La sicurezza degli organi in movimento
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La sicurezza degli organi in movimento
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Tali componenti, se non provviste di opportune protezioni, possono rappresentare un pericolo soprattutto nelle fasi di manutenzione, regolazione e disinceppamento o in caso di un loro contatto accidentale con indumenti o parti del corpo, con conseguenze anche gravi per l’operatore o chiunque si trovi nelle vicinanze. Le normative dell’Unione Europea prevedono che le macchine siano conformi ai requisiti essenziali per la salute e la sicurezza dei lavoratori e dei consumatori, altrimenti devono essere messe in regola. Gli elementi in movimento non opportunamente schermati rappresentano un potenziale rischio di infortunio. Vediamo cosa prevede la legge Gli organi in movimento Cinghie, alberi di trasmissione, ventole, pulegge, manovellismi e prese di potenza, se non adeguatamente protetti, possono essere fonte di pericolo. Per prevenire incidenti sono necessari dispositivi di sicurezza (carter, griglie, interruttori, sensori) che impediscano l’accesso alle zone pericolose o che ne arrestino il movimento prima che La protezione tubolare dell’albero cardanico deve essere integra e fissata con una catenella metallica al trattore per evitare rotazioni della protezione stessa con la pdp inserita. Quando la presa di potenza non è utilizzata il codolo deve essere coperto da una protezione terminale non rotante (Direttiva 86/297/CEE) sia possibile accedere alle stesse. I sistemi protettivi devono avere le seguenti caratteristiche: ◾ essere di costruzione robusta; ◾ non provocare rischi supplementari; ◾ non essere facilmente elusi o resi inefficaci; ◾ essere situati a una sufficiente distanza dalla zona pericolosa; ◾ non limitare più del necessario l’osservazione del ciclo di lavoro; ◾ permettere gli interventi indispensabili per l’installazione e/o la sostituzione degli attrezzi, nonché per i lavori di manutenzione. Prese di potenza e alberi cardanici. È obbligatorio installare in modo fisso sul codolo della presa di potenza una protezione scudata in lamiera conforme alla norma ISO 500 - 1:2004 e ISO 500 - 2:2004 , che la ricopra lateralmente e superiormente. L’albero cardanico deve essere integralmente protetto da una protezione tubolare dotata al le La mancanza della protezione in lamiera scudata sopra il codolo della pdp e l’utilizzo di un albero cardanico sprovvisto della protezione tubolare e delle cuffie sui giunti snodati, comporta il pericolo di impigliamento e trascinamento con elevato rischio di infortunio per l’operatore © 2012 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.r.l. Sulle macchine e sulle attrezzature gli avvisi di pericolo devono essere indicati con appositi pittogrammi collocati in posizioni ben visibili e in prossimità della zona interessata come previsto dalle norme sui segnali di sicurezza ISO 11684:1995 La normativa prevede che cinghie e ventole siano protette con griglie aventi misure delle aperture dimensionate in funzione della distanza di sicurezza dal punto di pericolo come stabilito dalle tabelle previste dalla Direttiva 2009/144/CE La legge prevede che le protezioni degli organi in movimento si possano aprire o rimuovere per gli interventi di riparazione e manutenzione, solo con macchina ferma e tramite l’uso di appositi attrezzi (chiavi o cacciavite) MAD • 6 • Giugno 2012 Le trinciatutto devono essere dotate di dispositivo protettivo atto a prevenire il lancio di materiali costituito da catenelle o bandelle metalliche (EN 745) estremità di cuffie avvolgenti i giunti snodati. Con albero inserito sulla presa di potenza la parte dello stesso che rimane scoperta e l’albero scanalato della presa di potenza devono essere protetti da una cuffia in plastica con un sormonto di almeno 5 cm (UNI EN 1553:2001). Occorre inoltre installare un dispositivo (microinterruttore) che impedisca l’avviamento del motore quando la marcia e/o la pdp sono inserite (Direttiva 86/415/CEE modificata con Direttiva 2010/22/UE recepita con decreto ministeriale del 5 ottobre 2010). Nel caso di macchine operatrici con masse rotative ad alta inerzia di movimento (volani o rotori), per evitare che scollegando la macchina dalla trasmissione le masse rotanti continuino il loro movimento per inerzia, trascinando l’albero cardanico, è opportuno usare un albero cardanico dotato di ruota libera oppure applicare un dispositivo a ruota libera fra trattrice e albero cardanico. Ventole e cinghie. La ventola per il raffreddamento del radiatore e le cinghie per l’azionamento della stessa e dell’alternatore devono essere protette da contatti accidentali con griglie conformi alle tabelle previste dalla Direttiva 2009/144/ CE che forniscono indicazioni a riguardo sulle misure delle aperture, nonché sulla distanza di sicurezza dal punto di pericolo. Erpici, zappatrici rotative, trinciatrici, attrezzature per la fienagione. Tutti gli organi e gli elementi di trasmissione del moto (cinghie, catene, alberi di trasmissione, pulegge di trasmissione) nonché gli organi di lavoro rotanti di queste macchine devono essere protetti. La zona libera di accesso deve essere protetta da una barriera con altezza massima di 400 mm da terra e una distanza minima in orizzontale dalla traiettoria dell’attrezzo di 60 © 2012 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.r.l. 200 mm. Nel caso del motocoltivatore, la zappatrice rotativa deve disporre di adeguata protezione in lamiera degli organi rotanti ed è di estrema importanza verificare l’efficienza del dispositivo che impedisce di eseguire la manovra di retromarcia con la fresa in movimento. Motozappe e motocoltivatori di recente costruzione sono dotati