«Bernard con quel costume è un motoscafo»
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«Bernard con quel costume è un motoscafo»
SPORT GIOVEDÌ 3 APRILE 2008 TRENTINO 45 NUOTO, INNOVAZIONI E POLEMICHE Trentino - giovedi 3 aprile 2008 - p. 45 A sinistra Michael Phelps nuota con lo Speedo Lzr Racer Sopra l’azzurra Federica Pellegrini posa con il suo Adidas Techfit Powerweb «Bernard con quel costume è un motoscafo» Danieli e la Mussi lo bocciano, la Demozzi e Ciola invece vogliono provarlo di Luca Franchini TRENTO. Una primavera 2008 a suon di record mondiali, da una sponda all’altra del mondo. Diciassette primati, tutti con unico comune denominatore: il nuovo costume Lzr Racer di Speedo, body laser con una striscia di neoprene sotto la zip. L’unica ad aver abbassato un record (quello dei 400 sl) con un costume diverso è stata l’azzurra Federica Pellegrini, la quale adotta invece un nuovo superbody della casa Adidas. Pioggia di record e nuovi nomi a conquistare pressoché da un giorno all’altro la ribalta mondiale. È il caso del francese Bernard, ad esempio, il “culturista” della vasca che ai recenti Europei ha fatto furore, abbassando il record dei 50 sl prima di fare altrettanto con quello dei 100 sl. Il suo 21”50 conquistato agli Europei di Eindhoven nei 50, però, ha trovato immediata replica in terra australiana, dove Eamon Sullivan (in occasione dei Trials australiani di Sidney) si è ripreso quanto gli era stato tolto con un strabiliante 21”41. Ma mentre in giro per il mondo si sgretolano primati, la Federazione Italiana Nuoto ha deciso di vietare l’utilizzo di tutti i nuovi costumi (sia il famoso Lzr Racer della Speedo che il body utilizzato dalla Pellegrini) in occasione degli Assoluti primaverili in corso di svolgimento a Livorno, manifestazione valida come selezione olimpica. Uno stop definito precauzionale e motivato dall’esigenza di assicurare pari opportunità a tutti gli atleti. Piccola precisazione a margine: il costo del nuovo body raggiunge la modica cifra di 600 euro. D’altronde, di recente, anche l’azzurro Filippo Magnini era riuscito a dimostrare l’effetto Speedo, utlizzando il nuovo body in un test d’allenamento. Risultato? Nuotati i 50 sl in 21”80, lui che ha un personale di 22”74, dunque più alto di quasi un secondo. La federazione italiana, ad ogni modo, ha imposto il di- vieto, dichiarando di voler riesaminare la questione dopo le decisioni in materia che la Fina (la federazione internazionale) assumerà a Manchester (sede dei prossimi mondiali in vasca corta) in occasione di una riunione con i fabbricanti di costumi, in programma nel corso del congresso generale dell’8 aprile. Ma quali sono le reazioni degli atleti trentini? Contraria la trentina portacolori dell’Aniene Roma Sabina Mussi, anch’essa impegnata agli Assoluti di Livorno. «Non ne so ancora molto - commenta la Mussi -, ma se proprio dovevano provarli avrebbero potuto farlo prima degli Europei. Ora sono in discussione più di dieci record mondiali. Personalmente non sono mai stata d’accordo con l’utlizzo dei “costumoni”. Altrimenti, già che ci siamo, utilizziamo pure pienne e palette. Ho sempre pensato che se un atleta è forte lo è anche con il costume classico e mi dispiace che si migliorino dei primati più grazie all’evoluzione tecnolo- gica che ai meriti degli atleti. Se li vietassero, certo non mi strapperei i capelli». Qualche euro risparmiato... «A mio modo di vedere sì. Questi nuovi costumi costano 600 euro e non tutti possono permetterselo». Di parere opposto, invece, Veronica Demozzi (Buonconsiglio Nuoto-Esercito). «Non Veronica Demozzi Nerio Danieli Sabina Mussi Enrico Ciola Diciassette record mondiali con lo Speedo fatto alla Nasa Veronica è solo ottava nei 50 Domani ci prova nei suoi 100 TRENTO. Diciassette record mondiali nelle sei settimane successive al lancio: gli atleti che indossano lo specialissimo “costumone” della Speedo, lo LZR RACER, volano e le polemiche infiammano. A partire dal mese di marzo i record mondiali sono caduti come pere mature. Risultati impressionanti