perche` la “brema”

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perche` la “brema”
PERCHE’ LA “BREMA”?
Con l’arrivo del mese di dicembre, si avvicina la fatidica data in cui si “scende in acqua” per i
concentramenti regionali della Coppa Brema, dove le prime otto squadre d’Italia (maschile e
femminile) in base al punteggio ottenuto in qualifica, daranno vita alla finale nazionale, che si
disputerà alla fine del mese di gennaio. Questo appuntamento, ormai è considerato dagli addetti
ai lavori, come il vero campionato a squadre invernale, ma cosa vuol dire “La Coppa Brema ”?
Non tutti sanno che il 28 gennaio 1966 all’aeroporto di Brema precipitò al suolo, in fase di
atterraggio, il velivolo della Lufthansa che trasportava 46 persone, di cui 7 atleti della nazionale
azzurra, il loro tecnico Paolo Costoli ed il commentatore RAI, Nico Sapio. Nessun superstite.
Noi di NPI (dopo un lungo e paziente lavoro) vorremmo provare a raccontarvi cosa successe,
affinché il vero spirito di questa competizione non sia solo il “toccare davanti”, ma anche rendere
onore a questi atleti che venivano considerati come la nazionale più forte che l’Italia avesse mai
espresso dal dopoguerra.
Il 1965 era stato un anno d’oro per il nuoto azzurro, uscivamo vincenti dal “Sei Nazioni”
davanti ad Inghilterra e Germania Ovest, con una rinnovata forza e la consapevolezza di avere
finalmente un gruppo di giovani validi per guardare con ottimismo al futuro, guidati da un
capitano entusiasta e veloce come Bruno Bianchi, da un ex-primatista europeo nei 100 dorso, Dino
Rora, che puntava a riprendersi lo scettro continentale e Sergio De Gregorio che risultava terzo
nelle graduatorie europee dei 200 sl.
Il palcoscenico di Brema, meeting importantissimo che richiama nuotatori americani, australiani e
giapponesi, rappresentava quindi il trampolino ideale per una consacrazione internazionale.
In pieno fermento da convocazioni, nel gennaio ’66 iniziano a circolare i nomi della
pattuglia che avrebbe rappresentato l’Italia; Bruno Bianchi e Dino Rora (FIAT Ricambi), Amedeo
Chimisso (R.N. Patavium) che sta esplodendo nel dorso e nei misti, De Gregorio (Roma Nuoto) che
viene “premiato” per essere al momento il miglior nuotatore d’Italia, per il settore femminile il primo
nome è quello di Luciana Massenzi (Roma Nuoto), dorsista, alla quale andrà ad aggiungersi
qualche altra ragazza.
Come spesso accade però, è un piccolo avvenimento che può cambiare la vita delle
persone, ed anche questa volta il destino, beffardo, mette la sua mano sulla scelta degli atleti e
del tecnico, decidendo chi avrà salva la vita e chi purtroppo, No.
E così che il presidente federale Parodi, suggerisce il nome di Daniela Samuele (Can.
Olona) farfallista e mistista, di cui conosce bene i sacrifici a cui si sottopone per poter nuotare, ed
all’ultimo spunta il nome di Carmen Longo (R.N. Bologna) ranista, che si mette in evidenza per gli
ottimi tempi che sta nuotando, andrà anche lei a Brema; purtroppo. Il gruppo è così completo, il
tecnico non sarà Bubi Dennerlein come inizialmente comunicato, ma Paolo Costoli, molto
popolare per la sua personalità ed il suo passato, è stato il più famoso nuotatore italiano
dell’anteguerra, oltre ad essere l’allenatore di De Gregorio e Massenzi. SI PARTE! Nel contempo si
apprende la notizia che il meeting sarà trasmesso in eurovisione.
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Curiosamente, da questo gruppo rimangono esclusi i laziali Daniela Beneck e Pietro
Boscaini cui il loro tecnico esprime parere negativo in merito alla loro partecipazione al meeting, in
quanto completamente fuori condizione, dovranno a lui la loro vita, mentre la “numero uno” di
farfalla e misti, Elisabetta Noventa deve ringraziare un esame universitario improrogabile.
Il ritrovo è previsto a Milano, con partenza da Linate, ma l’aeroporto è chiuso per nebbia,
bisognerebbe andare a Brema in treno, ma i nuotatori non sono contenti in quanto il viaggio
risulterebbe troppo lungo, la federazione trova comunque una soluzione, un aereo della Swissair
partirà ugualmente facendo scalo a Zurigo, da lì si potrà raggiungere Francoforte e poi Brema. Gli
azzurri, ai quali si era aggiunto all’ultimo il telecronista RAI, Nico Sapio, arriveranno a Zurigo e poi da
lì a Francoforte, ma perderanno fatalmente la coincidenza per Brema, aspetteranno il volo
successivo che si schianterà al suolo.