del dispositivo a frizione invertita che aziona gli organi di lavoro solo quando viene mantenuta premuta la relativa leva di sicurezza presente sull’impugnatura delle stegole: al rilascio della stessa l’operatrice e la macchina si arrestano, mentre il motore rimane acceso. Irroratrici. Il gruppo ventilatore deve essere protetto sia davanti che dietro con ripari fi ssi perimetrali e con robusta griglia metallica per evitare contatti con la ventola e per impedire che la stessa risucchi e proietti materiali che possano provocare danni (UNI EN 907:1998). Spandiletame. I rotori verticali od orizzontali devono essere muniti di un riparo che ne copra le parti laterali esterne. Carri miscelatori. Gli organi di COSA DICE LA LEGGE Secondo la Direttiva macchine 2006/42/CE recepita in Italia con il decreto legislativo (dlgs) 27 gennaio 2010 n. 17 le macchine devono essere conformi ai requisiti essenziali per la salute e la sicurezza dei lavoratori e dei consumatori. Le macchine che non la rispettano non possono essere utilizzate e devono essere messe in regola. In Italia le macchine e le attrezzature non a norma (costruite prime del 21-9-1996) e che quindi non riportano la marcatura CE devono essere adeguate secondo quanto disposto dal dlgs n. 106 del 3 agosto 2009, che modifica e integra il decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 Testo Unico, in materia di salute e sicurezza sul lavoro, e prevede la presenza di protezioni e dispositivi di protezione sugli elementi mobili delle attrezzatura da lavoro che presentino rischio di contatto con conseguenti infortuni, impedendone l’accesso alle zone pericolose o arrestando i movimenti pericolosi prima che sia possibile accedere alle zone in questione. Le norme unificate: EN - UNI - ISO miscelazione e triturazione presenti nelle tramogge devono essere protetti in modo da evitare il contatto accidentale. L’organo fresante deve essere provvisto di una protezione superiore fi ssa che copra in senso longitudinale i coltelli (EN 703). Le sezioni laterali esterne dell’organo fresante devono essere protette da un carter retrattile. Le parti laterali del nastro di scarico devono essere segregate per evitare contatto con le parti in movimento. Banchi sega. Le cinghie di trasmissione devono essere protette con carter; il disco di taglio deve essere protetto da una solida cuffia registrabile per evitare il contatto accidentale con il disco e atta ad intercettare le schegge prodotte dal taglio; sotto il piano di lavoro deve essere presente uno schermo fi sso. La macchina deve disporre di un dispositivo spingipezzo per avvicinare al disco il legno da tagliare con la massima sicurezza. Per il taglio di tronchetti sono preferibili i modelli con pianale basculante, con i quali il disco di taglio è sempre integralmente protetto dagli appositi schermi. Le seghe a nastro devono disporre di protezioni che evitino il contatto con l’organo di taglio. Spaccalegna. Devono essere dotati di comandi che funzionano solamente se entrambe le mani sono a contatto con gli stessi al fi ne di evitare schiacciamenti (EN 609-1). Carri raccolta, piattaforme aeree ed elevatori idraulici. Devono disporre di protezioni atte a impedire il rischio di schiacciamento e cesoiamento da parte dei congegni di sollevamento come ad esempio teli avvolgibili che seguono il movimento dei dispositivi di sollevamento. Per limitare i rischi da impigliamento e/o trascinamento occorre inoltre indossare indumenti da lavoro aderenti con fermi ai polsi e alle caviglie, evitare sciarpe, cinture, grembiuli e raccogliere i capelli nel caso siano fluenti. Protezioni e interventi di manutenzione Le protezioni devono essere rimovibili solo con l’uso di appositi attrezzi (chiavi o cacciavite) e non si possono rimuovere o aprire per gli interventi di riparazione e manutenzione quando l’attrezzatura di lavoro è in moto (EN 708). Il loro fi ssaggio deve avvenire con accorgimenti che le mantengano al loro posto nel caso di allentamento dei mezzi di bloccaggio. Negli spandiconcime o seminatrici la tramoggia deve disporre di una griglia di protezione (UNI EN 292-1:1992 e 1553:2001-EN 14017) per evitare il contatto con l’agitatore rotante e l’alimentatore Nelle situazioni in cui non è necessario il passaggio dell’aria e il controllo visivo, le protezioni anziché a griglia possono essere del tipo chiuso. Maurizio Valer [email protected] MAD • 6 • Giugno 2012 Nelle raccoglimballatrici la parte superiore della bocca di alimentazione del pick up deve essere provvista, su tutta la larghezza, di barre distanziatrici rigide (UNI EN 9454:1989 e UNI EN 704:2001) Il CEN (European Commitee for Standardization, Comitato europeo di normazione) è l’organismo incaricato dall’Unione Europea per definire le caratteristiche prestazionali dei mezzi di protezione. Le norme tecniche definite dal CEN vengono chiamate “Norme armonizzate”; sono identificate con la sigla EN e devono essere obbligatoriamente adottate in ogni Nazione facente parte dell’Unione Europea. Le norme armonizzate, i cui estremi vengono pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità europea, sono le uniche che danno presunzione di conformità alla Direttiva macchine, definendo nei dettagli le caratteristiche tecniche, costruttive, dimensionali e applicative dei dispositivi di protezione. In Italia le norme EN vengono recepite dall’UNI (Ente nazionale di unificazione) e definite con le sigle UNI-EN. Le Norme armonizzate possono essere valide a livello internazionale se sviluppate in collaborazione e in accordo con l’ente ISO (International Organization for Standardization - Organizzazione internazionale per la normazione), in tal caso sono siglate UNI EN ISO. 61 © 2012 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.r.l.