Fiat: l`Italia dica se vuole l`auto

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Fiat: l`Italia dica se vuole l`auto
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GIOVEDÌ 25 AGOSTO 2011
Economia
G R A N P R E S T I T O 99
Heineken crolla
IN UNA PICCOLA RATA PUÒ
STARCI PIÙ DI QUANTO PENSI.
La crisi colpisce anche Heineken (-7,64% in
Borsa). Il gruppo olandese annuncia che l’utile
netto è sceso del 14%. Qualche problema anche
sul versante dei costi.
MESSAGGIO PROMOZIONALE.
A P E RT I A L T U O M O N D O .
AUTO I VERTICI DI TORINO AL MEETING DI RIMINI. IL MANAGER ITALO-CANADESE FAVOREVOLE AGLI EUROBOND
OCCUPAZIONE RAPPORTO CONFARTIGIANATO
Fiat: l'Italia dica se vuole l'auto
In Italia senza lavoro
1,1 milioni di giovani
Siamo ultimi nell'Ue
Marchionne e Elkann chiedono certezze, Sacconi replica secco: «Il Lingotto
ha avuto tutto quello che serve». L'ad conferma i target, ma il mercato soffre
ROMA
RIMINI
II La Fiat vuole continuare a pro-
durre automobili in Italia ma
chiede se anche l’Italia lo vuole.
Se non ci sono certezze - dicono
Sergio Marchionne e John Elkann, amministratore delegato
e presidente del Lingotto - non si
possono fare gli investimenti.
L’azienda per il momento conferma i target per il 2011, anche
se quello in corso sarà l’anno
peggiore dal 1996. E ancora: il
trasferimento della sede legale
in Olanda è un’idea «venuta con
il caldo estivo». Infine anche un
annuncio politico a sorpresa:
Marchionne appoggerebbe una
eventuale scesa in campo di Luca Cordero di Montezemolo.
Marchionne e Elkann hanno
parlato anche ieri dal Meeting di
Rimini. È il giovane presidente
Elkann a mettere subito sul tappeto i nodi della produzione in
Italia. «Siamo convinti che Fiat
continuerà a fare automobili - ha
osservato - facciamo quattro milioni di auto insieme a Chrysler.
Bisogna vedere se l'Italia vuole
fare automobili, vedere se ci sono le condizioni per fare auto
come vuole fare la Fiat».
Anche l’amministratore delegato, Sergio Marchionne, avverte: «Solo quando avremo la cer-
Vent'anni di mercato dell'auto
2.500.000
2.000.000
2007
(massimo)
2.493.000
2010
1.959.000
1.500.000
2011 (stima)
1996
1994
(minimo)
1.000.000
1.700.000
1.732.000
1.671.000
1990 '91 '92 '93 '94 '95 '96 '97 '98 '99 2000 '01 '02 '03 '04 '05 '06 '07 '08 '09 '10 '11
ANSA-CENTIMETRI
Presidente John Elkann: «Continueremo a produrre auto».
tezza di poter governare i posti in
cui investire, lo faremo. Ora la
certezza non c'è». Nel pomeriggio dal governo è arrivata la replica del ministro del Lavoro
Maurizio Sacconi: «Fiat ha avuto dall’Italia tutte le certezze che
chiedeva per avviare gli investimenti del suo programma», dice
il ministro. «La stessa norma inserita in manovra, relativa
all’applicazione erga omnes degli accordi sottoscritti, è il segno
evidente - sottolinea Sacconi - di
un clima inequivoco di favore
per gli investimenti e l’occupazione. Ora le chiacchiere stanno
a zero».
Elkann parla dal palco della
kermesse ciellina della sua esperienza di vita e in Fiat, e sottolinea che ha imparato che
«tutte le tempeste passano e che
bisogna saperle attraversare».
Anche Marchionne parla delle turbolenze ma chiede di «distinguere valori di borsa e finanziamenti. La Fiat - dice chiaramente - non ha nessuna intenzione di fare aumenti di capitale». Il momento per l’auto resta difficile e l’Italia con 1,7 milioni di vetture quest’anno andrà
male come non accadeva da 15
anni. Ma anche per l’Europa, evidenzia Marchionne, «se il 2011
non va bene, non vedo bene il
2012». Meglio negli Stati Uniti,
dove «le prospettive della Fiat
sono totalmente in linea» con
quanto già previsto.
