Bilancio di genere 2007

Transcript

Bilancio di genere 2007
PROVINCIA DI FERRARA
BILANCIO DI GENERE 2007
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Responsabile del Progetto
Benasciutti Nadia
Dirigente del Settore Servizi alla Persona della Provincia di Ferrara
Realizzazione tecnica
De Zordo Manuela
Ufficio Pari Opportunità
Si ringraziano tutti gli Uffici della Provincia di Ferrara che hanno collaborato nella raccolta dei dati e delle
informazioni per la realizzazione del documento.
Un ringraziamento particolare va all'Ufficio Provinciale delle Consigliere di parità, che ha sostenuto e
promosso, dal primo anno, la realizzazione di questo documento.
2
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Indice
Indice....................................................................................................................................................3
La struttura di rendicontazione ............................................................................................................4
1. Il Contesto locale di riferimento.......................................................................................................6
1.1. Inquadramento demografico..........................................................................................................6
1.2. Le pari opportunità nelle istituzioni e nella società civile...........................................................13
1.2.1.La rappresentanza politica in un’ottica di genere nel territorio.................................................14
1.2.2. La presenza degli organismi istituzionali di parità e delle associazioni femminili..................16
1.2.3. La presenza femminile nei CDA delle società partecipate.......................................................21
1.2.4. La presenza femminile nei media ferraresi..............................................................................22
1.3. Situazione occupazionale generale..............................................................................................23
1.3.1. Lo stato lavorativo generale della popolazione........................................................................23
1.3.2. Iscrizioni ai Centri per l’Impiego.....................................................................................29
1.3.3. Imprenditoria femminile...........................................................................................................30
1.3.4. Lavoratori/lavoratrici immigrati/e............................................................................................32
1.4.5. Dimissioni convalidate ex art. 55 T.U. n. 151/2000.................................................................33
1.4. Pubblica Istruzione......................................................................................................................34
1.4.1. Dispersione Scolastica..............................................................................................................34
1.4.2. Infanzia (0-6 anni)....................................................................................................................35
1.4.3. Scuola Superiore.......................................................................................................................39
1.4.4. Le Iscrizioni all’Università in ottica di genere.........................................................................40
1.6. Politiche sociali e sanitarie..........................................................................................................43
1.6.1. La Violenza in ottica di genere.................................................................................................43
1.6.2. L'immigrazione in ottica di genere in provincia di Ferrara......................................................46
1.7. Altro.............................................................................................................................................48
1.7.1. Servizio Civile Volontario........................................................................................................48
1.7.2. Osservatorio per l’educazione e la sicurezza stradale della Provincia di Ferrara....................50
2. Analisi della composizione del Personale dell’ente in Ottica di genere.........................................51
2.1. Analisi di genere del personale della Provincia per categorie.....................................................51
2.2. Analisi del personale per genere e struttura di appartenenza......................................................53
2.3. Fruizione dei congedi parentali per genere.................................................................................54
2.4. Assenze per genere......................................................................................................................54
2.5. La fruizione del part-time in ottica di genere
...............................................................55
3. Bilancio di genere consuntivo 2007...............................................................................................56
3.1. Aree direttamente inerenti al genere............................................................................................56
3.1.1. Pari opportunità........................................................................................................................56
3.1.2. Formazione professionale e politiche per il lavoro..................................................................57
3.1.3. Sussidiarietà .............................................................................................................................61
3.2. Aree indirettamente inerenti al genere........................................................................................62
3.2.1. Politiche dell’istruzione ...........................................................................................................62
3.2.2. Formazione Professionale e Politiche per il lavoro..................................................................66
3.2.3. Politiche Sociali........................................................................................................................77
5. Analisi della spesa 2007 in ottica di genere...................................................................................78
3
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
La struttura di rendicontazione
L’elaborazione del modello del Bilancio di Genere della Provincia di Ferrara è stata effettuata, fin dalla primo
esperimento/pilota del 2005, alla luce delle indicazioni e delle esperienze più rilevanti già in atto a livello
nazionale (ad es.nelle Province di Genova e di Modena).
Sono state cosi individuate delle aree di inerenza al genere:
- le aree direttamente inerenti il genere rappresentano impegni di spesa assunti per attività espressamente
finalizzate alle pari opportunità e al superamento delle disuguaglianze uomini e donne;
- le aree indirettamente inerenti il genere riguardano servizi rivolti a target di utenza generici cui, tuttavia,
donne e uomini fruiscono di fatto in modo differente in virtù della situazione di contesto. Azioni rivolte a
“disoccupati” chiaramente favoriscono maggiormente le donne, poiché queste rappresentano la maggior
parte di lavoratori in cerca di lavoro;
- le aree di genere ambientale si riferiscono a tutta una serie di servizi prestati dall’ente che non sono
destinati direttamente alla persona, ma incidono su aspetti della qualità e scelte di vita delle persone in
misura significativa.
In particolare, per il Bilancio di Genere 2007:
1.Nelle aree direttamente inerenti al genere, è stata introdotta l’Asse “Sussidiarietà”, riferita alle attività
svolte da altri enti (Comuni, Associazioni) ma collegate alle politiche della Provincia e da essa coordinati
e/o incentivati. L’introduzione di tale asse ha lo scopo di dare maggiore rilievo alle ricadute sul territorio
delle azione della Provincia che svolge generalmente un ruolo di promozione, coordinamento,
partecipazione e orientamento. Scegliendo di rendicontare anche sulle attività che non realizza
direttamente, la Provincia si pone l’obiettivo di analizzare l’efficacia delle proprie politiche e di ricostruire
il quadro delle iniziative rivolte alle Pari Opportunità presenti sul territorio amministrato;
2.La Provincia di Ferrara ha scelto di mantenere la rendicontazione su due livelli:
a.Aree direttamente inerenti al genere
b.Aree indirettamente inerenti al genere,
3.Il Rapporto contiene una ampia indagine di contesto, ritenendo questa parte particolarmente utile al
fine dell’analisi dell’impatto delle azioni finali.
Elementi essenziali del modello sono:
•Riclassificazione delle politiche di genere
L’analisi dei contenuti dei documenti di programmazione e le interviste con i/le dirigenti e i/le capo/ufficio
hanno permesso di individuare gli indirizzi e le priorità in ottica di genere per ciascuna delle assi descritte.
•Monitoraggio delle attività svolte (indicatori)
Il sistema prevede la rendicontazione delle attività svolte dai vari servizi connesse alla realizzazione delle
politiche di genere, in particolare tramite l’utilizzo di indici o indicatori di realizzazione. Dove è possibile, sono
riportati anche indicatori di esito rispetto agli obiettivi prioritari espressi dalle politiche, come spiegato nel
paragrafo seguente;
•Utilizzo del report di bilancio all’interno del processo decisionale.
Si tratta di concepire il bilancio come strumento a supporto degli amministratori per valutare ogni anno i
risultati e convenire gli ambiti di miglioramento. In altri termini il bilancio va utilizzato non solo come
reportistica tecnica ma anche come strumento di policy making.
4
Nel corso del progetto sono stati coinvolti inoltre i seguenti Dirigenti e funzionari, appartenenti a diversi
Settori dell’Amministrazione provinciale. Sono stati inoltre coinvolti nel reperimento dati anche uffici esterni
all'ente.
Cognome e Nome
Baglioni Daria
Balboni Francesca
Berti Laura
Bottazzo Floriana
Bovi Vittorio
Celati Barbara
Cardi Nicoletta
Cretella Anna
Gardellini Patrizia
Gatti Maurizia
Ghesini Elisabetta
Morelli Lorenzo
Magri Nicoletta
Marzola Nicoletta
Mazzanti Rita
Mosca Franco
Padroni Manuela
Policardi Alessandra
Sapigni Chiara
Serenari Assunta
Spettoli Elena
Tagliati Alessandro
Tancredi Patrizia
Terazzi Susanna
Venturini Anna Chiara
Zucchini Federica
Ufficio
Centro Donna Giustizia
Ufficio Politiche Attive del lavoro
Copresc di Ferrara
Ufficio Maternità della Direzione Provinciale del Lavoro
Comitato per l'Imprenditoria femminile di Ferrara
Dirigente del Servizio Politiche del lavoro e formazione professionale
Ufficio Organizzazione e Sviluppo Risorse Umane
Finegil Editoriale SpA
Ufficio Gestione/rendicontazione del Servizio Formazione Professionale
Ufficio Statistica
Ufficio Sanità e Servizi Sociali
Ufficio Politiche attive del lavoro
Ufficio Gestione Formazione Professionale
UOPC Bilancio
Consigliera Provinciale di Parità
Osservatorio Provinciale sull’Immigrazione
Ufficio Risorse Umane
Ufficio Diritto allo studio
Ufficio obbligo Formativo
Consigliera Provinciale di Parità
Ufficio Scuole per l’Infanzia
Ufficio Sicurezza stradale, traffico e idrovia
Ufficio Statistica dell'Università di Ferrara
Ufficio Servizi alle scuole
UOPC Diritto allo studio e scuole per l’infanzia
Ufficio Controllo di Gestione
Una volta riclassificate le politiche e le attività secondo le aree e gli assi di intervento, è stato definito il piano
dei conti, ovvero un sistema parametrico il cui obiettivo è misurare gli effetti e quindi verificare gli esiti delle
Politiche di genere dell’Ente.
Gli indicatori fisici inseriti nel Piano dei Conti sono di tre tipologie:
- indicatori di contesto che descrivono la realtà in cui l’Ente si trova ad operare, con particolare
riferimento alle aree della struttura di rendicontazione,
-indicatori di attività (output): per il monitoraggio delle azioni messe in atto dall’Amministrazione per la
realizzazione delle politiche;
- indicatori di esito (outcome): per la valutazione degli esiti delle Politiche dell’Ente
I dati raccolti hanno coperto, dove possibile, l’anno di riferimento del Bilancio (2007) e i tre anni precedenti
(2004 2005 e 2006), in modo da poter effettuare considerazioni sull’evoluzione delle variabili descritte.
La struttura del Bilancio di genere prevede anche una sezione specifica contenente i conti monetari, ossia le
spese sostenute dalla Provincia di Ferrara per azioni che si ritiene possano essere direttamente o
indirettamente inerenti al genere.
Con il consuntivo 2007 è stata introdotta una importante novità metodologica: nelle schede delle azioni di
Bilancio, da compilare annualmente a cura dei dirigenti, è stato inserito il campo “Bilancio di genere”; si è
dunque richiesta la compilazione del campo segnalando il grado di inerenza al genere dell'azione di
spesa/entrata.
L’obiettivo di riclassificare le spese in ottica di genere, ossia individuare le spese correnti e gli investimenti
rilevanti in chiave di genere e associarle alle aree e agli assi di intervento, è stato dunque facilitato.
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
1. Il Contesto locale di riferimento
1.1. Inquadramento demografico
L’inquadramento demografico della provincia di Ferrara è stato affrontato secondo tre direttive principali:
La popolazione per genere ed età
La popolazione per classi di genere
La natalità
La popolazione per genere ed eta’
La popolazione residente al 31/12/2007 ammonta a 355.809 unità, ove la componente femminile totale
(185.386) è pari al 52% e la componente maschile totale (170.423) al 48%.
Considerato che, ai fini della rendicontazione della parte sociale è un dato strategico, si riportano i dati
relativi alla distribuzione territoriale della popolazione residente per distretto sociale.
Il distretto OVEST comprende i territori comunali di Cento, Bondeno, S. Agostino, Mirabello, Poggio Renatico,
e Vigarano Mainarda.
Il distretto CENTRO/NORD i territori di Ferrara, Masi Torello, Voghiera, Copparo, Berra, Ro, Formignana,
Tresigallo, e Jolanda di Savoia.
Il distretto SUD/EST i territori di Portomaggiore, Argenta, Ostellato, Codigoro, Comacchio, Lagosanto,
Migliarino, Migliaro, Massafiscaglia, Mesola e Goro.
DISTRETTI
Centro/nord
Sud/est
Ovest
Tot.
popolazione
177.231
% sul
totale
50%
di cui
maschi
83.387
di cui
femmine
93.844
% maschi
% femmine
47%
53%
102.920
29%
49.946
52.974
49%
51%
75.658
21%
37.090
38.568
49%
51%
Il 50% della popolazione provinciale è residente in uno dei Comuni del Distretto sociale Centro/Nord, il più
popoloso in quanto comprendente il capoluogo Ferrara, nella quale sono residente 133.591 persone, pari al
37,5% della intera popolazione. Sempre nel distretto Centro/Nord si registra il maggior differenziale
percentuale tra femmine (53%) e maschi (47%).
Il peso percentuale dei due sessi varia a seconda della classe d’età considerata. Come possiamo vedere dai
valori riportati nel grafico sottostante (la cosiddetta “piramide delle età”) e dal diagramma, nelle classi di età
più giovani e fino alla classe di età dei 44 anni, le donne risultano numericamente inferiori ai maschi.
Successivamente (intorno ai 50 anni), il rapporto si sbilancia a favore della componente femminile fino alle
classi ultraottantenni ove lo stesso sale a 2 a 1 a favore delle donne. Infatti la speranza di vita alla nascita
nella Provincia di Ferrara è pari a 77,61 anni per i maschi e 83,23 anni per le femmine, trattandosi di stime
ricavate da tavole di mortalità provinciali costruite dalla Regione Emilia-Romagna su dati di mortalità dagli
anni 2004 al 2006.
6
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
PROVINCIA DI FERRARA
Piramide delle età al 31/12/2007
100 e più
Da 95 a 99
Da 90 a 94
Da 85 a 89
Da 80 a 84
Da 75 a 79
Da
Da
Da
Da
Da
Da
Da
70
65
60
55
50
45
40
a
a
a
a
a
a
a
74
69
64
59
54
49
44
Da 35 a 39
Da 30 a 34
Da 25 a 29
Da 20 a 24
Da 15 a 19
Da 10 a 14
Da 5 a 9
Meno di 5
20.000
15.000
10.000
5.000
0
MASC HI
5.000
10.000
6775
6243
6020
6330
6878
9088
13173
14563
14805
13399
12212
12039
11561
10982
9841
7823
5252
2579
677
175
8
20.000
FEMMINE
Tab. Classi di età per genere. Popolazione residente in provincia di Ferrara al 31712/2007.
Classi di età al 31/12/2007
MASCHI
Meno di 5
Da 5 a 9
Da 10 a 14
Da 15 a 19
Da 20 a 24
Da 25 a 29
Da 30 a 34
Da 35 a 39
Da 40 a 44
Da 45 a 49
Da 50 a 54
Da 55 a 59
Da 60 a 64
Da 65 a 69
Da 70 a 74
Da 75 a 79
Da 80 a 84
Da 85 a 89
Da 90 a 94
Da 95 a 99
100 e più
15.000
FEMMINE
6.240
5.944
5.580
5.906
6.650
8.952
12.580
14.093
14.204
13.502
12.965
12.901
12.371
12.604
12.187
11.099
9.317
5.492
2.115
631
53
7
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
La popolazione per classi di genere
La struttura anagrafica della popolazione residente può essere analizzata per “classi di genere”.
La prima classe di età 0-19 viene definita “Area di cura Infanzia Adolescenza”, in questa fascia i soggetti
sono “destinatari di lavoro di assistenza e di cura” da parte dei genitori o dei servizi.
La seconda classe di età “Area di conciliazione famiglia-lavoro” (20-59 anni) è quella dove maggiormente si
riscontrano maggiori differenze di genere in termini di pari opportunità di partecipazione alla vita sociale,
politica ed economica della comunità e maggiori difficoltà di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro.
La Classe di età 60-79 è definita di supporto e assistenza, vi rientrano persone, per lo più fuoriuscite dal
lavoro, ancora in grado di supportare il lavoro di cura di prima responsabilità dei figli e di supportare genitori
anziani.
La Classe di età 80 e oltre è caratterizzata da un ritorno alle necessità di cura e di assistenza.
Popolazione residente al 31/12/2007 per classi di età secondo un'ottica di genere
Aree anagrafiche di
Valori assoluti
Classi di età
genere
M
F
Tot
0-19
Area di cura
25.368
23.670
49.038
20-59
Area di Conciliazione
96.157
95.847
192.004
40.207
48.261
88.468
8.691
17.608
26.299
170.423
185.386
355.809
60-79
Area di Supporto
80 e oltre
Area di cura agli anziani
Totale complessivo
Popolazione per aree demografiche di genere
Area di cura
Area di Conciliazione
M
F
Area di Supporto
Area di cura agli anziani
-
50.000
100.000
150.000
Ripartizione delle aree anagrafiche di genere
Area di cura
Area di
conciliazioArea di
supporto
Area di cura
agli anziani
8
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
L’Area di conciliazione prevale per il 54 % del totale della popolazione, seguita dall’Area di supporto (25%),
dall’area di cura infanzia e adolescenza (14%) e dall’area di cura degli anziani (7%). Sono prevalenti le
donne nell’area di supporto e nell’area di cura degli anziani. Mentre una tendenziale parità si verifica per le
altre due aree anagrafiche.
La Tabella sottostante riporta una selezione di indicatori demografici1 che si ritengono particolarmente
significativi in ottica di genere. Sono stati raffrontati i dati ferraresi con quelli relativi alla Regione EmiliaRomagna.
INDICATORE al 31/12/2007
PROVINCIA DI
FERRARA
REGIONE ER
DIFFERENZA
Percentuale Popolazione residente con meno di
5 anni
3,66
4,58
- 0,92
Percentuale Popolazione residente di 80 anni e
oltre
7,39
6,83
+ 0,59
246,82
176,84
+ 69,98
55,94
54,91
+ 1,03
91,93
94,72
- 2,79
Indice di vecchiaia
Indice di dipendenza
Rapporto di mascolinità
L’indice di vecchiaia, dato dal rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e quella tra 0 e 14 anni ha un
valore particolarmente alto per la provincia di Ferrara, se raffrontato con il valore medio della regione.
Tuttavia, come dimostra il grafico sottostante l’indice di vecchiaia, per genere, ha avuto un trend storico in
leggera ma costante diminuzione (dal 260,6 del 1999 al 246,82 del 2007). L’indice di vecchiaia femminile è
sensibilmente più alto di quello maschile e il differenziale, considerando il trend 1999-2007, è in aumento.
Nel 2007 l’indice di vecchiaia femminile a Ferrara è pari a 308,8 mentre quello maschile è 198,8.
L’indice di dipendenza viene considerato un indicatore di rilevanza economica e sociale. Il numeratore è
composto dalla popolazione che, a causa dell’età, si ritiene essere non autonoma - cioè dipendente - e il
denominatore dalla fascia di popolazione che, essendo in attività, dovrebbe provvedere al suo
sostentamento. A Ferrara il valore di questo indicatore è lievemente maggiore dal dato medio regionale. Il
rapporto di mascolinità indica il rapporto tra maschi e femmine moltiplicato per cento. Il valore per Ferrara
(inferiore a 100) indica la prevalenza demografica femminile. La percentuale di popolazione residente di 80
anni e oltre mantiene valori percentuali piuttosto alti rispetto alla media regionale.
Tab. Trend 1999-2007 Indici di Vecchiaia in Provincia di Ferrara
Anno
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
M
201,6
205,5
205,3
205,3
204
202,6
201,9
198,8
196,1
F
324,4
325,7
323,7
322
320,8
317,1
312,5
308,8
301,2
T
260,6
263,5
262,5
261,7
260,3
257,8
255,3
251,7
246,8
1
Il valore degli indicatori è stato calcolato attraverso l’utilizzo del servizio “Statistica Self Service” fruibile dal sito www.regione.emiliaromagna.it
9
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Provincia di Ferrara
Indici di vecchiaia (anni 1999 - 2007)
350
300
250
M
F
T
200
150
100
50
0
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
Natalita’
Si ritiene opportuno dedicare una sezione speciale dello studio della popolazione alla natalità.
Il tasso di natalità è il rapporto tra il numero delle nascita e la media della popolazione nello stesso
periodo. Dal 1999 al 2007 questo valore, come evidenziato dal grafico sottostante, è in crescita, passando
dal 5,9 a 7,4. La crescita dell’indicatore è stata evidente tra il 2003 e il 2004. Il valore del 2007 è stabile
rispetto all’anno precedente.
10
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Provincia di Ferrara
Tasso di Natalità (anni 1999 -2007)
Fonte Istat
7,6
7,4
7,2
7
6,8
6,6
6,4
6,2
6
5,8
5,6
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
Il TFT (tasso di fecondità totale) corrisponde al numero medio di figli per donna ed è un indicatore che
permette confronti tra diversi territori. Il TFT è la somma dei tassi specifici di fecondità.
Questo valore in Emilia Romagna si è dimezzato dalla metà degli anni 70 alla metà degli anni 90. In seguito
è iniziata una lieve ripresa. Nel 2003 questo valore era in media di 1,26, osservando una notevole variabilità
tra i TFT provinciale.
La provincia di Ferrara è il territorio che registra, secondo l’ultimo dato disponibile (anno 2006) il TFT più
basso equivalente a 1,15 figli per donna, a fronte di un TFT regionale di 1,38.
Il TFT dell’Emilia Romagna risulta negli ultimi anni in continua crescita, come anche i tassi specifici di
fecondità per età in Emilia Romagna risultano in crescita in tutte le fasce di età. Il tasso più elevato è quello
relativo alla fascia d’età compresa fra i 30 e i 34 anni e ciò si verifica a partire dalla metà degli anni novanta.
Dal 1980 l’andamento del tasso specifico di fecondità, sia in questa classe sia nelle altre superiori ai 35 anni,
è costantemente in crescita (è quasi raddoppiato), evidenziando la tendenza delle donne a partorire in età
sempre più “avanzata”. Dall’analisi di lungo periodo emerge il cambiamento radicale dei comportamenti
riproduttivi: nel 1980 il tasso della classe compresa fra 15-19 anni era 19,4 contro 3,2 della classe 40-44
anni, nel 2003 le donne tra i 40 e i 44 anni hanno un tasso di fecondità superiore a quello delle donne con
meno di 20 anni (rispettivamente 9 e 6).
Dagli andamenti degli ultimi anni appare evidente l’esistenza di una relazione positiva tra il livello del TFT
delle province e la rispettiva quota di stranieri, che rappresenta quindi un fattore determinante dei futuri
scenari provinciali. La provincia di Ferrara copre il 97° posto (su 107) nella classifica delle province italiane in
base al tasso di fecondità (elaborazione ISMU su dati ISTAT).
11
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Provincia di Ferrara
Tasso di Fecondità Totale (anni 1999 -2006)
Fonte Istat
1,2
1,1
1
0,9
0,8
0,7
0,6
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
Tasso di Fecondità Totale in Emilia Romagna,
anno 2006
Fonte Istat
1,80
1,55
1,60
1,40
1,35
1,32
1,47
1,39
1,35
1,37
1,32
1,38
1,15
1,20
1,00
0,80
0,60
0,40
0,20
0,00
Piacenza
Parma
Modena
FERRARA
Forlì Cesena
Emilia Romagna
Reggio Emilia
Bologna
Ravenna
Rimini
L’età media al primo parto, in provincia di Ferrara, era nel 2006 (ultimo dato disponibile) pari a 31,1
anni. Particolarmente significativo il balzo in avanti dell’età tra il 2002 e il 2003.
12
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Provincia di Ferrara
Età media al parto (anni 1999 -2006)
Fonte Istat
32
31,8
31,6
31,4
31,2
31
30,8
30,6
30,4
30,2
30
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
Attualmente, sia per la provincia che per il comune di Ferrara, delle donne in età feconda fanno parte i
contingenti particolarmente consistenti delle donne nate negli anni del baby boom, che attualmente hanno
fra 35 e 45 anni. Per contro, le classi più giovani sono assai meno consistenti, derivando già dai nati dei
periodi con la natalità più bassa.
Fra 10 anni, e a maggior ragione fra 20 anni, i contingenti più numerosi usciranno dalla fascia feconda,
che invece vedrà l’ingresso di contingenti giovani sempre meno numerosi; quindi le donne in età feconda
sono destinate inevitabilmente a diminuire in misura consistente.
Per contro, aumenteranno gli anziani, soprattutto gli ultra ottantenni; perciò le famiglie ferraresi, oltre ad
allevare i propri figli, dovranno occuparsi dei genitori anziani, spesso in maniera esclusiva in quanto in molti
casi si tratta di figli unici.
1.2. Le pari opportunità nelle istituzioni e nella società civile
 La rappresentanza politica in un’ottica di genere nel territorio:

Distribuzione per genere delle cariche politiche negli organi istituzionali comunali
Presenza femminile nei ruoli istituzionali della Provincia di Ferrara
La presenza degli organismi istituzionali di parità e delle associazioni:
 Gli organismi istituzionali per la promozione delle pari opportunità
 Le associazioni femminili in provincia di Ferrara


La presenza femminile nei CDA delle società partecipate
La presenza femminile nei media ferraresi


