PIANALTO ASTIGIANO Comune di Cellarengo Di probabile
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PIANALTO ASTIGIANO Comune di Cellarengo Di probabile
UNIONE COLLINARE: PIANALTO ASTIGIANO Comune di Cellarengo Di probabile fondazione romana, il nome di Cellarengo compare per la prima volta in un documento del 962 d. C.. Nell’XI secolo il suo territorio, insieme a quello di Valfenera, faceva capo all’Abbazia di Nonantola che lo cedette poi al Conte di Pombia. Nei secoli successivi fu frazionato in vari possedimenti e passò di mano in mano attraverso importanti casate. Due sono le ipotesi sull’origine del toponimo: il nome potrebbe derivare dal personale romano Celer, seguito dal suffisso germanico –ing, luogo appartenente a Celere. Una seconda ipotesi lega invece il nome del paese a Cellaretum, posto di guardia di un castello. Cellarengo, posto sull’altopiano ai bordi del Pianalto Astigiano, al confine con il Roero, si presenta come un borgo castellano con struttura di ricetto raccolto intorno alla piccola altura che ne ospita il nucleo originario. Elementi urbani Piazza Castelvecchio La piazza principale di Cellarengo, piazza Castelvecchio, conserva nel suo nome le tracce dell’antico Castello, oggi scomparso. Lo spazio è delimitato a sud dalla lieve altura, che presumibilmente ospitava il ricetto, e si articola nella strada che lo attraversa fiancheggiando il sagrato della Parrocchiale e collegandolo con la piazzetta antistante il Municipio, su cui si svolgono le principali funzioni sociali, commerciali, civiche e religiose. Piazza Castelvecchio, recentemente risistemata, contestualmente ed in piena armonia con il percorso sopra descritto, oltre a proporsi come spazio di accoglienza, cuore della vita del borgo, funge anche da delimitazione, con le sue articolazioni, del nucleo originario. Il caratteristico sagrato su strada della Passaggio alla Parrocchiale Parrocchiale di San Giovanni Battista si sviluppa lungo via Sorba e collega la piazza principale, piazza Castelvecchio, con la piazzetta del Municipio, creando un articolato spazio urbano. Percorso intorno alla rocca L’impianto ad anello del ricetto medioevale, raccolto intorno alla rocca, è ancora ben leggibile nel tracciato delle vie che racchiudono oggi gli edifici della Parrocchiale e del Municipio. Via Montà, via Circonvallazione e via Pralormo chiudono sui quattro lati il nucleo originario. Frazioni Menabò La frazione Menabò fino alla seconda metà del XIX secolo possedeva ancora l’antico Castello, poi andato in rovina e smantellato come quello di Cellarengo. La frazione ha il suo centro religioso nella Cappella della Madonna Assunta, patrona del luogo. L’edificio è costruito in stile barocco. Fruibilità: durante le funzioni religiose Sito del Castello fantasma Il sito del Castello, oggi distrutto, è occupato da piazza Castelvecchio, che nella toponomastica ricorda la presenza dell’antico edificio. Alcuni riferimenti documentari del Castello di Cellarengo si trovano nel diploma imperiale datato 1041 che sancisce la donazione di territori da parte dell’imperatore Enrico III al Vescovo di Asti. Di pertinenza dell’antico maniero erano anche Elementi singoli 1 Municipio con piccolo piazzale Parrocchiale di San Giovanni Battista con sagrato su strada Chiesetta di San Firmino con sagrato su strada Cappelle campestri giardini, frutteti e una vigna costeggiata da un viale di platani. Nell’Ottocento il Castello, che nel Medioevo aveva subito numerosi attacchi, era già in parte in rovina e negli ultimi decenni del secolo fu smantellato per ricavarne mattoni. Oggi non rimane alcuna traccia dell’antica costruzione. Adiacente al nucleo storico, ai piedi del ricetto, si trova il Municipio. Esso è ospitato in una palazzina di primo Novecento di gusto sobriamente Liberty, con cornici decorative alle finestre e fregio geometrico nella parte alta della facciata. Antistante il Municipio un piccolo piazzale assume importanza urbana perché collegato con l’ampia piazza Castelvecchio da via Sorba, su cui si apre anche il sagrato