I Beatles a fumetti - Panorama

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eso di mira soprattutto le banche. In via Verdi hanno riempito di scritte e volantini una filiale di Banca Intesa Sanpaolo quindi i giovani sono arrivati in Piazza della Scala e qui con gli spray hanno tracciato scritte sulla sede centrale
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I Beatles a fumetti
Sin dagli anni ‘60 i Fab Four sono apparsi nei fumetti: commossi omaggi, biografie,
citazioni, parodie: ecco alcune delle loro apparizioni editoriali italiane.
05-10-2012
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(Credit: Nicola Battista)
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FUMETTO
FUMETTI BEATLES MUSICA
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di Nicolabattista
Ascoltati, amati e celebrati: sia durante la sua attività che nei
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decenni seguenti al quartetto di Liverpool è stata dedicata molta
letteratura. I fumetti non fanno eccezione, con biografie, omaggi,
storie immaginarie, comparsate e parodie.
In occasione dei cinquant’anni dall’uscita del loro primo singolo,
ecco un elenco di alcuni fumetti editi in Italia in cui compaiono i
Fab Four.
Tra i più recenti volumi a narrare la storia dei Beatles c’è “Baby's
in Black”, del tedesco Arne Bellstorf. Si tratta di uno struggente
romanzo grafico ambientato durante il periodo in Germania della
band inglese, e si concentra sul’amore tra il primo bassista dei
Beatles, Stuart Sutcliffe e la fotografa tedesca Astrid Kirchherr. Il
fumetto è edito in Italia dalla Black Velvet Editrice che ha
pubblicato anche “Il piccolo libro dei Beatles”, in cui il francese
Hervé Bourhis narra la storia del gruppo con un mix di fumetto,
illustrazione, testo e grafica dell’epoca.
Baby's in Black: la storia a
fumetti di Astrid Kirchherr e di
Stuart Sutcliffe, il quinto Beatle
“Hellzarockin’”: cinque
fumettisti italiani alle prese con
i miti del rock - Recensione
È invece del 1981/82 una biografia a fumetti dei Beatles di una quarantina di pagine, pubblicata a
puntate sul settimanale britannico Look-In e poi raccolta in un numero speciale, in bianco e nero. In
Italia è arrivata qualche anno dopo, nel 1988 e a colori:“Beatles, I quattro ragazzi che sconvolsero
il mondo”, pubblicata in un supplemento a Tutto Musica & Spettacolo. Gli autori sono Angus Allan e
Arthur Ranson, che all'epoca realizzarono vari fumetti tratti da serie tv ma anche strip dedicate a Elvis e
ai Sex Pistols.
Nel 1965, in piena Beatlemania negli USA, sul numero 130 dell’antologico Strange Tales (Marvel), il
“sorridente” Stan Lee pubblica uno sconclusionato racconto di dodici pagine in cui due membri dei
Fantastici Quattro, la Torcia Umana e la Cosa, hanno a che fare con i quattro musicisti. Da noi è stato
pubblicato nel 1972, con il titolo “La Torcia Umana e la Cosa - Incontro coi Beatles”, nel numero 31
della testata Fantastici Quattro edita all’epoca dalle Edizioni Corno.
Quando molti anni dopo, nel 1994, Kurt Busiek e Alex Ross ripercorreranno molti momenti della storia
della casa editrice nella miniserie dipinta “Marvels” (in Italia sulla rivista Marvel Magazine e poi
raccolta in volume dalla Panini) ricchissima di omaggi e citazioni, i Beatles faranno capolino tra gli ospiti
presenti al matrimonio di Reed Richards e Sue Storm dei Fantastici Quattro.
Vale la pena segnalare - anche se il materiale è in parte inedito in Italia - che la stessa casa editrice ha
sfornato ben due “Marvel Super Special” dedicati al gruppo. Il primo è il biografico "Beatles Story"
che appare anche da noi come supplemento della testata Rolling Stone, nel 1980. Il secondo - dedicato
a Sgt.Pepper - finì per restare nel cassetto anche nel paese d’origine e per essere pubblicato solo in
paesi come Francia e Giappone: un vero cimelio per collezionisti, insomma.
Negli anni '60 una serie tutta italiana - oggi semidimenticata - appare per i tipi della Astoria di Gino
Sansoni: il formato è quel tascabile analogo al ben più popolare Diabolik (edito dalla casa editrice
"gemella" Astorina) e l'operazione è di quelle decisamente commerciali, come nello stile spregiudicato
dell'editore. "Teddy Bob", con i testi di Pier Carpi, è infarcito - oltre che di situazioni noir e vagamente
scabrose per l'epoca - di tutto l'immaginario legato al beat, dal linguaggio alla moda e ovviamente alla
musica. Non mancano qua e là riferimenti ai Beatles tra le vignette; in quarta di copertina appaiono ogni
volta ritratti dipinti da José Pin (pseudonimo di Giuseppe Pini): inevitabile l'inclusione dei Fab Four in
questa particolare galleria.