13
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
1.2.1.La rappresentanza politica in un’ottica di genere nel territorio
La rappresentanza politica dei generi nel nostro territorio è stata rilevata come un importante dato di
contesto per misurare la realizzazione del principio di pari opportunità tra uomini e donne nella
partecipazione alle decisioni della politica pubblica locale.
Un primo focus è stato effettuato sulla distribuzione tra uomini e donne delle cariche politiche complessive
attribuite nell’ambito comunale.
Sono state prese in considerazione le cariche di sindaco, assessore comunale e consigliere comunale.
Ad oggetto di un ulteriore approfondimento è stata la ripartizione delle cariche politiche all’interno
dell’amministrazione provinciale. In questo caso si è sono volute sottolineare anche le nomine del Presidente
del Consiglio Provinciale, dei Capigruppo e del Segretario Generale.
In consiglio provinciale sono elette n. 6 donne sul totale di 30 consiglieri (pari al 20% degli eletti).
Attualmente la giunta provinciale è composta da 3 donne e 6 uomini. La delega alle pari opportunità è
detenuta dall’Assessore Paltrinieri Manuela, insieme alla delega alla Sanità Servizi Sociali, Politiche del
Personale, Politiche abitative.
Tab. Distribuzione per sesso delle Cariche Complessive nei Comuni della Provincia di Ferrara al 31/12/2008.
Distribuzione per sesso delle Cariche
Complessive nei Comuni della Provincia di
Ferrara al 31/12/2008
Sindaci
Assessori
Consiglieri
Media percentuale della distribuzione per sesso delle
Cariche politiche complessive
Unità di
misura
Maschi
Femmine
%
%
%
73%
76%
76%
27%
24%
24%
%
74%
26%
Come dimostra la tabella, la percentuale di donne sindaco alla guida dei Comuni nel territorio provinciale
ferrarese è tra le più alte se raffrontate a livello regionale. Il territorio di Reggio Emilia, con il 28,89% di
donne sindaco mantiene la percentuale più alta.
Province
Bologna
Ferrara
Forlì
Modena
Parma
Piacenza
Ravenna
Reggio Emilia
Rimini
Numero Sindaci Donna
13
7
5
8
7
5
4
13
2
Totale Comuni
60
26
30
47
47
48
18
45
20
Percentuale
21,67
26,92
16,67
17,02
14,89
10,42
22,22
28,89
10,00
14
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Si propone una tabella a seguito con la composizione per genere delle giunte e dei consigli comunali della
Provincia di Ferrara.
Comuni della
provincia di
Ferrara
Distribuzione per
sesso delle cariche
complessive
Composizione delle Giunte e dei Consigli Comunali
Sindaco/a
Donne
Uomini
< 15.000 abitanti V.A.
V.A.
Assessori/e
Donne
Uomini
V.A.
V.A.
Consiglieri/e
Donne
Uomini
V.A.
V.A.
Totale
V.A
Donne
%
Uomini
%
BERRA
0
1
1
5
4
13
24
21
79
CODIGORO
1
0
3
3
7
13
27
41
59
FORMIGNANA
1
0
0
4
5
7
17
35
65
GORO
JOLANDA DI
SAVOIA
0
1
2
4
6
10
23
35
65
0
1
1
4
5
11
22
27
73
LAGOSANTO
0
1
2
3
4
12
22
27
73
MASI TORELLO
1
0
0
3
3
9
16
25
75
MASSA FISCAGLIA
0
1
1
5
3
7
17
23
77
MESOLA
0
1
1
5
6
10
23
30
70
MIGLIARINO
1
0
2
4
3
13
23
26
74
MIGLIARO
0
1
0
4
2
10
17
12
88
MIRABELLO
0
1
1
3
7
9
21
38
62
OSTELLATO
0
1
2
2
4
12
21
29
71
POGGIO RENATICO
0
1
2
3
3
13
22
23
77
PORTOMAGGIORE
0
1
0
6
3
17
27
11
89
RO
0
1
0
5
4
14
24
16
84
SANT'AGOSTINO
1
0
0
4
2
14
21
14
86
TRESIGALLO
VIGARANO
MAINARDA
0
1
1
3
4
11
20
25
75
0
1
2
2
5
11
21
33
67
VOGHIERA
> 15.000 abitanti
0
1
1
5
3
13
23
17
83
ARGENTA
0
1
3
5
5
15
29
28
72
BONDENO
0
1
2
5
2
18
28
14
86
CENTO
0
1
2
4
4
15
26
23
77
COMACCHIO
1
0
0
6
4
17
28
17
83
COPPARO
1
0
0
6
5
15
27
22
78
FERRARA
0
1
5
7
7
34
54
22
78
Tab. Ruoli istituzionali per genere della Provincia di Ferrara.
Presenza femminile nei ruoli istituzionali della Provincia di Ferrara al
31/12/2008
Totale
Di cui Donne
Presidente
1
0
Assessore/i
9
3
Presidente del Consiglio Provinciale
1
0
VicePresidente Consiglio Provinciale
1
0
Presidenti Commissioni Consigliari
4
2
Consiglieri/e
30
6
Capigruppo
12
2
15
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
1.2.2. La presenza degli organismi istituzionali di parità e delle associazioni femminili
L’analisi si sposta ora alla rilevazione degli organismi istituzionali del territorio preposti alla promozione delle
pari opportunità il cui mandato si basa o su leggi nazionali oppure sugli ordinamenti statutari degli enti.
Si è ritenuto importante affiancare all’azione e agli obiettivi di questi organismi anche la mappatura della
presenza delle associazioni femminili nel territorio.
La presenza di questi organismi sul territorio rafforzano la governance nella elaborazione delle politiche di
genere locali. E' possibile affermare senza dubbio che “le politiche pubbliche di genere” trovano
legittimazione e sostegno dalla presenza sul territorio di organismi privati e pubblici che promuovo la cultura
della parità di genere offrendo alle amministrazioni locali dati ed esperienze sulle quali fondare le proprie
azioni positive.
Rilevare la presenza e le attività di questi organismi significa valutare l'estensione con cui la prospettiva di
genere è presente nel sistema della governance provinciale e misurare “la istituzionalizzazione del genere”.
L’Ufficio delle Consigliere di Parità
UFFICIO DELLE CONSIGLIERE PROVINCIALI DI PARITA' DI FERRARA:
Consigliera di Parità effettiva della Provincia di Ferrara: Avv. Rita Mazzanti
Consigliera di Parità supplente: Dott.ssa Maria Assunta Serenari
Nominate con decreto ministeriale D.M. 6/4/2001-D.M 20/07/05
c/o Servizi per l’Impiego
Via Cairoli, n. 30 Ferrara
Tel. 0532.299808 / 299854
Fax: 0532.299822
E-mail: [email protected], [email protected], [email protected]
Orario di ricevimento:
Lunedì mattina ore 9,00-13,00
Martedì mattina ore 9.30-13.00, pomeriggio ore 14,30-16,30 previo appuntamento.
La/il Consigliera/e di parità è una figura istituzionale di nomina ministeriale con funzione di promozione e di
controllo dell'attuazione dei principi di uguaglianza di opportunità e non discriminazione tra uomini e donne
nel lavoro (art.1, comma 2, D.lvo 196/2000 – vedi ora art. 13 D.lvo 198/2006 “Codice di Pari Opportunità tra
uomo e donna”.
A livello nazionale, regionale e provinciale sono nominate/i una/un Consigliera/e di Parità effettiva/o e
una/un supplente. Per la provincia di Ferrara sono in carica, con scadenza a luglio 2009, la Consigliera
Effettiva –Avv. Rita Mazzanti e la Consigliera Supplente- Dott.ssa Maria Assunta Serenari.
Tra i compiti che la legge assegna alle/ai Consigliere/i di parità, (art.15, comma 1, D.lvo 198/2006 “Codice di
pari opportunità tra uomo e donna”), rientra quello delle rilevazione delle situazioni di squilibrio di genere, al
fine di svolgere le funzioni promozionali e di garanzia contro le discriminazioni nel lavoro previste dal libro
III, titolo I “Le pari opportunità nel lavoro D.lvo 198/2006 “Codice di Pari Opportunità tra uomo e donna”),
rafforzandone il ruolo nel rispetto delle norme antidiscriminatorie nei luoghi di lavoro. È possibile contattare,
le Consigliere di parità della Provincia di Ferrara se a titolo esemplificativo e non esaustivo, in ragione del
sesso:
si ritiene di avere subito una discriminazione nell’accesso al lavoro, nella formazione professionale, nella
progressione di carriera, nel trattamento economico o nel trattamento contrattuale; se è stato subito un
licenziamento a causa della gravidanza e/o maternità/paternità –o per le medesime ragioni è stato irrogato
un provvedimento disciplinare.
Oppure una/un imprenditrice/imprenditore è intenzionata/o a migliorare l’equilibrio tra i generi accedendo ai
finanziamenti del D.lvo 198/2006 artt. 45-46-48 o vuole presentare progetti sulla flessibilità per una migliore
conciliazione di vita lavorativa e vita famigliare (vedi L. n. 53/2000 art. 9) o comunque presenta esigenze di
conciliazione tra vita lavorativa e vita privata ecc..
In particolare si configura come discriminazione diretta qualsiasi atto, patto o comportamento che produca
un effetto pregiudizievole discriminando le lavoratrici o i lavoratori in ragione del loro sesso e comunque il
trattamento meno favorevole rispetto a quello di un’altra lavoratrice o di un altro lavoratore in situazione
analoga.
16
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Si ha discriminazione indiretta, invece, nell’ipotesi in cui una disposizione, un criterio, una prassi, un atto,
un patto o un comportamento apparentemente neutri mettono e possono mettere i lavoratori di un
determinato sesso in una posizione di particolare svantaggio rispetto ai lavoratori dell’altro sesso, salvo che
riguardino requisiti essenziali allo svolgimento dell’attività lavorativa, purché l’obiettivo sia legittimo e i mezzi
impiegati per il suo conseguimento siano appropriati e necessari. Sono considerate come discriminazioni
anche le molestie, ovvero quei comportamenti indesiderati, posti in essere per ragioni connesse al sesso,
aventi lo scopo o l’effetto di violare la dignità di una/un lavoratrice/tore e di creare un clima intimidatorio,
ostile degradante, umiliante ed offensivo e le molestie sessuali, ovvero quei comportamenti indesiderati a
connotazione sessuale, espressi in forma fisica, verbale o non verbale, aventi lo scopo o l’effetto di violare la
dignità di una/un lavoratrice/tore e di creare un clima intimidatorio, ostile degradante, umiliante ed
offensivo.
A fronte di atti, patti, atteggiamenti o comportamenti discriminatori le Consigliere di Parità possono
intervenire, nell’ambito territoriale di competenza, su segnalazione e delega della lavoratrice e/o del
lavoratore, sia in fase stragiudiziale allo scopo di rimuovere atti e/o comportamenti discriminatori in
violazione delle norme a tutela delle/dei lavoratrici/ori favorendo la conciliazione delle controversie, sia
promuovendo il tentativo obbligatorio di conciliazione ai sensi dell’art. 410 del codice di procedure civile o,
nell’ambito del pubblico impiego, ai sensi dell’art. 66 del D.Lvo n. 165/2000, sia in giudizio, avanti il Giudice
del Lavoro o avanti il Tribunale Amministrativo Regionale o intervenendo nei giudizi promossi dalla
lavoratrice. Nell’ipotesi di discriminazione collettiva la possibilità di intervento stragiudiziale o giudiziale spetta
alla/al Consigliera/e regionale o nazionale.
L’attività antidiscriminatoria svolta nel 2007 conferma, così come già espresso in altri report prodotti dalle
consigliere negli anni precedenti, come, in tale ambito di intervento, sia altresì necessario informare
maggiormente e sensibilizzare i datori di lavori ed aumentare la divulgazione di informative a favore delle
lavoratrici ed dei lavoratori su quali siano i propri diritti e quali gli strumenti di tutela.
Tab. Attività antidiscriminatoria dell'ufficio delle consigliere di parità.
Numero casi senza ravvisare la necessità di apertura
di una specifico fascicolo (consulenze e informazioni)
Numero casi con apertura fascicolo
Di cui Uomini
Di cui Donne
Numero deleghe a tutela della/del lavoratrice/tore
20
18
4
34
14
Per quanto riguarda la natura delle segnalazioni rimane significativa la richiesta di intervento in tema di
conciliazione tra vita familiare e lavoro. Da segnalare altresì che l’attività delle Consigliere ha il più delle volte
favorito una conciliazione con i datori di lavoro in via stragiudiziale prevenendo azioni in giudizio.
Da sottolineare, rispetto all’anno passato, l’avvento di richieste da parte di uomini che si sono rivolti
all’Ufficio delle Consigliere: in un caso per un intervento di presunta discriminazione; in due casi per
consulenza relativa alla presentazione di progetti di art. 9 L.53/2000 e in un ultimo per ricevere informazioni
in merito ad una tesi di laurea sui congedi parentali.
Il programma 2007 ha previsto anche progetti di priorità organizzati direttamente dall’Ufficio delle
Consigliere e progetti di sostegno ad attività organizzate da altri organismi di parità e Associazioni Datoriali,
Sindacali e femminili.
Il 2007, rappresentato dalla priorità europea “Anno Europeo delle pari opportunità per tutti” ha portato le
Consigliere di Ferrara a privilegiare, tra gli altri, il tema della conciliazione, con l’intento di sostenerne la
promozione e la diffusione delle pratiche.
La conciliazione, infatti, intesa come equilibrio tra i tempi di lavoro, di cura, di formazione e di relazione e
come condivisione degli stessi da parte di ambo i generi, riguarda uomini e donne sia in termini qualitativi e
non meramente quantitativi e necessita di un rafforzamento della sua applicazione. Il Seminario, realizzato il
12 settembre 2007 “La conciliazione, un’opportunità per lavoratrici, lavoratori e aziende. Le risorse dell’art. 9
della l. 53/00 e sue modifiche”. è stato il luogo dove le Consigliere hanno esplicitato, alle parti sociali ed alle
autonomie locali del territorio, una proposta di programma 2008, ossia l’adozione di un Protocollo di Intesa
sul tema della conciliazione per dare continuità alla sensibilizzazione e con l’intento di giungere a realizzare
sperimentazioni pilota attivando una rete per favorire l’emergere delle esigenze di lavoratrici e lavoratori.
17
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
La proposta è stata senza indugio accolta dall’Assessore alle Politiche e Servizi per il Lavoro – Formazione
Professionale ed è stato individuato ed avviato il percorso istituzionale per giungere nel prossimo anno ad
una elaborazione condivisa dalle parti sociali e dalle istituzioni.
Comitati paritetici per le pari opportunità.
I Comitati paritetici aziendali per le pari opportunità sono stati istituiti dalla legge 125/91 denominata “Azioni
positive per la realizzazione della parità uomo-donna nel lavoro”, ora abrogata dal D.lgs n. 198/2006 di
riordino delle disposizioni in materia di pari opportunità.
Si tratta di Comitati a composizione paritetica (con componenti di nomina sindacale e componenti di nomina
aziendale) il cui mandato principale è quello dell’assicurare l’applicazione dei principi di pari opportunità e di
non discriminazione all’interno dell’azienda di riferimento.
Sono stati monitorati solamente i Comitati che hanno una sede e un nucleo organizzativo nel territorio
provinciale.
Comitati Aziendali Pari
Opportunità
Sede
Azienda Ospedaliera-FE
1. CPO Comparto
2. CPO Dirigenza
Corso Giovecca, 203
Ferrara
Tel. O532.236022
Università di Ferrara
Via Savonarola, 9 Ferrara
Tel. 0532. 291744
[email protected]
Azienda USL
1. CPO Dirigenza
2. CPO Comparto
Via Fausto Beretta,7
Ferrara
Obiettivi
Prevenire e intervenire sulle discriminazioni di genere,
promuovere azioni positive nell’organizzazione del lavoro e nei
percorsi di carriera, promuovere la cultura di genere
nell’organizzazione, adottare strumenti di conciliazione, adottare
ottica di genere nei rapporti con i/le pazienti, costituire rete con
altri organismi di parità presenti sul territorio
Il Comitato promuove la realizzazione di "azioni positive" da
parte dell'ateneo per garantire le pari opportunità nel lavoro e
nello studio, in sintonia con le politiche europee in materia, con
la direttiva del Consiglio dei Ministri del 7 marzo 1997 e con la
legge 10 aprile 1991 n.125;
Il Comitato individua le forme di discriminazione, dirette o
indirette, che ostacolano la piena realizzazione delle pari
opportunità nell'ambito dell'attività di lavoro e di studio delle tre
componenti universitarie (personale tecnico amministrativo,
personale docente e studenti). Il Comitato si fa altresì
promotore delle iniziative necessarie per la loro rimozione.
Il Comitato intende:
raccogliere dati attraverso indagini conoscitive, ricerche
e analisi relative alle materie di propria competenza.
promuovere iniziative volte a dare attuazione a
risoluzione e direttive dell’UE per l’affermazione sul lavoro
delle libertà personali ivi comprese quelle relative alle
molestie sessuali.
migliorare la qualità del lavoro delle donne proponendo
strumenti
ridurre eventuali ostacoli allo sviluppo professionale e
alla progressione di carriere,
favorire l’effettiva parità nelle condizioni di lavoro e
sviluppo professionale che tengano conto anche della
posizione delle lavoratrici in seno alla famiglia.
Commissione speciale delle elette (Comune di Ferrara)
La Commissione Speciale delle Elette è composta dalle donne elette in Consiglio Comunale.
Nella modifica dello Statuto Comunale del 2004 è stato ripuntualizzato il ruolo della Commissione speciale
delle elette, tuttavia un Coordinamento delle donne elette esiste fin da prima del 1999.
Si tratta di una Commissione Speciale in quanto le componenti non hanno il peso rappresentativo degli altri
consiglieri delle altre commissioni ordinarie. E’ previsto il coinvolgimento della Commissione nella discussione
delle delibere che hanno attinenza con le pari opportunità. L’obiettivo principale è quello di fare in modo che
tutta l’azione amministrativa comunale sia improntata al principio di pari opportunità.
Nello statuto comunale è prevista la rendicontazione dell’attività amministrativa comunale in un’ottica di
genere. Quindi ogni anno in fase di consuntivo la giunta deve relazionare al consiglio sul raggiungimento
degli obiettivi che si sono posti in sede di previsione.
18
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
La Commissione funge, in questo caso, anche da strumento di controllo e garanzia dell’attuazione di questo
principio statutario.
Forum provinciale per le pari opportunita’
Organismo Consultivo a composizione allargata istituito dalla Provincia di Ferrara nel 2001 e rinnovato dal
Consiglio Provinciale su proposta dell’Assessorato Pari Opportunità nel 2005.
Viene di regola convocato 3 volte l’anno su diversi temi rilevanti per la promozione della cultura di genere e
delle pari opportunità nelle istituzioni e nella società civile.
Commissione consigliare provinciale per le pari opportunita’
Con delibera n. 43/32482 del 18/4/2007 il consiglio provinciale ha approvato all’unanimità la istituzione di
una Commissione Consigliare per le Pari Opportunità.
A monte della istituzione sta l’approvazione di un precedente ordine del giorno nel quale si è sollecitata
l’istituzione di una commissione “che si occupi di seguire le questioni relative all’impatto di genere di ogni
provvedimento e di promuovere iniziative programmatiche relative ai diritti delle donne e di promozione delle
politiche di pari opportunità, in relazione e di concerto con il presidente, la giunta e l’intero consiglio”.
I componenti della nuova Commissione Provinciale per le Pari Opportunità sono 18, individuati
proporzionalmente alla consistenza numerica dei gruppi consiliari.
Ne fanno comunque parte tutte e 6 le consigliere donne presenti in Consiglio.
E’ stata nominata Presidente della Commissione la cons. Marcella Zappaterra.
Coordinamenti femminili nelle organizzazioni sindacali
All’interno dei Sindacati territoriali maggiormente rappresentativi sono attivi dei Coordinamenti femminili per
il confronto con le Istituzioni in particolar modo in materia di discriminazioni di genere in ambito lavorativo.
Di seguito sono indicati i riferimenti per contattare i coordinamenti.
Coordinamento femminile CGIL: Manuela Fantoni, delegata alle politiche di genere
[email protected], tel. 0532.783243 - Piazzetta Verdi, 44100 Ferrara.
Coordinamento femminile SPI – CGIL: Maria Rosa Parenti, [email protected], tel.
0532.783224.
Coordinamento Femminile CISL: Il Coordinamento femminile CISL ‘ è organizzato su base regionale
con referenti provinciali. La referente provinciale per il territorio ferrarese è Giovanna Camisani, tel.
347/6458933, [email protected], P.tta Toti, 5 – 44100 Ferrara
Coordinamento Femminile UIL: Lumturi Kalaya, delegata alle politiche di genere, tel. 0532/764400, cell.
393/9873466 - Via Mulinetto, 63 – 44100 Ferrara.
Comitato per l’imprenditoria femminile
La costituzione dei Comitati per la promozione dell'imprenditorialità femminile presso le Camere di
Commercio è prevista dal protocollo d'intesa sottoscritto il 20 maggio 1999, e successivamente rinnovato nel
2003, tra il Ministero delle Attività produttive e l'Unione Nazionale delle Camere di Commercio.
I comitati sono composti da rappresentanti del Consiglio camerale, delle Associazioni di categoria, delle
organizzazioni sindacali presenti sul territorio di ciascuna provincia e sono chiamati a svolgere funzioni
propositive nell'ambito della programmazione delle attività camerali, per promuovere e favorire lo sviluppo
dell'imprenditorialità femminile, personalizzando gli interventi sulla base delle esigenze e delle peculiarità
dell'economia provinciale.
Il Comitato di Ferrara ha rinnovato la propria composizione dal mese di novembre 2006.
19
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Comitato Imprenditoria Femminile c/o la Camera di Commercio di Ferrara
Presidente: Irene Sandri
Segretario: Vittorio Bovi
Sede: Via Borgo Leoni, 11_ Ferrara
Telefono: 0532.783821
Associazioni femminili nella provincia di Ferrara
Di seguito è riportato un elenco delle associazioni femminili che hanno sede e portano avanti la propria
attività in provincia di Ferrara. Ognuna si caratterizza per un proprio particolare ambito di competenza,
tuttavia hanno come obiettivo comune il perseguimento degli obiettivi di pari opportunità e di valorizzazione
delle differenze tra i generi.
Associazioni Femminili di
Ferrara
Referente
ANDE
(Ass. Nazionale Donne
Elettrici)
Presidente:
Eugenia Baglioni
Morelli Di Popolo
CIF
(Centro Italiano Femminile)
Presidente
Provinciale: Maria
Pia Radice
Presidente
Comunale:
Maria Chiara
Annunziata
CENTRO
DOCUMENTAZIONE
DONNA
CENTRO DONNA E
GIUSTIZIA
FIDAPA
Federazione Italiana Donne
Arti Professioni
SOROPTIMIST CLUB
FERRARA
Presidente:
Luciana Tufani
Presidente:
Ansalda Siroli
Presidente:
Luana Pastorelli
Sede/
Telefono/Mail
Via S. Stefano, 66
Ferrara
Tel. 0532.765390
Via Savonarola, 26
Ferrara
Tel. 0532-209238
[email protected]
Via Terranova,12/b
Ferrara
Tel.
0532/205046/53186
[email protected]
Via Terranova, 12/b
(FE)
Tel. 0532 247440
donnagiustizia.fe@libero
.it
Via Borgo Leoni, 70/c
Ferrara,
Tel. 0532/203435
zpastorelli@libero.
Presidente:
Daniela Fratti
Via Braciola, 34,
Monestirolo
Tel. 0532.421400
[email protected]
Obiettivi
“Promuovere l’acquisizione di una
maggior coscienza politica in quanto
consapevoli
delle
responsabilità
inerenti al diritto di voto e
all’influenza che attraverso di esso si
può esercitare per lo sviluppo della
società. L’Associazione si batte per
assicurare il progresso sociale nella
libertà individuale e crede in una
Europa Unita e forte”
“Raggiungimento di una cultura e
democrazia paritaria.
Partecipazione delle donne alla vita
delle istituzioni
Superamento di ogni forma di
discriminazione
Garanzia dei diritti di tutti i soggetti
sociali
Attività in favore della famiglia e dei
suoi valori”
“Diffondere la cultura delle
donne”.Gestione della Biblioteca e
emeroteca
“Promuovere la cultura della
differenza di genere quale forma di
prevenzione alla violenza, nelle
scuole e nelle diverse istituzioni e
quale forma di intervento sulle
situazioni di violenza vissute dalle
donne del nostro territorio”.
“Valorizzazione della presenza delle
donne nell’ambito delle arti,
professioni e affari nonché
promozione delle iniziative che
portino ad una maggiore conoscenza
delle problematiche femminili”
- Avanzamento della condizione della
donna
- Principi di elevata moralità
- Diritti umani per tutti
- Uguaglianza, sviluppo e pace
20
Bilancio di genere 2007
UDI
(Unione Donne In Italia)
Presidente:
Liviana Zagagnoni
Provincia di Ferrara
“Sostenere nella politica, nella
cultura, nella società, nella famiglia e
nel lavoro il diritto all’eguaglianza tra
donne e uomini. Costruire insieme
alle donne provenienti da altri paesi
percorsi di affermazione di diritti
sociali, civili e politici. Difendere la
salute, l’integrità e
l’autodeterminazione delle donne.
Via Terranova,
12/b_Ferrara
Tel. 0532.203266
[email protected]
Ass. MOGLI DEI MEDICI
ITALIANI (AMMI)
ASSOCIAZIONE
NAZIONALE DONNE
OPERATE AL SENO
(ANDOS)
Ass. DONNE E POESIA
Presidente:
Anna Maria
Poltronieri Grillo
c/o Ordine dei Medici,
Piazza Sacrati,11
Ferrara
Presidente:
Balducci Maria Luisa
Piazzetta San Nicolò, 1/
B Ferrara
Tel. 0532.764375
Ambulatorio: Via
Kennedy, 16 (FE) Tel.
0532.769334
Presidente:
Lidia Fiorentini
Via Armari, Ferrara
tel. 0532. 204033
“ Divulgare la conoscenza di
tematiche sanitarie per la
prevenzione e l’aggiornamento,
favorendo la solidarietà nelle famiglie
