La sicurezza degli organi in movimento

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La sicurezza degli organi in movimento
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SICUREZZA
La sicurezza degli
organi in movimento
di Maurizio Valer
D
opo aver parlato di cabine, telai di protezione e
c i ntu re nel nu mero d i
maggio di M AD a pagina
61, continuiamo l’approfondimento
sulla sicurezza in agricoltura soffermandoci questa volta sui rischi derivanti dal contatto con parti in movimento presenti su macchine e attrezzature.
Tali componenti, se non provviste
di opportune protezioni, possono
rappresentare un pericolo soprattutto nelle fasi di manutenzione, regolazione e disinceppamento o in
caso di un loro contatto accidentale con indumenti o parti del corpo,
con conseguenze anche gravi per
l’operatore o chiunque si trovi nelle
vicinanze.
Le normative dell’Unione Europea
prevedono che le macchine siano
conformi ai requisiti essenziali per
la salute e la sicurezza dei lavoratori e dei consumatori, altrimenti devono essere messe in regola.
Gli elementi
in movimento
non opportunamente
schermati
rappresentano
un potenziale rischio
di infortunio.
Vediamo cosa
prevede la legge
Gli organi in movimento
Cinghie, alberi di trasmissione,
ventole, pulegge, manovellismi e
prese di potenza, se non adeguatamente protetti, possono essere fonte di pericolo. Per prevenire incidenti sono necessari dispositivi di
sicurezza (carter, griglie, interruttori, sensori) che impediscano l’accesso alle zone pericolose o che ne
arrestino il movimento prima che
La protezione tubolare dell’albero cardanico
deve essere integra e fissata con una catenella
metallica al trattore per evitare rotazioni
della protezione stessa con la pdp inserita.
Quando la presa di potenza non è utilizzata
il codolo deve essere coperto da una protezione
terminale non rotante (Direttiva 86/297/CEE)
sia possibile accedere alle stesse.
I sistemi protettivi devono avere le
seguenti caratteristiche:
◾ essere di costruzione robusta;
◾ non provocare rischi supplementari;
◾ non essere facilmente elusi o resi
inefficaci;
◾ essere situati a una sufficiente distanza dalla zona pericolosa;
◾ non limitare più del necessario
l’osservazione del ciclo di lavoro;
◾ permettere gli interventi indispensabili per l’installazione e/o la
sostituzione degli attrezzi, nonché
per i lavori di manutenzione.
Prese di potenza e alberi cardanici. È obbligatorio installare in
modo fisso sul codolo della presa di
potenza una protezione scudata in
lamiera conforme alla norma ISO
500 - 1:2004 e ISO 500 - 2:2004 , che
la ricopra lateralmente e superiormente. L’albero cardanico deve essere integralmente protetto da una
protezione tubolare dotata al le
La mancanza della protezione in lamiera
scudata sopra il codolo della pdp e l’utilizzo
di un albero cardanico sprovvisto
della protezione tubolare e delle cuffie
sui giunti snodati, comporta il pericolo
di impigliamento e trascinamento con elevato
rischio di infortunio per l’operatore
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Sulle macchine e sulle attrezzature gli avvisi di pericolo devono essere indicati
con appositi pittogrammi collocati in posizioni ben visibili e in prossimità della zona
interessata come previsto dalle norme sui segnali di sicurezza ISO 11684:1995
La normativa prevede che cinghie e ventole
siano protette con griglie aventi misure delle
aperture dimensionate in funzione della distanza
di sicurezza dal punto di pericolo come stabilito
dalle tabelle previste dalla Direttiva 2009/144/CE
La legge prevede che le protezioni
degli organi in movimento si possano aprire
o rimuovere per gli interventi di riparazione
e manutenzione, solo con macchina ferma
e tramite l’uso di appositi attrezzi
(chiavi o cacciavite)
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Le trinciatutto devono essere dotate
di dispositivo protettivo atto a prevenire
il lancio di materiali costituito da catenelle
o bandelle metalliche (EN 745)
estremità di cuffie avvolgenti i
giunti snodati.
