Un passaggio delicato che oggi è meno critico Effetti della carenza
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Un passaggio delicato che oggi è meno critico Effetti della carenza
8 S in alute DOSSIER menopausa 9 S in alute DOSSIER menopausa Un passaggio delicato che oggi è meno critico Effetti della carenza di estrogeni Cosa cambia nell’organismo femminile quando si chiude l’età feconda? A cosa va incontro la donna in questa fase della vita? Quali problemi si presentano, e quali soluzioni sono disponibili? Oggi, a differenza dal passato, è possibile rispondere a queste domande. Al termine del periodo fertile vengono a mancare questi ormoni, che sono i più preziosi alleati della salute e del benessere femminile: piccoli e grandi fastidi della menopausa sono dovuti proprio a questa mancanza, che si instaura progressivamente ed è irreversibile. info ➔ I CENTRI PER LA MENOPAUSA In Italia sono attivi oltre 200 Centri specializzati nella diagnosi e nel trattamento dei problemi della menopausa, generalmente ubicati presso i Reparti di Ostetricia e Ginecologia degli ospedali. Riportiamo qui alcuni indirizzi per le principali città: ● ANCONA Ospedale G. Salesi Via Corridoni, 11 ● BOLOGNA Policlinico S. Orsola Via Massarenti, 9 ● CATANIA Ospedale S. Bambino Via del Tindaro, 2 ● FIRENZE Policlinico Careggi (I Clinica O.G.) Viale Morgagni, 85 ● GENOVA Ospedale Galliera Via Volta, 6 - Ospedale S. Martino Largo Rosanna Benzi, 10 ● MILANO Ospedale Niguarda Piazza Ospedale Maggiore, 3 - Istituti Clinici di Perfezionamento (II Clinica O.G.) Via Commenda, 12 - Ospedale S. Giuseppe Via S. Vittore, 12 ● NAPOLI Policlinico (c/o II Università degli Studi) Largo Madonna delle Grazie, 1 - Ospedale Cardarelli Via A. Cardarelli, 9 ● PALERMO Ospedale Civico Benfratelli Via C. Lazzaro ● ROMA Ospedale S. Giovanni Calibita F.B.F. Isola Tiberina,39 - Ospedale S. CamilloII Via Portuense, 332 - Ospedale S. Pertini Via Monti Tiburtini, 385 - Ospedale S. Pietro F.B.F. Via Cassia, 600 ● TORINO O.I.R.M. S. Anna (I Clinica O.G.) Corso Spezia, 60 ● TRENTO Ospedale Regionale S. Chiara Largo Medaglie d’Oro, 1 L’elenco completo dei Centri è reperibile sul sito AOGOI. volmente anche il sonno notturno. La causa di questo fastidiosissimo disturbo consiste nell’alterato funzionamento dei centri nervosi che regolano la temperatura corporea e l’equilibrio circolatorio: questi centri, infatti, sono influenzati dal livello degli estrogeni circolanti. Iniziano inoltre a comparire difficoltà sessuali, sia sotto forma di calo del desiderio sia come veri e propri disturbi fisici (fastidio e dolore) nel rapporto. Il processo di riduzione del tessuto osseo, che inizia tra i venti e i trent’anni, subisce spesso nell’epoca della menopausa una brusca accelerazione, provocando un forte aumento del rischio di osteoporosi. Il combiamento ormonale provoca non di rado anche un rallentamento del metabolismo e, di conseguenza, può accadere che pur mangiando come prima si tenda ad aumentare di peso. Il grasso generalmente si accumula su addome, vita e fianchi, modificando la forma del corpo: alcune donne si sottopongono per questo motivo a diete drastiche e squilibrate che non possono che peggiorare gli aspetti negativi della menopausa. In un certo numero di casi (25% circa) tutti questi fenomeni sono talmente lievi da passare quasi inosservati, mentre in altri casi si manifestano con una tale intensità da influire sulla qualità di vita. Dal punto di vista psichico si verificano lacune di memoria, irritabilità, instabilità di umore, tendenza alla depressione, ansia, qualche volta veri e propri attacchi di panico. A meno che non siano particolarmente gravi, questi sintomi non andrebbero trattati con psicofarmaci: la comprensione affettuosa e il sostegno dei familiari sono, in genere, un rimedio molto efficace. In qualche caso anche un aiuto psicoterapico può essere di grande utilità. Il vero problema psicologico da affrontare consiste nella necessità di rimettere in discussione la propria immagine di sé e il proprio