhora Medianeira” ad Agudo, Parroco della Parrocchia “São Francisco” a Porto Alegre, Parroco delle Parrocchie di Daltro Filho e di Passo Fundo, Ministro Provinciale della Provincia di Rio Grande do Sul, con sede a Porto Alegre. Fr. Piotr Herkulan Malchuk Il Papa ha nominato Vescovo Ausiliare della Diocesi di Odessa-Simferopol dei Latini (Ucraina) Fr. Piotr Herkulan Malchuk ofm, finora Economo della Provincia S. Michele Arcangelo, assegnandogli la sede titolare vescovile di Media. Fr. Herkulan, nato il 7 luglio 1965 a Sloboda Rashkiv (Moldova), ha emesso la Professione Temporanea il 4 gennaio 1990 e quella Solenne il 22 agosto 1993. È stato ordinato sacerdote il 7 giugno 1992.Ha ricoperto diversi incarichi, tra i quali: Vice-Parroco a Polonné; Custode e in seguito Ministro provinciale della Provincia S. Michele Arcangelo in Ucraina (2004-2007). Singapore è uno dei Paesi più densamente popolati del mond. Musulmani e buddisti, insieme, rappresentao più del 50% della popolazione totale. COMPI COMPI: COMUNICATO DEGLI ANIMATORI GPIC 9 La preoccupazione per il clima di disagio verso gli immigrati Noi Animatori di Giustizia Pace e Integrità del Creato (GPIC) della famiglia francescana, riuniti a convegno in Assisi, vogliamo condividere con voi, fratelli e sorelle credenti e non credenti, la nostra preoccupazione per il clima di crescente disagio verso gli immigrati in genere ed i Rom in particolare, che oggi si respira nel nostro Paese, giungendo talvolta anche a punte di intolleranza. Insieme a tante altre voci che in questi giorni si sono levate, anche noi vogliamo attirare l’attenzione sul pericolo attualmente rappresentato da una diffusa attitudine alle generalizzazioni per cui, a partire da episodi di criminalità compiuti da singoli individui ed in circostanze spesso ascrivibili alla cronaca locale, si perviene ad un giudizio negativo su intere etnie. Nell’odierno contesto sociale si fa più diffuso un sentimento di paura e di insicurezza, il quale è spesso amplificato dai mezzi di comunicazione per ragioni a nostro avviso non sempre trasparenti. A tale percezione di una situazione di ‘emergenza’ si risponde con atteggiamenti culturali semplificanti, che tendono a risolvere la complessità della situazione nella ricerca di un capro espiatorio e nella messa in atto di rimedi drastici e soluzioni che nei fatti non tengono conto del rispetto della dignità e della storia delle singole persone . Angosciante è l’abbinamento anche nei titoli dei giornalidell’ ‘emergenza immigrati’, ‘emergenza Rom’ con l’ ‘emergenza rifiuti’, quasi che essi stessi siano scarti della società semplicemente da rimuovere dalle nostre città. Alla base di queste paure vi è forse proprio una forma di sopravvalutazione del bisogno di sicurezza, la quale in realtà rivela chiusura al dialogo e all’incontro con l’altro. Attingendo alle sorgenti della nostra tradizione spirituale francescana, vorremmo offrire umilmente un suggerimento di metodo, indicando vie di uscita certamente più impegnative, ma anche più durature e costruttive. Richiamiamo alla memoria il noto episodio dei briganti di Monte Casale i quali, certamente responsabili di vari crimini, bussarono alla porta dei frati per chiedere loro l’elemosina. Mentre il padre Guardiano li scacciava rinfacciando i loro misfatti e trattandoli da parassiti, S. Francesco esortava i frati con queste parole: “il nostro maestro Gesù Cristo il cui Vangelo noi abbiamo promesso di osservare, dice che non i sani hanno bisogno del medico, ma gli infermi e che egli non era venuto a chiamare i giusti a conversione, ma i peccatori e perciò spesse volte egli mangiava con loro. Ciò che è stato fatto è dunque contro la carità e il santo Vangelo di Cristo” (cfr Fior XXVI). Il fenomeno dell’immigrazione va affrontato, con una cultura Attingendo alle sorgenti della nostra tradizione spirituale francescana, vorremmo offrire umilmente un suggerimento di metodo, indicando vie di uscita certamente più impegnative, ma anche più durature e costruttive Un tentativo di sbarco clandestino bloccato dalla Polizia italiana del dialogo e dell’incontro (in spirito di francescana fraternità), dalla quale nasca una legislazione giusta, non improvvisata sull’onda dell’emotività, ma elaborata sulla base di attente riflessioni e di una conoscenza approfondita, la quale garantisca la legalità nel rispetto reciproco. Maledetto chi lede il diritto del forestiero, dell'orfano e della vedova! Tutto il popolo dirà: Amen (Dt 27,19) Assisi, 2-4 giugno 2008 LA SITUAZIONE DELLA REGIONE LAZIO NEL RAPPORTO CARITAS Secondo una stima del Dossier Caritas/Migrantes basata su dati ministeriali, al 1° gennaio 2007 sono risultati nel Lazio 500.000 immigrati regolari (di essi 431.000 nella Prov. di Roma) e su 1.939.928 lavoratori occupati come dipendenti, quelli nati all’estero sono 196.839 (84,4% in paesi non comunitari) con una incidenza complessiva del 10,1% tra gli occupati (12,5% in Italia) e che sale al 20% se si guarda ai nuovi assunti nel 2006. Sono solo 330.146 gli immigrati registrati in anagrafe, e quindi quelli più stabili, essendo molto numerosi coloro che, pur presenti regolarmente, non godono ancora di condizioni alloggiative che consentano di effettuare l’iscrizione anagrafica o non ne sono interessati. Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008 10 FAMIGLIA FRANCESCANA Piccola Fraternità Inserita: la storia di un cammino Giustizia, Pace e Integrità del Creato nella Provincia Toscana Cari fratelli, la commissione GPIC della Provincia Toscana sente il bisogno di ringraziare il Signore per il grande dono della Fr at ernit à Maria Madre dell’Incontro che attualmente è collocata in Prato. Per fare ciò, rispondendo a una richiesta del Ministro Provinciale, intende far partecipi tutti i fratelli della sua storia e del percorso di discernimento compiuto dalle sue origini ad oggi. Alla fine deglia nni 90 un gruppo di frati, recependo le varie sollecitazioni dell’Ordine ad andare incontro ai poveri, ha chiesto di poter vivere un periodo di condivisione con gli ultimi. A tale scoop fu individuato un campo nomadi alla periferia di Firenze, nel quale fu fatta la prima esperienza di un mese di condivisione. L’esito fu positivo e le ultime righe del diario di quei giorni esprimono il desiderio di un successivo sviluppo di quanto vissuto, insieme all’esigenza di affidare tutto alle mani del Signore. Nel 2001 il Ministro Provinciale dette l’incarico alla commissione GPIC di elaborare una bozza di progetto per una piccola Fraternità inserita tra i poveri, da proporre alla valutazione dell’Assemblea generale dell’anno successivo. È iniziata così una serie di incontri mensili basati sulla convivenza di 2-3 giorni in vari luoghi di povertà della Toscana, avanti lo scopo di un approfondimento della nostra conoscenza reciproca, di un confronto delle rispettive idee e sensibilità sui temi di povertà e condivisione, di pregare e ascoltare insieme la Parola di Dio. Una caratteristica che si è rivelata essenziale è stata quella del metodo degli incontri. Al tentativo iniziale di armonizzare i punti di vista diversi e i doni di ciascuno è subentratro l’ascolto della Parola di Dio e la disponibilità a consegnare tutto al Signore e ai fratelli per fare spazio a quanto Lui avrebbe voluto dirci. Si trattava di dare voce a quanto lo Spirito voleva suggerirci (cfr. 2Sam 7,5-11 Dice il Signore: forse tu mi costruirai una casa perché vi abiti?... Io, il Signore, farò a te una casa per il tuo riposo). Mentre visitavamo quartieri popolari e campi nomadi, abbiamo compreso che la vicinanza ai poveri e la vita in sobrietà non poteva essere disgiunt a da una intensa preghiera, perciò i nostri incontri mensili riservavano largo tempo alla Celebrazione Eucaristica e all’Adorazione. Nella preghiera sentivamo di vivere la prima e fondamentale forma di condivisione con Gesù Cristo povero. La commissione ha potuto così Assemblea gepresentare all’A nerale 2002 a La Verna la cosiddetta Bozza di Progetto Sperimentale di Piccola Fraternità Inserita tra i Poveri con la richiesta, in caso di approvazione del testo, di poterla mettere in atto per periodi prolungati in modo da verificarla e svilupparla. Lo scopo di tale verifica è stato quello di valutare la proposta per confermarla o rettificarla e presentarla al Capitolo Provinciale del 2003. L’Assemblea fu favorevole all’approvazione del progetto. La scelta cadde sul campo nomadi di Sesto Fiorentino (luogo della prima esperienza), e non in modo casuale, ma secondo il criterio di stare Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008 S. Francesco abbraccia il Crocifisso, scultura, Santuario della Verna là dove il Signore ci aveva condotto fin quando non si fosse compresa una Sua dversa volontà. Alla decisione seguì una permanenza estiva di un mese e un’altra nell’inverno 2003 con il coinvolgimento di diversi frati, anche di altre Province. Si giunse così al Capitolo Provinciale del 2003, durante il quale uno dei frati che aveva portato avanti la presenza ad experimentum fu invitato a presentarla ai frati capitolari. L’intervento fu ascoltato con grande interesse e riscosse subito ampie approvazioni, insieme ad alcune perplessità circa i disagi di vita quotidiana del campo. Avuta la conferma del Capitolo, il 2 ottobre 2003 il Progetto trovò attuazione nella Fraternità Maria Madre dell’Incontro al campo nomadi di Sesto Fiorentino, come Casa fi- liale di del Convento S. Francesco di Fiesole. Il primo dei tre anni trascorso al campo fu dedicato