Bilancio di genere 2007
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Bilancio di genere 2007
PROVINCIA DI FERRARA BILANCIO DI GENERE 2007 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Responsabile del Progetto Benasciutti Nadia Dirigente del Settore Servizi alla Persona della Provincia di Ferrara Realizzazione tecnica De Zordo Manuela Ufficio Pari Opportunità Si ringraziano tutti gli Uffici della Provincia di Ferrara che hanno collaborato nella raccolta dei dati e delle informazioni per la realizzazione del documento. Un ringraziamento particolare va all'Ufficio Provinciale delle Consigliere di parità, che ha sostenuto e promosso, dal primo anno, la realizzazione di questo documento. 2 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Indice Indice....................................................................................................................................................3 La struttura di rendicontazione ............................................................................................................4 1. Il Contesto locale di riferimento.......................................................................................................6 1.1. Inquadramento demografico..........................................................................................................6 1.2. Le pari opportunità nelle istituzioni e nella società civile...........................................................13 1.2.1.La rappresentanza politica in un’ottica di genere nel territorio.................................................14 1.2.2. La presenza degli organismi istituzionali di parità e delle associazioni femminili..................16 1.2.3. La presenza femminile nei CDA delle società partecipate.......................................................21 1.2.4. La presenza femminile nei media ferraresi..............................................................................22 1.3. Situazione occupazionale generale..............................................................................................23 1.3.1. Lo stato lavorativo generale della popolazione........................................................................23 1.3.2. Iscrizioni ai Centri per l’Impiego.....................................................................................29 1.3.3. Imprenditoria femminile...........................................................................................................30 1.3.4. Lavoratori/lavoratrici immigrati/e............................................................................................32 1.4.5. Dimissioni convalidate ex art. 55 T.U. n. 151/2000.................................................................33 1.4. Pubblica Istruzione......................................................................................................................34 1.4.1. Dispersione Scolastica..............................................................................................................34 1.4.2. Infanzia (0-6 anni)....................................................................................................................35 1.4.3. Scuola Superiore.......................................................................................................................39 1.4.4. Le Iscrizioni all’Università in ottica di genere.........................................................................40 1.6. Politiche sociali e sanitarie..........................................................................................................43 1.6.1. La Violenza in ottica di genere.................................................................................................43 1.6.2. L'immigrazione in ottica di genere in provincia di Ferrara......................................................46 1.7. Altro.............................................................................................................................................48 1.7.1. Servizio Civile Volontario........................................................................................................48 1.7.2. Osservatorio per l’educazione e la sicurezza stradale della Provincia di Ferrara....................50 2. Analisi della composizione del Personale dell’ente in Ottica di genere.........................................51 2.1. Analisi di genere del personale della Provincia per categorie.....................................................51 2.2. Analisi del personale per genere e struttura di appartenenza......................................................53 2.3. Fruizione dei congedi parentali per genere.................................................................................54 2.4. Assenze per genere......................................................................................................................54 2.5. La fruizione del part-time in ottica di genere ...............................................................55 3. Bilancio di genere consuntivo 2007...............................................................................................56 3.1. Aree direttamente inerenti al genere............................................................................................56 3.1.1. Pari opportunità........................................................................................................................56 3.1.2. Formazione professionale e politiche per il lavoro..................................................................57 3.1.3. Sussidiarietà .............................................................................................................................61 3.2. Aree indirettamente inerenti al genere........................................................................................62 3.2.1. Politiche dell’istruzione ...........................................................................................................62 3.2.2. Formazione Professionale e Politiche per il lavoro..................................................................66 3.2.3. Politiche Sociali........................................................................................................................77 5. Analisi della spesa 2007 in ottica di genere...................................................................................78 3 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara La struttura di rendicontazione L’elaborazione del modello del Bilancio di Genere della Provincia di Ferrara è stata effettuata, fin dalla primo esperimento/pilota del 2005, alla luce delle indicazioni e delle esperienze più rilevanti già in atto a livello nazionale (ad es.nelle Province di Genova e di Modena). Sono state cosi individuate delle aree di inerenza al genere: - le aree direttamente inerenti il genere rappresentano impegni di spesa assunti per attività espressamente finalizzate alle pari opportunità e al superamento delle disuguaglianze uomini e donne; - le aree indirettamente inerenti il genere riguardano servizi rivolti a target di utenza generici cui, tuttavia, donne e uomini fruiscono di fatto in modo differente in virtù della situazione di contesto. Azioni rivolte a “disoccupati” chiaramente favoriscono maggiormente le donne, poiché queste rappresentano la maggior parte di lavoratori in cerca di lavoro; - le aree di genere ambientale si riferiscono a tutta una serie di servizi prestati dall’ente che non sono destinati direttamente alla persona, ma incidono su aspetti della qualità e scelte di vita delle persone in misura significativa. In particolare, per il Bilancio di Genere 2007: 1.Nelle aree direttamente inerenti al genere, è stata introdotta l’Asse “Sussidiarietà”, riferita alle attività svolte da altri enti (Comuni, Associazioni) ma collegate alle politiche della Provincia e da essa coordinati e/o incentivati. L’introduzione di tale asse ha lo scopo di dare maggiore rilievo alle ricadute sul territorio delle azione della Provincia che svolge generalmente un ruolo di promozione, coordinamento, partecipazione e orientamento. Scegliendo di rendicontare anche sulle attività che non realizza direttamente, la Provincia si pone l’obiettivo di analizzare l’efficacia delle proprie politiche e di ricostruire il quadro delle iniziative rivolte alle Pari Opportunità presenti sul territorio amministrato; 2.La Provincia di Ferrara ha scelto di mantenere la rendicontazione su due livelli: a.Aree direttamente inerenti al genere b.Aree indirettamente inerenti al genere, 3.Il Rapporto contiene una ampia indagine di contesto, ritenendo questa parte particolarmente utile al fine dell’analisi dell’impatto delle azioni finali. Elementi essenziali del modello sono: •Riclassificazione delle politiche di genere L’analisi dei contenuti dei documenti di programmazione e le interviste con i/le dirigenti e i/le capo/ufficio hanno permesso di individuare gli indirizzi e le priorità in ottica di genere per ciascuna delle assi descritte. •Monitoraggio delle attività svolte (indicatori) Il sistema prevede la rendicontazione delle attività svolte dai vari servizi connesse alla realizzazione delle politiche di genere, in particolare tramite l’utilizzo di indici o indicatori di realizzazione. Dove è possibile, sono riportati anche indicatori di esito rispetto agli obiettivi prioritari espressi dalle politiche, come spiegato nel paragrafo seguente; •Utilizzo del report di bilancio all’interno del processo decisionale. Si tratta di concepire il bilancio come strumento a supporto degli amministratori per valutare ogni anno i risultati e convenire gli ambiti di miglioramento. In altri termini il bilancio va utilizzato non solo come reportistica tecnica ma anche come strumento di policy making. 4 Nel corso del progetto sono stati coinvolti inoltre i seguenti Dirigenti e funzionari, appartenenti a diversi Settori dell’Amministrazione provinciale. Sono stati inoltre coinvolti nel reperimento dati anche uffici esterni all'ente. Cognome e Nome Baglioni Daria Balboni Francesca Berti Laura Bottazzo Floriana Bovi Vittorio Celati Barbara Cardi Nicoletta Cretella Anna Gardellini Patrizia Gatti Maurizia Ghesini Elisabetta Morelli Lorenzo Magri Nicoletta Marzola Nicoletta Mazzanti Rita Mosca Franco Padroni Manuela Policardi Alessandra Sapigni Chiara Serenari Assunta Spettoli Elena Tagliati Alessandro Tancredi Patrizia Terazzi Susanna Venturini Anna Chiara Zucchini Federica Ufficio Centro Donna Giustizia Ufficio Politiche Attive del lavoro Copresc di Ferrara Ufficio Maternità della Direzione Provinciale del Lavoro Comitato per l'Imprenditoria femminile di Ferrara Dirigente del Servizio Politiche del lavoro e formazione professionale Ufficio Organizzazione e Sviluppo Risorse Umane Finegil Editoriale SpA Ufficio Gestione/rendicontazione del Servizio Formazione Professionale Ufficio Statistica Ufficio Sanità e Servizi Sociali Ufficio Politiche attive del lavoro Ufficio Gestione Formazione Professionale UOPC Bilancio Consigliera Provinciale di Parità Osservatorio Provinciale sull’Immigrazione Ufficio Risorse Umane Ufficio Diritto allo studio Ufficio obbligo Formativo Consigliera Provinciale di Parità Ufficio Scuole per l’Infanzia Ufficio Sicurezza stradale, traffico e idrovia Ufficio Statistica dell'Università di Ferrara Ufficio Servizi alle scuole UOPC Diritto allo studio e scuole per l’infanzia Ufficio Controllo di Gestione Una volta riclassificate le politiche e le attività secondo le aree e gli assi di intervento, è stato definito il piano dei conti, ovvero un sistema parametrico il cui obiettivo è misurare gli effetti e quindi verificare gli esiti delle Politiche di genere dell’Ente. Gli indicatori fisici inseriti nel Piano dei Conti sono di tre tipologie: - indicatori di contesto che descrivono la realtà in cui l’Ente si trova ad operare, con particolare riferimento alle aree della struttura di rendicontazione, -indicatori di attività (output): per il monitoraggio delle azioni messe in atto dall’Amministrazione per la realizzazione delle politiche; - indicatori di esito (outcome): per la valutazione degli esiti delle Politiche dell’Ente I dati raccolti hanno coperto, dove possibile, l’anno di riferimento del Bilancio (2007) e i tre anni precedenti (2004 2005 e 2006), in modo da poter effettuare considerazioni sull’evoluzione delle variabili descritte. La struttura del Bilancio di genere prevede anche una sezione specifica contenente i conti monetari, ossia le spese sostenute dalla Provincia di Ferrara per azioni che si ritiene possano essere direttamente o indirettamente inerenti al genere. Con il consuntivo 2007 è stata introdotta una importante novità metodologica: nelle schede delle azioni di Bilancio, da compilare annualmente a cura dei dirigenti, è stato inserito il campo “Bilancio di genere”; si è dunque richiesta la compilazione del campo segnalando il grado di inerenza al genere dell'azione di spesa/entrata. L’obiettivo di riclassificare le spese in ottica di genere, ossia individuare le spese correnti e gli investimenti rilevanti in chiave di genere e associarle alle aree e agli assi di intervento, è stato dunque facilitato. Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara 1. Il Contesto locale di riferimento 1.1. Inquadramento demografico L’inquadramento demografico della provincia di Ferrara è stato affrontato secondo tre direttive principali: La popolazione per genere ed età La popolazione per classi di genere La natalità La popolazione per genere ed eta’ La popolazione residente al 31/12/2007 ammonta a 355.809 unità, ove la componente femminile totale (185.386) è pari al 52% e la componente maschile totale (170.423) al 48%. Considerato che, ai fini della rendicontazione della parte sociale è un dato strategico, si riportano i dati relativi alla distribuzione territoriale della popolazione residente per distretto sociale. Il distretto OVEST comprende i territori comunali di Cento, Bondeno, S. Agostino, Mirabello, Poggio Renatico, e Vigarano Mainarda. Il distretto CENTRO/NORD i territori di Ferrara, Masi Torello, Voghiera, Copparo, Berra, Ro, Formignana, Tresigallo, e Jolanda di Savoia. Il distretto SUD/EST i territori di Portomaggiore, Argenta, Ostellato, Codigoro, Comacchio, Lagosanto, Migliarino, Migliaro, Massafiscaglia, Mesola e Goro. DISTRETTI Centro/nord Sud/est Ovest Tot. popolazione 177.231 % sul totale 50% di cui maschi 83.387 di cui femmine 93.844 % maschi % femmine 47% 53% 102.920 29% 49.946 52.974 49% 51% 75.658 21% 37.090 38.568 49% 51% Il 50% della popolazione provinciale è residente in uno dei Comuni del Distretto sociale Centro/Nord, il più popoloso in quanto comprendente il capoluogo Ferrara, nella quale sono residente 133.591 persone, pari al 37,5% della intera popolazione. Sempre nel distretto Centro/Nord si registra il maggior differenziale percentuale tra femmine (53%) e maschi (47%). Il peso percentuale dei due sessi varia a seconda della classe d’età considerata. Come possiamo vedere dai valori riportati nel grafico sottostante (la cosiddetta “piramide delle età”) e dal diagramma, nelle classi di età più giovani e fino alla classe di età dei 44 anni, le donne risultano numericamente inferiori ai maschi. Successivamente (intorno ai 50 anni), il rapporto si sbilancia a favore della componente femminile fino alle classi ultraottantenni ove lo stesso sale a 2 a 1 a favore delle donne. Infatti la speranza di vita alla nascita nella Provincia di Ferrara è pari a 77,61 anni per i maschi e 83,23 anni per le femmine, trattandosi di stime ricavate da tavole di mortalità provinciali costruite dalla Regione Emilia-Romagna su dati di mortalità dagli anni 2004 al 2006. 6 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara PROVINCIA DI FERRARA Piramide delle età al 31/12/2007 100 e più Da 95 a 99 Da 90 a 94 Da 85 a 89 Da 80 a 84 Da 75 a 79 Da Da Da Da Da Da Da 70 65 60 55 50 45 40 a a a a a a a 74 69 64 59 54 49 44 Da 35 a 39 Da 30 a 34 Da 25 a 29 Da 20 a 24 Da 15 a 19 Da 10 a 14 Da 5 a 9 Meno di 5 20.000 15.000 10.000 5.000 0 MASC HI 5.000 10.000 6775 6243 6020 6330 6878 9088 13173 14563 14805 13399 12212 12039 11561 10982 9841 7823 5252 2579 677 175 8 20.000 FEMMINE Tab. Classi di età per genere. Popolazione residente in provincia di Ferrara al 31712/2007. Classi di età al 31/12/2007 MASCHI Meno di 5 Da 5 a 9 Da 10 a 14 Da 15 a 19 Da 20 a 24 Da 25 a 29 Da 30 a 34 Da 35 a 39 Da 40 a 44 Da 45 a 49 Da 50 a 54 Da 55 a 59 Da 60 a 64 Da 65 a 69 Da 70 a 74 Da 75 a 79 Da 80 a 84 Da 85 a 89 Da 90 a 94 Da 95 a 99 100 e più 15.000 FEMMINE 6.240 5.944 5.580 5.906 6.650 8.952 12.580 14.093 14.204 13.502 12.965 12.901 12.371 12.604 12.187 11.099 9.317 5.492 2.115 631 53 7 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara La popolazione per classi di genere La struttura anagrafica della popolazione residente può essere analizzata per “classi di genere”. La prima classe di età 0-19 viene definita “Area di cura Infanzia Adolescenza”, in questa fascia i soggetti sono “destinatari di lavoro di assistenza e di cura” da parte dei genitori o dei servizi. La seconda classe di età “Area di conciliazione famiglia-lavoro” (20-59 anni) è quella dove maggiormente si riscontrano maggiori differenze di genere in termini di pari opportunità di partecipazione alla vita sociale, politica ed economica della comunità e maggiori difficoltà di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro. La Classe di età 60-79 è definita di supporto e assistenza, vi rientrano persone, per lo più fuoriuscite dal lavoro, ancora in grado di supportare il lavoro di cura di prima responsabilità dei figli e di supportare genitori anziani. La Classe di età 80 e oltre è caratterizzata da un ritorno alle necessità di cura e di assistenza. Popolazione residente al 31/12/2007 per classi di età secondo un'ottica di genere Aree anagrafiche di Valori assoluti Classi di età genere M F Tot 0-19 Area di cura 25.368 23.670 49.038 20-59 Area di Conciliazione 96.157 95.847 192.004 40.207 48.261 88.468 8.691 17.608 26.299 170.423 185.386 355.809 60-79 Area di Supporto 80 e oltre Area di cura agli anziani Totale complessivo Popolazione per aree demografiche di genere Area di cura Area di Conciliazione M F Area di Supporto Area di cura agli anziani - 50.000 100.000 150.000 Ripartizione delle aree anagrafiche di genere Area di cura Area di conciliazioArea di supporto Area di cura agli anziani 8 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara L’Area di conciliazione prevale per il 54 % del totale della popolazione, seguita dall’Area di supporto (25%), dall’area di cura infanzia e adolescenza (14%) e dall’area di cura degli anziani (7%). Sono prevalenti le donne nell’area di supporto e nell’area di cura degli anziani. Mentre una tendenziale parità si verifica per le altre due aree anagrafiche. La Tabella sottostante riporta una selezione di indicatori demografici1 che si ritengono particolarmente significativi in ottica di genere. Sono stati raffrontati i dati ferraresi con quelli relativi alla Regione EmiliaRomagna. INDICATORE al 31/12/2007 PROVINCIA DI FERRARA REGIONE ER DIFFERENZA Percentuale Popolazione residente con meno di 5 anni 3,66 4,58 - 0,92 Percentuale Popolazione residente di 80 anni e oltre 7,39 6,83 + 0,59 246,82 176,84 + 69,98 55,94 54,91 + 1,03 91,93 94,72 - 2,79 Indice di vecchiaia Indice di dipendenza Rapporto di mascolinità L’indice di vecchiaia, dato dal rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e quella tra 0 e 14 anni ha un valore particolarmente alto per la provincia di Ferrara, se raffrontato con il valore medio della regione. Tuttavia, come dimostra il grafico sottostante l’indice di vecchiaia, per genere, ha avuto un trend storico in leggera ma costante diminuzione (dal 260,6 del 1999 al 246,82 del 2007). L’indice di vecchiaia femminile è sensibilmente più alto di quello maschile e il differenziale, considerando il trend 1999-2007, è in aumento. Nel 2007 l’indice di vecchiaia femminile a Ferrara è pari a 308,8 mentre quello maschile è 198,8. L’indice di dipendenza viene considerato un indicatore di rilevanza economica e sociale. Il numeratore è composto dalla popolazione che, a causa dell’età, si ritiene essere non autonoma - cioè dipendente - e il denominatore dalla fascia di popolazione che, essendo in attività, dovrebbe provvedere al suo sostentamento. A Ferrara il valore di questo indicatore è lievemente maggiore dal dato medio regionale. Il rapporto di mascolinità indica il rapporto tra maschi e femmine moltiplicato per cento. Il valore per Ferrara (inferiore a 100) indica la prevalenza demografica femminile. La percentuale di popolazione residente di 80 anni e oltre mantiene valori percentuali piuttosto alti rispetto alla media regionale. Tab. Trend 1999-2007 Indici di Vecchiaia in Provincia di Ferrara Anno 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 M 201,6 205,5 205,3 205,3 204 202,6 201,9 198,8 196,1 F 324,4 325,7 323,7 322 320,8 317,1 312,5 308,8 301,2 T 260,6 263,5 262,5 261,7 260,3 257,8 255,3 251,7 246,8 1 Il valore degli indicatori è stato calcolato attraverso l’utilizzo del servizio “Statistica Self Service” fruibile dal sito www.regione.emiliaromagna.it 9 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Provincia di Ferrara Indici di vecchiaia (anni 1999 - 2007) 350 300 250 M F T 200 150 100 50 0 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Natalita’ Si ritiene opportuno dedicare una sezione speciale dello studio della popolazione alla natalità. Il tasso di natalità è il rapporto tra il numero delle nascita e la media della popolazione nello stesso periodo. Dal 1999 al 2007 questo valore, come evidenziato dal grafico sottostante, è in crescita, passando dal 5,9 a 7,4. La crescita dell’indicatore è stata evidente tra il 2003 e il 2004. Il valore del 2007 è stabile rispetto all’anno precedente. 10 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Provincia di Ferrara Tasso di Natalità (anni 1999 -2007) Fonte Istat 7,6 7,4 7,2 7 6,8 6,6 6,4 6,2 6 5,8 5,6 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Il TFT (tasso di fecondità totale) corrisponde al numero medio di figli per donna ed è un indicatore che permette confronti tra diversi territori. Il TFT è la somma dei tassi specifici di fecondità. Questo valore in Emilia Romagna si è dimezzato dalla metà degli anni 70 alla metà degli anni 90. In seguito è iniziata una lieve ripresa. Nel 2003 questo valore era in media di 1,26, osservando una notevole variabilità tra i TFT provinciale. La provincia di Ferrara è il territorio che registra, secondo l’ultimo dato disponibile (anno 2006) il TFT più basso equivalente a 1,15 figli per donna, a fronte di un TFT regionale di 1,38. Il TFT dell’Emilia Romagna risulta negli ultimi anni in continua crescita, come anche i tassi specifici di fecondità per età in Emilia Romagna risultano in crescita in tutte le fasce di età. Il tasso più elevato è quello relativo alla fascia d’età compresa fra i 30 e i 34 anni e ciò si verifica a partire dalla metà degli anni novanta. Dal 1980 l’andamento del tasso specifico di fecondità, sia in questa classe sia nelle altre superiori ai 35 anni, è costantemente in crescita (è quasi raddoppiato), evidenziando la tendenza delle donne a partorire in età sempre più “avanzata”. Dall’analisi di lungo periodo emerge il cambiamento radicale dei comportamenti riproduttivi: nel 1980 il tasso della classe compresa fra 15-19 anni era 19,4 contro 3,2 della classe 40-44 anni, nel 2003 le donne tra i 40 e i 44 anni hanno un tasso di fecondità superiore a quello delle donne con meno di 20 anni (rispettivamente 9 e 6). Dagli andamenti degli ultimi anni appare evidente l’esistenza di una relazione positiva tra il livello del TFT delle province e la rispettiva quota di stranieri, che rappresenta quindi un fattore determinante dei futuri scenari provinciali. La provincia di Ferrara copre il 97° posto (su 107) nella classifica delle province italiane in base al tasso di fecondità (elaborazione ISMU su dati ISTAT). 