e domenica - Sulle orme della Storia

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e domenica - Sulle orme della Storia
Giovanni Gardini
passioni
botte da orbi tra calci, sputi e pettorali
Sopra, una partita del torneo di calcio storico che ogni anno
si svolge a Firenze. Conosciuto anche come Calcio in livrea, è
una disciplina molto antica. In latino era chiamato Florentinum
harpastum. Ricorda molto più il rugby che il calcio attuale. A sinistra,
una foto della ricostruzione dell’assedio alla Rocca di Verrua, che
ricorda l’eroica resistenza del presidio austro piemontese, durante la
Guerra di Successione spagnola. Sotto, Alberto Angela durante la
registrazione del film documentario "La colonna traiana".
E domenica
sparo a napoleone
La rievocazione storica si fa strada anche in Italia, terra di contrade e grandi
battaglie. Si spende un po’, ma ci si diverte tanto. E c’è chi ci guadagna
di Tealdo Tealdi
A
Waterloo erano in 5 mila. Ma non nel 1815, quando
fra truppe napoleoniche ed eserciti della settima coalizione (quella che schierava insieme soldati del Regno Unito, Impero d’Austria, Impero Russo, Prussia, Paesi
Bassi, Svezia, Regno di Sardegna, Spagna, Portogallo, Regno di Napoli e alcuni Stati tedeschi), ne morirono oltre 48
mila. I 5 mila che si ritrovano ogni anno il 17 giugno sono
tutti reenactors, appassionati delle rievocazioni storiche. Una
passione che coinvolge anche in Italia decine di migliaia di
persone. Vestiti con abiti e divise dell’epoca di cui rievocano la battaglia e supportati da materiale bellico appropriato,
i reenactors propongono al pubblico in modo storicamente
fondato e credibile avvenimenti, personaggi, mestieri artigianali e rituali civici, come il Palio. Mica facile: serve studio,
sperimentazione e conoscenza di fonti, dirette e indirette, di
ogni tipo. Un hobby che non costa certo poco. In genere i
reenactors non sono pagati, anzi, spendono volentieri pur di
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partecipare. E le trasferte, i vestiti e le armi non sono a buon
mercato. «In Spagna a fine aprile, alla rievocazione della battaglia di Almansa del 1707, abbiamo avuto un rimborso spese che ha coperto solo il viaggio: per il resto abbiamo pagato tutto di tasca nostra», dice Giovanni Garuti delle Gardes
Françaises.
«Ad Austerlitz il 4 e 5 dicembre 2011 eravamo più di 6 mila»,
racconta Fabio Clerici, altro appassionato. «Con la bella stagione, ogni domenica c’è un appuntamento da qualche parte: il 4 e 5 giugno scorso per esempio eravamo a Marengo,
con oltre 400 partecipanti». A metà strada tra spettacolarità e
fedeltà storica, le rievocazioni sono un mix tra scampagnata,
spirito di gruppo, passione per la storia e molto entusiasmo.
E in questo campo l’Italia sta vivendo una crescita fortissima,
visto anche il gran numero di date ed eventi storici da rievocare. Senza dimenticare i palii come quello di Siena, nato nel
1260, la manifestazione più importante a livello mondiale, e
altre centinaia di eventi simili come La Giostra del Saraceno
ad Arezzo (22 giugno e 2 settembre), Il Calcio Fiorentino (24
giugno), il Palio delle Quattro Repubbliche Marinare di Amal-
fi (3 giugno), lo Sposalizio del Mare (Cervia e Venezia il 20
maggio) e la Regata Storica di Venezia (2 settembre).
Ma non basta. Spesso i reenactors sono utilizzati in tv o per
girare documentari e film, come per la puntata di Ulisse dedicata alla Colonna Traiana, o quella dedicata alla Battaglia
delle Ardenne, ambedue realizzate da Alberto Angela: «Non
sono semplici comparse» dice Angela, «ma persone molto preparate, che sanno esattamente qual è il loro ruolo, le
azioni da compiere, gli ordini da seguire. Tutto è veramente reale, preciso e, cosa che non guasta affatto, ricco di entusiasmo: si vede che queste persone amano profondamente ciò che fanno, sono interlocutori competenti, preparati e
disponibili a condividere le proprie conoscenze, allestendo
ambientazioni di epoche diverse, dall’Antica Roma al Medio
Evo o al Rinascimento». A Milano, Gabriele Mendella studia e realizza meravigliose uniformi militari e abiti civili per
ogni epoca. Fulvio del Tin, nella nativa Maniago (PN), forgia
spade e daghe, esportate in tutto il mondo, usate anche per
molte produzioni cinematografiche, come Bravehart, Robin
Hood il principe dei ladri, Il mestiere delle armi e I tre moschettieri.