ad approfondire la vita di comunione e di orazione in fraternità e la minorità intesa come condivisione delle condizioni di vita degli abitanti del luogo. In un secondo momento il Ministro Provinciale invitò ad aprirsi all’apostolato secondo una modalità confacente allo stile di vita della Fraternità. Il nome della Fraternità, Maria Madre dell’Incontro, vuole esprimere una particolare presenza di Maria (avvertita in ogni fase del cammino) la quale ci accompagna all’incontro con Dio, tra di noi e con i poveri. Nel 2006 si arrivò al Capitolo ricchi di tre intensi anni di esperienza di vita. Durante il Capitolo la Fraternità fu confermata, considerata come una realtà si- FAMIGLIA FRANCESCANA gnificativa nell’ambito del ridisegno delle presenze e delle Case in Toscana. Nel Congresso Capitolare se ne è deciso il trasferimento a Prato, in un quartiere industriale a forte componente cinese. C ontemporaneamente è stata chiusa la nostra antica presenza a Prato, con la consegna della Parrocchia S. Domenico alla Diocesi. I motivi che hanno portato alla scelta di lasciare il campo nomadi sono stati vari: prima di tutto la prospettiva di un imminente smantellamento ad opera del Comune; secondariamente è stata evidenziata da molti frati la difficoltà ad adeguarsi al tenore di vita dei rom per la mancanza di servizi igienici e per altri disagi. La scelta di Prato è stata determinata: 1)dall’invito del Vescovo diocesano a mantenere una presenza di frati in città; 2) dalla presenza di un’alta percentuale di immigrati con una forta concentrazione in determinate zone periferiche della città e in condizioni di grande povertà e disagio sociale. Al Vescovo è stata proposta la possibilità di trasferire a Prato la Fraternità. Pur avendo lasciato il campo nomadi con un certo rammarico (per legami affettivi e di amicizia), siamo venuti via consapevoli di non essere arrivati lì per una scelta di pastorale per i rom, ma di aver cercato un contesto di povertà, fra i tanti esistenti, per viverci da fratelli minori. Finora la Provincia non ha fatto una scelta di quali siano i poveri in mezzo ai quali la Fraternità viva. È probabile che quanto più la Fraternità inserita uscirà da una fase di sperimentazione verso una strutturazione più stabile, si imponga uan scelta di campo, in modo che i frati possano immergersi maggiormente in quello speciale ambiente umano (lingua, cultura). Il trasferimento a Prato non ha cambiato l’identità della Fraternità Inserita e dei suoi elementi cardine (minorità e condivisione, vita di orazione e di fraternità). La diversa collocazione richiede però un tipo di presenza e di contatto con le persone adeguato alla nuova situazione. Du e aspett i sono da eviden- 11 Una scena del carnevale cinese a Prato, ricorrenza principale delle comunità ziare. La Provincia ha semrpe visto la Fraternità Maria Madre dell’Incontro come luogo di formazione, sia iniziale sia permanente. Sono stati accolti tanti giovani Professi Temporanei quanti giovani in discernimento vocazionale, anche di altre Province. Inoltre la Fraternità non è legata alla presenza di alcuni frati (e solo quelli), ma ha la possibilità che tutti i frati vi accedano. Rinnovando ancora la nostra gratitudine a Dio per questi nove anni di cammino e di esperienza della sua garzia, vo- gliamo ricordare anche i tanti fratelli anziani che sono già nell’abbraccio eterno del Padre e che a loro tempo hanno incoraggiato e sostenuto i primi passi di questo cammino di discernimento. Così pure vogliamo invitare tutti i confratelli a pregare ancora per la Fraternità Maria Madre dell’Incontro affinché sia sempre più fedele all’amore del Cristo povero e glorioso che sempre la chiama a convertirsi. A tutti auguriamo la PACE. APPELLO DAI FRATI DI FIRENZE AL CONSOLATO CINESE Negli ultimi giorni di Quaresima le notizie dei fatti riguardanti il Tibet e la repressione violenta delle manifestazioni da parte del Governo cinese hanno fatto il giro del mondo. Dal momento che nel territorio della nostra parrocchia di Firenze c'è la sede del Consolato Cinese, ci siamo chiesti se non fosse possibile esprimere, come francescani, un messaggio per affermare i valori in cui credia mo. D'accordo con il Ministro Provinciale, la Commissione Giustizia e Pace della Toscana ha preparato il testo di un appello estremamente semplice ed essenziale in cui si richiedeva il rispetto dei diritti umani, della libertà religiosa e il rifiuto dell'uso della violenza. Il giorno 19 marzo u.s. un gruppo di frati era pronto per recasi al Consolato e consegnare a mano l'appello, firmato dal Ministro Provinciale. E' nata però tra noi una perplessità: il timore che questo appello, consegnato in giorni caldi per le numerose proteste (anche politicizzate) che si levavano da più parti, non potesse provocare risentimenti a danno dei nostri missionari presenti in Cina. Interpellato l'Ufficio GPIC della Curia Generale, abbiamo ricevuto un invito alla prudenza e ad attendere il parere del Ministro Generale (che al momento era fuori sede). Abbiamo atteso, vivendo così una prima forma di nonviolenza dovendo rinunciare a completare, per il momento, la nostra iniziativa. Intanto tutti i conventi della nostra Provincia e i monasteri di Clarisse della Toscana sono stati invitati a pregare per la Cina e gli altri luoghi di conflitto durante le celebrazioni pasquali. Abbiamo atteso fino al 29 aprile, giorno in cui si è potuto procedere e recarci al Consolato Cinese. Una delegazione, molto più piccola di quella del 19 marzo, ha consegnato l'appello alla segretaria del Consolato che ci ha ricevuto socchiudendo appena la porta che dà sulla strada. Successivamente, per circa un'ora, si è pregato con canti e letture bibliche e francescane e recitando il rosario, sotto le finestre dell'edificio del Governo Cinese. Un segno davvero piccolo, in un momento in cui già si parla meno del problema del Tibet, ma un segno che abbiamo voluto comunque completare perché ciò che abbiamo affermato nell'ap-pello crediamo sia sempre valido. Fr. Simone Fosali, ofm Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008 12 FAMIGLIA FRANCESCANA CAPITOLO PROVINCIALE DEI FRATI MINORI DI SARDEGNA "on vado in cerca di cose grandi... sono tranquillo e sereno come bimbo in braccio a sua madre". Mia madre considero essere Dio, ma anche la Fraternità che mi ha scelto. Dal discorso del Ministro Provinciale dopo la sua elezione Capitolo Provinciale nella Provincia umbra Frascati, 6-12 aprile e Todi, 18-24 maggio. Fr. Aldo La Neve Visitatore I fratelli della Provincia Umbra, che hanno celebrato il loro Capitolo Provinciale elettivo, hanno così eletto il Governo provinciale: Ministro Provinciale Fr. Bruno Ottavi ofm Cagliari, statua di S. Francesco Fonni, 25 giugno 2008 Il Capitolo Provinciale dei Frati Minori della Sardegna riunito nella Casa di Fonni ha proceduto, in data odierna, alla elezione del nuovo Governo della Provincia. Sono risultati eletti: Ministro Provinciale Fr. Angelo Maria Solinas Vicario Provinciale Fr. Francesco Sechi Definitori Provinciali: Fr Leonardo Pisanu Fr. Giuseppe Carta Fr. Stefano Cogoni Fr. Simone Farci Fr. Fedele Pradella Presidente del Capitolo Vicario provinciale Fr. Fabrizio Migliasso ofm Definitori Provinciali Fr. Francesco De Lazzari Fr. Anselmo De Toni Fr. Pietro Gasparri Fr. Gianpaolo Masotti Fr. Francesco Piloni Fr. Marco Vianelli l’ultima giornata del Capitolo alla Porziuncola PROVINCIA PICENA DI S. GIACOMO DELLE MARCHE CAPITOLO PROVINCIALE I Frati Minori della Provincia Picena S. Giacomo della Marca dei Frati Minori, riuniti in Capitolo, presso Casa S. Giuseppe di San Marino, sotto la Presidenza del M.R.P. Giacinto D’Angelo, Delegato del Ministro Generale, hanno celebrato il Capitolo Provinciale elettivo. Il nuovo governo della Provincia picena risulta ora essere così composto: Ministro Provinciale Fr. Vincenzo Brocanelli Vicario Provinciale Fr. Alessandro Angelisanti Definitori Fr. Aldo Alberoni Fr. Marco Buccolini Fr. Gianluca Cesaroni Fr. Samuele Salvatori Fr. Augusto Savelli Fr. Mario Silvestrini Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008 Fr. Vincenzo Brocanelli, Ministro Provinciale delle Marche GI.FRA 13 CEMIOFS: LA MISSIONE AD GENTES DI UNA FAMIGLIA ITALIANA Da Bucarest una famiglia del Terz’Ordine racconta la propria esperienza missionaria Vivere l’esperienza missionaria è un grande dono che ci riguarda tutti, specialmente per noi francescani secolari che siamo chiamati ad essere missionari nel mondo d’oggi... Io e la mia famiglia ringraziamo il Signore per essere stati alcuni giorni al fianco della famiglia Virgadaula per condividere la ricchezza della loro missione “ad gentes” durata per ben tre anni... E’ stato bellissimo vedere come la casa francescana dove vivono è diventata un punto di aggregazione e di incontro tra cristiani e ortodossi, grazie anche alla presenza, lì a due passi, del centro ecumenico cristiano-ortodosso. Oltre all’attività ecumenica Umberto e Salvatrice ci hanno mostrato il laboratorio artigianale ricavato in un locale piccolo ma ben attrezzato dove lavorano fratelli in difficoltà economica bisognosi di soldi per curarsi o aiutare la famiglia. Abbiamo avuto modo di conoscere alcuni di loro mentre realizzavano i piccoli oggetti poi richiesti e ac- una foto della comunità, in basso, gli ambienti della Casa quistati dalle varie fraternità ofs italiane. La permanenza ad onesti per soli quattro giorni è stata molto breve, ma molto ricca per i doni che i rumeni stessi ci hanno lasciato nel cuore. Un