11 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Provincia di Ferrara Tasso di Fecondità Totale (anni 1999 -2006) Fonte Istat 1,2 1,1 1 0,9 0,8 0,7 0,6 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Tasso di Fecondità Totale in Emilia Romagna, anno 2006 Fonte Istat 1,80 1,55 1,60 1,40 1,35 1,32 1,47 1,39 1,35 1,37 1,32 1,38 1,15 1,20 1,00 0,80 0,60 0,40 0,20 0,00 Piacenza Parma Modena FERRARA Forlì Cesena Emilia Romagna Reggio Emilia Bologna Ravenna Rimini L’età media al primo parto, in provincia di Ferrara, era nel 2006 (ultimo dato disponibile) pari a 31,1 anni. Particolarmente significativo il balzo in avanti dell’età tra il 2002 e il 2003. 12 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Provincia di Ferrara Età media al parto (anni 1999 -2006) Fonte Istat 32 31,8 31,6 31,4 31,2 31 30,8 30,6 30,4 30,2 30 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Attualmente, sia per la provincia che per il comune di Ferrara, delle donne in età feconda fanno parte i contingenti particolarmente consistenti delle donne nate negli anni del baby boom, che attualmente hanno fra 35 e 45 anni. Per contro, le classi più giovani sono assai meno consistenti, derivando già dai nati dei periodi con la natalità più bassa. Fra 10 anni, e a maggior ragione fra 20 anni, i contingenti più numerosi usciranno dalla fascia feconda, che invece vedrà l’ingresso di contingenti giovani sempre meno numerosi; quindi le donne in età feconda sono destinate inevitabilmente a diminuire in misura consistente. Per contro, aumenteranno gli anziani, soprattutto gli ultra ottantenni; perciò le famiglie ferraresi, oltre ad allevare i propri figli, dovranno occuparsi dei genitori anziani, spesso in maniera esclusiva in quanto in molti casi si tratta di figli unici. 1.2. Le pari opportunità nelle istituzioni e nella società civile La rappresentanza politica in un’ottica di genere nel territorio: Distribuzione per genere delle cariche politiche negli organi istituzionali comunali Presenza femminile nei ruoli istituzionali della Provincia di Ferrara La presenza degli organismi istituzionali di parità e delle associazioni: Gli organismi istituzionali per la promozione delle pari opportunità Le associazioni femminili in provincia di Ferrara La presenza femminile nei CDA delle società partecipate La presenza femminile nei media ferraresi 13 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara 1.2.1.La rappresentanza politica in un’ottica di genere nel territorio La rappresentanza politica dei generi nel nostro territorio è stata rilevata come un importante dato di contesto per misurare la realizzazione del principio di pari opportunità tra uomini e donne nella partecipazione alle decisioni della politica pubblica locale. Un primo focus è stato effettuato sulla distribuzione tra uomini e donne delle cariche politiche complessive attribuite nell’ambito comunale. Sono state prese in considerazione le cariche di sindaco, assessore comunale e consigliere comunale. Ad oggetto di un ulteriore approfondimento è stata la ripartizione delle cariche politiche all’interno dell’amministrazione provinciale. In questo caso si è sono volute sottolineare anche le nomine del Presidente del Consiglio Provinciale, dei Capigruppo e del Segretario Generale. In consiglio provinciale sono elette n. 6 donne sul totale di 30 consiglieri (pari al 20% degli eletti). Attualmente la giunta provinciale è composta da 3 donne e 6 uomini. La delega alle pari opportunità è detenuta dall’Assessore Paltrinieri Manuela, insieme alla delega alla Sanità Servizi Sociali, Politiche del Personale, Politiche abitative. Tab. Distribuzione per sesso delle Cariche Complessive nei Comuni della Provincia di Ferrara al 31/12/2008. Distribuzione per sesso delle Cariche Complessive nei Comuni della Provincia di Ferrara al 31/12/2008 Sindaci Assessori Consiglieri Media percentuale della distribuzione per sesso delle Cariche politiche complessive Unità di misura Maschi Femmine % % % 73% 76% 76% 27% 24% 24% % 74% 26% Come dimostra la tabella, la percentuale di donne sindaco alla guida dei Comuni nel territorio provinciale ferrarese è tra le più alte se raffrontate a livello regionale. Il territorio di Reggio Emilia, con il 28,89% di donne sindaco mantiene la percentuale più alta. Province Bologna Ferrara Forlì Modena Parma Piacenza Ravenna Reggio Emilia Rimini Numero Sindaci Donna 13 7 5 8 7 5 4 13 2 Totale Comuni 60 26 30 47 47 48 18 45 20 Percentuale 21,67 26,92 16,67 17,02 14,89 10,42 22,22 28,89 10,00 14 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Si propone una tabella a seguito con la composizione per genere delle giunte e dei consigli comunali della Provincia di Ferrara. Comuni della provincia di Ferrara Distribuzione per sesso delle cariche complessive Composizione delle Giunte e dei Consigli Comunali Sindaco/a Donne Uomini < 15.000 abitanti V.A. V.A. Assessori/e Donne Uomini V.A. V.A. Consiglieri/e Donne Uomini V.A. V.A. Totale V.A Donne % Uomini % BERRA 0 1 1 5 4 13 24 21 79 CODIGORO 1 0 3 3 7 13 27 41 59 FORMIGNANA 1 0 0 4 5 7 17 35 65 GORO JOLANDA DI SAVOIA 0 1 2 4 6 10 23 35 65 0 1 1 4 5 11 22 27 73 LAGOSANTO 0 1 2 3 4 12 22 27 73 MASI TORELLO 1 0 0 3 3 9 16 25 75 MASSA FISCAGLIA 0 1 1 5 3 7 17 23 77 MESOLA 0 1 1 5 6 10 23 30 70 MIGLIARINO 1 0 2 4 3 13 23 26 74 MIGLIARO 0 1 0 4 2 10 17 12 88 MIRABELLO 0 1 1 3 7 9 21 38 62 OSTELLATO 0 1 2 2 4 12 21 29 71 POGGIO RENATICO 0 1 2 3 3 13 22 23 77 PORTOMAGGIORE 0 1 0 6 3 17 27 11 89 RO 0 1 0 5 4 14 24 16 84 SANT'AGOSTINO 1 0 0 4 2 14 21 14 86 TRESIGALLO VIGARANO MAINARDA 0 1 1 3 4 11 20 25 75 0 1 2 2 5 11 21 33 67 VOGHIERA > 15.000 abitanti 0 1 1 5 3 13 23 17 83 ARGENTA 0 1 3 5 5 15 29 28 72 BONDENO 0 1 2 5 2 18 28 14 86 CENTO 0 1 2 4 4 15 26 23 77 COMACCHIO 1 0 0 6 4 17 28 17 83 COPPARO 1 0 0 6 5 15 27 22 78 FERRARA 0 1 5 7 7 34 54 22 78 Tab. Ruoli istituzionali per genere della Provincia di Ferrara. Presenza femminile nei ruoli istituzionali della Provincia di Ferrara al 31/12/2008 Totale Di cui Donne Presidente 1 0 Assessore/i 9 3 Presidente del Consiglio Provinciale 1 0 VicePresidente Consiglio Provinciale 1 0 Presidenti Commissioni Consigliari 4 2 Consiglieri/e 30 6 Capigruppo 12 2 15 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara 1.2.2. La presenza degli organismi istituzionali di parità e delle associazioni femminili L’analisi si sposta ora alla rilevazione degli organismi istituzionali del territorio preposti alla promozione delle pari opportunità il cui mandato si basa o su leggi nazionali oppure sugli ordinamenti statutari degli enti. Si è ritenuto importante affiancare all’azione e agli obiettivi di questi organismi anche la mappatura della presenza delle associazioni femminili nel territorio. La presenza di questi organismi sul territorio rafforzano la governance nella elaborazione delle politiche di genere locali. E' possibile affermare senza dubbio che “le politiche pubbliche di genere” trovano legittimazione e sostegno dalla presenza sul territorio di organismi privati e pubblici che promuovo la cultura della parità di genere offrendo alle amministrazioni locali dati ed esperienze sulle quali fondare le proprie azioni positive. Rilevare la presenza e le attività di questi organismi significa valutare l'estensione con cui la prospettiva di genere è presente nel sistema della governance provinciale e misurare “la istituzionalizzazione del genere”. L’Ufficio delle Consigliere di Parità UFFICIO DELLE CONSIGLIERE PROVINCIALI DI PARITA' DI FERRARA: Consigliera di Parità effettiva della Provincia di Ferrara: Avv. Rita Mazzanti Consigliera di Parità supplente: Dott.ssa Maria Assunta Serenari Nominate con decreto ministeriale D.M. 6/4/2001-D.M 20/07/05 c/o Servizi per l’Impiego Via Cairoli, n. 30 Ferrara Tel. 0532.299808 / 299854 Fax: 0532.299822 E-mail: [email protected], [email protected], [email protected] Orario di ricevimento: Lunedì mattina ore 9,00-13,00 Martedì mattina ore 9.30-13.00, pomeriggio ore 14,30-16,30 previo appuntamento. La/il Consigliera/e di parità è una figura istituzionale di nomina ministeriale con funzione di promozione e di controllo dell'attuazione dei principi di uguaglianza di opportunità e non discriminazione tra uomini e donne nel lavoro (art.1, comma 2, D.lvo 196/2000 – vedi ora art. 13 D.lvo 198/2006 “Codice di Pari Opportunità tra uomo e donna”. A livello nazionale, regionale e provinciale sono nominate/i una/un Consigliera/e di Parità effettiva/o e una/un supplente. Per la provincia di Ferrara sono in carica, con scadenza a luglio 2009, la Consigliera Effettiva –Avv. Rita Mazzanti e la Consigliera Supplente- Dott.ssa Maria Assunta Serenari. Tra i compiti che la legge assegna alle/ai Consigliere/i di parità, (art.15, comma 1, D.lvo 198/2006 “Codice di pari opportunità tra uomo e donna”), rientra quello delle rilevazione delle situazioni di squilibrio di genere, al fine di svolgere le funzioni promozionali e di garanzia contro le discriminazioni nel lavoro previste dal libro III, titolo I “Le pari opportunità nel lavoro D.lvo 198/2006 “Codice di Pari Opportunità tra uomo e donna”), rafforzandone il ruolo nel rispetto delle norme antidiscriminatorie nei luoghi di lavoro. È possibile contattare, le Consigliere di parità della Provincia di Ferrara se a titolo esemplificativo e non esaustivo, in ragione del sesso: si ritiene di avere subito una discriminazione nell’accesso al lavoro, nella formazione professionale, nella progressione di carriera, nel trattamento economico o nel trattamento contrattuale; se è stato subito un licenziamento a causa della gravidanza e/o maternità/paternità –o per le medesime ragioni è stato irrogato un provvedimento disciplinare. Oppure una/un imprenditrice/imprenditore è intenzionata/o a migliorare l’equilibrio tra i generi accedendo ai finanziamenti del D.lvo 198/2006 artt. 45-46-48 o vuole presentare progetti sulla flessibilità per una migliore conciliazione di vita lavorativa e vita famigliare (vedi L. n. 53/2000 art. 9) o comunque presenta esigenze di conciliazione tra vita lavorativa e vita privata ecc.. In particolare si configura come discriminazione diretta qualsiasi atto, patto o comportamento che produca un effetto pregiudizievole discriminando le lavoratrici o i lavoratori in ragione del loro sesso e comunque il trattamento meno favorevole rispetto a quello di un’altra lavoratrice o di un altro lavoratore in situazione analoga. 16 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Si ha discriminazione indiretta, invece, nell’ipotesi in cui una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, un patto o un comportamento apparentemente neutri mettono e possono mettere i lavoratori di un determinato sesso in una posizione di particolare svantaggio rispetto ai lavoratori dell’altro sesso, salvo che riguardino requisiti essenziali allo svolgimento dell’attività lavorativa, purché l’obiettivo sia legittimo e i mezzi impiegati per il suo conseguimento siano appropriati e necessari. Sono considerate come discriminazioni anche le molestie, ovvero quei comportamenti indesiderati, posti in essere per ragioni connesse al sesso, aventi lo scopo o l’effetto di violare la dignità di una/un lavoratrice/tore e di creare un clima intimidatorio, ostile degradante, umiliante ed offensivo e le molestie sessuali, ovvero quei comportamenti indesiderati a connotazione sessuale, espressi in forma fisica, verbale o non verbale, aventi lo scopo o l’effetto di violare la dignità di una/un lavoratrice/tore e di creare un clima intimidatorio, ostile degradante, umiliante ed offensivo. A fronte di atti, patti, atteggiamenti o comportamenti discriminatori le Consigliere di Parità possono intervenire, nell’ambito territoriale di competenza, su segnalazione e delega della lavoratrice e/o del lavoratore, sia in fase stragiudiziale allo scopo di rimuovere atti e/o comportamenti discriminatori in violazione delle norme a tutela delle/dei lavoratrici/ori favorendo la conciliazione delle controversie, sia promuovendo il tentativo obbligatorio di conciliazione ai sensi dell’art. 410 del codice di procedure civile o, nell’ambito del pubblico impiego, ai sensi dell’art. 66 del D.Lvo n. 165/2000, sia in giudizio, avanti il Giudice del Lavoro o avanti il Tribunale Amministrativo Regionale o intervenendo nei giudizi promossi dalla lavoratrice. Nell’ipotesi di discriminazione collettiva la possibilità di intervento stragiudiziale o giudiziale spetta alla/al Consigliera/e regionale o nazionale. L’attività antidiscriminatoria svolta nel 2007 conferma, così come già espresso in altri report prodotti dalle consigliere negli anni precedenti, come, in tale ambito di intervento, sia altresì necessario informare maggiormente e sensibilizzare i datori di lavori ed aumentare la divulgazione di informative a favore delle lavoratrici ed dei lavoratori su quali siano i propri diritti e quali gli strumenti di tutela. Tab. Attività antidiscriminatoria dell'ufficio delle consigliere di parità. Numero casi senza ravvisare la necessità di apertura di una specifico fascicolo (consulenze e informazioni) Numero casi con apertura fascicolo Di cui Uomini Di cui Donne Numero deleghe a tutela della/del lavoratrice/tore 20 18 4 34 14 Per quanto riguarda la natura delle segnalazioni rimane significativa la richiesta di intervento in tema di conciliazione tra vita familiare e lavoro. Da segnalare altresì che l’attività delle Consigliere ha il più delle volte favorito una conciliazione con i datori di lavoro in via stragiudiziale prevenendo azioni in giudizio. Da sottolineare, rispetto all’anno passato, l’avvento di richieste da parte di uomini che si sono rivolti all’Ufficio delle Consigliere: in un caso per un intervento di presunta discriminazione; in due casi per consulenza relativa alla presentazione di progetti di art. 9 L.53/2000 e in un ultimo per ricevere informazioni in merito ad una tesi di laurea sui congedi parentali. Il programma 2007 ha previsto anche progetti di priorità organizzati direttamente dall’Ufficio delle Consigliere e progetti di sostegno ad attività organizzate da altri organismi di parità e Associazioni Datoriali, Sindacali e femminili. Il 2007, rappresentato dalla priorità europea “Anno Europeo delle pari opportunità per tutti” ha portato le Consigliere di Ferrara a privilegiare, tra gli altri, il tema della conciliazione, con l’intento di sostenerne la promozione e la diffusione delle pratiche. La conciliazione, infatti, intesa come equilibrio tra i tempi di lavoro, di cura, di formazione e di relazione e come condivisione degli stessi da parte di ambo i generi, riguarda uomini e donne sia in termini qualitativi e non meramente quantitativi e necessita di un rafforzamento della sua applicazione. Il Seminario, realizzato il 12 settembre 2007 “La conciliazione, un’opportunità per lavoratrici, lavoratori e aziende. Le risorse dell’art. 9 della l. 53/00 e sue modifiche”. è stato il luogo dove le Consigliere hanno esplicitato, alle parti sociali ed alle autonomie locali del territorio, una proposta di programma 2008, ossia l’adozione di un Protocollo di Intesa sul tema della conciliazione per dare continuità alla sensibilizzazione e con l’intento di giungere a realizzare sperimentazioni pilota attivando una rete per favorire l’emergere delle esigenze di lavoratrici e lavoratori. 17 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara La proposta è stata senza indugio accolta dall’Assessore alle Politiche e Servizi per il Lavoro – Formazione Professionale ed è stato individuato ed avviato il percorso istituzionale per giungere nel prossimo anno ad una elaborazione condivisa dalle parti sociali e dalle istituzioni. Comitati paritetici per le pari opportunità. I Comitati paritetici aziendali per le pari opportunità sono stati istituiti dalla legge 125/91 denominata “Azioni positive per la realizzazione della parità uomo-donna nel lavoro”, ora abrogata dal D.lgs n. 198/2006 di riordino delle disposizioni in materia di pari opportunità. Si tratta di Comitati a composizione paritetica (con componenti di nomina sindacale e componenti di nomina aziendale) il cui mandato principale è quello dell’assicurare l’applicazione dei principi di pari opportunità e di non discriminazione all’interno dell’azienda di riferimento. Sono stati monitorati solamente i Comitati che hanno una sede e un nucleo organizzativo nel territorio provinciale. Comitati Aziendali Pari Opportunità Sede Azienda Ospedaliera-FE 1. CPO Comparto 2. CPO Dirigenza Corso Giovecca, 203 Ferrara Tel. O532.236022 Università di Ferrara Via Savonarola, 9 Ferrara Tel. 0532. 291744 [email protected] Azienda USL 1. CPO Dirigenza 2. CPO Comparto Via Fausto Beretta,7 Ferrara Obiettivi Prevenire e intervenire sulle discriminazioni di genere, promuovere azioni positive nell’organizzazione del lavoro e nei percorsi di carriera, promuovere la cultura di genere nell’organizzazione, adottare strumenti di conciliazione, adottare ottica di genere nei rapporti con i/le pazienti, costituire rete con altri organismi di parità presenti sul territorio Il Comitato promuove la realizzazione di "azioni positive" da parte dell'ateneo per garantire le pari opportunità nel lavoro e nello studio, in sintonia con le politiche europee in materia, con la direttiva del Consiglio dei Ministri del 7 marzo 1997 e con la legge 10 aprile 1991 n.125; Il Comitato individua le forme di discriminazione, dirette o indirette, che ostacolano la piena realizzazione delle pari opportunità nell'ambito dell'attività di lavoro e di studio delle tre componenti universitarie (personale tecnico amministrativo, personale docente e studenti). Il Comitato si fa altresì promotore delle iniziative necessarie per la loro rimozione. Il Comitato intende: raccogliere dati attraverso indagini conoscitive, ricerche e analisi relative alle materie di propria competenza. promuovere iniziative volte a dare attuazione a risoluzione e direttive dell’UE per l’affermazione sul lavoro delle libertà personali ivi comprese quelle relative alle molestie sessuali. migliorare la qualità del lavoro delle donne proponendo strumenti ridurre eventuali ostacoli allo sviluppo professionale e alla progressione di carriere, favorire l’effettiva parità nelle condizioni di lavoro e sviluppo professionale che tengano conto anche della posizione delle lavoratrici in seno alla famiglia. Commissione speciale delle elette (Comune di Ferrara) La Commissione Speciale delle Elette è composta dalle donne elette in Consiglio Comunale. Nella modifica dello Statuto Comunale del 2004 è stato ripuntualizzato il ruolo della Commissione speciale delle elette, tuttavia un Coordinamento delle donne elette esiste fin da prima del 1999. Si tratta di una Commissione Speciale in quanto le componenti non hanno il peso rappresentativo degli altri consiglieri delle altre commissioni ordinarie. E’ previsto il coinvolgimento della Commissione nella discussione delle delibere che hanno attinenza con le pari opportunità. L’obiettivo principale è quello di fare in modo che tutta l’azione amministrativa comunale sia improntata al principio di pari opportunità. Nello statuto comunale è prevista la rendicontazione dell’attività amministrativa comunale in un’ottica di genere. Quindi ogni anno in fase di consuntivo la giunta deve relazionare al consiglio sul raggiungimento degli obiettivi che si sono posti in sede di previsione. 18 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara La Commissione funge, in questo caso, anche da strumento di controllo e garanzia dell’attuazione di questo principio statutario. Forum provinciale per le pari opportunita’ Organismo Consultivo a composizione allargata istituito dalla Provincia di Ferrara nel 2001 e rinnovato dal Consiglio Provinciale su proposta dell’Assessorato Pari Opportunità nel 2005. Viene di regola convocato 3 volte l’anno su diversi temi rilevanti per la promozione della cultura di genere e delle pari opportunità nelle istituzioni e nella società civile. Commissione consigliare provinciale per le pari opportunita’ Con delibera n. 43/32482 del 18/4/2007 il consiglio provinciale ha approvato all’unanimità la istituzione di una Commissione Consigliare per le Pari Opportunità. A monte della istituzione sta l’approvazione di un precedente ordine del giorno nel quale si è sollecitata l’istituzione di una commissione “che si occupi di seguire le questioni relative all’impatto di genere di ogni provvedimento e di promuovere iniziative programmatiche relative ai diritti delle donne e di promozione delle politiche di pari opportunità, in relazione e di concerto con il presidente, la giunta e l’intero consiglio”. I componenti della nuova Commissione Provinciale per le Pari Opportunità sono 18, individuati proporzionalmente alla consistenza numerica dei gruppi consiliari. Ne fanno comunque parte tutte e 6 le consigliere donne presenti in Consiglio. E’ stata nominata Presidente della Commissione la cons. Marcella Zappaterra. Coordinamenti femminili nelle organizzazioni sindacali All’interno dei Sindacati territoriali maggiormente rappresentativi sono attivi dei Coordinamenti femminili per il confronto con le Istituzioni in particolar modo in materia di discriminazioni di genere in ambito lavorativo. Di seguito sono indicati i riferimenti per contattare i coordinamenti. Coordinamento femminile CGIL: Manuela Fantoni, delegata alle politiche di genere [email protected], tel. 0532.783243 - Piazzetta Verdi, 44100 Ferrara. Coordinamento femminile SPI – CGIL: Maria Rosa Parenti, [email protected], tel. 0532.783224. Coordinamento Femminile CISL: Il Coordinamento femminile CISL ‘ è organizzato su base regionale con referenti provinciali. La referente provinciale per il territorio ferrarese è Giovanna Camisani, tel. 347/6458933, [email protected], P.tta Toti, 5 – 44100 Ferrara Coordinamento Femminile UIL: Lumturi Kalaya, delegata alle politiche di genere, tel. 0532/764400, cell. 393/9873466 - Via Mulinetto, 63 – 44100 Ferrara. Comitato per l’imprenditoria femminile La costituzione dei Comitati per la promozione dell'imprenditorialità femminile presso le Camere di Commercio è prevista dal protocollo d'intesa sottoscritto il 20 maggio 1999, e successivamente rinnovato nel 2003, tra il Ministero delle Attività produttive e l'Unione Nazionale delle Camere di Commercio. I comitati sono composti da rappresentanti del Consiglio camerale, delle Associazioni di categoria, delle organizzazioni sindacali presenti sul territorio di ciascuna provincia e sono chiamati a svolgere funzioni propositive nell'ambito della programmazione delle attività camerali, per promuovere e favorire lo sviluppo dell'imprenditorialità femminile, personalizzando gli interventi sulla base delle esigenze e delle peculiarità dell'economia provinciale. Il Comitato di Ferrara ha rinnovato la propria composizione dal mese di novembre 2006. 