Soffre il mercato della mietitrebbia
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Soffre il mercato della mietitrebbia
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Un arco temporale comunque sufficientemente ampio per poter fare il quadro della situazione e azzardare anche un’ipotesi di chiusura. Vendite in calo Nel periodo settembre 2008-aprile 2009 le vendite di mietitrebbie in Italia hanno registrato un calo stimabile attorno al 20% rispetto al medesimo periodo della stagione precedente. Nella comune riduzione dei numeri le quote di mercato dei singoli costruttori vedono alcune variazioni: Claas e New Holland, che si stanno contendendo il primato, Laverda in leggero aumento, Case IH e Deutz-Fahr sostanzialmente stabili. In questo momento è solo John Deere che appare in flessione rispetto ai concorrenti. Alla fine di aprile i dati del venduto, rispetto allo stesso periodo della scorsa stagione, danno una contrazione di oltre il 20% fi nali delle tre tipologie, convenzionali, ibride e autolivellanti, erano rispettivamente 45%, 27% e 28%. I motivi della contrazione Come sempre cerchiamo di dare qualche spiegazione per motivare il calo che il mercato presenta a questo momento della stagione. In primo luogo possiamo dire che abbiamo avuto un autunno e un inverno estremamente piovosi con difficoltà e ritardi delle semine di frumento in tutta la Penisola. Altro aspetto è stata la contrazione delle superfici investite a frumento. Secondo i recenti dati forniti da Ismea - Unione se- minativi, il frumento duro è passato da 1.600.000 ha dello scorso anno a 1.160.000 ha di quest’anno mentre il tenero è sceso dai 700.000 ha agli attuali 650.000. Risultano in crescita le superfici italiane investite a girasole e soia, anche se questo non basta a compensare. In un mercato fatto per la quasi totalità da contoterzisti i problemi forse più gravi in questo momento sono quelli della difficoltà di accesso al credito e le tempistiche estenuanti e lunghe per ricevere i contributi. Acquirenti in attesa quindi di segnali più confortanti, stretti a monte dai contributi che faticano ad arrivare e a valle da clienti che ritardano sempre più i pagamenti, anche perché i prezzi delle commodities sono scesi in picchiata negli ultimi mesi. Qualcuno per tentare di risollevare gli animi sottolinea i grandi problemi di siccità registrati in Sudamerica e principalmente in Argentina e Brasile, con la conseguente riduzione delle produzioni di soia e grano che dovrebbero in qualche modo L’andamento per tipologia MAD • 6 • Giugno 2009 In un mercato in contrazione a soffrire di più sono state le tipologie di macchine convenzionali, quelle a scuotipaglia – date in leggero calo – mentre hanno mostrato una certa stabilità le non convenzionali, quelle ibride e assiali. Numeri più ridotti, in un mercato che si contrae come è ovvio, ma quota in crescita per le macchine autolivellanti. Giova ricordare a questo punto che la scorsa stagione le quote di mercato 5 © 2009 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.p.A. far risalire i prezzi dei nostri grani ma noi dobbiamo anche fare i conti con la produzione che si farà ad est Europa e in Russia. La situazione produttiva A livello globale la produzione di mietitrebbie è stata molto alta; lo scorso autunno sull’onda di prezzi delle commodities a livelli record le fabbriche hanno iniziato a produrre mietitrebbie. Ora presso i costruttori e anche presso qualche dealer sembra ci siano degli stock invenduti di macchine e la situazione è particolarmente grave nei Paesi dell’Est Europa ma macchine ferme nei piazzali le troviamo anche in Germania e Francia. L’Italia è un mercato più facile da gestire e non sembra ci siano questi problemi, anzi qualche costruttore sostiene di non aver macchine da consegnare. Previsione di chiusura È sempre complicato dire come si chiuderà una stagione di vendita. Il 2008-2009 è stato un anno strano e altalenante fi no a questo momento. La partenza in settembre, ottobre, novembre e nei primi giorni di di- MAD • 6 • Giugno 2009 