giorno siamo stati invitati a pranzo dai frati cappuc- cini assieme a ad alcuni rappresentati dell’Ofs nazionale rumeno, in quei giorni riuniti presso la casa francescana per concordare le ultime fasi preparatorie per il primo capitolo nazionale unitario dell’Ofs rumeno. Raccontare un’ esperienza così speciale è difficile. Noi abbiamo capito quanto sia indispensabile, per chi senta la chiamata missionaria, vivere un’esperienza su un luogo di missione, anche se breve, perché te la porti dentro per tutta la vita. Nei volti di Umberto e Salvatrice, assieme a quelli dei loro bambini, abbiamo visto la gioia di aver percorso un tratto di strada con dei fratelli ai quali hanno donato molto ma dai quali hanno ricevuto di più. In questa piccola visita fraterna io e la mia famiglia abbiamo capito l’importanza di dover dare per poi ricevere, del restituire e condividere quello che si è ricevuto, del far silenzio per poter ascoltare il Signore che parla attraverso i fratelli, dell’essere dei poveri mendicanti annunciatori del Vangelo con le tasche vuote per poter ricevere con umiltà e gioia la ricchezza personale e spirituale di ogni fratello.Non è forse questo lo spirito del francescano secolare missionario? ORDINE FRANCESCANO SECOLARE: La Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata chiarisce definitivamente la questione unitaria La Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, con documento Prot. n. 43297/98 dato in Città del Vaticano il 18 Giugno 2008, ha dato risposta alla richiesta avanzatale nei mesi scorsi dal Ministro Nazionale Giuseppe Failla che, su richiesta dell'assemblea Capitolare del maggio 2007, aveva chiesto un chiairmento definitivo sulla questione unitaria, che ponesse fine alle numerose difficoltà e sofferenze che il cammino unitario stava provocando... Il prezioso documento, sancisce definitivamente la posizione della Santa Sede sulla vicenda: "...riaffermiamo nuovamente che tutte le Fraternità locali e i relativi membri che non abbiano ancora aderito all'unico OFS eretto dalla Sede Apostolica devono confluire in esso, con spirito di amore fraterno e di vera comunione, senza più frapporre ostacoli e resistenze". Al documento, è allegata la decisione del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica del 9 maggio scorso, "che ha definitivamente rifiutato, senza possibilità di appello, la celebrazione del Capitolo elettivo, che implicitamente poteva essere intesa come il riconoscimento di una Fraternità nazionale dell'Ordine Francescano Secolare Minori d'Italia". Il documento si conclude con questo saluto: "San Francesco d'Assisi guidi il cammino dell'OFS italiano verso traguardi di una sempre più appassionata e gioiosa fedeltà al Vangelo, "regola e vita" di ogni autentico francescano. Questo auspicio si fa particolarmente vivo nell'occasione del trentesimo anniversario della nuova Regola dell'OFS (24.06.2008). Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008 14 NOTIZIE DALLA PROVINCIA OFS Lazio: terzo incontro dei Probandi, Novizi e Neoprofessi A Greccio - Oasi Gesù Bambino, “Amàti (o àmati) per amare” A tre anni dal suo esordio è ormai diventato un appuntamento irrinunciabile il convegno annuale rivolto ai Probandi, Novizi e Neoprofessi del Lazio, che quest’anno ha avuto come sfondo lo scenario di Greccio, luogo del tutto pertinente con il tema trattato: “Amàti ( o àmati) per amare”. Il 26 e 27 aprile una settantina di fratelli si è ritrovata all’Oasi Gesù Bambino per conoscere più da vicino una realtà come quella dell’OFS non così semplice da definire e da comprendere nella sua diversità e singolarità rispetto a tutte le realtà ecclesiali. L’accoglienza non poteva che essere delle migliori: a parte lo scenario monumentale ed artistico del Santuario e quello naturale del buon Dio, la gioia del ritrovarsi insieme nella condivisione di un cammino si è personificata in fr. Domenico Lassandro, vero innamorato dell’OFS oltre che suo assistente regionale, e in Elena Sabbatini, responsabile regionale della formazione ed organizzatrice del convegno. Momenti forti sono state naturalmente le riflessioni di Fr. Fabrizio Ciampicali, Assistente nazionale OFS, e fr. Ivan Matic, assistente internazionale OFS. Nel suo intervento sabato pomeriggio Fr. Fabrizio ha posto l’attenzione sulla natura particolare dell’Ofs, che non è un semplice gruppo ecclesiale, un’associazione, un movimento, ma un vero Ordine e, in quanto tale, è l’unica realtà laicale seguita dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. Fondamentale ed esclusiva condizione di appartenenza è la vocazione, che deve essere attentamente valutata dai formatori, cui è richiesto un difficile lavoro di discernimento e il coraggio di dire di no. Per “purificare” la nostra identità, per acquistare o riacquistare coscienza di ciò che siamo chiamati ad essere, bisogna riprendere in mano la Regola e le Costituzioni, di cui Fr. Fabrizio ha ripercorso alcuni articoli per tracciare una carta di identità del francescano secolare: la preghiera e la contemplazione come “anima del proprio essere e del proprio operare”(art.8); prima di quello che facciamo viene la dimensione della propria interiorità,il che non significa assumere un atteggiamento egoistico, ma avere cura di noi stessi ( “àmati”) ; la scelta di “una vita povera ed umile”, cercando “nel distacco e nell’uso una giusta relazione ai beni terreni, semplificando le proprie materiali esigenze” (art.11); la fiducia nella Provvidenza è il segno dell’amore fiducioso verso il Padre; la nostra non è la vita di qualsiasi altro battezzato, deve essere diversa, avere un qualcosa in più, che costa sofferenza, come lo è stato per Francesco; “testimoni dei beni futuri e impegnati... all’acquisto della purità di cuore si renderanno così liberi all’amore di Dio e dei fratelli”(art.12); la fraternità deve essere annuncio del Regno, anticipazione di ciò che saremo, segno profetico, annuncio di contraddizione, pietra di inciampo; “accolgano tutti gli uomini con animo umile e cortese, come dono del Signore e immagine di Cristo” (art.13); e “ ricerchino le vie dell’unità e delle fraterne intese, fiduciosi…nella potenza trasformatrice dell’amore e del perdono” (art.19); sull’esempio di Francesco dobbiamo accogliere i fratelli , tutti, anche i “diversi” o i “lontani”, come dono, amando anche quelli che ci fanno soffrire, vivendo la virtù molto francescana del perdono; “presenti… nella promozione della giustizia, ed in particolare nel campo della vita pubblica” (art.15); la fraternità è non solo un luogo dove incontrarsi, ma anche scuola di promozione umana, da cui possa derivare un impegno politico che abbia sempre come motivazione Dio e la sua presenza in ogni realtà umana. Domenica mattina Fr. Ivan ha sottolineato come la nostra identità sia quella di uomini, donne che amano Dio e lo amano amando il prossimo. Questo amore non è frutto del nostro impegno, ma dell’azione di Dio in noi; solo così si può riuscire ad abbracciare “il lebbroso” di turno, ad amare ciò che og- gettivamente non è amabile, ciò che ci respinge, ciò che ci fa soffrire; la strada è quella che ci indica la Regola: “ La regola e la vita dei francescani è questa: osservare il Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo” facendo del Cristo, sull’esempio di S. Francesco, “l’ispiratore ed il centro della sua vita con Dio e con gli uomini”(art.4)... Non sono mancati , non ci sarebbe nemmeno da dirlo, momenti di festa e “caciara” , nei quali si verifica quel ritorno all’infanzia tipico del francescano: degno di nota quello di sabato sera , nel quale i canti, i frizzi e i lazzi sono stati accompagnati dalla fisarmonica magistralmente suonata da Fr. Marco e dalla magica chitarra di Fr. Giulio. Ed ecco qualche nota negativa: erano pochi gli Assistenti presenti e pertanto un grazie ancor più sentito va a Fr. Aldo La Neve della Fraternità di Frascati, a Fr. Carlo Cadderi della Fraternità di Fontecolombo, a Fr. Marco Pulzella della Fraternità del Palatino e a Fr. Giulio Calcagna della Fraternità di Greccio, i quali sono stati con noi facendoci sentire appartenenti ad una stessa famiglia. Dobbiamo inoltre dire che, nonostante, come è stato sottolineato dallo stesso assistente nazionale, tanti frati non conoscano l’Ofs e, anzi, lo guardino a volte con una non malcelata sufficienza, come una realtà che non ha più niente da dire alla Chiesa ed al mondo, in questi due giorni abbiamo avuto da parte del Primo Ordine una dimostrazione di grande affetto e vicinanza, testimoniata, oltre che dalla presenza altamente qualificata di Fr. Fabrizio e di Fr. Ivan, dalla visita del Ministro Provinciale Fr. Marino Porcelli. Sì, ci siamo sentiti amati!!!! Per amare….ci stiamo attrezzando! La Fraternità di Frascati Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008 Inf orm @zioni NOTIZIE DALLA PROVINCIA 15 Incontro del Definitorio – San Sebastiano FLM, 25 marzo 2008 Il Definitorio ha incontrato il Segretario del Capitolo e il Moderatore FoPe per preparare gli ultimi adempimenti in vista dell’incontro col Ministro Generale del 25 aprile e la celebrazione del prossimo Capitolo Provinciale; ha discusso e approvato il programma settimanale dello stesso e presentato la proposta dei relativi incarichi e servizi che saranno approvati ufficialmente nella prima sessione dei lavori capitolari. E’ stato, inoltre, rivisto e discusso lo schema dell’Instrumentum laboris - frutto del lavoro fatto dalle Commissioni- che sarà presentato ufficialmente il 25 aprile durante la sessione pomeridiana. Il Definitorio ha preso in esame alcune lettere pervenute da singoli confratelli e richieste specifiche da altre entità (CISM, Parrocchia S. Francesco a Ripa, Penitenzeria di San Giovanni in Laterano, Provincia Canadese, Custodia di Terra Santa, Eurohotel...). Aggiornamenti: Fr. Lorenzo Ferrante è ancora ricoverato al Sant’Eugenio, reparto medicina d’urgenza (adiacente al Pronto soccorso) I p., letto 3. Fr. Ugo Stefani si trova presso l’Infermeria Provinciale in attesa di contattare una struttura sanitaria adeguata alla sua infermità. 