19 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Comitato Imprenditoria Femminile c/o la Camera di Commercio di Ferrara Presidente: Irene Sandri Segretario: Vittorio Bovi Sede: Via Borgo Leoni, 11_ Ferrara Telefono: 0532.783821 Associazioni femminili nella provincia di Ferrara Di seguito è riportato un elenco delle associazioni femminili che hanno sede e portano avanti la propria attività in provincia di Ferrara. Ognuna si caratterizza per un proprio particolare ambito di competenza, tuttavia hanno come obiettivo comune il perseguimento degli obiettivi di pari opportunità e di valorizzazione delle differenze tra i generi. Associazioni Femminili di Ferrara Referente ANDE (Ass. Nazionale Donne Elettrici) Presidente: Eugenia Baglioni Morelli Di Popolo CIF (Centro Italiano Femminile) Presidente Provinciale: Maria Pia Radice Presidente Comunale: Maria Chiara Annunziata CENTRO DOCUMENTAZIONE DONNA CENTRO DONNA E GIUSTIZIA FIDAPA Federazione Italiana Donne Arti Professioni SOROPTIMIST CLUB FERRARA Presidente: Luciana Tufani Presidente: Ansalda Siroli Presidente: Luana Pastorelli Sede/ Telefono/Mail Via S. Stefano, 66 Ferrara Tel. 0532.765390 Via Savonarola, 26 Ferrara Tel. 0532-209238 [email protected] Via Terranova,12/b Ferrara Tel. 0532/205046/53186 [email protected] Via Terranova, 12/b (FE) Tel. 0532 247440 donnagiustizia.fe@libero .it Via Borgo Leoni, 70/c Ferrara, Tel. 0532/203435 zpastorelli@libero. Presidente: Daniela Fratti Via Braciola, 34, Monestirolo Tel. 0532.421400 [email protected] Obiettivi “Promuovere l’acquisizione di una maggior coscienza politica in quanto consapevoli delle responsabilità inerenti al diritto di voto e all’influenza che attraverso di esso si può esercitare per lo sviluppo della società. L’Associazione si batte per assicurare il progresso sociale nella libertà individuale e crede in una Europa Unita e forte” “Raggiungimento di una cultura e democrazia paritaria. Partecipazione delle donne alla vita delle istituzioni Superamento di ogni forma di discriminazione Garanzia dei diritti di tutti i soggetti sociali Attività in favore della famiglia e dei suoi valori” “Diffondere la cultura delle donne”.Gestione della Biblioteca e emeroteca “Promuovere la cultura della differenza di genere quale forma di prevenzione alla violenza, nelle scuole e nelle diverse istituzioni e quale forma di intervento sulle situazioni di violenza vissute dalle donne del nostro territorio”. “Valorizzazione della presenza delle donne nell’ambito delle arti, professioni e affari nonché promozione delle iniziative che portino ad una maggiore conoscenza delle problematiche femminili” - Avanzamento della condizione della donna - Principi di elevata moralità - Diritti umani per tutti - Uguaglianza, sviluppo e pace 20 Bilancio di genere 2007 UDI (Unione Donne In Italia) Presidente: Liviana Zagagnoni Provincia di Ferrara “Sostenere nella politica, nella cultura, nella società, nella famiglia e nel lavoro il diritto all’eguaglianza tra donne e uomini. Costruire insieme alle donne provenienti da altri paesi percorsi di affermazione di diritti sociali, civili e politici. Difendere la salute, l’integrità e l’autodeterminazione delle donne. Via Terranova, 12/b_Ferrara Tel. 0532.203266 [email protected] Ass. MOGLI DEI MEDICI ITALIANI (AMMI) ASSOCIAZIONE NAZIONALE DONNE OPERATE AL SENO (ANDOS) Ass. DONNE E POESIA Presidente: Anna Maria Poltronieri Grillo c/o Ordine dei Medici, Piazza Sacrati,11 Ferrara Presidente: Balducci Maria Luisa Piazzetta San Nicolò, 1/ B Ferrara Tel. 0532.764375 Ambulatorio: Via Kennedy, 16 (FE) Tel. 0532.769334 Presidente: Lidia Fiorentini Via Armari, Ferrara tel. 0532. 204033 “ Divulgare la conoscenza di tematiche sanitarie per la prevenzione e l’aggiornamento, favorendo la solidarietà nelle famiglie dei sanitari. Unite per unire” “Fornire alla collettività femminile, e in particolare alle donne operate al seno, una serie di servizi concreti e gratuiti quali attività di prevenzione, sostegni psicologici, visite oncologiche specialistiche, corsi di formazione e incontri di gruppo” “Promuovere la poesia al femminile, valorizzando le emozioni, pensieri e problematiche delle donne” 1.2.3. La presenza femminile nei CDA delle società partecipate Di seguito si riporta una tabella che riporta la composizione per genere dei Consigli di Amministrazione delle Società Partecipate e dei Consorzi dalla Provincia di Ferrara. I dati sono aggiornati al 30/04/2008. SOCIETA' N. Componenti CDA Maschi Femmine % di Partecipazione Femminile 7 7 0 0 5 5 1 3 1 4 3 1 3 1 1 2 0 0 0 20 40 0 0 0 3 3 0 0 13 11 2 15 17 17 0 0 3 3 0 0 11 10 1 9 CONSORZI N. Componenti CDA Maschi Femmine C.I.R.A.S. CONSORZIO PARCO REGIONALE DEL DELTA DEL PO AMI CONSORZIO FERRARA 4 3 1 % di Partecipazione Femminile 25 7 6 1 14 9 12 9 12 0 0 0 0 DELTA2000- Soc.Cons. A.R.L. S.I.PRO A.C.F.T.SPA FERRARA ARTE S.P.A. F.E.R. NUOVA QUASCO CONSORZIO AGROALIMENTARE BASSO FERRARESE BANCA POPOLARE ETICA CENTRO RICERCHE PRODUZIONI VEGETALI PARCO SCIENTIFICO PER LE TECNOLOGIE INDUSTRIALI CENTRO RICERCHE MARINE 21 Bilancio di genere 2007 RICERCHE TOT Provincia di Ferrara 101 93 8 7,9 Le donne presenti nei Consigli di Amministrazione delle Società e dei Consorzi partecipati dalla Provincia di Ferrara sono il 7,9% del totale dei Consiglieri, per un totale di 8 consigliere. 1.2.4. La presenza femminile nei media ferraresi Per la rilevazione della presenza femminile nei media a livello locale è stato richiesto alle redazioni dei giornali e della tv locale di inoltrare il numero delle donne impiegate nelle testate e le mansioni di pertinenza. Testate giornalistiche Numero totale impiegati Di cui donne Di cui donne impiegate in redattrici/giornaliste amministrazione Di cui uomini redattori/giornalisti La Nuova Ferrara 24 6 0 18 Il Resto del Carlino 11 0 2 9 Telestense 44 12 7 10 totali 112 18 9 37 Questo spunto di indagine sulla presenza delle donne nei media ferrarese ha interessato solamente le tre maggiori testate, tuttavia è una parte del bilancio di genere che si propone di raccogliere in seguito un numero di dati più vasto e una migliore qualità di indagine. Tuttavia, questa piccola rilevazione permette di verificare che, se guardiamo ai soli quotidiani, sono presenti solamente due donne con mansioni giornalistiche, il resto della componente femminile è assegnataria di funzioni meramente impiegatizie. L'emittente locale ha la componente femminile giornalistica più numerosa, con sette donne che si raffrontano a 10 giornalisti uomini. 22 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara 1.3. Situazione occupazionale generale 1.3.1. Lo stato lavorativo generale della popolazione Si riportano di seguito gli indicatori di contesto relativi allo stato lavorativo della provincia di Ferrara nell’anno 2007 raffrontati agli anni 2005 e 2006 e suddivisi per genere. In sintesi gli indicatori utilizzati sono: -Forze di lavoro (occupati e in cerca di occupazione) -Non Forze di lavoro -Tasso di attività -Tasso di occupazione -Tasso di disoccupazione. I grafici sottostanti riportano inoltre il trend di valore del tasso di disoccupazione e di occupazione, maschile e femminile, durante il decennio 1996-2006. Tab. Indicatori generali di contesto sullo stato lavorativo della popolazione. Valori Istat Stato lavorativo provinciale Forze di lavoro di cui occupati/e di cui in cerca di occupazione Non forze di lavoro Di cui in età lavorativa (15-64 anni) Di cui non in età lavorativa Tasso di attività (Forze di lavoro/Pop. 15 anni e oltre) x 100 Regione ER Italia Tasso di occupazione (Occupati/Pop. 15 anni e oltre) x 100 Regione ER Italia Tasso di disoccupazione (persone in cerca di lavoro/forze di lavoro) x 100 Regione ER Italia Unità di misura Migliaia migliaia migliaia migliaia migliaia Valore 2005 M F 90 74 86 69 4 6 58 90 Valore 2006 M F 89 72 85 67 4 5 61 93 M 93 91 2 57 Valore 2007 F 73 70 3 93 24 39 27 41 24 41 migliaia 34 51 34 52 33 52 % 60,9 45,1 59,4 43,9 61,7 43,9 % % 62,8 61,0 45,5 37,9 63,4 61,0 46,2 38,1 63,8 60,7 46,4 38,0 % 58,1 41,8 56,9 40.8 60,6 42,2 % % 61,2 57,2 43,1 34,1 61,7 57,7 44,2 34,8 62,5 57,7 44,6 35,0 % 4,5 7,4 4,3 7,1 1,9 3,8 % % 2,7 6,2 5,3 10,1 2,6 5,4 4,3 8,8 2,1 4,9 3,9 7,9 23 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Graf. Trend Tasso di Disoccupazione maschile. Anni 1996-2007. Ferrara e Emilia-Romagna Trend Tassi di disoccupazione maschile. Anni 19962007 7,0 6,0 5,0 4,0 Ferrara 3,0 RER 2,0 1,0 19 96 19 97 19 98 19 99 20 00 20 01 20 02 20 03 20 04 20 05 20 06 20 07 0,0 Graf. Trend Tasso di Disoccupazione femminile. Anni 1996-2007. Ferrara e Emilia-Romagna Trend Tasso di disoccupazione femminile. Anni 1996-2007 20,0 15,0 Ferrara RER 10,0 5,0 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 0,0 Graf. Trend Tasso di Occupazione maschile. Anni 1996-2007. Ferrara e Emilia-Romagna Trend Tasso di Occupazione maschile. Anni 1996-2007 63,0 62,0 61,0 60,0 59,0 58,0 57,0 56,0 55,0 54,0 53,0 ferrara 07 20 06 20 05 20 04 20 03 20 02 01 20 20 00 20 99 98 19 19 97 19 19 96 rer 24 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Graf. Trend Tasso di Occupazione femminile. Anni 1996-2007. Ferrara e Emilia-Romagna Trend Tassi di Occupazione femminile. Anni 19962007 50,0 40,0 30,0 ferrara rer 20,0 10,0 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 0,0 Tra gli occupati, anno 2007, le donne rappresentano il 43% contro il 57% degli uomini, con un gap di genere di 13 punti, un punto in più rispetto all’anno precedente. Sempre con riferimento all’anno 2007 tra le persone in cerca di occupazione, le donne sono il 60 % e gli uomini il 40%. Le non forze di lavoro in età lavorativa (15-64 anni) sono per il 63 % donne e per il 37 %, uomini , gap di 26 punti; anche tale differenziale è cresciuto rispetto al 2006 (di ben 6 punti). Le non forze di lavoro in età non lavorativa > 65 anni sono per il 61 %donne e per il 39 %uomini. Si può notare che tra il 2006 e il 2007 si registra una decisa contrazione dello stock di persone in cerca di occupazione, in particolare del valore maschile. Si riportano e sottolineano a seguito le considerazioni sull'andamento di genere degli indici occupazionali riportati dal Rapporto 2008 “Il mercato del lavoro in provincia di ferrara” a cura dell'osservatorio provinciale sul mercato del lavoro”: − nel 2007 l'aumento degli occupati e la riduzione delle persone in cerca di occupazione registra una intensità superiore per la componente maschile − cresce solo di un migliaio di individui la componente delle non forze di lavoro e tale crescita riguarda la sola componente maschile − in linea con la regione da ciò si desume una congiuntura favorevole nel 2007 con una espansione del mercato del lavoro − la riduzione di coloro che cercano lavoro non attivamente registra lo stesso grado di intensità tra i generi. Il tasso di disoccupazione è un indicatore che rapporta le persone in cerca di lavoro con le forze di lavoro. Se guardiamo al grafico che riproduce il trend del tasso di disoccupazione maschile tra il 1996 e il 2007 è possibile rilevare che la curva ha presentato notevole variabilità: il valore ha raggiunto un picco minimo del 2,0% nel 2002 per poi risalire rapidamente negli anni successivi e ritrovare un picco minimo proprio nel 2007 (1,9%) Maggiormente lineare e in lieve diminuzione si presenta la curva relativa alla valore regionale. Il grafico che fa riferimento allo stesso valore “al femminile” denota un maggior differenziale, il tasso di disoccupazione femminile è passato dal 16,3% del 1996 al 7,1 % del 2006 (9,2 punti percentuali di gap in 10 anni). Nel 2007 il valore crolla di ben 3,3 punti in un anno, parallelamente al valore maschile. Pur mantenendo un valore inferiore alla media nazionale, solo nel 2006 (8,8%) il valore del tasso di disoccupazione nella provincia di Ferrara è superiore di 2,8 punti percentuali rispetto alla media regionale (che registra un 4,3%). Nel 2007 la Provincia di Ferrara, con il 3,8%, si allinea al dato regionale. 25 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara I tassi di occupazione del 2007 ribaltano le considerazioni afferenti l'anno precedente: il tasso di occupazione complessivo (69,2%) si avvicina all'obiettivo del 70% imposto dalla Strategia Europea per l'occupazione. Il dato al femminile (61,6%) addirittura supera l'obiettivo del 60%. Nel 2006 il differenziale tra il tasso di disoccupazione dei due generi risultava pari a 2,8%, nel 2007 passa al 1,9%. Permane su livelli elevati (circa il 15%) il differenziale di genere sui tassi di occupazione e attività. Risulta particolarmente interessante notare che il tasso di disoccupazione femminile ferrarese, se disaggregato per classi di età risulta particolarmente alto rispetto alle medie regionali per le classi di età giovali (15-24 anni e 25-29 anni), diversamente il valore si discosta in modo minore per quanto riguarda le età successive. Lo stesso rapporto dell’OML 2008 rileva, come per l'anno precedente che il genere risulta variabile fondamentale nel declinare la disoccupazione di breve e lunga durata: la componente femminile appare svantaggiata, con durate in mesi superiori a quelle delle componente maschile. Il rapporto parla di “evidente differenziale tra i generi” nella media dei mesi di ricerca di ricerca del lavoro (7,7 per i maschi e 14,5 per le femmine). Da evidenziare che mentre per i maschi il trend di durata della ricerca è decrescente, per le femmine è crescente. Anche le donne con scolarità alta (maturità o laurea) registrano tempi di ricerca lunghi. Se consideriamo la variabile delle fasce di età, si registra dal 2006 al 2007 e per la fascia di età media (30-54 anni) un notevole decremento della durata della disoccupazione (che passa da 12 a 4 mesi). Per le donne della stessa età tale durata rimane invariata. Graf. Distribuzione di genere Forze lavoro e non Forze lavoro in Provincia di Ferrara. Anno 2007. FL occupati FL in cerca di occupazione maschi f emmine NFL in età lav NFL in età non lav 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% Occupati e Occupate per Settore d’Impiego Tab. Distribuzione degli occupati per settore d’impiego e genere OCCUPATI /E PER SETTORE Occupati/e in complesso Unità di misura Anno 2005 M F Anno 2006 M F M Anno 2007 F migliaia 86 69 86 68 91 70 8 5 8 4 9 4 41 14 36 13 38 13 12 12 14 13 16 11 26 38 28 38 28 42 di cui in agricoltura migliaia di cui in industria migliaia di cui commercio migliaia di cui altre attività e servizi migliaia 26 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Distribuzione Settori di impiego maschile. Anno 2007. 10% 31% agricoltura industria commercio altre attività e servizi 42% 18% Distribuzione Settori di impiego femminile. Anno 2007. 6% 19% agricoltura industria commercio altre attività e servizi 60% 16% Nel 2007 la distribuzione delle/gli occupate/i per settore d'impiego denota una maggioranza di occupati nel settore industriale (42%) e una maggioranza di occupate nel settore dei servizi (60%). L'incremento occupazionale che ha denotato l'anno 2007 si spalma equamente nei tre settori (industria, commercio e agricoltura). Dal Rapporto OML 2008 si trae, per quanto riguarda questo tale incremento in un ottica di genere, che per i maschi vi è stato un aumento, dal 2006 al 2007, di 3.000 unità di occupati nelle costruzioni e per le femmine un aumento di 2.000 occupate nelle trasformazioni industriali. Per la componente maschile l'incremento di occupati si registra in tutti i settori di impiego, mentre per la componente femminile si registra un segno negativo nell'agricoltura e nel commercio. Si trae inoltre che, nel 2007, la tendenza è verso una ricomposizione di genere nei settori d'impiego: si riduce la tendenza ad occupare le donne in agricoltura e nei servizi a favore di un incremento della componente maschile, viceversa è l'industria ad occupare un maggior numero di lavoratrici donne; ciò potrebbe segnalare la rotta dell'abbattimento graduale di una tipica segregazione orizzontale di genere nei settori d'impiego. 27 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Avviamenti e Cessazioni extraagricoli Tab. Avviamenti e Cessazioni extraagricoli per genere. Anno 2005-2007 Avviamenti nei settori extraUnità di Valore Valore agricoli anni 2005/07 misura 2005 2006 Valore 2007 Variazione % (2005-2007) Totali N 33372 35154 47645 42% Uomini N 15276 16005 19750 29% Donne N 18096 19149 27895 54% Totali N 33326 34185 41856 25,00% Uomini N 15515 15966 18161 17,00% Donne N 17811 18219 23695 33,00% Totali N 46 969 5789 Uomini N -239 39 1589 Donne N 285 930 4000 Cessazioni nei settori extraagricoli Saldo anni 2005/07 La tabella seguente propone, per le annualità 2006 e 2007, la tipologia contrattuale con la quale è avvenuto l'avviamento al lavoro distinta per genere, secondo la composizione percentuale. Tipo di contratto Anno 2006 M F Anno 2007 T M F T Tempo indeterminato 21,8 16,4 18,8 20,4 18,1 19,1 Di cui a tempo parziale 2,8 7,8 5,6 3,3 9,9 7 Apprendistato 4,2 3,3 3,7 3,4 2,7 3 Di cui a tempo parziale 0,5 1,2 0,9 0,5 1 0,8 Inserimento 0,2 0,2 0,2 0,1 0,3 0,2 0 0,1 0,1 0 0,1 0,1 Somministrazione lavoro 15,9 15,3 15,6 16,5 15,8 16,1 Di cui a tempo parziale 1,1 7 4,4 1,7 8,3 5,4 Lavoro intermittente 0,4 0,3 0,4 1 1,3 1,2 Di cui a tempo parziale 0,1 0,1 0,1 0,2 0,3 0,3 Tempo determinato 57,5 64,4 61,4 58,6 61,8 60,4 Di cui a tempo parziale 6,4 15,3 11,4 7,3 16,6 12,5 0 0,1 0 0 0,1 0 Tot avviamenti 100 100 100 100 100 100 Di cui a tempo parziale 11 31,4 22,4 13,1 36,3 26 Di cui a tempo parziale Lavoro a domicilio Come riportato dal Report dell'OML 2008 il settore dei servizi è quello che registra un maggiore numero e incremento di avviamenti e, insieme, quello più propenso a impiegare le donne rispetto al settore industriale e ad utilizzare le modalità orarie flessibili, come il tempo parziale. Il tempo parziale si diffonde particolarmente per soddisfare le esigenze, ancora molto femminili, di conciliazione tra i tempi di cura e lavoro. 28 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara 1.3.2. Iscrizioni ai Centri per l’Impiego Tab. Numero delle iscrizioni ai centri per l'impiego diviso per genere. Anni 2003-2007 Iscrizioni ai Centri 2003 20042 2005 2006 per l’Impiego 2007 Variazione % 2003-2007 Totale iscritte/i ai CPI provinciali 12112 15021 19062 22044 22548 86,00% Donne 8136 9865 12364 14055 14001 72,00% Uomini 3976 5156 6698 7989 8547 114,00% Graf. Trend Iscrizioni ai Centri per l’Impiego per genere. 25000 20000 15000 Totale iscritte/i ai CPI provinciali Donne Uomini 10000 5000 0 2003 2004 2005 2006 2007 Tab. Persone in cerca di occupazione per titolo di studio e genere in Provincia di Ferrara al 31/12/2007 TITOLO DI STUDIO M F T %M %F T %M %F Nessun titolo 377 536 913 41,3 58,7 100 4,4 3,8 Licenza Elementare 891 1504 2395 37,2 62,8 100 10,4 10,7 Licenza Media 3066 4984 8050 38,1 61,9 100 35,9 35,6 Attestato di qualifica 94 4 98 95,9 4,1 100 1,1 0 Diploma di qualifica 186 602 788 23,6 76,4 100 2,2 4,3 Diploma 2009 3492 5501 36,5 63,5 100 23,5 24,9 Attestato post-diploma 58 142 200 29 71 100 0,7 1 Laurea 541 1046 1587 34,1 65,9 100 63,3 7,5 Non presente 1325 1691 3016 43,9 56,1 100 15,5 12,1 Totale 8547 14001 22548 37,9 62,1 100 100 100 %T 4 10,6 35,7 0,4 3,5 24,4 0,9 7 13,4 100 2 Il Decreto n. 297/03 ha modificato dal punto di vista amministrativo la gestione delle persone in cerca di occupazione determinando una variazione nella metodologia di elaborazione dei dati. Pertanto i dati non sono immediatamente confrontabili 29 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Dal Grafico si nota un incremento generalizzato delle iscrizioni ai Centri per l’Impiego della Provincia di Ferrara, che dal 2003 al 2007, sono aumentate del 86%. Tuttavia i dati del 2003 e del 2004 non sono immediatamente confrontabili con quelli degli anni successivi per l'intervento di modifica delle metodologia di elaborazione apportato dal D.lgs n. 297/03. Nel 2007 le donne sono il 62% degli iscritti, questa prevalenza è stata costante negli anni in considerazione. Tuttavia il divario tra il numero delle iscrizioni maschili e quelle femminili si è leggermente ridotto, passando da una percentuale di iscrizioni femminili pari al 67% del totale del 2003 al 62% del 2007. La tabella sopra riporta inoltre le persone in cerca di occupazione per titolo di studio e genere AL 31/12/2007. La maggior parte delle persone in cerca di occupazione, senza distinzione di genere, possiedono la licenza media (il 35,7%) e, in secondo ordine, il diploma (il 24,4%). In entrambi i casi il numero di donne in cerca di occupazione è maggiore (con rispettivamente il 61,9% e il 63,5%). Il 7% degli iscritti possiede il diploma di laurea, di questi il 65,9 % è donna. 1.3.3. Imprenditoria femminile I dati che seguono riguardano l’imprenditoria ferrarese al femminile e sono stati forniti dal Comitato di promozione dell’Imprenditoria femminile istituito presso la Camera di Commercio. Per Impresa Femminile deve essere intesa qualsiasi impresa la cui percentuale di partecipazione femminile è superiore al 50%. Tra queste è opportuno distinguere tra impresa a partecipazione “maggioritaria” femminile, imprese a “forte” partecipazione femminile e imprese “esclusivamente “ femminili”. Tab. Il Quadro regionale della presenza di imprese femminili. Anno 2007.3 PROVINCE N. Imprese attive femminili % sul totale % sul totale imprese regionale % di imprese con esclusiva presenza femminile Var % 2006/2007 Bologna 18119 20,8 20,5 93 1,3 Ferrara 7437 8,5 8,1 93,7 -0,6 Forli Cesena 8631 9,9 9,6 92,2 2,1 Modena 13749 15,8 15,9 93,4 1,8 Parma 8360 9,6 10 94,8 2,8 Piacenza 6341 7,3 6,6 95,6 1,5 Ravenna 7773 8,9 8,9 95 0,4 Reggio Emilia 9271 10,6 12,5 93,8 1,8 Rimini 7409 8,5 7,8 94,3 -0,1 Emilia Romagna 87090 N.P. 100 68,2 1,3 Nel 2007 il tessuto imprenditoriale ferrarese è composto da un 8,5 % di imprese qualificabili come “femminili” (n. 7437 attività). Da evidenziare che nel 2006 tale percentuale era al 21,3%, dunque sensibilmente più alta. Anche la percentuale ferrarese sul totale regionale cala dal 8,7% al 8,1%. Per quanto riguarda la forma giuridica, nel 2007 le imprese femminili sono, per il 75%, delle imprese individuali, per il 16,8% delle società di persone, per il 6,8% delle società di capitali e per lo 0,5% cooperative o altre forme. Rispetto alla stessa composizione percentuale sul totale delle imprese, quelle femminili si caratterizzano per un maggior numero di imprese individuali. Le imprese femminili ferraresi costituiscono nel 2007 l’8,1% delle imprese femminili a livello regionale. 3 Fonte: Elaborazione su dati INFOCAMERA 30 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Anno 2007 Settore di attività economica Imprese femminili Totale Imprese v.a. % Agricoltura, caccia Pesca v.a. % 1727 23,2 8271 23,6 55 0,7 1337 3,8 Estrazione di minerali 2 Attività manifatturiera 741 12 10 1 Prod. e distribuz. energia 3483 10 11 0 172 2,3 5262 15 2085 28 7427 21,2 Alberghi e ristoranti 596 8 1651 4,7 trasporti 120 1,6 1303 3,7 intermediazione 140 1,9 635 1,8 Attività immob., noleggio 773 10,4 3531 10,1 costruzioni Comm. Ingr. E dett.- riparaz 0 Pubblica amministrazione e difesa 0 Istruzione 24 0,3 118 0,3 Sanità e altri servizi sociali 41 0,6 125 0,4 955 12,8 1781 5,1 5 0,1 40 0,1 7437 100 34987 100 Altri servizi pubblici Imprese non classificate tot Imprese totali e imprese femminili per attività. anno 2007. v. percentuali commercio agricoltura altri servizi pubblici att. Immobiliari attività manifatturiera alberghi e ristoranti costruzioni intermediazioni trasporti comunicazioni altri settori sanità e altri servizi sociali 0 5 imprese f emminili 10 15 20 25 30 imprese totali 31 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Il grafico posto sopra evidenzia le percentuali di imprese femminili e di imprese totali per ogni settore d’impiego. Con il 28%, il maggiore ambito di attività delle imprese femminili della provincia di Ferrara è il commercio all'ingrosso e al dettaglio, seguito dall'agricoltura. Buone percentuali vengono rilevate per l'attività manifatturiera, quella immobiliare e altri servizi pubblici. Il maggiore differenziale tra la percentuale femminile e quella totale si evidenzia per il settore delle costruzioni. Sei punti percentuali distanziano inoltre la percentuale totale da quella femminile nel settore del commercio e nel settore di “altri servizi pubblici”. 