Angelo Berio 1916

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Angelo Berio 1916
Angelo Berio 1916 – 1995
di Paolo Selis
Angelo arrivò al CAI nel 1973 e la prima escursione fu una memorabile
traversata Burcei - Sinnai con temuto smarrimento di due partecipanti che
invece se ne erano ingegnosamente tornati a casa. In poco tempo fece
conoscenza un po’ con tutti; apprezzammo subito la grande conoscenza
che aveva della Sardegna. Ma per un anno e più stette in ombra, pur
dando il suo contributo all'escursionismo sociale.
Nel 1974 ci fu la "Su e giù per i 7 Fratelli" a cui seguirono forti polemiche
con l'organizzatore, mentre entrava in sezione un bel gruppo di nuovi
speleologi. Nel 1975 era previsto il rinnovo del Consiglio Direttivo e i
candidati furono due; il primo, che si era creato un seguito con i nuovi
soci, era l'organizzatore della marcia, il secondo era Angelo. Non fu facile
da convincere, ma quando si rese conto che avrebbe avuto una buona "squadra" con un ottimo
programma pluriennale, accettò.
Vincemmo a mani basse e così iniziò l'Era Berio.
Appena possibile, mettemmo il telefono in sede e cambiammo il Regolamento Sezionale per
rendere più efficiente la vita della sezione, ma Angelo non stava con le mani in mano e dava
vita alla riorganizzazione dell'escursionismo sociale; mai più una turba di partecipanti che non
conoscendo il sentiero seguivano la guida, ma una descrizione scritta dell'itinerario, con le note
scientifiche del caso. E poi itinerari nuovi, nei diversi gruppi montuosi dell'isola, con una
sistematica indicazione dei punti raggiunti e delle cime in vista. Cominciammo a conoscere le
nostre montagne, ad imparare i nomi dei luoghi, a camminare in modo razionale. Angelo aveva
molta fiducia in noi, ma se non condivideva un'idea o un'iniziativa, ci spiegava il perché, e
credetemi, la sua logica era vincente!
Cominciò a partecipare alle riunioni del C.M.I. dove presto si mise in luce e fu inviato al
Consiglio Centrale del CAI. e dove, in breve raccolse consensi e stima.
Non mancava mai di partecipare ad un'Assemblea dei Delegati e ci riferiva tutto quanto
accadeva nel CAI, soprattutto i nuovi orientamenti; abbiamo imparato così a ragionare per il
futuro.
Venne costituita la Commissione Regionale PNA, mentre in sezione il Gruppo Sci-CAI, si
imponeva nella nostra regione, il Gruppo Grotte CAGLIARI CAI riprendeva a lavorare e
venivano poste le basi del Soccorso Speleologico in Sardegna.
Ma anche il Gruppo Roccia ed il gruppo Naturalistico muovevano i primi passi in sezione.
Già nel 1976 celebravamo il nostri 25 anni dai primi tentativi di ricostituzione della sezione
dopo la guerra, e per la prima volta veniva in Sardegna un Presidente Generale, il Presidente
Spagnolli; e solo perché Angelo lo aveva invitato.
Angelo ci sosteneva e ci aiutava nelle nostre iniziative, come nel 1977-78-79 quando ci furono
le più riuscite edizioni de "sa passillara de Maidopis", la marcia ecologica che doveva farci
conoscere a tutta la Sardegna.
Nel 1979 ci fu affidato, per la prima volta, un incarico da un Ente pubblico: l'individuazione e la
segnalazione delle microfratture sulla diga del Liscia, in Gallura, compito brillantemente portato
a termine in soli 4 week-end da un pugno di soci.
Nel 1980 ci fu concesso di organizzare il 60° Congresso nazionale in Sardegna; Angelo ci
credette e fu un successo, pur se il numero di partecipanti non fu elevato. Ed il Presidente
Priotto fu il secondo Presidente Generale a venire in Sardegna.