25 Aprile a Vicovaro: Visita del nostro Ministro Generale e Assemblea Provinciale ORARIO 9: Arrivi 9.30: Ora Media, Presentazione della Giornata 9.45: Relazione del Ministro Generale Ore 11–11,45: Dialogo con il Min. Generale 12.00: Celebrazione Eucaristica 13.00: Pranzo 15.00: Presentazione dell’Inst. Laboris Pausa – Riflessioni ed eventuali proposte Vespri al termine dell’incontro. Incontro del Definitorio – San Bonaventura al Palatino, 29 aprile 2008 I confratelli del Definitorio, in questo ultimo incontro prima del Capitolo, hanno condiviso fraternamente e con franchezza il servizio svolto, mettendo in luce il dono e il compito di un’esperienza che si è rivelata ricca e positiva. Il Ministro Provinciale ha voluto esprime il suo ringraziamento nell’Eucaristia condivisa e durante la prima sessione dei lavori. Il Definitorio ha verificato la visita del Ministro Generale e l’Assemblea Provinciale tenutasi a Vicovaro in vista del prossimo Capitolo. Buoni gli spunti offerti dal nostro Ministro generale nella sua relazione e buona la presentazione dell’Istrumentum Laboris. Sono stati accolti i suggerimenti dell’Assemblea per preparare una griglia di lettura per l’Istrumentum. E’ stato di nuovo invitato il Segretario del Capitolo per rivedere il programma della settimana capitolare e per accogliere gli ultimi suggerimenti pervenutici dall’Assemblea di Vicovaro. Si decide di invitare Fr. Luca Di Pietro per espletare il servizio di verbalista. Martedì 22 aprile su incarico della fraternità dell’ Ofs di S. Maria in Aracoeli è stato donato, l’appartamento dell’eredità di Anita Bedini al CIOFS internazionale come sede dell’Ente. Il Definitorio ha preso in esame alcune lettere pervenute da singoli confratelli e richieste specifiche da altre entità (Gemelli, Pofi, Ponticelli, Suore di Subiaco, Frati Francescani dell’Immacolata, Suore dell’Infermeria ...). Aggiornamenti: Fr. Pietro Campagna è stato ricoverato al San Camillo in terapia intensiva presso il reparto di cardiologia. Fr. Ugo Stefani è stato ricoverato alla An- nunziatella per un intervento alla prostata. L’intervento è riuscito, la prossima settimana sarà di nuovo in Infermeria. Fr. Lorenzo Ferrante è ritornato nella nostra Infermeria, le sue condizioni di salute sono ancora delicate. Appuntamenti Il 9-10 Maggio, presso l’Oasi di Greccio, si realizzerà il VI Convegno di studi organizzato dal Centro culturale Aracoeli, su: “Francesco a Roma dal Signor Papa”. Siamo tutti invitati a partecipare. Il 18 Maggio all’Oasi di Greccio alle ore 17.00 inizio ufficiale del capitolo Provinciale intermedio L’11 Ottobre a Giudonia, Professioni Solenni di Fr. Mauro Zannin, Fr. Fabio Catenacci, Fr. Alfredo Silvestri e Fr. Simone Saggiorato. Il 1 Novembre, Fr. Giancarlo Sboarina e Fr. Marco Pulzella riceveranno l’ordinazione presbiterale. Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008 16 NOTIZIE DALLA PROVINCIA Documenti Prot. 14/08 Roma – Aracoeli, 25 marzo 2008 Al Dott. Fabrizio Dolci Via Giuliana, 25 00195 ROMA e, p.c., Al Parroco di San Francesco a Ripa Fr. Giovanni Lucci ofm Al Responsabile del Centro Culturale Aracoeli Fr. Alvaro Cacciotti ofm Al Legale Rappresentante della Provincia Romana Fr. Luciano De Giusti ofm Loro sedi Con la presente si comunica che il Dott. Fabrizio DOLCI, ha l’incarico, a titolo gratuito, di visionare e selezionare il patrimonio librario di proprietà della Minoritica Provincia Romana, al fine di predisporre il futuro piano di riordino delle nostre biblioteche conventuali. Si concede pertanto una formale autorizzazione affinché il Dott Dolci possa accedere, negli orari concordati con la fraternità, nei “locali” del convento di San Francesco a Ripa. Vista la complessità del progetto ci si avvale dell’alta professionalità del Dott. Dolci che sarà nostro fiduciario anche per lo sviluppo e il completamento degli eventuali futuri progetti di riorganizzazione dei materiali librari del convento di S. Francesco a Ripa. Al Dott. Fabrizio Dolci va il ringraziamento più sentito dell’intera Provincia per la sua pronta disponibilità e per la passione e competenza che ha già mostrato in queste prime complesse fasi di organizzazione dei materiali. Resta inteso che per eventuali permessi, modifiche e richieste attinenti il progetto in atto si dovrà contattare il sottoscritto o una persona da me designata. Cordiali saluti, Fr. Marino Porcelli ofm Ministro Provinciale Fr. Luciano De Giusti ofm Segretario Provinciale Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008 NOTIZIE DALLA PROVINCIA 17 Prot. 36/08 Roma-Aracoeli, 26 Maggio 2008 Carissimo Ministro Generale, Fr. Josè Il Signore ti dia pace! Sento il bisogno a nome mio personale e dei fratelli della Provincia Romana di esprimerti il mio più sincero ringraziamento per la lettera inviataci il 13 Maggio u.s. (prot. 098939) a conclusione del lungo e fecondo processo che ci ha visti impegnati nella preparazione e celebrazione del Capitolo provinciale 2008. Abbiamo accolto il tuo consiglio e l’incoraggiamento manifestatoci con spirito di fede, consapevoli che le sfide che ci attendono, se vissute nella comunione con il Signore, non pregiudicheranno il nostro andare di pellegrini e forestieri in vista dell’avvento del Regno. Abbiamo verificato il nostro cammino alla luce della Parola di Dio e fatto un ulteriore passo in avanti in vista del Progetto di Evangelizzazione della Provincia. Abbiamo letto e meditato il tuo messaggio augurale insieme a tutti i fratelli capitolari, ricavandone stimoli nuovi per la nostra vocazione di frati minori, discepoli secondo il Vangelo e missionari inviati per annunciare la pace e la speranza evangelica. Abbiamo fatto tesoro delle priorità che ci hai voluto indicare nell’imminenza della celebrazione giubilare della Grazia delle Origini: - La riscoperta del dono della vocazione. - La cura della vita fraterna, a partire dal riconoscerci nella fede come fratelli, dono dello stesso Dio e Padre. - L’evangelizzazione, a cui formarsi e a cui dedicarsi con rinnovato slancio missionario. - La riqualificazione della vita nelle fraternità, sostenendo a questo scopo la scelta preferenziale di alcune case, operando il ridimensionamento delle presenze come condizione necessaria per favorire la preghiera, le relazioni fraterne e l’evangelizzazione. L’Assemblea capitolare ha approfondito questi temi e invocato dallo Spirito Santo, il dono del discernimento, della saggezza e della audacia evangelica. Insieme al nostro “grazie” fraterno, ti inviamo anche il Documento finale che riassume le principali decisioni capitolari. Dopo aver consultato i fratelli capitolari, ti comunico che la data migliore per la Visita fraterna alla Provincia Romana, ci sembra quella del 27-29 gennaio 2009: sarà una grande gioia averti di nuovo tra noi! Il Signore ci benedica e ci custodisca, ci mostri il cammino da seguire e ci aiuti a compiere sempre la sua santa volontà, nella pace! Fr. Marino Porcelli ofm Ministro Provinciale I fratelli riuniti in Capitolo a Greccio Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008 18 NOTIZIE DALLA PROVINCIA Prot. 37/08 Roma – San Sebastiano fuori le mura, 27 maggio 2008 Oggetto: Elezione Definitorio Provinciale Carissimi confratelli, con la presente ho il piacere di comunicarvi che nel Capitolo Provinciale Intermedio che si è celebrato dal 18 al 24 u.s nell’Oasi “Gesù Bambino” di Greccio (RI), presieduto dal nostro Ministro Provinciale Fr. Marino Porcelli, sono stati eletti i seguenti confratelli per il servizio di Definitori: Fr. Giovanni Rossi Fr. Luigi Recchia Fr. Fabio Berti (neoeletto) Fr. Paolo Maiello Fr. Sidival Fila Fr. Massimo Cocci A ciascuno di loro auguriamo di ogni bene nel Signore, affinché collaborino in comunione con il Ministro Provinciale per il bene comune. Fraterni saluti, Fr. Stefano Tamburo Segretario del Capitolo Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008 NOTIZIE DALLA PROVINCIA Prot. 38/08 19 Roma-Aracoeli, 26 Maggio 2008 A tutti i frati Loro Sedi Carissimi confratelli, il Signore vi dia pace! Ringrazio insieme a ciascuno di voi il Datore di ogni bene per il dono del Capitolo provinciale celebrato a Greccio il 18-23 maggio u.s. E’ stato un vero evento dello Spirito. Abbiamo percepito la presenza del Signore che parlava alla nostra fraternità provinciale, condiviso il percorso fatto insieme in questi ultimi tre anni, sottolineandone le speranze e le difficoltà, e tracciato alcune linee importanti per qualificare e definire sempre meglio la nostra presenza nel Lazio. Tre sono stati i momenti significativi del nostro ritrovarci sotto la Tenda del convegno: la meditazione offertaci dal Vescovo di Palestrina sul tema del Capitolo, la comune partecipazione alle esequie del nostro confratello fra Lorenzo Ferrante a Collepardo e la celebrazione della Regola con la rinnovazione della professione religiosa presso il Santuario di Greccio. “Abbiamo trovato il Messia…”: consapevoli di questo dono della