1.3.4. Lavoratori/lavoratrici immigrati/e Per quanto riguarda i lavoratori e le lavoratrici immigrati/e, si riportano i dati dei Centri per l’Impiego provinciali elaborati dall’Osservatorio Provinciale per l’immigrazione anni 2004-2007. Situazione occupazionale popolazione straniera residente Annualità 2004 2005 2006 2007 Variaz. % Stranieri/e disoccupati/e iscritti/e ai CPI provinciali 1459 2214 2845 3182 118 Di cui Donne 894 1326 1691 1890 111 Di cui Uomini 565 885 1154 1292 128 5652 5944 6491 8599 52 Di cui Donne 2.968 3.010 3.263 4523 52 Di cui Uomini 2.684 2.934 3.228 4076 52 5282 2496 5155 9171 73 Di cui Donne 2417 1137 2357 4734 95 Di cui Uomini 2865 1359 2798 4437 20 - - - 6811 Di cui Donne - - - 3276 Di cui Uomini - - - 3535 Stranieri/e occupati/e Avviamenti extragricoli pop. straniera Cessazioni extragricoli pop. straniera La situazione lavorativa dei cittadini stranieri, desumibile dai dati dei Centri per l’Impiego della Provincia di Ferrara, evidenzia n° 8599 occupati/e nel 2007, + 32% rispetto al 2006 e +52% se consideriamo il quadriennio 2004-2007. Di questo totale di occupati stranieri, 4523 sono donne (pari circa al 52%): il divario tra i generi è crescuto nell'ultimo anno di due punti percentuali, a favore dell'occupazione straniera femminile. Gli iscritti in cerca di occupazione sono, nel 2007, 3182, di cui 1890 donne (pari al 59,4%). e 1292 uomini. L’incremento occupazionale dal 2006 al 2007 ha interessato prevalentemente le donne (+38%), mentre per gli uomini i valori sono più contenuti (+ 25%). Ill trend del triennio precedente era inverso e vedeva un incremento occupazionale in prevalenza maschile. Il numero di occupate rimane comunque maggiore degli occupati. Per ulteriori approfondimenti sull’immigrazione in ottica di genere, anche dal punto di vista occupazionale, si rimanda al paragrafo elaborato dall’Osservatorio provinciale sull’immigrazione a pag. 54. 32 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara 1.4.5. Dimissioni convalidate ex art. 55 T.U. n. 151/2000 Le dimissioni rappresentano una delle cause di estinzione del rapporto di lavoro per recesso del lavoratore. In particolare le disposizioni del codice civile dispongono che in caso di contratto a tempo indeterminato, il lavoratore può sempre dimettersi, purché venga rispettato, pena il pagamento dell'indennità di mancato preavviso - il termine di preavviso fissato dal contratto collettivo o dagli usi. Contro eventuali pressioni del datore di lavoro affinchè il lavoratore rassegni volontariamente le dimissioni sussiste una specifica tutela per i casi di più evidente “forzatura”. Devono essere convalidate dal servizio ispettivo del Ministero del lavoro, le dimissioni presentate durante il periodo di gravidanza dalla lavoratrice rassegnate durante il primo anno di vita del bambino o nel primo anno di accoglienza del minore adottato o in affidamento (art. 55 D.lgs. 151/2000). Le tabelle a seguito riportano i dati riguardanti i provvedimento di convalida emessi dal Dipartimento Provinciale del Lavoro di Ferrara per l’anno 2007. Tab. Provvedimenti di convalida di dimissioni delle lavoratrici madri per qualifica, settore aziendale e classe aziendale. Anno 2007. Numero delle dimissioni 98 Qualifica Settore aziendale Classe ampiezza aziendale Imp. Ope. Ind Comm Servizi Altro 0/15 16/50 51/100 oltre100 58 40 23 41 27 7 67 15 10 6 Tab. Provvedimenti di convalida di dimissioni delle lavoratrici madri per motivazione. Anno 2007. Motivi personali Cambio di attività Chiusura/trasf azienda 14 38 - Impos. di cambio Cambio residenza Costrizione alle mansioni dimissioni - 2 Incompatibilità orario/famiglia 2 42 Emergono i seguenti dati statistici: la maggior parte delle donne soggette a dimissioni nel primo anno di vita del bambino ricoprono un ruolo impiegatizio, in linea con l'anno precedente; la maggior parte dei casi si verifica nel settore commerciale,in linea con l'anno precedente; per il 68% per cento dei casi, l’azienda di riferimento è di piccole dimissioni (con 0/15 dipendenti); per il 42% dei casi la motivazione addotta è la incompatibilità tra orario di lavoro e gestione della cura del figlio; 33 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara 1.4. Pubblica Istruzione 1.4.1. Dispersione Scolastica La legge nazionale n. 53 del 2003 (legge Moratti) ha ridefinito ed ampliato l´obbligo formativo insieme all’obbligo scolastico, introducendo il concetto di diritto/dovere alla istruzione e alla formazione per almeno dodici anni o, comunque, sino al conseguimento di una qualifica o di un diploma entro il diciottesimo anno di età. Al termine della scuola secondaria di primo grado (scuola media) ogni giovane può scegliere se proseguire: 1) nel sistema di istruzione scolastica (scuole secondarie superiori statali e paritarie, pareggiate o legalmente riconosciute); 2) nell’istruzione scolastica integrata con la formazione professionale; 3) nel sistema della formazione professionale di competenza regionale; 4) nell’apprendistato, dopo i 15 anni, dove sono previsti, per l’assolvimento dell’obbligo formativo, moduli formativi aggiuntivi della durata di 120 ore, per cui le ore di formazione esterna all’azienda arrivano fin a 240 ore. Si riportano di seguito i dati sull’obbligo formativo e sull’abbandono scolastico nella Provincia di Ferrara raccolti dal Servizio Politiche del Lavoro. Il “non proseguimento nella scuola è pari al 8,8 % (693 alunni) nel 2003, al 8,1% (669 alunni) nel 2004 , al 8,3% (698 alunni) nel 2005 e al 9,2% nel 2006. Tab. Scelte formulate dalla popolazione in obbligo formativo che non prosegue la scuola, divise per genere. Trend Anni 2004-2007. Scelte formulate dalla popolazione in obbligo formativo che non prosegue nella Scuola (04-07) 2004 2005 2006 2007 Variaz. % 04-07 Formazione Professionale 324 355 370 397 + 22 % Donne 121 137 152 162 + 33 % Uomini 203 218 218 235 + 15 % Scuola Superiore 65 77 27 115 + 77 % Donne 30 41 10 51 + 70% Uomini 35 36 17 64 + 83 % Apprendistato 74 31 27 26 - 64% Donne 19 4 6 5 - 74 % Uomini 55 27 10 21 - 62 % Trasferimenti 30 35 49 49 + 63 % Donne 14 16 33 32 + 128% Uomini 16 19 16 17 +6% Abbandoni 241 277 337 237 -2% Donne 92 110 137 104 + 13 % Uomini 149 167 200 133 - 10 % 34 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Analizzando i dati dei giovani che non proseguono la scuola in ottica di genere, emerge come i maschi in generale superino le femmine (es. nel 2007, i maschi sono il 57%, mentre le femmine il 43%). Tuttavia questo differenziale, tra il 2004 e il 2007, si sta appiattendo. Per chi non prosegue la scuola, la scelta più ricorrente, è quella dei percorsi di formazione professionale, frequentati maggiormente dai maschi (es. 235 maschi su 162 femmine nel 2007). Gli abbandoni scolastici hanno registrato una variazione percentuale media in crescita del 35% nel triennio 2004-2006. nel 2007, rispetto al 2006, sono diminuiti del 30%. Anche se l’abbandono scolastico è un fenomeno che coinvolge in maniera maggiore i maschi piuttosto che le femmine, è necessario registrare che l’aumento degli abbandoni nel quadriennio in analisi è percentualmente maggiore per le femmine: gli abbandoni femminili aumentano del 13% in quattro anni, gli abbandoni maschili diminuiscono del 10%. 1.4.2. Infanzia (0-6 anni) Si riportano di seguito alcuni dati di contesto su: 1.Popolazione ferrarese in età prescolare; 2.Iscrizioni ai servizi 0-6 anni; 3.Liste d’attesa nidi; 4.Offerta di servizi Tab. Popolazione residente 0-5 anni nella Provincia di Ferrara. Trend 2003-2007. Anno Maschi Femmine Totale Differenza% rispetto all'anno precedente 2003 6964 6544 13508 2004 7120 6834 13954 3,3 2005 7392 7138 14530 4,13 2006 7717 7303 15020 3,37 2007 8014 7535 15549 3,52 Tab. Andamento della popolazione totale e della popolazione infantile in relazione al numero di iscrizioni ai servizi educativi 0-6 anni. Anni Popolazione 0-5anni Popolazione totale residente Incidenza della popolazione infantile % N. iscrizione ai servizi (per a.s.) 2003 13508 347582 3,8 2004 13954 349777 3,9 8253 2005 14530 351463 4,1 8397 2006 15020 353304 4,2 8748 2007 15549 355809 4,3 8939 35 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Tab. Scuole d'Infanzia 0-6 anni della provincia di Ferrara. Iscrizioni e Liste d'attesa per gli anni scolastici 2003/04 – 2006/07. Indicatori A.S. Totale iscritti servizi 0-6 anni: iscritti servizi educativi prima infanzia (0-3) 4 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 Variaz. % 03-07 8253 8397 8748 8939 +8,31% 1600 1513 1614 1712 + 7% iscritti scuole d'infanzia pubbliche(statali e comunali) 3287 3376 3431 3578 +8,85% iscritti scuole d'infanzia private paritarie 3366 3508 3703 3649 + 8,41% Totale liste d'attesa servizi 0-6 anni 1020 1038 1163 1181 + 15,78 Lista attesa nidi 816 854 892 771 - 5,51% Lista attesa scuole d'infanzia pubbliche (statali e comunali) 204 184 271 410 +100,98 Indice di copertura potenziale servizi 0-6 anni5 59% 57% 58% 57% Incidenza liste d'attesa nidi sul totale degli iscritti 51% 56% 55% 45% Dall’anno scolastico 2003/04 al 2006/07 si riscontra un aumento medio del 8,3 % nelle iscrizioni ai servizi 0-6 anni. Le liste di attesa nelle scuole di infanzia pubbliche, significativamente contenute fino all’anno 2004/05, sono in notevole aumento negli ultimi due anni scolastici in considerazione. Le liste di attesa sono comunque in parte assorbite dalla disponibilità delle scuole private, che vedono, per il 2006/07 una contrazione delle iscrizioni rispetto all'anno precedente. La lista d'attesa per l'accesso ai nidi diminuisce nel 2006/07 di 121 nominativi. D'altro conto subisce una preoccupante impennata in avanti (+139) la lista d'attesa per l'accesso alle scuole d'infanzia pubbliche (che in soli 4 annualità è più che duplicata). Non sono riportati i dati sui posti disponibili in quanto da diversi anni i due indicatori coincidano, ossia i posti disponibili sono sempre coperti dal numero degli iscritti. Non sono riportati dati di genere sugli iscritti ai servizi, in quanto non è un dato che incide sulle modalità di erogazione del servizio. L’incidenza delle liste d’attesa sul numero degli iscritti segue un andamento altalenante, un rilievo merita il valore di tale indice per l'anno 2006/07 che diminuisce rispetto all'anno precedente di ben 10 punti percentuali. L’Ufficio responsabile conferma l’esistenza di significative disomogeneità territoriali rispetto all’indicatore della capacità di assorbimento delle liste d’attesa. Il Comune di Ferrara e altri Comuni con elevata produttività economica (Cento, Copparo, Comacchio..) presentano una minore capacità di assorbimento e i Comuni più piccoli e meno industrializzati, con una maggiore presenza di reti famigliari, presentano liste d’attesa contenute. 4 Sono inclusi i servizi educativi per la prima infanzia pubblici e privati autorizzati con esclusione dei Centri per bambini e genitori. Tale indice si ottiene rapportando il numero degli iscritti ai servizi alla popolazione infantile residente, che coincide con l'utenza potenziale del servizio educativo in analisi. 5 36 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Numero Iscrizioni Servizi Educativi 0-6anni. Trend Anni Scolastici 03/07 9000 8800 8600 2003/04 2004/05 8400 2005/06 2006/07 8200 8000 7800 numero iscritti servizi 0-6 anni Di seguito sono riportati i dati relativi alla presenza di strutture per l’infanzia sul territorio provinciale, divisi per tipologia di servizio al 31/12/2006. Si distinguono i servizi relativi alla fascia 0-3 anni e quelli relativi alla fascia 0-6. SERVIZI 0-3 ANNI La rete dei servizi dedicati all’infanzia in età 0-3 anni costituisce una risorsa importante di ogni territorio non solo in grado di sostenere la crescita dei bambini e delle bambine ma anche strategica nel facilitare la conciliazione dei tempi di lavoro, di cura e di vita delle famiglie. L´intera "mappa" dei servizi educativi per la prima infanzia è rappresentata oggi dalle seguenti tipologie: - nidi d´infanzia (secondo la loro configurazione o della loro collocazione possono essere: part-time, tempo pieno, micro-nidi, nidi nei luoghi di lavoro) - servizi integrativi (spazi bambini e centri per bambini e genitori) - servizi sperimentali (educatrice familiare; educatrice domiciliare o piccolo gruppo educativo). La Provincia si occupa di programmare e coordinare l'attività di qualificazione e miglioramento del sistema delle scuole dell'infanzia, dove gli interlocutori sono i gestori delle scuole per l'infanzia statali e paritarie. Ripartisce le risorse provenienti dalla Regione attraverso l'elaborazione, l'approvazione e l'attuazione di Piani annuali di qualificazione con assegnazione di fondi ai progetti presentati dagli enti gestori delle scuole su apposite schede. La tabella sottostante riporta, comune per comune, il numero di strutture divise per tipologia di servizio offerto sia per il target 0-3 anni che per il target 0-6 anni al 31/12/2007. Per servizi educativi rivolti alla fascia 0-3 anni autorizzati al funzionamento si intendono le seguenti tipologie: -educatore domiciliare -sezioni di nido aggregate alla scuola d’infanzia -micro-nidi -sezioni primavera -servizi ricreativi I servizi integrativi 0-3 anni sono gestiti o direttamente dai Comuni o nei posti in Convenzione con privati e comprendono gli Spazi bambini e i Centri Bambini e Genitori. 37 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Tab. Numero di strutture divise per tipologia di servizio offerto per il target 0-3 anni e per il target 0-6 anni al 31/12/2007. SERVIZI EDUCATIVI 0-3 SERVIZI EDUCATIVI 0-6 NIDI E MICRONIDI D’INFANZIA PUBBLICI E IN CONVENZIO NE /APPALTO SERVIZI INTEGRATIVI (Centri per bambini e genitori, Spazi bambini) E SERVIZI SPERIMENTALI NIDI / MICRONIDI / SEZIONI PRIMAVERA PRIVATI AUTORIZZATI SCUOLE D’INFANZIA COMUNALI SCUOLE D’INFANZIA STATALI SCUOLE D’INFANZIA PRIVATE ARGENTA 4 3 2 - 4 6 BERRA 1 - - - 1 BONDENO 1 3 - 2 4 CENTO 3 2 - 11 4 CODIGORO 1 - - 3 2 COMACCHIO 1 - - 2 6 COPPARO 2 3 2 5 3 FERRARA 14 5 15 2 25 FORMIGNANA 1 0 - - 1 GORO 1 - - 1 2 JOLANDA DI SAVOIA LAGOSANTO - 1 - 1 1 - 1 - - - - MASITORELLO - - 1 - - 1 MASSAFISCAGLIA 1 - - - 1 - MESOLA 1 1 - 2 3 MIGLIARINO 1 1 - 2 1 MIGLIARO 1 - - 1 MIRABELLO 1 - - 1 1 OSTELLATO - 1 - - 4 POGGIORENATICO 1 1 - 1 1 PORTOMAGGIORE 1 2 - 2 2 RO - - - - SANT’AGOSTINO 1 - - - 3 TRESIGALLO 1 1 - 1 1 VIGARANO MAINARDA VOGHIERA - 1 0 - 1 2 - 0 1 - - 1 38 16 25 17 43 75 COMUNI TOTALI PROVINCIALI 2 2 6 1 38 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara 1.4.3. Scuola Superiore Lo schema sottostante riporta i dati delle iscrizioni alla scuole secondarie di secondo grado per gli anni scolastici 05/06, 06/07 e 07/08 come forniti dall’Ufficio Servizi alle Scuole della Provincia di Ferrara6. alunni frequentanti 05/06 totale %maschi maschi femmine %femmine % sul totale licei classici 821 2.232 3.053 26,9 73,1 23,7 licei scientifici 894 979 1.873 47,7 52,3 14,5 Tecnici 2.749 1.326 4.075 67,5 32,5 31,7 Professionali 1.801 1.653 3.454 52,1 47,9 26,8 128 263 391 32,7 67,3 3,0 6.393 6.453 12.846 49,8 50,2 100 maschi femmine % femmine % sul totale licei classici 909 2.326 3.249 27,9 72,1 24,5 licei scientifici 949 1.083 2.032 46,7 53,3 15,3 Tecnici 2.736 1.318 4.054 67,4 32,6 30,6 Professionali 1.882 1.600 3.482 54 46 26,3 128 278 406 31,6 68,4 3,0 6.604 6.605 13.223 50 50 100 Arte totale Arte Totale alunni frequentanti 06/07 totale % maschi alunni frequentanti 07/08 maschi femmine totale % maschi % femmine % sul totale licei classici 965 2424 3389 28,5 71,5 24,9 licei scientifici 1031 1087 2118 48,7 51,3 15,6 Tecnici 2958 1350 4308 68,7 31,3 31,7 Professionali 1793 1556 3349 53,5 46,5 24,6 Arte 113 289 402 28,1 71,9 2,9 6860 6706 13566 50,6 49,4 100 Totale Da questi dati è possibile desumere il permanere della tendenza alla segregazione orizzontale dei generi sin dalle scelte formative, con la conseguente propensione delle ragazze a scegliere percorsi scolastici tipicamente e tradizionalmente femminili. Nelle ultime tra annualità scolastiche non sono rilevabili delle modificazioni del trend sufficientemente apprezzabili e degni di nota. Il Diagramma a seguito si riferisce al solo 2007/08 e visualizza le propensioni dei due generi. 6 Elaborazione da “MIUR - Rilevazione Integrativa 05/06, 06/07, 07/08. 39 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Iscrizioni per genere alla scuola superiore. Anno scolastico 2007/08. 80 70 60 50 maschi 40 f emmine 30 20 10 0 licei classici licei scientifici Tecnici Professionali Arte 1.4.4. Le Iscrizioni all’Università in ottica di genere7 Tab. Iscritti ai Corsi di Laurea dell'Università di Ferrara per facoltà e genere. Anni accademici 2005/06 – 2006/07 2007/08 A.A. 2005/06 FACOLTA' UOMINI DONNE TOTALE % UOMINI % DONNE Farmacia 460 816 1276 36 64 Giurisprudenza 1122 1905 3027 37 63 Ingegneria 1914 426 2340 82 18 Lettere e filosofia 1113 2233 3346 33 67 Medicina e chirurgia 1251 1987 3238 39 61 Sc. matematiche 1111 812 1923 58 42 Architettura 442 503 945 47 53 Economia 643 663 1306 49 51 Interfacolta' 117 235 352 33 67 8173 9580 17753 46 54 totali A.A. 2006/07 FACOLTA' UOMINI DONNE TOTALE % UOMINI % DONNE Farmacia 418 798 1216 34 66 Giurisprudenza 1193 1857 3050 39 61 Ingegneria 1812 407 2219 82 18 Lettere e filosofia 966 2059 3025 32 68 Medicina e chirurgia 1298 1948 3246 40 60 Sc. matematiche 1120 858 1978 57 43 Architettura 432 498 930 46 54 Economia 723 688 1411 51 49 Interfacolta' 116 263 379 31 69 7 I dati relativi alle iscrizioni alle Facoltà dell’Ateneo ferrarese sono stati forniti dall’Ufficio Statistica dell’Università di Ferrara. 40 Bilancio di genere 2007 totali Provincia di Ferrara 8078 9376 17454 46 54 A.A. 2007/08 FACOLTA' UOMINI DONNE TOTALE % UOMINI % DONNE Farmacia 437 900 1337 33 67 Giurisprudenza 1093 1737 2830 39 61 Ingegneria 1694 411 2105 80 20 Lettere e filosofia 809 1818 2627 31 69 Medicina e chirurgia 1325 1894 3219 41 59 Sc. matematiche 1056 879 1935 54 46 Architettura 401 488 889 45 55 Economia 777 699 1476 53 47 Interfacolta' 105 229 334 46 54 7697 9055 16752 46 54 totali Iscritti ai Corsi di Laurea per genere. A.A. 2007/08. Farmacia Giurisprudenza Ingegneria Lettere e filosofia % UOMINI Medicina e chirurgia % DONNE Sc. matematiche Architettura Economia Interfacolta' 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 Tab. Iscritti ai corsi post/laurea dell'Università di Ferrara per tipologia del corso e genere. Anno Accademico 2007/088. Tipo Corso di Studi M F T %M %F Corso di dottorato 192 212 404 47 53 Corso di Formazione 209 938 1147 18 82 Corso di Perfezionamento 129 208 337 38 62 Master di primo livello 144 636 780 19 81 Master di secondo livello 39 94 133 29 71 Scuola di specializzazione 216 368 584 40 60 totale 929 2456 3385 27 73 8 Sono inseriti anche i Corsi di Formazione , per quanto sia possibile accedervi con il solo diploma di scuola superiore. 41 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Iscritti ai Corsi post laurea per tipo e genere. AA. 2007/08 Corso di dottorato Corso di Formazione Corso di Perfezionamento %M Master di primo livello %F Master di secondo livello Scuola di specializzazione totale 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 Per quanto riguarda l’andamento in ottica di genere delle iscrizioni ai corsi di laurea dell'ateneo ferrarese, dall’analisi delle tabelle sopra che riportano i dati disaggregati per genere e materia del corso, è possibile trarre le seguenti considerazioni: Il numero totale di iscrizioni all’Università di Ferrara per l’anno accademico 2007/08 è stato di 16.752 (54 % di iscritte donne e il 46% di iscritti uomini). Si sono avute 1358 iscrizioni in più da parte delle donne (questo numero differenziale è in aumento rispetto all'anno precedente). Analizzando la scelta delle facoltà in ottica di genere risulta ancora presente la segregazione orizzontale che le caratterizza, specie per talune facoltà. La facoltà di ingegneria, tradizionalmente maschile, riscontra la differenza maggiore tra iscrizioni maschili e femminili (80 % degli iscritti sono uomini), tuttavia rispetto all'anno precedente questa percentuale è scesa di due punti. Una netta prevalenza di iscrizioni femminili continua a verificarsi per le facoltà di farmacia, giurisprudenza, lettere e filosofia e medicina. Architettura ed Economia hanno un numero tendenzialmente paritario di iscritti donne e uomini. Una prevalenza maschile si riscontra anche per la facoltà di scienze matematiche e fisica, leggermente più netta rispetto al passato Tra l’anno 2006-07 e 2007-08 si è verificato un ulteriore calo del numero delle iscrizioni (- 702) tuttavia, negli anni, sembra mantenersi costante una distribuzione totale delle iscrizioni che vede la maggioranza della componente femminile di circa quattro punti percentuali. Per quanto riguarda l'andamento in ottica di genere delle iscrizioni ai corsi post laurea, dall'analisi della tabella sopra (i dati disponibili si riferiscono al solo a.a. 2007/08) è possibile evidenziare che: Il numero totale delle iscrizioni (3385) si scompone con una nettissima prevalenza di iscrizioni femminili, ben il 73%. La prevalenza delle iscrizioni delle donne si riscontra per tutte le tipologie di corso. Il gap di genere minore si registra per i corsi di dottorato (con il 53% delle donne) I gap di genere maggiori (con iscrizioni femminili circa all'80%) si registra per i corsi di formazione e i master di primo livello. 42 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara 1.6. Politiche sociali e sanitarie In relazione alla descrizione del contesto provinciale correlato alle politiche sociali dell’ente sono state indagate le seguenti aree: La Violenza in ottica di genere L’Immigrazione in ottica di genere La presenza delle strutture socio-assistenziali per anziani e disabili sul territorio 1.6.1. La Violenza in ottica di genere Per quanto riguarda i dati di contesto provinciale sulla violenza contro le donne l'amministrazione ha scelto di riportare i dati di attività del Centro Donna e Giustizia di Ferrara nel quadriennio 2003-2007. Il Centro di accoglienza e il progetto “Uscire dalla Violenza” entrambi gestiti dal Centro Donna Giustizia di Ferrara, perseguono i seguenti obiettivi cosi deliberati dalla Regione Emilia Romagna: 1)Contrastare la violenza fisica, psicologica, sessuale contro le donne attraverso interventi differenziati rivolti al supporto delle vittime di tali violenze; 2)Offrire sostegno alle donne, con o senza figli, vittime o minacciate di violenza fisica, psicologica o sessuale attraverso in interventi economici, di accoglienza, consulenza e ospitalità residenziale. Il “Centro di accoglienza” è l’insieme di tutti i progetti. L’operatrice o la volontaria accoglie la donna che ne fa richiesta, redige una scheda e individua i bisogni. In seguito la indirizza ad uno degli ulteriori servizi offerti quali la consulenza legale, la consulenza psicologica oppure al percorso dei due progetti specifici (che prevedono anche l’accoglienza nelle rispettive case, una per progetto) 1) “Uscire dalla violenza” per le donne che hanno subito violenza e 2) “Oltre la Strada” per le donne vittime della tratta. Nel mese di Ottobre 2006 si è aperta un’altra casa di accoglienza per mamme con bambini piccoli che provengono da entrambi questi progetti. I Servizi del Centro Donna Giustizia di Ferrara. Dati sulla fruizione 03/07. Tab. Trend sulla fruizione dei servizi offerti dal CDG di Ferrara per tipologia e progetto. Anni 03-07 Violenza Domestica Anno Telefono Donna Prima Accoglienza Tratta Uscire dalla Violenza Casa Rifugio Oltre la Strada Casa di Accoglienza 2003 624 332 49 7+2minori 101 15 2004 603 335 69 7+2minori 97 16 2005 1500 298 70 7+4minori 81 13 2006 1704 326 96 7+7minori 80 15 2007 1917 352 94 7+7minori 90 17 43 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Tab. Trend sulla fruizione della consulenza legale e psicologica offerta dal CDG di Ferrara. Dettaglio sulla fruizione per violenza. Anni 03-07. Consulenza psicologica Anno Consulenza legale N. totale Di cui per violenza N. totale Di cui per violenza 2003 23 20 224 53 2004 45 27 215 50 2005 32 17 192 45 2006 46 23 166 18 2007 57 32 140 21 I dati sopra riportati in tabelle riscontrano il trend dell'ultimo quinquennio sulla fruizione dei progetti del Centro Donna e Giustizia di Ferrara. E' possibile notare quanto segue: dal 2003 al 2007 le telefonate giunte da donne in difficoltà alla linea riservata sono più che triplicate. Le donne che sono state inserite nel progetto “Uscire dalla violenza” sono passate dalla 49 del 2003 alle 94 del 2007. Si mantiene stabile il numero di utenti di “Oltre la strada”. In costante aumento la fruizione della consulenza psicologica, mentre il trend è in diminuzione per quella legale. Dati riferiti al tipo di violenza subita dalle donne e all'età delle vittime. La tabella e il grafico sottostante si riferisce al tipo di violenza denunciata al Centro dalle donne, è necessario tenere in considerazione che una donna può essere vittima di più tipologie di violenze. La seconda tabella e grafico si riferiscono all'età delle donne che hanno denunciato un episodio di violenza. Anno 2007 Tipologia di Violenza Violenza economica Violenza Sessuale Numero casi nell'ambito del progetto “uscire dalla violenza” 39 Violenza psicologica 10 Violenza fisica 75 57 Anno 2007 Età della vittima Numero casi nell'ambito del progetto “Uscire dalla violenza” <18 18-29 30-39 40-49 50-68 >70 1 20 38 23 11 1 44 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Dati riferiti alla situazione lavorativa delle donne in prima accoglienza presso il CDG (escluso donne che provengono dalla tratta) Tab. Situazione lavorativa donne in prima accoglienza al CDG. Valori in percentuale. Anni 2003/2007. Dati occupazional Occupata Disoccupata Pensionata Studentessa Casalinga i 2003 2004 2005 2006 2007 Professione 68 56 57 44 47 % % % % % Insegnante 2003 2004 2005 2006 2007 7% 1% 3% 6% 5,3% 19 % 27 % 24 % 34 % 30 % Impiegata, categorie intermedie 25 % 23 % 27 % 26% 32,2% 5% 6% 8% 6% 7% 1% 1% 1% 2% 5% 3% 7% 6.5% 7,4 % Operaia, inserviente, lav. dip. Servizi alla persona Lavoro in proprio 40 % 33 % 43 % 34.5% 32,2% 5% 7% 4% 12% 7,9 % 5% 13 % 6% 4.5% 6,9 % Altro 2% 7% 5% 8% 4,9 % Coadiuvante in impresa familiare altro 3% - 15 % 23 % 17 % 17% Quanto alla situazione occupazionale delle donne vittime di violenza, è possibile riscontrare negli anni un aumento delle disoccupate, che nel 2006 avevano raggiunto la percentuale del 34% del totale delle donne che si rivolgono al Centro, per poi arrestarsi al 30 % nel 2007. La maggior parte delle donne ha una occupazione (47%). Tra le occupate, è in aumento la percentuale delle impiegate e categorie intermedie, aumentano inoltre anche le donne che hanno un lavoro in proprio. Dati riferiti alla provenienza delle donne accolte. Divisione per distretto e provincia. Tab. Provenienza delle donne in prima accoglienza e inserite nel progetto “Uscire dalla violenza” presso il CDG. Divisione per distretto e provincia. Anni 2004-07. Provenienza 2004 2005 2006 2007 Distretto Nord 165 136 176 160 Distretto Sud/est 51 44 33 40 Distretto/Ovest 22 27 36 31 Fuori Provincia 15 10 14 16 Dalla tabella relativa alle provenienze si può dedurre che la netta maggioranza delle donne accolte provengono dal Distretto Nord, in quanto è il distretto che include la città di Ferrara, ove si trova il Centro e ove, probabilmente, funziona maggiormente la comunicazione delle attività del Centro presso le donne. 