In un’ Italia di 40 anni fa, dove non esisteva internet, telefonia mobile e televisione via cavo,
la notizia all’inizio passò abbastanza inosservata, anche perché la nostra nazionale non doveva
trovarsi su quel volo, ma una ridda di voci che rimbalzavano sempre più insistenti anticiparono
quanto le autorità tedesche avrebbero da lì a poco confermato.
In varie città d’Italia, da Torino, a Roma, a Bologna, a Milano, a Venezia, a Trieste, qualcuno con la
morte nel cuore fu costretto ad informare famiglie, che non volevano e non potevano credere a
certe parole.
Il padre di Daniela Samuele, fuori città per lavoro, apprese della sciagura dai giornali in edicola il
giorno successivo.
Questo è il motivo per cui la Federazione, per commemorare la memoria di questi atleti, ha
ideato la “Coppa Brema”, inizialmente riservata a quelle società che avevano perduto i loro
ragazzi per colpa di un destino nefasto.
Venne successivamente aperta a tutte le squadre, nella formula che noi oggi conosciamo.
I CADUTI DI BREMA
BRUNO BIANCHI (FIAT RICAMBI), nato a Trieste il 26 – 9 – 1943, capitano della
nazionale, tre volte campione italiano assoluto nei 100 e 200 s.l., più volte
primatista italiano, vanta ben 40 presenze in azzurro con due partecipazioni
olimpiche Roma ’60 e Tokyo ’64 dove arrivò ottavo con la staffetta 4 x 200 s.l.
Il nuovo impianto natatorio di Trieste è a lui dedicato.
CHIAFFREDO “DINO” RORA (FIAT RICAMBI), nato a Torino il 5 – 3 – 1945, allora era
una dei quattro nuotatori italiani ad aver detenuto il record europeo nei 100
dorso con 1’01”9. Quindici titoli assoluti e tredici primati italiani di cui 5 individuali
nei 100 e 200 dorso. Vanta 15 presenze in azzurro con una partecipazione
olimpica a Tokyo ’64 dove raggiunse la finale in staffetta.
La piscina di Torino della SISPORT FIAT porta il suo nome.
SERGIO DE GREGORIO (ROMA NUOTO), nato a Roma il 24 – 2 – 1946, aveva
conquistato cinque titoli assoluti nei 200 – 400 – 1500 s.l. e 16 record di cui 8
individuali. Vanta 16 presenze in azzurro con una partecipazione olimpica a Tokyo
’64 dove raggiunse la finale in staffetta.
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AMEDEO CHIMISSO (R.N. PATAVIUM), nato a Venezia il 26 – 10 – 1946, detentore
della miglior prestazione “ognivasca” nei 200 misti, stabilita due giorni prima della
tragedia con 2’24”2; si distingueva molto bene anche nel dorso.
Era all’alba della sua esperienza azzurra con una sola presenza.
LUCIANA MASSENZI (ROMA NUOTO), nata a Roma il 22 – 11 – 1945, aveva
conquistato 4 titoli assoluti nei 100 dorso e sei volte primatista italiana nella
medesima distanza. Vanta 10 presenze in azzurro.
CARMEN LONGO (R.N. BOLOGNA), nata a Bologna il 16 – 8 – 1947, aveva
conquistato 4 titoli assoluti nei 100 e 200 rana, primatista italiana nei 200 rana.
Vanta 4 presenze in azzurro.
La piscina di Bologna porta il suo nome.
DANIELA SAMUELE (CAN. OLONA), nata a Genova l’ 11 – 9 – 1948, mistista e
delfinista non aveva ancora vinto un titolo assoluto al cospetto di una brillante
carriera giovanile. I suoi primati personali erano di 1'13"6 nei 100 delfino e 6'01"8
nei 400 misti. Vanta 2 presenze in azzurro.
La piscina di Milano porta il suo nome.
PAOLO COSTOLI (All. ROMA NUOTO), nata a Firenze il 12 – 6 – 1910, è stato il più
forte nuotatore italiano dell’anteguerra, due medaglie di bronzo agli Europei del
’31 e due medaglie d’argento agli Europei del ’34 nei 400 e 1500 s.l., 14 titoli
assoluti e 11 record italiani e quattro scudetti vinti come pallanotista nelle file della
R.N. FLORENTIA.
NICO SAPIO (Cronista RAI), nato a Genova, si unì alla Nazionale all’ultimo
momento, doveva commentare le gare per la televisione italiana, in quanto il
meeting veniva trasmesso in Eurovisione.
Ogni anno l’omonimo trofeo internazionale di Genova, commemora la sua
figura.
Luca Stanzani
per nuotopuntoit
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