Nel 1985 ci trovammo davanti ad un bivio decisivo; sfrattati dai nostri locali dovemmo trovare
una sede per la sezione. Più di cento soci misero mano al portafoglio e la sede era acquistata;
restava da ristrutturarla completamente. Angelo ci prestò i fondi occorrenti senza nulla
chiedere, ma ci sentimmo impegnati a restituirli nel minor tempo possibile; ci mettemmo due
soli anni. Ma il merito era tutto suo; cominciammo con la sua spinta decisiva, una politica di
programmazione ed esecuzione delle escursioni in modo da raddoppiare quasi il numero dei
partecipanti e contemporaneamente aumentare il numero dei soci.
Nel 1989 il secondo incarico, stavolta dell'Azienda Foreste Demaniali delle Regione Sarda per la
preparazione di itinerari e guide nel Sarrabus, nel Sulcis e nell'Iglesiente. Un lavoro che la
Commissione Sentieri, istituita appena qualche anno prima, portò a termine in tempo per
presentarla nel 1992 al Presidente De Martin, da poco eletto.
Il terzo Presidente Generale che Angelo portava in Sardegna per celebrare stavolta i nostri 60
anni, visto che ci era stata riconosciuta l'anzianità dal 1933.
Seguì subito la prima pubblicazione ufficiale del CAI sui sentieri in Sardegna, dove uno degli
autori, era ancora una volta Angelo Berio, che in quegli anni fu anche presidente del Convegno
CMI, il primo presidente sardo.
Nel 1990 era stato istituito in sezione il Gruppo Escursionistico CAI, e pensare che non esisteva
ancora una Commissione Centrale Escursionismo! Fu una nostra intuizione e Angelo ci aiutò a
costruirlo con la sua solita saggezza e prudenza.
Come la progettazione del Sentiero Italia in Sardegna, da lui sostenuta e seguita con la solita
competenza e saggi consigli.
Nel 1993, dopo aver condotto in porto la creazione di un primo nucleo di soci a Nuoro, che poi
avrebbero costituito la nostra sottosezione, decise che era il momento di passare la mano; non
si ricandidò e fu eletto un nuovo presidente, dopo ben 18 anni di lavoro eccezionale ed
appassionato.
Nel 1994 scoppiò in Sezione una crisi interna e negli stessi giorni Angelo veniva ricoverato, con
un verdetto che non lasciava purtroppo speranze. Uscito dall'ospedale, si adoperò per
rimediare all'espulsione del consigliere che aveva scatenato il problema. Il direttivo non accettò
compromessi, ma Angelo non si stancava di suggerire moderazione e di consigliarci di
comporre la questione; lo fece ancora a Gutturu Pala nella festa che fu organizzata per il suo
compleanno, nel marzo del 1995 e ripetè l'invito nell'Assemblea di ottobre di cui fu presidente.
La questione fu risolta, ma solo l'anno successivo; purtroppo Angelo non poté godere di questo
suo ultimo successo, perché dopo un secondo ricovero, ci lasciava il 10 dicembre 1995.
L'era Berio era finita.
Abbiamo perso il Presidente più
grande, un amico, un uomo
generoso e profondamente buono.
Ci ha lasciato tre cose: una
montagna di ricordi, un esempio da
imitare, un lavoro da svolgere.
Poi c'é un debito enorme da pagare
per l'esempio e le cose che ci ha
insegnato.
E forse qualcosa abbiamo fatto, per pagarlo: nel 2002 in occasione del 70° anno della Sezione,
una targa è stata posta a Castiadas all'arrivo dell'ultima tappa del Sentiero Italia in Sardegna.
Nel 2005, nel decimo anniversario della sua scomparsa, è stato ricordato nella Facoltà di
Ingegneria e chi scrive da presidente, ha finalmente posto dei fiori sulla sua tomba. Il suo
insegnamento non è stato dimenticato.