Grazia di Dio, ci siamo impegnati in prima persona a far nostro quell’invito sempre attuale: “…e lo condusse da Gesù” come stimolo per una rinnovata evangelizzazione che comincia tra noi e si dilata progressivamente dentro e fuori i confini della Provincia Romana. Avete già tra le mani le Relazioni di settore e l’Instrumentum laboris, presto riceverete anche la mia Relazione triennale, il testo dell’intervento di Mons. Sigalini, le tre relazioni di sintesi delle principali Aree che costituiscono il nostro operato di frati minori e, finalmente, il Documento Finale che presenta orientamenti, voti e delibere. Sono consapevole che leggere testi e riflettere su di essi, implichi una fatica e un impegno, ma ritengo che questo sia il nostro primo dovere di formazione permanente. Questo ricco materiale racconta la nostra vita, è espressione della nostra ricerca di Dio e della sua volontà, è occasione propizia per sentirci tutti corresponsabili del cammino ancora da compiere. Ora comincia la seconda fase del Capitolo, forse quella più difficile: quella che ci conduce verso il Congresso e la composizione delle nuove Tavole di famiglia. Chiediamo insieme il dono dello Spirito Santo e l’intercessione della Regina dell’Ordine e del padre san Francesco per essere pronti ad obbedirci gli uni gli altri per amor di Dio, cercando sempre il bene della Chiesa e della Provincia. Ora è il momento di tradurre le parole, le intenzioni, i propositi di bene e di fedeltà alla Regola…in fatti, in decisioni, in scelte coraggiose e coerenti. Pertanto chiedo a tutti i frati disponibilità, pazienza e spirito di fede, “che (i frati) ricordino che per Dio hanno rinnegato la propria volontà…che si guardino da ogni superbia, vanagloria, invidia, avarizia, cura e preoccupazione di questo mondo, dalla detrazione e dalla mormorazione…” (Rb cap. X). La festa della Provincia la celebreremo lunedì 30 Giugno partendo in pulman da Frascati per un piccolo pellegrinaggio sui luoghi della memoria paolina e petrina: 3 Fontane, Basilica di S. Paolo e S. Sebastiano alle Catacombe. Presto vi giungerà l’orario dettagliato della giornata di festa. A tutti auguro Pace e Bene e un sereno tempo di riposo estivo. Fr. Marino Porcelli ofm Ministro Provinciale Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008 20 NOTIZIE DALLA PROVINCIA Fr. Lorenzo (Giuseppe) Ferrante ofm (1920 - 2008) Roma – Aracoeli, 26 maggio 2008 Carissimi fratelli, il Signore della vita vi dia Pace! Domenica 18 maggio u.s. alle ore 22.00, nella nostra casa Infermeria Provinciale “Regina Apostolorum”, si è addormentato nel Signore il nostro confratello Fr. Lorenzo (Giuseppe) Ferrante ofm di anni 88, 72 di Professione e 66 di Ordinazione Presbiterale. Nasce a Collepardo (Fr) il 15 marzo 1920 da Tommaso e Rosa Quadrana, riceve il Battesimo il 19 marzo dello stesso anno con il nome di Giuseppe. Sin dalla tenera età sente il desiderio di rispondere alla chiamata del Signore, infatti è accolto come fratino nel Seminario minore di Artena il 3 ottobre del 1929, riceve l’abito a Fontecolombo il 14 agosto 1935 dalle mani di Fr. Ferdinando Veglianti, ed emette la Professione Temporanea il 15 agosto 1936 nelle mani del M.R.P. Agostino Fioravanti. Abbraccia definitivamente la vita dei Frati minori il 18 maggio 1941, emettendo la Professione Solenne nelle mani del M.R. Fr. Anastasio Serafini. Terminati gli studi liceali a Palestrina e gli studi teologici a Frascati e a Roma, viene ordinato Presbitero da S.Ecc. Mons. Traglia il 19 settembre 1942. Dopo l’Ordinazione è posto di famiglia ad Acilia come Vicario Parrocchiale fino al 1946, successivamente è trasferito ad Artena (Rm) con l’ufficio di Parroco e dal ’51 al ’52 a Greccio (Ri) e ad Acilia-Villagio fino al 1954 con lo stesso ufficio. Fr. Lorenzo dopo questa esperienza dal 1954 al 1957 è posto di famiglia a Roma nel Convento di San Pietro in Montorio con l’ufficio di cappellano dell’ONARMO degli stabilimenti di Roma. Durante il congresso definitoriale del 1957, il nostro confratello è trasferito nella Parrocchia del Sacro Cuore di Nettuno (Rm) con l’ufficio di Parroco, incarico che ricopre per ben ventiquattro anni fino al 1981. E’ in questa Parrocchia che Fr. Lorenzo impegna le sue energie migliori come francescano e pastore in cura d’anime. Si impegna a rendere la Casa confortevole e la chiesa Parrocchiale dignitosa. In questi anni ricopre per alcuni trienni anche l’incarico di Guardiano, Economo e Vicario della Fraternità. Dopo il servizio di Parroco è inviato come Cappellano all’Ospedale San Filippo Neri con l’incarico di Guardiano, dal 1981 al 1984. Nel triennio successivo fino al 1987 è trasferito nella fraternità di Acilia – Villaggio S. Francesco con l’ufficio di Viceparroco. Dal 1987 al 1990 esercita il suo ministero nella Parrocchia “Sant’Antonio di Padova” di Settebagni come Guardiano ed Economo. Dal 1990 al 1994 torna di famiglia nella nostra Casa di Nettuno (Rm) come Vicario Parrocchiale. Dal 1994 al 1999, nel Convento San Francesco in Cori (Lt) come Guardiano. Dal 1999 al 2002 l’obbedienza lo pone a San Pietro in Montorio fino alla riconsegna della Casa. In questi ultimi anni il nostro confratello ha svolto principalmente il servizio di Confessore straordinario nella Basilica di San Giovanni in Laterano, ufficio che ha portato avanti con zelo fino al giorno in cui le forze lo hanno sostenuto. Dal 2002 fino ad oggi è stato di famiglia nella nostra Casa di S. Sebastiano FLM. In questo ultimo periodo, iniziando ad accusare vari problemi di salute legati alla sua età, è stato ricoverato al Sant’Eugenio per problemi cardio-respiratori e, da allora, la sua salute è andata di giorno in giorno affievolendosi, fino ad aggravarsi in questo ultimo mese. Fr. Lorenzo è andato incontro a “sora nostra morte corporale”, con fede e spirito francescano, aiutato da tutti coloro che gli hanno voluto bene, sempre assistito dai parenti e dai confratelli dell’Infermeria. Al Signore che ha vinto la morte affidiamo questo fratello perchè possa godere il premio riservato ai suoi servi fedeli. Il Serafico Padre Francesco, dia a ciascuno di noi il coraggio di credere in Lui nostra unica speranza. Fr. Luciano De Giusti ofm Segretario Provinciale Palestrina, 25 Marzo 2008 Carissimi fratelli, il Signore vi dia Pace. Con la presente vi comunico che ieri sera è deceduta la signora Bianca De Santis in FEDERICI, di anni 98, madre del nostro confratello defunto Fr. Giuseppe Federici. Ogni fraternità, secondo l’art. 16 § 2 dei nostri statuti particolari, applichi una Santa Messa di suffragio. Colgo l’occasione per esprimere a nome dell’intera Fraternità provinciale, le più sentite condoglianze. Fr. Luciano De Giusti ofm Segretario Provinciale Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008 NOTIZIE DALLA PROVINCIA Fr. Bernardo (Angelo) Mele ofm 21 (1913-2008) Roma - Aracoeli, 16 giugno 2008 Carissimi fratelli,il Signore vi dia pace! Domenica 15 Giugno alle prime ore dell’alba, intorno alle ore 2.00, nella nostra Infermeria provinciale “Regina Apostolorum” in Roma, si è addormentato nel Signore il nostro confratello: Fr. Bernardo (Angelo) Mele ofm di anni 95, 78 di Professione e 71 di Ordinazione Presbiterale. Nato ad Artena (Roma) il 19 novembre 1913 da Eugenio e Amerina Mele, riceve il battesimo il 23 novembre nella Parrocchia di S. Croce in Artena con il nome di Angelo, e il Sacramento della Confermazione il 20 agosto 1914. Sin dalla tenera età, mostra chiari segni vocazionali ed è accolto come Aspirante nel Santuario di Greccio l’11 febbraio 1925. Frequenta il Ginnasio dal 1926 al 1929 ad Artena e dopo aver compiuto gli studi ginnasiali, riceve l’abito della prova nella Casa di Noviziato a Fonte- colombo (RI) il 12 agosto 1929, dalle mani di Fr. Ippolito Mele, Maestro dei Novizi. L’anno successivo emette la prima professione nelle mani dello stesso Maestro, il 15 agosto. Continua gli studi liceali a Frascati (1932-1934). Durante gli studi teologici, matura il suo percorso vocazionale e risponde con fiducia alla grazia di Dio tanto da consegnarsi per tutta la vita a Dio nell’Ordine dei Frati Minori a servizio della Santa Chiesa, gesto che compie nelle mani del M. R. Padre Agostino Fioravanti in S. Bonaventura al Palatino. Espletati gli studi teologici nel Convento di S. Francesco a Ripa, riceve l’Ordinazione Presbiterale a Roma nella chiesa di S. Teresa al Corso Italia, l’11 luglio 1937. Dopo l’Ordinazione Presbiterale viene posto nel 1938 ad Artena come insegnante nel collegio serafico e nel 1941 a Carpineto Romano (Roma) come Vicario fino al 1946. Successivamente è posto di famiglia nel convento di Pofi (Fr) con l’ufficio di Guardiano, carica che ricopre fino al 1948. Dal settembre del 1948 all’agosto del 1999 risiede ininterrottamente nel Santuario Santa Maria delle Grazie in Ponticelli (RI) ricoprendo l’ufficio di Parroco dal 1948 al 1993. In Fraternità è Vicario dal 1969 al 1987 e Guardiano dal 1987 al 1993; dal 1993 al 1999 di nuovo Vicario. In tutti questi anni di permanenza a Ponticelli, Fr. Bernardo ha speso ogni energia per l’annuncio del Regno. Di carattere mite e pacifico, è riuscito con la sua umiltà ad entrare in contatto con tutti, condividendo all’inizio della sua missione di pastore, la fatica di ricostruire un paese stremato dalla seconda guerra mondiale. Fr. Bernardo, come molti altri confratelli prima di lui, ha saputo infondere nel popolo di Dio a lui affidato, le virtù teologali della Fede, della Speranza e della Carità operosa: ha testimoniato sempre e a tutti