dei sanitari. Unite per unire”
“Fornire alla collettività femminile, e
in particolare alle donne operate al
seno, una serie di servizi concreti e
gratuiti quali attività di prevenzione,
sostegni psicologici, visite
oncologiche specialistiche, corsi di
formazione e incontri di gruppo”
“Promuovere la poesia al femminile,
valorizzando le emozioni, pensieri e
problematiche delle donne”
1.2.3. La presenza femminile nei CDA delle società partecipate
Di seguito si riporta una tabella che riporta la composizione per genere dei Consigli di Amministrazione delle
Società Partecipate e dei Consorzi dalla Provincia di Ferrara. I dati sono aggiornati al 30/04/2008.
SOCIETA'
N. Componenti CDA
Maschi
Femmine
% di Partecipazione
Femminile
7
7
0
0
5
5
1
3
1
4
3
1
3
1
1
2
0
0
0
20
40
0
0
0
3
3
0
0
13
11
2
15
17
17
0
0
3
3
0
0
11
10
1
9
CONSORZI
N. Componenti CDA
Maschi
Femmine
C.I.R.A.S.
CONSORZIO PARCO
REGIONALE DEL DELTA
DEL PO
AMI
CONSORZIO FERRARA
4
3
1
% di Partecipazione
Femminile
25
7
6
1
14
9
12
9
12
0
0
0
0
DELTA2000- Soc.Cons.
A.R.L.
S.I.PRO
A.C.F.T.SPA
FERRARA ARTE S.P.A.
F.E.R.
NUOVA QUASCO
CONSORZIO
AGROALIMENTARE
BASSO FERRARESE
BANCA POPOLARE
ETICA
CENTRO RICERCHE
PRODUZIONI
VEGETALI
PARCO SCIENTIFICO
PER LE TECNOLOGIE
INDUSTRIALI
CENTRO RICERCHE
MARINE
21
Bilancio di genere 2007
RICERCHE
TOT
Provincia di Ferrara
101
93
8
7,9
Le donne presenti nei Consigli di Amministrazione delle Società e dei Consorzi partecipati dalla Provincia di
Ferrara sono il 7,9% del totale dei Consiglieri, per un totale di 8 consigliere.
1.2.4. La presenza femminile nei media ferraresi
Per la rilevazione della presenza femminile nei media a livello locale è stato richiesto alle redazioni dei
giornali e della tv locale di inoltrare il numero delle donne impiegate nelle testate e le mansioni di pertinenza.
Testate giornalistiche
Numero totale
impiegati
Di cui donne
Di cui donne
impiegate in
redattrici/giornaliste
amministrazione
Di cui uomini
redattori/giornalisti
La Nuova Ferrara
24
6
0
18
Il Resto del Carlino
11
0
2
9
Telestense
44
12
7
10
totali
112
18
9
37
Questo spunto di indagine sulla presenza delle donne nei media ferrarese ha interessato solamente le tre
maggiori testate, tuttavia è una parte del bilancio di genere che si propone di raccogliere in seguito un
numero di dati più vasto e una migliore qualità di indagine. Tuttavia, questa piccola rilevazione permette di
verificare che, se guardiamo ai soli quotidiani, sono presenti solamente due donne con mansioni
giornalistiche, il resto della componente femminile è assegnataria di funzioni meramente impiegatizie.
L'emittente locale ha la componente femminile giornalistica più numerosa, con sette donne che si
raffrontano a 10 giornalisti uomini.
22
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
1.3. Situazione occupazionale generale
1.3.1. Lo stato lavorativo generale della popolazione
Si riportano di seguito gli indicatori di contesto relativi allo stato lavorativo della provincia di Ferrara nell’anno
2007 raffrontati agli anni 2005 e 2006 e suddivisi per genere.
In sintesi gli indicatori utilizzati sono:
-Forze di lavoro (occupati e in cerca di occupazione)
-Non Forze di lavoro
-Tasso di attività
-Tasso di occupazione
-Tasso di disoccupazione.
I grafici sottostanti riportano inoltre il trend di valore del tasso di disoccupazione e di occupazione, maschile
e femminile, durante il decennio 1996-2006.
Tab. Indicatori generali di contesto sullo stato lavorativo della popolazione. Valori Istat
Stato lavorativo provinciale
Forze di lavoro
di cui occupati/e
di cui in cerca di occupazione
Non forze di lavoro
Di cui in età lavorativa (15-64
anni)
Di cui non in età lavorativa
Tasso di attività
(Forze di lavoro/Pop. 15 anni e
oltre) x 100
Regione ER
Italia
Tasso di occupazione
(Occupati/Pop. 15 anni e oltre) x
100
Regione ER
Italia
Tasso di disoccupazione
(persone in cerca di lavoro/forze
di lavoro) x 100
Regione ER
Italia
Unità di
misura
Migliaia
migliaia
migliaia
migliaia
migliaia
Valore 2005
M
F
90
74
86
69
4
6
58
90
Valore 2006
M
F
89
72
85
67
4
5
61
93
M
93
91
2
57
Valore 2007
F
73
70
3
93
24
39
27
41
24
41
migliaia
34
51
34
52
33
52
%
60,9
45,1
59,4
43,9
61,7
43,9
%
%
62,8
61,0
45,5
37,9
63,4
61,0
46,2
38,1
63,8
60,7
46,4
38,0
%
58,1
41,8
56,9
40.8
60,6
42,2
%
%
61,2
57,2
43,1
34,1
61,7
57,7
44,2
34,8
62,5
57,7
44,6
35,0
%
4,5
7,4
4,3
7,1
1,9
3,8
%
%
2,7
6,2
5,3
10,1
2,6
5,4
4,3
8,8
2,1
4,9
3,9
7,9
23
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Graf. Trend Tasso di Disoccupazione maschile. Anni 1996-2007. Ferrara e Emilia-Romagna
Trend Tassi di disoccupazione maschile. Anni 19962007
7,0
6,0
5,0
4,0
Ferrara
3,0
RER
2,0
1,0
19
96
19
97
19
98
19
99
20
00
20
01
20
02
20
03
20
04
20
05
20
06
20
07
0,0
Graf. Trend Tasso di Disoccupazione femminile. Anni 1996-2007. Ferrara e Emilia-Romagna
Trend Tasso di disoccupazione femminile. Anni
1996-2007
20,0
15,0
Ferrara
RER
10,0
5,0
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
0,0
Graf. Trend Tasso di Occupazione maschile. Anni 1996-2007. Ferrara e Emilia-Romagna
Trend Tasso di Occupazione maschile. Anni 1996-2007
63,0
62,0
61,0
60,0
59,0
58,0
57,0
56,0
55,0
54,0
53,0
ferrara
07
20
06
20
05
20
04
20
03
20
02
01
20
20
00
20
99
98
19
19
97
19
19
96
rer
24
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Graf. Trend Tasso di Occupazione femminile. Anni 1996-2007. Ferrara e Emilia-Romagna
Trend Tassi di Occupazione femminile. Anni 19962007
50,0
40,0
30,0
ferrara
rer
20,0
10,0
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
0,0
Tra gli occupati, anno 2007, le donne rappresentano il 43% contro il 57% degli uomini, con un gap di
genere di 13 punti, un punto in più rispetto all’anno precedente.
Sempre con riferimento all’anno 2007 tra le persone in cerca di occupazione, le donne sono il 60 % e gli
uomini il 40%.
Le non forze di lavoro in età lavorativa (15-64 anni) sono per il 63 % donne e per il 37 %, uomini , gap di
26 punti; anche tale differenziale è cresciuto rispetto al 2006 (di ben 6 punti).
Le non forze di lavoro in età non lavorativa > 65 anni sono per il 61 %donne e per il 39 %uomini.
Si può notare che tra il 2006 e il 2007 si registra una decisa contrazione dello stock di persone in cerca di
occupazione, in particolare del valore maschile.
Si riportano e sottolineano a seguito le considerazioni sull'andamento di genere degli indici occupazionali
riportati dal Rapporto 2008 “Il mercato del lavoro in provincia di ferrara” a cura dell'osservatorio provinciale
sul mercato del lavoro”:
− nel 2007 l'aumento degli occupati e la riduzione delle persone in cerca di occupazione registra una
intensità superiore per la componente maschile
− cresce solo di un migliaio di individui la componente delle non forze di lavoro e tale crescita riguarda la
sola componente maschile
− in linea con la regione da ciò si desume una congiuntura favorevole nel 2007 con una espansione del
mercato del lavoro
− la riduzione di coloro che cercano lavoro non attivamente registra lo stesso grado di intensità tra i
generi.
Il tasso di disoccupazione è un indicatore che rapporta le persone in cerca di lavoro con le forze di lavoro.
Se guardiamo al grafico che riproduce il trend del tasso di disoccupazione maschile tra il 1996 e il 2007 è
possibile rilevare che la curva ha presentato notevole variabilità: il valore ha raggiunto un picco minimo del
2,0% nel 2002 per poi risalire rapidamente negli anni successivi e ritrovare un picco minimo proprio nel
2007 (1,9%) Maggiormente lineare e in lieve diminuzione si presenta la curva relativa alla valore regionale.
Il grafico che fa riferimento allo stesso valore “al femminile” denota un maggior differenziale, il tasso di
disoccupazione femminile è passato dal 16,3% del 1996 al 7,1 % del 2006 (9,2 punti percentuali di gap in
10 anni). Nel 2007 il valore crolla di ben 3,3 punti in un anno, parallelamente al valore maschile.
Pur mantenendo un valore inferiore alla media nazionale, solo nel 2006 (8,8%) il valore del tasso di
disoccupazione nella provincia di Ferrara è superiore di 2,8 punti percentuali rispetto alla media regionale
(che registra un 4,3%). Nel 2007 la Provincia di Ferrara, con il 3,8%, si allinea al dato regionale.
25
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
I tassi di occupazione del 2007 ribaltano le considerazioni afferenti l'anno precedente: il tasso di
occupazione complessivo (69,2%) si avvicina all'obiettivo del 70% imposto dalla Strategia Europea per
l'occupazione. Il dato al femminile (61,6%) addirittura supera l'obiettivo del 60%.
Nel 2006 il differenziale tra il tasso di disoccupazione dei due generi risultava pari a 2,8%, nel 2007 passa
al 1,9%. Permane su livelli elevati (circa il 15%) il differenziale di genere sui tassi di occupazione e attività.
Risulta particolarmente interessante notare che il tasso di disoccupazione femminile ferrarese, se
disaggregato per classi di età risulta particolarmente alto rispetto alle medie regionali per le classi di età
giovali (15-24 anni e 25-29 anni), diversamente il valore si discosta in modo minore per quanto riguarda le
età successive.
Lo stesso rapporto dell’OML 2008 rileva, come per l'anno precedente che il genere risulta variabile
fondamentale nel declinare la disoccupazione di breve e lunga durata: la componente femminile appare
svantaggiata, con durate in mesi superiori a quelle delle componente maschile. Il rapporto parla di
“evidente differenziale tra i generi” nella media dei mesi di ricerca di ricerca del lavoro (7,7 per i maschi e
14,5 per le femmine). Da evidenziare che mentre per i maschi il trend di durata della ricerca è decrescente,
per le femmine è crescente. Anche le donne con scolarità alta (maturità o laurea) registrano tempi di
ricerca lunghi. Se consideriamo la variabile delle fasce di età, si registra dal 2006 al 2007 e per la fascia di
età media (30-54 anni) un notevole decremento della durata della disoccupazione (che passa da 12 a 4
mesi). Per le donne della stessa età tale durata rimane invariata.
Graf. Distribuzione di genere Forze lavoro e non Forze lavoro in Provincia di Ferrara. Anno 2007.
FL occupati
FL in cerca di occupazione
maschi
f emmine
NFL in età lav
NFL in età non lav
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
Occupati e Occupate per Settore d’Impiego
Tab. Distribuzione degli occupati per settore d’impiego e genere
OCCUPATI /E PER SETTORE
Occupati/e in complesso
Unità di
misura
Anno 2005
M
F
Anno 2006
M
F
M
Anno 2007
F
migliaia
86
69
86
68
91
70
8
5
8
4
9
4
41
14
36
13
38
13
12
12
14
13
16
11
26
38
28
38
28
42
di cui in agricoltura
migliaia
di cui in industria
migliaia
di cui commercio
migliaia
di cui altre attività e servizi
migliaia
26
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Distribuzione Settori di impiego maschile. Anno 2007.
10%
31%
agricoltura
industria
commercio
altre attività e
servizi
42%
18%
Distribuzione Settori di impiego femminile. Anno 2007.
6%
19%
agricoltura
industria
commercio
altre attività e
servizi
60%
16%
Nel 2007 la distribuzione delle/gli occupate/i per settore d'impiego denota una maggioranza di occupati nel
settore industriale (42%) e una maggioranza di occupate nel settore dei servizi (60%). L'incremento
occupazionale che ha denotato l'anno 2007 si spalma equamente nei tre settori (industria, commercio e
agricoltura). Dal Rapporto OML 2008 si trae, per quanto riguarda questo tale incremento in un ottica di
genere, che per i maschi vi è stato un aumento, dal 2006 al 2007, di 3.000 unità di occupati nelle
costruzioni e per le femmine un aumento di 2.000 occupate nelle trasformazioni industriali. Per la
componente maschile l'incremento di occupati si registra in tutti i settori di impiego, mentre per la
componente femminile si registra un segno negativo nell'agricoltura e nel commercio. Si trae inoltre che, nel
2007, la tendenza è verso una ricomposizione di genere nei settori d'impiego: si riduce la tendenza ad
occupare le donne in agricoltura e nei servizi a favore di un incremento della componente maschile,
viceversa è l'industria ad occupare un maggior numero di lavoratrici donne; ciò potrebbe segnalare la rotta
dell'abbattimento graduale di una tipica segregazione orizzontale di genere nei settori d'impiego.
27
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Avviamenti e Cessazioni extraagricoli
Tab. Avviamenti e Cessazioni extraagricoli per genere. Anno 2005-2007
Avviamenti nei settori extraUnità di
Valore
Valore
agricoli anni 2005/07
misura
2005
2006
Valore
2007
Variazione %
(2005-2007)
Totali
N
33372
35154
47645
42%
Uomini
N
15276
16005
19750
29%
Donne
N
18096
19149
27895
54%
Totali
N
33326
34185
41856
25,00%
Uomini
N
15515
15966
18161
17,00%
Donne
N
17811
18219
23695
33,00%
Totali
N
46
969
5789
Uomini
N
-239
39
1589
Donne
N
285
930
4000
Cessazioni nei settori extraagricoli
Saldo anni 2005/07
La tabella seguente propone, per le annualità 2006 e 2007, la tipologia contrattuale con la quale è avvenuto
l'avviamento al lavoro distinta per genere, secondo la composizione percentuale.
Tipo di contratto
Anno 2006
M
F
Anno 2007
T
M
F
T
Tempo indeterminato
21,8
16,4
18,8
20,4
18,1
19,1
Di cui a tempo parziale
2,8
7,8
5,6
3,3
9,9
7
Apprendistato
4,2
3,3
3,7
3,4
2,7
3
Di cui a tempo parziale
0,5
1,2
0,9
0,5
1
0,8
Inserimento
0,2
0,2
0,2
0,1
0,3
0,2
0
0,1
0,1
0
0,1
0,1
Somministrazione lavoro
15,9
15,3
15,6
16,5
15,8
16,1
Di cui a tempo parziale
1,1
7
4,4
1,7
8,3
5,4
Lavoro intermittente
0,4
0,3
0,4
1
1,3
1,2
Di cui a tempo parziale
0,1
0,1
0,1
0,2
0,3
0,3
Tempo determinato
57,5
64,4
61,4
58,6
61,8
60,4
Di cui a tempo parziale
6,4
15,3
11,4
7,3
16,6
12,5
0
0,1
0
0
0,1
0
Tot avviamenti
100
100
100
100
100
100
Di cui a tempo parziale
11
31,4
22,4
13,1
36,3
26
Di cui a tempo parziale
Lavoro a domicilio
Come riportato dal Report dell'OML 2008 il settore dei servizi è quello che registra un maggiore numero e
incremento di avviamenti e, insieme, quello più propenso a impiegare le donne rispetto al settore industriale
e ad utilizzare le modalità orarie flessibili, come il tempo parziale. Il tempo parziale si diffonde
particolarmente per soddisfare le esigenze, ancora molto femminili, di conciliazione tra i tempi di cura e
lavoro.
28
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
1.3.2. Iscrizioni ai Centri per l’Impiego
Tab. Numero delle iscrizioni ai centri per l'impiego diviso per genere. Anni 2003-2007
Iscrizioni ai Centri
2003
20042
2005
2006
per l’Impiego
2007
Variazione %
2003-2007
Totale iscritte/i ai CPI
provinciali
12112
15021
19062
22044
22548
86,00%
Donne
8136
9865
12364
14055
14001
72,00%
Uomini
3976
5156
6698
7989
8547
114,00%
Graf. Trend Iscrizioni ai Centri per l’Impiego per genere.
25000
20000
15000
Totale iscritte/i ai
CPI provinciali
Donne
Uomini
10000
5000
0
2003
2004
2005
2006
2007
Tab. Persone in cerca di occupazione per titolo di studio e genere in Provincia di Ferrara al 31/12/2007
TITOLO DI STUDIO
M
F
T
%M
%F
T
%M
%F
Nessun titolo
377
536
913
41,3
58,7
100
4,4
3,8
Licenza Elementare
891
1504
2395
37,2
62,8
100
10,4
10,7
Licenza Media
3066
4984
8050
38,1
61,9
100
35,9
35,6
Attestato di qualifica
94
4
98
95,9
4,1
100
1,1
0
Diploma di qualifica
186
602
788
23,6
76,4
100
2,2
4,3
Diploma
2009
3492
5501
36,5
63,5
100
23,5
24,9
Attestato post-diploma
58
142
200
29
71
100
0,7
1
Laurea
541
1046
1587
34,1
65,9
100
63,3
7,5
Non presente
1325
1691
3016
43,9
56,1
100
15,5
12,1
Totale
8547
14001 22548
37,9
62,1
100
100
100
%T
4
10,6
35,7
0,4
3,5
24,4
0,9
7
13,4
100
2
Il Decreto n. 297/03 ha modificato dal punto di vista amministrativo la gestione delle persone in cerca di occupazione determinando
una variazione nella metodologia di elaborazione dei dati. Pertanto i dati non sono immediatamente confrontabili
29
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Dal Grafico si nota un incremento generalizzato delle iscrizioni ai Centri per l’Impiego della Provincia di
Ferrara, che dal 2003 al 2007, sono aumentate del 86%. Tuttavia i dati del 2003 e del 2004 non sono
immediatamente confrontabili con quelli degli anni successivi per l'intervento di modifica delle metodologia
di elaborazione apportato dal D.lgs n. 297/03.
Nel 2007 le donne sono il 62% degli iscritti, questa prevalenza è stata costante negli anni in
considerazione. Tuttavia il divario tra il numero delle iscrizioni maschili e quelle femminili si è leggermente
ridotto, passando da una percentuale di iscrizioni femminili pari al 67% del totale del 2003 al 62% del
2007.
La tabella sopra riporta inoltre le persone in cerca di occupazione per titolo di studio e genere AL
31/12/2007. La maggior parte delle persone in cerca di occupazione, senza distinzione di genere,
possiedono la licenza media (il 35,7%) e, in secondo ordine, il diploma (il 24,4%). In entrambi i casi il
numero di donne in cerca di occupazione è maggiore (con rispettivamente il 61,9% e il 63,5%). Il 7%
degli iscritti possiede il diploma di laurea, di questi il 65,9 % è donna.
1.3.3. Imprenditoria femminile
I dati che seguono riguardano l’imprenditoria ferrarese al femminile e sono stati forniti dal Comitato di
promozione dell’Imprenditoria femminile istituito presso la Camera di Commercio.
Per Impresa Femminile deve essere intesa qualsiasi impresa la cui percentuale di partecipazione femminile è
superiore al 50%. Tra queste è opportuno distinguere tra impresa a partecipazione “maggioritaria”
femminile, imprese a “forte” partecipazione femminile e imprese “esclusivamente “ femminili”.
Tab. Il Quadro regionale della presenza di imprese femminili. Anno 2007.3
PROVINCE
N. Imprese
attive
femminili
% sul totale % sul totale
imprese
regionale
% di
imprese con
esclusiva
presenza
femminile
Var %
2006/2007
Bologna
18119
20,8
20,5
93
1,3
Ferrara
7437
8,5
8,1
93,7
-0,6
Forli Cesena
8631
9,9
9,6
92,2
2,1
Modena
13749
15,8
15,9
93,4
1,8
Parma
8360
9,6
10
94,8
2,8
Piacenza
6341
7,3
6,6
95,6
1,5
Ravenna
7773
8,9
8,9
95
0,4
Reggio Emilia
9271
10,6
12,5
93,8
1,8
Rimini
7409
8,5
7,8
94,3
-0,1
Emilia Romagna
87090
N.P.
100
68,2
1,3
Nel 2007 il tessuto imprenditoriale ferrarese è composto da un 8,5 % di imprese qualificabili come
“femminili” (n. 7437 attività). Da evidenziare che nel 2006 tale percentuale era al 21,3%, dunque
sensibilmente più alta. Anche la percentuale ferrarese sul totale regionale cala dal 8,7% al 8,1%.
Per quanto riguarda la forma giuridica, nel 2007 le imprese femminili sono, per il 75%, delle imprese
individuali, per il 16,8% delle società di persone, per il 6,8% delle società di capitali e per lo 0,5%
cooperative o altre forme. Rispetto alla stessa composizione percentuale sul totale delle imprese, quelle
femminili si caratterizzano per un maggior numero di imprese individuali. Le imprese femminili ferraresi
costituiscono nel 2007 l’8,1% delle imprese femminili a livello regionale.
3
Fonte: Elaborazione su dati INFOCAMERA
30
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Anno 2007
Settore di attività economica
Imprese femminili
Totale Imprese
v.a.
%
Agricoltura, caccia
Pesca
v.a.
%
1727
23,2
8271
23,6
55
0,7
1337
3,8
Estrazione di minerali
2
Attività manifatturiera
741
12
10
1
Prod. e distribuz. energia
3483
10
11
0
172
2,3
5262
15
2085
28
7427
21,2
Alberghi e ristoranti
596
8
1651
4,7
trasporti
120
1,6
1303
3,7
intermediazione
140
1,9
635
1,8
Attività immob., noleggio
773
10,4
3531
10,1
costruzioni
Comm. Ingr. E dett.- riparaz
0
Pubblica amministrazione e difesa
0
Istruzione
24
0,3
118
0,3
Sanità e altri servizi sociali
41
0,6
125
0,4
955
12,8
1781
5,1
5
0,1
40
0,1
7437
100
34987
100
Altri servizi pubblici
Imprese non classificate
tot
Imprese totali e imprese femminili per attività. anno 2007. v. percentuali
commercio
agricoltura
altri servizi pubblici
att. Immobiliari
attività manifatturiera
alberghi e ristoranti
costruzioni
intermediazioni
trasporti comunicazioni
altri settori
sanità e altri servizi sociali
0
5
imprese f emminili
10
15
20
25
30
imprese totali
31
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Il grafico posto sopra evidenzia le percentuali di imprese femminili e di imprese totali per ogni settore
d’impiego. Con il 28%, il maggiore ambito di attività delle imprese femminili della provincia di Ferrara è il
commercio all'ingrosso e al dettaglio, seguito dall'agricoltura. Buone percentuali vengono rilevate per
l'attività manifatturiera, quella immobiliare e altri servizi pubblici. Il maggiore differenziale tra la percentuale
femminile e quella totale si evidenzia per il settore delle costruzioni. Sei punti percentuali distanziano inoltre
la percentuale totale da quella femminile nel settore del commercio e nel settore di “altri servizi pubblici”.
1.3.4. Lavoratori/lavoratrici immigrati/e
Per quanto riguarda i lavoratori e le lavoratrici immigrati/e, si riportano i dati dei Centri per l’Impiego
provinciali elaborati dall’Osservatorio Provinciale per l’immigrazione anni 2004-2007.
Situazione occupazionale
popolazione straniera
residente
Annualità
2004
2005
2006
2007
Variaz. %
Stranieri/e disoccupati/e iscritti/e ai
CPI provinciali
1459
2214
2845
3182
118
Di cui Donne
894
1326
1691
1890
111
Di cui Uomini
565
885
1154
1292
128
5652
5944
6491
8599
52
Di cui Donne
2.968
3.010
3.263
4523
52
Di cui Uomini
2.684
2.934
3.228
4076
52
5282
2496
5155
9171
73
Di cui Donne
2417
1137
2357
4734
95
Di cui Uomini
2865
1359
2798
4437
20
-
-
-
6811
Di cui Donne
-
-
-
3276
Di cui Uomini
-
-
-
3535
Stranieri/e occupati/e
Avviamenti extragricoli pop. straniera
Cessazioni extragricoli pop. straniera
La situazione lavorativa dei cittadini stranieri, desumibile dai dati dei Centri per l’Impiego della Provincia di
Ferrara, evidenzia n° 8599 occupati/e nel 2007, + 32% rispetto al 2006 e +52% se consideriamo il
quadriennio 2004-2007. Di questo totale di occupati stranieri, 4523 sono donne (pari circa al 52%): il
divario tra i generi è crescuto nell'ultimo anno di due punti percentuali, a favore dell'occupazione straniera
femminile. Gli iscritti in cerca di occupazione sono, nel 2007, 3182, di cui 1890 donne (pari al 59,4%). e
1292 uomini.
L’incremento occupazionale dal 2006 al 2007 ha interessato prevalentemente le donne (+38%), mentre
per gli uomini i valori sono più contenuti (+ 25%). Ill trend del triennio precedente era inverso e vedeva
un incremento occupazionale in prevalenza maschile.
Il numero di occupate rimane comunque maggiore degli occupati.
Per ulteriori approfondimenti sull’immigrazione in ottica di genere, anche dal punto di vista occupazionale,
si rimanda al paragrafo elaborato dall’Osservatorio provinciale sull’immigrazione a pag. 54.
32
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
1.4.5. Dimissioni convalidate ex art. 55 T.U. n. 151/2000
Le dimissioni rappresentano una delle cause di estinzione del rapporto di lavoro per recesso del lavoratore.
In particolare le disposizioni del codice civile dispongono che in caso di contratto a tempo indeterminato, il
lavoratore può sempre dimettersi, purché venga rispettato, pena il pagamento dell'indennità di mancato
preavviso - il termine di preavviso fissato dal contratto collettivo o dagli usi. Contro eventuali pressioni del
datore di lavoro affinchè il lavoratore rassegni volontariamente le dimissioni sussiste una specifica tutela per
i casi di più evidente “forzatura”.
Devono essere convalidate dal servizio ispettivo del Ministero del lavoro, le dimissioni presentate durante il
periodo di gravidanza dalla lavoratrice rassegnate durante il primo anno di vita del bambino o nel primo
anno di accoglienza del minore adottato o in affidamento (art. 55 D.lgs. 151/2000).
Le tabelle a seguito riportano i dati riguardanti i provvedimento di convalida emessi dal Dipartimento
Provinciale del Lavoro di Ferrara per l’anno 2007.
Tab. Provvedimenti di convalida di dimissioni delle lavoratrici madri per qualifica, settore aziendale e classe aziendale.
Anno 2007.
Numero delle
dimissioni
98
Qualifica
Settore aziendale
Classe ampiezza aziendale
Imp.
Ope.
Ind
Comm
Servizi
Altro
0/15
16/50
51/100
oltre100
58
40
23
41
27
7
67
15
10
6
Tab. Provvedimenti di convalida di dimissioni delle lavoratrici madri per motivazione. Anno 2007.
Motivi personali
Cambio di attività Chiusura/trasf
azienda
14
38
-
Impos. di cambio Cambio residenza Costrizione alle
mansioni
dimissioni
-
2
Incompatibilità
orario/famiglia
2
42
Emergono i seguenti dati statistici:

la maggior parte delle donne soggette a dimissioni nel primo anno di vita del bambino ricoprono un
ruolo impiegatizio, in linea con l'anno precedente;

la maggior parte dei casi si verifica nel settore commerciale,in linea con l'anno precedente;

per il 68% per cento dei casi, l’azienda di riferimento è di piccole dimissioni (con 0/15 dipendenti);

per il 42% dei casi la motivazione addotta è la incompatibilità tra orario di lavoro e gestione della
cura del figlio;
33
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
1.4. Pubblica Istruzione
1.4.1. Dispersione Scolastica
La legge nazionale n. 53 del 2003 (legge Moratti) ha ridefinito ed ampliato l´obbligo formativo insieme
all’obbligo scolastico, introducendo il concetto di diritto/dovere alla istruzione e alla formazione per almeno
dodici anni o, comunque, sino al conseguimento di una qualifica o di un diploma entro il diciottesimo anno di
età. Al termine della scuola secondaria di primo grado (scuola media) ogni giovane può scegliere se
proseguire:
1) nel sistema di istruzione scolastica (scuole secondarie superiori statali e paritarie, pareggiate o legalmente
riconosciute);
2) nell’istruzione scolastica integrata con la formazione professionale;
3) nel sistema della formazione professionale di competenza regionale;
4) nell’apprendistato, dopo i 15 anni, dove sono previsti, per l’assolvimento dell’obbligo formativo, moduli
formativi aggiuntivi della durata di 120 ore, per cui le ore di formazione esterna all’azienda arrivano fin a
240 ore.
Si riportano di seguito i dati sull’obbligo formativo e sull’abbandono scolastico nella Provincia di Ferrara
raccolti dal Servizio Politiche del Lavoro.
Il “non proseguimento nella scuola è pari al 8,8 % (693 alunni) nel 2003, al 8,1% (669 alunni) nel 2004 , al
8,3% (698 alunni) nel 2005 e al 9,2% nel 2006.
Tab. Scelte formulate dalla popolazione in obbligo formativo che non prosegue la scuola, divise per genere.
Trend Anni 2004-2007.
Scelte formulate dalla popolazione in
obbligo formativo che non prosegue
nella Scuola (04-07)
2004
2005
2006
2007
Variaz. %
04-07
Formazione Professionale
324
355
370
397
+ 22 %
Donne
121
137
152
162
+ 33 %
Uomini
203
218
218
235
+ 15 %
Scuola Superiore
65
77
27
115
+ 77 %
Donne
30
41
10
51
+ 70%
Uomini
35
36
17
64
+ 83 %
Apprendistato
74
31
27
26
- 64%
Donne
19
4
6
5
- 74 %
Uomini
55
27
10
21
- 62 %
Trasferimenti
30
35
49
49
+ 63 %
Donne
14
16
33
32
+ 128%
Uomini
16
19
16
17
+6%
Abbandoni
241
277
337
237
-2%
Donne
92
110
137
104
+ 13 %
Uomini
149
167
200
133
- 10 %
34
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Analizzando i dati dei giovani che non proseguono la scuola in ottica di genere, emerge come i maschi in
generale superino le femmine (es. nel 2007, i maschi sono il 57%, mentre le femmine il 43%). Tuttavia
questo differenziale, tra il 2004 e il 2007, si sta appiattendo.
Per chi non prosegue la scuola, la scelta più ricorrente, è quella dei percorsi di formazione professionale,
frequentati maggiormente dai maschi (es. 235 maschi su 162 femmine nel 2007).
Gli abbandoni scolastici hanno registrato una variazione percentuale media in crescita del 35% nel triennio
2004-2006. nel 2007, rispetto al 2006, sono diminuiti del 30%. Anche se l’abbandono scolastico è un
fenomeno che coinvolge in maniera maggiore i maschi piuttosto che le femmine, è necessario registrare che
l’aumento degli abbandoni nel quadriennio in analisi è percentualmente maggiore per le femmine: gli
abbandoni femminili aumentano del 13% in quattro anni, gli abbandoni maschili diminuiscono del 10%.
1.4.2. Infanzia (0-6 anni)
Si riportano di seguito alcuni dati di contesto su:
1.Popolazione ferrarese in età prescolare;
2.Iscrizioni ai servizi 0-6 anni;
3.Liste d’attesa nidi;
4.Offerta di servizi
Tab. Popolazione residente 0-5 anni nella Provincia di Ferrara. Trend 2003-2007.
Anno
Maschi
Femmine
Totale
Differenza%
rispetto all'anno
precedente
2003
6964
6544
13508
2004
7120
6834
13954
3,3
2005
7392
7138
14530
4,13
2006
7717
7303
15020
3,37
2007
8014
7535
15549
3,52
Tab. Andamento della popolazione totale e della popolazione infantile in relazione al numero di iscrizioni ai
servizi educativi 0-6 anni.
Anni
Popolazione
0-5anni
Popolazione totale
residente
Incidenza della
popolazione
infantile %
N. iscrizione ai
servizi (per a.s.)
2003
13508
347582
3,8
2004
13954
349777
3,9
8253
2005
14530
351463
4,1
8397
2006
15020
353304
4,2
8748
2007
15549
355809
4,3
8939
35
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Tab. Scuole d'Infanzia 0-6 anni della provincia di Ferrara. Iscrizioni e Liste d'attesa per gli anni scolastici
2003/04 – 2006/07.
Indicatori
A.S.
Totale iscritti servizi 0-6 anni:
iscritti servizi educativi prima infanzia (0-3)
4
2003/04
2004/05
2005/06
2006/07
Variaz. %
03-07
8253
8397
8748
8939
+8,31%
1600
1513
1614
1712
+ 7%
iscritti scuole d'infanzia pubbliche(statali e
comunali)
3287
3376
3431
3578
+8,85%
iscritti scuole d'infanzia private paritarie
3366
3508
3703
3649
+ 8,41%
Totale liste d'attesa servizi 0-6 anni
1020
1038
1163
1181
+ 15,78
Lista attesa nidi
816
854
892
771
- 5,51%
Lista attesa scuole d'infanzia pubbliche
(statali e comunali)
204
184
271
410
+100,98
Indice di copertura potenziale servizi
0-6 anni5
59%
57%
58%
57%
Incidenza liste d'attesa nidi sul totale
degli iscritti
51%
56%
55%
45%
Dall’anno scolastico 2003/04 al 2006/07 si riscontra un aumento medio del 8,3 % nelle iscrizioni ai servizi
0-6 anni.
Le liste di attesa nelle scuole di infanzia pubbliche, significativamente contenute fino all’anno 2004/05,
sono in notevole aumento negli ultimi due anni scolastici in considerazione. Le liste di attesa sono
comunque in parte assorbite dalla disponibilità delle scuole private, che vedono, per il 2006/07 una
contrazione delle iscrizioni rispetto all'anno precedente. La lista d'attesa per l'accesso ai nidi diminuisce
nel 2006/07 di 121 nominativi. D'altro conto subisce una preoccupante impennata in avanti (+139) la
lista d'attesa per l'accesso alle scuole d'infanzia pubbliche (che in soli 4 annualità è più che duplicata).
Non sono riportati i dati sui posti disponibili in quanto da diversi anni i due indicatori coincidano, ossia i
posti disponibili sono sempre coperti dal numero degli iscritti.
Non sono riportati dati di genere sugli iscritti ai servizi, in quanto non è un dato che incide sulle modalità
di erogazione del servizio.
L’incidenza delle liste d’attesa sul numero degli iscritti segue un andamento altalenante, un rilievo merita
il valore di tale indice per l'anno 2006/07 che diminuisce rispetto all'anno precedente di ben 10 punti
percentuali.
L’Ufficio responsabile conferma l’esistenza di significative disomogeneità territoriali rispetto all’indicatore
della capacità di assorbimento delle liste d’attesa.
Il Comune di Ferrara e altri Comuni con elevata produttività economica (Cento, Copparo, Comacchio..)
presentano una minore capacità di assorbimento e i Comuni più piccoli e meno industrializzati, con una
maggiore presenza di reti famigliari, presentano liste d’attesa contenute.
4
Sono inclusi i servizi educativi per la prima infanzia pubblici e privati autorizzati con esclusione dei Centri per bambini e genitori.
Tale indice si ottiene rapportando il numero degli iscritti ai servizi alla popolazione infantile residente, che coincide con l'utenza
potenziale del servizio educativo in analisi.
5
36
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Numero Iscrizioni Servizi Educativi 0-6anni. Trend Anni Scolastici 03/07
9000
8800
8600
2003/04
2004/05
8400
2005/06
2006/07
8200
8000
7800
numero iscritti servizi 0-6 anni
Di seguito sono riportati i dati relativi alla presenza di strutture per l’infanzia sul territorio provinciale, divisi
per tipologia di servizio al 31/12/2006.
Si distinguono i servizi relativi alla fascia 0-3 anni e quelli relativi alla fascia 0-6.
SERVIZI 0-3 ANNI
La rete dei servizi dedicati all’infanzia in età 0-3 anni costituisce una risorsa importante di ogni territorio non
solo in grado di sostenere la crescita dei bambini e delle bambine ma anche strategica nel facilitare la
conciliazione dei tempi di lavoro, di cura e di vita delle famiglie.
L´intera "mappa" dei servizi educativi per la prima infanzia è rappresentata oggi dalle seguenti tipologie:
- nidi d´infanzia (secondo la loro configurazione o della loro collocazione possono essere: part-time, tempo
pieno, micro-nidi, nidi nei luoghi di lavoro)
- servizi integrativi (spazi bambini e centri per bambini e genitori)
- servizi sperimentali (educatrice familiare; educatrice domiciliare o piccolo gruppo educativo).
La Provincia si occupa di programmare e coordinare l'attività di qualificazione e miglioramento del sistema
delle scuole dell'infanzia, dove gli interlocutori sono i gestori delle scuole per l'infanzia statali e paritarie.
Ripartisce le risorse provenienti dalla Regione attraverso l'elaborazione, l'approvazione e l'attuazione di Piani
annuali di qualificazione con assegnazione di fondi ai progetti presentati dagli enti gestori delle scuole su
apposite schede.
La tabella sottostante riporta, comune per comune, il numero di strutture divise per tipologia di servizio
offerto sia per il target 0-3 anni che per il target 0-6 anni al 31/12/2007.
Per servizi educativi rivolti alla fascia 0-3 anni autorizzati al funzionamento si intendono le seguenti tipologie:
-educatore domiciliare
-sezioni di nido aggregate alla scuola d’infanzia
-micro-nidi
-sezioni primavera
-servizi ricreativi
I servizi integrativi 0-3 anni sono gestiti o direttamente dai Comuni o nei posti in Convenzione con privati e
comprendono gli Spazi bambini e i Centri Bambini e Genitori.
37
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Tab. Numero di strutture divise per tipologia di servizio offerto per il target 0-3 anni e per il target 0-6 anni al
31/12/2007.
SERVIZI EDUCATIVI 0-3
SERVIZI EDUCATIVI 0-6
NIDI E
MICRONIDI
D’INFANZIA
PUBBLICI E
IN
CONVENZIO
NE
/APPALTO
SERVIZI
INTEGRATIVI
(Centri per
bambini e
genitori, Spazi
bambini) E
SERVIZI
SPERIMENTALI
NIDI /
MICRONIDI /
SEZIONI
PRIMAVERA
PRIVATI
AUTORIZZATI
SCUOLE
D’INFANZIA
COMUNALI
SCUOLE
D’INFANZIA
STATALI
SCUOLE D’INFANZIA
PRIVATE
ARGENTA
4
3
2
-
4
6
BERRA
1
-
-
-
1
BONDENO
1
3
-
2
4
CENTO
3
2
-
11
4
CODIGORO
1
-
-
3
2
COMACCHIO
1
-
-
2
6
COPPARO
2
3
2
5
3
FERRARA
14
5
15
2
25
FORMIGNANA
1
0
-
-
1
GORO
1
-
-
1
2
JOLANDA DI
SAVOIA
LAGOSANTO
-
1
-
1
1
-
1
-
-
-
-
MASITORELLO
-
-
1
-
-
1
MASSAFISCAGLIA
1
-
-
-
1
-
MESOLA
1
1
-
2
3
MIGLIARINO
1
1
-
2
1
MIGLIARO
1
-
-
1
MIRABELLO
1
-
-
1
1
OSTELLATO
-
1
-
-
4
POGGIORENATICO
1
1
-
1
1
PORTOMAGGIORE
1
2
-
2
2
RO
-
-
-
-
SANT’AGOSTINO
1
-
-
-
3
TRESIGALLO
1
1
-
1
1
VIGARANO
MAINARDA
VOGHIERA
-
1
0
-
1
2
-
0
1
-
-
1
38
16
25
17
43
75
COMUNI
TOTALI
PROVINCIALI
2
2
6
1
38
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
1.4.3. Scuola Superiore
Lo schema sottostante riporta i dati delle iscrizioni alla scuole secondarie di secondo grado per gli anni
scolastici 05/06, 06/07 e 07/08 come forniti dall’Ufficio Servizi alle Scuole della Provincia di Ferrara6.
alunni frequentanti 05/06
totale
%maschi
maschi
femmine
%femmine
% sul totale
licei classici
821
2.232
3.053
26,9
73,1
23,7
licei scientifici
894
979
1.873
47,7
52,3
14,5
Tecnici
2.749
1.326
4.075
67,5
32,5
31,7
Professionali
1.801
1.653
3.454
52,1
47,9
26,8
128
263
391
32,7
67,3
3,0
6.393
6.453
12.846
49,8
50,2
100
maschi
femmine
% femmine
% sul totale
licei classici
909
2.326
3.249
27,9
72,1
24,5
licei scientifici
949
1.083
2.032
46,7
53,3
15,3
Tecnici
2.736
1.318
4.054
67,4
32,6
30,6
Professionali
1.882
1.600
3.482
54
46
26,3
128
278
406
31,6
68,4
3,0
6.604
6.605
13.223
50
50
100
Arte
totale
Arte
Totale
alunni frequentanti 06/07
totale
% maschi
alunni frequentanti 07/08
maschi
femmine
totale
% maschi
% femmine
% sul totale
licei classici
965
2424
3389
28,5
71,5
24,9
licei scientifici
1031
1087
2118
48,7
51,3
15,6
Tecnici
2958
1350
4308
68,7
31,3
31,7
Professionali
1793
1556
3349
53,5
46,5
24,6
Arte
113
289
402
28,1
71,9
2,9
6860
6706
13566
50,6
49,4
100
Totale
Da questi dati è possibile desumere il permanere della tendenza alla segregazione orizzontale dei generi sin
dalle scelte formative, con la conseguente propensione delle ragazze a scegliere percorsi scolastici
tipicamente e tradizionalmente femminili. Nelle ultime tra annualità scolastiche non sono rilevabili delle
modificazioni del trend sufficientemente apprezzabili e degni di nota. Il Diagramma a seguito si riferisce al
solo 2007/08 e visualizza le propensioni dei due generi.
6
Elaborazione da “MIUR - Rilevazione Integrativa 05/06, 06/07, 07/08.
39
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Iscrizioni per genere alla scuola superiore. Anno scolastico 2007/08.
80
70
60
50
maschi
40
f emmine
30
20
10
0
licei classici licei scientifici
Tecnici
Professionali
Arte
1.4.4. Le Iscrizioni all’Università in ottica di genere7
Tab. Iscritti ai Corsi di Laurea dell'Università di Ferrara per facoltà e genere. Anni accademici 2005/06 – 2006/07 2007/08
A.A. 2005/06
FACOLTA'
UOMINI
DONNE
TOTALE
% UOMINI
% DONNE
Farmacia
460
816
1276
36
64
Giurisprudenza
1122
1905
3027
37
63
Ingegneria
1914
426
2340
82
18
Lettere e filosofia
1113
2233
3346
33
67
Medicina e chirurgia
1251
1987
3238
39
61
Sc. matematiche
1111
812
1923
58
42
Architettura
442
503
945
47
53
Economia
643
663
1306
49
51
Interfacolta'
117
235
352
33
67
8173
9580
17753
46
54
totali
A.A. 2006/07
FACOLTA'
UOMINI
DONNE
TOTALE
% UOMINI
% DONNE
Farmacia
418
798
1216
34
66
Giurisprudenza
1193
1857
3050
39
61
Ingegneria
1812
407
2219
82
18
Lettere e filosofia
966
2059
3025
32
68
Medicina e chirurgia
1298
1948
3246
40
60
Sc. matematiche
1120
858
1978
57
43
Architettura
432
498
930
46
54
Economia
723
688
1411
51
49
Interfacolta'
116
263
379
31
69
7
I dati relativi alle iscrizioni alle Facoltà dell’Ateneo ferrarese sono stati forniti dall’Ufficio Statistica dell’Università di Ferrara.
40
Bilancio di genere 2007
totali
Provincia di Ferrara
8078
9376
17454
46
54
A.A. 2007/08
FACOLTA'
UOMINI
DONNE
TOTALE
% UOMINI
% DONNE
Farmacia
437
900
1337
33
67
Giurisprudenza
1093
1737
2830
39
61
Ingegneria
1694
411
2105
80
20
Lettere e filosofia
809
1818
2627
31
69
Medicina e chirurgia
1325
1894
3219
41
59
Sc. matematiche
1056
879
1935
54
46
Architettura
401
488
889
45
55
Economia
777
699
1476
53
47
Interfacolta'
105
229
334
46
54
7697
9055
16752
46
54
totali
Iscritti ai Corsi di Laurea per genere. A.A. 2007/08.
Farmacia
Giurisprudenza
Ingegneria
Lettere e filosofia
% UOMINI
Medicina e chirurgia
% DONNE
Sc. matematiche
Architettura
Economia
Interfacolta'
0
10 20 30 40 50 60 70 80 90
Tab. Iscritti ai corsi post/laurea dell'Università di Ferrara per tipologia del corso e genere. Anno Accademico 2007/088.
Tipo Corso di Studi
M
F
T
%M
%F
Corso di dottorato
192
212
404
47
53
Corso di Formazione
209
938
1147
18
82
Corso di Perfezionamento
129
208
337
38
62
Master di primo livello
144
636
780
19
81
Master di secondo livello
39
94
133
29
71
Scuola di specializzazione
216
368
584
40
60
totale
929
2456
3385
27
73
8
Sono inseriti anche i Corsi di Formazione , per quanto sia possibile accedervi con il solo diploma di scuola superiore.
41
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Iscritti ai Corsi post laurea per tipo e genere. AA. 2007/08
Corso di dottorato
Corso di Formazione
Corso di Perfezionamento
%M
Master di primo livello
%F
Master di secondo livello
Scuola di specializzazione
totale
0
10 20 30 40 50 60 70 80 90
Per quanto riguarda l’andamento in ottica di genere delle iscrizioni ai corsi di laurea dell'ateneo ferrarese,
dall’analisi delle tabelle sopra che riportano i dati disaggregati per genere e materia del corso, è possibile
trarre le seguenti considerazioni:
 Il numero totale di iscrizioni all’Università di Ferrara per l’anno accademico 2007/08 è stato di
16.752 (54 % di iscritte donne e il 46% di iscritti uomini). Si sono avute 1358 iscrizioni in più da
parte delle donne (questo numero differenziale è in aumento rispetto all'anno precedente).
 Analizzando la scelta delle facoltà in ottica di genere risulta ancora presente la segregazione
orizzontale che le caratterizza, specie per talune facoltà.
 La facoltà di ingegneria, tradizionalmente maschile, riscontra la differenza maggiore tra
iscrizioni maschili e femminili (80 % degli iscritti sono uomini), tuttavia rispetto all'anno
precedente questa percentuale è scesa di due punti. Una netta prevalenza di iscrizioni femminili
continua a verificarsi per le facoltà di farmacia, giurisprudenza, lettere e filosofia e medicina.
Architettura ed Economia hanno un numero tendenzialmente paritario di iscritti donne e uomini.
Una prevalenza maschile si riscontra anche per la facoltà di scienze matematiche e fisica,
leggermente più netta rispetto al passato
 Tra l’anno 2006-07 e 2007-08 si è verificato un ulteriore calo del numero delle iscrizioni (- 702)
tuttavia, negli anni, sembra mantenersi costante una distribuzione totale delle iscrizioni che
vede la maggioranza della componente femminile di circa quattro punti percentuali.
Per quanto riguarda l'andamento in ottica di genere delle iscrizioni ai corsi post laurea, dall'analisi della
tabella sopra (i dati disponibili si riferiscono al solo a.a. 2007/08) è possibile evidenziare che:
 Il numero totale delle iscrizioni (3385) si scompone con una nettissima prevalenza di iscrizioni
femminili, ben il 73%.
 La prevalenza delle iscrizioni delle donne si riscontra per tutte le tipologie di corso.
 Il gap di genere minore si registra per i corsi di dottorato (con il 53% delle donne)
 I gap di genere maggiori (con iscrizioni femminili circa all'80%) si registra per i corsi di
formazione e i master di primo livello.
42
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
1.6. Politiche sociali e sanitarie
In relazione alla descrizione del contesto provinciale correlato alle politiche sociali dell’ente sono state
indagate le seguenti aree:
 La Violenza in ottica di genere
 L’Immigrazione in ottica di genere
 La presenza delle strutture socio-assistenziali per anziani e disabili sul territorio
1.6.1. La Violenza in ottica di genere
Per quanto riguarda i dati di contesto provinciale sulla violenza contro le donne l'amministrazione ha scelto di
riportare i dati di attività del Centro Donna e Giustizia di Ferrara nel quadriennio 2003-2007.
Il Centro di accoglienza e il progetto “Uscire dalla Violenza” entrambi gestiti dal Centro Donna Giustizia di
Ferrara, perseguono i seguenti obiettivi cosi deliberati dalla Regione Emilia Romagna:
1)Contrastare la violenza fisica, psicologica, sessuale contro le donne attraverso interventi differenziati
rivolti al supporto delle vittime di tali violenze;
2)Offrire sostegno alle donne, con o senza figli, vittime o minacciate di violenza fisica, psicologica o
sessuale attraverso in interventi economici, di accoglienza, consulenza e ospitalità residenziale.
Il “Centro di accoglienza” è l’insieme di tutti i progetti. L’operatrice o la volontaria accoglie la donna che ne
fa richiesta, redige una scheda e individua i bisogni. In seguito la indirizza ad uno degli ulteriori servizi offerti
quali la consulenza legale, la consulenza psicologica oppure al percorso dei due progetti specifici (che
prevedono anche l’accoglienza nelle rispettive case, una per progetto) 1) “Uscire dalla violenza” per le donne
che hanno subito violenza e 2) “Oltre la Strada” per le donne vittime della tratta. Nel mese di Ottobre 2006
si è aperta un’altra casa di accoglienza per mamme con bambini piccoli che provengono da entrambi questi
progetti.
I Servizi del Centro Donna Giustizia di Ferrara. Dati sulla fruizione 03/07.
Tab. Trend sulla fruizione dei servizi offerti dal CDG di Ferrara per tipologia e progetto. Anni 03-07
Violenza Domestica
Anno
Telefono Donna Prima Accoglienza
Tratta
Uscire dalla
Violenza
Casa
Rifugio
Oltre la
Strada
Casa di
Accoglienza
2003
624
332
49
7+2minori
101
15
2004
603
335
69
7+2minori
97
16
2005
1500
298
70
7+4minori
81
13
2006
1704
326
96
7+7minori
80
15
2007
1917
352
94
7+7minori
90
17
43
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Tab. Trend sulla fruizione della consulenza legale e psicologica offerta dal CDG di Ferrara. Dettaglio sulla fruizione per
violenza. Anni 03-07.
Consulenza psicologica
Anno
Consulenza legale
N. totale
Di cui per
violenza
N. totale
Di cui per violenza
2003
23
20
224
53
2004
45
27
215
50
2005
32
17
192
45
2006
46
23
166
18
2007
57
32
140
21
I dati sopra riportati in tabelle riscontrano il trend dell'ultimo quinquennio sulla fruizione dei progetti del
Centro Donna e Giustizia di Ferrara. E' possibile notare quanto segue:
 dal 2003 al 2007 le telefonate giunte da donne in difficoltà alla linea riservata sono più che
triplicate.
 Le donne che sono state inserite nel progetto “Uscire dalla violenza” sono passate dalla 49 del 2003
alle 94 del 2007. Si mantiene stabile il numero di utenti di “Oltre la strada”.
 In costante aumento la fruizione della consulenza psicologica, mentre il trend è in diminuzione per
quella legale.
Dati riferiti al tipo di violenza subita dalle donne e all'età delle vittime.
La tabella e il grafico sottostante si riferisce al tipo di violenza denunciata al Centro dalle donne, è necessario
tenere in considerazione che una donna può essere vittima di più tipologie di violenze.
La seconda tabella e grafico si riferiscono all'età delle donne che hanno denunciato un episodio di violenza.
Anno 2007
Tipologia di
Violenza
Violenza economica Violenza Sessuale
Numero casi
nell'ambito del
progetto “uscire dalla
violenza”
39
Violenza
psicologica
10
Violenza fisica
75
57
Anno 2007
Età della
vittima
Numero casi
nell'ambito del
progetto
“Uscire dalla
violenza”
<18
18-29
30-39
40-49
50-68
>70
1
20
38
23
11
1
44
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Dati riferiti alla situazione lavorativa delle donne in prima accoglienza presso il CDG
(escluso donne che provengono dalla tratta)
Tab. Situazione lavorativa donne in prima accoglienza al CDG. Valori in percentuale. Anni 2003/2007.
Dati
occupazional
Occupata
Disoccupata
Pensionata
Studentessa Casalinga
i
2003
2004
2005
2006
2007
Professione
68
56
57
44
47
%
%
%
%
%
Insegnante
2003
2004
2005
2006
2007
7%
1%
3%
6%
5,3%
19 %
27 %
24 %
34 %
30 %
Impiegata,
categorie
intermedie
25 %
23 %
27 %
26%
32,2%
5%
6%
8%
6%
7%
1%
1%
1%
2%
5%
3%
7%
6.5%
7,4 %
Operaia,
inserviente,
lav. dip.
Servizi alla
persona
Lavoro in
proprio
40 %
33 %
43 %
34.5%
32,2%
5%
7%
4%
12%
7,9 %
5%
13 %
6%
4.5%
6,9 %
Altro
2%
7%
5%
8%
4,9 %
Coadiuvante
in
impresa
familiare
altro
3%
-
15 %
23 %
17 %
17%
Quanto alla situazione occupazionale delle donne vittime di violenza, è possibile riscontrare negli anni un
aumento delle disoccupate, che nel 2006 avevano raggiunto la percentuale del 34% del totale delle donne
che si rivolgono al Centro, per poi arrestarsi al 30 % nel 2007. La maggior parte delle donne ha una
occupazione (47%).
Tra le occupate, è in aumento la percentuale delle impiegate e categorie intermedie, aumentano inoltre
anche le donne che hanno un lavoro in proprio.
Dati riferiti alla provenienza delle donne accolte. Divisione per distretto e provincia.
Tab. Provenienza delle donne in prima accoglienza e inserite nel progetto “Uscire dalla violenza” presso il CDG. Divisione
per distretto e provincia. Anni 2004-07.
Provenienza
2004
2005
2006
2007
Distretto Nord
165
136
176
160
Distretto Sud/est
51
44
33
40
Distretto/Ovest
22
27
36
31
Fuori Provincia
15
10
14
16
Dalla tabella relativa alle provenienze si può dedurre che la netta maggioranza delle donne accolte
provengono dal Distretto Nord, in quanto è il distretto che include la città di Ferrara, ove si trova il Centro e
ove, probabilmente, funziona maggiormente la comunicazione delle attività del Centro presso le donne.
45
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
1.6.2. L'immigrazione in ottica di genere in provincia di Ferrara9
L’Istat ha recentemente pubblicato i dati relativi ai permessi di soggiorno forniti dal Ministero dell’Interno al
1° gennaio 2007. Si tratta di dati che modificano notevolmente il quadro delle presenze degli stranieri in
Italia emergente dalle elaborazioni effettuate dalla Caritas di Roma su informazioni fornite dalle Questure, in
quanto tengono conto soprattutto dei permessi in vigore, non riuscendo a cogliere a pieno l’entità dei
permessi di soggiorno in fase di rilascio e/o di rinnovo.
In ogni caso i dati appaiono utili per comprendere le caratteristiche degli insediamenti migratori nei diversi
contesti.
Al 1° gennaio 2007, per quanto riguarda le differenze di genere la provincia ferrarese, con il 53,0% di
presenza femminile, mantiene la sua peculiarità sia nel contesto regionale (dove raggiunge il 49,0%), sia
rispetto alla media italiana (dove s’attesta al 50,4%). Come si è sottolineato nelle precedenti analisi questa
situazione provinciale è legata soprattutto:
all’elevata incidenza delle donne nei processi di ricongiungimento familiare;
alla forte presenza di donne straniere inserite nel lavoro domestico e di cura familiare, in relazione all’alto
tasso d’invecchiamento della popolazione ferrarese;
alla scelta di stabilirsi nel territorio ferrarese da parte di molte donne straniere, in seguito alle migliori
possibilità d’inserimento che offre una realtà provinciale relativamente tranquilla, senza eccessive tensioni
sociali.
Tab. N. Permessi di Soggiorno per sesso e provincia al 01/01/200710
Permessi di soggiorno per sesso e provincia al 01/01/2007
PROVINCIA
M
F
TOTALE
M%
F%
TOTALE
Piacenza
10149
9276
19425
52,2
47,8
100
Parma
14839
14104
28943
51,3
48,7
100
Reggio Emilia
19137
18039
37176
51,5
48,5
100
Modena
25547
22086
47633
53,6
46,4
100
Bologna
26024
26645
52669
49,4
50,6
100
Ferrara