L'ad di Fiat spazia quindi
dall’azienda ai temi di attualità. E
sulla crisi finanziaria che sta investendo l’Europa dice: occorre
fare gli «Eurobond o trovare una
base per condividere il rischio a
livello europeo». La recessione?
«Siamo ancora molto lontani dal
problema». Sulla manovra dice
che «occorre tagliare i costi di
gestione, non vedo alternative»,
e boccia l’ipotesi di aumentare
l’Iva: «Qualsiasi aumento delle
tasse - dice - avrà un impatto sulle
auto e sui consumi». Infine, ai
giornalisti che gli chiedevano se
avesse l’aspirazione a diventare
ministro dell’Economia, arriva
una risposta decisa: «Mai!».
Intanto dall'altra parte del
mondo Fiat Automoveis, la filiale brasiliana della Casa di Torino ha presentato a Miami la
500 destinata al Brasile e
all’America Latina. La Nuova
500, prodotta nella fabbrica
Chrysler di Toluca, in Messico,
non presenta variazioni rispetto
a quella che viene già venduta
negli Usa. Il lancio verrà accompagnato in Brasile da originali
spot televisivi con la partecipazione di Dustin Hoffman. u
ALPTRANSIT CONTIENE IL PIU LUNGO TUNNEL DEL MONDO. L'IMPRESA DI PARMA HA PARTECIPATO A TRE LOTTI
II Giovani senza lavoro, l’Italia de-
tiene il record negativo dell’Eurozona: sono 1.138.000 - calcola
Confartigianato - gli under 35 disoccupati. Ancora peggio va ai ragazzi fino a 24 anni: uno su tre è
senza lavoro, con un tasso di disoccupazione del 29,6% contro il
21% della media Ue.
A scattare l’impietosa istantanea sulla situazione del mercato
del lavoro nel nostro Paese è l’Ufficio studi di Confartigianato rilevando che, tra il 2008 e il 2011,
anni della grande crisi, gli under 35
con un lavoro sono diminuiti di
926.000 unità. Se a livello nazionale la disoccupazione fino a 35
anni si attesta al 15,9%, va molto
peggio al Sud dove il tasso sale a
25,1%, pari a 538.000 giovani senza
lavoro, uno su quattro. Maglia nera è la Sicilia, 28,1%. Seguono Campania (27,6%), Basilicata (26,7%),
Sardegna
(25,2%),
Calabria
(23,4%) e Puglia (23%). Ai più giovani conviene «emigrare» al Nord,
in Trentino Alto Adige dove il tasso
di disoccupazione tra 15 e 34 anni
si ferma al 5,7%. O in Valle d’Aosta
con il 7,8%, Friuli (9,2%), Lombardia (9,3%) e Veneto (9,9%). Nella
classifica provinciale, la maglia nera va invece a Carbonia-Iglesias
dove i giovani under 35 in cerca di
occupazione sono il 38% della forza lavoro. Seguono Agrigento
29,6%
gli under 24
In Italia è drammatica la
situazione dei giovanissimi,
in pratica è disoccupato
uno su tre (calcolando
anche gli studenti) contro
il 21% nell'Ue
(35,8%) e Palermo (35,7%). La provincia più virtuosa è Bolzano dove
il tasso dei giovani senza lavoro si
ferma al 3,9%, seguita da Bergamo
(5,6%), e Cuneo (5,7%).
La crisi del lavoro non riguarda
tuttavia soltanto i giovani. La quota
di inattivi tra i 25 e i 54 anni arriva al
23,2%, a fronte del 15,2% della media europea, e tra il 2008 e il 2011 è
aumentata dell’1,4% mentre in Europa è diminuita dello 0,2%.