45 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara 1.6.2. L'immigrazione in ottica di genere in provincia di Ferrara9 L’Istat ha recentemente pubblicato i dati relativi ai permessi di soggiorno forniti dal Ministero dell’Interno al 1° gennaio 2007. Si tratta di dati che modificano notevolmente il quadro delle presenze degli stranieri in Italia emergente dalle elaborazioni effettuate dalla Caritas di Roma su informazioni fornite dalle Questure, in quanto tengono conto soprattutto dei permessi in vigore, non riuscendo a cogliere a pieno l’entità dei permessi di soggiorno in fase di rilascio e/o di rinnovo. In ogni caso i dati appaiono utili per comprendere le caratteristiche degli insediamenti migratori nei diversi contesti. Al 1° gennaio 2007, per quanto riguarda le differenze di genere la provincia ferrarese, con il 53,0% di presenza femminile, mantiene la sua peculiarità sia nel contesto regionale (dove raggiunge il 49,0%), sia rispetto alla media italiana (dove s’attesta al 50,4%). Come si è sottolineato nelle precedenti analisi questa situazione provinciale è legata soprattutto: all’elevata incidenza delle donne nei processi di ricongiungimento familiare; alla forte presenza di donne straniere inserite nel lavoro domestico e di cura familiare, in relazione all’alto tasso d’invecchiamento della popolazione ferrarese; alla scelta di stabilirsi nel territorio ferrarese da parte di molte donne straniere, in seguito alle migliori possibilità d’inserimento che offre una realtà provinciale relativamente tranquilla, senza eccessive tensioni sociali. Tab. N. Permessi di Soggiorno per sesso e provincia al 01/01/200710 Permessi di soggiorno per sesso e provincia al 01/01/2007 PROVINCIA M F TOTALE M% F% TOTALE Piacenza 10149 9276 19425 52,2 47,8 100 Parma 14839 14104 28943 51,3 48,7 100 Reggio Emilia 19137 18039 37176 51,5 48,5 100 Modena 25547 22086 47633 53,6 46,4 100 Bologna 26024 26645 52669 49,4 50,6 100 Ferrara 6409 7217 13626 47 53 100 Ravenna 12957 12049 25006 51,8 48,2 100 Forli-Cesena 11821 10777 22598 52,3 47,7 100 8859 10320 19179 46,2 53,8 100 135742 130513 266255 51 49 100 1198452 1216520 2414972 49,6 50,4 100 Nord-ovest 435902 410654 846556 51,5 48,5 100 Nord-Est 350145 325598 675534 51,8 48,2 100 Centro 281366 324767 606133 46,4 53,6 100 Sud 91082 117496 208578 43,7 56,3 100 isole 39957 38014 77971 51,2 48,8 100 Rimini Emilia Romagna Italia 9 Il seguente contributo scritto di analisi è stato fornito dal dott. Franco Mosca, Responsabile dell’Osservatorio provinciale dell’immigrazione. 10 Fonte: Elaborazione Istat su dati del Ministero degli Interni 46 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Se si analizzano i dati sulle residenze al 31.12.2007, forniti dagli Uffici Anagrafe dei Comuni ferraresi, l’incidenza della componente femminile sale leggermente al 53,2% (10.044 donne su un totale di 18.858 stranieri residenti). Il lieve incremento, rispetto all’incidenza rilevata nel caso dei permessi di soggiorno, è certamente imputabile alle difficoltà incontrate dal Ministero dell’Interno nel quantificare i permessi di soggiorno in fase di rinnovo e, soprattutto, di primo ingresso. Se si tiene conto, inoltre, delle numerose donne straniere che svolgono attività di assistenza familiare in condizioni di convivenza, senza il riconoscimento della residenza presso la famiglia ospitante (spesso queste concedono solamente il semplice domicilio), l’incidenza della presenza femminile appare certamente sottostimata (dovrebbe superare ampiamente il 54%). Sul versante dei gruppi nazionali residenti più consistenti, denotano una netta prevalenza femminile: l’Ucraina con 1.584 donne (1.369 nel 2006), pari all’86,4% del totale (87,1% nel 2006); la Romania con 1.284 donne (562), pari al 56,1% del totale (58,5%); la Moldova con 701 donne (448), pari al 68,5% del totale (63,5%); la Polonia con 490 donne (377), pari al 75,9% del totale (78,5%); la Nigeria con 220 donne (178), pari al 52,9% del totale (53,1%); la Federazione Russa con 133 donne (123), pari all’82,6% del totale (82,6%); il Brasile con 134 donne (118), pari al 70,2% del totale (66,7%); le Filippine con 118 donne (115), pari al 57,3% del totale (59,0%). I livelli di presenza femminile, naturalmente, variano da Comune a Comune, in stretta connessione con le specificità sociali ed economiche dei diversi ambiti locali. Così, ad esempio: nell’area di Cento - Bondeno che vanta 4.401 residenti stranieri (3.637 nel 2006), le donne - pari a 2.080 unità (1690 nel 2006) - raggiungono appena il 47,3% del totale (46,5% nel 2006), in relazione alla forte attrazione di forza lavoro maschile esercitata dal sistema delle imprese del territorio; nell’area Ferrara – Vigarano Mainarda che vanta 7.942 residenti stranieri (6.647 nel 2006), le donne – pari a 4.412 (3.679 nel 2006) superano il 55,6% del totale (55,3% nel 2006), in seguito all’orientamento ad insediarsi nel Comune capoluogo assunto dalle numerose donne che svolgono attività di cura ed assistenza familiare. Per quanto concerne il lavoro occorre rilevare che, l‘inserimento massiccio delle donne straniere nell’ambito dei lavori domestici ed assistenziali (ulteriormente aumentato nel 2007 anche con i nuovi flussi d’ingresso), consente alla componente femminile una netta preminenza rispetto a quella maschile. Al 31.12.2007, infatti, sulla base dei dati elaborati dai Centri per l’Impiego della Provincia di Ferrara, le donne occupate risultavano il 52,6% del totale (50,3% nel 2006), con n° 4.523 lavoratrici dipendenti (n° 3.263 nel 2006) su complessivi n° 8.599 stranieri in possesso di un’attività lavorativa (n° 6.491 nel 2006). Naturalmente, ai primi posti nella graduatoria per gruppi nazionali, si notano: le ucraine con 1.437 occupate (1.183 nel 2006), pari al 93,6% del totale degli ucraini al lavoro, inserite, quasi esclusivamente, nel lavoro di assistenza familiare (93,4% nel 2006); le rumene con 608 occupate (293), pari al 52,3% del totale dei rumeni al lavoro, in prevalenza avviate al lavoro agricolo e/o di selezione ortofrutticoli e nel settore turistico-alberghiero (58,6%); le moldave con 583 occupate (336), pari al 74,6% del totale dei moldavi al lavoro, inserite, analogamente alle ucraine, nel campo del lavoro di assistenza familiare (66,9%); le polacche con 407 occupate (385), pari all’82,7% del totale dei polacchi al lavoro, in gran parte avviate al lavoro agricolo e/o di selezione ortofrutticoli e nel settore turistico-alberghiero, analogamente alle rumene (74,8%); le marocchine con 184 occupate (136), pari al 17,5% del totale dei marocchini al lavoro, inserite, analogamente alle albanesi, in vari contesti lavorativi, con una lieve preminenza nei settori delle pulizie e di cura della persona (15,4%); le cinesi con 177 occupate (147), pari al 37,9% del totale dei cinesi al lavoro, coinvolte soprattutto in attività lavorative del settore della ristorazione e/o dell’abbigliamento gestite da connazionali (35,3%); 47 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara le albanesi con 172 occupate (139), pari al 34,1% del totale degli albanesi al lavoro, inserite in vari contesti lavorativi, con una lieve preminenza nei settori delle pulizie e di cura della persona (22,3%); le filippine con 100 occupate (97), pari al 62,9% del totale filippini al lavoro, assunte, analogamente alle ucraine e alle moldave, da famiglie che necessitano di assistenza familiare (67,4%). Sul versante della ricerca di un’occupazione, le donne iscritte ai Centri per l’Impiego della Provincia di Ferrara, risultano alquanto numerose. Al 31.12.2007, infatti, a fronte di 2.682 iscritti (2.669 nel 2006), le donne raggiungevano le 1.611 unità (1.562 nel 2006), pari al 60,1% del totale (58,5% nel 2006). Ai primi posti per la ricerca di un’occupazione emergevano: le donne di origine ucraina con 283 unità (284 nel 2006), pari al 17,6% (18,2% nel 2006) del totale delle non occupate (l’elevato numero di cittadine in cerca di lavoro si lega probabilmente a tre aspetti particolari, quali l’orientamento a cercare occupazioni alternative all’assistenza familiare continuativa, la maggiore selettività nell’accettare proposte di lavoro in ambito assistenziale dopo un periodo di faticosa e stressante assistenza familiare continuativa, la propensione a rientrare temporaneamente in patria – dopo alcuni anni di assenza - al termine del lavoro domestico/assistenziale, restando in condizione non lavorativa per diversi mesi); le donne di origine marocchina con 262 unità (302), pari al 16,2% (19,3%) del totale delle non occupate (spesso in difficoltà a trovare lavoro sia per la condizione familiare che le vede madri di figli e figlie molto giovani, sia per la scarsità delle offerte di lavoro al di fuori del settore dell’assistenza familiare, dove vantano maggiori possibilità le cittadine dell’Est europeo); le donne di origine rumena con 182 unità (112), pari all’11,3% (7,2%) del totale delle non occupate (con un livello di disoccupate contenuto rispetto all’incremento delle presenze avvenuto nel 2007 con l’ingresso della Romania nell’Unione Europea); le donne di origine albanese con 117 unità (153), pari al 7,3% (9,8%) del totale delle non occupate (in netta riduzione rispetto all’anno precedente grazie, probabilmente, agli importanti processi di integrazione in atto per tutti i cittadini provenienti dall’Albania). Si mantiene elevato, inoltre, in rapporto alle presenze effettive sul territorio ferrarese, il livello di non occupazione delle donne di origine nigeriana, in quanto su 220 registrate presso le anagrafi comunali (178 nel 2006), erano addirittura 100 quelle in cerca di occupazione (108 nel 2006), pari al 45,5% delle residenti (60,7% nel 2006). Si tratta di una situazione dovuta, probabilmente, a diverse condizioni penalizzanti: molte famiglie non accettano di buon grado di assumerle per l’assistenza ai propri anziani; il livello delle competenze professionali spesso non è adeguato al mercato del lavoro ferrarese; il grado di apprendimento della lingua italiana in molti casi risulta insufficiente in quanto esse hanno la tendenza, o sono in parte costrette, a mantenere contatti sociali nel ristretto giro dei propri connazionali, utilizzando in modo scarso l’italiano per le proprie conversazioni; i datori di lavoro hanno la tendenza ad attivare eventuali assunzioni solo per mansioni che non comportano rapporti diretti con la clientela italiana. 1.7. Altro In questa sezione si riportano i dati di contesto relativi ad assi che non sono attualmente oggetto di bilancio. Tuttavia, la lettura di contesto in chiave di genere evidenzia elementi interessanti che possono essere presi in considerazione nella definizione di obiettivi e priorità relativi alle attività interessate. 1.7.1. Servizio Civile Volontario Nel dicembre del 2004, su iniziativa della Provincia di Ferrara, si è costituito il Coordinamento Provinciale degli Enti di Servizio Civile (Co.Pr.E.S.C.) di Ferrara che, ad oggi, associa circa 50 enti tra i comuni della Provincia di Ferrara e le maggiori associazioni del privato sociale interessati e decisi a promuovere il Servizio Civile Nazionale (ex L.64/2001) nell'intero territorio 48 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Tra le attività peculiari del Copresc rientra anche il coordinamento degli enti al momento della pubblicazione del bando e della pubblicizzazione delle opportunità offerte nel territorio attraverso i progetti presentati dagli enti. Tab. Numero di giovani avviati per genere. Trend 2006/08. Genere Anno 2006 2007 2008 TOTALE Totale Maschio Femmina VA % VA % VA % 64 26,3 73 26,3 59 30,9 179 73,7 205 73,7 132 69,1 243 100 278 100 191 100 VA 196 516 712 % 27,5 72,5 100 Tab. Domande di servizio civile pervenute per sesso e fascia di età. Trend 2006/08. Maschi Femmine 18-21anni 22-24 anni 25-28 anni Totale Totale Totale n. % n. % n. % 47 29,0 46 27,1 62 36,7 65 40,1 47 27,6 38 22,5 50 30,9 77 45,3 69 40,8 162 100,0 170 100,0 169 100,0 112 27,9 96 22,9 108 34,2 127 31,6 164 39,0 95 30,1 163 40,5 160 38,1 113 35,8 402 100,0 420 100,0 316 100,0 566 TOTALE n. % 155 30,9 150 29,9 196 39,1 501 100,0 316 27,8 386 33,9 436 38,3 1138 100,0 1.646 2006 2007 2008 18-21 anni 22-24 anni 25-28 anni 591 489 Tab. Domande pervenute per settore di progettazione e genere del candidato/a. Trend 2006/08 2006 Settore progettuale Ambiente Assistenza Educazione e promozione culturale Estero Patrimonio artistico e culturale Totale Maschio Femmina 2007 Totale Maschio Femmina 2008 Totale Maschio Femmina Totale N. 12 7 19 11 19 30 12 3 15 % 63,2% 36,8% 100,0% 36,7% 63,3% 100,0% 80,0% 20,0% 100,0% N. 14 61 75 51 140 191 39 86 125 % 18,7% 81,3% 100,0% 26,7% 73,3% 100,0% 31,2% 68,8% 100,0% N. 82 185 267 35 81 116 30 99 129 % 30,7% 69,3% 100,0% 30,2% 69,8% 100,0% 23,3% 76,7% 100,0% N. 10 22 32 31 65 96 55 65 120 % 31,3% 68,8% 100,0% 32,3% 67,7% 100,0% 45,8% 54,2% 100,0% N. 44 127 171 42 115 157 34 64 98 % 25,7% 74,3% 100,0% 26,8% 73,2% 100,0% 34,7% 65,3% 100,0% N. 162 402 564 170 420 590 170 317 487 % 28,7% 71,3% 100,0% 28,8% 71,2% 100,0% 34,9% 65,1% 100,0% 49 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Per la Provincia di Ferrara, nell'ultimo triennio, il numero di adesioni femminili ad un progetto di servizio civile supera molto abbondantemente quello maschile, attestandosi su una media del 73% di domande sul totale. Lo sportello Copresc, sulla base della richiesta di informazioni pervenute, prospetta un ulteriore incremento della partecipazioni femminile. E’ possibile ipotizzare che questi numeri siano dovuti ad una maggiore sensibilità delle ragazze per attività in area assistenziale e, più genericamente, al mondo del volontariato e, parallelamente, ad una prevalente offerta di posti in progetti in area assistenziale. Guardando alle domande pervenute (il numero comprende quindi anche le domande che non hanno avuto esito positivo) se consideriamo l'ultimo triennio, la percentuale dii domande maschili è dell'appena 30% in media. L'anno in cui il differenziale di genere è stato più alto è il 2007, con il 72% di domande pervenute dalle candidate. Per entrambi i generi la fascia di età prevalente è l'ultima, ossia quella che va dai 25 ai 28 anni. Dalla tabella che riporta la distruzione di genere delle domande divise per area di intervento della progettazione è possibile notare che il settore dove gli uomini sono più presenti è quello ambientale, dove, nel 2006 e nel 2008 superano le domande presentate dalle donne. In tutti gli altri settori la prevalenza femminile è più che evidente, in particolar modo nel settore assistenziale. 1.7.2. Osservatorio per l’educazione e la sicurezza stradale della Provincia di Ferrara L’Osservatorio per l’educazione stradale della Provincia di Ferrara ha come finalità il reperimento, l’elaborazione e l’analisi dei dati statistici sugli incidenti stradali. Sotto sono riportati alcuni dati sull’incidentalità disaggregati per genere nell’anno 2007. Tab. Incidentalità. Utenti deboli per genere anno 2007. Maschi Femmine Totale Utenti deboli Feriti Morti Feriti Morti Feriti morti pedoni 29 0 45 0 74 0 Ciclisti 145 6 155 1 300 7 ciclomotori 101 3 45 1 146 4 motociclisti 193 7 27 0 220 7 totale 468 16 272 2 740 18 Tab. Incidentalità passeggeri dei veicoli per genere e fascia di età. Fascia di età Passeggeri feriti Passeggeri morti Maschi Femmine Totale Maschi 0/13 27 28 55 14/20 27 49 76 1 21/39 68 94 162 4 40/64 23 81 65 e oltre 9 Nc totale Femmine Totale 1 2 6 104 1 1 38 47 1 1 8 5 13 162 295 457 4 9 5 50 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Tab. Incidentalità conducenti dei veicoli per genere e fascia di età. Fascia di età Conducenti feriti Conducenti morti Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale 0/13 9 2 11 14/20 110 39 149 3 1 4 21/39 408 228 636 12 40/64 313 196 509 9 1 10 65 e oltre 146 79 225 12 2 14 Np 5 3 8 totale 991 547 1538 36 4 40 12 Quanto agli utenti deboli, si attesta un grande differenziale di genere tra i ciclomotori e i motociclisti, in gran parte maschi. I ciclisti vittime di incidenti sono sia uomini che donne, con una differenza di genere a favore delle donne non rilevante; I passeggeri incidenti sono al 65% donne; il differenziale di genere è più alto per le fasce di età maggiori; I conducenti incidenti, tra morti e feriti, sono al 65% uomini. 2. Analisi della composizione del Personale dell’ente in Ottica di genere L’analisi è stata condotta in collaborazione con l’Ufficio responsabile della Gestione delle Risorse Umane della Provincia di Ferrara, che ha permesso la raccolta dei dati sui/lle dipendenti a tempo indeterminato e determinato, analizzati per genere, categorie e struttura di appartenenza . 2.1. Analisi di genere del personale della Provincia per categorie I Dipendenti a tempo indeterminato della Provincia di Ferrara al 31/12/2007 risultano complessivamente pari a 470 unità (189 uomini e 281 donne). Le donne sono dunque pari al 60% del totale dei dipendenti. A questi si aggiungono 3 unità di personale dipendente a tempo determinato (2 donne e 1 uomo). La componente femminile risulta essere in prevalenza inquadrata nella categoria economica C e la categoria economica D, la più elevata per retribuzione e qualifica di accesso. Le posizioni dirigenziali sono complessivamente 20, suddivise tra 11 uomini e 9 donne. Appare interessante analizzare anche la composizione di genere del personale di categoria D alle quali è stata attribuita una responsabilità di gestione denominata posizione organizzativa (cosiddette UOPC) . I Dirigenti di Settore hanno attribuito al proprio interno a n. 25 dipendenti delle responsabilità di posizione organizzativa. I servizi diretti da UOPC attengono alle seguenti materie: Sistema Qualità, Risorse Umane, Sviluppo telematico, Entrate e Tributi, Bilancio, Coordinamento Politiche di sviluppo locale, Idrovia, Geologico e Protezione Civile, Collaborazione tecnica ufficio unico espropri, Progettazione strade ed edilizia, Edilizia scolastica, Provveditorato Acquisiti e gare di approvvigionamento, Agro Ambiente, Produzione agricole, 51 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Interventi strutturali nelle aziende agricole, Sviluppo locale integrato, Investimenti aziendali, Corpo di polizia Provinciale, Acque costiere ed economia ittica, Formazione professionale, Collocamento Ordinario, agricolo e extraordinario e per le Pa, Inserimento disabili, Servizi di supporto alle scuole, diritto allo studio, scuole per l'infanzia, progetti di qualificazione e miglioramento, Cultura, progetti culturali, sicurezza, spettacolo e attività espositive, mobilità ed energia e urbanistica. Al 31/12/2008 le Posizione Organizzative di cui sopra, in totale 25 incarichi, sono affidate in maniera egualitaria a 13 uomini e a 12 donne. Notevole lo spostamento dell'asse di genere rispetto alla precedente rilevazione, per la quale il 70% delle posizioni apicali era assegnato a uomini. Di seguito si propongono le tabelle della distribuzione numerica dei dipendenti per categoria economica e genere relative al 31/12/2005, al 31/12/2006 e al 31/12/2007. Tab. Dipendenti dell'amministrazione provinciale di Ferrara per categoria economica e genere. Trend 2005/2007. Dato al 31/12/2005 Genere/Categorie A B C D Dirigenti Totale Donne 3 62 106 98 9 278 Uomini 3 57 66 65 11 202 Totale 6 119 172 163 20 480 Dato al 31/12/2006 Genere/categorie A B C D Dirigenti Totale Donne 5 59 105 96 9 274 Uomini 3 54 59 63 11 190 Totale 8 113 164 159 20 464 Dato al 31/12/2007 Genere/categorie A B C D Dirigenti Totale Donne 3 48 148 74 8 281 Uomini 2 50 72 54 11 189 Totale 5 98 220 128 19 470 Dipendenti per genere e categoria economica al 31/12/2007 160 140 120 100 Donne 80 Uomini 60 40 20 0 A B C D Dirigenti 52 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara 2.2. Analisi del personale per genere e struttura di appartenenza. Attraverso l’analisi del personale secondo la struttura di appartenenza è possibile evidenziare possibili segregazioni orizzontali tra i generi, ossia un persistere della divisione tra impieghi tipicamente maschili, che attengono solitamente all’utilizzo di nuove tecnologie o ai settori più tecnici, e impieghi tipicamente femminili, che ruotano intorno ai servizi alla persona o a mansioni di segreteria. Nella fattispecie dell’impiego pubblico all’interno della amministrazione provinciale, si riportano il dato riferito alla situazione al 31/10/2008. In continuità con gli anni passati, i maggiore differenziali in assoluto tra impiego femminile e maschile si riscontrano nel Settore Servizi alla Persona (che, con 93 dipendenti donne impiega il 33 % del totale delle occupate) e il Settore Tecnico (che impiega il 33,8 % del totale degli occupati). Il settore Tecnico e il settore Agricoltura e Ambiente impiegano insieme il 66% del totale dei 189 dipendenti uomini. Tab. Dipendenti dell'amministrazione provinciale per genere e struttura di appartenenza al 31/10/2008. Valori assoluti. Settore d'impiego Donne % Uomini % Settore Servizi alla Persona, Sanità, Sociale, Pubblica Istruzione e Cultura, Politiche del Lavoro e 93 81 21 19 Formazione professionale Settore Risorse Umane, Servizi Informatici, Affari 49 74 17 26 Generali Settore Tecnico, Infrastrutture, Edilizia, Protezione civile, Appalti e Gare, patrimonio e provveditorato Settore Pianificazione territoriale, mobilità, energia Settore Agricoltura e Ambiente Settore Bilancio ed economia Ufficio di Piano Istituzione Castello 39 36 69 64 10 42 14 58 64 52 60 48 40 87 6 13 2 66 1 34 4 50 4 50 Dipendenti per struttura e genere al 31/10/2008 Settore Serv izi alla Persona, Politiche del Lav oro e FP Settore Risorse Umane, Serv izi Inf ormatici, A.G. Settore Tecnico, Settore Pianif icazione territoriale M F Settore Agricoltura e Ambiente Settore Bilancio ed economia Uf f icio di Piano Istituzione Castello 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 53 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara 2.3. Fruizione dei congedi parentali per genere Per “Congedo parentale”, secondo la terminologia della legge n. 53/2000, si intende un periodo di astensione facoltativa dal lavoro nei primi otto anni del bambino, per un periodo complessivo di sei mesi, continuativi o frazionati, fruibile dai padri e dalle madri. Nel caso il padre abbia effettuato almeno tre mesi di astensione è previsto un premio, un mese di congedo in più, che così arriva a 7 mesi. La volontà legislativa, con la legge nazionale sulla conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro, ha rivisto e ampliato questo istituto attraverso una diversa articolazione temporale del congedo parentale (fruibile fino al 8° anno di vita del bambino), la flessibilizzazione del congedo di maternità (scegliendo la distribuzione dei 5 mesi di periodo obbligatorio), la previsione dello stesso congedo anche per i lavoratori dipendenti padri. Favorire la fruizione del congedo parentale anche da parte dei lavoratori padri è una delle azioni positive di conciliazione più perseguite da enti e associazioni che si occupano di politiche di genere. La tabella sottostante riporta, per tre periodi di riferimento, le unità di personale dipendente della provincia, distinto per genere, che ha fruito di congedi parentali. Anche nell’ente provinciale, come è evidenziato dalla tabella e dal grafico sottostante, sono le donne a fruire maggiormente dei periodo di congedo parentale per le proprie esigenze di conciliazione dei tempi di cura e di lavoro. Tab. Dati sulla fruizione del Congedo parentale da parte del personale dipendente della Provincia di Ferrara. Trend 2005/2007 FRUIZIONE DEI CONGEDI PARENTALI PER GENERE Periodo N. Donne Tot Giorni Media GG N. Uomini Tot. Giorni Media GG Anno 2005 15 781 52 1 12 12 Anno 2006 18 1387 77 3 36 12 Anno 2007 17 427 25 2 35 17,5 2.4. Assenze per genere La tabella sottostante riporta i dati riguardati le assenze (in giornate) del personale per genere, per categoria e per tipologia di assenze al 31/12/2007. Le tipologie di assenze prese in considerazione sono state le ferie, la malattia, i permessi retribuiti, i permessi per la fruizione della legge 104/92, le maternità e congedi parentali, gli scioperi, le assenze non retribuite. L’ultima riga riporta, in media, i giorni di assenza riportati per donne e uomini nel corso dell’anno 2007. 