la grazia del lavoro; uomo laborioso ed esperto nel lavoro dell’orto, ha imparato la sapienza del contadino nel saper attendere e scrutare i segni dei tempi. Uomo e religioso mite e affabile come fu descritto dall’allora Maestro dei Novizi: “…sempre franco, aperto e operoso. Di carattere buono, socievole con tutti, dona quanto ha per la Religione, senza riserve”, tratti umani che lo hanno contraddistinto per tutta la sua vita. Dall’Agosto del 1999, a seguito della salute malferma, è stato posto nell’Infermeria Provinciale. In questo luogo di attesa e vigile speranza, il nostro confratello si è preparato giorno dopo giorno, con grande mitezza, all’incontro con il Signore. Tutti coloro che lo hanno avvicinato in questi ultimi anni della sua esistenza terrena, hanno potuto scorgere in lui la fede e la serenità di un consacrato fedele al dono della vocazione ricevuta e vissuta fino all’ultimo istante. Ringraziamo il Signore per questo nostro fratello che è stato concretamente una benedizione per la Chiesa e per la nostra famiglia francescana. Al Signore della Vita riconsegniamo Fr. Bernardo con la sicura speranza che ci ritroveremo con lui a contemplare insieme a Maria, la Regina delle Grazie, la bontà e la misericordia del Signore risorto. Fr. Luciano De Giusti ofm Segretario Provinciale Roma - Aracoeli, 26 maggio 2008 Carissimi fratelli, il Signore vi dia Pace. Con la presente vi comunico che questa mattina nell’Ospedale civile Forlanini di Roma, alle ore 7.00 è venuta a mancare la signora Isabella D’ANDREA, di anni 76, sorella del nostro confratello Fr. Carlo. Colgo l’occasione per esprimere, a nome dell’intera Fraternità provinciale, le più sentite condoglianze. Il rito delle esequie si svolgerà domani mattina nella nostra Parrocchia di San Francesco a Ripa, alle ore 10.00. Fr. Luciano De Giusti ofm Segretario Provinciale Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008 22 COMUNIONE DEI BENI Lettera di Fr. Federico Gandolfi Il racconto dell’arrivo nella realtà del Kazakhistan Carissimi, eccomi dopo quasi due settimane qui a Taldykorgan a scrivervi le prime impressioni su una realtà così diversa dalla nostra. La Fraternità che mi ha accolto è composta da un frate siciliano, Francesco Gagliano, da un americano, David Gaa e da un altro giovane frate della mia età che viene dalla Slovacchia, Raphael. Devo dire che da subito si sono dati da fare per farmi sentire in famiglia e ci sono riusciti. La lingua che si parla in casa è il russo, ma con me parlano in italiano o in inglese, anche se devo dire che sempre di più mi spingono ad usare quel poco russo che conosco. La città di Taldikorgan dove sono si trova a circa 70 Km dal confine con la Cina ed è una città di circa 120.000 abitanti, di cui poco più di 200 sono cattolici. La maggioranza è musulmana e il resto ortodosso. Quello che divide la città però, così come tutto il paese, non è tanto la religione quanto l'etnia di appartenenza. Il presidente del paese, eletto democraticamente, che poi si è fatto una legge per restare a vita, dicono che sia molto bravo, ma si trova ad affrontare una situazione di scarso equilibrio interno. Il regime russo comunista aveva fatto si che molti Kazakhi lasciassero il paese e se ne andassero chi in Kyrgystan, chi in Mongolia e altri in Cina; così nel paese furono deportati polacchi, tedeschi e altri dagli ex paesi satellite della vecchia Unione Sovietica. Adesso è in corso un processo di pulizia etnica che però, grazie a questo presidente, è sotto controllo. La lingua ufficiale del paese per ora rimane il Russo ma nelle scuole si sta cominciando ad insegnare il Kazakho. I frati sono qui a Taldikorgan da un pò di anni e si dedicano al servizio dei poveri che sono veramente tanti. Non si guarda quindi alla religione, ma si cerca di aiutare tutti indistintamente. La difficoltà maggiore che si riscontra è che nessuno crede alla gratuità dell'altro e se noi siamo qui è perchè di sicuro ci guadagniamo qualche cosa. La povertà è veramente tanta e generalizzata. La maggior parte delle case è adesso costruita con assi di legno e creta, mentre i tetti sono in lamiera. L'acqua in casa è per pochi ma si trovano fontanelle in quasi tutte le vie e il riscaldamento è a carbone che costa ancora relativamente poco. Ci si dedica all'insegnamento delle lingue sia italiana che inglese e all'assistenza di bambini portatori di handicap. Personalmente devo insegnare inglese due volte alla settimana e se riesco vado anche in un centro che ospita bambini handicappati. Questi bambini non sono ammessi alla scuola pubblica e sembra ci sia ancora vergogna a SEGNALIAMO.... il blog di Fr. Francesco Gagliano, dei frati minori di Sicilia, da 3 anni a servizio della comunità cristiana (e non) del kazakhstan, che svolge il suo servizio a Taldykorgan nella stessa comunità di Fr. Federico, dopo 4 anni di Evangelizzazione in Siberia, a Novosibirsk. http://fratefrancesco.splinder.com/ ella foto, la chiesa che la comunità sta costruendo Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008 mostrare in giro un figlio non normale. La realtà del centro per questi bambini è molto semplice ma anche tanto bella, si offre uno spazio per giocare, per stare insieme ed imparare qualche cosa; è una realtà che fa anche tanto bene alle mamme di questi ragazzi. L'ambiente parrocchiale è abbastanza attivo, c'è un gruppo giovani che si riunisce la domenica dopo la messa e d'estate vengono organizzate delle gite in montagna per tutti quelli della Parrocchia. Tuttavia l'esperienza di preghiera mi rimane ancora personalmente molto difficile. Quello che forse si può dire, come mi dicono i frati di questa Fraternità, è una chiesa un pò vecchia. Basti pensare che il linguaggio liturgico è un vecchio russo compreso da pochi, così la domenica non tutto il Vangelo si riesce a capire. La domenica poi non tutti possono venire a Messa perchè, essendo un paese musulmano, è giorno lavorativo. In conclusione devo dire che sto bene; impegnato nello studio della lingua russa, con l'insegnamento dell'inglese e quando posso al centro per bambini disabili, in più insieme al Guardiano mi dedico al giar- dino e all'orto che veramente serve per mangiare un pò di verdura. Si coltivano soprattutto patate, che sono alla base della dieta quotidiana. Qui abbiamo piantato carote, patate, insalata, pomodori, finocchi e anche pannocchie di granturco. Far fruttare bene l'orto non è semplicissimo a causa delle temperature che vanno dai meno 40° invernali ai più 40° estivi e la terra ne risente moltissimo, basta anche vedere come si frantuma il cemento delle strade da un anno all'altro. Principalmente si mangiano patate, riso e carne di agnello, pecora o montone. Un'altra caratteristica è ovviamente il bere vodka in qualsiasi momento della giornata. Quando si è in compagnia però non si deve bere se qualcuno non ha fatto un brindisi, e così ogni bicchiere è un brindisi e ogni pasto diventa festa. Da subito ho dovuto dire che non bevo, ma è stata una cosa quasi impensabile per la gente del luogo. Vi saluto tutti quanti e sono vicino a tutti voi con la mia preghiera Il Signore vi dia pace Fr. Federico COMUNIONE DEI BENI 23 PAROLE A CONFRONTO: LAICO - LAICITA’ - LAICISMO Non fate diventare il Vangelo una realtà privata, se non volete esserne privati di Fr. Vincenzo Liberati La parola laico (dal greco laòs, popolo) originariamente fu un termine del linguaggio canonico. Dapprima, come sostantivo, significò colui che nella Chiesa era un Clericus, per il fatto che non aveva adeguata preparazione culturale per ricevere l’Ordinazione al Sacerdozio, oppure, avendone doti e qualità, rinunciava all’Ordinazione (ad es. Francesco d’Assisi). Allo stesso modo, erano chiamati fratelli laici coloro ch appartenevano a un Ordine o Istituto religioso con diritti e doveri pieni, non erano però Clerici, cioè Sacerdoti. In altre parole, i semplici laici erano i cristiani impegnati nelle attività del mondo ed erano chiamati canonicamente Christifideles laici, mentre i Clerici erano coloro che guidavano il popolo di Dio. Sapppiamo che negli antichissimi Stati, religione ed apparato politico erano quasi inseparabili. Il capo tribù consultava sempre i sacerdoti delle loro divinità, quando il capo non fosse egli stesso sacerdote. L’imperatore romano non era mai in contrasto con il Pontifex maximus, quando anche lui non si definiva tale. Nel Vangelo però Gesù ha introdotto una sorta di diarchia, per la quale il cristiano appartiene a due società: la religiosa e la politica (cfr. Matteo XXII 19-21). Nella lettera a Diogneto si nota lo stesso linguaggio. Tale concetto è chiaro e netto, ma si presta a facili contrasti fra le due autorità. Nell’alto medioevo la Chiesa e lo Stato apparivano come due entità luminose e divine: “date a Ce- sare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”. Erano due fari che dovevano illuminare la Cristianità. Ma, con il trascorrere dei secoli, si formarono nazioni ed imperi potenti, che iniziarono a contestare l’influenza della Chiesa. Questo significava che il sovrano riconosceva la forza morale della Chiesa, utilizzandola però per accrescere la coesione dei propri sudditi. Il potere civile divenne politico, e poi lentamente si laicizzò spogliandosi del suo carattere religioso. La Riforma protestante fu il fatto trainante in cui il potere politico assorbe e sfrutta il dato religioso. La Rivoluzione Francese del 1789 acutizzò ulteriormente il concetto di laicizzazione, organizzando una propria legislatura civile