Per il prossimo anno scolastico
è previsto un aumento del 3% degli iscritti ai licei e una diminuzione del 3,4% degli iscritti agli
istituti professionali. Nel frattempo, le imprese italiane, nonostante la crisi, denunciano la difficoltà
a reperire il 17,2% della manodopera necessaria. Una strada per
facilitare l’ingresso dei giovani nel
mercato del lavoro è rappresentata dall’apprendistato, afferma la
Confartigianato. u
-
CrisiInBreve
Pizzarotti, puntualità svizzera
I lavori termineranno in
anticipo, già a fine 2016
sarà operativo il nuovo
corridoio del S. Gottardo
II Alptransit,
l'avveniristico collegamento ferroviario transalpino (contiene la galleria più lunga
del mondo, 57 km) aprirà con un
anno di anticipo, alla fine del
2016. La notizia rimbalza dalla
Svizzera attraverso il Sole24Ore
e questa volta non basta la proverbiale puntualità elvetica per
spiegare i tempi record: ci sono
infatti importanti contributi italiani alla realizzazione di Alptransit. In particolare la Pizzarotti ha partecipato alla realizzazione di ben tre lotti di lavori:
la discenderia di Faido (con una
Pizzarotti Un tratto dei lavori realizzati per Alptransit.
partecipazione del 90% e un importo complessivo di 51 mln di
franchi svizzeri), la tratta in materiale sciolto di Bodio (partecipazione del 70%, importo complessivo 58 mln di franchi) e soprattutto il tunnel Sedrun, che
comprende due gallerie di 6,3
km la cui realizzazione è ancora
in corso (partecipazione del 14%,
importo complessivo 1,25 mld di
franchi svizzeri).
Il tunnel, costato 7 miliardi, è
parte del più ampio progetto del
“Corridoio 24”, il piano europeo
per il trasporto ad alta velocità di
merci e passeggeri da Genova a
Rotterdam. La più lunga galleria
del mondo, cominciata 10 anni
fa, si unisce infatti a quelle del
Ltschberg (attiva dal 2007) e del
Monte Ceneri (2019), che danno
vita alla Nuova Trasversale Fer-
MERCATI GIUNGONO ANCORA DATI NEGATIVI, MA SI SCOMMETTE SUL MEETING DEI BANCHIERI
Cattive notizie? I listini corrono
MILANO
II Mercati
globali ancora in risalita, mentre anche Piazza Affari va
in rimonta (+1,86%), con Fiat e
Fiat Industrial al galoppo, grazie a
una seduta per lo più frizzante a
Wall Street. Le chiusure nel Vecchio Continente sono poi sotto i
massimi della giornata: rallenta
la Borsa americana e frenano a
ruota anche gli altri. Si va comunque avanti.
La dinamica sembra ormai
quella del «bad-news-is-good-news»: peggiori cioè sono i segnali
economici e più l’umore sui mercati si volge al sereno nell’attesa
che la Fed sia «costretta» a in-
Jackson Hole
Attesa per la Fed
nn Il mercato scommette su
un miracolo della Fed per
l’economia, ma da Jackson
Hole difficilmente Ben
Bernanke tirerà fuori la
bacchetta magica: l'attesa
per il 3° round di
allentamento monetario
verrà - per gli analisti delusa. Nell’arsenale della
Fed per il rilancio della
crescita ci sono altre opzioni,
fra le quali un taglio dei tassi.
tervenire. Tutti gli occhi sono del
resto puntati dalla scorsa settimana sulla riunione annuale dei banchieri centrali che si apre oggi a
Jackson Hole nel Wyoming e, soprattutto, sull'intervento di Ben
Bernanke domani. Nel dubbio,
scattano gli acquisti. In Europa
non guastano poi le attese su una
proroga tra oggi e domani dello
stop alle vendite allo scoperto decisa da diverse autorità nazionali,
tra cui l’italiana Consob.
La mattina era comunque iniziata all’insegna delle vendite sui
listini asiatici, con Tokyo in calo
dell’1,07%, dopo il declassamento
del Giappone deciso dall’agenzia
Moody's sulle deboli prospettive
di crescita. Per una volta però il
rating non la fa da padrone e le
Borse europee prendono il via lo
stesso in positivo, con qualche
cautela che si trasforma però in
malumore sul calo inatteso della
fiducia delle imprese tedesche,
misurata dall’indice Ifo (sceso ad
agosto ai livelli più bassi da un
anno a questa parte, a 108,7 punti
da 112,9 di luglio).
Gli occhi sono tutti sui mercati
Usa: così, dopo il suono della campanella a Wall Street, i mercati del
Vecchio Continente si accodano e
accelerano o rallentano a seconda
del capriccio del trading Oltreoceano. Per una volta, comunque,
dal solito aggiornamento di dati
roviaria Alpina (13 miliardi di euro, 1% del Pil svizzero, autofinanziata con tassa sul traffico pesante, imposta sugli oli minerali
e l’1 per mille dell’Iva) che, grazie
alla pendenza ridotta a 550 metri
sul livello del mare, permette di
attraversare le Alpi più velocemente e usando meno energia.