Nel 1967 Paul McCartney viene dato per morto dopo un incidente d’auto: comincia così una delle più
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celebri leggende urbane, che nel 1969 avrà eco su radio e stampa e richiederà la smentita dei diretti
interessati. I fan intanto impazziscono per rintracciare criptici indizi nascosti su copertine dei dischi e
tra i solchi dei vinili dei Fab Four. Qualche anno dopo, nel giugno 1970 la DC Comics pubblica “Dead
til proven alive”, una curiosa storia di Batman , giunta in Italia come “La Sostituzione” in un albo
Williams (poi ristampato dalla Cenisio). Nella storia Batman e Robin indagano su Saul Cartwright (“Saul
Cart” nell’edizione italiana,) omologo di McCartney e membro del gruppo Oliver Twists (in Italia
solamente “Twists”). Manco a dirlo, girano voci sulla presunta morte di Saul/Paul in circostanze e sulla
sua sostituzione nel gruppo con un sosia. Tra Robin che ascolta programmi radiofonici sulla vicenda e i
Twists che ricordano i Beatles di Sgt. Pepper, la storia di 16 tavole scorre fino al colpo di scena: Saul è
vivo; è invece il resto del gruppo, scomparso in un tragico incidente aereo, a essere stato rimpiazzato
da perfetti cloni, grazie anche alla chirurgia estetica!
Pubblicato nella seconda metà degli anni ‘90, “Red Rocket 7” è il capolavoro fumettistico di Mike
Allred, una storia fantascientifica di azione che è anche un atto d'amore nei confronti della musica rock.
Il protagonista principale è il settimo clone di un alieno, che compie un lungo pellegrinaggio che lo porta
a conoscere, amare e influenzare le principali icone della musica, tra cui ovviamente anche i Beatles e
in particolare Lennon, con cui vive i giorni eroici dei concerti in Germania, prima del grande successo.
Il gruppo include ancora Pete Best e Stu Sutcliffe, ma viene mostrato in una vignetta l’incontro con il
batterista di Rory Storm and The Hurricanes, tale Ringo Starr. Originariamente pubblicato sotto forma di
fascicoli a forma di 33 giri, in Italia la Bao Publishing ne ha pubblicato una raccolta in volume, che
invece ha le dimensioni di un 45 giri.
Ideata da Gianluca Morozzi e Michele Petrucci, “Hellzarockin” è un’originale antologia edita qualche
mese fa dalla Tunué.
Nelle sue pagine vari autori italiani giocano con passato, presente e futuro di musicisti famosi, tra cui
Lennon e Mc Cartney: Michele Petrucci ci fa conoscere il "secondo" Paul, proponendo
un'interpretazione dei cambi stilistici della band di Liverpool e della carriera solista del musicista a
partire dal mito di “Paul is dead” mentre Jacopo Vecchio mostra un improbabile incontro tra un John
Lennon redivivo (e proveniente dal futuro) e il suo assassino, Mark Chapman.
Con “Topolino e il quarto Beatle” (in Topolino n.1976), il numero del settimanale disneyano del 10
ottobre 1993 presenta una storia firmata Bruno Sarda e Andrea Ferraris in cui Topolino e Pippo ancora
una volta incrociano le loro strade con i professori Zapotec e Marlin e la loro macchina del tempo. Che
ovviamente porterà i nostri a incontrare il quartetto nella Liverpool degli anni ‘60 e Pippo a sostituire
momentaneamente Ringo alla batteria (ma il gruppo si ricomporrà nel finale).
Terminiamo con un omaggio fatto dall’autore scozzese Grant Morrison, che negli anni ‘80 ha militato
come cantante e chitarrista in una band, The Mixers. Nel primissimo albo della sua serie di culto “The
Invisibles” pubblicata nel 1994 dalla DC Comics - Vertigo, Morrison pesca a piene mani dalla storia e
dal mito dei Beatles. Il personaggio di Jack Frost, che vive a Liverpool, assiste a una discussione
avvenuta nel passato tra John Lennon e Stuart Sutcliffe a Liverpool. Poche pagine dopo un altro dei
protagonisti, King Mob, durante una meditazione, entra in contatto con lo spirito di John Lennon in una
scena fortemente psichedelica. Il racconto è contenuto nella prima raccolta in volume, edita in Italia
dalla Magic Press e poi dalla Planeta DeAgostini come “The Invisibles - Rivoluzione invisibile”.
(Articolo redatto in collaborazione con Nicola D'Agostino )
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