raggiunti poco o tanto anche grazie ad un costume che svolge un’azione di compressione fisica e muscolare che consente all’atleta di tagliare l’acqua «come un raggio laser». Per giungere a questi risultati i tecnici della Speedo hanno scansionato il corpo di oltre 400 nuotatori per osservare il comportamento muscolare dell’atleta oltre ad analizzare ben più di 100 tessuti differenti. Un lavoro svolto in collaborazione con il centro di ricerca Langley della Nasa, con l’Australian Institut of Sport di Sydney e con i laboratori della Otago University della Nuova Zelanda. I progettisti della Speedo si sono avvalsi anche di un software già utilizzato in Formula Uno e nella Coppa America di vela. Test indipendenti hanno dimostrato che il costume LZR RACER vanta una riduzione del 5 per cento della resistenza passiva dopo il tuffo d’avvio rispetto al precedente costume della Speedo. Il prezzo al pubblico indicato da Speedo parte dai 250 euro ed arriva ai 450 euro, a seconda delel diverse silhouttes). LIVORNO. Ai campionati italiani assoluti primaverili in corso di svolgimento nella piscina “Simone Camalich” di Livorno è scesa in vasca la forte ranista trentina Veronica Demozzi (Buonconsiglio/Esercito), per cimentarsi nella gara sprint della specialità, i 50 metri. Nella batteria della mattina, Veronica, ha ben nuotato la vasca con il crono di 32.91, che le è valso il sesto tempo di ingresso in finale. Nella finale del pomeriggio, vinta da Roberta Panara (DDS) con il tempo di 31.72 davanti a Chiara Boggiatto (La Presse Torino) e Serenella Parri (DDS), Veronica non è riuscita a ripetersi, e con il crono di 33.31 non è andata oltre l’ottava posizione. Rivedremo ancora la Demozzi in vasca domani, quando disputerà i 100 Rana, gara che la vede iscritta con il quarto tempo, 1.09.64, e che in passato ha dato ottime soddisfazione all’allieva di Nerio Danieli. Infine concluderà le sue fatiche il sabato, nell’ultima giornata di gare, quando si troverà a competere nella gara lunga della rana, i 200 metri, dove è iscritta con il decimo tempo (2.34.40). Nell’ultima giornata di gare troveremo anche il delfinista Enrico Ciola (Rari Nantes Trento) che gareggerà nei 200 delfino dove è iscritto con il tempo di 2.05.83. Claudio Baldessari li ho mai visti, ma dicono tutti che sia propro un’altra storia. Qualora tutti avessero il nuovo costume si sarebbe nuovamente alla pari. Se poi, ancora, uno decidesse di non utilizzarlo, starebbe a siginificare che si trova meglio senza. Un aiuto il nuovo costume lo porta, ma non si diventa campioni con quello. Se l’australiano usando lo stesso costume del francese Bernard ha migliorato il record, significa che è più forte. Questo è solo un’evoluzione dei già esistenti nuovi costumi. Finora nessuno ha detto niente, non vedo perché questo non possa andar bene». «Finora non ho mai provato i costumi della Speedo - aggiunge Enrico Ciola, portacolori della Rari Nantes Trento -, ma di principio non sono contrario al loro utilizzo. Ora aspetteremo che venga effettuata una perizia e la successiva decisione. Personalmente, però, sono curioso di provarlo». Un parere tecnico, invece, ci viene dato dall’allenatore di Veronica, Nerio Danieli. «Il nuovo costume ha permesso di fare un balzo avanti a chi ha potuto usarlo - commenta Danieli -. Un prodotto studiato in maniera fantastica e che costringerà le altre case produttrici a portarsi alla pari, in quanto non penso si possa tornare indietro: troppi gli interessi economici sottesi. Certo è che il nuoto, così come l’atletica, era uno dei pochi sport che non ricorreva all’utilizzo della tecnologia, la quale ora lo priva dell’antico sentimento. Come la penso? Penso che Bernard, anni fa, sarebbe stato un buon atleta, non un campione. Con la sua muscolatura, il galleggiamento non sarebbe potuto essere tale. Ora invece, grazie al nuovo costume, è un autentico motoscafo. Personalmente non lo ritengo giusto ma, visto che sia agli Europei che in Australia è stato utilizzato, sarebbe stato opportuno lasciarlo utilizzare anche agli Italiani».