nazionale, in contrasto netto con il Diritto Canonico della Chiesa, riducendo così la religione a un affare privato. Era l’inizio del laicismo a cui si affiancò anche il liberalismo nascente. In seguito il termine laicità, ha assunto un significato ben distinto dal termine laicismo. La sana laicità rispetta tutte le opinioni, ama il dialogo, nega l’ostruzionismo fine a se stesso (ideologico). Questo concetto di laicità è rispettoso anche delle libertà della Chiesa nel suo impegno sacro e civile: libera La sana laicità rispetta tutte le opinioni, ama il dialogo, nega l’ostruzionismo fine a se stesso... è rispettoso anche delle libertà della Chiesa nel suo impegno sacro e civile Chiesa in libero Stato. Il laicismo invece nutre un atteggiamento negativo nei confronti della sana laicità. Il laicismo fa rima spesso con ateismo. Del resto, il laicismo non è facilmente definibile perché sfugge ad ogni posizione dottrinale rigida e si distingue nettamente dal concetto di laicità. Dal punto di vista filosofico è proclamazione integrale di autosufficienza della ragione, è razionalismo, immanentismo e umanesimo integrale. Dal punto di vista politico nega ogni esperienza soprannaturale nella vita civile: il destino personale e storico può essere attuato con le sole capacità dell’uomo. Il laicismo così inteso ha prodotto e produce anticlericalismo: espressione polemica e di lotta contro la Chiesa. La laicità totale del matrimonio può essere un esempio! Su questa vena di laicismo intransigente nasce anche il relativismo, per cui ogni individuo crea le sue personali certezze. Oggi, esempi di laicismo si ricostrano facilmente nella politica, nel campo culturale, e in quello mediatico. Il Papa Benedetto XVI, nel suo recentissimo viaggio in America del Nord ha toccato questo argomento affermando: “Questo grande Paese è stato edificato sulla base di una felice coniugazione tra princìpi religiosi e politici, che tuttura costituisce un valido esempio di sana laicità, dove la dimensione religiosa, nella diversità delle sue pressioni, è non solo tollerata, ma valorizzata come anima della Nazione”. Non fate diventare il Vangelo una realtà privata, se non volete esserne privati. Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008 24 COMUNIONE DEI BENI Aggiornamenti dalla Associazione Punti di Vista Convento S. Maria del Giglio, Bolsena Carissimi Frati, vi scriviamo questa nuova lettera per condividere con tutte le comunità dei Frati Minori della Provincia del Lazio l’andamento dell’attività del gruppo che cura e mantiene il Convento S. Maria del Giglio affidatoci con contratto di affitto dall’Ordine e per aggiornarvi sui principali risultati degli ultimi 20 mesi, dalla nostra scorsa comunicazione del giugno 2006. Una riorganizzazione Nella seconda metà del 2007 il gruppo animatore dell’Associazione Punti di Vista del Convento di Bolsena ha dato un’ulteriore e considerevole svolta positiva alla conduzione, puntando su una riorganizzazione interna di forze, con una precisazione di obiettivi, e un rinnovato impegno da parte dei membri sempre più convinti della necessità di questa esperienza e del valore che porta sul territorio e nella comunità allargata internazionale nella quale ormai il progetto si inserisce. Al fine di garantire un’accoglienza di qualità sempre migliore, mantenendo pur sempre prezzi accessibili a tutti, e di affinare le attività proposte, il nostro gruppo ha deciso di impegnare nel progetto con maggior intensità le esperienze professionali sviluppate anche individualmente dai vari mem- bri. Il risultato che stiamo ottenendo è una conduzione del Convento con uno stile sempre più riconoscibile, originale e appropriato, da parte di laici con una forte tensione per l’impegno sociale e la spiritualità. Nel profilo del gruppo animatore un elemento emerge tra gli altri a contraddistinguere questa nuova fase: l’articolazione del gruppo prevalentemente in coppie e famiglie consolidate, e la presenza totalmente illuminante di bambine e bambini, nuove esistenze e nuovi bisogni che hanno rafforzato la volontà di agire attraverso l’animazione del convento, e di essere un segno portatore di positività e amore per la vita. Abbiamo deciso di concentrarci nell’ospitalità e nella promozione di iniziative collegate con la cooperazione allo sviluppo, ma anche con la formazione e lo sviluppo personale e con una riflessione sugli stili di vita per migliorare le relazioni interpersonali, con l’ambiente, con la società e tra i popoli. Pur continuando l’accoglienza dei pellegrini, come servizio che sentiamo coerente ed importante nel nostro mandato, abbiamo potenziato moltissimo l’accoglienza e la promozione di attività di formazione con organismi internazionali e italiani che si dedicano a sviluppo, a rapporto Nord-Sud, e a questioni di giustizia sociale e Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008 povertà. Intendiamo cosí contribuire ad aumentare le occasioni di comprensione e di azione, alla scala che di volta in volta ci è possibile. Stiamo sempre più dando al Convento S.Maria del Giglio il senso di un luogo che richiami le persone per ritrovarsi - con se stesse, con gli altri e con lo Spirito – per approfondire la conoscenza, e fortificare la buona volontà a fare la propria parte per creare ogni giorno un mondo più giusto, dove la cura di sé, degli altri e dell’ambiente diventino attività più centrali del vivere. Attività e rapporti istituzionali Abbiamo stabilito un rapporto con l’Università Tulane di New Orleans, in particolare con il Centro Payson per lo sviluppo umano sostenibile: già nel 2007 abbiamo organizzato e ospitato un corso inserito nel curriculum ufficiale della medesima università su “Sicurezza alimentare e aiuti alimentari nelle emergenze umanitarie”. Per gli ottimi risultati il corso si ripeterà per una nuova edizione nel luglio 2008, e sarà affiancato da un nuovo corso su “Donne e sviluppo”. In partenariato con il SID – Society for International Development (Roma-Nairobi) stiamo organizzando un grande seminario internazionale per settembre sul cambiamento climatico e le possibili alternative energetiche. L’obiettivo dell’iniziativa è anche formare le autorità locali (provinciali e regionali) per incoraggiare una serie di decisioni che a livello locale permettano di ridurre – COMUNIONE DEI BENI attraverso concrete azioni sull’uso delle energie, sui trasporti, sui modi di produzione le conseguenze negative che i modelli di produzione e consumo vigenti provocano sull’ambiente. In collaborazione con la città dell’Altreconomia di Roma l’associazione sta promuovendo laboratori e iniziative di formazione per la “decrescita felice”, per disseminare conoscenze, pratiche e stili di vita e consumo ambientalmente più sostenibili, nonché più attenti alle relazioni interpersonali. Siamo riusciti insieme alla Fondazione Pangea, (impegnata in paesi in via di sviluppo per sostenere gli sforzi di donne per uscire dalla povertà estrema) a dare il via ad un’iniziativa da lungo tempo “covata” in collaborazione con la Provincia di Viterbo: un co rso di microcredito per donne in condizioni di vulner abilit à economica e sociale della Provincia, che prevede anche un prestito per l’avvio di piccole attività produttive da parte delle donne destinatarie dell’intervento. Varie altre iniziative, sempre sui temi della cooperazione, del rapporto Nord-Sud e tra culture (migrazioni), e sulla promozione di energie rinnovabili sono in corso di elaborazione in collaborazione con vari enti istituzionali, e si definiranno nel corso dei prossimi mesi. Ristutturazione e manutenzione Il Convento continua ad essere ristrutturato e mantenuto con continuità, attenzione e qualità di intervento. Nel periodo di riferimento abbiamo realizzato: - consolidamento del pergolato in muratura, con rifacimento delle colonne in pietra che avevano ceduto, sostituzione di tutte le parti di legno con pali stagionati di castagno. - Rifacimento delle pareti e allestimento della sala conferenze, che ora è dotata di tutto il necessario per ospitare convegni, seminari, corsi di formazione, e che è stata giudicata da molte autorità della zona tra le più belle della Provincia: 25 comodissimi posti, internet wireless, proiettore e schermo, tende oscuranti. - Allestimento della cappellina “Matre Terra Frate Focu” ricavata in una stanza in passato usata come rimessa agricola, raggiungibile dal giardino e dunque accessibile facilmente a pellegrini in transito nel convento - Rifacimento refettorio privato e installazione di impianto di riscaldamento ecologico nell’ala Privata - Rifacimento di tre stanze al primo piano, con allestimento in una di doccia e zona lavabo (secondo progetto approvato dalla Sopraintendenza) - Rifacimento dei corridoi sud del primo piano. Prospettive Abbiamo individuato tre diversi canali per mettere insieme i fondi necessari ai prossimi grandi interventi strutturali – II piano, affreschi chiostro, vecchio fabbricato rurale esterno. Siamo già al lavoro su alcune di queste piste, compresa la richiesta di un prestito a Banca Etica, che però sarà possibile solo previo allungamento del contratto di affitto “ 25 attualmente in corso con l’OFM. Vi invitiamo a trascorrere a fine Aprile una giornata nel Convento di S.Maria del Giglio, per poter meglio vedere l’andamento del progetto. Ci piacerebbe ricevere le vostre impressioni di persona o almeno via email: [email protected]. Pace e bene a tutti. Alex, Federica, Giulia, Michel, Nathan, Paolo, Roberto, Sabrina, Simona, Sonja