«Per la produzione televisiva sul Caravaggio ho riprodotto
vari tipi di spade, basandomi sui dipinti del maestro e facendo un riscontro con pezzi simili nei musei», ci dice del Tin.
Il fenomeno delle rievocazioni storiche ha portato alla riscoperta e rinascita di molte lavorazioni artigianali e a una maggior fedeltà nella ricostruzione degli spettacoli teatrali, cinematografici o televisivi. Tutto il settore dedicato alla storia
dell’abbigliamento è stato riqualificato grazie alla pioniera
tour operator
In viaggio con la baionetta
Il primo tour operator italiano specializzato nel turismo
storico è “Sulle Orme della Storia” che organizza una
serie di viaggi tra cui:
Gettysburg. Per ricordare l’omonima battaglia, (1-3
luglio 1863) della Guerra di Secessione americana che
si concluse con una vittoria delle forze Unioniste,
coinvolgendo più di 150.000 soldati su entrambi i fronti,
oltre alle relative cavallerie. Nelle rievocazioni si battono
20.000 persone, a piedi o a cavallo; per l’anniversario del
2013, sono previsti 60.000 arrivi. Quest’anno la quota
parte da 1.439 euro +
tasse e iscrizione. Waterloo. La battaglia si svolse la mattina del 18 giugno
1815 e vide la sconfitta definitiva di Napoleone. Nella
rievocazione è possibile scoprire come i due eserciti si
prepararono allo scontro, tutto nei costumi d’epoca con
reparti di fanteria, di cavalleria e di artiglieria. Vengono
ricostruiti i fatti salienti della battaglia con i reali
movimenti sul campo, gli assalti dei reparti, il fuoco
(a salve) di cannoni e fucili. Quest’anno la quota di
partecipazione parte da 329 euro + tasse e iscrizione.
www.sulleormedellastoria.it ; www.cersonweb.org
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passioni
BRESCIA LEADER NELLE ARMI
Ma che bel fatturato
a rifare pezzi antichi
Doretta Davanzo Poli, con il primo corso, nel 1986, presso
l’Università degli Studi di Udine. Sono stati studiati fogge,
stoffe, ricami, sensibilizzando costumisti, scenografi ed
esperti, con la schedatura di migliaia di esemplari tessili.
Nel 2011 ci sono state due ricorrenze importanti: i 150 anni
dell’Unità d’Italia e i 150 anni dell’inizio della Guerra di Secessione americana, durata dal 1861 al 1865. La contemporaneità ha fatto sì che le armi utilizzate per le rievocazioni fossero simili. D’altronde lo stesso Samuel Colt aveva inviato in
dono a Giuseppe Garibaldi 100 tra revolver e carabine, tant’è
che in alcune immagini storiche viene rappresentato con il
Revolver Colt Navy 1851 ad avancarica. L’eroe dei due mondi acquistò 23.500 fucili al costo di 160 mila dollari. E uno dei
revolver americani, assegnato al colonnello Giuseppe Missori, gli salvò la vita durante la battaglia di Milazzo.
costume,
quanto
mi costi!
Cappello, gilet,
camicia, giustacorpo
(la giacca), pantaloni,
calzettoni, scarpe,
cinturone con
spada, giberna,
tascapane e
parrucca della
Garde Française
costano 1.900 euro.
Il moschetto
originale
almeno 700.
Una battaglia
da 650 milioni
I
n Italia il movimento delle rievocazioni storiche ha cominciato a crescere intorno ai primi anni del 2000», ci
dice Massimo Andreoli, presidente del Cers, Consorzio europeo rievocazioni storiche. «Si è creato un vero e
proprio settore in ambito turistico-culturale, non più basato sull’improvvisazione e sulla buona volontà degli organizzatori, ma su un metodo preciso, con parametri di qualità. Questo tipo di attività negli Usa è molto sentito, al di
là delle celebrazioni della Guerra di Secessione che hanno il loro culmine nella rievocazione della battaglia di Gettysburg. C’è una forte componente di partecipazione emotiva, con il campo di battaglia visitato ogni anno da oltre un
milione di persone».
E molte località d’Oltreoceano organizzano fiere e tornei
rinascimentali, alla ricerca delle origini perdute.