6409
7217
13626
47
53
100
Ravenna
12957
12049
25006
51,8
48,2
100
Forli-Cesena
11821
10777
22598
52,3
47,7
100
8859
10320
19179
46,2
53,8
100
135742
130513
266255
51
49
100
1198452
1216520
2414972
49,6
50,4
100
Nord-ovest
435902
410654
846556
51,5
48,5
100
Nord-Est
350145
325598
675534
51,8
48,2
100
Centro
281366
324767
606133
46,4
53,6
100
Sud
91082
117496
208578
43,7
56,3
100
isole
39957
38014
77971
51,2
48,8
100
Rimini
Emilia Romagna
Italia
9
Il seguente contributo scritto di analisi è stato fornito dal dott. Franco Mosca, Responsabile dell’Osservatorio provinciale
dell’immigrazione.
10
Fonte: Elaborazione Istat su dati del Ministero degli Interni
46
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Se si analizzano i dati sulle residenze al 31.12.2007, forniti dagli Uffici Anagrafe dei Comuni ferraresi,
l’incidenza della componente femminile sale leggermente al 53,2% (10.044 donne su un totale di 18.858
stranieri residenti). Il lieve incremento, rispetto all’incidenza rilevata nel caso dei permessi di soggiorno, è
certamente imputabile alle difficoltà incontrate dal Ministero dell’Interno nel quantificare i permessi di
soggiorno in fase di rinnovo e, soprattutto, di primo ingresso. Se si tiene conto, inoltre, delle numerose
donne straniere che svolgono attività di assistenza familiare in condizioni di convivenza, senza il
riconoscimento della residenza presso la famiglia ospitante (spesso queste concedono solamente il semplice
domicilio), l’incidenza della presenza femminile appare certamente sottostimata (dovrebbe superare
ampiamente il 54%).
Sul versante dei gruppi nazionali residenti più consistenti, denotano una netta prevalenza femminile:
l’Ucraina con 1.584 donne (1.369 nel 2006), pari all’86,4% del totale (87,1% nel 2006);
la Romania con 1.284 donne (562), pari al 56,1% del totale (58,5%);
la Moldova con 701 donne (448), pari al 68,5% del totale (63,5%);
la Polonia con 490 donne (377), pari al 75,9% del totale (78,5%);
la Nigeria con 220 donne (178), pari al 52,9% del totale (53,1%);
la Federazione Russa con 133 donne (123), pari all’82,6% del totale (82,6%);
il Brasile con 134 donne (118), pari al 70,2% del totale (66,7%);
le Filippine con 118 donne (115), pari al 57,3% del totale (59,0%).
I livelli di presenza femminile, naturalmente, variano da Comune a Comune, in stretta connessione con le
specificità sociali ed economiche dei diversi ambiti locali. Così, ad esempio:
nell’area di Cento - Bondeno che vanta 4.401 residenti stranieri (3.637 nel 2006), le donne - pari a 2.080
unità (1690 nel 2006) - raggiungono appena il 47,3% del totale (46,5% nel 2006), in relazione alla forte
attrazione di forza lavoro maschile esercitata dal sistema delle imprese del territorio;
nell’area Ferrara – Vigarano Mainarda che vanta 7.942 residenti stranieri (6.647 nel 2006), le donne – pari
a 4.412 (3.679 nel 2006) superano il 55,6% del totale (55,3% nel 2006), in seguito all’orientamento ad
insediarsi nel Comune capoluogo assunto dalle numerose donne che svolgono attività di cura ed assistenza
familiare.
Per quanto concerne il lavoro occorre rilevare che, l‘inserimento massiccio delle donne straniere nell’ambito
dei lavori domestici ed assistenziali (ulteriormente aumentato nel 2007 anche con i nuovi flussi d’ingresso),
consente alla componente femminile una netta preminenza rispetto a quella maschile. Al 31.12.2007, infatti,
sulla base dei dati elaborati dai Centri per l’Impiego della Provincia di Ferrara, le donne occupate risultavano
il 52,6% del totale (50,3% nel 2006), con n° 4.523 lavoratrici dipendenti (n° 3.263 nel 2006) su complessivi
n° 8.599 stranieri in possesso di un’attività lavorativa (n° 6.491 nel 2006). Naturalmente, ai primi posti nella
graduatoria per gruppi nazionali, si notano:
le ucraine con 1.437 occupate (1.183 nel 2006), pari al 93,6% del totale degli ucraini al lavoro, inserite,
quasi esclusivamente, nel lavoro di assistenza familiare (93,4% nel 2006);
le rumene con 608 occupate (293), pari al 52,3% del totale dei rumeni al lavoro, in prevalenza avviate al
lavoro agricolo e/o di selezione ortofrutticoli e nel settore turistico-alberghiero (58,6%);
le moldave con 583 occupate (336), pari al 74,6% del totale dei moldavi al lavoro, inserite, analogamente
alle ucraine, nel campo del lavoro di assistenza familiare (66,9%);
le polacche con 407 occupate (385), pari all’82,7% del totale dei polacchi al lavoro, in gran parte avviate al
lavoro agricolo e/o di selezione ortofrutticoli e nel settore turistico-alberghiero, analogamente alle rumene
(74,8%);
le marocchine con 184 occupate (136), pari al 17,5% del totale dei marocchini al lavoro, inserite,
analogamente alle albanesi, in vari contesti lavorativi, con una lieve preminenza nei settori delle pulizie e di
cura della persona (15,4%);
le cinesi con 177 occupate (147), pari al 37,9% del totale dei cinesi al lavoro, coinvolte soprattutto in
attività lavorative del settore della ristorazione e/o dell’abbigliamento gestite da connazionali (35,3%);
47
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
le albanesi con 172 occupate (139), pari al 34,1% del totale degli albanesi al lavoro, inserite in vari
contesti lavorativi, con una lieve preminenza nei settori delle pulizie e di cura della persona (22,3%);
le filippine con 100 occupate (97), pari al 62,9% del totale filippini al lavoro, assunte, analogamente alle
ucraine e alle moldave, da famiglie che necessitano di assistenza familiare (67,4%).
Sul versante della ricerca di un’occupazione, le donne iscritte ai Centri per l’Impiego della Provincia di
Ferrara, risultano alquanto numerose. Al 31.12.2007, infatti, a fronte di 2.682 iscritti (2.669 nel 2006), le
donne raggiungevano le 1.611 unità (1.562 nel 2006), pari al 60,1% del totale (58,5% nel 2006). Ai primi
posti per la ricerca di un’occupazione emergevano:
le donne di origine ucraina con 283 unità (284 nel 2006), pari al 17,6% (18,2% nel 2006) del totale delle
non occupate (l’elevato numero di cittadine in cerca di lavoro si lega probabilmente a tre aspetti particolari,
quali l’orientamento a cercare occupazioni alternative all’assistenza familiare continuativa, la maggiore
selettività nell’accettare proposte di lavoro in ambito assistenziale dopo un periodo di faticosa e stressante
assistenza familiare continuativa, la propensione a rientrare temporaneamente in patria – dopo alcuni anni di
assenza - al termine del lavoro domestico/assistenziale, restando in condizione non lavorativa per diversi
mesi);
le donne di origine marocchina con 262 unità (302), pari al 16,2% (19,3%) del totale delle non occupate
(spesso in difficoltà a trovare lavoro sia per la condizione familiare che le vede madri di figli e figlie molto
giovani, sia per la scarsità delle offerte di lavoro al di fuori del settore dell’assistenza familiare, dove vantano
maggiori possibilità le cittadine dell’Est europeo);
le donne di origine rumena con 182 unità (112), pari all’11,3% (7,2%) del totale delle non occupate (con
un livello di disoccupate contenuto rispetto all’incremento delle presenze avvenuto nel 2007 con l’ingresso
della Romania nell’Unione Europea);
le donne di origine albanese con 117 unità (153), pari al 7,3% (9,8%) del totale delle non occupate (in
netta riduzione rispetto all’anno precedente grazie, probabilmente, agli importanti processi di integrazione in
atto per tutti i cittadini provenienti dall’Albania).
Si mantiene elevato, inoltre, in rapporto alle presenze effettive sul territorio ferrarese, il livello di non
occupazione delle donne di origine nigeriana, in quanto su 220 registrate presso le anagrafi comunali (178
nel 2006), erano addirittura 100 quelle in cerca di occupazione (108 nel 2006), pari al 45,5% delle residenti
(60,7% nel 2006).
Si tratta di una situazione dovuta, probabilmente, a diverse condizioni penalizzanti: molte famiglie non
accettano di buon grado di assumerle per l’assistenza ai propri anziani; il livello delle competenze
professionali spesso non è adeguato al mercato del lavoro ferrarese; il grado di apprendimento della lingua
italiana in molti casi risulta insufficiente in quanto esse hanno la tendenza, o sono in parte costrette, a
mantenere contatti sociali nel ristretto giro dei propri connazionali, utilizzando in modo scarso l’italiano per le
proprie conversazioni; i datori di lavoro hanno la tendenza ad attivare eventuali assunzioni solo per mansioni
che non comportano rapporti diretti con la clientela italiana.
1.7. Altro
In questa sezione si riportano i dati di contesto relativi ad assi che non sono attualmente oggetto di bilancio.
Tuttavia, la lettura di contesto in chiave di genere evidenzia elementi interessanti che possono essere presi
in considerazione nella definizione di obiettivi e priorità relativi alle attività interessate.
1.7.1. Servizio Civile Volontario
Nel dicembre del 2004, su iniziativa della Provincia di Ferrara, si è costituito il Coordinamento Provinciale
degli Enti di Servizio Civile (Co.Pr.E.S.C.) di Ferrara che, ad oggi, associa circa 50 enti tra i comuni della
Provincia di Ferrara e le maggiori associazioni del privato sociale interessati e decisi a promuovere il Servizio
Civile Nazionale (ex L.64/2001) nell'intero territorio
48
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Tra le attività peculiari del Copresc rientra anche il coordinamento degli enti al momento della pubblicazione
del bando e della pubblicizzazione delle opportunità offerte nel territorio attraverso i progetti presentati dagli
enti.
Tab. Numero di giovani avviati per genere. Trend 2006/08.
Genere
Anno
2006
2007
2008
TOTALE
Totale
Maschio
Femmina
VA
%
VA
%
VA
%
64
26,3
73
26,3
59
30,9
179
73,7
205
73,7
132
69,1
243
100
278
100
191
100
VA
196
516
712
%
27,5
72,5
100
Tab. Domande di servizio civile pervenute per sesso e fascia di età. Trend 2006/08.
Maschi
Femmine
18-21anni 22-24 anni 25-28 anni Totale
Totale
Totale
n.
%
n.
%
n.
%
47
29,0
46
27,1
62
36,7
65
40,1
47
27,6
38
22,5
50
30,9
77
45,3
69
40,8
162
100,0
170
100,0
169
100,0
112
27,9
96
22,9
108
34,2
127
31,6
164
39,0
95
30,1
163
40,5
160
38,1
113
35,8
402
100,0
420
100,0
316
100,0
566
TOTALE n.
%
155
30,9
150
29,9
196
39,1
501
100,0
316
27,8
386
33,9
436
38,3
1138
100,0
1.646
2006
2007
2008
18-21 anni 22-24 anni 25-28 anni
591
489
Tab. Domande pervenute per settore di progettazione e genere del candidato/a. Trend 2006/08
2006
Settore
progettuale
Ambiente
Assistenza
Educazione e
promozione
culturale
Estero
Patrimonio
artistico e
culturale
Totale
Maschio Femmina
2007
Totale
Maschio Femmina
2008
Totale
Maschio Femmina
Totale
N.
12
7
19
11
19
30
12
3
15
%
63,2%
36,8%
100,0%
36,7%
63,3%
100,0%
80,0%
20,0%
100,0%
N.
14
61
75
51
140
191
39
86
125
%
18,7%
81,3%
100,0%
26,7%
73,3%
100,0%
31,2%
68,8%
100,0%
N.
82
185
267
35
81
116
30
99
129
%
30,7%
69,3%
100,0%
30,2%
69,8%
100,0%
23,3%
76,7%
100,0%
N.
10
22
32
31
65
96
55
65
120
%
31,3%
68,8%
100,0%
32,3%
67,7%
100,0%
45,8%
54,2%
100,0%
N.
44
127
171
42
115
157
34
64
98
%
25,7%
74,3%
100,0%
26,8%
73,2%
100,0%
34,7%
65,3%
100,0%
N.
162
402
564
170
420
590
170
317
487
%
28,7%
71,3%
100,0%
28,8%
71,2%
100,0%
34,9%
65,1%
100,0%
49
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Per la Provincia di Ferrara, nell'ultimo triennio, il numero di adesioni femminili ad un progetto di servizio
civile supera molto abbondantemente quello maschile, attestandosi su una media del 73% di domande sul
totale.
Lo sportello Copresc, sulla base della richiesta di informazioni pervenute, prospetta un ulteriore incremento
della partecipazioni femminile. E’ possibile ipotizzare che questi numeri siano dovuti ad una maggiore
sensibilità delle ragazze per attività in area assistenziale e, più genericamente, al mondo del volontariato e,
parallelamente, ad una prevalente offerta di posti in progetti in area assistenziale.
Guardando alle domande pervenute (il numero comprende quindi anche le domande che non hanno avuto
esito positivo) se consideriamo l'ultimo triennio, la percentuale dii domande maschili è dell'appena 30% in
media. L'anno in cui il differenziale di genere è stato più alto è il 2007, con il 72% di domande pervenute
dalle candidate. Per entrambi i generi la fascia di età prevalente è l'ultima, ossia quella che va dai 25 ai 28
anni.
Dalla tabella che riporta la distruzione di genere delle domande divise per area di intervento della
progettazione è possibile notare che il settore dove gli uomini sono più presenti è quello ambientale, dove,
nel 2006 e nel 2008 superano le domande presentate dalle donne. In tutti gli altri settori la prevalenza
femminile è più che evidente, in particolar modo nel settore assistenziale.
1.7.2. Osservatorio per l’educazione e la sicurezza stradale della Provincia di Ferrara
L’Osservatorio per l’educazione stradale della Provincia di Ferrara ha come finalità il reperimento,
l’elaborazione e l’analisi dei dati statistici sugli incidenti stradali. Sotto sono riportati alcuni dati
sull’incidentalità disaggregati per genere nell’anno 2007.
Tab. Incidentalità. Utenti deboli per genere anno 2007.
Maschi
Femmine
Totale
Utenti deboli
Feriti
Morti
Feriti
Morti
Feriti
morti
pedoni
29
0
45
0
74
0
Ciclisti
145
6
155
1
300
7
ciclomotori
101
3
45
1
146
4
motociclisti
193
7
27
0
220
7
totale
468
16
272
2
740
18
Tab. Incidentalità passeggeri dei veicoli per genere e fascia di età.
Fascia di
età
Passeggeri feriti
Passeggeri morti
Maschi
Femmine
Totale
Maschi
0/13
27
28
55
14/20
27
49
76
1
21/39
68
94
162
4
40/64
23
81
65 e oltre
9
Nc
totale
Femmine
Totale
1
2
6
104
1
1
38
47
1
1
8
5
13
162
295
457
4
9
5
50
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Tab. Incidentalità conducenti dei veicoli per genere e fascia di età.
Fascia di
età
Conducenti feriti
Conducenti morti
Maschi
Femmine
Totale
Maschi
Femmine
Totale
0/13
9
2
11
14/20
110
39
149
3
1
4
21/39
408
228
636
12
40/64
313
196
509
9
1
10
65 e oltre
146
79
225
12
2
14
Np
5
3
8
totale
991
547
1538
36
4
40
12
 Quanto agli utenti deboli, si attesta un grande differenziale di genere tra i ciclomotori e i motociclisti, in
gran parte maschi. I ciclisti vittime di incidenti sono sia uomini che donne, con una differenza di genere a
favore delle donne non rilevante;
I passeggeri incidenti sono al 65% donne; il differenziale di genere è più alto per le fasce di età maggiori;
I conducenti incidenti, tra morti e feriti, sono al 65% uomini.
2. Analisi della composizione del Personale dell’ente in Ottica di genere
L’analisi è stata condotta in collaborazione con l’Ufficio responsabile della Gestione delle Risorse Umane della
Provincia di Ferrara, che ha permesso la raccolta dei dati sui/lle dipendenti a tempo indeterminato e
determinato, analizzati per genere, categorie e struttura di appartenenza .
2.1. Analisi di genere del personale della Provincia per categorie
I Dipendenti a tempo indeterminato della Provincia di Ferrara al 31/12/2007 risultano complessivamente pari
a 470 unità (189 uomini e 281 donne). Le donne sono dunque pari al 60% del totale dei dipendenti. A questi
si aggiungono 3 unità di personale dipendente a tempo determinato (2 donne e 1 uomo).
La componente femminile risulta essere in prevalenza inquadrata nella categoria economica C e la categoria
economica D, la più elevata per retribuzione e qualifica di accesso.
Le posizioni dirigenziali sono complessivamente 20, suddivise tra 11 uomini e 9 donne.
Appare interessante analizzare anche la composizione di genere del personale di categoria D alle quali è
stata attribuita una responsabilità di gestione denominata posizione organizzativa (cosiddette UOPC) .
I Dirigenti di Settore hanno attribuito al proprio interno a n. 25 dipendenti delle responsabilità di posizione
organizzativa. I servizi diretti da UOPC attengono alle seguenti materie: Sistema Qualità, Risorse Umane,
Sviluppo telematico, Entrate e Tributi, Bilancio, Coordinamento Politiche di sviluppo locale, Idrovia, Geologico
e Protezione Civile, Collaborazione tecnica ufficio unico espropri, Progettazione strade ed edilizia, Edilizia
scolastica, Provveditorato Acquisiti e gare di approvvigionamento, Agro Ambiente, Produzione agricole,
51
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Interventi strutturali nelle aziende agricole, Sviluppo locale integrato, Investimenti aziendali, Corpo di polizia
Provinciale, Acque costiere ed economia ittica, Formazione professionale, Collocamento Ordinario, agricolo e
extraordinario e per le Pa, Inserimento disabili, Servizi di supporto alle scuole, diritto allo studio, scuole per
l'infanzia, progetti di qualificazione e miglioramento, Cultura, progetti culturali, sicurezza, spettacolo e attività
espositive, mobilità ed energia e urbanistica.
Al 31/12/2008 le Posizione Organizzative di cui sopra, in totale 25 incarichi, sono affidate in maniera
egualitaria a 13 uomini e a 12 donne. Notevole lo spostamento dell'asse di genere rispetto alla precedente
rilevazione, per la quale il 70% delle posizioni apicali era assegnato a uomini.
Di seguito si propongono le tabelle della distribuzione numerica dei dipendenti per categoria economica e
genere relative al 31/12/2005, al 31/12/2006 e al 31/12/2007.
Tab. Dipendenti dell'amministrazione provinciale di Ferrara per categoria economica e genere. Trend 2005/2007.
Dato al 31/12/2005
Genere/Categorie
A
B
C
D
Dirigenti
Totale
Donne
3
62
106
98
9
278
Uomini
3
57
66
65
11
202
Totale
6
119
172
163
20
480
Dato al 31/12/2006
Genere/categorie
A
B
C
D
Dirigenti
Totale
Donne
5
59
105
96
9
274
Uomini
3
54
59
63
11
190
Totale
8
113
164
159
20
464
Dato al 31/12/2007
Genere/categorie
A
B
C
D
Dirigenti
Totale
Donne
3
48
148
74
8
281
Uomini
2
50
72
54
11
189
Totale
5
98
220
128
19
470
Dipendenti per genere e categoria economica al 31/12/2007
160
140
120
100
Donne
80
Uomini
60
40
20
0
A
B
C
D
Dirigenti
52
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
2.2. Analisi del personale per genere e struttura di appartenenza.
Attraverso l’analisi del personale secondo la struttura di appartenenza è possibile evidenziare possibili
segregazioni orizzontali tra i generi, ossia un persistere della divisione tra impieghi tipicamente maschili, che
attengono solitamente all’utilizzo di nuove tecnologie o ai settori più tecnici, e impieghi tipicamente
femminili, che ruotano intorno ai servizi alla persona o a mansioni di segreteria.
Nella fattispecie dell’impiego pubblico all’interno della amministrazione provinciale, si riportano il dato riferito
alla situazione al 31/10/2008.
In continuità con gli anni passati, i maggiore differenziali in assoluto tra impiego femminile e maschile si
riscontrano nel Settore Servizi alla Persona (che, con 93 dipendenti donne impiega il 33 % del totale delle
occupate) e il Settore Tecnico (che impiega il 33,8 % del totale degli occupati). Il settore Tecnico e il settore
Agricoltura e Ambiente impiegano insieme il 66% del totale dei 189 dipendenti uomini.
Tab. Dipendenti dell'amministrazione provinciale per genere e struttura di appartenenza al 31/10/2008. Valori assoluti.
Settore d'impiego
Donne
%
Uomini
%
Settore Servizi alla Persona, Sanità, Sociale,
Pubblica Istruzione e Cultura, Politiche del Lavoro e
93
81
21
19
Formazione professionale
Settore Risorse Umane, Servizi Informatici, Affari
49
74
17
26
Generali
Settore Tecnico, Infrastrutture, Edilizia, Protezione
civile, Appalti e Gare, patrimonio e provveditorato
Settore Pianificazione territoriale, mobilità, energia
Settore Agricoltura e Ambiente
Settore Bilancio ed economia
Ufficio di Piano
Istituzione Castello
39
36
69
64
10
42
14
58
64
52
60
48
40
87
6
13
2
66
1
34
4
50
4
50
Dipendenti per struttura e genere al 31/10/2008
Settore Serv izi alla Persona, Politiche del Lav oro e FP
Settore Risorse Umane, Serv izi Inf ormatici, A.G.
Settore Tecnico,
Settore Pianif icazione territoriale
M
F
Settore Agricoltura e Ambiente
Settore Bilancio ed economia
Uf f icio di Piano
Istituzione Castello
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
53
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
2.3. Fruizione dei congedi parentali per genere
Per “Congedo parentale”, secondo la terminologia della legge n. 53/2000, si intende un periodo di
astensione facoltativa dal lavoro nei primi otto anni del bambino, per un periodo complessivo di sei mesi,
continuativi o frazionati, fruibile dai padri e dalle madri. Nel caso il padre abbia effettuato almeno tre mesi di
astensione è previsto un premio, un mese di congedo in più, che così arriva a 7 mesi.
La volontà legislativa, con la legge nazionale sulla conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro, ha rivisto
e ampliato questo istituto attraverso una diversa articolazione temporale del congedo parentale (fruibile fino
al 8° anno di vita del bambino), la flessibilizzazione del congedo di maternità (scegliendo la distribuzione dei
5 mesi di periodo obbligatorio), la previsione dello stesso congedo anche per i lavoratori dipendenti padri.
Favorire la fruizione del congedo parentale anche da parte dei lavoratori padri è una delle azioni
positive di conciliazione più perseguite da enti e associazioni che si occupano di politiche di genere.
La tabella sottostante riporta, per tre periodi di riferimento, le unità di personale dipendente della
provincia, distinto per genere, che ha fruito di congedi parentali.
Anche nell’ente provinciale, come è evidenziato dalla tabella e dal grafico sottostante, sono le donne a
fruire maggiormente dei periodo di congedo parentale per le proprie esigenze di conciliazione dei tempi di
cura e di lavoro.
Tab. Dati sulla fruizione del Congedo parentale da parte del personale dipendente della Provincia di Ferrara. Trend
2005/2007
FRUIZIONE DEI CONGEDI PARENTALI PER GENERE
Periodo
N. Donne
Tot Giorni
Media GG
N. Uomini
Tot. Giorni
Media GG
Anno 2005
15
781
52
1
12
12
Anno 2006
18
1387
77
3
36
12
Anno 2007
17
427
25
2
35
17,5
2.4. Assenze per genere
La tabella sottostante riporta i dati riguardati le assenze (in giornate) del personale per genere, per categoria
e per tipologia di assenze al 31/12/2007. Le tipologie di assenze prese in considerazione sono state le ferie,
la malattia, i permessi retribuiti, i permessi per la fruizione della legge 104/92, le maternità e congedi
parentali, gli scioperi, le assenze non retribuite.
L’ultima riga riporta, in media, i giorni di assenza riportati per donne e uomini nel corso dell’anno 2007.
54
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Tab. Giorni di assenza dei dipendenti per genere, tipologia, categoria economica. Anno 2007.
categorie
Presenti al
31/12/2007
M
F
Ferie
M
A
2
3
B
50
48
C
F
M
F
M
16
1522 1517
423
1068
72
148 1823 3391
599
1172
30
D
54
74
2108 3080
656
995
DIR
11
8
289
15
57
Media
GG
assenza
F
LEGGE
104/92
M
F
Permessi
retribuiti
M
Assenze non
retribuite
Scioperi
F
M
F
M
F
80
1
11
162 386
85
123
24
14
496
904 322 377 327
330
21
37
34
76
109 258 428 365 158
589
17
30
75
25
281 5786 8325 1729 3308 142 1188 912 1208 571 1053
62
81
605
101
0,3
0,2
3,2
0,3
30
86
Maternità
congedo
36
Totale
GG
189
assenza
44
Malattia
251
30
9
11
26
0,75
4
4,8 4,2
3
3,7
2.5. La fruizione del part-time in ottica di genere
Il numero di dipendenti di sesso femminile che usufruiscono di orario part-time è molto più alto (85% del
totale) di quello dei dipendenti di sesso maschile.
Il notevole ricorso a questa forma di flessibilità da parte delle lavoratrici donne indica come la riduzione
d’orario resti a tutt’oggi uno degli strumenti più adottati per conciliare la vita familiare con quella lavorativa.
Tra le 26 lavoratrici donne che, al 31/10/2008, hanno scelto il part-time ben 19 fruiscono della modalità
“orizzontale” che comporta una riduzione dell’orario lavorativo in tutti i giorni della settimana.
Tradizionalmente proprio il part-time orizzontale è la modalità d’impiego richiesta dalle donne per esigenze
conciliative. Tra i 6 uomini in part-time,diversamente, ben 4 fruiscono della modalità verticale, che comporta
una riduzione delle giornate lavorative. Tale opzione viene richiesta, prevalentemente, per poter “liberare”
tempo da finalizzare ad attività diverse dal lavoro abituale.
Fruizione della modalita’ part-time per genere
Categoria Ec.
al 31/12/2005
al 31/12/2006
al 31/10/2008
Uomini
1
4
2
1
8
Uomini
4
2
1
7
Uomini
Donne
A
B
C
D
TOT
6
26
Donne
1
5
7
10
23
Donne
1
5
10
11
27
55
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
3. Bilancio di genere consuntivo 2007
La struttura della rendicontazione è articolata su tre livelli: per ciascuna delle assi di intervento vengono
riportati gli indirizzi e le priorità in ottica di genere, le attività realizzate, gli indicatori di
monitoraggio e, dove possibile, quelli di esito.
I conti monetari sono trattati in un capitolo a parte.
3.1. Aree direttamente inerenti al genere
3.1.1. Pari opportunità
All’interno della amministrazione provinciale le Politiche di Pari opportunità vengono presidiate nell’ambito del
Settore Servizi alla Persona da una apposita Unità Organizzativa.
Indirizzi e priorità in ottica di genere
azioni di promozione delle pari opportunità sotto l'aspetto teorico culturale del concetto
della differenza e della storia dei generi
 Promuovere ricerche, convegni e rilevazioni statistiche sulle segregazioni verticali e orizzontali dei
generi nonché sulla correlazione tra livelli di occupazione e variazioni del tasso di natalità in un'ottica
di genere
 Promuovere e convocare il Forum Provinciale per le pari Opportunità
 Promuovere lo strumento del Bilancio di Genere quale principale mezzo per la realizzazione del
Mainstreming di Genere nelle elaborazione di politiche pubbliche
 Contrastare la violenza di genere
 Promuovere il coordinamento a livello provinciale delle iniziative in tema di pari opportunità
Sostenere