54 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Tab. Giorni di assenza dei dipendenti per genere, tipologia, categoria economica. Anno 2007. categorie Presenti al 31/12/2007 M F Ferie M A 2 3 B 50 48 C F M F M 16 1522 1517 423 1068 72 148 1823 3391 599 1172 30 D 54 74 2108 3080 656 995 DIR 11 8 289 15 57 Media GG assenza F LEGGE 104/92 M F Permessi retribuiti M Assenze non retribuite Scioperi F M F M F 80 1 11 162 386 85 123 24 14 496 904 322 377 327 330 21 37 34 76 109 258 428 365 158 589 17 30 75 25 281 5786 8325 1729 3308 142 1188 912 1208 571 1053 62 81 605 101 0,3 0,2 3,2 0,3 30 86 Maternità congedo 36 Totale GG 189 assenza 44 Malattia 251 30 9 11 26 0,75 4 4,8 4,2 3 3,7 2.5. La fruizione del part-time in ottica di genere Il numero di dipendenti di sesso femminile che usufruiscono di orario part-time è molto più alto (85% del totale) di quello dei dipendenti di sesso maschile. Il notevole ricorso a questa forma di flessibilità da parte delle lavoratrici donne indica come la riduzione d’orario resti a tutt’oggi uno degli strumenti più adottati per conciliare la vita familiare con quella lavorativa. Tra le 26 lavoratrici donne che, al 31/10/2008, hanno scelto il part-time ben 19 fruiscono della modalità “orizzontale” che comporta una riduzione dell’orario lavorativo in tutti i giorni della settimana. Tradizionalmente proprio il part-time orizzontale è la modalità d’impiego richiesta dalle donne per esigenze conciliative. Tra i 6 uomini in part-time,diversamente, ben 4 fruiscono della modalità verticale, che comporta una riduzione delle giornate lavorative. Tale opzione viene richiesta, prevalentemente, per poter “liberare” tempo da finalizzare ad attività diverse dal lavoro abituale. Fruizione della modalita’ part-time per genere Categoria Ec. al 31/12/2005 al 31/12/2006 al 31/10/2008 Uomini 1 4 2 1 8 Uomini 4 2 1 7 Uomini Donne A B C D TOT 6 26 Donne 1 5 7 10 23 Donne 1 5 10 11 27 55 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara 3. Bilancio di genere consuntivo 2007 La struttura della rendicontazione è articolata su tre livelli: per ciascuna delle assi di intervento vengono riportati gli indirizzi e le priorità in ottica di genere, le attività realizzate, gli indicatori di monitoraggio e, dove possibile, quelli di esito. I conti monetari sono trattati in un capitolo a parte. 3.1. Aree direttamente inerenti al genere 3.1.1. Pari opportunità All’interno della amministrazione provinciale le Politiche di Pari opportunità vengono presidiate nell’ambito del Settore Servizi alla Persona da una apposita Unità Organizzativa. Indirizzi e priorità in ottica di genere azioni di promozione delle pari opportunità sotto l'aspetto teorico culturale del concetto della differenza e della storia dei generi Promuovere ricerche, convegni e rilevazioni statistiche sulle segregazioni verticali e orizzontali dei generi nonché sulla correlazione tra livelli di occupazione e variazioni del tasso di natalità in un'ottica di genere Promuovere e convocare il Forum Provinciale per le pari Opportunità Promuovere lo strumento del Bilancio di Genere quale principale mezzo per la realizzazione del Mainstreming di Genere nelle elaborazione di politiche pubbliche Contrastare la violenza di genere Promuovere il coordinamento a livello provinciale delle iniziative in tema di pari opportunità Sostenere Promozione del tavolo provinciale di coordinamento delle iniziative legate alla giornata internazionale contro la violenza alle donne del 25 novembre; Stampa e diffusione di un opuscolo dal titolo “ contenente tutte le iniziative contro la violenza sul territorio provinciale; Elaborazione di un “ordine del giorno” comune sulla violenza di genere e promozione della sua approvazione congiunta in tutti i comuni della provincia di Ferrara; in collaborazione con udi e cdg diffusione locale di materiale informativo sulla tematica; Ripresa dei lavori del Coordinamento tecnico/organizzativo del Forum provinciale per le pari opportunità concordando la tematica della violenza di genere per la edizione 2008 Indirizzi di riferimento Promuovere ricerche, convegni e tavoli di lavoro sulla tematica della violenza di genere Attività del Servizio Indirizzi di riferimento Promuovere il coordinamento provinciale delle iniziative in tema di pari opportunità Attività del Servizio Stampa e diffusione di un opuscolo/calendario con tutte le iniziative del mese di marzo legate alla festa della donna. Titolo dell'opuscolo “Un Marzo di gran vento”. Organizzazione di un incontro pubblico dal titolo “Cantiere delle Idee per le nuove politiche di genere” in collaborazione con l'ufficio delle consigliere provinciali di parità le associazioni femminili e le componenti femminili delle consulte per l'immigrazione. 56 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Indirizzi di riferimento Promuovere lo strumento del Bilancio di Genere quale principale mezzo per la realizzazione del Mainstreming di Genere nelle elaborazione di politiche pubbliche Attività del Servizio Seminario Pubblico “La parità nelle politiche pubbliche” in occasione della presentazione del primo bilancio di genere della provincia di Ferrara. 3.1.2. Formazione professionale e politiche per il lavoro Con l'anno 2007 si è aperto un nuovo ciclo di programmazione del Fondo Sociale Europeo caratterizzato da nuove regole imposte dalla Comunità europea, minori quantità di risorse e diverse priorità. Attraverso il Programma Provinciale delle Politiche del lavoro e della formazione professionale, l'assessorato delinea strategie e priorità di intervento per il triennio 2007/09, attenendosi alle scelte della programmazione regionale. Le risorse del FSE per il territorio ferrarese sono articolate secondo tre assi di intervento: ASSE 1) OCCUPABILITA': Finanzia operazioni formative rivolte ai disoccupati ASSE 2) ADATTABILITA': Finanzia operazioni formative rivolte a occupati ASSE 3) INCLUSIONE SOCIALE: Finanzia operazioni formative rivolte ai disabili. La Provincia di Ferrara ha ritenuto utile di riservare, all'interno di queste risorse, una quota al just in time e a bandi rivolti alle sole donne e immigrati. Di seguito ci riportano tutti i macro obiettivi posti a base posti a base del programma provinciale per il periodo 2007/2009 suddivisi per gli Assi prioritari di intervento in ambito FSE: questi macro obiettivi sono risultati da una declinazione degli orientamenti strategici generali posti a livello regionale cpngiuntamente ad una analisi del contesto socio economico e da una valutazione dei risultati delle programmazioni precedenti. Successivamente questi macro obiettivi verranno citati nel report relazionandoli alla operazione formativa in rendicontazione. ASSE I ADATTABILITA' - Consolidare i sistemi di formazione continua e sostenere l’adattabilità dei lavoratori con interventi flessibili e coerenti alle specificità delle imprese; - salvaguardare i livelli occupazionali, favorire l’innovazione e la produttività attraverso una migliore organizzazione, sicurezza e qualità del lavoro; - sostenere la competitività dei sistemi produttivi anche attraverso politiche di anticipazione dei cambiamenti, la promozione dell’imprenditorialità e lo sviluppo dei servizi; - sviluppare un approccio di sistema volto a favorire la formazione permanente, che integri il filone tradizionale delle formazione continua con le iniziative di formazione per l'acquisizione delle competenze chiave di base, trasversali e professionali, al fine di favorire l'occupabilità e la mobilità dei lavoratori, anche attraverso lo sviluppo degli strumenti a sostegno delle scelte e delle domande individuali di formazione (orientamento, analisi delle competenze, percorsi di formazione al di fuori delle strategie aziendali, catalogo corsuale e voucher formativi); - favorire la flessibilità nell’erogazione della formazione, tenendo conto delle esigenze delle imprese e dei lavoratori, mediante una pluralità di metodi e strumenti formativi anche integrati tra loro, come l’articolazione dei percorsi per UFC, il riconoscimento di crediti, l’impiego di metodologie didattiche attive (ad es. action learning, tutor on the job, analisi di casi, simulazione) e di metodologie di e-learning; - assicurare la sinergia e, insieme, evitare la duplicazione rispetto alle attività finanziate con i Fondi interprofessionali gestiti dagli enti bilaterali 57 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara ASSE II – OCCUPABILITÀ - Migliorare e potenziare le istituzioni del mercato del lavoro per favorire la piena occupazione, con particolare riferimento ai Servizi per l’Impiego; - realizzare misure per il lavoro attive e preventive, coerenti con le tendenze produttive settoriali e locali, anche in coerenza con i fabbisogni professionali emersi dalle principali indagini (ad es. Provincia di Ferrara – Programma FSE 2007-2009 Pagina 61 xcelsior), per garantire a giovani e adulti disoccupati l’entrata e il reinserimento nel mercato del lavoro, in particolare con varie forme e attività di orientamento, esperienze guidate in ambienti lavorativi, alternanza tra istruzione, formazione e lavoro, formazione mirata, adeguata ai livelli di competenza in ingresso delle persone e finalizzata all’inserimento lavorativo, forme di incentivazione all'accesso e alla stabilizzazione del lavoro, sostegno al lavoro autonomo e alla creazione d'impresa, ecc. - programmare azioni formative e di incentivazione economica per il conseguimento da parte delle persone in giovane età di un livello minimo di competenze, coerenti con le esigenze del sistema produttivo regionale, attraverso il diploma o una qualifica professionale; - sviluppare l'integrazione sociale e la valorizzazione professionale e occupazionale degli immigrati quale risorsa per gli obiettivi di sviluppo economico e di coesione sociale all'interno del contesto provinciale; - promuovere la partecipazione delle donne all’occupazione, attraverso azioni specifiche e iniziative finalizzate allo sviluppo del mainstreaming di genere, centrate in particolare sulla conciliazione tra tempi di lavoro, di vita e di cura; - favorire la flessibilità nell’erogazione della formazione, tenendo conto delle caratteristiche dei destinatari, mediante una pluralità di metodi e strumenti formativi anche integrati tra loro, come l’articolazione dei percorsi per UFC, il riconoscimento di crediti, l’impiego di metodologie didattiche attive (ad es. action learning, tutor on the job, analisi di casi, simulazione) e di metodologie di e-learning. ASSE III – INCLUSIONE SOCIALE - Assicurare pari opportunità di formazione e lavoro a tutti i cittadini, con specifico riguardo allepersone disabili e a rischio di emarginazione sociale, e attenzione ai fenomeni di nuova povertà,sviluppando anche misure di supporto per creare condizioni di contesto favorevoli all’inclusionesociale; - favorire la flessibilità nell’erogazione della formazione, tenendo conto delle caratteristiche dei destinatari, mediante una pluralità di metodi e strumenti formativi anche integrati tra loro, come l’articolazione dei percorsi per UFC, il riconoscimento di crediti, l’impiego di metodologie didattiche attive (ad es. action learning, tutor on the job, analisi di casi, simulazione) e di metodologie di e-learning. Di seguito è indicata la declinazione ferrarese delle priorità trasversali agli assi di intervento recepite nel POR, ossia le pari opportunità e la interculturalita'. PARI OPPORTUNITA' Va assicurata a tutte le persone la pari opportunità nell’accesso all’istruzione, alla formazione e al lavoro. In questa logica, occorre perseguire le pari opportunità con politiche che contraddistinguono tutti gli interventi, accompagnate da un’adeguata progettazione rivolta a target specifici. Si tratta, quindi, di perseguire il successo formativo e l’inclusione lavorativa delle persone in condizioni di svantaggio, per prevenire ogni forma di discriminazione nel mercato del lavoro e di marginalizzazione dal contesto sociale. In particolare, una delle principali priorità dell’azione strategica del FSE riguarda la valorizzazione della componente femminile della popolazione. Le azioni per le pari opportunità tra uomini e donne saranno sviluppate come nella precedente programmazione, in linea anche con quanto dettato da SEO (Strategia Europea per l’Occupazione), in un'ottica di mainstreaming, e saranno finalizzate ai seguenti obiettivi: - adottare l’approccio del mainstreaming nell’insieme delle priorità di intervento previste per ciascun Asse del programma, garantendo una presenza della popolazione femminile che orientativamente rifletta la situazione del mercato del lavoro, ed eventualmente promuovendo azioni specifiche e dedicate alle donne in tutte le Misure; 58 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara - promuovere azioni positive come elemento di rafforzamento del mainstreaming, attraverso l’intervento sui fattori che possono favorire e agevolare l’ingresso, il reinserimento, la permanenza e l’avanzamento di carriera delle donne; - promuovere un’offerta di servizi alle persone e ai sistemi volti alla conciliazione, flessibili nei tempi e nelle modalità di erogazione e sostenibili nei costi; - promuovere interventi finalizzati alla disaggregazione orizzontale della partecipazione femminile ai processi di innovazione, di sviluppo e di trasferimento tecnologico; - azioni volte a sostenere l’imprenditorialità femminile e l’avvio di lavoro autonomo, con particolare attenzione ai settori ad alta innovazione. INTERCULTURALITA' Gli interventi inerenti l’interculturalità devono guardare alle politiche di integrazione, inclusione evalorizzazione di culture differenti quale strumento per cogliere e per valorizzare tutte le risorse chiamate a contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo economico e di coesione sociale. La Provincia intende favorire l’interculturalità sia a livello di sistema in integrazione e complementarietà con la Regione, sia a livello di filiera di intervento, agendo sui versanti dell’integrazione educativa, formativa e sociale, nonché della valorizzazione professionale e occupazionale degli immigrati, avvalendosi a tal fine di tutti gli strumenti normativi esistenti. I macro-obiettivi sopra citati sono stati di seguito confrontati con gli obiettivi operativi e con le priorità del POR e tradotti in azioni, linee prioritarie specifiche, destinatari e fonti di finanziamento all’interno di ciascun Asse di intervento. La nuova programmazione 2007-2013 non permette i raffronti con gli anni precedenti, al fine di verificarne il trend. Si riportano quindi i dati relativi al 2007, i quali verranno riportati nel prossimo bilancio di genere al fine di valutarne il trend. Indirizzi di riferimento11asse occupabilità Sostenere l'occupazione delle donne in condizione di debolezza nel mercato del lavoro, in particolare delle lavoratrici atipiche a basso reddito, disoccupate iver45 ed in generale tutte coloro che si trovano in situazione di svantaggio occupazionale Indirizzi di riferimento12asse adattabilità Sviluppare sistemi di formazione continua e sostenere l’adattabilità dei lavoratori Favorire l’innovazione e la produttività attraverso una migliore organizzazione e qualità del lavoro. Contrastare le discriminazioni e i divari di genere e favorire le pari opportunità di genere nel mondo del lavoro, con misure atte a sostenere i percorsi di riqualificazione e di sviluppo di carriera delle occupate, a supportarne la partecipazione al lavoro attraverso la diffusione di modelli organizzativi aziendali orientati alla conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa; Attività approvate dal Servizio – asse occupabilità Interventi di formazione rivolte a donne giovani e adulte (over 45) non occupate e con contratti atipici, senza titolo di studio, con titolo di studio medio/basso o non congruente alle necessità del mercato, a rischio di emarginazione dal MDL, per l'inserimento o il reinserimento in tutti i settori produttivi, finalizzati in particlare all'acquisizione di qualifiche di accesso; Interventi di formazione rivolti a donne in possesso di titolo di studio medio-alti, per l'inserimento lavorativo nei settori delle nuove tecnologie informatiche e telmatiche e dei servizi alle imprese e nel campo della tutela ambientale, Interventi di formazione rivolti a donne per la creazione di impresa e di lavoro autonomo con particolare riferimento allo sviluppo di attività artigianali, dell'economia sociale, delle tradizioni locali, 11 Gli Obiettivi indicati sono quelli relativi alla graduatoria n. 5 “Inserimento e reinserimento lavorativo di donne giovani e adulte” az. 4 del 3° avviso pubblico anno 2007 per l'asse occupabilità 12 Gli Obiettivi indicati sono quelli relativi alla graduatoria n. 3 “Formazione continua per utenza femminile a sostegno delle strategie aziendali” e n. 5 “Formazione per occupate con fabbisogni individuali non riconducibili a strategie aziendali” del 4° avviso pubblico anno 2007 per l'asse adattabilità. 59 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara commerciali, e turistiche nel settore dell'informatica e della telematica. Attività approvate dal Servizio – asse adattabilità Operazioni per l’adeguamento della professionalità delle lavoratrici ai cambiamenti tecnologici, Operazioni rivolte a lavoratrici occupate in imprese a rischio di perdita di competitività con particolare riferimento alle lavoratrici di età superiore a 45 anni, con professionalità debole e/o a rischio di espulsione dai processi produttivi; Operazioni rivolte ad imprenditrici, dirigenti e quadri intermedi di impresa, Operazioni rivolte ad occupate con contratti atipici, Operazioni formative a sostegno e consolidamento delle neo-imprese al femminile Operazioni per lo sviluppo di carriera delle donne nell’ambito dell’attività aziendale Tab. Indicatori di attività relativi alle azioni formative finanziate nell'ambito di bandi rivolti esclusivamente alle donne. Anno 2007. Attività formative rivolte alle donne anno 2007 – Asse Occupabilità Inserimento e reinserimento lavorativo di donne giovani e adulte Unità di misura Operazioni totali n Partecipanti totali n Ore totali di attività n Spesa totale € di cui operazioni a qualifica n Di cui partecipanti a qualifica n Attività formative rivolte alle donne anno 2007 – Asse Adattabilità Formazione continua per utenza femminile a sostegno delle strategie aziendali Unità di misura Attività totali n Partecipanti totali n Ore totali n Spesa totale € Di cui finanziamento pubblico Valore 2007 4 56 1900 € 236.670,00 3 42 Valore 2007. 