Con albero inserito sulla presa di
potenza la parte dello stesso che rimane scoperta e l’albero scanalato
della presa di potenza devono essere protetti da una cuffia in plastica
con un sormonto di almeno 5 cm
(UNI EN 1553:2001). Occorre inoltre
installare un dispositivo (microinterruttore) che impedisca l’avviamento del motore quando la marcia
e/o la pdp sono inserite (Direttiva
86/415/CEE modificata con Direttiva 2010/22/UE recepita con decreto
ministeriale del 5 ottobre 2010).
Nel caso di macchine operatrici con
masse rotative ad alta inerzia di movimento (volani o rotori), per evitare
che scollegando la macchina dalla
trasmissione le masse rotanti continuino il loro movimento per inerzia,
trascinando l’albero cardanico, è
opportuno usare un albero cardanico dotato di ruota libera oppure applicare un dispositivo a ruota libera
fra trattrice e albero cardanico.
Ventole e cinghie. La ventola per
il raffreddamento del radiatore e le
cinghie per l’azionamento della
stessa e dell’alternatore devono essere protette da contatti accidentali con griglie conformi alle tabelle
previste dalla Direttiva 2009/144/
CE che forniscono indicazioni a riguardo sulle misure delle aperture,
nonché sulla distanza di sicurezza
dal punto di pericolo.
Erpici, zappatrici rotative, trinciatrici, attrezzature per la fienagione. Tutti gli organi e gli elementi di trasmissione del moto (cinghie, catene, alberi di trasmissione,
pulegge di trasmissione) nonché gli
organi di lavoro rotanti di queste
macchine devono essere protetti.
La zona libera di accesso deve essere protetta da una barriera con altezza massima di 400 mm da terra
e una distanza minima in orizzontale dalla traiettoria dell’attrezzo di
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200 mm.
Nel caso del motocoltivatore, la
zappatrice rotativa deve disporre di
adeguata protezione in lamiera degli organi rotanti ed è di estrema
importanza verificare l’efficienza
del dispositivo che impedisce di
eseguire la manovra di retromarcia
con la fresa in movimento.
Motozappe e motocoltivatori di recente costruzione sono dotati del
dispositivo a frizione invertita che
aziona gli organi di lavoro solo
quando viene mantenuta premuta
la relativa leva di sicurezza presente sull’impugnatura delle stegole:
al rilascio della stessa l’operatrice e
la macchina si arrestano, mentre il
motore rimane acceso.
Irroratrici. Il gruppo ventilatore
deve essere protetto sia davanti che
dietro con ripari fi ssi perimetrali e
con robusta griglia metallica per
evitare contatti con la ventola e per
impedire che la stessa risucchi e
proietti materiali che possano provocare danni (UNI EN 907:1998).
Spandiletame. I rotori verticali od
orizzontali devono essere muniti di
un riparo che ne copra le parti laterali esterne.
Carri miscelatori. Gli organi di
COSA DICE LA LEGGE
Secondo la Direttiva macchine 2006/42/CE recepita in Italia con il decreto legislativo (dlgs) 27
gennaio 2010 n. 17 le macchine devono essere conformi ai requisiti essenziali per la salute e la
sicurezza dei lavoratori e dei consumatori. Le macchine che non la rispettano non possono essere utilizzate e devono essere messe in regola.
In Italia le macchine e le attrezzature non a norma (costruite prime del 21-9-1996) e che quindi non riportano la marcatura CE devono essere adeguate secondo quanto disposto dal dlgs n.
106 del 3 agosto 2009, che modifica e integra il decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 Testo Unico, in materia di salute e sicurezza sul lavoro, e prevede la presenza di protezioni e dispositivi di protezione sugli elementi mobili delle attrezzatura da lavoro che presentino rischio di
contatto con conseguenti infortuni, impedendone l’accesso alle zone pericolose o arrestando i
movimenti pericolosi prima che sia possibile accedere alle zone in questione.