Promozione del tavolo provinciale di coordinamento delle iniziative legate alla giornata internazionale
contro la violenza alle donne del 25 novembre;
Stampa e diffusione di un opuscolo dal titolo “ contenente tutte le iniziative contro la violenza sul
territorio provinciale;
Elaborazione di un “ordine del giorno” comune sulla violenza di genere e promozione della sua
approvazione congiunta in tutti i comuni della provincia di Ferrara;
in collaborazione con udi e cdg diffusione locale di materiale informativo sulla tematica;
Ripresa dei lavori del Coordinamento tecnico/organizzativo del Forum provinciale per le pari
opportunità concordando la tematica della violenza di genere per la edizione 2008



Indirizzi di riferimento
Promuovere ricerche, convegni e tavoli di lavoro sulla tematica della violenza di genere
Attività del Servizio
Indirizzi di riferimento
Promuovere il coordinamento provinciale delle iniziative in tema di pari opportunità
Attività del Servizio
Stampa e diffusione di un opuscolo/calendario con tutte le iniziative del mese di marzo legate alla
festa della donna. Titolo dell'opuscolo “Un Marzo di gran vento”.
Organizzazione di un incontro pubblico dal titolo “Cantiere delle Idee per le nuove politiche di
genere” in collaborazione con l'ufficio delle consigliere provinciali di parità le associazioni femminili e
le componenti femminili delle consulte per l'immigrazione.
56
Bilancio di genere 2007


Provincia di Ferrara
Indirizzi di riferimento
Promuovere lo strumento del Bilancio di Genere quale principale mezzo per la realizzazione del
Mainstreming di Genere nelle elaborazione di politiche pubbliche
Attività del Servizio
Seminario Pubblico “La parità nelle politiche pubbliche” in occasione della presentazione del primo
bilancio di genere della provincia di Ferrara.
3.1.2. Formazione professionale e politiche per il lavoro
Con l'anno 2007 si è aperto un nuovo ciclo di programmazione del Fondo Sociale Europeo caratterizzato da
nuove regole imposte dalla Comunità europea, minori quantità di risorse e diverse priorità.
Attraverso il Programma Provinciale delle Politiche del lavoro e della formazione professionale, l'assessorato
delinea strategie e priorità di intervento per il triennio 2007/09, attenendosi alle scelte della programmazione
regionale.
Le risorse del FSE per il territorio ferrarese sono articolate secondo tre assi di intervento:
 ASSE 1) OCCUPABILITA': Finanzia operazioni formative rivolte ai disoccupati
 ASSE 2) ADATTABILITA': Finanzia operazioni formative rivolte a occupati
 ASSE 3) INCLUSIONE SOCIALE: Finanzia operazioni formative rivolte ai disabili.
La Provincia di Ferrara ha ritenuto utile di riservare, all'interno di queste risorse, una quota al just in time e
a bandi rivolti alle sole donne e immigrati.
Di seguito ci riportano tutti i macro obiettivi posti a base posti a base del programma provinciale per il
periodo 2007/2009 suddivisi per gli Assi prioritari di intervento in ambito FSE: questi macro obiettivi sono
risultati da una declinazione degli orientamenti strategici generali posti a livello regionale cpngiuntamente ad
una analisi del contesto socio economico e da una valutazione dei risultati delle programmazioni precedenti.
Successivamente questi macro obiettivi verranno citati nel report relazionandoli alla operazione formativa in
rendicontazione.
ASSE I ADATTABILITA'
- Consolidare i sistemi di formazione continua e sostenere l’adattabilità dei lavoratori con interventi flessibili
e coerenti alle specificità delle imprese;
- salvaguardare i livelli occupazionali, favorire l’innovazione e la produttività attraverso una migliore
organizzazione, sicurezza e qualità del lavoro;
- sostenere la competitività dei sistemi produttivi anche attraverso politiche di anticipazione dei
cambiamenti, la promozione dell’imprenditorialità e lo sviluppo dei servizi;
- sviluppare un approccio di sistema volto a favorire la formazione permanente, che integri il filone
tradizionale delle formazione continua con le iniziative di formazione per l'acquisizione delle competenze
chiave di base, trasversali e professionali, al fine di favorire l'occupabilità e la mobilità dei lavoratori, anche
attraverso lo sviluppo degli strumenti a sostegno delle scelte e delle domande individuali di formazione
(orientamento, analisi delle competenze, percorsi di formazione al di fuori delle strategie aziendali, catalogo
corsuale e voucher formativi);
- favorire la flessibilità nell’erogazione della formazione, tenendo conto delle esigenze delle imprese e dei
lavoratori, mediante una pluralità di metodi e strumenti formativi anche integrati tra loro, come
l’articolazione dei percorsi per UFC, il riconoscimento di crediti, l’impiego di metodologie didattiche attive (ad
es. action learning, tutor on the job, analisi di casi, simulazione) e di metodologie di e-learning;
- assicurare la sinergia e, insieme, evitare la duplicazione rispetto alle attività finanziate con i Fondi
interprofessionali gestiti dagli enti bilaterali
57
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
ASSE II – OCCUPABILITÀ
- Migliorare e potenziare le istituzioni del mercato del lavoro per favorire la piena occupazione, con
particolare riferimento ai Servizi per l’Impiego;
- realizzare misure per il lavoro attive e preventive, coerenti con le tendenze produttive settoriali e locali,
anche in coerenza con i fabbisogni professionali emersi dalle principali indagini (ad es. Provincia di Ferrara –
Programma FSE 2007-2009 Pagina 61 xcelsior), per garantire a giovani e adulti disoccupati l’entrata e il
reinserimento nel mercato del lavoro, in particolare con varie forme e attività di orientamento, esperienze
guidate in ambienti lavorativi, alternanza tra istruzione, formazione e lavoro, formazione mirata, adeguata ai
livelli di competenza in ingresso delle persone e finalizzata all’inserimento lavorativo, forme di incentivazione
all'accesso e alla stabilizzazione del lavoro, sostegno al lavoro autonomo e alla creazione d'impresa, ecc.
- programmare azioni formative e di incentivazione economica per il conseguimento da parte delle persone
in giovane età di un livello minimo di competenze, coerenti con le esigenze del sistema produttivo regionale,
attraverso il diploma o una qualifica professionale;
- sviluppare l'integrazione sociale e la valorizzazione professionale e occupazionale degli immigrati quale
risorsa per gli obiettivi di sviluppo economico e di coesione sociale all'interno del contesto provinciale;
- promuovere la partecipazione delle donne all’occupazione, attraverso azioni specifiche e iniziative
finalizzate allo sviluppo del mainstreaming di genere, centrate in particolare sulla conciliazione tra tempi di
lavoro, di vita e di cura;
- favorire la flessibilità nell’erogazione della formazione, tenendo conto delle caratteristiche dei destinatari,
mediante una pluralità di metodi e strumenti formativi anche integrati tra loro, come l’articolazione dei
percorsi per UFC, il riconoscimento di crediti, l’impiego di metodologie didattiche attive (ad es. action
learning, tutor on the job, analisi di casi, simulazione) e di metodologie di e-learning.
ASSE III – INCLUSIONE SOCIALE
- Assicurare pari opportunità di formazione e lavoro a tutti i cittadini, con specifico riguardo allepersone
disabili e a rischio di emarginazione sociale, e attenzione ai fenomeni di nuova povertà,sviluppando anche
misure di supporto per creare condizioni di contesto favorevoli all’inclusionesociale;
- favorire la flessibilità nell’erogazione della formazione, tenendo conto delle caratteristiche dei destinatari,
mediante una pluralità di metodi e strumenti formativi anche integrati tra loro, come l’articolazione dei
percorsi per UFC, il riconoscimento di crediti, l’impiego di metodologie didattiche attive (ad es. action
learning, tutor on the job, analisi di casi, simulazione) e di metodologie di e-learning.
Di seguito è indicata la declinazione ferrarese delle priorità trasversali agli assi di intervento recepite nel POR, ossia le
pari opportunità e la interculturalita'.
PARI OPPORTUNITA'
Va assicurata a tutte le persone la pari opportunità nell’accesso all’istruzione, alla formazione e al lavoro. In
questa logica, occorre perseguire le pari opportunità con politiche che contraddistinguono tutti gli interventi,
accompagnate da un’adeguata progettazione rivolta a target specifici. Si tratta, quindi, di perseguire il
successo formativo e l’inclusione lavorativa delle persone in condizioni di svantaggio, per prevenire ogni
forma di discriminazione nel mercato del lavoro e di marginalizzazione dal contesto sociale.
In particolare, una delle principali priorità dell’azione strategica del FSE riguarda la valorizzazione della
componente femminile della popolazione.
Le azioni per le pari opportunità tra uomini e donne saranno sviluppate come nella precedente
programmazione, in linea anche con quanto dettato da SEO (Strategia Europea per l’Occupazione), in
un'ottica di mainstreaming, e saranno finalizzate ai seguenti obiettivi:
- adottare l’approccio del mainstreaming nell’insieme delle priorità di intervento previste per ciascun Asse
del programma, garantendo una presenza della popolazione femminile che orientativamente rifletta la
situazione del mercato del lavoro, ed eventualmente promuovendo azioni specifiche e dedicate alle donne in
tutte le Misure;
58
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
- promuovere azioni positive come elemento di rafforzamento del mainstreaming, attraverso l’intervento sui
fattori che possono favorire e agevolare l’ingresso, il reinserimento, la permanenza e l’avanzamento di
carriera delle donne;
- promuovere un’offerta di servizi alle persone e ai sistemi volti alla conciliazione, flessibili nei tempi e nelle
modalità di erogazione e sostenibili nei costi;
- promuovere interventi finalizzati alla disaggregazione orizzontale della partecipazione femminile ai processi
di innovazione, di sviluppo e di trasferimento tecnologico;
- azioni volte a sostenere l’imprenditorialità femminile e l’avvio di lavoro autonomo, con particolare
attenzione ai settori ad alta innovazione.
INTERCULTURALITA'
Gli interventi inerenti l’interculturalità devono guardare alle politiche di integrazione, inclusione
evalorizzazione di culture differenti quale strumento per cogliere e per valorizzare tutte le risorse chiamate a
contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo economico e di coesione sociale.
La Provincia intende favorire l’interculturalità sia a livello di sistema in integrazione e complementarietà con
la Regione, sia a livello di filiera di intervento, agendo sui versanti dell’integrazione educativa, formativa e
sociale, nonché della valorizzazione professionale e occupazionale degli immigrati, avvalendosi a tal fine di
tutti gli strumenti normativi esistenti.
I macro-obiettivi sopra citati sono stati di seguito confrontati con gli obiettivi operativi e con le priorità del
POR e tradotti in azioni, linee prioritarie specifiche, destinatari e fonti di finanziamento all’interno di ciascun
Asse di intervento.
La nuova programmazione 2007-2013 non permette i raffronti con gli anni precedenti, al fine di verificarne il
trend. Si riportano quindi i dati relativi al 2007, i quali verranno riportati nel prossimo bilancio di genere al
fine di valutarne il trend.




Indirizzi di riferimento11asse occupabilità
Sostenere l'occupazione delle donne in condizione di debolezza nel mercato del lavoro, in particolare
delle lavoratrici atipiche a basso reddito, disoccupate iver45 ed in generale tutte coloro che si
trovano in situazione di svantaggio occupazionale
Indirizzi di riferimento12asse adattabilità
Sviluppare sistemi di formazione continua e sostenere l’adattabilità dei lavoratori
Favorire l’innovazione e la produttività attraverso una migliore organizzazione e qualità del lavoro.
Contrastare le discriminazioni e i divari di genere e favorire le pari opportunità di genere nel mondo
del lavoro, con misure atte a sostenere i percorsi di riqualificazione e di sviluppo di carriera delle
occupate, a supportarne la partecipazione al lavoro attraverso la diffusione di modelli organizzativi
aziendali orientati alla conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa;
Attività approvate dal Servizio – asse occupabilità



Interventi di formazione rivolte a donne giovani e adulte (over 45) non occupate e con contratti
atipici, senza titolo di studio, con titolo di studio medio/basso o non congruente alle necessità del
mercato, a rischio di emarginazione dal MDL, per l'inserimento o il reinserimento in tutti i settori
produttivi, finalizzati in particlare all'acquisizione di qualifiche di accesso;
Interventi di formazione rivolti a donne in possesso di titolo di studio medio-alti, per l'inserimento
lavorativo nei settori delle nuove tecnologie informatiche e telmatiche e dei servizi alle imprese e nel
campo della tutela ambientale,
Interventi di formazione rivolti a donne per la creazione di impresa e di lavoro autonomo con
particolare riferimento allo sviluppo di attività artigianali, dell'economia sociale, delle tradizioni locali,
11
Gli Obiettivi indicati sono quelli relativi alla graduatoria n. 5 “Inserimento e reinserimento lavorativo di donne giovani e adulte” az. 4
del 3° avviso pubblico anno 2007 per l'asse occupabilità
12
Gli Obiettivi indicati sono quelli relativi alla graduatoria n. 3 “Formazione continua per utenza femminile a sostegno delle strategie
aziendali” e n. 5 “Formazione per occupate con fabbisogni individuali non riconducibili a strategie aziendali” del 4° avviso pubblico anno
2007 per l'asse adattabilità.
59
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
commerciali, e turistiche nel settore dell'informatica e della telematica.
Attività approvate dal Servizio – asse adattabilità






Operazioni per l’adeguamento della professionalità delle lavoratrici ai cambiamenti tecnologici,
Operazioni rivolte a lavoratrici occupate in imprese a rischio di perdita di competitività con
particolare riferimento alle lavoratrici di età superiore a 45 anni, con professionalità debole e/o a
rischio di espulsione dai processi produttivi;
Operazioni rivolte ad imprenditrici, dirigenti e quadri intermedi di impresa,
Operazioni rivolte ad occupate con contratti atipici,
Operazioni formative a sostegno e consolidamento delle neo-imprese al femminile
Operazioni per lo sviluppo di carriera delle donne nell’ambito dell’attività aziendale
Tab. Indicatori di attività relativi alle azioni formative finanziate nell'ambito di bandi rivolti esclusivamente alle donne.
Anno 2007.
Attività formative rivolte alle donne anno
2007 – Asse Occupabilità
Inserimento e reinserimento
lavorativo di donne giovani e adulte
Unità di misura
Operazioni totali
n
Partecipanti totali
n
Ore totali di attività
n
Spesa totale
€
di cui operazioni a qualifica
n
Di cui partecipanti a qualifica
n
Attività formative rivolte alle donne anno
2007 – Asse Adattabilità
Formazione continua per utenza
femminile a sostegno delle strategie
aziendali
Unità di misura
Attività totali
n
Partecipanti totali
n
Ore totali
n
Spesa totale
€
Di cui finanziamento pubblico
Valore 2007
4
56
1900
€ 236.670,00
3
42
Valore 2007.
7
366
904
€ 283.766,50
€ 210.110,90
Attività formative rivolte alle donne anno
2007 – Asse Adattabilità
Formazione per occupate con
fabbisogni individuali non
riconducibili a strategie aziendali
Unità di misura
Attività totali
n
Partecipanti totali
n
Ore totali
n
Spesa totale
€
Valore 2007
4
241
550
€ 97.777,80
60
Bilancio di genere 2007
Di cui finanziamento pubblico
Provincia di Ferrara
€
€ 97.472,80
3.1.3. Sussidiarietà
Indirizzi e priorità in ottica di genere
Sostenere
le attività delle associazioni che svolgono i progetti con un particolare impatto in un'ottica di
genere e di promozione della cultura di genere
Partecipare a Progetti nazionali e transnazionali in partenariato
Aderire a RETI provinciali e interprovinciali