ruolo. Per molte donne, infatti, il ciclo mestruale rappresenta una sorta di “marcatore” della femminilità, una garanzia simbolica di giovinezza legata alla possi- bilità di procreare e, quindi, di essere desiderabile per un partner. La fertilità è anche interpretata come funzione sociale positiva, che conferma l’appartenenza al gruppo delle persone socialmente utili. Viceversa, la cessazione delle mestruazioni viene generalmente vissuta come inizio di decadimento fisico e di scadimento del proprio ruolo. Si tratta di uno stereotipo che ha radici molto lontane e che è duro a morire, benchè ai nostri giorni sia ormai fuori luogo: donne attraenti e vitali benchè non più in età fertile si vedono ogni giorno non solo sulle pagine dei ritocalchi, ma anche nei vagoni della metropolitana! Al malessere psicologico della menopausa possono contribuire anche altri fattori. Ad esempio, non è raro che in quest’epoca della vita il marito, avvicinandosi all’età della pensione, tenda a “tirare i remi in barca” e inizi a coltivare hobby e interessi dai quali la moglie rimane esclusa. Inoltre i figli, ormai adulti, fanno vita autonoma allontanandosi fisicamente e psicologicamente da casa. Tutto ciò provoca un grande senso di vuoto nelle donne che fino a quel momento hanno vissuto esclusivamente in funzione del ruolo di moglie e di madre. Se invece, oltre a giocare questo ruolo, la donna ha vissuto una giovinezza attiva dando importanza anche alla propria realizzazione come persona (ad esempio sul piano culturale o lavorativo), i cambiamenti della situazione esistenziale legati all’età incideranno poco o nulla sul suo stato d’animo all’epoca della menopausa. Non si può negare, comunque, che questo periodo rappresenti nella vita della donna un passaggio delicato, poichè comporta tutta una serie di riadattamenti fisici e psicologici. In passato, fino a un centinaio di anni fa, il mondo scientifico non si era interessato del problema, per il semplice fatto che la durata media della vita delle donne quasi coincideva con l’età della menopausa. Oggi, fortunatamente, dopo la menopausa la donna ha ancora un’aspettativa di vita di circa trent’anni: la salute e il benessere femminile dopo l’età fertile sono quindi diventati un obiettivo di interesse sociale. C © A. RUGGIERI segue da pagina 7 ome abbiamo detto, gli estrogeni sono ormoni prodotti dalle ovaie che esercitano un’azione positiva sull’intero organismo femminile, in particolare sull’apparato genitale e urinario, sulla cute, sulle mammelle, sulle ossa e sul metabolismo lipidico. Quando, a partire dalla premenopausa, il livello degli estrogeni comincia a calare, ne derivano fenomeni di atrofia a carico di: ● vescica e uretra, che diventano maggiormente soggette alle infiammazioni e alle infezioni. Possono conseguirne cistiti, disuria (dolore nell’emissione delle urine), difficoltà a trattenere le urine o vera incontinenza (perdita involontaria di urina in seguito a sforzi anche modesti, come un colpo di tosse). ● vulva, che va incontro a un’involuzione con perdita di grasso a livello del monte di venere, caduta dei peli pubici, atrofia delle piccole labbra e del clitoride. ● vagina, in cui si riduce lo spessore e l’irrorazione sanguigna della mucosa , con la conseguente comparsa di disturbi quali irritazione, bruciore, leucorrea (perdite bianche), dispareunia (dolore durante il rapporto), facilità alle infezioni da germi banali. ● cute, con perdita di collagene (circa il 2% l’anno) e riduzione della secrezione sebacea, diminuzione dello spessore e dell’irrorazione sanguigna. Ne conseguono secchezza della pelle, prurito, dermatiti, ridotta resistenza al freddo e ai traumi, riduzione dell’elasticità cutanea, comparsa e accentuazione delle rughe. ● ossa, nelle quali il normale riassorbimento di tessuto non viene più compensato dalla formazione di nuovo tessuto osseo. Nel periodo successivo alla menopausa la massa ossea si riduce di circa il 3% l’anno: la conseguenza è l’osteoporosi, che predispone alle fratture soprattutto vertebrali, delle