L`energia dell`attore

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L`energia dell`attore
minimaTeatro
presso Viandanze
"L'attore è come un uccello: con un'ala sfiora la terra e con l'altra si protende verso il cielo"
L'energia dell'attore
Seminario condotto da Fabio Boverio
Durata: 20 ore.
Marzo 2011
Venerdì 25: 18:00 – 22:00
Sabato 26: 10:00 – 13:00, 14:00 – 19:00
Domenica 27: 10:00 – 13:00, 14:00 – 19:00
Ogni partecipante dovrà portare un monologo a scelta a memoria.
E' richiesto abbigliamento comodo. Si lavorerà scalzi. Costo: 90€ + 15€ tessera Viandanze/arci
Presentazione del lavoro:
Per l’attore l’energia è come l’ombra.
Impalpabile, ma presente. Ne definisce i contorni e senza di essa l’attore è perso nelle parole e in uno
spazio alieno. Ma come l’ombra, l’energia è una proiezione che non ha sostanza. La sua densità, la sua
qualità e la sua presenza non sono avulse dall’attore stesso come attimi di grazia che si spera di poter
ripetere. La consistenza dell’energia è fisica, concreta e oggettiva; trae la sua linfa dalla fatica, dalla
concentrazione e dalla voglia di vivere che l’attore possiede.
La doppia ambivalenza di questo elemento essenziale per la vita di tutto ciò che accade sul
palcoscenico la rende essenziale ancora prima dell’uso della parola e la capacità di gestire un testo a
memoria. E’ un bisogno tanto dell’attore quanto del pubblico che assiste alla rappresentazione, ma non
può essere trovata con la volontà, essa si sviluppa a partire da ciò che in concreto l’attore fa, a partire
dalle sue azioni e dalla sua pienezza nell’attimo presente che intesse relazioni e reazioni.
Perché ciò avvenga è necessario “smettere di pensare”, è necessario smettere di essere “attori
intelligenti”, per divenire solo “attori”.
“Smettere di pensare”: spesso questa frase riecheggia nella formazione attorale come un monito e
altrettanto spesso è invece richiesto all’attore di riflettere sulla profondità del testo, sulle sue
molteplici implicazioni e sull’impianto narrativo/testuale.
La proposta nasce dal considerare un pensiero che non sia logico, ma fisico.
Una mente che non sia consapevole, ma vigile, tradotta in memoria del corpo.
Intendere la partitura teatrale come un potente flusso vitale e il corpo come suo conduttore.
Dato che non c’è nulla nella mente che prima non sia passato attraverso il corpo, non un pensiero, non
un’emozione che si forma in sentimento, non il concetto di verità scenica, è doverosamente da esso
che si devono prendere le mosse per affrontare il lavoro sul testo. Non vi sono partiture più o meno
“difficili” da portare in scena per un attore, ma vi sono unicamente parole e significati più o meno “incorporati” in noi, che consentano quindi al nostro strumento umano - in maniera maggiore o minore di farsi cassa di risonanza del tempo, così da far vivere i voli pindarici della lingua di Shakespeare
con un’intensità e una semplicità non dissimile dalla ruvida rabbia di Mrozek o dalla tracimante vita
di Sarah Kane.
www.minimateatro.it
minimaTeatro
presso Viandanze
Fabio Boverio
La sua formazione si articola entro il percorso della scuola teatrale milanese di “Quelli di Grock”
dove, in aggiunta all’iter di studi regolari, segue numerosi seminari con Gaddo Bagnoli, Maurizio
Salvalalio e Claudio Orlandini. In seguito prosegue gli studi con Mamadou Diome e Corrado D’Elia,
dal quale apprende i fondamenti della regia teatrale. La sua preparazione verte principalmente sulla
fisicità, sulla logica della battuta e sul rapporto dell’attore con lo spazio scenico. Dal 2003 svolge
attività di insegnamento in Associazioni, oltre che attualmente all’Accademia della Voce di Brescia e
presso la scuola “All dance Studio” (Mi).
Tra i suoi spettacoli:
Molto Rumore per nulla, di William Shakespeare
A porte chiuse, di Jean Paul Sartre
Il letto ovale, di Rey Cooney
Urlo Libero, vincitore del premio Schegge d’autore nel 2004
Tutto il formaggio del mondo, vincitore della borsa lavoro dell’Accademia dei Filodrammatici di
Milano nel 2009
La 12° notte, di William Shakespeare
Info e prenotazioni:
Ettore Oldi - 340/9216039
[email protected]
www.minimateatro.it