su strada della Parrocchiale. La Parrocchiale di San Giovanni Battista risale al XVIII secolo. Nel 1928 il parroco Don Giuseppe Cotto, considerato l’aumento dei fedeli, decise di ingrandirla. Il progetto fu affidato all’ingegner Luigi Tasca che ne prolungò di una decina di metri la parte posteriore, sviluppò i due bracci del transetto ed elevò al di sopra del presbiterio un alto tiburio ottagonale. La facciata, a ordine unico, è caratterizzata da due coppie di lesene laterali e dal semplice timpano triangolare. Sul fianco destro della Chiesa si erge il campanile, le cui tre campane furono inaugurate nel 1934. All’interno sono conservate una statua barocca della Madonna del Rosario, alcuni armadi di pregio e i dipinti murali eseguiti nel Novecento dal torinese Luigi Morgari. Fruibilità: durante le funzioni religiose La Parrocchiale di San Giovanni Battista sorge sulla lieve altura, sede all’antico ricetto del Castello. La Chiesa si apre sul tipico sagrato su strada che collega la piazza principale del paese con la piazzetta del Municipio. Al patrono di Cellarengo, San Firmino vescovo di Amiens, è intitolata la piccola Chiesa che si trova all’ingresso nord del concentrico. L’edificio si trova in posizione leggermente rialzata, circondato da una fitta siepe e da un piccolo giardino. Esso risale al XVIII secolo e si presenta con una facciata a tempio con pilastri angolari e un piccolo oculo sopra il portale. All’interno è conservata la statua del Santo patrono. Fruibilità: durante la festa patronale La Chiesetta di San Firmino si affaccia su un tipico sagrato su strada, cui si accede con una scalea, all'incrocio tra via Roma e via Isolabella. Alcune cappelle campestri circondano l’abitato di Cellarengo, testimoniando il forte senso religioso che imperniava tutte le attività degli abitanti di queste campagne. Le Cappelle ancora presenti attorno al concentrico sono quella dedicata a Maria Ausiliatrice a nordest e quella a San Pietro a sud-ovest. Mentre sul sito della Cappella campestre di Sant’Orsola oggi 2 sorge un pilone. Si ricordano, inoltre, le ormai scomparse Cappella dei Santi Lorenzo e Giovanni, antica Chiesa parrocchiale del paese, la Cappella dedicata a San Baldassarre e la Cappella intitolata a San Grato, protettore dei campi. Fruibilità: durante le feste patronali Elementi particolari Strade panoramiche Cellarengo, posto ai bordi occidentali dell’area di fruizione turistica denominata Colline del Pianalto, fa parte della collana di paesi che circondano ad ovest il Monferrato Astigiano e che consentono quella particolare esperienza, prima visiva, poi concreta, definita scendere in collina. Le leggere ondulazioni che concludono i gradoni ascendenti al Pianalto, gli scorci sulle colline dall’alto, la presenza scenografica delle Alpi danno a questa zona un fascino particolare che conclude o apre l’esperienza di quella straordinaria varietà di paesaggi e panorami che caratterizza il Monferrato Astigiano. La strada in direzione di Valfenera, sulle sinuose colline, caratteristiche di questa zona del Pianalto, è di alto valore ambientale e paesaggistico, con continui scorci panoramici sulle colline sottostanti e sulla incombente catena alpina. Avvenimenti A furmagià, maggio Festeggiamenti estivi, ultima settimana di luglio-inzio agosto Festa patronale dell’Assunta in frazione Menabò, agosto Festa patronale di San Firmino, ottobre Siti internet http://www.cellarengo.com/ http://www.lacabalesta.it/testi/comuni/cellarengo.html http://www.ilmonferrato.info/bs/cellar/cellar1.htm http://www.astinternazionale.it/src/index.php?id_comune=33&lingua=0&idpolo=1&page=comuni Bibliografia G. GASCA QUEIRAZZA, C. MARCATO, G. B. PELLEGRINI, G. PETRACCO SICARDI, A. ROSSEBASTIANO, Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino 1997, p.188 L. GENTILE, Cellarengo, Asti 1934 Il Piemonte paese per paese, vol. II, Firenze 1994, p.215 E. VERONA, Villanova d'Asti e suoi dintorni. Rievocazioni storiche, le opere pubbliche, le istituzioni, le chiese riflessioni e considerazioni, Asti 1949, p.52 3