In Europa la rievocazione nasce come living history, cioè
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Le nostre aziende non si sono fatte sfuggire
l’occasione di rivolgersi a questo mercato e la quasi
totalità della produzione mondiale è concentrata nella
provincia di Brescia, dove sono quattro le principali
aziende che operano.
Chiappa, fondata nel 1958, 52 dipendenti nella
sede italiana e 18 in quella Usa, produce 60.000
pezzi, soprattutto per il mercato americano, e ha un
fatturato di circa 6 milioni di euro.
Pedersoli, fondata nel 1957, 45 dipendenti, produce
15.000 pezzi tra lunghi e corti, esportandone l’80%,
dei quali il 55% negli Usa. Fattura circa 4,5 milioni.
Pietta, fondata nel 1960, 32 dipendenti, produce
30.000 pezzi all’anno, esportati in Usa ed Europa
(revolver e fucili). Non dichiara il fatturato.
Uberti, fondata nel 1959, dal 2000 l’azienda entra a
far parte del gruppo Beretta; 57 dipendenti, produce
32.000 unità all’anno, di cui esporta il 98%, con l’83%
negli Usa; fattura 8 milioni.
divulgatori
della memoria
Secondo Massimo
Andreoli,
presidente del
Consorzio europeo
rievocazioni storiche,
oggi l’indotto diretto
e indiretto di queste
manifestazioni
vale più di mezzo
miliardo.
Le rievocazioni fanno bene
anche ai centri più piccoli
come ricostruzione, riscoperta e valorizzazione della memoria, di uno spaccato del passato per fini culturali, educativi e anche turistici. «In Italia il movimento nasce in maniera diversa, con la riscoperta del piacere di collezionare
dei primi del ’900 e l’ondata di nostalgia nei confronti del
mondo classico», prosegue Andreoli. «Nei primi tempi si
puntava essenzialmente alla celebrazione fine a se stessa,
molto sfarzosa, con cortei di nobili, armature luccicanti e
non sempre rigorose: l’importante era rievocare. Piano piano siamo arrivati a capire che la rievocazione poteva essere qualcosa di più di un semplice intrattenimento colorato,
come in Germania, Francia e Inghilterra, dove le rievocazioni sono un mezzo di divulgazione della memoria.
L’Italia ha fatto un percorso molto veloce e di grande qualità. Tra il 1997 e il 2004 siamo passati dall’essere guardati
con sufficienza, al riconoscimento e valorizzazione del nostro immenso patrimonio; basti pensare a quello romano,
rinascimentale, che possiamo utilizzare per rievocazioni
straordinarie di qualsiasi epoca.
Ed è così che, attraverso la loro riqualificazione, la messa
al servizio dell’attività museale e dei documentari, come abbiamo fatto in molte occasioni con la trasmissione tv di Alberto Angela, il Cers è diventato il veicolo di un nuovo turismo culturale, con molte ramificazioni, tra cui il turismo
della memoria».
Anche la nascita della Federazione Italiana Giochi Storici,
che ha riordinato quella parte di mondo che va dai Palii agli
sbandieratori, ha facilitato questo sviluppo.
Un’indagine della Travel Industry Association of America del 2005 ha evidenziato come tra gli americani in procinto di partire per l’Italia, il 49% volesse visitare siti storici e il 45% luoghi dove fossero organizzate le rievocazioni.
«La cosa più importate è che questo fenomeno si diffonde
più che in città storiche come Venezia, Firenze, Roma dove
la gente va comunque», conclude Andreoli, «soprattutto in
piccoli centri. Monteriggioni per esempio, grazie alle feste
medievali (www.monteriggionimedievale.com), al ripristino del camminamento lungo le mura e all’allestimento del
museo, è diventata uno dei luoghi più visitati dell’intera Toscana, con 20 mila persone durante i sei giorni delle Feste
Medievali 6-7-8 luglio e dal 13 al 15 luglio. Le cifre ci danno
ragione: se nel 2004 c’erano 165 milioni di euro di indotto
diretto e indiretto dal turismo rievocativo a fronte di soli 26
milioni di fondi pubblici, nel 2009 siamo saliti a 650 milioni,
per lo più a vantaggio di piccole e medie imprese».
Il settore è destinato a crescere ancora, seguendo la tendenza europea, sull’esempio di quello che si sta facendo in
Francia al Puy du Fou (www.puydufou.com )e Kaltenberg
in Germania (www.ritterturnier.de), che insegnano come
si possano fare spettacoli accurati, “autentici” e profittevoli,
legati alla memoria e alla storia.
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