e tutti gli altri volontari stiamo organizzando un grande seminario internazionale ” sul cambiamento climatico e le possibili alternative energetiche in alto un scorcio della sala confernze a fianco una suggestiva immagine della cappellina Matre Terra Frate Focu a sinistra il lago di Bolsena visto dal Convento Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008 26 COMUNIONE DEI BENI Fratello Sole è sano e conveniente I frati del Convento S. Bonaventura a Frascati scelgono l’energia solare L’energia solare è una grande alleata, dell’ambiente e delle nostre tasche. Per scaldare Sorella Acqua, i frati minori di Frascati hanno scelto Fratello Sole. Tutto in famiglia, veramente, con l’opera del Signore ma pure dell’uomo, come le modernissime tecnologie. Hanno trasformato il terrazzo del loro Convento in una ‘centrale’ che produce acqua calda con pannelli solari, evitanto l’emissione di molta anidride carbonica nell’aria e garantendosi un bel risparmio. Quando il sole scarseggia, entra in funzione la caldaia tradizionale. “Siamo arrivati a questa scelta perché preferiamo l’energia pulita e la salvaguardia del Creato - Fr. Placido di Battista ha festeggiato Il 10 marzo 2008, P. Placido Di Battista ha celebrato il 62° Anniversario di Sacerdozio 62 a nn i d i S a c e rd o z i o Ad multos annos ! sopra, una foto dell’impianto installato sul tetto del Convento di Frascati spiega Fr. Aldo La Neve, Guardiano del Convento - cose molto sentite nel nostro Ordine, oltre che per il vantaggio economico”. .. L’impianto è progettato per produrre 1.700 litri circa di acqua calda al giorno, a 40 gradi... “Dai controlli che stiamo attuando, il bilancio è significativo - conferma Fr. Rino Bernardini, Economo della Comunità che oggi annovera otto Professi Solenni, cioè coi voti definitivi, e 16 studenti - l’impianto è partito da poco, e in un anno prevediamo di risparmiare circa 2.200 euro e di ripagare la spesa tra i sei e i sette anni”. Un bel sostegno anche per i poveri, che qui possono contare su una mensa e docce che consumano parecchia acqua calda. “Ci deve essere un’anima pure nell’economia - sottolinea con semplicità Fr. Aldo - poiché è anch’essa strumento per costruire comunione tra gli uomini”. Per salvare la Terra, come i francescani, impariamo a rivolgeri al cielo. Dogmi e testa fra le nuvole? No, di sicuro lassù c’è il Sole, che offre giusti affari e senso della Natura. da Il Caffè del 7 maggio 2008 MESSAGGIO DA FR. RICCARDO BURATTIN Pace e Bene dalla giungla, con l'occasione faccio a tutti i piu' sentiti auguri per la Pasqua ormai prossima, se la Pasqua e' la festa della speranza e che sia questa speranza , della resurrezione, anche della nostra e dei nostri cari, ad illuminare questa Pasqua. Io sono ancora vivo, qui procede tutto bene, sono arrivati 100 giovani che studiano e lavorano qui, anche io lavoro, per ora nell'orto, se così lo vogliamo chiamare, che è una giugla più che mai. Provo a mandare alcune foto. Saluti a tutti Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008 NOTIZIE IN BREVE 27 Centro Culturale Aracoeli PUBBLICAZIONI Mercoledì 23 aprile 2008, Festa di San Giorgio, alle ore 18 presso il Centro Russia Ecumenica (Il messaggio dell’Icona) è stato presentato il volume E’ uscito il vol. 6 della collana "Biblioteca di Frate Francesco": Giovanni da Capestrano e la riforma della Chiesa (in foto la copertina). Continuano inoltre i concerti gratuti in Basilica, con la Camerata Artemisia Gentileschi, con il prossimo appuntamento per venerdi 11 luglio con Le donne, i cavalier, l’arme e l’amore; Duetti da camera di famosi emigranti di Agostino Steffani e Georg Friedrich Händel. E’ uscito il n. 1/2008 (aprile) della rivista Frate Francesco (l'indice del volume si può consultare su www.fratilazio.it). IL VOLTO DEGLI AMICI Militari testimoni di Cristo di Giulio Cerchietti. Ed. San Paolo Sonoitervenuti MESSAGGIO DALLE SORELLE CLARISSE DI S. COSIMATO La morte ha partorito la Vita. La morte è divenuta una Pasqua. Carissimi, la nostra comunità di Sorelle Povere sta sperimentando nella fede la ‘trasformazione’ proclamata all’inizio di questo scritto che, affettuosamente, vogliamo rivolgervi. Dopo l’incendio che lo scorso anno ha provocato ingenti danni al monastero, i lavori di ristrutturazione, riguardanti i locali abitati dalla comunità, finalmente stanno volgendo al termine, anche se le spese da affrontare sono ancora notevoli. Inoltre, a breve, inizieranno le operazioni di consolidamento della chiesa che, ormai da tempo, versa in un cattivo stato strutturale aggravato da condizioni di instabilità. Per questa opera siamo infinitamente grate ad un gruppo di benefattori che si è assunto tale compito, poiché la comunità non è assolutamente in grado di affrontare tali consisteni spese. Comprenderete bene che l aristrutturazione di questi ambienti rappresenta per noi una condizione favorevole per continuare ad aessere testimonianza del primato dello Spirito e a svolgere un fecondo apostoalto a servizio della Chiesa e di tutta l’umanità, riscoprendo ogni giorno la bellezza di vivere il Vangelo del Signore Gesù Cristo, secondo l’esempio di Francesco e Chiara d’Assisi. Pertanto, in questo tempo liturgico di ‘rinascita’, vogliamo esprimere a tutti voi la profonda riconoscenza per quanto, con tanta sollecitudine, fate per la nostra comunità, la quale, ci piace ricordarvi, ha i suoi inizi nel lontano 1234 quando, su richiesta del Papa Gregorio IX, un gruppo di ‘Poverelle’, inviato dalla stessa Chiara, si trasferisce a Roma nel monastero di S. Cosimato, di proprietà fino ad allora dei Benedettini. Per lunghi secoli la vita delle prime Clarisse romane trascorre serena. Poi, dopo la soppressione degli Ordini religiosi, incomincia un’autentica ‘via crucis’ con il passaggio forzato della comunità in diversi luoghi della città eterna. Dal 1933 ci troviamo in questo luogo tranquillo, non lontano da porta S. Paolo, in cui sperimao di poter continuare a vivere con dignità la nostra vocazione contemplativa a servizio della Chiesa e del mondo intero. Questa speranza, attraverso la vostra premura, si sta manifestando chiaramente nel nostro quotidiano. E noi, riconoscenti al Signore per la sua bontà, affidiamo a Lui, attraverso il costante ricordo nella preghiera, tutti i desideri che portate nel cuore. Piaccia al “Datore di ogni bene” ripagarvi con tante grazie per la benevolenza che ci riservate. La Madre e le Sorelle Clarisse - S.E. Mons. Domenico SIGALINI : Martirio e fede (Vescovo della Diocesi Suburbicaria di Palestrina) - Rev. Don Cosimo SEMERARO, SDB : Martirio e storia (Segretario del Pontificio Comitato di Scienze Storiche). - Rev. Prof. Richard CEMUS, S.J.: Martirio e Oriente (Docente di Spiritualità al Pontificio Istituto Orientale) - Brig. Generale C.S.A. Domenico CIOFFI : Martirio e pace (Direttore Istituto Medico Legale A.M. di Milano e dell’Ufficio di Direzione e Coordinamento del Servizio Trasfusionale Militare). Moderatore: P. Ciro BENEDETTINI, C.P., Vice Direttore della Sala Stampa della Santa Sede. Il Monastero di San Cosimato in una xilografia d’epoca Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008 28 RICORRENZE DEI FRATI ONOMASTICI GIUGNO___________________________ COMPLEANNI Fr. Antonio Dantimi Fr. Antonio Del Vasto Fr. Antonio M. Urbano Fr. Antonio De Pascalis Fr. Alfredo Olivera Fr. Vito De Bianchi Fr. Vito Domenico Fiorentino Fr. Gianfranco Scortichini Fr. Romualdo Mancini Fr. Luigi Recchia Fr. Giovanni Mosca Fr. Giovanni Schiavarelli Fr. Giovanni Pucci Fr. Giovanni Rossi Fr. Giovanni Loche Fr. Pietro Campagna Fr. Paolo Lombardo Fr. Paolo Maiello Fr. Paolo Zhang Fr. Paolo Talone Fr. Piermarco Luciano 13 13 13 13 14 15 15 16 17 21 24 24 24 24 24 29 29 29 29 29 29 Fr. Tommaso Proietti Fr. Nicola Cerasa Fr. Enrico Lazzarini Fr. Federico Scascitelli Fr. Cristoforo Amanzi 3 9 13 18 25 Fr. Orazio Castorina Fr. Osvaldo Salvi Fr. Federico Gandolfi Fr. Domenico Torre Fr. Domenico Lassandro Fr. Domenico Domenici Fr. Lorenzo Conti Fr. Renzo Campetella Fr. Renzo F. Cocchi Fr. Alfredo Silvestri Fr. Rocco Rita Fr. Agapito Fusano Fr. Ludovico Di Pascasio Fr. Bernardo Giuliani Fr. Fabrizio Ciampicali Fr. Eusebio Bianconi Fr. Ludovico Carpentieri Fr. Ludovico Fazzone Fr. Alessandro Partini Fr. Alessandro Cavicchia Fr. Alessandro Ciamei Fr. Sandro Romanato Fr. Genesio Troiani 2 5 5 8 8 8 10 10 10 14 16 18 19 20 22 25 25 25 26 26 26 26 27 LUGLIO____________________________ AGOSTO___________________________ Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo * Notiziario 3-4-5-6 2008 GIUGNO___________________________ Fr. Luigi Recchia Fr. Salvatore Donadio 3 8 (1960) (1946) Fr. Emiliano Longhi Fr. Domenico Torre Fr. Stefano M. Sarro 16 18 21 (1980) (1926) (1971) Fr. Genesio Troiani Fr. Agapito Fusano Fr. Giovanni Lucci Fr. Lorenzo Conti Fr. Fulgenzio Bufalini Fr. Giovanni Loche Fr. Augusto Micangeli 9 11 15 22 23 24 30 (1919) (1918) (1943) (1942) (1917) (1971) (1956) LUGLIO____________________________ Fr. Benigno Di Fonzo Fr. Orazio Castorina 3 9 (1922) (1950) Fr. Roberto Bongianni Fr. Cristoforo Amanzi Fr. Antonio Del Vasto 12 21 23 (1966) (1955) (1946) Fr. Federico Gandolfi Fr. Constantin Branic Fr. Ezio Casella Fr. Vincenzo Battaglia Fr. Giacomo Speziali 9 9 12 26 28 (1976) (1982) (1956) (1950) (1924) AGOSTO___________________________ Fr. Franco Mele 2 (1956) Fr. Vincenzo Liberati Fr. Antonio Dantimi 26 28 (1925) (1940) Fr. Virgilio Maurizi Fr. Paolo Talone Fr. Loreto Fioravanti 5 8 12 (1962) (1980) (1971) chiuso il 30 giugno 2008