Unico in attivo del 4% il settore agri John Deere Chiuso al 30 aprile scorso metà anno fi nanziario, John Deere riporta un –11% sul fatturato dalle vendite sui primi 6 mesi, ora di 11.894 milioni di dollari contro i precedenti 13.298 milioni registrati alla prima metà dell’anno scorso. Il secondo trimestre subisce un calo del 17%, con 6.748 milioni di dollari di fatturato dalle vendite rispetto agli 8.097 milioni dello stesso per iodo del precedente anno fi nanziario. Non sono confortanti i risultati come reddito netto, che per l’intero gruppo è sceso del 40% nei primi sei mesi dell’anno e del 38% nel secondo trimestre. “Stiamo comunque beneficiando del solido mercato delle macchine agricole in Usa”, ha riferito il presidente e amministratore delegato Robert W. Lane, che assicura come il “cervo rampante” non sia comunque inciampato a seguito delle attuali condizioni economiche, anche grazie a una buona disponibilità di liquidi. Analizzando il fatturato per settore, quello dell’agricoltura ha segnato nei primi sei mesi un 4% in più rispetto al 2008, con un totale di 7.759 milioni di dollari, e sarebbe potuto andare meglio se il secondo trimestre avesse contenuto le perdite, legate ai costi delle materie prime, ai cambi sfavorevoli e agli elevati costi di ricerca. Comunque il buco del secondo trimestre è relativo, pari a un –4%, poca cosa rispetto ai risultati trimestrali degli altri settori in cui opera il marchio americano. Infatti il settore commerciale (giardinaggio, macchine di bassa potenza) ha subito un calo del 24%, mentre quello delle macchine per l’edilizia e la silv icoltura r isu lta in contrazione del 55%. In diminuzione il reddito netto ottenuto dalla Divisione agricoltura, pari a 983 milioni di dollari (–12%) a metà anno e a 635 milioni di dollari (–19%) al secondo trimestre, in confronto rispettivamente ai 1.114 milioni e 782 milioni di dollari del 2008. Le previsioni per il resto dell’anno sono di un calo del 14% nella Divisione agricoltura e giardinaggio, settori da poco incorporati per il contenimento dei costi aziendali. Strategia questa mirata ad affrontare l’attuale crisi fi nanziaria, ma i cui benefici tuttavia sono attesi più per il prossimo anno. Le previsioni di vendita di trattori, macchine per la raccolta e attrezzature agricole sono di una diminuzione generale, quindi in Europa occidentale del 10-15%, leggermente più basse in Europa centro-orientale e in calo del 20-30% in Sudamerica. M.C. 6 © 2009 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.p.A. cembre è stata tambureggiante. A gennaio sono arrivati i primi brividi ma non solo per il freddo, con un mercato in caduta libera che ha però segnato una leggera ripresa in febbraio per arrivare al bimestre di marzo e aprile tutto sommato buono. La stima più probabile, a meno che non si verifichino fattori imprevedibili, dovrebbe essere di una chiusura del mercato tra le 470 e le 480 macchine, un centinaio in meno di quelle vendute nella scorsa stagione. Fortunato Venturi [email protected] Agco –12% a inizio 2009 “Le difficoltà di accesso al credito in Europa orientale e in Russia, i minori redditi degli agricoltori in Nord America e la siccità che incombe in Sudamerica, sono tra i fattori che hanno indebolito le nostre vendite in questo primo trimestre”: così ha riassunto Martin Richenhagen i motivi che hanno portato a una diminuzione del fatturato del gruppo Agco nei primi tre mesi dell’anno. Il gruppo americano ha totalizzato nel suddetto periodo 1.579 milioni di dollari contro i 1.786,6 milioni durante l’anno precedent e , i n d i m i nu z io ne dell’11,6%, mentre la contrazione in termini di reddito netto è del 37,8%, con 58,6 milioni di dollari registrati. Se le vendite in Nord America di trattori hanno visto una riduzione del 20%, dovuta a un calo principale delle macchine sotto i 100 CV, le mietitrebbie al primo trimestre sono aumentate del 33%. In Europa la perdita generale è dell’8%, registrata soprattutto sul fronte orientale e in Spagna, comunque attutita dai migliori risultati in