Le norme unificate: EN - UNI - ISO
miscelazione e triturazione presenti nelle tramogge devono essere
protetti in modo da evitare il contatto accidentale. L’organo fresante
deve essere provvisto di una protezione superiore fi ssa che copra in
senso longitudinale i coltelli (EN
703). Le sezioni laterali esterne dell’organo fresante devono essere
protette da un carter retrattile. Le
parti laterali del nastro di scarico
devono essere segregate per evitare contatto con le parti in movimento.
Banchi sega. Le cinghie di trasmissione devono essere protette
con carter; il disco di taglio deve
essere protetto da una solida cuffia
registrabile per evitare il contatto
accidentale con il disco e atta ad intercettare le schegge prodotte dal
taglio; sotto il piano di lavoro deve
essere presente uno schermo fi sso.
La macchina deve disporre di un
dispositivo spingipezzo per avvicinare al disco il legno da tagliare
con la massima sicurezza. Per il taglio di tronchetti sono preferibili i
modelli con pianale basculante,
con i quali il disco di taglio è sempre integralmente protetto dagli
appositi schermi. Le seghe a nastro
devono disporre di protezioni che
evitino il contatto con l’organo di
taglio.
Spaccalegna. Devono essere dotati di comandi che funzionano solamente se entrambe le mani sono
a contatto con gli stessi al fi ne di
evitare schiacciamenti (EN 609-1).
Carri raccolta, piattaforme aeree ed elevatori idraulici. Devono disporre di protezioni atte a impedire il rischio di schiacciamento
e cesoiamento da parte dei congegni di sollevamento come ad esempio teli avvolgibili che seguono il
movimento dei dispositivi di sollevamento.
Per limitare i rischi da impigliamento e/o trascinamento occorre
inoltre indossare indumenti da lavoro aderenti con fermi ai polsi e alle caviglie, evitare sciarpe, cinture,
grembiuli e raccogliere i capelli nel
caso siano fluenti.
Protezioni e interventi
di manutenzione
Le protezioni devono essere rimovibili solo con l’uso di appositi attrezzi (chiavi o cacciavite) e non si possono rimuovere o aprire per gli interventi di riparazione e manutenzione quando l’attrezzatura di lavoro è in moto (EN 708).
Il loro fi ssaggio deve avvenire con
accorgimenti che le mantengano al
loro posto nel caso di allentamento
dei mezzi di bloccaggio.
Negli spandiconcime o seminatrici
la tramoggia deve disporre di una griglia
di protezione (UNI EN 292-1:1992 e
1553:2001-EN 14017) per evitare il contatto
con l’agitatore rotante e l’alimentatore
Nelle situazioni in cui non è necessario il passaggio dell’aria e il controllo visivo, le protezioni anziché a
griglia possono essere del tipo
chiuso.
Maurizio Valer
[email protected]
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Nelle raccoglimballatrici la parte superiore
della bocca di alimentazione del pick up
deve essere provvista, su tutta la larghezza,
di barre distanziatrici rigide
(UNI EN 9454:1989 e UNI EN 704:2001)
Il CEN (European Commitee for Standardization, Comitato europeo di normazione) è l’organismo
incaricato dall’Unione Europea per definire le caratteristiche prestazionali dei mezzi di protezione. Le norme tecniche definite dal CEN vengono chiamate “Norme armonizzate”; sono identificate con la sigla EN e devono essere obbligatoriamente adottate in ogni Nazione facente parte
dell’Unione Europea. Le norme armonizzate, i cui estremi vengono pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità europea, sono le uniche che danno presunzione di conformità alla Direttiva macchine, definendo nei dettagli le caratteristiche tecniche, costruttive, dimensionali e applicative dei dispositivi di protezione.
In Italia le norme EN vengono recepite dall’UNI (Ente nazionale di unificazione) e definite con le
sigle UNI-EN.
Le Norme armonizzate possono essere valide a livello internazionale se sviluppate in collaborazione e in accordo con l’ente ISO (International Organization for Standardization - Organizzazione internazionale per la normazione), in tal caso sono siglate UNI EN ISO.
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