costole, del femore. ● cuore e arterie, che vengono danneggiati dall’aumento del colesterolo nel sangue. Durante l’età fertile gli estrogeni mantengono bassa la concentrazione dei lipidi circolanti, che invece in menopausa, mancando l’effetto protettivo di questi ormoni, circolano in quantità maggiore e tendono a depositarsi sulle pareti dei vasi sanguigni, restringendoli: aumenta quindi il rischio di infarto e di ictus. La carenza di estrogeni provoca anche una serie di altri problemi a carico degli occhi, della bocca e del naso. Circa il 35% delle donne soffre, dopo la cessazione dell’attività ovarica, di disturbi oculari come arrossamento, bruciore e secchezza degli occhi, fastidio alla luce (fotofobia). Questi disturbi, che spesso provocano intolleranza alle lenti a contatto, sono dovuti a carenze quantitative e qualitative della secrezione lacrimale. Gli estrogeni, infatti, hanno anche un’influenza diretta sulle ghiandole lacrimali. Un certo numero di donne in menopausa accusa anche riduzione della vista: in questo caso il problema consiste nell’alterazione del cristallino, una lentina trasparente che si trova all’interno dell’occhio. Senza la protezione degli estrogeni il cristallino tende a diventare opaco: si verifica quindi una cataratta, che riduce la capacità visiva. A carico della bocca la carenza di estrogeni provoca riduzione della saliva (con sensazione di bruciore e di bocca secca), infiammazioni gengivali, indebolimento o addirittura perdita dei denti. Quest’ultima è molto frequente quando alla menopausa consegue l’osteoporosi, che rende fragili e sottili anche le ossa mandibolari su cui sono impiantati i denti. Per quanto riguarda il na- so, la menopausa è responsabile di una riduzione della sensibilità olfattiva che rende difficile il riconoscimento di odori e profumi. E’ bene ricordare che la terapia ormonale sostitutiva contrasta efficacemente tutti questi disturbi, riducendone l’intensità o addirittura eliminandoli del tutto. Si tratta però di una terapia controindicata in presenza di disturbi vascolari cerebrali, di diabete, epilessia, ipertensione e in alcune altre patologie. In questi casi i disturbi della menopausa possono essere alleviati assumendo i fitoestrogeni. Si tratta di sostanze di origine vegetale, appartenenti alla categoria degli isoflavoni, contenute in notevole quantità nei semi di soia. L’uso terapeutico dei fitoestrogeni è nato dalla constatazione che solo il 18% delle donne asiatiche presenta i tipici disturbi della menopausa, mentre ne soffre il 70-80% delle donne europee. Le ricerche hanno dimostrato che l’effetto protettivo è dovuto proprio agli isoflavoni della soia, alimento di cui la popolazione asiatica fa un larghissimo uso. Queste sostanze esercitano nell’organismo un effetto simile a quello degli estrogeni, anche se più debole. Benchè gli isoflavoni di soia siano venduti liberamente in farmacia sotto forma di integratori alimentari, prima di utilizzarli è bene consultare il proprio ginecologo, che potrà consigliare il prodotto più adatto. Altre piante efficaci contro i disturbi della menopausa sono la salvia officinalis, il fieno greco, la sequoia, il sorbo. A parte le terapie, per il benessere fisico in menopausa sono di fondamentale importanza un corretto stile di vita e un’alimentazione adeguata. L’esercizio fisico non intenso, ma costante, come una camminata di un’ora 3-4 volte la settimana, è un validissimo aiuto per prevenire l’osteoporosi. Altrettanto utile è una dieta ricca di calcio (formaggi, latte,nocciole, fagioli) e povera di sodio, che potrà eventualmente essere integrata con preparati contenenti vitamina D. Sono invece controindicati il fumo e l’eccesso di alcool e caffè. info ➔ GLI ESAMI CONSIGLIATI... ● visita ginecologica ● mammografia ● esami generali del sangue ● pap-test ● ecografia pelvica ● mineralografia ossea computerizzata (MOC) ● controlli della pressione arteriosa ➔ ...E QUELLI SU PRESCRIZIONE ● esami ormonali ● colposcopia ● esame urodinamico (per l’incontinenza urinaria)