Francia, Germania e Regno Unito. Il mercato Sudamericano ha subito una perdita generale del 19% come trattori, dovuta a un calo del 60% solo in Argentina, non compensato dal lieve aumento del 3% in Brasile. Per quanto concerne le macchine da raccolta, la diminuzione è del 44%. O.M. LE CAMPAGNE DI VENDITA PROMOZIONALI ATTIVE (1) MARCHIO MODELLO NOTE PREZZO PROMOZIONALE (EURO) (2)/ FINANZIAMENTO VALIDITÀ OFFERTA TGF 7800 LE (71 CV) motore 4 cilindri, 3.300 cm3, Tier III, 16 valvole, cambio 16 + 16 con inversore sincronizzato da 18.800 31 luglio Tigre 3100 (23 CV) motore 2 cilindri, telaio Actio, trazione integrale, cambio 12 marce, pneumatici 7,50-16 8.500 compresa garanzia 4 anni 31 luglio Tigrone 5500 (48 CV) motore Perkins, telaio Actio, trazione integrale, cambio 12 marce, pneumatici 7,50-16 12.300 compresa garanzia 4 anni 31 luglio Euro 30 RS EVO (25 CV), Euro 40 RS EVO (33 CV), Euro 45 RS EVO (38 CV), Euro 45 SN EVO (38 CV) su tutti gli allestimenti disponibili finanziamento a tasso 0 30 giugno Motocoltivatori Uno, Twist, Jolly Professional, Super Special 140, Special Lux su tutti gli allestimenti disponibili e tutte le potenze; non cumulabile con altre promozioni finanziamento a tasso 0 30 giugno Aster 45 (44 CV) motore Lombardini Tier III, cambio 12 + 12 sincronizzato, con inversore Fast Reverse e doppia frizione, pneumatici post. 320/70 × 24”, ant. 240/70 × 16” 11.500 euro esaurimento scorte Motocoltivatori Twist 6 (4,8 CV), Twist 9 (7,1 CV), Twist 9S (7,1 CV) non cumulabile con altre promozioni da 1.190 euro 30 giugno finanziamento fino a 20.000 euro a tasso 0 in 2 anni 31 luglio Tutti i modelli di trattori In perdita di 126 milioni Cnh si ridimensiona Cnh ha risentito delle attuali condizioni economiche globali al primo trimestre dell’anno, subendo una diminuzione del fatturato dalle vendite pari al 25,5% rispetto ai primi tre mesi del 2008. Il fatturato ai primi tre mesi è dunque di 3.052 milioni di dollari, di cui 2.572 milioni derivanti dal settore agricoltura. La perdita registrata dal gruppo in termini di reddito netto è di 126 milioni di euro, in gran parte correlata al deterioramento del mercato delle macchine per l’edilizia e il movimento terra, ma i vertici del marchio non si spaventano. “Ce lo aspettavamo”, ha infatti rassicurato Harold Boyanovsky, amministratore delegato e presidente Cnh, “ed è stata una giusta decisione la riduzione della produzione, rallentando soprattutto le attrezzature agricole prodotte per i mercati in Russia e Sudamerica”. Se le vendite di trattori e mietitrebbie tengono bene in Nord America e in Europa occidentale, in America Latina e nel resto del mondo il mercato è in declino, comportando una perdita generale del 12,1% nel settore delle attrezzature agricole. Sempre meglio del calo del 59,1%, incassato dalla vendita di macchine per il movimento terra. Hanno contribuito al risultato negativo la ripresa del dollaro, i deboli mercati internazionali e le transazioni fi nanziarie. Per far fronte al non meno difficile prossimo trimestre, Cnh ha annunciato un investimento di 250 milioni di dollari per il ridimensionamento aziendale, con tagli previsti sul personale nell’ordine di 1.000-1.500 dipendenti secondo fonti Ansa. Le aspettative per il prossimo trimestre, a livello mondiale, sono di una riduzione del 20% delle vendite di trattori e del 25-30% di quelle delle macchine da raccolta. M.C. MAD • 6 • Giugno 2009 (1) Le informazioni riportate nella tabella sono state rilevate dalla Redazione di MAD direttamente presso i costruttori e sono valide per tutti i concessionari del marchio che aderiscono alla promozione e fino a esaurimento scorte. (2) Ai prezzi vanno aggiunti Iva e trasporto, salvo diversa indicazione. I nostri lettori che rilevassero differenze dalle condizioni pubblicate sono invitati a comunicarlo tempestivamente alla Redazione. Chi fosse a conoscenza di altre iniziative simili può inviare una e-mail a: [email protected] oppure telefonare al numero 045.8057547. 7 © 2009 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.p.A.