Indirizzi di riferimento
Sostenere le attività delle associazioni che svolgono i progetti con un particolare impatto in
un'ottica di genere e di promozione della cultura di genere
Attività del Servizio
di coordinamento dei 26 Comuni della Provincia finalizzata all’inserimento del sostegno al
Progetto “Uscire dalla Violenza” del Centro Donna Giustizia all’interno della programmazione sociale
inserita nei Piani di Zona (legge regionale 2/2003 art. 5 prevede come servizi essenziali l’attività svolta
dai Centri AntiViolenza). A fronte della rendicontazione finanziaria annuale dell’attività del Progetto, la
compartecipazione dei Comuni è stata definita, su proposta della Provincia, sulla base di una ripartizione
che ha tenuto conto del numero di donne dai 15 ai 65 anni residenti nei territori comunali.
Attività
Erogazione
di contributi semestrali alle associazioni del terzo settore che presentino un progetto
rilevante per la promozione delle pari opportunità (le erogazioni sono vincolate all’articolato disposto dal
Regolamento provinciale sulle contributi)
Tab. Indicatori di attività relativi all'asse “Sussidiarietà”
Sussidiarietà
Unità
Valore
di
2004
misura
Fondi Provinciali erogati a favore del Centro
Donna e Giustizia per il progetto “Uscire
dalla Violenza”
Ammontare complessivo dei contributi
semestrali ad approvazione di Giunta
erogati sull’azione Pari Opportunità
Valore
2005
Valore
2006
Valore
2007
€
€ 13.000,00
€ 10.000,00
€ 13.000,00
€ 13.000,00
€
€ 7.560,00
€ 5.000,00
€ 7.700,00
€ 16.466,00
La Provincia, anche per l’anno 2007, ha dato continuità ai rapporti di collaborazione nati dalla sottoscrizione
del Protocollo d’intesa nazionale per lo scambio di buone prassi, dalla adesione all’associazione Women e
all’Accordo sulla conciliazione promosso dal Comune di Ferrara.
A commento dei dati di attività indicati in tabella si riporta l’elenco delle associazioni e enti che hanno
beneficiato del contributo per un progetto relativamente all’anno 2007.
Ente o associazione
Comune di Migliarino
Udi di Ferrara
Comune di Berra
Centro Documentazione Donna
Spi Cgil
Associazione Badanti Straniere nadya
Associazione Papa Giovanni
Titolo del Progetto
Stampa brochure servizi di conciliazione e politiche
famigliari
Settimana di Iniziative contro la violenza alle donne
Merito Rosa_ Premiazione delle ragazze meritevoli
Convegno sulla figura di Carla Lonzi
Iniziativa “Dedicato alle donne di Portella della Ginestra”
Manifestazioni per la festa delle donne 2007
Progetto di accoglienza donne vittime della tratta
61
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Ass. Women
Azienda Ospedaliera Universitaria
Centro Documentazione Donna
Udi di Ferrara
Andos
Progetto Donne Palestina
Diffusione Opuscolo “Sono incinta”
Progetto di valorizzazione del CENTRO
Iniziative nell'anno europeo delle pari opportunità
"Parliamone insieme sul posto di lavoro”
3.2. Aree indirettamente inerenti al genere
All’interno di questa sezione rientrano le politiche e attività portate avanti dall’Amministrazione che, pur non
essendo esplicitamente e prioritariamente rivolte alle donne, hanno su diverso impatto sui generi che può
dipendere:
- dal contesto: ad esempio, alle attività formative rivolte genericamente a disoccupati partecipano più donne
che uomini;
- dalla tipologia di intervento, che per sua natura va ad agire in ambiti connotati da una prevalenza
femminile (es. attività relative al potenziamento e al miglioramento degli asili nido hanno in generale
un’influenza indiretta maggiore sulle donne rispetto agli uomini)
3.2.1. Politiche dell’istruzione
Indirizzi e priorità in ottica di genere
Assicurare
pari opportunità di accesso al sistema dell’istruzione e di contrasto alla dispersione
scolastica;
Assicurare alle persone disabili o in disagio un’adeguata integrazione per il pieno esercizio del
diritto allo studio e per l’apprendimento durante tutto l’arco della vita;
Assicurare agli alunni stranieri l’integrazione nel percorso scolastico mediante azioni di mediazione
linguistica e culturale;
Assicurare un adeguato livello qualitativo ai servizi educativi per la prima infanzia.
Erogazione Borse di studio
Assicurare
Indirizzi di riferimento
pari opportunità di accesso al sistema dell’istruzione e di contrasto alla dispersione
scolastica.
Attività del Servizio
Assegnazione annuale di borse di studio, beneficio economico concessi agli alunni delle scuole
secondarie superiori della provincia di Ferrara in attuazione della L.R. n. 26/2001 “Diritto allo studio e
all’apprendimento per tutta la vita”

Tab. Indicatore di attività. Assegnazione delle borse di studio ex L.R. n. 26/2000 per genere e a.s.
Assegnazioni
delle borse di
n. Ragazzi
n. Ragazze
% Ragazzi
% Ragazze
studio per
genere
2003/04
497
666
42,70
57,26
2004/05
561
677
45,31
54,68
2005/06
442
545
44,58
55,21
2006/07
463
526
46,50
53,50
2007/08
274
309
46,99
53,01
62
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
L'a.s.2007/08 rispetto ai precedenti è stato caratterizzato dal 41% di assegnazioni in meno, tale calo è
dovuto al termine della programmazione europea del FSE sessennio 200/06, di cui cui si nutriva in gran
parte il fondo totale destinato alle borse di studio.
Per quanto riguarda l'aspetto di genere, il divario tra le assegnazioni sembra rimanere invariato.La direttiva
regionale consentiva di maggiorare l’importo per i casi di merito scolastico, applicati al 41% delle borse di
studio destinate alle femmine e al 23% ai maschi.
Integrazione Scolastica di alunni disabili e stranieri.
Indirizzi di riferimento
Assicurare alle persone disabili o in disagio un’adeguata integrazione per il pieno esercizio del
diritto allo studio e per l’apprendimento durante tutto l’arco della vita
Assicurare agli alunni stranieri l’integrazione nel percorso scolastico mediante azioni di mediazione
linguistica e culturale
Attività del Servizio
 Erogazione dei fondi regionali (ex L.R. 12/2002) destinati alla realizzazione di interventi per
l'inserimento e l'integrazione degli alunni disabili e degli stranieri
Tab. Indicatore di Attività. Erogazione dei Fondi LR 12/03. A.S. 2004/05_ 2005/06_2006/07
A.S. 2004/05
ORDINI DI
GRADO
Scuole Primarie
Alunni
stranieri
Alunni disabili Disabili (*4) +
stranieri
Budget
stranieri
Budget
disabili
TOTALI
778
319
2.054
€ 66.664,08
€ 0,00
€ 176.000,03
Scuola
Secondaria di I
grado
387
233
1.319
€ 33.160,67
€ 79.859,80
€ 113.020,47
Scuola
Secondaria di II
grado
407
194
1.183
€ 34.847,40
€ 66.492,71
€ 101.367,11
totale
1572
746
4.556
€ 134.699,15
€ 255.688,45
€ 390.387,60
Budget
stranieri
Budget
disabili
TOTALI
A.S. 2005/06
ORDINI DI
GRADO
Alunni
stranieri
Alunni disabili Disabili (*4) +
stranieri
Scuole Primarie
881
313
2.133
€ 64.564,56
€ 91.490,60
€ 156.055,16
Scuola
Secondaria di I
grado
466
245
1.446
€ 34.236,59
€ 71.513,21
€ 105.749,80
Scuola
Secondaria di II
grado
557
215
1.417
€ 40.316,68
€ 62.248,32
€ 102.565,00
totale
1.904
773
4.996
€ 139.117,83
€ 225.252,13
€ 364.369,96
Budget
stranieri
Budget
disabili
TOTALI
A.S. 2006/07
ORDINI DI
GRADO
Alunni
stranieri
Alunni disabili Disabili (*4) +
stranieri
Scuole Primarie
1072
332
2400
€ 54.948,13
€ 68.070,11
€ 123.018,21
Scuola
Secondaria di I
grado
590
285
1730
€ 30.241,97
€ 58.433,66
€ 88.675,63
Scuola
Secondaria di II
grado
685
257
1713
€ 35.111,44
€ 52.692,79
€ 87.804,23
totale
2347
874
5843
€ 120.301,54
€ 179.196,56
€ 299.498,10
63
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
In applicazione della L.R. 12/2003, la Provincia eroga annualmente fondi regionali, che integra con proprie
risorse, sia alle autonomie scolastiche che ai Comuni. Tali fondi sono destinati alla realizzazione di interventi
per l’inserimento e l’integrazione degli alunni disabili e degli stranieri. In attuazione del rinnovato Accordo di
programma provinciale per l'integrazione degli alunni disabili (2006/2007-2010/2011), la programmazione di
questi interventi viene definita in un clima di concertazione e coordinamento territoriale, che la Provincia
assolve come proprio compito istituzionale.
Nella scuola ferrarese, statale e non, da quella dell’infanzia a quella di 2° grado, la presenza femminile in
condizione di disabilità nell’a.s. 2006/2007 rappresentava il 7,08% dell’intera popolazione scolastica,
leggermente in aumento nell’a.s. 2007/2008 (7,98%). Nelle scuole secondarie di 2° grado l’incidenza dei
maschi con disabilità era nell’a.s. 2006/2007 pari il 52,25% e nell’a.s. 2007/2008 il 52,28%, distaccando
quella femminile ferma su percentuali leggermente inferiori (a.s 2006/2007: 47,75%, a.s. 2007/2008:
47,72%).
L'attività d'integrazione per gli alunni disabili e stranieri si ritiene possa essere monitorata come
indirettamente inerente il genere. La progettualità, che non tiene conto della differenza di genere, e la
presenza qualificata di una rete territoriale di supporto all'integrazione scolastica assicura il sostegno al
nucleo famigliare supportando i genitori nella cura dei figli.
Nidi e scuole di infanzia


Indirizzi di riferimento
Assicurare un adeguato livello qualitativo ai servizi educativi per la prima infanzia.
Attività del Servizio
Riparto e Assegnazione delle risorse della L.R. 1/2000 per la qualificazione, il consolidamento e
l'ampliamento dei nidi (fascia 0-3 anni)
Riparto e Assegnazione delle risorse della L.R. 26/01 per progetti di qualificazione e miglioramento
delle scuole dell'infanzia
Tab. Indicatore di attività. Assegnazione delle risorse l.r. 1/00 per la qualificazione, consolidamento e ampliamento dei
nidi fascia 0-3 anni.
Asili nido e servizi 0-3 anni
Anno 2003 Anno 2004 Anno 2005
Anno 2006
Anno 2007
Fondi regionali per il
€ 472.790,22
€ 547.372,77
€ 435.661,91
€ 539.279,10
€ 678.009,43
consolidamento e la qualificazione
dei servizi educativi 0-3 anni
Fondi regionali per interventi di
€ 814.762,40
€ 991.658,80
€ 567.899,80
€ 921.172,80
€ 1.202.279,21
ampliamento dell'offerta di servizi
fascia 0-3 anni (conto capitale)
Tab. Indicatore di esito. Numero dei posti in aumento a seguito di interventi di ampliamento. Trend anni 2003-2007.
Offerta dei posti nei servizi 0-3
Aumento
Unità di
dell'offerta dei misura
posti
n. posti
2003
+ 63
2004
+ 195
2005
+ 14
2006
+ 125
2007
0
64
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
L’aspetto di maggiore interesse in ottica di genere delle attività della provincia in questo settore è
rappresentato dal contributo dell’ente all’ampliamento e alla qualificazione dell’offerta di servizio educativo.
L'Ente è impegnato nella programmazione territoriale degli interventi per l’ampliamento dell’offerta
educativa nei servizi educativi per la prima infanzia, per il consolidamento della loro gestione e per la
qualificazione dell’offerta educativa, compatibilmente con le risorse finanziarie assegnate annualmente dalla
Regione.
Considerato che l’attività di cura della fascia d’età 0/3 anni è prevalentemente in carico alle donne, tra gli
obiettivi prioritari della programmazione provinciale vi è quello di rispondere in maniera adeguata alle
esigenze delle lavoratrici e delle loro famiglie, adeguando l’offerta data dai servizi verso forme sperimentali
nuove e flessibili per il pieno inserimento dei loro figli.
Rientra nella progettualità educativa finanziata anche quella che sostiene attività di integrazione e di
supporto alle problematicità sociali ed educative. Il competente lavoro dei Coordinamenti pedagogici
comunali con le famiglie e con gli educatori negli spazi della prima infanzia contribuisce a valorizzare lo
sviluppo e il benessere delle bambine e dei bambini, l'accoglienza dei figli di giovani donne straniere, che
presentano esigenze sociali e di sostegno particolari, che, pertanto si sentono inseriti all’interno di contesti
rassicuranti per le loro madri.
Nello scenario di riferimento, che fa da cornice al fabbisogno rilevabile e all’attività di programmazione, sono
tenuti in considerazione gli aspetti di continuità educativa fra nido, scuola dell’infanzia e successiva scuola
primaria, l’incidenza e gli effetti evolutivi dal punto di vista sociale ed economico dei nuovi insediamenti
abitativi nelle varie realtà comunali e sovracomunali, le problematiche derivanti dalla mobilità e dal traffico,
che sono così direttamente connesse con il tempo lavoro soprattutto femminile, la stessa sostenibilità
ambientale delle strutture accoglienti i servizi per l’infanzia.
Come si nota dalla tabella che riporta il trend dell'aumento di posti disponibili a seguito dell'assegnazione di
risorse per un progetto di ampliamento del nido, il 2007 non ha riportato nessun aumento in quanto non è
stata presentata alcuna domanda, né da un ente pubblico e né da un ente privato. Il 2007 rappresenta
dunque un anno di scarso investimento finanziario da parte degli enti pubblici e privati per una generale
scarsità di risorse proprie. Si verifica anche congiuntamente una contrazione delle risorse trasferite per la
gestione dei servizi educativi che incide sulle scelte di ampliamento delle amministrazioni.
Tab. Andamento dei Fondi regionali LR 26/01 assegnati dalla Provincia per la qualificazione delle scuole
dell’infanzia del sistema nazionale d’istruzione.
2004
2005
2006
2007
Fondi regionali per
progetti di
qualificazione scuole
d'infanzia pubbliche
€ 77.668,60
€ 62.952,70
€ 47.140,40
€ 54.384,60
Fondi regionali per
progetti di
miglioramento scuole
d'infanzia private
paritarie
€ 279.378,50
€ 277.644,20
€ 295.349,90
€ 294.533,54
L'Ufficio evidenzia come a livello generale la maggior parte dei finanziamenti regionali assegnati dalla LR
26/2001 siano destinati al sostegno delle attività di miglioramento nelle scuole dell'infanzia private paritarie.
Queste istituzioni educative provvedono alla copertura della maggior parte del fabbisogno a livello
provinciale dei posti per la fascia 3/6 anni, difficilmente colmabile con il solo intervento dei soggetti pubblici.
65
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
3.2.2. Formazione Professionale e Politiche per il lavoro
Per quanto riguarda le Politiche per il Lavoro e la Formazione Professionale, si è scelto di rendicontare
rispetto a tutte le politiche e le attività realizzate dalla Provincia, poiché entrambi gli ambiti sono fortemente
strategici per l’obiettivo delle pari opportunità nella partecipazione al mondo del lavoro e nella crescita
professionale. Anche negli interventi non direttamente inerenti al genere, infatti considerazioni sul contesto e
sulla partecipazione in ottica di genere stanno alla base della definizione di politiche e attività che possano
agire in modo incisivo ed efficace sulla situazione formativa e lavorativa della popolazione.
Si riporta di seguito una breve descrizione dei compiti e delle attività dei due servizi.
A livello provinciale, i compiti attribuiti per legge (D.Lgs 469/97) in materia di politiche per il lavoro,
riguardano:
- Collocamento: ordinario, agricolo, dello spettacolo sulla base di un'unica lista nazionale, obbligatorio, di
lavoratori/trici non appartenenti all'Unione Europea, di lavoratori/trici a domicilio, di lavoratori/trici domestici;
- Preselezione e incrocio tra domanda e offerta di lavoro;
- Attività di informazione e orientamento su percorsi formativi scolastici, universitari e al lavoro;
- Iniziative di politica attiva del lavoro (es. tirocini, incentivi all'occupazione, ecc.).
Al fine di gestire tali competenze, la Provincia di Ferrara ha dato vita a quattro Centri per l’Impiego:
- Ferrara
- Alto ferrarese (Cento)
- Medio ferrarese (Argenta e Copparo)
- Basso ferrarese (Codigoro).
I Centri per l’Impiego sono inseriti nella struttura organizzativa del Servizio Politiche del Lavoro che, oltre a
programmare e coordinare le attività di tutti i Centri per l’Impiego, gestisce direttamente e per tutto il
territorio provinciale alcune attività quali:
- inserimento lavorativo mirato di persone disabili (gestione della L.68/99)
- osservatorio sull’immigrazione
- osservatorio sul mercato del lavoro
- ufficio statistico
Il servizio Formazione Professionale, come già detto precedentemente, promuove interventi volti alla
realizzazione degli obiettivi degli assi del Fondo Sociale Europeo. .
Mentre nell'area del Bilancio dedicata alle attività direttamente inerenti il genere, è stata rendicontata
l'approvazione e il finanziamento degli interventi formativi rivolti alle sole donne, sia nell'ambito dell'asse
adattabilità che nell'ambito dell'asse occupabilità, in quest'area troveranno sede tutti i dati di partecipazione
(disaggregati per genere) relativi agli interventi formativi finanziati dal Servizio e rivolti sia a donne che
uomini
Il Servizio programma, approva e finanzia inoltre, secondo le vigenti norme nazionali e regionali, attività
integrate con la scuola media superiore (obbligo formativo integrato), attività di aggiornamento per il settore
primario, aggiornamento nel settore sociosanitario ecc., con risorse assegnate dalla Regione, non facenti
capo al Fondo sociale Europeo.
Tab. Riepilogo delle operazioni di formazione professionale approvate nell'anno 2007.
Operazioni approvate
Occupabilità (pil alternanza
giovani just)
Numero operazioni
Risorse finanziarie
Numero Destinatari
23
€ 1.591.002,00
315
Occupabilità Immigrati
3
€ 163.330,00
42
Occupabiltà Donne
4
€ 236.670,00
61
Inclusione sociale/tirocini
21
€ 823.637,00
245
OF (obbligo formativo)biennio
42
€ 2.296.699,00
372
Adattabilità (compresi just in
time)
55
€ 1.617.060,00
2644
3
€ 77.881,50
100
22
€ 554.725,00
394
Adattabilità ROSS
(riqualificazione operatori socio/
sanitari)
L.n 144/99 Percorsi integrati
scuola /formazione
66
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Le attività del servizio politiche del lavoro e del servizio formazione professionale sono rendicontate in ottica
di genere proponendone la seguente suddivisione per classe di destinatari:
Attività
Attività
Attività
Attività
Attività






rivolte a disoccupati/e e a studenti/sse in uscita dalla scuola superiore
svolte nell'ambito dell'obbligo formativo e finalizzate a contrastare l'abbandono scolastico;
rivolte a persone a rischio di esclusione sociale;
rivolta ad occupati/e;
di promozione dell'Imprenditorialità
Attività rivolte a disoccupati/e e a studenti/sse in uscita dalla scuola superiore
Indirizzi di riferimento
Garantire alle/ai disoccupate/i e a chi cerca lavoro misure efficaci ed incisive per aumentarne
l’occupabilità e le prospettive di inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro, intervenendo sia
dal lato della domanda che dell’offerta.
Promuovere una forza lavoro competente, qualificata ed adattabile, dell’innovazione
nell’organizzazione del lavoro, dell’autoimprenditorialità, del rafforzamento delle competenze
scientifico-tecnologiche
ATTIVITA’ DEL SERVIZIO POLITICHE DEL LAVORO
Servizi
di consulenza ed orientamento o di assistenza per la ricerca di un impiego con piani d’azione
personalizzati;
Proposizione ai disoccupati del patto per la ricerca attiva del lavoro
Interventi più complessivi e specifici di informazione e orientamento, anche all’imprenditorialità e ai
lavoratori “atipici”
Incontro tra domanda ed offerta di lavoro e preselezione per le aziende.
Definizione di progetti di tirocinio
Promozione di altre iniziative utili alla transizione al lavoro, sviluppando momenti di alternanza fra
formazione e lavoro. (es: stages attivati direttamente dall’Ente a favore di giovani studenti degli Istituti
secondari superiori)
Implementazione dell’ Osservatorio sul mercato del lavoro
ATTIVITÀ APPROVATE DAL SERVIZIO FORMAZIONE PROFESSIONALE
Azioni di inserimento o reinserimento lavorativo di giovani e adulti
 Attività di sperimentazione nell'ambito di cicli universitari (formazione integrata nell'ambito di corsi di
laurea e di laurea specialistica)
 Azioni di accompagnamento per Alternanza Scuola/Lavoro
 Azioni di inserimento o reinserimento lavorativo di cittadini immigrati
 Procedure “Just in time”
67
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Tab. Indicatori di Attività per Disoccupati/e del Servizio Politiche del lavoro. Partecipazione ai colloqui e
tirocini. Disaggregazioni per genere e tipologia di colloquio. Trend anni 2004-2007
Attività Politiche per il Lavoro per
Valore
Valore
Valore
Valore
% per
disoccupati/e
2004
2005
2006
2007
genere
(2007)
Colloqui di presa in carico per
sottoscrizione patto servizio
Colloqui di orientamento
(professionale, informativo, bilanci di
competenza, ecc)
Colloqui di preselezione
Tirocini orientativi/formativi attivati
Colloqui orientamento 13immigrazione
totali
7946
9038
7105
6500
100%
uomini
2563
3228
2.520
2.373
36%
donne
5383
5810
4.585
4.127
64%
totali
2470
2435
2585
2.781
100%
uomini
777
957
868
982
35%
donne
1693
1478
1717
1799
65%
totali
4550
5183
5141
4744
100%
uomini
1499
1918
1943
1.807
38%
donne
3051
3265
3198
2.937
62%
totali
538
543
707
656
100%
uomini
203
216
308
275
42%
donne
335
327
399
381
58%
Totali
918
934
145
96
100%
Uomini
328
382
47
48
50%
donne
590
552
98
48
50%
Graf. Partecipanti alle attività dei Centri per l’impiego per genere. Anno 2007.
Partecipanti per genere ai Servizi CPI. Anno 2007.
Sottoscrizione patto di servizio
Colloqui di orientamento
M
F
Colloqui di preselezione
Tirocini orientativi/formativi attivati
Colloqui orientamento immigrazione
0
500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 4500
In linea con gli anni passati, anche per il 2007 le maggiori fruitrici dei servizi del CPI sono le donne, in quasi
tutte le tipologie. Il differenziale di genere è piuttosto alto per la sottoscrizione dei patti di servizio, i colloqui
di orientamento e i colloqui di preselezione (nell'ordine del 62/65% dell'utenza femminile). L'attivazione di
tirocini, seppur la maggioranza dell'utenza è femminile, rileva un differenziale di genere minore.Questi dati
risultano in linea con il contesto occupazionale, già tracciato, che evidenzia il maggiore tasso di
disoccupazione femminile.
13
Le fonti informative, tra gli anni 2004-2005 e l’anno 2006, sono diverse.
68
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Tab, Indicatore di attività per disoccupati/e approvate dal Servizio Formazione Professionale. Dati di partecipazione per
genere e tipologia di intervento formativo. Anno 2007.
Attività per disoccupati/e del Servizio
Unità di misura
Anno 2007
Percentuale di
Formazione Professionale
genere
Azioni formative di inserimento e
reinserimento lavorativo di giovani e
adulti
N
17
Partecipanti totali
N
297
100
Di cui donne
N
187
63%
Di cui uomini
N
110
37%
Progetti di qualifica professionale
N
12
totale persone qualificate
N
225
Di cui donne
N
126
56%
Di cui uomini
N
99
44%
Percorso di formazione per
l’Inserimento lavorativo di laureandi
dell’Università di Ferrara
N
1
Partecipanti
N
86
Di cui Donne
N
40
46%
Di cui Uomini
N
46
54%
Percorsi di Alternanza Scuola-Lavoro
(per le classi quinte della scuola
superiore)
N
4
Partecipanti
N
90
100
Di cui Donne
N
39
43%
Di cui Uomini
N
51
57%
Azioni formative di inserimento e
reinserimento lavorativo di cittadini
immigrati
N
3
Partecipanti
N
48
100
Di cui Donne
N
28
58%
Di cui Uomini
N
20
42%
Procedure Just in Time
N
1
Partecipanti
N
21
100
Di cui Donne
N
15
71%
Di cui Uomini
N
6
29%
Tab. Schema riepilogativo azioni formative per disoccupati/e anno 2007.
Riepilogo attività disoccupati/e
Valore 2007
Percentuale di genere
Partecipanti totali
470
100
Di cui donne
276
58%
Di cui uomini
194
42%
69
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Tab. Indicatore di Attività. Corsi di Qualifica professionale per genere. Asse occupabilità. Anno 2007
Qualifica
Partecipanti
Partecipanti
% donne
% uomini
Professionale
donne
uomini
Operatore Socio-sanitario 70
14
83%
17%
Costruttore su macchine
utensili
28
1
96%
4%
Disegnatore meccanico
2
12
16%
84%
Tecnico di reti
informatiche
3
12
20%
80%
Promotore dei servizi
turistici
15
3
83%
17%
Assistente alla
ristorazione
9
6
60%
40%
Operatore del punto
vendita
8
5
61%
39%
Grafico Multimediale
8
7
53%
47%
Disegnatore CAD
5
12
29%
71%
Le tabelle sopra riportano alcuni indicatori riguardanti la partecipazioni ai corsi di formazione per
disoccupati/e approvati dal Servizio Formazione Professionale per l'anno 2007.
Si ricorda che non è possibile, se non per linee generali, analizzare il trend rispetto agli anni scorsi in quanto
con il 2007 ha preso avvio la nuova programmazione del FSE, caratterizzata da nuovi assi di finanziamento.
Non è più presente un'asse, come l'asse E della programmazione 2000-2006 dedicata alla sola utenza
femminile. Tuttavia il programma provinciale ha riservato alcune graduatorie alla presentazioni di progetti
per la sola utenza femminile, sia nell'ambito dell'asse adattabilità (per occupati) che nell'ambito dell'asse
occupabilità (per disoccupati).
Per l'area del bilancio di genere dedicata alle azioni indirettamente inerenti il genere ci occupiamo di
analizzare la partecipazione per genere ai corsi di formazione destinati ad una utenza generica in stato di
disoccupazione. Lo schema riepilogativo sopra riporta che l'utenza è stata al 58% femminile. Questo dato
generale è raffrontabile con il dato percentuale dell'anno passato che riportava un dato di utenza femminili
più elevato (il 66%).
70
Bilancio di genere 2007

Provincia di Ferrara
Attività svolte nell'obbligo formativo e finalizzate al contrasto dell'abbandono scolastico
Attività del Servizio Politiche per il Lavoro

Servizio di Orientamento, supporto e tutoraggio per i giovani in obbligo formativo.