Due dei lotti affidati alla Pizzarotti (Faido e Bodio) sono stati
conclusi da tempo, rispettivamente nel novembre 2001 e nel
settembre 2003. Mentre è di pochi mesi fa la rottura dell'ultimo
diaframma della galleria di 57
km, che sarà la più lunga al mondi. In particolare, il lotto 360 per il
tunnel di Sedrun presentava una
logistica di cantiere estremamente impegnativa ma nonostante
questo i tempi di realizzazione saranno più veloci del previsto. u
economici non arrivano docce
fredde, anzi: gli ordini di beni durevoli a luglio negli Usa sono aumentati del 4% e oltre le attese. E
dopo le impennate degli ultimi
giorni ha preso fiato anche l’oro, a
un certo punto in calo a New York
del 4,98% a 1.771,2 dollari l’oncia,
con una frenata che non si vedeva
dal dicembre del 2008.
A Piazza Affari intanto è, finalmente, la giornata di Fiat, dopo
che Marchionne conferma per ora
i target a fine anno, mentre tutti
gli automobilistici europei vanno
a tutto gas. Fiat Industrial, che
arriva anche a guadagnare più
dell’11%, chiude in rialzo del
6,83%. La spa sta più vicina ai
massimi segnati nel corso della
giornata e chiude in rialzo del
6,63%. Restano indietro Atlantia
(-3,36%) e Telecom (-0,63%), nel
timore che la Robin Tax rivista in
manovra possa allargarsi anche
ad altre società dei servizi. u
GIAPPONE
Pesa il debito: Moody's taglia il rating
nn Moody's
taglia il rating sul debito sovrano del Giappone ad
Aa3 (da Aa2) a causa del «grande deficit di bilancio e dell’accumulo di debito pubblico sin dalla recessione globale del
2009», mentre l’outlook è stabile. Allo stesso tempo Tokyo cala
un piano contro il super yen, basato su un programma
annuale del valore di 100 miliardi di dollari per gli scambi di
fondi in yen contro valuta straniera.
FRANCIA: LA MANOVRA
REGOLE DEL PATTO UE
Tassa ai super-ricchi
Più caro il tabacco
Merkel, linea dura. Fino
alla Corte di giustizia
nn Meno
nn La
sgravi e benefici fiscali, contributo speciale per i
super-ricchi, riduzione delle
spese di funzionamento statali.
Sono in linea con le previsioni
le misure del nuovo piano di
austerità del governo francese,
che punta a raccogliere 12 miliardi in 2 anni, di cui 1
nell’anno in corso. Misure che
la Francia non è stata «costretta» a prendere «d’urgenza»,
sottolinea il premier Francois
Fillon, ma che le permetteranno di mantenere gli obiettivi di
riduzione del deficit nonostante una crescita più lenta del
previsto. Il provvedimento più
atteso è il «contributo straordinario sui redditi elevati», un
prelievo supplementare del 3%
su chi ha un imponibile superiore a 500 mila euro. Confermata anche l’ulteriore riduzione del 10% delle «nicchie
fiscali». Aumenta la tassazione
su tabacco, bevande alcoliche e
«bibite a cui viene aggiunto
dello zucchero».
politica europea della
cancelliera tedesca Angela
Merkel è sempre più criticata
dai suoi stessi alleati, ma la
leader conservatrice insiste
sulla linea del rigore e chiede
una maggiore vigilanza sui
bilanci degli Stati membri:
anche a costo di scomodare
la Corte di giustizia Ue. La
Merkel ha proposto, di fatto,
che sia la Corte di giustizia
dell’Ue a vigilare sul rispetto
delle regole del Patto di stabilità, soprattutto per quel
che riguarda i limiti sui deficit pubblici. Secondo quanto
riferito da alcuni parlamentari conservatori, durante un
incontro tenuto a Berlino la
cancelliera ha auspicato che nel caso di mancato rispetto
delle regole - la Corte dichiari
nulli i bilanci degli Stati non
virtuosi. «Le procedure per la
bancarotta di Stato» potrebbero partire contro i Paesi altamente indebitati già dal
2013.