7 366 904 € 283.766,50 € 210.110,90 Attività formative rivolte alle donne anno 2007 – Asse Adattabilità Formazione per occupate con fabbisogni individuali non riconducibili a strategie aziendali Unità di misura Attività totali n Partecipanti totali n Ore totali n Spesa totale € Valore 2007 4 241 550 € 97.777,80 60 Bilancio di genere 2007 Di cui finanziamento pubblico Provincia di Ferrara € € 97.472,80 3.1.3. Sussidiarietà Indirizzi e priorità in ottica di genere Sostenere le attività delle associazioni che svolgono i progetti con un particolare impatto in un'ottica di genere e di promozione della cultura di genere Partecipare a Progetti nazionali e transnazionali in partenariato Aderire a RETI provinciali e interprovinciali Indirizzi di riferimento Sostenere le attività delle associazioni che svolgono i progetti con un particolare impatto in un'ottica di genere e di promozione della cultura di genere Attività del Servizio di coordinamento dei 26 Comuni della Provincia finalizzata all’inserimento del sostegno al Progetto “Uscire dalla Violenza” del Centro Donna Giustizia all’interno della programmazione sociale inserita nei Piani di Zona (legge regionale 2/2003 art. 5 prevede come servizi essenziali l’attività svolta dai Centri AntiViolenza). A fronte della rendicontazione finanziaria annuale dell’attività del Progetto, la compartecipazione dei Comuni è stata definita, su proposta della Provincia, sulla base di una ripartizione che ha tenuto conto del numero di donne dai 15 ai 65 anni residenti nei territori comunali. Attività Erogazione di contributi semestrali alle associazioni del terzo settore che presentino un progetto rilevante per la promozione delle pari opportunità (le erogazioni sono vincolate all’articolato disposto dal Regolamento provinciale sulle contributi) Tab. Indicatori di attività relativi all'asse “Sussidiarietà” Sussidiarietà Unità Valore di 2004 misura Fondi Provinciali erogati a favore del Centro Donna e Giustizia per il progetto “Uscire dalla Violenza” Ammontare complessivo dei contributi semestrali ad approvazione di Giunta erogati sull’azione Pari Opportunità Valore 2005 Valore 2006 Valore 2007 € € 13.000,00 € 10.000,00 € 13.000,00 € 13.000,00 € € 7.560,00 € 5.000,00 € 7.700,00 € 16.466,00 La Provincia, anche per l’anno 2007, ha dato continuità ai rapporti di collaborazione nati dalla sottoscrizione del Protocollo d’intesa nazionale per lo scambio di buone prassi, dalla adesione all’associazione Women e all’Accordo sulla conciliazione promosso dal Comune di Ferrara. A commento dei dati di attività indicati in tabella si riporta l’elenco delle associazioni e enti che hanno beneficiato del contributo per un progetto relativamente all’anno 2007. Ente o associazione Comune di Migliarino Udi di Ferrara Comune di Berra Centro Documentazione Donna Spi Cgil Associazione Badanti Straniere nadya Associazione Papa Giovanni Titolo del Progetto Stampa brochure servizi di conciliazione e politiche famigliari Settimana di Iniziative contro la violenza alle donne Merito Rosa_ Premiazione delle ragazze meritevoli Convegno sulla figura di Carla Lonzi Iniziativa “Dedicato alle donne di Portella della Ginestra” Manifestazioni per la festa delle donne 2007 Progetto di accoglienza donne vittime della tratta 61 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Ass. Women Azienda Ospedaliera Universitaria Centro Documentazione Donna Udi di Ferrara Andos Progetto Donne Palestina Diffusione Opuscolo “Sono incinta” Progetto di valorizzazione del CENTRO Iniziative nell'anno europeo delle pari opportunità "Parliamone insieme sul posto di lavoro” 3.2. Aree indirettamente inerenti al genere All’interno di questa sezione rientrano le politiche e attività portate avanti dall’Amministrazione che, pur non essendo esplicitamente e prioritariamente rivolte alle donne, hanno su diverso impatto sui generi che può dipendere: - dal contesto: ad esempio, alle attività formative rivolte genericamente a disoccupati partecipano più donne che uomini; - dalla tipologia di intervento, che per sua natura va ad agire in ambiti connotati da una prevalenza femminile (es. attività relative al potenziamento e al miglioramento degli asili nido hanno in generale un’influenza indiretta maggiore sulle donne rispetto agli uomini) 3.2.1. Politiche dell’istruzione Indirizzi e priorità in ottica di genere Assicurare pari opportunità di accesso al sistema dell’istruzione e di contrasto alla dispersione scolastica; Assicurare alle persone disabili o in disagio un’adeguata integrazione per il pieno esercizio del diritto allo studio e per l’apprendimento durante tutto l’arco della vita; Assicurare agli alunni stranieri l’integrazione nel percorso scolastico mediante azioni di mediazione linguistica e culturale; Assicurare un adeguato livello qualitativo ai servizi educativi per la prima infanzia. Erogazione Borse di studio Assicurare Indirizzi di riferimento pari opportunità di accesso al sistema dell’istruzione e di contrasto alla dispersione scolastica. Attività del Servizio Assegnazione annuale di borse di studio, beneficio economico concessi agli alunni delle scuole secondarie superiori della provincia di Ferrara in attuazione della L.R. n. 26/2001 “Diritto allo studio e all’apprendimento per tutta la vita” Tab. Indicatore di attività. Assegnazione delle borse di studio ex L.R. n. 26/2000 per genere e a.s. Assegnazioni delle borse di n. Ragazzi n. Ragazze % Ragazzi % Ragazze studio per genere 2003/04 497 666 42,70 57,26 2004/05 561 677 45,31 54,68 2005/06 442 545 44,58 55,21 2006/07 463 526 46,50 53,50 2007/08 274 309 46,99 53,01 62 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara L'a.s.2007/08 rispetto ai precedenti è stato caratterizzato dal 41% di assegnazioni in meno, tale calo è dovuto al termine della programmazione europea del FSE sessennio 200/06, di cui cui si nutriva in gran parte il fondo totale destinato alle borse di studio. Per quanto riguarda l'aspetto di genere, il divario tra le assegnazioni sembra rimanere invariato.La direttiva regionale consentiva di maggiorare l’importo per i casi di merito scolastico, applicati al 41% delle borse di studio destinate alle femmine e al 23% ai maschi. Integrazione Scolastica di alunni disabili e stranieri. Indirizzi di riferimento Assicurare alle persone disabili o in disagio un’adeguata integrazione per il pieno esercizio del diritto allo studio e per l’apprendimento durante tutto l’arco della vita Assicurare agli alunni stranieri l’integrazione nel percorso scolastico mediante azioni di mediazione linguistica e culturale Attività del Servizio Erogazione dei fondi regionali (ex L.R. 12/2002) destinati alla realizzazione di interventi per l'inserimento e l'integrazione degli alunni disabili e degli stranieri Tab. Indicatore di Attività. Erogazione dei Fondi LR 12/03. A.S. 2004/05_ 2005/06_2006/07 A.S. 2004/05 ORDINI DI GRADO Scuole Primarie Alunni stranieri Alunni disabili Disabili (*4) + stranieri Budget stranieri Budget disabili TOTALI 778 319 2.054 € 66.664,08 € 0,00 € 176.000,03 Scuola Secondaria di I grado 387 233 1.319 € 33.160,67 € 79.859,80 € 113.020,47 Scuola Secondaria di II grado 407 194 1.183 € 34.847,40 € 66.492,71 € 101.367,11 totale 1572 746 4.556 € 134.699,15 € 255.688,45 € 390.387,60 Budget stranieri Budget disabili TOTALI A.S. 2005/06 ORDINI DI GRADO Alunni stranieri Alunni disabili Disabili (*4) + stranieri Scuole Primarie 881 313 2.133 € 64.564,56 € 91.490,60 € 156.055,16 Scuola Secondaria di I grado 466 245 1.446 € 34.236,59 € 71.513,21 € 105.749,80 Scuola Secondaria di II grado 557 215 1.417 € 40.316,68 € 62.248,32 € 102.565,00 totale 1.904 773 4.996 € 139.117,83 € 225.252,13 € 364.369,96 Budget stranieri Budget disabili TOTALI A.S. 2006/07 ORDINI DI GRADO Alunni stranieri Alunni disabili Disabili (*4) + stranieri Scuole Primarie 1072 332 2400 € 54.948,13 € 68.070,11 € 123.018,21 Scuola Secondaria di I grado 590 285 1730 € 30.241,97 € 58.433,66 € 88.675,63 Scuola Secondaria di II grado 685 257 1713 € 35.111,44 € 52.692,79 € 87.804,23 totale 2347 874 5843 € 120.301,54 € 179.196,56 € 299.498,10 63 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara In applicazione della L.R. 12/2003, la Provincia eroga annualmente fondi regionali, che integra con proprie risorse, sia alle autonomie scolastiche che ai Comuni. Tali fondi sono destinati alla realizzazione di interventi per l’inserimento e l’integrazione degli alunni disabili e degli stranieri. In attuazione del rinnovato Accordo di programma provinciale per l'integrazione degli alunni disabili (2006/2007-2010/2011), la programmazione di questi interventi viene definita in un clima di concertazione e coordinamento territoriale, che la Provincia assolve come proprio compito istituzionale. Nella scuola ferrarese, statale e non, da quella dell’infanzia a quella di 2° grado, la presenza femminile in condizione di disabilità nell’a.s. 2006/2007 rappresentava il 7,08% dell’intera popolazione scolastica, leggermente in aumento nell’a.s. 2007/2008 (7,98%). Nelle scuole secondarie di 2° grado l’incidenza dei maschi con disabilità era nell’a.s. 2006/2007 pari il 52,25% e nell’a.s. 2007/2008 il 52,28%, distaccando quella femminile ferma su percentuali leggermente inferiori (a.s 2006/2007: 47,75%, a.s. 2007/2008: 47,72%). L'attività d'integrazione per gli alunni disabili e stranieri si ritiene possa essere monitorata come indirettamente inerente il genere. La progettualità, che non tiene conto della differenza di genere, e la presenza qualificata di una rete territoriale di supporto all'integrazione scolastica assicura il sostegno al nucleo famigliare supportando i genitori nella cura dei figli. Nidi e scuole di infanzia Indirizzi di riferimento Assicurare un adeguato livello qualitativo ai servizi educativi per la prima infanzia. Attività del Servizio Riparto e Assegnazione delle risorse della L.R. 1/2000 per la qualificazione, il consolidamento e l'ampliamento dei nidi (fascia 0-3 anni) Riparto e Assegnazione delle risorse della L.R. 26/01 per progetti di qualificazione e miglioramento delle scuole dell'infanzia Tab. Indicatore di attività. Assegnazione delle risorse l.r. 1/00 per la qualificazione, consolidamento e ampliamento dei nidi fascia 0-3 anni. Asili nido e servizi 0-3 anni Anno 2003 Anno 2004 Anno 2005 Anno 2006 Anno 2007 Fondi regionali per il € 472.790,22 € 547.372,77 € 435.661,91 € 539.279,10 € 678.009,43 consolidamento e la qualificazione dei servizi educativi 0-3 anni Fondi regionali per interventi di € 814.762,40 € 991.658,80 € 567.899,80 € 921.172,80 € 1.202.279,21 ampliamento dell'offerta di servizi fascia 0-3 anni (conto capitale) Tab. Indicatore di esito. Numero dei posti in aumento a seguito di interventi di ampliamento. Trend anni 2003-2007. Offerta dei posti nei servizi 0-3 Aumento Unità di dell'offerta dei misura posti n. posti 2003 + 63 2004 + 195 2005 + 14 2006 + 125 2007 0 64 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara L’aspetto di maggiore interesse in ottica di genere delle attività della provincia in questo settore è rappresentato dal contributo dell’ente all’ampliamento e alla qualificazione dell’offerta di servizio educativo. L'Ente è impegnato nella programmazione territoriale degli interventi per l’ampliamento dell’offerta educativa nei servizi educativi per la prima infanzia, per il consolidamento della loro gestione e per la qualificazione dell’offerta educativa, compatibilmente con le risorse finanziarie assegnate annualmente dalla Regione. Considerato che l’attività di cura della fascia d’età 0/3 anni è prevalentemente in carico alle donne, tra gli obiettivi prioritari della programmazione provinciale vi è quello di rispondere in maniera adeguata alle esigenze delle lavoratrici e delle loro famiglie, adeguando l’offerta data dai servizi verso forme sperimentali nuove e flessibili per il pieno inserimento dei loro figli. Rientra nella progettualità educativa finanziata anche quella che sostiene attività di integrazione e di supporto alle problematicità sociali ed educative. Il competente lavoro dei Coordinamenti pedagogici comunali con le famiglie e con gli educatori negli spazi della prima infanzia contribuisce a valorizzare lo sviluppo e il benessere delle bambine e dei bambini, l'accoglienza dei figli di giovani donne straniere, che presentano esigenze sociali e di sostegno particolari, che, pertanto si sentono inseriti all’interno di contesti rassicuranti per le loro madri. Nello scenario di riferimento, che fa da cornice al fabbisogno rilevabile e all’attività di programmazione, sono tenuti in considerazione gli aspetti di continuità educativa fra nido, scuola dell’infanzia e successiva scuola primaria, l’incidenza e gli effetti evolutivi dal punto di vista sociale ed economico dei nuovi insediamenti abitativi nelle varie realtà comunali e sovracomunali, le problematiche derivanti dalla mobilità e dal traffico, che sono così direttamente connesse con il tempo lavoro soprattutto femminile, la stessa sostenibilità ambientale delle strutture accoglienti i servizi per l’infanzia. Come si nota dalla tabella che riporta il trend dell'aumento di posti disponibili a seguito dell'assegnazione di risorse per un progetto di ampliamento del nido, il 2007 non ha riportato nessun aumento in quanto non è stata presentata alcuna domanda, né da un ente pubblico e né da un ente privato. Il 2007 rappresenta dunque un anno di scarso investimento finanziario da parte degli enti pubblici e privati per una generale scarsità di risorse proprie. Si verifica anche congiuntamente una contrazione delle risorse trasferite per la gestione dei servizi educativi che incide sulle scelte di ampliamento delle amministrazioni. Tab. Andamento dei Fondi regionali LR 26/01 assegnati dalla Provincia per la qualificazione delle scuole dell’infanzia del sistema nazionale d’istruzione. 2004 2005 2006 2007 Fondi regionali per progetti di qualificazione scuole d'infanzia pubbliche € 77.668,60 € 62.952,70 € 47.140,40 € 54.384,60 Fondi regionali per progetti di miglioramento scuole d'infanzia private paritarie € 279.378,50 € 277.644,20 € 295.349,90 € 294.533,54 L'Ufficio evidenzia come a livello generale la maggior parte dei finanziamenti regionali assegnati dalla LR 26/2001 siano destinati al sostegno delle attività di miglioramento nelle scuole dell'infanzia private paritarie. Queste istituzioni educative provvedono alla copertura della maggior parte del fabbisogno a livello provinciale dei posti per la fascia 3/6 anni, difficilmente colmabile con il solo intervento dei soggetti pubblici. 65 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara 3.2.2. Formazione Professionale e Politiche per il lavoro Per quanto riguarda le Politiche per il Lavoro e la Formazione Professionale, si è scelto di rendicontare rispetto a tutte le politiche e le attività realizzate dalla Provincia, poiché entrambi gli ambiti sono fortemente strategici per l’obiettivo delle pari opportunità nella partecipazione al mondo del lavoro e nella crescita professionale. Anche negli interventi non direttamente inerenti al genere, infatti considerazioni sul contesto e sulla partecipazione in ottica di genere stanno alla base della definizione di politiche e attività che possano agire in modo incisivo ed efficace sulla situazione formativa e lavorativa della popolazione. Si riporta di seguito una breve descrizione dei compiti e delle attività dei due servizi. A livello provinciale, i compiti attribuiti per legge (D.Lgs 469/97) in materia di politiche per il lavoro, riguardano: - Collocamento: ordinario, agricolo, dello spettacolo sulla base di un'unica lista nazionale, obbligatorio, di lavoratori/trici non appartenenti all'Unione Europea, di lavoratori/trici a domicilio, di lavoratori/trici domestici; - Preselezione e incrocio tra domanda e offerta di lavoro; - Attività di informazione e orientamento su percorsi formativi scolastici, universitari e al lavoro; - Iniziative di politica attiva del lavoro (es. tirocini, incentivi all'occupazione, ecc.). Al fine di gestire tali competenze, la Provincia di Ferrara ha dato vita a quattro Centri per l’Impiego: - Ferrara - Alto ferrarese (Cento) - Medio ferrarese (Argenta e Copparo) - Basso ferrarese (Codigoro). I Centri per l’Impiego sono inseriti nella struttura organizzativa del Servizio Politiche del Lavoro che, oltre a programmare e coordinare le attività di tutti i Centri per l’Impiego, gestisce direttamente e per tutto il territorio provinciale alcune attività quali: - inserimento lavorativo mirato di persone disabili (gestione della L.68/99) - osservatorio sull’immigrazione - osservatorio sul mercato del lavoro - ufficio statistico Il servizio Formazione Professionale, come già detto precedentemente, promuove interventi volti alla realizzazione degli obiettivi degli assi del Fondo Sociale Europeo. . Mentre nell'area del Bilancio dedicata alle attività direttamente inerenti il genere, è stata rendicontata l'approvazione e il finanziamento degli interventi formativi rivolti alle sole donne, sia nell'ambito dell'asse adattabilità che nell'ambito dell'asse occupabilità, in quest'area troveranno sede tutti i dati di partecipazione (disaggregati per genere) relativi agli interventi formativi finanziati dal Servizio e rivolti sia a donne che uomini Il Servizio programma, approva e finanzia inoltre, secondo le vigenti norme nazionali e regionali, attività integrate con la scuola media superiore (obbligo formativo integrato), attività di aggiornamento per il settore primario, aggiornamento nel settore sociosanitario ecc., con risorse assegnate dalla Regione, non facenti capo al Fondo sociale Europeo. Tab. Riepilogo delle operazioni di formazione professionale approvate nell'anno 2007. Operazioni approvate Occupabilità (pil alternanza giovani just) Numero operazioni Risorse finanziarie Numero Destinatari 23 € 1.591.002,00 315 Occupabilità Immigrati 3 € 163.330,00 42 Occupabiltà Donne 4 € 236.670,00 61 Inclusione sociale/tirocini 21 € 823.637,00 245 OF (obbligo formativo)biennio 42 € 2.296.699,00 372 Adattabilità (compresi just in time) 55 € 1.617.060,00 2644 3 € 77.881,50 100 22 € 554.725,00 394 Adattabilità ROSS (riqualificazione operatori socio/ sanitari) L.n 144/99 Percorsi integrati scuola /formazione 66 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Le attività del servizio politiche del lavoro e del servizio formazione professionale sono rendicontate in ottica di genere proponendone la seguente suddivisione per classe di destinatari: Attività Attività Attività Attività Attività rivolte a disoccupati/e e a studenti/sse in uscita dalla scuola superiore svolte nell'ambito dell'obbligo formativo e finalizzate a contrastare l'abbandono scolastico; rivolte a persone a rischio di esclusione sociale; rivolta ad occupati/e; di promozione dell'Imprenditorialità Attività rivolte a disoccupati/e e a studenti/sse in uscita dalla scuola superiore Indirizzi di riferimento Garantire alle/ai disoccupate/i e a chi cerca lavoro misure efficaci ed incisive per aumentarne l’occupabilità e le prospettive di inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro, intervenendo sia dal lato della domanda che dell’offerta. Promuovere una forza lavoro competente, qualificata ed adattabile, dell’innovazione nell’organizzazione del lavoro, dell’autoimprenditorialità, del rafforzamento delle competenze scientifico-tecnologiche ATTIVITA’ DEL SERVIZIO POLITICHE DEL LAVORO Servizi di consulenza ed orientamento o di assistenza per la ricerca di un impiego con piani d’azione personalizzati; Proposizione ai disoccupati del patto per la ricerca attiva del lavoro Interventi più complessivi e specifici di informazione e orientamento, anche all’imprenditorialità e ai lavoratori “atipici” Incontro tra domanda ed offerta di lavoro e preselezione per le aziende. Definizione di progetti di tirocinio Promozione di altre iniziative utili alla transizione al lavoro, sviluppando momenti di alternanza fra formazione e lavoro. (es: stages attivati direttamente dall’Ente a favore di giovani studenti degli Istituti secondari superiori) Implementazione dell’ Osservatorio sul mercato del lavoro ATTIVITÀ APPROVATE DAL SERVIZIO FORMAZIONE PROFESSIONALE Azioni di inserimento o reinserimento lavorativo di giovani e adulti Attività di sperimentazione nell'ambito di cicli universitari (formazione integrata nell'ambito di corsi di laurea e di laurea specialistica) Azioni di accompagnamento per Alternanza Scuola/Lavoro Azioni di inserimento o reinserimento lavorativo di cittadini immigrati Procedure “Just in time” 67 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Tab. Indicatori di Attività per Disoccupati/e del Servizio Politiche del lavoro. Partecipazione ai colloqui e tirocini. Disaggregazioni per genere e tipologia di colloquio. Trend anni 2004-2007 Attività Politiche per il Lavoro per Valore Valore Valore Valore % per disoccupati/e 2004 2005 2006 2007 genere (2007) Colloqui di presa in carico per sottoscrizione patto servizio Colloqui di orientamento (professionale, informativo, bilanci di competenza, ecc) Colloqui di preselezione Tirocini orientativi/formativi attivati Colloqui orientamento 13immigrazione totali 7946 9038 7105 6500 100% uomini 2563 3228 2.520 2.373 36% donne 5383 5810 4.585 4.127 64% totali 2470 2435 2585 2.781 100% uomini 777 957 868 982 35% donne 1693 1478 1717 1799 65% totali 4550 5183 5141 4744 100% uomini 1499 1918 1943 1.807 38% donne 3051 3265 3198 2.937 62% totali 538 543 707 656 100% uomini 203 216 308 275 42% donne 335 327 399 381 58% Totali 918 934 145 96 100% Uomini 328 382 47 48 50% donne 590 552 98 48 50% Graf. Partecipanti alle attività dei Centri per l’impiego per genere. Anno 2007. Partecipanti per genere ai Servizi CPI. Anno 2007. Sottoscrizione patto di servizio Colloqui di orientamento M F Colloqui di preselezione Tirocini orientativi/formativi attivati Colloqui orientamento immigrazione 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 4500 In linea con gli anni passati, anche per il 2007 le maggiori fruitrici dei servizi del CPI sono le donne, in quasi tutte le tipologie. Il differenziale di genere è piuttosto alto per la sottoscrizione dei patti di servizio, i colloqui di orientamento e i colloqui di preselezione (nell'ordine del 62/65% dell'utenza femminile). L'attivazione di tirocini, seppur la maggioranza dell'utenza è femminile, rileva un differenziale di genere minore.Questi dati risultano in linea con il contesto occupazionale, già tracciato, che evidenzia il maggiore tasso di disoccupazione femminile. 13 Le fonti informative, tra gli anni 2004-2005 e l’anno 2006, sono diverse. 68 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Tab, Indicatore di attività per disoccupati/e approvate dal Servizio Formazione Professionale. Dati di partecipazione per genere e tipologia di intervento formativo. Anno 2007. Attività per disoccupati/e del Servizio Unità di misura Anno 2007 Percentuale di Formazione Professionale genere Azioni formative di inserimento e reinserimento lavorativo di giovani e adulti N 17 Partecipanti totali N 297 100 Di cui donne N 187 63% Di cui uomini N 110 37% Progetti di qualifica professionale N 12 totale persone qualificate N 225 Di cui donne N 126 56% Di cui uomini N 99 44% Percorso di formazione per l’Inserimento lavorativo di laureandi dell’Università di Ferrara N 1 Partecipanti N 86 Di cui Donne N 40 46% Di cui Uomini N 46 54% Percorsi di Alternanza Scuola-Lavoro (per le classi quinte della scuola superiore) N 4 Partecipanti N 90 100 Di cui Donne N 39 43% Di cui Uomini N 51 57% Azioni formative di inserimento e reinserimento lavorativo di cittadini immigrati N 3 Partecipanti N 48 100 Di cui Donne N 28 58% Di cui Uomini N 20 42% Procedure Just in Time N 1 Partecipanti N 21 100 Di cui Donne N 15 71% Di cui Uomini N 6 29% Tab. Schema riepilogativo azioni formative per disoccupati/e anno 2007. Riepilogo attività disoccupati/e Valore 2007 Percentuale di genere Partecipanti totali 470 100 Di cui donne 276 58% Di cui uomini 194 42% 69 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Tab. Indicatore di Attività. Corsi di Qualifica professionale per genere. Asse occupabilità. Anno 2007 Qualifica Partecipanti Partecipanti % donne % uomini Professionale donne uomini Operatore Socio-sanitario 70 14 83% 17% Costruttore su macchine utensili 28 1 96% 4% Disegnatore meccanico 2 12 16% 84% Tecnico di reti informatiche 3 12 20% 80% Promotore dei servizi turistici 15 3 83% 17% Assistente alla ristorazione 9 6 60% 40% Operatore del punto vendita 8 5 61% 39% Grafico Multimediale 8 7 53% 47% Disegnatore CAD 5 12 29% 71% Le tabelle sopra riportano alcuni indicatori riguardanti la partecipazioni ai corsi di formazione per disoccupati/e approvati dal Servizio Formazione Professionale per l'anno 2007. Si ricorda che non è possibile, se non per linee generali, analizzare il trend rispetto agli anni scorsi in quanto con il 2007 ha preso avvio la nuova programmazione del FSE, caratterizzata da nuovi assi di finanziamento. Non è più presente un'asse, come l'asse E della programmazione 2000-2006 dedicata alla sola utenza femminile. Tuttavia il programma provinciale ha riservato alcune graduatorie alla presentazioni di progetti per la sola utenza femminile, sia nell'ambito dell'asse adattabilità (per occupati) che nell'ambito dell'asse occupabilità (per disoccupati). Per l'area del bilancio di genere dedicata alle azioni indirettamente inerenti il genere ci occupiamo di analizzare la partecipazione per genere ai corsi di formazione destinati ad una utenza generica in stato di disoccupazione. Lo schema riepilogativo sopra riporta che l'utenza è stata al 58% femminile. Questo dato generale è raffrontabile con il dato percentuale dell'anno passato che riportava un dato di utenza femminili più elevato (il 66%). 