Eifman Ballet San Pietroburgo - Comunicato stampa

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Eifman Ballet San Pietroburgo - Comunicato stampa
PRESENTING PARTNER
Stagione d’Opera e di Balletto 2015-2016
EIFMAN BALLET DI SAN PIETROBURGO
Anna Karenina e Onegin: i grandi personaggi
della letteratura a passo di danza
Teatro Regio, dal 3 al 13 dicembre 2015
Al Teatro Regio un dicembre carico di emozioni. Nell’arco di un mese, ospiteremo l’Eifman Ballet
di San Pietroburgo con due delle coreografie più riuscite e di successo create da Boris Eifman: Anna
Karenina dal 3 al 6 e Onegin, dal 10 al 13 dicembre. A seguire, dal 17 al 22, i famosissimi Carmina
Burana di Carl Orff, rappresentazione in forma scenica delle celebri canzoni profane a cura di Mietta
Corli, autrice della regia, delle scene e dei video. Gran finale, dal 28 al 31 dicembre, con il ballerino
italiano più famoso al mondo: Roberto Bolle che, nel Gala Roberto Bolle and Friends, riunisce le étoiles
più luminose del panorama internazionale.
Generali Italia, Socio Sostenitore della Fondazione Teatro Regio, è Presenting Partner della
produzione di Anna Karenina.
Boris Eifman, il coreografo sbocciato grazie alla perestrojka, nasce in Siberia nel 1946 in una famiglia
ebraica. Si forma a Leningrado, al Conservatorio prima e all’Accademia Vaganova poi. Nel 1977 fonda la
sua compagnia e, rompendo da subito con le rigide regole dell’accademismo russo, rivela una feroce
voglia d’indipendenza e delinea così il suo stile inconfondibile: ogni passo, ogni gesto, ogni espressione
coglie nel segno, comunica e scuote a livello viscerale. Con la glasnost si aprono finalmente le porte
dell’Occidente e, a partire dagli anni Novanta, decolla una nuova stagione creativa. Lo stile di Boris
Eifman è apprezzato sia dagli amanti della danza classica che contemporanea, resiste alle correnti e alle
mode e ha imposto una forma espressiva molto personale che risponde a un bisogno estetico ben
riassunto dal coreografo russo: «Tutto risiede nell’estetica, ma la bellezza formale del gesto non è fine a
se stessa. Ciò non significa che la qualità plastica della coreografia sia meno importante della ricerca
dell’intensità drammatica. Credo semplicemente che non si possa cogliere la bellezza come una nozione
astratta. Quando creo un movimento, lo faccio con l’idea di creare un’emozione, esprimere un
sentimento; e questa emozione passa necessariamente attraverso un bisogno estetico. Creare per me
significa la vita e la libertà». Anna Karenina e Onegin vanno in scena per la prima volta a Torino.
L’Orchestra del Teatro Regio sarà diretta per l’occasione da David Levi, affermato direttore
statunitense che, con l’Eifman Ballet di San Pietroburgo, vanta un rapporto privilegiato. Pagine di
Čajkovskij e Sitkoveckij accompagneranno le struggenti vicende dei grandi personaggi creati da Tol’stoj
e Puškin, resi immortali dagli omonimi romanzi.
Con Anna Karenina, creato nel 2005 su musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij, Eifman sceglie di
mantenere l’ambientazione tardo ottocentesca e ci restituisce la Russia di Tol’stoj plasmando con
sapiente abilità la storia di passione e potere universalmente nota in uno dei più emozionanti e, allo
stesso tempo, commoventi balletti di tutti i tempi. L’attenzione si concentra sul triangolo Anna
(interpretata da Marija Abašova e Anastasija Sitnikova), Karenin (Oleg Markov, Dmitrij Fišer) e Vronskij
(Oleg Gabyšev); gli altri personaggi sono aboliti e, sullo sfondo, il corpo di ballo (ventiquattro splendidi
danzatori) sottolinea con estrema forza l’essenza del romanzo. Il linguaggio della danza offre la
possibilità di sondare l’inconscio: «In Anna Karenina troviamo non soltanto lo studio profondo del
mondo psicologico della sua eroina, ma una vera rivelazione psico-erotica della sua personalità. Tutto
questo è diventato il senso delle mie riflessioni coreografiche. Per me Anna è un camaleonte, perché ha
in sé due esseri. È emblema del desiderio inappagato di essere compresi, sia nella vita che nella morte».
Così il balletto non racconta solo di un tempo passato, il suo contenuto emozionale è fuori dal tempo e
non può lasciarci indifferenti.
Come accade in Onegin, creazione del 2009, ispirato al romanzo in versi Evgenij Onegin di
Aleksandr Puškin. Pur conservando le basi poetiche e filosofiche del lavoro di Puškin, il balletto offre
l’opportunità di leggere la vicenda attraverso occhi contemporanei. Infatti Eifman colloca la vicenda
durante i travagliati moti russi del 1991, capeggiati da Boris Eltsin, e tutta la storia viene raccontata come
un lungo flash back. Immagini video dell’epoca si intrecciano a una “colonna sonora” che mescola
sapientemente musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij al rock elegante di Aleksandr Sitkoveckij. Il linguaggio
coreografico è molto impegnativo per i trenta ballerini che danno prova di estrema atleticità e flessuosità:
tra essi spiccano Oleg Gabyšev, nel ruolo di Onegin e Marija Abašova e Ljubov’ Andreeva in quello di
Tatjana. Ancora Eifman: «Il romanzo è stato definito “un’enciclopedia della vita russa”, in cui Puškin ha
creato un esempio perfetto dell’indole russa di quel tempo, dandone un’immagine poetica, misteriosa,
imprevedibile ed estremamente sensuale. Ho trasportato i personaggi di Puškin ai giorni nostri, in
circostanze nuove, più drammatiche, anche estreme, quando il vecchio mondo collassa e la vita ci
impone nuove regole».
I balletti saranno presentati al pubblico mercoledì 2 dicembre alle ore 17.30 al Piccolo Regio Puccini
con una conferenza dal titolo La danza visionaria dell’Eifman Ballet di San Pietroburgo, a cura di Sergio
Trombetta. L’ingresso è libero. Come di consueto si potrà seguire il backstage, nonché scoprire
divertenti curiosità sugli interpreti e sull’allestimento, guardando le Pillole di Passione di Paola Giunti,
visibili
sul
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del
Regio
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e
sul
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canale
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Biglietti in vendita presso la Biglietteria del Teatro Regio, piazza Castello 215 - Tel.
011.8815.241/242, presso Infopiemonte-Torinocultura, alla Biglietteria del Teatro Stabile, on line su
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Torino, 5 novembre 2015
UFFICIO STAMPA
Teatro Regio, Direzione Comunicazione e Pubbliche Relazioni
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