Claudius angustatus

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Claudius angustatus
Claudius angustatus
Tassonomia
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Reptilia
Ordine: Testudines
Sottordine: Cryptodira
Superfamiglia: Kinosternoidea
Famiglia: Kinosternidae
Sottofamiglia: Staurotypinae
Genere: Claudius
Specie: Claudius angustatus
Sottospecie:
nessuna
Origini ed Habitat
È diffusa nella regione neotropicale in particolare nel Nord del Guatemala, Belize, Yucatàn, nel
Messico centrale e meridionale in particolare nello Stato di Veracruz dove sono stati trovati alcuni
esemplari appartenenti a una varietà caratterizzata da dimensioni più contenute ( non superano i
12 cm).
Può vivere ad altitudini fino a 300 m preferendo zone d’acqua temporanee a corso lento e a bassa
profondità, predilige pantani, stagni, acquitrini e fiumi che scorrono lentamente ma vengono
soprattutto insediati prati stagionalmente allagati.
Caratteristiche
In Claudius angustatus sono riconosciute due forme: la forma piccola può raggiungere la taglia di
11-12 cm di lunghezza, la forma grande invece può raggiungere una taglia di 18 cm di carapace.
E’ una specie con abitudini crepuscolari sono attive solitamente all’alba e al tramonto. Nel periodo
di siccità quando le fonti d’acqua locale si sono prosciugate questa tartaruga è in grado di estivare
sotterrandosi nel fango per ritornare nuovamente attiva nella stagione delle piogge, tuttavia far
estivare questa specie in cattività è una pratica poco utilizzata dagli esperti allevatori.
Il carapace ha una forma ovale e bombata la colorazione può variare da esemplare ad esemplare
ma nella maggior parte dei casi questo si presenta di colore bruno scuro o bruno giallastro. Alcuni
esemplari trovati in natura presentavano il carapace ricco di alghe filamentose, la crescita di
queste è causata da una prolungata staticità in acqua, queste alghe tuttavia forniscono un ottimale
mimetismo all’animale.
Il piastrone di dimensioni molto ridotte presenta una colorazione giallo limone. A differenza di
molte altre specie appartenenti alla Famiglia Kinosternidae la Claudius angustatus non presenta
una cerniera nel piastrone e inoltre il ponte che collega il carapace con il piastrone è da
considerarsi assente, questo infatti, è composto solo da un sottile legamento.
Il colore della pelle può variare da esemplare ad esemplare, alcuni esemplari presentano una
colorazione grigia tendente al nero o al bruno, altri invece presentano una livrea color crema. La
testa molto tozza e robusta presenta dei caratteristici puntini neri, le mascelle sono molto
poderose e presenta sulla ranfoteca tre sporgenze rigide che sembrano piccoli denti, queste
“zanne” vengono utilizzate per predare animali a corpo molle come le rane. Sul mento presenta
due barbigli per scovare prede che si nascondono nel fondo melmoso.
Dimorfismo e riproduzione
Il dimorfismo diventa evidente solo sugli esemplari adulti: i maschi possiedono una coda più lunga
e larga alla base e l’apertura cloacale è posta fuori i margini dello scuto sopracaudale, inoltre in
questa specie i maschi raggiungono dimensioni leggermente più grandi rispetto alla femmina. Le
femmine hanno una coda molto più corta e sottile rispetto ai maschi.
Essendo una specie che in cattività sta tutto l’anno attiva l’accoppiamento e la riproduzione
potrebbe avvenire in qualunque mese dell’anno.
La femmina compie 2 o 3 covate l’anno deponendo da 5 a 8 uova per ogni singola covata. Le uova
devono essere incubate su vermiculite inumidita con rapporto 1:1 per favorire un elevato tasso di
umidità che si deve aggirare intorno ad un 80-90%. E difficile dare un’indicazione precisa del
periodo di incubazione poiché l’embrione durante la crescita effettua dei periodi di diapausa, Se le
uova nei primi giorni vengono tenute a temperature più basse (18-22 °C) e inseguito a
temperature più alte a 25 o 28°C l’embrione al suo interno si sviluppa in modo costante. Nel caso
di uova che vengono messe in un incubatore a 28°C subito dopo la deposizione, spesso si può
osservare un ritardo (stagnazione) nello sviluppo. Normalmente le uova si schiudono dopo circa
150 giorni se tenute a una temperatura costante di 25°C e dopo 100 giorni se tenute ad una
temperatura di 28°C. Il sesso dei nascituri non è determinato dalle temperature di incubazione ma
è determinato geneticamente (GSD: genetic sex determination).
Allevamento
Claudius angustatus è una specie molto mordace e aggressiva anche verso i suoi simili, pertanto
viene sconsigliata la convivenza sia con altri animali sia con esemplari di uguale specie.
Si adatta bene alla vita in cattività purché si presti attenzione a soddisfare le loro esigenze
ambientali.
Anche se molto agile nel nuoto è consigliabile allevare questa specie in acque calme e basse dove
può camminare sul fondo facendo emergere la testa per respirare, è consigliabile inserire nella
struttura svariate piante acquatiche che oltre a fornire degli utili appigli potrebbero essere
utilizzate come nascondigli.
Essendo una specie che non raggiunge grandi dimensioni e che a causa della sua indole aggressiva
deve essere allevata da sola non necessita di terracquari eccessivamente gradi, purché si rispettino
sempre le dimensioni e lo spazio degli animali. Il sub-strato non è necessario, tuttavia questa
specie gradisce molto fondali morbidi che possono esser formati da sabbia fine. La temperatura
dell’acqua deve aggirarsi intorno ai 24-26°C.
Questa specie in natura non entra in ibernazione ma nel periodo più caldo può entrare in
estivazione. Simulare un’estivazione è molto semplice e potrebbe favorire l’accoppiamento di
questa specie.
Alimentazione
È una specie fondamentalmente carnivora e molto vorace. In natura queste tartarughe si
alimentano soprattutto di molluschi, vermi ed insetti, ma le prede principali sono però
probabilmente gli anfibi e pesci.
In cattività dobbiamo garantire un’alimentazione sana ed equilibrata, possiamo offrire pesci interi,
piccoli anfibi, chiocciole, limacce, lombrichi, grilli, camole, caimani, coleotteri e crostacei. Da dare
saltuariamente: cuore e fegato di pollo o di coniglio e carni bianche macinate.
E’ consigliabile non alimentare molto questa specie perché essendo una tartaruga poco attiva è
molto soggetta a obesità per cui sono opportune delle giornate di digiuno. E’ una specie che in
cattività cresce molto velocemente quindi è opportuno alimentare i giovani esemplari con alimenti
proteici ricchi di calcio e vitamine vengono consigliati allo scopo animali vivi.
Legislazione
Specie di libera vendita senza essere soggetta a certificazione CITES.
A cura di: Roberto Bonacci
Foto ed esemplari di: Roberto Bonacci
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