70 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Attività svolte nell'obbligo formativo e finalizzate al contrasto dell'abbandono scolastico Attività del Servizio Politiche per il Lavoro Servizio di Orientamento, supporto e tutoraggio per i giovani in obbligo formativo. Vigilanza e monitoraggio sull'abbandono scolastico sia in o.f. che in istruzione con la consultazione dell'anagrafe regionale studenti. Gestione di una banca dati specifica sulla popolazione in abbandono. Attività del Servizio Formazione professionale Approvazione di percorsi integrati tra scuola e formazione professionale (O.F.I) Approvazione di percorsi biennali in obbligo formativo (O.F.) Tab. Indicatore di attività. Partecipazione ai colloqui di orientamento formativo del Servizio Politiche del Lavoro in ottica di genere. Attività in ambito obbligo formativo Servizio Politiche per il Lavoro Unità di misura Valore 2005 Valore 2006 Valore 2007 Colloqui orientamento obbligo formativo N. colloqui 102 164 88 Fruitrici Donne N 49 81 17 Fruitori Uomini N 53 83 88 Con il termine “Orientamento” devono essere intese varie articolazioni di informazione e consulenza orientativa (orientamento scolastico e professionale, orientamento all’imprenditorialità, all’acquisizione di tecniche e strumenti per la ricerca attiva del lavoro, alla promozione dell’inserimento lavorativo) . Come precisato nel nuovo Programma Provinciale delle Politiche del lavoro e della formazione professionale- Triennio 2007-09 “nell’organizzazione degli interventi e nella modalità di erogazione dei servizi è stata posta particolare attenzione nei confronti delle donne, che rappresentano i due terzi degli utenti dei Centri per l’Impiego, per agevolare il loro accesso al lavoro con attività informative, formative o di sostegno”. In particolare, la tabella sopra si riferisce a interventi di orientamento rivolti ai ragazzi e alle ragazze, per consentire loro di cogliere le opportunità date dall’Obbligo Formativo, attraverso percorsi di orientamento e di tutoraggio, in relazione anche alla normativa regionale che amplia l’offerta formativa con l’attivazione di corsi integrati. E’ stata, inoltre, creata una banca dati in collaborazione con il C.S.A., le scuole, e gli enti di formazione, relativa a tutti i soggetti in OF. I colloqui di orientamento all’obbligo formativo sono in aumento, la loro fruizione non ha rilevato significative differenze tra i generi fino al 2006. Nel 2007 si rileva un forte aumento della fruizione maschile all'obbligo formativo. 71 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Tab, Indicatori di attività. Partecipazione ai percorsi OFI e O.F. per genere. Attività in ambito obbligo formativo Servizio Formazione Professionale Valore 2004 Valore 2005 Valore 2006 Valore 2007 % per genere nel 2007 Percorsi OFI approvati 18 26 22 22 partecipanti gestiti 358 537 376 435 100% Di cui Donne 120 185 85 89 20% Di cui Uomini 238 352 291 346 80% Percorsi biennali di formazione professionale in obbligo formativo. 1° anno. O.F. 26 12 11 13 Partecipanti al termine NP NP 158 248 100% Di cui Donne NP NP 63 91 36% Di cui Uomini NP NP 95 157 64% Percorsi biennali di formazione professionale in obbligo formativo. 2° anno. O.F. 11 Partecipanti al termine 180 100% Di cui Donne 72 40% Di cui Uomini 108 60% Attraverso i fondi ministeriali della Legge 144/99, la Regione Emilia-Romagna ha delegato alle Province il compito di avviare la sperimentazione di percorsi integrati triennali tra scuola e formazione professionale, rivolti ad allievi del primo triennio degli istituti tecnici e degli istituti professionali di Stato Per l’assolvimento dell’obbligo formativo, La Provincia dunque sostiene le istituzioni scolastiche autonome che, sulla base di accordi stipulati con organismi di formazione professionale accreditati, realizzano un percorso formativo integrato (O.F.I.) destinato agli alunni che frequentano il primo e il secondo anno dell’istruzione secondaria superiore. L’obiettivo è di accompagnare tutti al successo formativo, attraverso un’offerta che utilizza le potenzialità dei due sistemi – istruzione e formazione - per contrastare la dispersione, l’abbandono e il “disagio”. Il percorso integrato può articolarsi secondo le seguenti opzioni: - primo anno integrato nell’istruzione + due anni di formazione professionale; - biennio integrato nell’istruzione + un anno di formazione professionale; - triennio integrato nell’istruzione (solo in collaborazione con gli Istituti professionali). I percorsi formativi integrati tra l’istruzione e la formazione professionale sono stati avviati nell’anno scolastico 2003-04. Come riportato dal Programma Provinciale delle Politiche del lavoro e della Formazione professionale del nuovo triennio 2007-09, il vecchio sessennio di programmazione ha visto una partecipazione femminile ai percorsi integrati O.F.I. molto minore rispetto a quella maschile. Se contiamo i destinatari finali degli interventi avremmo il 70% di destinatari uomini. La nuova programmazione, per l'anno 2007, vede una partecipazione maschile ancora in crescita, con l'80%. Il dato è in stretta correlazione con il target scolastico di riferimento, in quanto la sperimentazione è stata avviata nei trienni degli istituti tecnici e professionali, frequentati da una popolazione scolastica maggiormente maschile. Sono stati inoltre realizzati percorsi rivolti agli adolescenti 15-17enni che lasciano la scuola dopo l’assolvimento dell’obbligo scolastico e scelgono l’obbligo formativo all’interno della F.P. Seppur più ridotto, il divario di genere a favore della popolazione scolastica maschile esiste anche in questo ambito. 72 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Attività rivolta alle persone svantaggiate o a rischio di esclusione sociale Indirizzi di riferimento Promuovere le pari opportunità per tutti nell’accesso al mercato del lavoro, con particolare attenzione per le persone che rischiano l’esclusione sociale Rafforzare e diversificare gli interventi di formazione continua sostenendo la capacità di adattamento dei lavoratori con priorità ai lavoratori e alle lavoratrici anziane, agli immigrati, ai lavoratori con bassa qualificazione, ai lavoratori e lavoratrici precarie, ai lavoratori occupati in imprese a rischio di perdita di competitività, ai lavoratori in CIG. Attività del Servizio Politiche per il Lavoro Servizio di inserimento lavorativo mirato per disabili, dei fondi della Legge 68/99 per il contributo alle aziende o del fondo regionale per le attività di sostegno negli inserimenti. Colloqui orientativi informativi rivolti sia ai singoli cittadini stranieri che ai datori di lavoro e consulenti interessati ad avviare al lavoro cittadini stranieri, Consulenza orientativa in particolare nelle situazioni di ricongiungimento familiare; Approfondimento della conoscenza del fenomeno migratorio con l'implementazione dell'Osservatorio sull'immigrazione. Utilizzo Tab. Indicatore di attività. Partecipazione alle attività del Servizio Politiche del lavoro destinate a disabili e immigrati per genere. Trend 2004/07. Collocamento persone disabili per genere % per genere 2007 2004 2005 2006 2007 Totale Iscrizioni al collocamento mirato L. 68/99 1862 2183 2424 2740 Di cui Donne 1118 1290 1428 1613 58% Di cui Uomini 744 893 996 1127 42% Totale avviamenti al lavoro 272 226 227 210 Di cui Donne 115 90 103 118 56% Di cui Uomini 157 136 124 92 44% Tirocini disabili 33 49 48 Donne 11 15 22 Uomini 22 34 26 2004 2005 2006 2007 % per genere 2007 Totale N. Colloqui 918 934 145 96 Di cui Donne 328 382 98 48 50% Di cui Uomini 590 552 47 48 50% Colloqui di orientamento immigrazione 73 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Con una percentuale media nel quadriennio che si aggira intorno al 60%, le iscrizioni delle donne disabili all’elenco per il collocamento legge 68/99 sono la maggioranza. Tale prevalenza è riflessa anche nel numero, diviso per genere, degli avviamenti al lavoro e dei tirocini attivati per disabili. L’ufficio rileva che il mercato del lavoro per i disabili evidenzia le stesse peculiarità di genere del mercato del lavoro in generale. Le donne disabili affrontano le medesime difficoltà di inserimento e di conciliazione dei tempi durante la vita lavorativa. I colloqui di orientamento per l’immigrazione sono stati svolti in maniera paritaria a destinatari donne e uomini. In precedenza si era sempre verificata una netta prevalenza di utenza immigrata femminile. Attività del Servizio Formazione Professionale14 Approvazione di azione formative per l'inserimento e il reinserimento lavorativo di cittadini immigrati; Approvazione di azione formative per l'inserimento e il reinserimento lavorativo di persone disabili e di soggetti svantaggiati; Approvazione di Tirocini nella transizione al lavoro rivolti a disabili (L. 68/99) e persone in stato di svantaggio sociale(L.R.17/05); Approvazione di percorsi di formazione continua per cittadini immigrati a sostegno delle strategie aziendali. Tab. Indicatore di attività. Partecipanti per genere alle azioni formative approvate nell'ambito della programmazione FSE a favore di cittadini immigrati, svantaggiati e a rischio di esclusione sociale. Tipologia di attività e destinatari Valore 2004 Valore 2005 Valore 2006 Valore 2007 % per genere del 2007 Disabili e svantaggiati/e fisici o psichici N. Azioni formative di inserimento e reinserimento di persone disabili e soggetti svantaggiati 5 6 10 11 Partecipanti totali 176 236 169 169 Di cui Donne 71 95 66 75 44% Di cui Uomini 105 141 103 94 54% N. Tirocini formativi nella transizione al lavoro rivolti a disabili (L. 68/99) e persone in stato di svantaggio sociale(L.R.17/05) - - - 7 Partecipanti totali - - - 14 Di cui Donne - - - 14 Di cui Uomini - - - 0 100% 0% Immigrati/e N. Progetti formativi per l'inserimento e il reinserimento lavorativo di cittadini immigrati 6 6 3 3 Partecipanti totali 143 107 42 48 Di cui Donne 101 71 31 20 41% Di cui Uomini 42 36 11 28 59% N. percorsi di formazione continua per cittadini immigrati a sostegno delle strategie aziendali. - - - 2 Partecipanti totali - - - 35 Di cui Donne - - Di cui Uomini - - - - - - - 14 Gli interventi formativi rendicontati per questa categoria di destinatari sono stati finanziati nell'ambito delle seguenti graduatorie e dei seguenti Assi della programmazione FSE: Grad. 6 asse Occupabilità avviso 3/2007; Grad. 7-9 asse Inclusione sociale avviso 7/2007, grad 2 asse Adattabilità avviso 4/2007 74 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara La tabella sopra riporta le partecipazioni, per genere, alle attività formative rivolte a favorire l’occupabilità e l’inclusione sociale dei soggetti in stato di disoccupazione appartenenti a gruppi svantaggiati, in particolare persone disabili e immigrati. Per gli anni precedenti al 2007 è stata riportata la partecipazione alle misure formative finanziate nell'ambito della Asse B1 del FSE. In generale la Misura B1, nel corso dello scorso sessennio di programmazione, è stata “partecipata” da un target di ambo i sessi, anche se con una leggera prevalenza maschile. L'anno 2007 conferma questa tendenza. Per quanto riguarda i tirocini finanziati dall'asse inclusione sociale nel 2007, 3 operazioni su 7 sono state dirette all'origine ad una utenza femminile. Quanto alla utenza immigrata, la partecipazione maschile ai percorsi di formazione nel 2007 è aumentata rispetto al trend degli anni precedenti. Nel 2007 è stato dedicato esclusivamente alle donne immigrate un percorso di formazione. All'oggi non è stato possibile rilevare i dati di partecipazione per genere ai corsi di formazione continua per immigrati finanziati dall'asse adattabilità. Attività rivolte ad occupati/e Indirizzi di riferimento Sviluppare sistemi di formazione continua e sostenere l'adattabilità dei lavoratori, Favorire l'innovazione e la produttività attraverso una migliore organizzazione e qualità del lavoro; Sviluppare politiche e servizi per l'anticipazione e gestione dei cambiamento, promuovere la competitività e l'imprenditorialità Attività approvate dal Servizio Formazione Professionale Operazioni rivolte a lavoratori/trici atipici e stagionali Operazioni rivolte a imprenditori, dirigenti e quadri d'impresa; Operazioni di formazione continua a sostegno della adattabilità dei lavoratori di imprese operanti in tutti i settori. Percorsi di riqualificazione di Operatore Socio sanitario (ROSS) Tab. Indicatore di attività. Partecipazione alle operazioni formative approvate dal Servizio Formazione professionale per occupati/e. Attività rivolte ad occupati/e Valore Valore Valore Valore % di genere Servizio Formazione professionale 2004 2005 2006 2007 2007 Operazioni di formazione continua a sostegno delle strategie aziendali 78 70 78 28 Partecipanti gestiti 3021 2375 2254 1347 Di cui Donne 1013 681 684 - - Di cui Uomini 2008 1694 1570 - - Operazioni di formazione rivolta ad occupati con fabbisogni individuali non riconducibili a strategie aziendali 7 Partecipanti gestiti 598 Di cui Donne - Di cui Uomini - Progetti di riqualificazione operatori Socio sanitari (ROSS) 7 partecipanti gestiti 183 172 181 Di cui Donne 175 158 178 6 98 75 Bilancio di genere 2007 Di cui Uomini Provincia di Ferrara 8 14 3 2 Gli utenti dei progetti di formazione continua, collegati alle strategie aziendali, sono stati negli anni precedenti frequentati prevalentemente da maschi: da sottolineare il fatto che gli utenti sono identificati dai datori di lavoro. Il dato della partecipazione del 2007 non è all'oggi disaggregabile per genere, ugualmente il dato di genere relativo ai corsi di formazione continua non riconducibili a strategie aziendali. L'Ufficio sottolinea che il 2007 è il primo anno della nuova programmazione dei fondi è ciò è fattore dirimente anche per la messa a regime non immediata della fruibilità dei dati disaggregati per genere. Il numero totale di utenti è molto diminuito per i minori fondi a disposizione della programmazione in generale. La Riqualificazione degli Operatori Socio Sanitari continua ad essere frequentata quasi esclusivamente dalle donne, essendo gli Operatori Socio Sanitari prevalentemente donne. 76 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara 3.2.3. Politiche Sociali Le politiche e le attività dell’Asse Servizi Sociali, che si è scelto di rendicontare come indirettamente inerenti al genere, riguardano l’integrazione della popolazione immigrata, la tutela dei diritti dei minori, la promozione delle pratiche di adozione e affido. Si ritiene infatti che tali ambiti siano quelli nei quali è più riconoscibile un’ottica di genere, o per ragioni di contesto (ad es. l’immigrazione femminile è preponderante nella nostra provincia, con ripercussioni significative sul piano sociale e sulle politiche settoriali), o per ragioni legate ai settori di intervento, dove il ruolo della donna risulta particolarmente significativo (tutela dei minori, adozione e affido). Indirizzi e priorità in ottica di genere Assicurare il coordinamento degli interventi e delle politiche di accoglienza, tutela, protezione e promozione dei diritti e delle opportunità per l’infanzia e l’adolescenza Promuovere l'affidamento e il volontariato familiare, nonché le altre forme di sostegno e mutuoaiuto fra le famiglie Sensibilizzazione ad una cultura dell’ospitalità, dell’accoglienza e della solidarietà, della legalità e del rispetto reciproco delle persone e delle culture; Attività dell'Ufficio Politiche Sociali Area Tutela dei Minori Interventi di promozione della cultura e della responsabilità genitoriale (destinati alle famiglie e agli operatori dei servizi (Progetto “Mimi fiori di cactus); Promozione e implementazione di iniziative integrate di formazione, informazione e sensibilizzazione rivolte agli operatori socio-sanitari-educativi - pubblici e privati - quale strumento della qualificazione dei servizi territoriali e per la prevenzione, la tutela e la protezione dei minori. Area Affidamenti familiari e in comunità Attività di formazione ed informazione tematiche rivolte agli operatori dei servizi sociali e sanitari, agli operatori ed educatori delle comunità di accoglienza minori, ai genitori affidatari ed agli operatori della scuola finalizzate a migliorare l’accoglienza del minore affidato nel contesto socioeducativo di riferimento Area adozione nazionale e internazionale Organizzazione dei corsi di preparazione e formazione delle coppie candidate all’adozione, Promozione di una ricerca dal titolo “Analisi e valutazione dei fattori di rischio nel post-adozione”. Organizzazione della formazione di base per gli operatori psicosociali area adozione Area Immigrazione Implementazione del progetto di rilevanza provinciale finalizzato all'integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati Tab. Indicatore di Attività. Partecipazione alle attività formative per insegnanti nell'ambito del progetto “Mimi fiori di cactus”. Scuole Numero Partecipanti Attività formative Scuole primarie 75 Scuole materne 98 Operatori Nidi 92 77 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara L'ufficio rileva che la partecipazione alle attività del progetto “Mimi, Fiori di cactus” è stata quasi prevalentemente femminile, con la presenza di qualche educatore al momento della apertura delle iscrizioni alle comunità. Ciò si allinea al dato della evidente femminizzazione delle professioni educative e quindi la grande rilevanza di genere delle attività dedicate alle operatori/trici delle scuole di ogni ordine e grado. Tab. Indicatore di attività. Partecipazione ai corsi di formazione e informazione delle coppie candidate all'adozione nazionale e internazionale. Adozione Corsi per coppie candidate all’adozione Coppie partecipanti Anno 2003 Anno 2004 Anno 2005 Anno 2006 Anno 2007 3 6 7 8 5 19 47 54 54 27 5. Analisi della spesa 2007 in ottica di genere Da una analisi del Bilancio Consuntivo 2007, sono state evidenziate le spese direttamente e indirettamente inerenti al genere. Al momento della redazioni delle schede di bilancio, ogni responsabile ha potuto segnalare il grado di inerenza al genere della azioni di spesa. Sono state considerate spese direttamente inerenti al genere quelle spese per attività espressamente dirette al genere femminile e al raggiungimento delle pari opportunità. Sono state,invece, inserite come indirettamente inerenti al genere le spese sostenute per azioni non indirizzate al genere ma che possono indirettamente avere un effetto differente sui due generi. Dal Consuntivo 2007 sono stati inseriti gli importi in euro relativi all’impegnato delle spese correnti. La metodologia condivisa per l’individuazione delle spese prevede che non vengano disaggregate: - le spese per le utenze e la manutenzione degli uffici e dei materiali di cancelleria, tranne quelle per l’Ufficio delle Pari Opportunità; - le spese relative alle retribuzioni, gli oneri e trasferte del personale non direttamente implicato in attività per le pari opportunità. AREE DIRETTAMENTE INERENTE IL GENERE ASSE DI INTERVENTI PARI OPPORTUNITA' POLITICHE DEL LAVORO FORMAZIONE PROFESSIONALE SUSSIDIARIETA' IMPEGNATO € 48.974,00 € 142.806,80 € 544.978,70 € 13.000,00 € 750.359,50 INDIRETTAMENTE INERENTE IL GENERE AMMINISTRAZIONE € 50.959,86 POLITICHE SOCIALI € 367.171,00 FORMAZIONE PROFESSIONALE POLITICHE DEL LAVORO € 7.135401,30 € 333.342,84 PUBBLICA ISTRUZIONE € 1.171.920,68 CULTURA/BIBLIOTECHE € 58.579,06 € 9.117.374,74 78 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara AREE ASSE DI INTERVENTI Amministrazione € 586.399,09 Protezione flora fauna € 468.101,55 Appalti e gare € 4.258.624,65 Spese Presidenza € 1.075.793,17 Politiche Sociali Cultura Risorse umane Pubblica istruzione € 314.893,17 € 9.811,55 € 18.011.793,89 € 3.118.217,93 Formazione Professionale € 877.401,09 Politiche del lavoro € 272.079,46 Bilancio ed economia Sistemi informativi Turismo e sport AZIONI NEUTRE IMPEGNATO € 6.058.917,73 € 239.721,18 € 1.698.966,70 Aiuti alle imprese € 671.688,18 Attività produttive € 384.103,48 Produzione e sviluppo agricolo € 179.598,26 Risorse idriche e tutela ambientale € 489.354,81 Urbanistica € 15.575,44 Politiche sostenibilità € 422.733,93 Energia e mobilità € 129.589,49 Viabilità € 796.866,44 Grandi infrastrutture Edilizia impianti Servizi informativi semplificazione € 34.643,46 € 1.287.814,90 € 61.245,29 Tecnico € 1.354.376,41 Bilancio € 527.173,28 Agricoltura € 122.820,33 Pianificazione territoriale € 112.185,50 Cultura € 629.226,58 Ufficio di staff TOT € 33.495,95 € 44.243.212,81 Il totale delle spese sostenute dalla Provincia di Ferrara per interventi direttamente ed indirettamente inerenti al genere ammonta a euro 9.867,734,24, dei quali circa il 92% sono spese correnti per azioni indirettamente inerenti al genere (€ 9.117.374,74) e 8% per azioni direttamente inerenti al genere (€ 750.359,50). Il totale delle spese correnti sostenute da tutta l’Amministrazione provinciale nel 2007 è pari a 54.511.382,13 euro e pertanto la quota di spese inerenti al genere (direttamente o indirettamente) rappresenta il 18% della spesa totale. Considerando esclusivamente gli interventi direttamente inerenti al genere, le spese relative ad essi rappresentano invece il 1,3% della spesa totale. 79 Bilancio di genere 2007 Provincia di Ferrara Se consideriamo il totale delle spese dell’ente escludendo le spese del personale (pari a euro 17.728.079,66 ) e di funzionamento 15 (5. 679.131,75 ), il totale impegnato risulta pari a 31.104.170,72. In tal caso, la quota degli interventi direttamente inerenti al genere (euro 750.359,50) risulta pari al 2,5% Le spese della Provincia per azioni inerenti al genere sono esclusivamente, per l’anno 2007, spese correnti mentre non sono stati riscontrati investimenti negli assi di intervento considerati in ottica di genere. Le spese correnti nell’anno 2007 per aree direttamente inerenti al genere si concentrano esclusivamente su tre assi di intervento: Pari Opportunità, Formazione Professionale e Politiche del lavoro e Sussidiarietà. Con l'anno 2007 è terminata la programmazione europea del FSE 2000-2006, ciò ha determinato la eliminazione del canale di finanziamento di corsi di formazione professionale per sole donne (asse e). Questa è la ragione per la quale l'ammontare delle spese direttamente inerenti il genere sono diminuite di una buona percentuale nel 2007. Tuttavia la voce della formazione professionale compare ugualmente tra gli assi delle aree direttamente inerenti il genere in considerazione del fatto che il programma provinciale ha previsto di riservare alcune tre graduatorie di corsi ad una utenza solo femminile (sia per l'asse adattabilità che per l'asse occupabilità). Le spese per l’ambito delle Pari Opportunità comprendono le spese per iniziative di promozione delle pari opportunità e di erogazione di contributi specifici in materia, il totale riportato in tabella comprende anche le spese per il personale e per il materiale dell’Ufficio Pari Opportunità. Le spese della Provincia di Ferrara per aree indirettamente inerenti al genere nell’anno 2007 sono popolate per sei assi di intervento: Formazione professionale, Politiche del lavoro, Pubblica istruzione, Politiche Sociali, Amministrazione e Cultura. Le spese relative alle Politiche dell’istruzione riguardano azioni per progetti scolastici, borse di studio, facilitazione all’accesso scolastico, coordinamento pedagogico e qualificazione servizi 0/6 anni. Le spese relative alle Politiche Sociali riguardano principalmente i programmi provinciale per in materia di affido, abuso e tutela dei minori e l’attuazione di politiche per l’integrazione degli immigrati. Le spese relative alle Politiche del lavoro riguardano i servizi dei Centri per l'impiego rivolti ai/alle disoccupati/e, ricerca attiva del lavoro e implementazione dell'Osservatorio del mercato del lavoro. Le spese dell'Amministrazione considerate rilevanti in un'ottica di genere sono quelle relative alla diffusione dei lavori del Consiglio provinciale attraverso i media e le spese per la pubblicazione del bilancio. Le spese del settore Cultura sono invece quelle relative all'ambito bibliotecario, in considerazione del fatto che l'ufficio biblioteche ha rilevato una differenza di genere nella fruizione di questi servizi. Il resto della spesa non è stata rilevata dai servizi come inerente al genere e classificata come neutra. 15 Per Funzionamenti si intendono spese per: riscaldamento, acqua, energia elettrica, telefono, assicurazioni, pulizie, cancelleria, materiale informatico, spese postali, manutenzione fabbricati 80