Vigilanza e monitoraggio sull'abbandono scolastico sia in o.f. che in istruzione con la consultazione
dell'anagrafe regionale studenti. Gestione di una banca dati specifica sulla popolazione in abbandono.
Attività del Servizio Formazione professionale


Approvazione di percorsi integrati tra scuola e formazione professionale (O.F.I)
Approvazione di percorsi biennali in obbligo formativo (O.F.)
Tab. Indicatore di attività. Partecipazione ai colloqui di orientamento formativo del Servizio Politiche del Lavoro in ottica
di genere.
Attività in ambito obbligo formativo
Servizio Politiche per il Lavoro
Unità di
misura
Valore
2005
Valore
2006
Valore 2007
Colloqui orientamento obbligo formativo
N. colloqui
102
164
88
Fruitrici Donne
N
49
81
17
Fruitori Uomini
N
53
83
88
Con il termine “Orientamento” devono essere intese varie articolazioni di informazione e consulenza
orientativa (orientamento scolastico e professionale, orientamento all’imprenditorialità, all’acquisizione di
tecniche e strumenti per la ricerca attiva del lavoro, alla promozione dell’inserimento lavorativo) .
Come precisato nel nuovo Programma Provinciale delle Politiche del lavoro e della formazione
professionale- Triennio 2007-09 “nell’organizzazione degli interventi e nella modalità di erogazione dei
servizi è stata posta particolare attenzione nei confronti delle donne, che rappresentano i due terzi degli
utenti dei Centri per l’Impiego, per agevolare il loro accesso al lavoro con attività informative, formative o
di sostegno”.
In particolare, la tabella sopra si riferisce a interventi di orientamento rivolti ai ragazzi e alle ragazze, per
consentire loro di cogliere le opportunità date dall’Obbligo Formativo, attraverso percorsi di orientamento e
di tutoraggio, in relazione anche alla normativa regionale che amplia l’offerta formativa con l’attivazione di
corsi integrati. E’ stata, inoltre, creata una banca dati in collaborazione con il C.S.A., le scuole, e gli enti di
formazione, relativa a tutti i soggetti in OF. I colloqui di orientamento all’obbligo formativo sono in
aumento, la loro fruizione non ha rilevato significative differenze tra i generi fino al 2006. Nel 2007 si rileva
un forte aumento della fruizione maschile all'obbligo formativo.
71
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Tab, Indicatori di attività. Partecipazione ai percorsi OFI e O.F. per genere.
Attività in ambito obbligo formativo
Servizio Formazione Professionale
Valore
2004
Valore
2005
Valore
2006
Valore
2007
% per genere
nel 2007
Percorsi OFI approvati
18
26
22
22
partecipanti gestiti
358
537
376
435
100%
Di cui Donne
120
185
85
89
20%
Di cui Uomini
238
352
291
346
80%
Percorsi biennali di formazione
professionale in obbligo formativo. 1°
anno. O.F.
26
12
11
13
Partecipanti al termine
NP
NP
158
248
100%
Di cui Donne
NP
NP
63
91
36%
Di cui Uomini
NP
NP
95
157
64%
Percorsi biennali di formazione
professionale in obbligo formativo. 2°
anno. O.F.
11
Partecipanti al termine
180
100%
Di cui Donne
72
40%
Di cui Uomini
108
60%
Attraverso i fondi ministeriali della Legge 144/99, la Regione Emilia-Romagna ha delegato alle Province il
compito di avviare la sperimentazione di percorsi integrati triennali tra scuola e formazione professionale,
rivolti ad allievi del primo triennio degli istituti tecnici e degli istituti professionali di Stato
Per l’assolvimento dell’obbligo formativo, La Provincia dunque sostiene le istituzioni scolastiche autonome
che, sulla base di accordi stipulati con organismi di formazione professionale accreditati, realizzano un
percorso formativo integrato (O.F.I.) destinato agli alunni che frequentano il primo e il secondo anno
dell’istruzione secondaria superiore. L’obiettivo è di accompagnare tutti al successo formativo, attraverso
un’offerta che utilizza le potenzialità dei due sistemi – istruzione e formazione - per contrastare la
dispersione, l’abbandono e il “disagio”.
Il percorso integrato può articolarsi secondo le seguenti opzioni:
- primo anno integrato nell’istruzione + due anni di formazione professionale;
- biennio integrato nell’istruzione + un anno di formazione professionale;
- triennio integrato nell’istruzione (solo in collaborazione con gli Istituti professionali).
I percorsi formativi integrati tra l’istruzione e la formazione professionale sono stati avviati nell’anno
scolastico 2003-04.
Come riportato dal Programma Provinciale delle Politiche del lavoro e della Formazione professionale del
nuovo triennio 2007-09, il vecchio sessennio di programmazione ha visto una partecipazione femminile ai
percorsi integrati O.F.I. molto minore rispetto a quella maschile. Se contiamo i destinatari finali degli
interventi avremmo il 70% di destinatari uomini. La nuova programmazione, per l'anno 2007, vede una
partecipazione maschile ancora in crescita, con l'80%.
Il dato è in stretta correlazione con il target scolastico di riferimento, in quanto la sperimentazione è stata
avviata nei trienni degli istituti tecnici e professionali, frequentati da una popolazione scolastica
maggiormente maschile.
Sono stati inoltre realizzati percorsi rivolti agli adolescenti 15-17enni che lasciano la scuola dopo
l’assolvimento dell’obbligo scolastico e scelgono l’obbligo formativo all’interno della F.P. Seppur più ridotto,
il divario di genere a favore della popolazione scolastica maschile esiste anche in questo ambito.
72
Bilancio di genere 2007

Provincia di Ferrara
Attività rivolta alle persone svantaggiate o a rischio di esclusione sociale
Indirizzi di riferimento
Promuovere
le pari opportunità per tutti nell’accesso al mercato del lavoro, con particolare
attenzione per le persone che rischiano l’esclusione sociale
Rafforzare e diversificare gli interventi di formazione continua sostenendo la capacità di
adattamento dei lavoratori con priorità ai lavoratori e alle lavoratrici anziane, agli immigrati, ai
lavoratori con bassa qualificazione, ai lavoratori e lavoratrici precarie, ai lavoratori occupati in
imprese a rischio di perdita di competitività, ai lavoratori in CIG.
Attività del Servizio Politiche per il Lavoro
Servizio
di inserimento lavorativo mirato per disabili,
dei fondi della Legge 68/99 per il contributo alle aziende o del fondo regionale per le
attività di sostegno negli inserimenti.
Colloqui orientativi informativi rivolti sia ai singoli cittadini stranieri che ai datori di lavoro e
consulenti interessati ad avviare al lavoro cittadini stranieri,
Consulenza orientativa in particolare nelle situazioni di ricongiungimento familiare;
Approfondimento
della conoscenza del fenomeno migratorio con l'implementazione
dell'Osservatorio sull'immigrazione.
Utilizzo
Tab. Indicatore di attività. Partecipazione alle attività del Servizio Politiche del lavoro destinate a disabili e
immigrati per genere. Trend 2004/07.
Collocamento persone disabili per
genere
% per genere
2007
2004
2005
2006
2007
Totale Iscrizioni al collocamento
mirato L. 68/99
1862
2183
2424
2740
Di cui Donne
1118
1290
1428
1613
58%
Di cui Uomini
744
893
996
1127
42%
Totale avviamenti al lavoro
272
226
227
210
Di cui Donne
115
90
103
118
56%
Di cui Uomini
157
136
124
92
44%
Tirocini disabili
33
49
48
Donne
11
15
22
Uomini
22
34
26
2004
2005
2006
2007
% per genere
2007
Totale N. Colloqui
918
934
145
96
Di cui Donne
328
382
98
48
50%
Di cui Uomini
590
552
47
48
50%
Colloqui di orientamento immigrazione
73
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Con una percentuale media nel quadriennio che si aggira intorno al 60%, le iscrizioni delle donne disabili
all’elenco per il collocamento legge 68/99 sono la maggioranza. Tale prevalenza è riflessa anche nel
numero, diviso per genere, degli avviamenti al lavoro e dei tirocini attivati per disabili.
L’ufficio rileva che il mercato del lavoro per i disabili evidenzia le stesse peculiarità di genere del mercato
del lavoro in generale. Le donne disabili affrontano le medesime difficoltà di inserimento e di conciliazione
dei tempi durante la vita lavorativa.
I colloqui di orientamento per l’immigrazione sono stati svolti in maniera paritaria a destinatari donne e
uomini. In precedenza si era sempre verificata una netta prevalenza di utenza immigrata femminile.
Attività del Servizio Formazione Professionale14
Approvazione
di azione formative per l'inserimento e il reinserimento lavorativo di cittadini
immigrati;
Approvazione di azione formative per l'inserimento e il reinserimento lavorativo di persone disabili
e di soggetti svantaggiati;
Approvazione di Tirocini nella transizione al lavoro rivolti a disabili (L. 68/99) e persone in stato di
svantaggio sociale(L.R.17/05);
Approvazione di percorsi di formazione continua per cittadini immigrati a sostegno delle strategie
aziendali.
Tab. Indicatore di attività. Partecipanti per genere alle azioni formative approvate nell'ambito della programmazione FSE a favore di
cittadini immigrati, svantaggiati e a rischio di esclusione sociale.
Tipologia di attività e destinatari
Valore 2004
Valore 2005
Valore 2006
Valore 2007
% per
genere
del 2007
Disabili e svantaggiati/e fisici o psichici
N. Azioni formative di inserimento e
reinserimento di persone disabili e soggetti
svantaggiati
5
6
10
11
Partecipanti totali
176
236
169
169
Di cui Donne
71
95
66
75
44%
Di cui Uomini
105
141
103
94
54%
N. Tirocini formativi nella transizione al
lavoro rivolti a disabili (L. 68/99) e persone
in stato di svantaggio sociale(L.R.17/05)
-
-
-
7
Partecipanti totali
-
-
-
14
Di cui Donne
-
-
-
14
Di cui Uomini
-
-
-
0
100%
0%
Immigrati/e
N. Progetti formativi per l'inserimento e il
reinserimento lavorativo di cittadini
immigrati
6
6
3
3
Partecipanti totali
143
107
42
48
Di cui Donne
101
71
31
20
41%
Di cui Uomini
42
36
11
28
59%
N. percorsi di formazione continua per
cittadini immigrati a sostegno delle
strategie aziendali.
-
-
-
2
Partecipanti totali
-
-
-
35
Di cui Donne
-
-
Di cui Uomini
-
-
-
-
-
-
-
14
Gli interventi formativi rendicontati per questa categoria di destinatari sono stati finanziati nell'ambito delle seguenti graduatorie e dei seguenti Assi della
programmazione FSE: Grad. 6 asse Occupabilità avviso 3/2007; Grad. 7-9 asse Inclusione sociale avviso 7/2007, grad 2 asse Adattabilità avviso 4/2007
74
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
La tabella sopra riporta le partecipazioni, per genere, alle attività formative rivolte a favorire l’occupabilità
e l’inclusione sociale dei soggetti in stato di disoccupazione appartenenti a gruppi svantaggiati, in
particolare persone disabili e immigrati. Per gli anni precedenti al 2007 è stata riportata la partecipazione
alle misure formative finanziate nell'ambito della Asse B1 del FSE.
In generale la Misura B1, nel corso dello scorso sessennio di programmazione, è stata “partecipata” da un
target di ambo i sessi, anche se con una leggera prevalenza maschile. L'anno 2007 conferma questa
tendenza. Per quanto riguarda i tirocini finanziati dall'asse inclusione sociale nel 2007, 3 operazioni su 7
sono state dirette all'origine ad una utenza femminile.
Quanto alla utenza immigrata, la partecipazione maschile ai percorsi di formazione nel 2007 è aumentata
rispetto al trend degli anni precedenti.
Nel 2007 è stato dedicato esclusivamente alle donne immigrate un percorso di formazione.
All'oggi non è stato possibile rilevare i dati di partecipazione per genere ai corsi di formazione continua per
immigrati finanziati dall'asse adattabilità.

Attività rivolte ad occupati/e
Indirizzi di riferimento



Sviluppare sistemi di formazione continua e sostenere l'adattabilità dei lavoratori,
Favorire l'innovazione e la produttività attraverso una migliore organizzazione e qualità del lavoro;
Sviluppare politiche e servizi per l'anticipazione e gestione dei cambiamento, promuovere la
competitività e l'imprenditorialità
Attività approvate dal Servizio Formazione Professionale




Operazioni rivolte a lavoratori/trici atipici e stagionali
Operazioni rivolte a imprenditori, dirigenti e quadri d'impresa;
Operazioni di formazione continua a sostegno della adattabilità dei lavoratori di imprese operanti in
tutti i settori.
Percorsi di riqualificazione di Operatore Socio sanitario (ROSS)
Tab. Indicatore di attività. Partecipazione alle operazioni formative approvate dal Servizio Formazione professionale per
occupati/e.
Attività rivolte ad occupati/e
Valore
Valore
Valore
Valore
% di genere
Servizio Formazione professionale
2004
2005
2006
2007
2007
Operazioni di formazione continua a
sostegno delle strategie aziendali
78
70
78
28
Partecipanti gestiti
3021
2375
2254
1347
Di cui Donne
1013
681
684
-
-
Di cui Uomini
2008
1694
1570
-
-
Operazioni di formazione rivolta ad
occupati con fabbisogni individuali
non riconducibili a strategie
aziendali
7
Partecipanti gestiti
598
Di cui Donne
-
Di cui Uomini
-
Progetti di riqualificazione operatori
Socio sanitari (ROSS)
7
partecipanti gestiti
183
172
181
Di cui Donne
175
158
178
6
98
75
Bilancio di genere 2007
Di cui Uomini
Provincia di Ferrara
8
14
3
2
Gli utenti dei progetti di formazione continua, collegati alle strategie aziendali, sono stati negli anni
precedenti frequentati prevalentemente da maschi: da sottolineare il fatto che gli utenti sono identificati
dai datori di lavoro. Il dato della partecipazione del 2007 non è all'oggi disaggregabile per
genere, ugualmente il dato di genere relativo ai corsi di formazione continua non riconducibili
a strategie aziendali.
L'Ufficio sottolinea che il 2007 è il primo anno della nuova programmazione dei fondi è ciò è
fattore dirimente anche per la messa a regime non immediata della fruibilità dei dati
disaggregati per genere.
Il numero totale di utenti è molto diminuito per i minori fondi a disposizione della programmazione in
generale.
La Riqualificazione degli Operatori Socio Sanitari continua ad essere frequentata quasi esclusivamente
dalle donne, essendo gli Operatori Socio Sanitari prevalentemente donne.
76
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
3.2.3. Politiche Sociali
Le politiche e le attività dell’Asse Servizi Sociali, che si è scelto di rendicontare come indirettamente inerenti
al genere, riguardano l’integrazione della popolazione immigrata, la tutela dei diritti dei minori, la
promozione delle pratiche di adozione e affido.
Si ritiene infatti che tali ambiti siano quelli nei quali è più riconoscibile un’ottica di genere, o per ragioni di
contesto (ad es. l’immigrazione femminile è preponderante nella nostra provincia, con ripercussioni
significative sul piano sociale e sulle politiche settoriali), o per ragioni legate ai settori di intervento, dove il
ruolo della donna risulta particolarmente significativo (tutela dei minori, adozione e affido).
Indirizzi e priorità in ottica di genere



Assicurare il coordinamento degli interventi e delle politiche di accoglienza, tutela, protezione e
promozione dei diritti e delle opportunità per l’infanzia e l’adolescenza
Promuovere l'affidamento e il volontariato familiare, nonché le altre forme di sostegno e mutuoaiuto fra le famiglie
Sensibilizzazione ad una cultura dell’ospitalità, dell’accoglienza e della solidarietà, della legalità e del
rispetto reciproco delle persone e delle culture;
Attività dell'Ufficio Politiche Sociali
Area Tutela dei Minori


Interventi di promozione della cultura e della responsabilità genitoriale (destinati alle famiglie e agli
operatori dei servizi (Progetto “Mimi fiori di cactus);
Promozione e implementazione di iniziative integrate di formazione, informazione e sensibilizzazione
rivolte agli
operatori socio-sanitari-educativi - pubblici e privati - quale strumento della
qualificazione dei servizi territoriali e per la prevenzione, la tutela e la protezione dei minori.
Area Affidamenti familiari e in comunità

Attività di formazione ed informazione tematiche rivolte agli operatori dei servizi sociali e sanitari,
agli operatori ed educatori delle comunità di accoglienza minori, ai genitori affidatari ed agli
operatori della scuola finalizzate a migliorare l’accoglienza del minore affidato nel contesto socioeducativo di riferimento
Area adozione nazionale e internazionale



Organizzazione dei corsi di preparazione e formazione delle coppie candidate all’adozione,
Promozione di una ricerca dal titolo “Analisi e valutazione dei fattori di rischio nel post-adozione”.
Organizzazione della formazione di base per gli operatori psicosociali area adozione
Area Immigrazione

Implementazione del progetto di rilevanza provinciale finalizzato all'integrazione sociale dei cittadini
stranieri immigrati
Tab. Indicatore di Attività. Partecipazione alle attività formative per insegnanti nell'ambito del progetto “Mimi fiori di
cactus”.
Scuole
Numero Partecipanti Attività formative
Scuole primarie
75
Scuole materne
98
Operatori Nidi
92
77
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
L'ufficio rileva che la partecipazione alle attività del progetto “Mimi, Fiori di cactus” è stata quasi
prevalentemente femminile, con la presenza di qualche educatore al momento della apertura delle iscrizioni
alle comunità. Ciò si allinea al dato della evidente femminizzazione delle professioni educative e quindi la
grande rilevanza di genere delle attività dedicate alle operatori/trici delle scuole di ogni ordine e grado.
Tab. Indicatore di attività. Partecipazione ai corsi di formazione e informazione delle coppie candidate all'adozione
nazionale e internazionale.
Adozione
Corsi per coppie candidate
all’adozione
Coppie partecipanti
Anno 2003
Anno 2004
Anno 2005
Anno 2006
Anno 2007
3
6
7
8
5
19
47
54
54
27
5. Analisi della spesa 2007 in ottica di genere
Da una analisi del Bilancio Consuntivo 2007, sono state evidenziate le spese direttamente e indirettamente
inerenti al genere. Al momento della redazioni delle schede di bilancio, ogni responsabile ha potuto
segnalare il grado di inerenza al genere della azioni di spesa.
Sono state considerate spese direttamente inerenti al genere quelle spese per attività espressamente dirette
al genere femminile e al raggiungimento delle pari opportunità. Sono state,invece, inserite come
indirettamente inerenti al genere le spese sostenute per azioni non indirizzate al genere ma che possono
indirettamente avere un effetto differente sui due generi.
Dal Consuntivo 2007 sono stati inseriti gli importi in euro relativi all’impegnato delle spese correnti.
La metodologia condivisa per l’individuazione delle spese prevede che non vengano disaggregate:
- le spese per le utenze e la manutenzione degli uffici e dei materiali di cancelleria, tranne quelle per l’Ufficio
delle Pari Opportunità;
- le spese relative alle retribuzioni, gli oneri e trasferte del personale non direttamente implicato in attività
per le pari opportunità.
AREE
DIRETTAMENTE INERENTE IL
GENERE
ASSE DI INTERVENTI
PARI OPPORTUNITA'
POLITICHE DEL LAVORO
FORMAZIONE PROFESSIONALE
SUSSIDIARIETA'
IMPEGNATO
€ 48.974,00
€ 142.806,80
€ 544.978,70
€ 13.000,00
€ 750.359,50
INDIRETTAMENTE INERENTE IL
GENERE
AMMINISTRAZIONE
€ 50.959,86
POLITICHE SOCIALI
€ 367.171,00
FORMAZIONE PROFESSIONALE
POLITICHE DEL LAVORO
€ 7.135401,30
€ 333.342,84
PUBBLICA ISTRUZIONE
€ 1.171.920,68
CULTURA/BIBLIOTECHE
€ 58.579,06
€ 9.117.374,74
78
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
AREE
ASSE DI INTERVENTI
Amministrazione
€ 586.399,09
Protezione flora fauna
€ 468.101,55
Appalti e gare
€ 4.258.624,65
Spese Presidenza
€ 1.075.793,17
Politiche Sociali
Cultura
Risorse umane
Pubblica istruzione
€ 314.893,17
€ 9.811,55
€ 18.011.793,89
€ 3.118.217,93
Formazione Professionale
€ 877.401,09
Politiche del lavoro
€ 272.079,46
Bilancio ed economia
Sistemi informativi
Turismo e sport
AZIONI NEUTRE
IMPEGNATO
€ 6.058.917,73
€ 239.721,18
€ 1.698.966,70
Aiuti alle imprese
€ 671.688,18
Attività produttive
€ 384.103,48
Produzione e sviluppo agricolo
€ 179.598,26
Risorse idriche e tutela ambientale
€ 489.354,81
Urbanistica
€ 15.575,44
Politiche sostenibilità
€ 422.733,93
Energia e mobilità
€ 129.589,49
Viabilità
€ 796.866,44
Grandi infrastrutture
Edilizia impianti
Servizi informativi semplificazione
€ 34.643,46
€ 1.287.814,90
€ 61.245,29
Tecnico
€ 1.354.376,41
Bilancio
€ 527.173,28
Agricoltura
€ 122.820,33
Pianificazione territoriale
€ 112.185,50
Cultura
€ 629.226,58
Ufficio di staff
TOT
€ 33.495,95
€ 44.243.212,81
Il totale delle spese sostenute dalla Provincia di Ferrara per interventi direttamente ed indirettamente
inerenti al genere ammonta a euro 9.867,734,24, dei quali circa il 92% sono spese correnti per azioni
indirettamente inerenti al genere (€ 9.117.374,74) e 8% per azioni direttamente inerenti al genere (€
750.359,50).
Il totale delle spese correnti sostenute da tutta l’Amministrazione provinciale nel 2007 è pari a
54.511.382,13 euro e pertanto la quota di spese inerenti al genere (direttamente o indirettamente)
rappresenta il 18% della spesa totale. Considerando esclusivamente gli interventi direttamente inerenti al
genere, le spese relative ad essi rappresentano invece il 1,3% della spesa totale.
79
Bilancio di genere 2007
Provincia di Ferrara
Se consideriamo il totale delle spese dell’ente escludendo le spese del personale (pari a euro
17.728.079,66 ) e di funzionamento 15 (5. 679.131,75 ), il totale impegnato risulta pari a
31.104.170,72. In tal caso, la quota degli interventi direttamente inerenti al genere (euro 750.359,50)
risulta pari al 2,5%
Le spese della Provincia per azioni inerenti al genere sono esclusivamente, per l’anno 2007, spese correnti
mentre non sono stati riscontrati investimenti negli assi di intervento considerati in ottica di genere.
Le spese correnti nell’anno 2007 per aree direttamente inerenti al genere si concentrano esclusivamente su
tre assi di intervento: Pari Opportunità, Formazione Professionale e Politiche del lavoro e
Sussidiarietà.
Con l'anno 2007 è terminata la programmazione europea del FSE 2000-2006, ciò ha determinato la
eliminazione del canale di finanziamento di corsi di formazione professionale per sole donne (asse e). Questa
è la ragione per la quale l'ammontare delle spese direttamente inerenti il genere sono diminuite di una
buona percentuale nel 2007. Tuttavia la voce della formazione professionale compare ugualmente tra gli assi
delle aree direttamente inerenti il genere in considerazione del fatto che il programma provinciale ha
previsto di riservare alcune tre graduatorie di corsi ad una utenza solo femminile (sia per l'asse adattabilità
che per l'asse occupabilità).
Le spese per l’ambito delle Pari Opportunità comprendono le spese per iniziative di promozione delle pari
opportunità e di erogazione di contributi specifici in materia, il totale riportato in tabella comprende anche le
spese per il personale e per il materiale dell’Ufficio Pari Opportunità.
Le spese della Provincia di Ferrara per aree indirettamente inerenti al genere nell’anno 2007 sono popolate
per sei assi di intervento: Formazione professionale, Politiche del lavoro, Pubblica istruzione, Politiche
Sociali, Amministrazione e Cultura.
Le spese relative alle Politiche dell’istruzione riguardano azioni per progetti scolastici, borse di studio,
facilitazione all’accesso scolastico, coordinamento pedagogico e qualificazione servizi 0/6 anni.
Le spese relative alle Politiche Sociali riguardano principalmente i programmi provinciale per in materia di
affido, abuso e tutela dei minori e l’attuazione di politiche per l’integrazione degli immigrati.
Le spese relative alle Politiche del lavoro riguardano i servizi dei Centri per l'impiego rivolti ai/alle
disoccupati/e, ricerca attiva del lavoro e implementazione dell'Osservatorio del mercato del lavoro.
Le spese dell'Amministrazione considerate rilevanti in un'ottica di genere sono quelle relative alla
diffusione dei lavori del Consiglio provinciale attraverso i media e le spese per la pubblicazione del bilancio.
Le spese del settore Cultura sono invece quelle relative all'ambito bibliotecario, in considerazione del fatto
che l'ufficio biblioteche ha rilevato una differenza di genere nella fruizione di questi servizi.
Il resto della spesa non è stata rilevata dai servizi come inerente al genere e classificata come neutra.
15
Per Funzionamenti si intendono spese per: riscaldamento, acqua, energia elettrica, telefono, assicurazioni, pulizie, cancelleria,
materiale informatico, spese postali, manutenzione fabbricati
80